0:00:00.040,0:00:04.720 Oggi parliamo di una delle figure culturali [br]più importanti di tutta la storia italiana. 0:00:04.720,0:00:10.680 È un autore ed è un caso storico e letterario [br]straordinario: secondo la leggenda, studiava 0:00:10.680,0:00:17.200 così tanto che è morto reclinando la testa [br]sulle proprie carte; è il primo essere umano 0:00:17.200,0:00:23.240 della storia su cui abbiamo ricevuto così tante [br]informazioni, e per di più da fonti di prima mano; 0:00:23.240,0:00:27.920 ed è anche l’autore di una delle opere [br]più influenti della letteratura italiana, 0:00:27.920,0:00:34.880 a un punto tale che nemmeno Shakespeare sarebbe [br]stato al 100% lo Shakespeare che tutti conosciamo, 0:00:34.880,0:00:41.040 se non ci fosse stato lo zampino dell’opera in [br]questione. Sto parlando di Francesco Petrarca, 0:00:41.040,0:00:46.720 che con Dante e Boccaccio fa parte delle [br]cosiddette Tre Corone, i tre maggiori autori 0:00:46.720,0:00:54.040 del tardo medioevo fiorentino, fondamentali nella [br]storia della lingua e della letteratura italiana. 0:00:54.040,0:00:59.280 Questo è il secondo video al riguardo, dopo [br]quello di qualche anno fa su Dante: naturalmente, 0:00:59.280,0:01:05.400 in futuro non potrà non arrivare il terzo, su [br]Giovanni Boccaccio.
Ma veniamo subito a Petrarca: 0:01:05.400,0:01:10.880 una fermata nel suo mondo è un passaggio quasi [br]obbligato, se si vuole iniziare a studiare e 0:01:10.880,0:01:18.320 comprendere la letteratura italiana, perché questo [br]autore ha influenzato per sempre non solo le sorti 0:01:18.320,0:01:23.960 della letteratura del Belpaese, ma anche le [br]sorti della lingua letteraria in generale, 0:01:23.960,0:01:28.480 e in particolare della lingua della [br]poesia. In un primo momento, dunque, 0:01:28.480,0:01:34.360 ci soffermeremo sulla vita dell’autore e sulla [br]sua fortuna, intesa come successo. Poi daremo 0:01:34.360,0:01:39.800 un’occhiata alla sua opera più conosciuta e [br]studiata, ovverosia il Canzoniere; e, per finire, 0:01:39.800,0:01:45.040 cercheremo di capire quale sia l’eredità [br]culturale, letteraria e linguistica che 0:01:45.040,0:01:51.600 Petrarca ci ha lasciato. Io sono Davide e questo [br]è Podcast Italiano, un canale per chi impara o ama 0:01:51.600,0:01:58.080 l’italiano. Se impari la lingua di Dante, Petrarca [br]e Boccaccio, trovi la trascrizione di tutto 0:01:58.080,0:02:08.320 quello che dico sul mio sito. Ti lascio il link in [br]descrizione. E se ti serve, attiva i sottotitoli. 0:02:08.320,0:02:14.520 Francesco Petrarca nasce nel 1304 ad Arezzo, [br]in Toscana; tra il 19 e il 20 luglio, 0:02:14.520,0:02:20.120 secondo la tradizione. È figlio di un [br]notaio bandito da Firenze, dove nei decenni 0:02:20.120,0:02:25.600 precedenti erano infuriate grandi battaglie [br]politiche. Si tratta delle stesse battaglie 0:02:25.600,0:02:31.480 che portarono all’esilio di Dante, che – tra [br]parentesi – il padre di Petrarca conosceva. 0:02:31.480,0:02:38.120 Ma torniamo subito dal nostro Francesco Petrarca. [br]Già da piccolo, diventa un viaggiatore: nel 1312, 0:02:38.120,0:02:43.880 infatti, il padre porta la famiglia a vivere [br]ad Avignone, nella Francia meridionale, dove 0:02:43.880,0:02:50.240 Petrarca viene istruito da un italiano a sua volta [br]esule. L’accesso a questi studi non era comune: 0:02:50.240,0:02:56.160 il giovanissimo Francesco nasce in una condizione [br]abbastanza agiata, e suo padre non gli nega 0:02:56.160,0:03:03.400 l’acquisto di diversi manoscritti utili per gli [br]studi. Considerate che ci troviamo nel XIV secolo, 