Perché non ridefinire
la nostra relazione con gli squali,
basandoci su fatti scientifici,
su realtà e logica,
anziché, come avviene oggi,
su dati incompleti e preconcetti?
Vi parlerò di come, cambiando il modo
in cui ci rapportiamo agli squali,
potremmo migliorare l'ambiente,
l'economia e le nostre vite.
Ma prima, vorrei presentarvi qualcuno
che ha da sempre ispirato il mio lavoro,
la mia passione e tutti i miei sforzi.
È intelligente, elegante,
bellissima ed efficiente.
Ma io l'ammiro soprattutto
per l'importanza del suo lavoro e ruolo.
Sono in pochi a sapere che,
senza la sua attività e contributo,
le nostra vita sarebbe diversa.
Ho voluto descriverla,
prima di mostrarvi una sua foto,
perché ho imparato che, spesso,
formiamo giudizi avventati,
pregiudizi che poco si basano
sulla realtà dei fatti.
L'ho imparato sulla mia pelle.
Spesso vengo giudicata
solo in base al mio look
o al mio lavoro di modella,
anziché per il mio lavoro principale,
scientifico e di conservazione.
Quindi, non dimentichiamoci
che spesso le apparenze ingannano
e che, imparando a conoscere il prossimo
e a capirlo meglio,
lo si può apprezzare di più.
E potrebbe rivelarsi
inaspettatamente interessante.
Senza indugiare oltre,
ecco la mia ispirazione: Bella.
Di nome e di fatto.
Proprio così: un grande squalo bianco
o, più esattamente, squalo bianco,
Carcharodon carcharias.
Immagino che la sola vista di quei denti
vi faccia pensare: un mostro!
Mettete da parte
le vostre idee sugli squali,
e vi spiegherò perché Bella
sia da ammirare,
perché sia imperativo
ridefinire la nostra relazione
con questi animali,
basandoci sulla scienza,
su dati reali,
non sull'apparenza, su giudizi avventati,
e su fantasiosi film hollywoodiani.
Come tutti gli squali,
Bella è molto intelligente.
Ho visto sia lei che altri squali
superare in astuzia
anche noi esseri umani,
adattando in un istante
il loro comportamento a nuove situazioni.
La capacità di adattarsi velocemente
può spiegare la loro sopravvivenza.
Si sono evoluti prima dei dinosauri,
prima degli alberi.
Hanno sviluppato due sistemi sensoriali
in più rispetto a noi,
che assicurano loro maggiore efficienza
nello svolgimento
del loro ruolo nell'ecosistema,
e che contribuiscono
a renderli più forti e completi.
Nonostante siano
altamente cognitivi, cauti,
e considerino molti fattori
prima di agire,
in rarissime occasioni,
e comunque molto più di rado
di quanto non capiti a noi,
anche gli squali sbagliano
e, purtroppo, qualcuno viene morso.
Va anche detto, però,
che milioni di persone
entrano ogni giorno
nelle acque degli oceani,
e che in media ne muoiono
tra le cinque e le sette...
Mi ritengo molto fortunata.
Mi immergo tra gli squali
quasi ogni giorno,
con oltre 30 specie e in tutto mondo,
collaborando con programmi
di ricerca e conservazione.
Lavoro come etologa,
nel campo della biologia marina.
Studio comportamento e psicologia animale,
ed ecologia cognitiva,
cioè il modo in cui gli animali
interagiscono tra loro e con l'ambiente.
Ho osservato e imparato
cose veramente affascinanti,
che condividerei con voi,
se avessi più tempo.
Ma il tempo è poco.
La cosa che ho imparato,
che ritengo la più urgente e importante,
e di cui vorrei parlarvi,
dando voce agli squali,
è quanto sia importante il loro ruolo,
e quale impatto questo abbia su tutti noi.
Considerate gli squali come
il sistema immunitario dell'oceano,
i suoi globuli bianchi.
Eliminano gli animali morti,
deboli, malati o feriti,
così solo i più sani si riproducono,
mantenendo bassi livelli trofici
e popolazioni in equilibrio.
Il sistema immunitario è cruciale,
e la scienza continua a confermare
l'importanza degli squali.
