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Dunque eccomi, sono Catherine Blakemoore, direttrice esecutiva
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dei diritti dei disabili in California, la quale
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è un'agenzia istituita dalla legge federlae così come
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il sistema di difesa californiano
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il nostro scopo è quello di assistere persone con disabilità e
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difendere i loro diritti civili attraverso una serie di sistemi.
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Uhm, e sono stata anche molto fortunata nel lavorare ai diritti per disabili in California
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o altre organizzazioni simili per almeno 40 anni
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sia come avvocato che difende e protegge i diritti civili
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i loro diritti educativi e all'abitazione, ehm
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e poi il più recente come direttore esecutivo.
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Dunque, l'ADA per me si basa seriamente su fondamenti di altri
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statuti molto importanti e questi includono
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the Individuals with Disabilities Education Act Section 504 del Rehabilitation Act
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e queste due leggi hanno aiutato a garantire l'inclusione e finire la discriminazione.
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Quando ero un giovane avvocato nel 1977,
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ho lavorato molto in quest'ambito
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e uno dei primi casi su cui ho lavorato riguardava la difesa di Jeremy, un bambino
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della prima elementare e d'estate
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stava attraversando la strada con i suoi genitori
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ed è stato accidentalmente investito da una macchina, diventando quadriplegico
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e quando sua madre è andata ad iscriverlo all'anno successivo alla scuola
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le è stato riferito che a causa della sua disabilità, non avrebbe potuto
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riprendere gli studi lì e che avrebbe dovuto iscriversi in un
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istituto specializzato
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in cui vanno i ragazzini con quella disabilità.
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Siamo stati contattati dai suoi genitori e abbiamo accettato il caso
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perché dire
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che non saresti potuto stare coi tuoi compagni è fondamentalmente sbagliato
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e contrariamente alle fondamenta stesse del
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Individuals with Disabilities Education Act
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perciò lo abbiamo rappresentato in udienza, siamo andati in tribunale.
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Lì, penso che una delle cose più importanti
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per me, sia stato il numero dei suoi compagni di classe e i loro genitori si sono presentati in tribunale con noi
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e questi bambini, erano contenti di essere al fianco di Jeremy
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ma cosa ancora più importante, hanno parlato con i media che erano lì
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sul perché Jeremy non potesse stare in classe con loro
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e quanto fosse importante che lui fosse con loro
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e partecipasse come un tempo.
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Questo caso è stato per me la prima opportunità per
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sfidare le discriminazioni e assicurare che Jeremy potesse
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frequentare la scuola coi suoi amici e stare con loro.
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Dunque, penso che il primo "aha" dell' ADA fosse la nostra abilità
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di usarla e di mettere in discussione il potere decisionale delle corte suprema americana
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chiamato "the Olmstead Case" in cui dice che le persone disabili non possono essere
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segregati inutilmente in istituti specifici e la tattica migliore che abbiamo utilizzato
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è stato sfidare i tagli del budget
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proposti quando la California era in crisi economica nel 2008
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e 2009. Lo stato ha deciso che ciò che avrebbe fatto sarebbe stato
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ridurre in modo significativo il supporto sociale come
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il supporto a domicilio e
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i nostri avvocati in Disability Rights California
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hanno deciso che ciò che violava l'ADA e che avrebbe costretto le persone a spostarsi
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negli istituti, contrariamente alla Olmstead Decision
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per cui siamo stati nuovamente in tribunale. Ce l'abbiamo fatta per la seconda volta
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riportando che l'ADA avesse impedito allo Stato
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di prendere decisioni che avrebbero portato a un'istitualizzazione non necessaria
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di persone. Perciò l'ADA è uno strumento molto potente
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che potregge i diritti civili degli uomini e di cui abbiamo bisogno tutt'ora.
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Penso che abbiamo imparato negli ultimi mesi che
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ci sia sempre spazio per noi per continuare ad usare l'ADA come strumento
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per spingere oltre e la pandemia ci ricorda l'alto rischio che
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le persone disabili, nello specifico quelle segregrate
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in settori isolati come case di cura affontino il COVID, che ha colpito in modo sproporzionato
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i residenti delle case di cura ed è in parte a causa del contesto
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in cui sono costretti a vivere e la debolezza delle persone disabili
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a questa particolare malattia.
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E così come pensiamo a riaprire la California e andare lontano,
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dobbiamo seriamente ricordare l'imoportanza dell'ADA nel dire
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che le persone hanno bisogno di vivere in comunità.
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Hanno bisogno di essere incluse.
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Dobbiamo essere consapevoli di come accontentiamo le esigenze delle persone
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disabili come parte della nostra riapertura.
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Come speriamo di riprogettare i sistemi di servizi in modo da non pensare più alle case di cura come
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un luogo primario in cui le persone disabili o anziane dovrebbero vivere
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Come ci assicuriamo che le persone con disabilità, quando partecipano
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alle attività giornaliere non siano collocate in programmi giornalieri isolati
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ma che siano invece offerte opportunità di interagire nella comunità più ampia
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Per questo c'è molto lavoro da fare.
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L'altra cosa importante è di sfruttare questo periodo per
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impegnarsi nella difesa interseszionale dei diritti civili.
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Ora ci sono molte energie per esaminare le questioni relative alle discriminazioni
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sul colore della pelle che sono sempre più colpite dalla pandemia
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e di utilizzare questo come un'opportunità di venirci incontro
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come una grande comunità avente gli stessi diritti civili per promovere l'inclusione, l'integrazione,
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la non discriminazione per tutte le persone, tra cui quelle affette da disabilità.