0:03:03.400,0:03:09.280 prima dell’invenzione della stampa: spesso, [br]per aver accesso a un testo, i più ricchi 0:03:09.280,0:03:15.960 ne potevano commissionare la riproduzione a [br]un copista, che ricopiava tutto; altrimenti, 0:03:15.960,0:03:21.080 bisognava direttamente acquistare l’originale [br]o una copia già prodotta in precedenza, 0:03:21.080,0:03:27.640 o ancora – pensate – copiare il testo da sé, se [br]possibile – pensate che fatica –: in tutti i casi, 0:03:27.640,0:03:32.920 si trattava di un investimento, spesso [br]di denaro o, alternativamente, di tempo. 0:03:32.920,0:03:38.120 Qualche anno dopo, Petrarca inizia gli studi [br]di legge a Montpellier, sempre in Francia, 0:03:38.120,0:03:43.800 che tuttavia affronta di malavoglia. Sempre [br]nel periodo della prima giovinezza, visita 0:03:43.800,0:03:49.200 anche Rimini, Venezia e, soprattutto, Bologna, [br]destinazione molto importante per affinare 0:03:49.200,0:03:54.920 le proprie competenze letterarie. La città [br]infatti, al tempo, era un importantissimo centro 0:03:54.920,0:04:02.360 d’irradiazione della poesia in lingua volgare, [br]cioè, in questo caso specifico, in una delle tante 0:04:02.360,0:04:09.080 lingue d’Italia che si erano evolute a partire [br]dal latino. Tra parentesi oggi, in italiano, 0:04:09.080,0:04:17.320 volgare significa tipicamente grossolano, rozzo, [br]scurrile o, in altri termini, maleducato. Nel 0:04:17.320,0:04:22.600 gergo tecnico, però, questa parola indica, [br]soprattutto quando si parla del medioevo, perché 0:04:22.600,0:04:28.880 poi in futuro si inizia a parlare di dialetti, [br]indica, dicevo, le lingue parlate dal volgo, 0:04:28.880,0:04:36.080 cioè dal popolo, in contrapposizione alla lingua [br]letteraria più alta e nobile, che era il latino. 0:04:36.080,0:04:43.280 Nel 1326, c’è una svolta: il padre del nostro [br]giovane studioso muore, portando la famiglia a un 0:04:43.280,0:04:49.040 periodo di difficoltà economica. Proprio in questa [br]occasione Petrarca abbandona definitivamente 0:04:49.040,0:04:54.840 gli studi di legge e, forse, inizia a sua [br]volta a produrre opere in lingua volgare. 0:04:54.840,0:05:00.640 Presto si stabilisce ad Avignone, dove al tempo, [br]tra l’altro, si trovava la sede della curia 0:05:00.640,0:05:07.280 papale. Come alcuni di voi sapranno, infatti, per [br]gran parte del XIV secolo il papa non risiedette 0:05:07.280,0:05:14.600 a Roma, bensì proprio ad Avignone, in Francia. [br]A proposito di religione… Ad Avignone, Petrarca 0:05:14.600,0:05:20.640 decide di prendere gli ordini minori, che, in [br]breve, rappresentano un’affiliazione alla Chiesa 0:05:20.640,0:05:27.640 che comporta qualche compito, ma, soprattutto, che [br]garantisce tutti i benefici economici che al tempo 0:05:27.640,0:05:34.080 erano riservati agli uomini di chiesa. Furbo, [br]il nostro Francesco. Questa pratica in realtà 0:05:34.080,0:05:40.200 non era rara, proprio perché non richiedeva grandi [br]sforzi, ma dava notevoli vantaggi. In questo modo, 0:05:40.200,0:05:44.800 Petrarca si libera fondamentalmente [br]delle maggiori preoccupazioni economiche, 0:05:44.800,0:05:50.600 e ha la possibilità di fare quello che gli piace.[br]Gli anni della giovinezza sono caratterizzati, 0:05:50.600,0:05:57.440 almeno a detta di Petrarca, da un certo abbandono [br]alla vita mondana – anche se dobbiamo considerare 0:05:57.440,0:06:02.480 che parliamo dei criteri di un uomo severo, [br]che vuole dare una certa immagine di sé, 0:06:02.480,0:06:07.840 e ne parleremo dopo. In questo periodo, [br]forse, Petrarca si abbandona anche all’amore 0:06:07.840,0:06:13.360 per una donna, della quale, ancora una volta, [br]sappiamo poco: alcuni studiosi credono di aver 0:06:13.360,0:06:18.960 addirittura trovato la sua identità, mentre [br]altri ne dubitano fortemente. Ad ogni modo, 0:06:18.960,0:06:25.080 questa relazione verrà poi ripresa nell’opera più [br]importante di Petrarca, quindi teniamola a mente. 