Quando vengono a conoscenza di questo problema, pazienti e cittadini,
ma anche medici e policy-makers
restano sotto shock davanti a ciò che abbiamo tollerato.
Per trent’anni non ci siamo preoccupati di risolvere il problema,
ma adesso è giunto il momento di affrontarlo
e risolverlo per sempre.
Al momento della diagnosi, dal medico
avrei voluto sentire tutto, ma non la parola “cancro”.
Purtroppo non è andata così.
Quando, dopo un paio di giorni
il mio medico mi ha prospettato la possibilità di partecipare a una sperimentazione clinica
non ci ho pensato due volte.
Indipendentemente dall’esito della mia malattia,
volevo contribuire all’evoluzione delle conoscenze.
Scoprire che non tutti i trial clinici vengono pubblicati
è semplicemente raccapricciante, un oltraggio per tutti quelli che, come me,
si sono offerti volontari per partecipare a queste sperimentazioni.
Centinaia di migliaia di persone hanno partecipato a trial clinici che non sono mai stati pubblicati.
I medici sprecano involontariamente enormi quantità di risorse
per trattamenti meno efficaci di quanto riteniamo
o inutilmente più costosi
e i pazienti vengono esposti a rischi evitabili
conseguenti a trattamenti meno efficaci di quelli in uso
per il semplice fatto che i risultati dei trial clinici ci sono stati nascosti.
Le migliori evidenze attualmente disponibili dimostrano che in media
solo il 50% dei trial conclusi viene pubblicato
e i trial con risultati positivi
hanno il doppio delle probabilità di essere pubblicati rispetto a quelli con risultati negativi.
Sui farmaci che usiamo tutti i giorni
disponiamo solo di informazioni parziali,
perché la maggior parte di essi è stata immessa sul mercato oltre dieci anni fa,
quando appunto la metà dei trial non veniva pubblicata.
Come è possibile condurre trial su volontari sani,
o ancora peggio su persone malate,
sapendo già che non si vogliono rendere disponibili i risultati?
È necessario garantire un accesso immediato a metodi e risultati completi
di tutti i trial
condotti su tutti gli usi
di tutti i trattamenti
attualmente prescritti a milioni di pazienti.
Centinaia di organizzazioni,
tra cui enti finanziatori, aziende farmaceutiche e istituzioni accademiche, hanno aderito alla campagna
e iniziato ad affrontare seriamente le possibili soluzioni
per garantire maggiore trasparenza.
Parole come fiducia e trasparenza
non sono mai state strettamente associate all’industria.
Come GSK ci siamo resi conto che possiamo fare molto
per essere più aperti e trasparenti sulla ricerca che portiamo avanti.
E se i ricercatori indipendenti si vogliono fare avanti
con una nuova prospettiva sulla ricerca che abbiamo condotto,
sarà un bene per la scienza, sarà un bene per noi
e, aspetto ancora più importante, migliorerà l’assistenza ai pazienti.
I trial clinici non vengono condotti solo sui farmaci,
ma anche su trattamenti psichiatrici, dispositivi medici,
tecniche chirurgiche e in ambito veterinario.
Chiunque finanzi e conduca trial clinici dovrebbe aderire a questa campagna.
Certo, è normale preoccuparsi di quanto può emergere:
tutti hanno scheletri nell’armadio,
ma oggi è arrivato il momento per le aziende
e le istituzioni di prendere un impegno.
E’ certo che occultare i risultati dei trial clinici costa vite umane,
spreca denaro
e espone i pazienti a sofferenze e rischi evitabili.
Pertanto, credo che non sia più accettabile affermare: “Non lo sapevamo”.
Miglioriamo la medicina: diamo valore ai trial clinici.
Condividete questo video con amici e familiari e firmate la petizione a www.alltrials.net.