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(Intervistatrice) Eccoci qui
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con Daniel Levine
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che ha mostrato a tutti
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la creazione sua e del suo team
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che si chiama Pallette,
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ed è stato uno dei contributi
più emozionanti
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qui alla cerimonia di premiazione
di Hackaday.
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Ci potresti dire
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un po' di quello che hai mostrato oggi?
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Certo. Allora, questa è Pallette.
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Queste sono solo alcune foto di Pallette.
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Pallette è un'interfacca lingua/computer.
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Si indossa come un paradenti,
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e ti permette di usare la lingua
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per controllare le
tecnologie attorno a te.
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Usa gli infrarossi per seguire
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i movimenti della lingua,
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così non devi spingere verso il palato.
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L'idea alla base di Pallette
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era di creare una tecnologia assistiva
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discreta e invisibile
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che non invada l'identità personale.
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Dunque, ci sono molte
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tecnologie oggi.
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C'è Eye Gaze, che però usa
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la fotocamera,
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ci sono i comandi vocali,
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ma non c'è privacy.
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Quindi, l'dea di Pallette
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era di creare un dispositivo invisibile
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controllabile senza che nessuno
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sappia che ce l'hai.
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Una battuta che facciamo spesso:
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è come fare la telecinesi con la lingua.
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Ma questo è solo un primo passo
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in questa direzione, speriamo
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che questa direzione...
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Noi continueremo a provarci,
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e la speranza è che
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interfacce come questa
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diventino così sottili e invisibili
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che tutti, sopratutto le persone
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che lo usano davvero, i tetraplegici,
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possano interagire con
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le tecnologie attorno,
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con più indipendenza,
senza che nessuno lo noti
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e senza essere invadenti
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per l'identità della persona.
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(Intervistatrice) Fantastico. Avete visto
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persone... Qual è stata
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l'esperienza delle persone
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che l'hanno usata?
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Dunque, al momento, funziona decentemente.
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È sorprendentemente comoda.
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Un po' grande al momento,
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ma ci sta, dunque, ci sta in bocca.
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È comoda, e la si usa bene.
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Penso che adesso,
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l'entusiasmo sia
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più per quello che può essere e diventare.
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Al momento, è un prototipo utilizzabile.
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(Intervistatrice) Okay, bene.
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Cosa vi ha ispirato,
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a te e al tuo team?
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Dunque, innanzitutto, il mio team,
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siamo un gruppo di amici,
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e ci piace provare
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a fare qualcosa di buono per il mondo,
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e poi, ci sono anche altre cose, diciamo.
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Io faccio molta ginnastica,
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e può succedere di farsi male,
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e allora si apprezzano tutte le cose
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che normalmente si possono fare...
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Si apprezza essere in grado
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di fare quello che vuoi fare.
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Come, per esempio poter sollevare le mani
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o camminare...
E credo che sia quel sentimento
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poi ci porti a dire, sai,
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abbiamo la capacità di creare,
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e sono stati fatti tanti passi avanti
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abbiamo cose
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che magari non ci servono, no?
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Dovremmo impegnarci di più
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per creare cose utili
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in modo che tutti possano
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vivere alle proprie condizioni.
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(Intervistatrice) E ora,
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come vorresti che si evolvesse?
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Allora, abbiamo creato questa
piattaforma open-source,
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abbiamo messo il design su internet
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in modo che chiunque possa partire da lì
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e creare Pallette. Vogliamo...
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Vogliamo creare
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una comunità di persone che
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la usino per capirne davvero
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il bisogno di... Così non stiamo
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solo creando tecnologie, e le persone che
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possono farla evolvere
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e sviluppare
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quello che può diventare
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per creare davvero, diciamo,
questo ideale di tecnologia
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che non sembra tecnologia
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che ci può aiutare tutti
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a vivere in modo indipendente.
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(Intervistatrice) Fantastico. Grazie
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e speriamo che continui a creare
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e a mostrare le tue creazioni a tutti.
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Nessun problema.
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(Intervistatrice) Bene.
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Grazie.
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(Intervistatrice) Ciao.