0:06:25.080,0:06:30.240 Intanto gli anni passano, e il nostro Francesco [br]si avvicina, grazie alla propria cultura e alle 0:06:30.240,0:06:36.280 proprie conoscenze, a personalità importanti, per [br]visitare le quali compie diversi altri viaggi. 0:06:36.280,0:06:41.360 Ci troviamo ormai intorno agli anni Trenta quando [br]vediamo dei grossi passi avanti anche negli studi: 0:06:41.360,0:06:47.600 Petrarca, infatti, era molto vicino ai testi [br]dell’antichità, e cercava costantemente di 0:06:47.600,0:06:53.560 comprendere e analizzare i testi latini. Produce [br]addirittura delle edizioni, per esempio di 0:06:53.560,0:07:00.400 un’opera del celebre autore latino Livio; e, [br]forse ancor più sorprendentemente, scopre i 0:07:00.400,0:07:06.800 manoscritti di alcuni testi importantissimi della [br]latinità, come quello del Pro Archia di Cicerone. 0:07:06.800,0:07:12.720 Al contempo, questi testi facevano da maestri [br]a Petrarca, che assorbe le sottigliezze della 0:07:12.720,0:07:20.040 lingua latina e le riproduce con maestria. Una [br]maestria davanti a cui i contemporanei non restano 0:07:20.040,0:07:28.960 indifferenti: nel 1341, Petrarca viene incoronato [br]poeta a Roma, in Campidoglio, da nientemeno che 0:07:28.960,0:07:35.720 il re Roberto d’Angiò, che al tempo era il sovrano [br]del Regno di Napoli. Questo rito voleva riprendere 0:07:35.720,0:07:41.280 esplicitamente la tradizione latina, nella quale, [br]secondo le informazioni disponibili all’epoca, 0:07:41.280,0:07:47.800 s’era usato rendere onore alla gloria poetica [br]in questo modo. E Petrarca viene incoronato 0:07:47.800,0:07:52.520 proprio per la sua produzione in latino, che [br]era considerata la più bella: per adesso, 0:07:52.520,0:07:59.440 i suoi versi in lingua volgare non sono ancora [br]pronti a risplendere, anche se, come si suol dire, 0:07:59.960,0:08:04.560 qualcosa bolle in pentola. Sulla testa [br]del nostro autore, intanto, viene dunque 0:08:04.560,0:08:10.880 posata una corona d’alloro, rendendolo, per così [br]dire, un VIP della sua epoca; e a ragion veduta, 0:08:10.880,0:08:17.400 perché non ci dimentichiamo che Petrarca è uno dei [br]più grandi autori in lingua latina del suo tempo. 0:08:17.400,0:08:22.600 Ma il nostro Petrarca non si adagia sugli [br]allori: i viaggi continuano, grazie ai 0:08:22.600,0:08:29.520 benefici ecclesiastici e, ancor più ormai, grazie [br]alla protezione dei potenti, che con piacere 0:08:29.520,0:08:35.120 sostengono un intellettuale di questo calibro. [br]Nel 1348, quando l’Italia e l’Europa sono in 0:08:35.120,0:08:41.320 ginocchio a causa di un’epidemia di peste, [br]Petrarca supera la crisi incolume, ma la donna 0:08:41.320,0:08:47.760 che ama – ricordate? – invece non sopravvive. [br]Anche questo evento sarà molto importante per ciò 0:08:47.760,0:08:53.920 che diremo più tardi, quindi teniamolo a mente.