Mary Heilmann - Pittura astratta Un paio di estati fa lavoravo a questo dipinto, "Heaven". Un dipinto spontaneo, gestuale, non-oggettivo. Penso sia la mia versione postmoderna dell'espressionismo astratto. Leggevo la biografia di de Kooking, che lo descrive infelice, seduto su una sedia, per anni, provando a far venir bene un dipinto. E io dipingevo il mio quadro di falso espressionismo astratto facendo esattamente la stessa cosa: guardandolo, curiosandovi intorno, sedendomi. E leggendo ho pensato: "Fatti una vita, de Kooning!" E poi ho pensato: "Caspita, è difficile!" E a quel punto mi sono fermata. [RIDE] Quando iniziai a dipingere, i miei lavori nascevano dalla scultura e usavo la pittura acrilica quasi come materiale scultoreo. Spennellavo su e giù in modo lineare e poi in obliquo, coprendo le pennellate, non per insabbiarle, ma provando a rendere il quadro tutt'altro che espressionistico. Poi, a un certo punto, metto il mio nastro adesivo e dipingo tutta la superficie per ottenere questa specie di hard edge e l'aspetto gestuale allo stesso tempo. È stata una vera svolta. Entrambe le cose. In entrambi i modi. Albers e de Kooning nello stesso dipinto. Sottotitoli: Helena Caruso