Ciao. Io sono Tony e questo è "Ogni fotogramma un dipinto". E so esattamente cosa state pensando. Perché sto parlando di lui? — Oh mio Dio, sei Michael Bay!Oh mio Dio, sono Michael Bay. Perché non mi piacciono i suoi film, eppure penso che sia fondamentale studiarli. Perché? — ...e Paul, penso tu abbia iniziato a guardare WrestleMania in tv...Beh, io...Perché non devi voltarti dall'altra parte: questo è ciò che ci sta venendo addosso. Questo è ciò che la televisione, quello che l'anonima... ...maggior parte della gente vuole vedere in televisione. Come WrestleMania, Anne Nicole Smith, e i Jackass, Michael Bay ha creato qualcosa. — Spettacolo! È quello che la gente vuole. Lo sapevano i Romani, Luigi XIV, Wolfowitz lo sa.Uno, due, tre... Boom! Bayhem!! Ci può sembrare grossolano e volgare, ma se vogliamo fare film migliori, dobbiamo comprendere le immagini che ci stanno venendo addosso. — Ehi, ehi!! Parliamo dunque di Bayhem. È un modo originale di fare cinema? Uno dei modi migliori per capire Michael Bay è guardare quelli che lo imitano. Prendiamo questo spezzone da "Battleship", che prova a fare il famoso movimento circolare della telecamera di Bay. Qui non funziona. Perché? In realtà è molto semplice. Primo, non c'è sfondo, solo un cielo azzurro. Senza sfondo non abbiamo parallasse, quindi la scena non sembra muoversi. Notato la differenza? Inoltre, l'ottica è sbagliata. Bay gira queste scene con un teleobiettivo, che comprime le distanze e fa sfrecciare lo sfondo. Terzo, l'attore si limita a fissare e girare la testa, ma il trucco di Bay sta nel muovere l'attore in verticale. Come qui. E qui. Infine, un angolo dal basso per le proporzioni e il rallentatore come tocco finale. Nella scena di Bay abbiamo più tipi di movimento combinati: movimento della telecamera, dello sfondo, movimento degli attori ed espansione del tempo. Poi gli attori guardano fuori campo, creando quiete statica. Anche se stiamo guardando un elemento immobile, questa scena sembra colossale. — Ora si fa sul serio. Ogni scena di Michael Bay è fondamentalmente composta da più strati di profondità, parallasse, movimento, personaggi e ambiente per dare il senso di qualcosa di epico. Nessuna di queste tecniche è particolarmente originale. Quasi tutti i direttori della fotografia creano profondità e parallasse quando la telecamera si muove. E l'Inquadratura dell'Eroe si trova ovunque. Ciò che distingue Bay è il numero di strati e la complessità dei movimenti. Questo non rende le sue scene migliori ma solo più complicate della concorrenza. Ecco perché in ogni inquadratura sembra che ci sia di tutto. Polvere, terra, fumo o qualche esplosione nel mezzo. E i lampioni. Un sacco di lampioni. Nel primo Bad Boys si nota sin dai titoli di testa. Qui la macchina è in una direzione, l'aereo in un'altra, i lampioni danno le proporzioni e la scena è ripresa con un teleobiettivo. La stessa tecnica di composizione viene riutilizzata più tardi. E durante l'esplosione... Una volta capito questo, è più facile smontare il suo linguaggio e rendersi conto dei suoi limiti. Ad esempio, Bay non sa quando girare una sequenza e quando non girarla. Utilizza lo stesso movimento della telecamera sia quando il personaggio dice qualcosa di importante... — Hai soldi qui in America? ...o frasi prive di senso... — Cosa ti ho detto? Hai sentito cosa ti ho detto?Io l'ho sentito perché ero qui quando l'ho detto! Ogni scena deve avere il massimo impatto visivo, anche quando non è necessario. Lo stile di Bay ha comunque delle idee interessanti. Cosa si può fare per rendere qualcosa veramente grande? Puoi mettere nell'inquadratura tanti oggetti di varie dimensioni e poi muovere la telecamera per enfatizzare. Una tecnica utilizzata molto bene anche in "Jurassic Park". — Ah!