[br]Nel 1350, finalmente, il poeta visita Firenze: 0:08:53.920,0:08:59.560 l’esilio della famiglia era stato revocato, [br]nel frattempo, e in città ci sono amici e 0:08:59.560,0:09:05.440 ammiratori. Inoltre, il nostro poeta incontra [br]un altro scrittore importantissimo per la sua 0:09:05.440,0:09:12.200 epoca e per i secoli futuri, la terza corona di [br]cui parleremo, vale a dire Giovanni Boccaccio, 0:09:12.200,0:09:18.080 peraltro influenzandone la produzione artistica. [br]I viaggi, tra Italia e Francia, ancora non si 0:09:18.080,0:09:24.840 fermano, finché, nel 1352, Petrarca lascia [br]definitivamente la Francia per Milano. In 0:09:24.840,0:09:29.920 quell’anno, infatti, Innocenzo VI diventa [br]papa; e i rapporti con Petrarca non erano 0:09:29.920,0:09:34.720 esattamente dei migliori. Ricordate che [br]il papa, al tempo, si trovava in Francia; 0:09:34.720,0:09:41.120 così il nostro amico decide che è il caso di [br]fare la valigie e tornare nella madrepatria. 0:09:41.120,0:09:46.480 A partire dal soggiorno milanese, l’attività [br]letteraria cresce ulteriormente, anche se non 0:09:46.480,0:09:51.840 mancano i viaggi e gli impegni politici. [br]Ai potenti del tempo non dispiaceva avere 0:09:51.840,0:09:57.560 al proprio servizio un grande intellettuale, né [br]affidargli, per esempio, missioni diplomatiche. 0:09:57.560,0:10:02.680 Con il tempo, però, Petrarca decide di [br]volersi dedicare ai suoi studi in pace: 0:10:02.680,0:10:10.600 a partire dal 1369-70 si stabilisce, per quanto [br]possibile, ad Arquà, non lontano da Padova, 0:10:10.600,0:10:16.720 in Veneto, dove muore nel 1374. [br]Oggi, in suo onore, Arquà è un 0:10:16.720,0:10:21.360 villaggio conosciuto anche con il nome di [br]Arquà Petrarca, dove è tutt’oggi possibile 0:10:21.360,0:10:27.760 visitare la casa in cui visse il grande poeta. [br]Grande, sì – e ora vedremo perché – al punto che, 0:10:27.760,0:10:33.920 dopo la morte, ammiratori e studiosi iniziano [br]a cercare i suoi libri. E fino a oggi arriva 0:10:33.920,0:10:41.880 un’enorme quantità di materiale: opere, appunti, [br]lettere. Lettere poi accuratamente copiate e, 0:10:41.880,0:10:47.320 sempre sulla falsariga dei grandi modelli [br]latini, pensate per essere effettivamente lette 0:10:47.320,0:10:53.400 dai posteri. Petrarca sapeva che le sue lettere [br]sarebbero state lette, e proprio per questo non 0:10:53.400,0:10:58.680 possiamo fidarci ciecamente del loro contenuto: [br]l’autore voleva tracciare un’autobiografia 0:10:59.360,0:11:04.880 ideale, in modo da mostrare al mondo e [br]ai posteri di aver ripercorso quanto più 0:11:04.880,0:11:13.360 possibile i passi di un grande romano ideale. [br]Per tutto il XIV secolo e per parte del XV, 0:11:13.360,0:11:18.640 Petrarca viene ammirato come fine poeta [br]latino; finché qualcosa non cambia: 0:11:18.640,0:11:25.840 a partire dal secondo Quattrocento, l’attenzione [br]per il Petrarca latino diminuisce, mentre la fama 0:11:25.840,0:11:33.000 del poeta in lingua volgare aumenta. Ben [br]presto, il nostro poeta diventa il poeta, 0:11:33.000,0:11:39.960 il modello insuperabile di poesia, sia [br]nella Penisola italiana, sia al di fuori. 0:11:39.960,0:11:48.920 Ma grazie a quale opera, esattamente? [br]L’opera in questione è chiamata tipicamente 0:11:48.920,0:11:55.120 Canzoniere, parola in realtà generica che, [br]in italiano, indica una raccolta di poesie. 0:11:55.120,0:12:01.840 Inutile dire che quello di Petrarca è diventato [br]il canzoniere per antonomasia, ed ecco servito 0:12:01.840,0:12:07.320 il titolo dell’opera. In realtà però, il [br]vero titolo era Rerum vulgarium fragmenta, 0:12:07.320,0:12:12.840 cioè frammenti di cose volgari, cioè [br]testi vari scritti in lingua volgare. 