Molti studi
hanno ripetutamente confermato
che la rimozione degli squali
ha negativi impatti
economici e ambientali.
Studi come quelli
di Ransom A. Myers e Bascompete.
Ne risentono anche le scogliere coralline.
La rimozione degli squali
è stata anche collegata
a carestie alimentari.
La comunità scientifica
riconosce l'importanza degli squali,
il loro impatto sull'ambiente,
sull'economia,
e anche sull'aria che respiriamo.
Il 70-80% dell'aria
che ci serve per sopravvivere
proviene dagli oceani.
In modo diretto o indiretto,
dipendiamo tutti dagli oceani.
L'oceano sfama miliardi di persone,
e dà lavoro diretto
a oltre 200 milioni di noi.
Il nostro futuro e il suo
sono interconnessi.
Per citare una delle persone
che più ammiro,
la formidabile dott. Sylvia Earle:
"Con ogni goccia d'acqua che beviamo,
con ogni nostro respiro,
siamo connessi al mare,
ovunque ci si trovi al mondo."
Ma gli squali fanno paura,
è quello il problema.
In pochi sono bene informati sugli squali.
Si sa dei loro denti,
ma sono in pochi a sapere
che li stiamo sterminando ovunque,
a un ritmo di oltre 11.000 all'ora.
Tradotto: ogni secondo che passa,
vengono uccisi più di tre squali.
Cioè, tra i 70 e 100 milioni
di squali all'anno.
Sarebbe come uccidere le popolazioni
di Spagna, Austria e Francia, ogni anno.
Stando ai giornali di pesca,
più del 90% degli squali sono scomparsi.
Secondo l'Unione Mondiale
per la Conservazione della Natura,
oltre un terzo dei grandi squali
è stato sterminato,
è prossimo all'estinzione,
o a rischio d'estinzione.
Ma cosa spiega lo sterminio di massa
di una specie così importante?
In parte, è dovuto a sciocchezze
come souvenir e medicinali.
In parte, al fatto che alcuni uomini
hanno complessi d'inferiorità...
...immagino.
(Risate)
(Applausi)
Usando i palangari, l'80% del pescato
è costituito da catture accidentali,
rappresentate per lo più da squali.
C'è poi l'abbattimento, forse la reazione
più sciocca che un paese possa avere
ai problemi di convivenza con gli squali.
In termini comportamentali,
è come tirarsi la zappa sui piedi.
Sono uccisioni insensate.
Ma la principale causa di morte
degli squali nel mondo...
...è questa zuppa.
Proprio così: stiamo barattando
la produttività e la salute
di economia e ambiente, entrambi
dipendenti dall'oceano, per una zuppa.
Per di più, non è neanche nutriente,
anzi è velenosa.
Ma, purtroppo, nella cultura cinese,
servire questa zuppa
è indice di prestigio.
Ma cosa c'è di raffinato
nel catturare uno squalo,
tagliargli le pinne mentre è ancora vivo,
e sprecarne il 95%,
solo per sentirsi socialmente affermati?
L'evoluzione degli squali
è in corso da 400 milioni di anni,
quella umana da 200.000 anni e,
culturalmente, da ancora meno.
Vivere senza cultura, si può.
Senza l'oceano, no.
E l'oceano non può vivere
senza il suo sistema immunitario.
I rinoceronti vengono uccisi per i corni,
gli elefanti per le zanne,
gli squali vengono sterminati ovunque,
solo per le loro pinne.
Io amo viaggiare
e scoprire culture diverse,
ma arriva il momento
in cui si deve ripensare
il nostro rapporto
con gli squali e con gli animali,
e sviluppare una cultura
capace di evolversi nel loro rispetto.
Un proverbio cinese dice:
"Se non cambi strada,
arriverai dove ti sta portando."
Quindi, perché non cambiare
il modo in cui interagiamo con gli squali?
Come fare?
La buona notizia
è che esistono già degli esempi:
luoghi come Palau, le Bahamas,
Cabo Pulmo e Palmyra.
In queste zone,
i coralli e i pesci prosperano.
L'ecoturismo porta alle economie locali
più di 314 milioni di dollari,
creando oltre 10.000 posti di lavoro.