È... un dinosauro. Altrettanto importante è lo spazio non inquadrato. Qui l'attore non sta guardando gli aerei che vediamo sullo sfondo. Quindi ci sono ancora più aerei che noi non possiamo vedere. La scena, di per sé già vasta, sembra avere ancora più portata. Come fa un regista ad avere queste idee? Nel caso di Michael Bay, guardiamo uno dei suoi film preferiti. When you're a Jet, you're a Jet all the way From you first cigarette to your last dying day. C'è un'ottima intervista del New York Times in cui guarda "West Side Story" E parla di come questa sia una grande scena e questo sia un bel taglio di montaggio. Non riesce a spiegare perché, dice solo che "sono dinamiche". Ma ci basta questo: confrontando le scene di West Side Story con i suoi lavori possiamo avvertire le somiglianze. Credo che lo scopo di Bay sia creare ciò che ritiene delle belle riprese collegandole con quelli che lui considera dei bei tagli. Se Howard Hawks definiva un buon film tre buone riprese e nessuna pessima, sembra che per Michael Bay un buon film siano tremila scene dinamiche e nessuna statica. Oltre a West Side Story, le influenze più grandi di Bay sono altri blockbuster. Ne prende spesso in prestito i vocabolari di base e diverse sequenze. Per cui qualcosa del genere... ...diventa questo. Notare come queste inquadrature diventino sempre più strette. E i campi lunghi sempre più lunghi. Ci sono sempre più strati di movimento, ma il vocabolario di base è sempre quello. — L'ho preso!Bravo! Non montarti la testa. E non prende in prestito solo dagli altri. Bay cannibalizza sé stesso allo stesso modo. Quindi questo... ...diventa questo. Potete notare tutti i movimenti della scena originale. Ad esempio, la telecamera che gira in senso antiorario con la bomba che gira in senso orario, in questa versione vengono soltanto portati all'eccesso. — Autobots, mi lancio all'inseguimento. Dunque cos'è il Bayhem? È l'utilizzo di movimento, composizione e montaggio velocissimo per creare un senso di epico su larga scala. Ogni ripresa sembra potente e lascia intendere cose ancora più grandi fuori dall'inquadratura. Più strati di movimento uno sull'altro utilizzando un teleobiettivo o un grandangolo. Mostra tantissimo solo per un attimo, poi lo porta via. Si può percepire il movimento nel complesso, ma nulla nel concreto. Eppure farlo richiede molte persone e tanto lavoro. Ma essenzialmente è una variazione del vocabolario dei film d'azione. Le singole riprese sono un po' più sporche, mosse, complesse, stratificate. Poi sono montate per essere più veloci di quanto il cervello possa registrarle, ma non più veloci di quanto l'occhio si possa muovere. Non è rivoluzionario, è solamente il passato con po' di confusione. Una versione più estrema delle stesse idee si può trovare negli ultimi film di Tony Scott. E in una versione meno caotica, nei film di animazione. Ad esempio quelli di Glen Keane. Decisamente più chiaro di quello che fa Bay, ma l'idea è la stessa: personaggio, ambiente, più livelli, una scivolata epica. Il mondo sembra immenso. Un adattamento dello stile di Bay che adoro è quando viene rimpicciolito. Ironicamente, Bayhem sembra il risultato di un ragazzo che fa esplodere i suoi modellini ed è adorabile quando il contesto è più piccolo. Invece di far esplodere il mondo, che ne dite di un piccolo villaggio inglese? — Cigno! Ma alla fine, penso che la popolarità di questo stile sia molto importante. Che ci piaccia o no, la cosa interessante è che siamo davvero visivamente sofisticati e visivamente analfabeti. Possiamo elaborare informazioni a una velocità senza precedenti, ma riflettere sul significato di un'immagine... — Questo non è necessario! ...non altrettanto. E come dice Werner Herzog: — Non devi voltarti dall'altra parte: questo è ciò che ci sta venendo addosso. Può sembrare un po' strano, ma la persona che ci sta perdendo di più è proprio Micheal Bay. È schiavo dei suoi stessi occhi. Deve per forza rendere dinamica ogni scena, anche quando questo contrasta con il tema del suo film. — Certa gente non riconosce qualcosa di buono quando c'è l'ha di fronte.Sono davvero le cose semplici della vita... Già, le cose semplici, come una villa, un porto, la vista sull'acqua e un motoscafo. Cosa succede quando due grandi narratori affrontano lo stesso tema? — Sai Norm, stiamo facendo un buon lavoro.Ti voglio bene, Margie.Ti voglio bene, Norm.Ancora due mesi.Ancora due mesi.