0:12:12.840,0:12:20.560 In tutto, ci sono arrivati 72 fogli di pergamena, [br]che contengono tutte le 366 poesie che compongono 0:12:20.560,0:12:25.680 l’opera (una per ogni giorno dell’anno, se [br]escludiamo la poesia che fa da introduzione 0:12:25.680,0:12:31.760 all’opera). Su questi fogli di pergamena [br]scrissero sia lo stesso Petrarca, sia un copista 0:12:31.760,0:12:37.960 che lavorava sotto la sua diretta sorveglianza. [br]Questi fogli furono rilegati, cioè messi insieme, 0:12:37.960,0:12:43.480 dopo la scomparsa dell’autore, e ora si [br]trovano nella Biblioteca Apostolica Vaticana, 0:12:43.480,0:12:51.560 con il nome di codice Vaticano latino 3195: quasi [br]non c’è studioso di letteratura italiana che non 0:12:51.560,0:12:57.080 conosca questo numero. Il fatto che abbiamo [br]un’intera opera di Petrarca scritta dallo 0:12:57.080,0:13:03.760 stesso Petrarca è straordinario: basti pensare [br]che di Dante non abbiamo una sola parola scritta 0:13:03.760,0:13:08.520 di prima mano, né, in realtà, scritta sotto [br]la sua diretta sorveglianza (in questi casi, 0:13:08.520,0:13:14.880 in gergo tecnico, si parla di testo idiografo). [br]Ma c’è un fatto ancora più straordinario: ci 0:13:14.880,0:13:20.840 sono giunte addirittura le carte contenenti gli [br]abbozzi dell’opera, e altri abbozzi ancora (il 0:13:20.840,0:13:27.480 manoscritto, in questo caso, si chiama Vaticano [br]latino 3196). Queste carte ci dànno la possibilità 0:13:27.480,0:13:33.600 di studiare come il testo sia stato migliorato, [br]rimaneggiato e portato alla sua forma finale: 0:13:33.600,0:13:39.360 oggi questo esercizio potrebbe sembrare ovvio, [br]ma al tempo non lo era, e proprio le carte di 0:13:39.360,0:13:45.240 Petrarca ebbero il ruolo di propulsore, di motore [br]che diede una spinta a queste riflessioni. 0:13:45.240,0:13:49.720 A questo punto, ormai, è impossibile non [br]chiederselo: di che cosa parla l’opera? 0:13:49.720,0:13:56.040 Il Canzoniere racconta dell’amore di Petrarca [br]per Laura, una donna bellissima che rappresenta 0:13:56.040,0:14:01.760 non soltanto l’oggetto di un amore terreno, [br]ma anche la stessa gloria poetica. Questa 0:14:01.760,0:14:07.720 Interpretazione nasce dal fatto che Petrarca [br]accosta continuamente il nome di Laura con una 0:14:07.720,0:14:13.960 serie di parole che hanno lo stesso etimo, cioè [br]la stessa origine, e che rimandano all’alloro: 0:14:13.960,0:14:20.080 questa pianta, detta anche lauro, è la stessa [br]di cui era composta la corona con cui – vi 0:14:20.080,0:14:26.920 ricordate – Petrarca fu incoronato, ed è proprio [br]un simbolo che rappresenta la poesia. Tra l’altro, 0:14:26.920,0:14:32.440 è anche per questo che in Italia, quando si [br]finisce l’università, ci si laurea, da “lauro”, e 0:14:32.440,0:14:38.920 nella cerimonia si indossa una corona d’alloro. [br]Il nostro Petrarca, dunque, ama una donna e ama 0:14:38.920,0:14:44.800 la gloria poetica: vi starete chiedendo, forse, [br]quale sia il problema. Il fatto è che Petrarca 0:14:44.800,0:14:51.240 vorrebbe amare le cose eterne, e quindi dedicare [br]il suo spirito all’adorazione di Dio. Ciò genera 0:14:51.240,0:14:58.040 un conflitto interiore: o si amano le cose [br]terrene, o si amano le cose ultraterrene, e non 0:14:58.040,0:15:03.880 c’è una via di mezzo possibile. Eppure Petrarca [br]fatica a lasciar andare il suo amore per Laura: 0:15:03.880,0:15:10.560 lui stesso ci dice, pensando al sé del passato, [br]che ora è un uomo diverso, ma solo «in parte» (e 0:15:11.160,0:15:16.320 usa esattamente queste due parole, “in parte”). [br]Questa lotta interiore dura una vita intera, 0:15:16.320,0:15:22.400 e condanna Petrarca a un’eterna inquietudine: [br]non può godersi l’amore e la gloria poetica, 0:15:22.400,0:15:28.480 perché si sente in colpa; e, al contempo, non può [br]godersi l’amore per Dio, perché l’amore per Laura 0:15:28.480,0:15:34.760 non muore mai del tutto, per quanto l’opera ci [br]porti costantemente verso l’adorazione di Dio. 0:15:34.760,0:15:41.120 Vediamo, o meglio leggiamo con i nostri occhi: di [br]seguito ascolterete la poesia (o più precisamente 0:15:41.120,0:15:46.920 il sonetto) che, in quattordici versi, [br]fa da introduzione a tutta l’opera. 