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Ciao a tutti, mi chiamo Mu Ming
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Ho iniziato a scrivere
nella seconda metà del 2016,
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che è stato un momento di svolta
positivo per la pubblicazione di SF
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Ho iniziato a scrivere perché
mi è sempre piaciuto leggere,
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soprattutto romanzi.
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Penso che i romanzi siano in grado
di esplorare molte questioni
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in modo più dettagliato
e con più immaginazione
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rispetto ai generi non romanzeschi
e ad altre forme letterarie.
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Per i principianti è più facile iniziare
rispetto al cinema, al teatro
o altre forme letterarie
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e in confronto ai cortometraggi
raggiunge altezze maggiori.
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Ho deciso di scrivere SF perché ho una
formazione in scienze e ingegneria.
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I miei interessi, per esempio i rapporti
tra uomo e tecnologia,
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compresi alcuni modi di pensare,
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probabilmente non rientrano nella
letteratura mainstream tradizionale.
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All’inizio i miei racconti avrebbero
potuto essere pubblicati e letti
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solo con l’etichetta di “fantascienza”
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Ora, dopo 5 anni che scrivo, non devo
più sottostare a questa etichetta,
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e posso pubblicare anche su piattaforme
non dedicate alla fantascienza.
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Anche se scrivo ancora “SF” o storie con
un marcato background tecnologico,
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penso che la fantascienza sia un modo
per osservare il mondo e i suoi problemi
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e non una limitazione.
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Il genere e il metodo sono al servizio
dell’opera e non il contrario.
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Si può dire che i miei racconti sono
un riflesso della realtà.
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Attraverso la distorsione e l’alienazione
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colloco alcuni fenomeni esistenti in uno
scenario più estremo e conflittuale
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per sviluppare storie e pensieri.
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Negli ultimi 20 anni,
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i contatti sociali attraverso la rete
sono stati senza dubbio l’applicazione
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più importante e più influente
nel rapporto tra tecnologia e persone.
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Come mostrano i miei racconti,
è difficile riassumere in una o due frasi
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la relazione tra persone e social network,
o tra altre tecnologie avanzate.
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Una semplice definizione di buono
o cattivo è sempre parziale,
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ed è proprio di questa complessità
che dobbiamo diventare consapevoli.
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Rispetto a qualsiasi
propaganda ideologica,
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credo che una base tecnologica
autentica e credibile
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e un pensiero sulla storia umana
con queste stesse premesse,
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possano aiutare le persone a far fronte
ai continui cambiamenti e alle nuove complessità.
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Facendo un'analogia,
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penso che i social network potrebbero
essere paragonati a un’enorme foresta
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dove gli uomini possono trovare cibo
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oppure possono essere morsi e divorati
da serpenti velenosi o da bestie feroci;
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l’importante è imparare come sopravvivere
ed evolversi nella foresta.
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Proprio come hanno fatto
i nostri antenati.
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Lavorando nel settore,
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ritengo che le tecnologie connettono le
persone continueranno a evolvere velocemente.
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Dagli inizi di internet, ai social media,
alle riunioni online,
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includendo anche la realtà virtuale
e la realtà aumentata
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che ancora non sono disponibili,
ma lo saranno presto,
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l’idea centrale è sempre stata
“connettere le persone”
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Ma i principi teorici
sono diversi dalla realtà.
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Lo sviluppo della tecnologia può
avvicinare le persone, ma anche isolarle.
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Ciò che conta è come le persone
considerano e utilizzano la tecnologia.
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In “Colora il mondo”
ho trattato un tema simile:
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non importa se siano gli inventori, i promotori
o gli utilizzatori della tecnologia,
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tutti dovrebbero avere un senso
di consapevolezza delle proprie scelte.
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Non bisogna credere che sotto il peso della
tecnologia gli uomini non possano fare nulla.
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In realtà i singoli individui
possono fare molte cose,
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hanno solo bisogno di comprendere
meglio la tecnologia
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e di riflettere su di essa,
invece di temerla o di inseguirla.
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Nel sistema gioca un ruolo chiave
la soggettività degli individui.
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Questa è una delle ragioni
per cui scrivo SF.
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Spero di riuscire in qualche modo
a dissipare l’incanto della tecnologia,
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affinché i lettori possano comprendere
meglio la realtà in cui viviamo
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e il possibile futuro.
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Grazie!