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Case digitali di Rachel Rossin | Art21 "New York da vicino"

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    [cinguettio]
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    [Musica]
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    Il modo in cui facevo arte
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    prima di
    sapere fosse arte,
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    era come fare case.
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    Cercare di trovare casa.
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    La Florida è già strana di suo
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    piena di contraddizioni
    e strati di caos.
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    Crescendo, c'era molta energia
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    e i miei genitori erano completamente
    in balìa.
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    Credo che da questa idea,
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    la fuga dalla realtà diventa necessaria.
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    È interessante perché vedo molto
    di ciò nel mio lavoro ancora oggi.
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    Si ripresentano le stesse cose.
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    ["Case digitali di Rachel Rossin"]
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    Ho iniziato a programmarle quando avevo
    circa otto anni.
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    Usavo la riga di comando
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    e se digitavo "stampa",
    allora stampava.
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    O creavo arte ASCII,
    ovvero disporre lettere in un formato
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    digitando il tasto "enter" più volte.
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    Giocavo.
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    Quando uscì Windows 95,
    iniziai ad aprire i pacchetti EXE.
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    Così vedevo il back-end.
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    Aprivo video giochi.
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    Aprivo i video giochi preinstallati,
    come il Solitario.
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    Cercavo di capire come aprirlo
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    e poi cercavo di ripararlo
    dato che era il computer di famiglia.
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    Si tratta di rompere le cose,
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    penso sia il modo migliore per imparare.
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    [Click con il mouse]
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    --Ecco, ora che siete qui,
    non funziona niente.
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    --Devo calibrarlo.
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    Lo strumento migliore per
    l'animazione è il motion capture
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    perché voglio vedere
    qualcosa di vivente dietro
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    solitamente
    è piuttosto sterile.
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    --È buffo
    perché è come...
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    --Se lavorassi
    con il modo in cui si rompe.
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    Come se lo avessi manipolato
    per vivere nella mia mano.
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    --L'algoritmo sta cercando
    una figura umanoide
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    --usando il motion capture marcato.
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    --Invece ha l'unica cosa
    a cui si può aggrappare:
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    --le mie dita.
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    Quando iniziai a giocare,
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    Salvavo le attività,
    come i modelli 3D.
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    Perciò potenziai la libreria
    da quando ero piccola
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    e recuperato molte risorse
    da quegli hard disk.
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    ["Skinsuit," 2019]
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    Il primo avatar che usai
    consciamente era un maschio generico
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    cercava di trovare
    una neutralità in Internet.
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    Ed è ciò che ha portato
    alla "Man Mask".
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    Stavo ripensando
    a quando giocavo a Call of Duty,
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    usai quell'avatar
    maschio per vivere lì.
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    Era sicuro--
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    cerchi di trovare
    un punto neutrale.
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    [Musica strumentale]
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    C'è questo avatar virtuale
    che ho tenuto in studio per me
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    Un'arpia,
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    metà umana, metà uccello.
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    Lei...
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    Rappresenta come mi sento
    in due posti contemporaneamente.
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    Parla ad una realtà
    che molti sentono,
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    è molto più del nostro spazio
    cognitivo ed emozionale virtuale.
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    Ehm...
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    Ma è ancora...
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    legato a un
    "involucro mortale".
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    [ROSSIN]
    - L' hai preso?
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    [ASSISTANT]
    - Sì.
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    [ROSSIN]Si chiama
    "I'm my loving memory".
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    Il lavoro è fatto
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    di otto pezzi
    di plexiglass che ho formato
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    e un pezzo AR
    d'accompagnamento.
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    Prima i dipinti
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    dipinti digitali.
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    Vengono da rendering 3D,
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    spazi completamente virtuali.
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    Poi stampati sul plexiglass
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    solo stampa UV.
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    L'UV funziona
    incorporato al plexiglass,
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    così posso scaldarlo
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    e poi modellarlo.
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    Agiscono tanto quanto
    le impronte del mio corpo.
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    Uso fisicamente
    il mio corpo per modellarle.
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    E...
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    Penso a loro come...
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    Si, come
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    scudi.
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    Il modo in cui
    viene installato il lavoro
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    è importante che
    venga mostrata l'ombra
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    perché il pezzo AR si fonde
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    con le ombre
    fatte di plexiglass.
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    E...
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    Quando entri
    nell'impianto, vedi le sculture
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    e poi vedi questa finestra
    che è il pezzo AR.
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    Una volta che lo fai partire,
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    si apre questa scena
    di fronte a te.
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    Si ritorna sempre
    alla mia incarnazione
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    e come ancorare
    questo spazio astratto
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    nella dimensione in cui sono.
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    È bello come, in molti modi,
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    il lavoro non cambia,
    semplicemente...
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    è diverso.
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    Il cuore rimane li in vari modi.
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    ["siamo tutti connessi"]
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    - Bene.
Title:
Case digitali di Rachel Rossin | Art21 "New York da vicino"
Description:

Come si può avere cura e comfort nel mondo digitale?

Unendo gli strumenti tradizionali della pittura e della scultura con nuove tecnologie come la realtà virtuale sempre più in crescita, Rachel Rossin sfuma in maniera fluida il corpo e il digitale, esplorando le potenzialità emozionali di uno spazio nel mezzo. L'artista racconta la forte energia della sua infanzia in Florida, come ha imparato ad hackerare e programmare un computer, e l'utilizzo sia di internet che dell'arte come via di fuga e riparo.

Dal suo studio DUMBO a Brooklyn, Rossin lavora ad un nuovo dipinto e gioca con un motion capture marcato che usa solitamente nei suoi lavori virtuali. Per i lavori VR come "Skin Suits" (2019) e "Man Mask" (2016), Rossin prende spunto dall'archivio di personaggi ed immaginari hackerati dai videogiochi, incluso l'avatar maschio con cui giocava, da adolescente, nel famoso gioco Call of Duty. per Rossin, questo avatar non è solo una scelta creativa, ma una reazione alla realtà di essere una giovane donna in un mondo di gaming maschile e il bisogno di proteggersi dagli attacchi online tra molestie e bullismo.

Lavorando su una serie di sculture di plexiglass per una mostra con Rhizome e Hyundai Motor Company, Rossin usa il suo corpo per formare e modellare i pannelli in sculture tridimensionali. Le forme agiscono come impronte concave dell'artista e come scudi. L'immagine centrale incorporata nel plexiglass, un avatar arpia, metà donna, metà uccello che Rossin ha usato nel corso della sua vita creativa, è fondamentale per la percezione di sé stessa e per l'esperienza di essere in due posti contemporaneamente. "Molti dei nostri spazi cognitivi ed emozionali sono vissuti virtualmente," dice l'artista. "Si ritorna sempre alla mia incarnazione e a come ancorare questo spazio digitale astratto nella stessa dimensione in cui sono."


Rachel Rossin (b. 1987, West Palm Beach, Florida USA) vive e lavora a Brooklyn, New York. Scopri di più sull'artista al sito:
https://art21.org/artist/rachel-rossin/

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Video Language:
English
Team:
Art21
Project:
"New York Close Up" series
Duration:
06:46

Italian subtitles

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