0:15:46.920,0:15:53.440 Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono[br]di quei sospiri ond’io nudriva ’l core 0:15:53.440,0:15:59.920 in sul mio primo giovenile errore[br]quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono, 0:15:59.920,0:16:04.800 del vario stile in ch’io piango et ragiono[br]fra le vane speranze e ’l van dolore, 0:16:04.800,0:16:11.640 ove sia chi per prova intenda amore,[br]spero trovar pietà, nonché perdono. 0:16:11.640,0:16:15.960 Ma ben veggio or sì come al popol tutto 0:16:15.960,0:16:22.960 favola fui gran tempo, onde sovente[br]di me medesmo meco mi vergogno; 0:16:22.960,0:16:25.360 et del mio vaneggiar vergogna è ’l frutto, 0:16:25.360,0:16:33.000 e ’l pentersi, e ’l conoscer chiaramente[br]che quanto piace al mondo è breve sogno. 0:16:33.000,0:16:38.320 Petrarca, con questo testo, si rivolge a chi [br]sta leggendo il testo, e in particolare a chi, 0:16:38.320,0:16:45.040 come lui e molti di noi, ha sofferto per amore: [br]la sua speranza è quella di essere compreso e 0:16:45.040,0:16:50.920 perdonato per aver commesso l’errore di amare [br]Laura. Il suo errore giovanile lo ha portato a 0:16:50.920,0:16:57.320 essere preso in giro, a pentirsi, e soprattutto [br]a capire che le cose terrene sono soltanto un 0:16:57.320,0:17:03.120 breve sogno, nel senso che non sono eterne [br]come le cose divine. Eppure il cambiamento 0:17:03.120,0:17:08.400 di Petrarca non è completo: è avvenuto, [br]come abbiamo già visto, solo “in parte”. 0:17:08.400,0:17:13.200 Non c’è il tempo necessario per analizzare [br]il testo nel dettaglio o leggerne altri, 0:17:13.200,0:17:18.960 ma vi faccio notare, intanto, che fondamentalmente [br]l’italiano di Petrarca è anche il nostro italiano, 0:17:18.960,0:17:25.320 per buona parte, e questo perché proprio Petrarca [br]ha contribuito indirettamente a creare l’italiano 0:17:25.320,0:17:29.760 letterario, e perché proprio il volgare [br]fiorentino, che era poi la lingua di Petrarca, 0:17:29.760,0:17:35.720 nei secoli, come sapete, sarebbe stato eletto [br]come lingua di riferimento per gli italiani. 0:17:35.720,0:17:42.200 Pensiamo soltanto al primo verso: Voi ch’ascoltate [br]in rime sparse il suono. Foneticamente, tutte le 0:17:42.200,0:17:47.240 parole sono rimaste identiche. Sarebbe davvero [br]difficile dire lo stesso di un verso scritto 0:17:47.240,0:17:54.120 in inglese, in francese, in tedesco, in greco [br]o in cinese nel XIV secolo, è sorprendente. 0:17:54.120,0:18:00.640 Quanto al significato, rime sparse si potrebbe [br]piuttosto tradurre con poesie sciolte, cioè non 0:18:00.640,0:18:07.480 raccolte in un’opera ben ordinata e conclusa. In [br]generale, però, la poesia è abbastanza facile, 0:18:07.480,0:18:12.440 tutto sommato, da comprendere per un [br]italiano del 2024, a condizione ovviamente 0:18:12.440,0:18:17.040 che venga fornita qualche indicazione. [br]Il messaggio è che l’italiano di Petrarca, 0:18:17.040,0:18:21.720 per una serie di motivi, è molto simile [br]al nostro italiano, e ciò vale per una 0:18:21.720,0:18:27.240 buona fetta dell’italiano letterario. Questa [br]è un’ottima notizia per chi già sa e per chi 0:18:27.240,0:18:32.520 studia l’italiano, perché significa che chi [br]conosce la lingua contemporanea può anche, 0:18:32.520,0:18:43.400 con un po’ d’impegno e pazienza, accedere a [br]ottocento anni di letteratura. Non è male, vero? 0:18:43.400,0:18:48.560 Prima di chiudere il video, vorrei cercare di [br]spiegare più esplicitamente perché Petrarca 0:18:48.560,0:18:53.080 è un autore così importante e perché [br]gli ho dedicato un video così lungo. 