Uno studio del dott. Michele Barnes
e della University of British Columbia
rivela che quella cifra
aumenterà più del doppio
in meno di 20 anni.
Cioè, 780 milioni di dollari,
che superano di molto
l'intero commercio di pinne.
In breve, anche in termini
puramente economici,
che è quello che interessa ai politici,
uno squalo vivo vale più di uno morto.
L'ecoturismo legato agli squali
può sostenere la ricerca.
Mentre facevo biopsie e classificazione
col dott. Mauricio Hoyos,
mi chiedevo se queste ricerche
porteranno a qualcosa
prima che gli squali
siano del tutto estinti.
Durante un'immersione per il censimento
di questi splendidi squali,
mi resi conto che nel tempo necessario
a elaborare e pubblicare le mie ricerche,
sarebbero stati uccisi
altri 3-6 milioni di squali.
Quindi perché studiarli,
ma non fare niente
circa il ritmo di questa strage?
Così, ho coinvolto il pubblico,
permettendo, a chi volesse,
di venire a conoscere gli squali
da un punto di vista scientifico.
Ho collaborato con @juansharks,
che è un noto fotografo di squali
e un esperto in materia.
Abbiamo creato un progetto
di ricerca e tutela della specie
aperto al pubblico,
dove imparare la loro biologia,
psicologia, comportamento,
come interagire in sicurezza,
e avere risposte
a ogni domanda sugli squali.
Il bello è che la gente
può immergersi con noi
e vedere da sé, dal vivo,
come veramente sono gli squali.
Il progetto ha successo
perché chi partecipa può poi parlare
in difesa degli squali per esperienza,
può influenzare altre persone
e far cambiare loro idea.
Inoltre, ci permette di finanziare
iniziative educative,
pulizia di spiagge e scogliere,
e campagne ambientali
sia locali che internazionali,
come quella contro la strage
di squali in Australia,
che non vi racconterò,
per mancanza di tempo.
Meglio così,
perché mi metterei a piangere.
Vi dico però che siamo riusciti
a salvare una giovane femmina.
Era meno di tre metri e
avrebbe dovuto essere uccisa,
sebbene fosse stata catturata
erroneamente.
Per 90 minuti, ho nuotato con lei,
guardandola negli occhi,
cercando di farle capire
che sarebbe andato tutto bene,
mentre sanguinava dalla testa.
Cercavo anche di convincere me stessa.
Dopo 90 minuti, è nuotata via,
ripagandoci dello sforzo.
Questa è un'altra campagna ambientale,
che in due giorni ha raggiunto
più di due milioni di persone.
Aveva come protagonista
e musa ispiratrice, l'adorabile Bella,
una meravigliosa ambasciatrice
per la sua specie.
La tempistica della campagna
fu dettata dalla pubblicazione
di uno studio
secondo cui rimanevano
meno di 350 squali bianchi,
nell'area tra la California, l'Alaska,
le Hawaii e il Messico.
È dove Juansharks e io, da sempre,
ci immergiamo tra gli squali bianchi,
e ormai molti li conosciamo,
avendo trascorso tempo con loro,
per studiarne il comportamento.
Cosa fare, quindi, quando chi ami,
chi ti è caro e conosci viene sterminato?
Devi fare qualcosa.
Quindi, assieme a Water Inspired,
abbiamo creato immagini e filmati
che inducessero la gente
a prendere a cuore la situazione,
a riconsiderare gli squali
e dare loro una seconda opportunità.
Non si sente parlare molto degli squali,
e quando succede, come sapete,
non è in positivo.
Ci siamo riusciti.
Volevamo mostrare
la naturale bellezza degli squali.
Ma, davanti a una bella immagine
come questa, la gente pensa:
starà andando a sbranare qualcuno, giusto?
Il nostro squalo doveva essere
il contrario di quello del famoso film
in cui la biondina viene sbranata,
per mostrare la realtà dei fatti.
Mi immergo con gli squali da molto,
ad esempio per recuperare
le trasmittenti.
Quindi volevo mostrare un legame,
e che la gente sentisse un legame,
vedendo l'altro lato di questi animali,
e capisse che possiamo coesistere.
Ma, per coesistere,
devono continuare a esistere.
Al di là delle apparenze,
questi animali hanno molto da offrire.
Solo dedicando del tempo per conoscerli,
potremo forse imparare ad apprezzarli.
Era questo che cercavo di comunicare.
Però devo anche aggiungere
quest'avvertimento...
Ci sarebbero moltissime cose
che vorrei raccontarvi...
Ma devo dare quest'avvertimento:
gli squali vanno rispettati, non temuti.
Ma sono pur sempre superpredatori,
che hanno un ruolo...
un ruolo per noi
indispensabile, essenziale.
Potrei citarvi studi su studi
che lo confermano.
Insomma, se volessi andare nella savana
ad accarezzare un leone,
che cosa farei?
Contatterei un sussurratore di leoni
e starei un po' con lui.
Impararei quello che mi può insegnare,
per rispetto verso l'animale
e la sua reputazione.
Capisco che, soprattutto visto
come vengono rappresentati dai media,
la gente tema gli squali,
ma non vanno temuti,
vanno solo rispettati.
Sono animali bellissimi,
con moltissimo da offrire.
Se c'è una cosa che Bella mi ha insegnato,
è che, come lei,
anche noi possiamo avere un'influenza
positiva sull'ambiente in cui viviamo.
Dobbiamo semplicemente agire.
Come ha detto Jane Goodall:
"Ogni giorno creiamo un impatto.
Sta a noi decidere
che tipo di impatto vogliamo sia."
La campagna è stata
una collaborazione di successo
che abbiamo intrapreso con GoPro.
Hanno tenuto fede al messaggio,
e creato uno splendido filmato.
Ma potremmo fare molto altro,
creare altri contenuti mediatici,
o anche solo chiedere a un ristorante
di non servire la zuppa di pinne,
o nuove campagne, iniziative politiche,
c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Morale della storia:
il sapere è un'arma potente,
ma è inutile senza l'azione.
Amo il motto Nike.
Ogni mattina vado a correre.
Cioè: "Just do it."
Potresti non averne voglia,
ma qualunque sforzo è meglio di niente.
"Il nostro agire è una goccia nell'oceano,
ma senza quella goccia
l'oceano non sarebbe ciò che è."
Voglio chiedere a tutti voi,
(Risate)
di agire per il vostro futuro.
Gli squali e l'oceano
influiscono su tutti noi.
Per favore, alzi la mano
chi sia disposto a compiere un gesto,
anche piccolo, per un futuro migliore.
Alzate la mano se siete disposti a farlo.
Vedo tante mani.
Vi prendo in parola,
voglio che con quella mano
prendiate il vostro telefono.
Lo farò anch'io.
Prendete il telefono.
So che non è educato farlo
durante una presentazione,
ma è per aiutarmi.
Bene, molto bene. È il momento di agire.
Forza!
(Risata)
Voglio che prendiate il telefono,
e assieme diffonderemo ovunque
delle idee utili.
Usate Tweeter, Facebook,
Instagram, o quello che volete.
Diffondete un'idea,
condividete un fatto sugli squali.
Lo farò assieme a voi,
perché è divertente.
Siete tutti al buio, ma non importa...
Pronti? Sorridete!
Non fatevi distrarre
da una chiamata persa o un messaggio.
Ci mettiamo un attimo,
poi vi lascio, quindi...
OK, tutti assieme.
Così cambiamo le cose,
un'azione concreta a favore degli squali.
Vado su Instagram.
Oggi il mondo è questo:
tutti con la testa nel telefonino.
Lo dicevano in una delle presentazioni.
Benissimo. Premo avanti...
Ci aggiungo l'hashtag
#HelpSaveSharks.
#HelpSaveBella.
In Europa col fantastico pubblico di TEDx,
per diffondere idee su come salvare
gli squali e il nostro futuro.
Gli squali sono importanti.
Ridefiniamo il nostro rapporto con loro.
#SharkConservation, #HelpSaveSharks,
#NoSharkFinSoup, #TEDSavesSharks,
#TEDTalksonSharks.
OK.
Ora condivido.
Perfetto!
E questa è la parte migliore:
è il momento di dire grazie a voi tutti
per fare parte del movimento
che ridefinisce il nostro rapporto
con gli squali, per un futuro migliore.
Grazie a tutti.
(Applauso)