0:18:53.080,0:18:57.360 Innanzitutto, ci ha lasciato una [br]grandissima eredità culturale e 0:18:57.360,0:19:02.720 letteraria, sia con le sue opere latine e [br]volgari, sia con le opere che ha scoperto, 0:19:02.720,0:19:07.320 sia con le opere che ha studiato e commentato. [br]Ma se questo è un merito anche di diversi altri 0:19:07.320,0:19:14.000 autori, con Petrarca invece c’è dell’altro. Con il [br]Canzoniere sono fondamentalmente state fissate in 0:19:14.000,0:19:20.600 modo definitivo le forme poetiche dell’italiano: [br]si va dalla canzone, che è la forma più nobile, 0:19:20.600,0:19:26.480 usata per gli argomenti più alti e politici, [br]alle sestine, le ballate e i madrigali, 0:19:26.480,0:19:32.560 fino al sonetto, cioè la forma usata per scrivere [br]la poesia che abbiamo letto poco fa, composta da 0:19:32.560,0:19:38.480 quattordici versi. Nel Canzoniere, il sonetto [br]è la forma quantitativamente più rappresentata, 0:19:38.480,0:19:43.680 e in generale, a partire da Petrarca, [br]sarà spesso usata per trattare argomenti 0:19:43.680,0:19:49.400 un po’ più leggeri rispetto a quelli della [br]canzone, e in particolare ovviamente l’amore. 0:19:49.400,0:19:54.400 Si tratta, tra parentesi, di una forma tutta [br]italiana, visto che nasce in Italia nel primo 0:19:54.400,0:20:00.480 Duecento, ben presto si diffonde in tutta la [br]penisola e, grazie a Petrarca, supera anche i 0:20:00.480,0:20:06.360 confini dell’Italia. Nel Cinquecento infatti, [br]Henry Howard, poeta inglese, traduce diversi 0:20:06.360,0:20:12.080 testi di Petrarca. Thomas Wyatt, a sua volta [br]poeta, tende invece a usare di meno la traduzione 0:20:12.080,0:20:17.880 e l’imitazione, e piuttosto scrive sonetti [br]propri, sempre sulla base della forma stabilita 0:20:17.880,0:20:24.760 da Petrarca. A partire da questi input, e poi [br]dai contributi di altri seguaci del Petrarca, 0:20:24.760,0:20:30.520 il sonetto si diffonde sempre di più. Il numero [br]di questi seguaci è elevato a un punto tale per 0:20:30.520,0:20:37.360 cui possiamo parlare di un vero e proprio fenomeno [br]artistico, detto petrarchismo: nel XVI secolo ne 0:20:37.360,0:20:43.200 troviamo i segni, oltre che in Inghilterra, anche [br]in Francia e in Spagna, e non solo. Shakespeare 0:20:43.200,0:20:48.240 probabilmente lesse solo in parte le opere di [br]Petrarca, anche perché non conosceva molto bene 0:20:48.240,0:20:58.640 l’italiano; tuttavia, non poteva non conoscere i [br]petrarchisti della sua epoca, e infatti i sonetti 0:20:58.640,0:20:59.520 shakespeariani non sono privi di questa influenza. [br]Se non avessimo avuto Petrarca, non avremmo 0:20:59.520,0:21:04.640 nemmeno avuto lo Shakespeare che conosciamo, né [br]avremmo avuto diverse altre opere come le abbiamo 0:21:04.640,0:21:10.360 conosciute, sia in Italia, sia all’estero. [br]Quanto alla lingua italiana, il petrarchismo 0:21:10.360,0:21:14.640 è arrivato nel momento giusto, perché [br]a inizio Cinquecento il dibattito sulla 0:21:14.640,0:21:19.800 lingua è piuttosto intenso: la Penisola [br]era divisa in tante entità politiche, 0:21:19.800,0:21:25.680 non esisteva una nazione, come sapete, e ciò [br]nonostante si cercava una lingua per l’Italia, 0:21:25.680,0:21:31.360 per scrivere e comunicare tra le varie ragioni. [br]È a questo punto che entra in scena Pietro Bembo, 0:21:31.360,0:21:36.760 intellettuale italiano di cui parleremo più [br]dettagliatamente in un futuro video. Bembo, 0:21:36.760,0:21:42.440 intellettuale e letterato italiano, capisce che [br]scegliere un volgare d’Italia come lingua di 0:21:42.440,0:21:49.040 riferimento significa anche far prevalere una [br]lingua su tutte le altre, e capisce anche che 0:21:49.040,0:21:56.120 questa imposizione può avvenire con successo solo [br]se si basa sul prestigio. Per questo, come modello 0:21:56.120,0:22:02.000 per la prosa (cioè la scrittura non poetica) [br]sceglie il celebre Decameron di Boccaccio, 0:22:02.000,0:22:08.480 l’autore che ho citato prima, che Petrarca [br]incontrò a Firenze nel 1350, ne parleremo; 0:22:08.480,0:22:15.080 e come modello di lingua poetica, invece, indica [br]il Canzoniere del nostro Petrarca. Forse Bembo 0:22:15.080,0:22:21.160 indica l’unica soluzione vincente, l’unica [br]possibile in quel preciso contesto culturale, 0:22:21.160,0:22:26.880 storico e geografico. Nel Quattrocento c’era [br]stata molta più eterogeneità linguistica, 0:22:26.880,0:22:33.200 ma il Cinquecento, il primo vero secolo [br]della stampa, esigeva maggiore uniformità; 0:22:33.200,0:22:41.600 e Bembo dà le proposte giuste nel momento giusto. [br]Nel 1525 compone le Prose della volgar lingua, 0:22:41.600,0:22:47.440 in cui vengono dati i modelli appena citati, [br]costituendo così una sorta di grammatica del 0:22:47.440,0:22:52.480 toscano letterario trecentesco, cioè di due [br]secoli prima rispetto al suo tempo. In più, 0:22:52.480,0:22:57.400 Bembo stesso compone, su queste basi, diversi [br]testi, che poi verranno presi come esempio. 0:22:57.400,0:23:03.120 La proposta funziona, funziona incredibilmente [br]bene: Petrarca resta indiscutibilmente il 0:23:03.120,0:23:08.240 massimo modello poetico per oltre [br]cinquecento – cinquecento! – anni, 0:23:08.240,0:23:13.200 tant’è che ancora nelle poesie ottocentesche [br]possiamo vederne chiaramente l’influenza. 0:23:13.200,0:23:19.440 Prendiamo Il sabato del villaggio, poesia scritta [br]da Giacomo Leopardi nel 1829. A un certo punto, 0:23:19.440,0:23:24.360 troviamo «su la scala a filar la [br]vecchierella»; nel Canzoniere, invece, 0:23:24.360,0:23:30.040 troviamo «levata era a filar la vecchiarella»: [br]non solo la lingua è molto simile, ma anche le 0:23:30.040,0:23:35.720 immagini poetiche che Leopardi seleziona sono [br]spesso d’ispirazione petrarchesca. E ancora: 0:23:35.720,0:23:40.520 leggiamo «già tutta l’aria imbruna» nel Sabato [br]del villaggio, mentre nel Canzoniere troviamo 0:23:40.520,0:23:50.680 «et l’aere nostro et la mia mente imbruna». [br]Abbiamo insomma scoperto un autore italiano 0:23:50.680,0:23:56.280 importante: importante sotto ogni punto di vista [br](culturale, letterario, linguistico), anche a 0:23:56.280,0:24:02.200 livello europeo. Gli esempi non si conterebbero: [br]basti pensare a quanti intellettuali della Vienna 0:24:02.200,0:24:08.320 settecentesca conoscevano l’italiano grazie al [br]Canzoniere… E poi, grazie al suo ruolo di grande 0:24:08.320,0:24:13.880 modello di lingua poetica, Petrarca ha influenzato [br]per sempre le sorti dell’italiano, anche se la 0:24:13.880,0:24:19.560 storia è molto più lunga. Nel prossimo video di [br]questa serie parleremo della terza corona, ovvero 0:24:19.560,0:24:25.000 Giovanni Boccaccio. Nel frattempo, se non l’hai [br]ancora visto, ti lascio qui il mio video su Dante.