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Sugata Mitra: Costruire una School in the Cloud

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    Come sarà il futuro dell'apprendimento?
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    Ho un piano,
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    ma prima di dirvi di cosa si tratta
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    devo raccontarvi una storia,
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    che ne è un po' la premessa.
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    Ho cercato di capire
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    da dove provenga l'apprendimento che otteniamo a scuola,
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    da dove viene?
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    E potete guardare indietro nel tempo,
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    ma se guardate al giorno d'oggi come avviene l'insegnamento,
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    è abbastanza facile capire da dove provenga.
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    tutto è iniziato 300 anni fa'
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    e nasce dall'ultimo
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    e più grande impero del pianeta. ["L'impero britannico"]
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    Immaginate di gestire questo show,
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    di provare a gestire l'intero pianeta,
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    senza computer, senza telefoni,
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    con informazioni scritte a mano su pezzi di carta,
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    e scambiate via nave.
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    Ma i Vittoriani in realtà lo fecero.
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    Quel che fecero fu eccezionale.
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    Crearono un computer globale
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    fatto di persone.
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    Che è ancora presente al giorno d'oggi.
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    si chiama sistema amministrativo burocratico.
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    Per poter far funzionare questo sistema
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    c'è bisogno di un sacco di gente.
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    Inventarono un altro sistema per creare quelle persone:
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    la scuola.
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    Le scuole avrebbero prodotto quelle persone
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    che poi avrebbero fatto parte della
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    macchina burocratica amministrativa.
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    Tutti devono essere identici l'uno all'altro.
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    Devono sapere tre cose:
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    devono avere una bella calligrafia, perché i dati sono scritti a mano;
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    devono saper leggere;
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    e saper fare la moltiplicazione,
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    la divisione, l'addizione e la sottrazione a mente.
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    Devono essere così uguali, che potresti prenderne uno dalla Nuova Zelanda
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    e mandarlo in Canada
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    e sarebbe immediatamente operativo.
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    I Vittoriani erano grandi ingegneri.
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    Inventarono un sistema cosi consolidato
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    che oggi è ancora in uso,
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    producendo continuamente persone identiche
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    per un sistema che non esiste più.
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    L'impero è svanito,
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    per cui cosa stiamo facendo con quel sistema
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    che produce persone identiche,
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    e cosa faremo poi
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    se mai lo useremo in una maniera diversa?
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    Le scuole come le conosciamo noi sono obsolete.
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    Questa è una considerazione piuttosto forte.
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    Ho detto che le scuole per come le conosciamo ora, sono obsolete.
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    Non dico che non funzionino.
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    Va molto di moda dire che il sistema scolastico non funziona.
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    Non è che non funziona. Anzi, è organizzato benissimo.
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    È solo che così com'è non ne abbiamo più bisogno. È superato.
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    Che tipi di lavori abbiamo oggi?
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    Beh, gli impiegati sono i computer.
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    Ce ne sono a migliaia in ogni ufficio.
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    E ci sono persone che fanno fare ai computer
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    il loro lavoro da impiegati.
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    Queste persone non hanno bisogno di avere una bella grafia.
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    Non hanno bisogno di fare calcoli a mente.
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    Devono saper leggere, sì.
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    Infatti, devono saper leggere con attenzione.
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    Beh, questo è oggi, ma non sappiamo neanche
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    come saranno i lavori del futuro.
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    Sappiamo che le persone lavoreranno dove,
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    quando e come vorranno.
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    Come farà l'attuale sistema scolastico a prepararli
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    per quel mondo?
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    Beh, io sono finito in questa cosa assolutamente per caso.
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    Insegnavo alla gente a scrivere programmi per computer
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    a Nuova Delhi, 14 anni fa.
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    E proprio a fianco a dove lavoravo, c'era una baraccopoli.
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    E pensavo, come faranno mai quei bambini
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    a imparare a scrivere un programma per computer?
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    Oppure non dovrebbero proprio?
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    Nel mentre, avevamo molti genitori,
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    persone ricche, che avevano computer,
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    e che mi dicevano "Sa, mio figlio,
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    penso che abbia talento
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    perché riesce a fare cose straordinarie con il computer.
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    E mia figlia -- oh, lei è intelligentissima."
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    E così via. Così ho realizzato che,
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    com'è possibile che tutte queste persone ricche
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    abbiano dei figli così dotati?
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    (Risate)
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    Cosa hanno fatto di male quelli poveri?
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    Ho fatto un buco nel muro di confine
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    della baraccopoli di fianco al mio ufficio,
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    e ci ho infilato dentro un computer, solo per vedere cosa sarebbe successo
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    se avessi dato un computer a dei bambini che non ne avrebbero mai avuto uno,
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    che non sapevano una parola d'inglese e neppure cosa fosse internet.
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    I bambini iniziarono ad accorrere.
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    Era a 90 centimetri da terra, e dicevano "Cos'è questo?"
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    E io ho risposto "Si, è..,non lo so"
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    (Risate)
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    Mi chiesero: "Perché l'hai piazzato lì?"
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    E io risposi "Così".
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    E mi hanno chiesto "Possiamo toccarlo?" Ho risposto "Sì se volete".
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    E poi sono andato via.
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    Circa 8 ore dopo,
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    li abbiamo trovati che navigavano su internet e si insegnavano a vicenda come navigare.
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    Così mi sono detto, "Ma è impossibile, perché --
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    Com'è possibile? Non sanno nulla".
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    I miei colleghi mi hanno detto, "No è semplice.
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    Uno dei tuoi studenti dev'esser passato di lì,
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    e ha mostrato loro come usare il mouse."
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    Così ho detto, "Si, questo è possibile."
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    Quindi ho ripetuto l'esperimento. Sono andato a 482 km fuori da Nuova Delhi
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    in un villaggio sperdutissimo
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    dove le possibilità che passasse un ingegnere sviluppatore di software
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    erano davvero scarse.
    (Risate)
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    Ho ripetuto l'esperimento lì.
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    Non c'era nessun posto in cui soggiornare, per cui ho piazzato il computer,
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    e me ne sono andato, e sono tornato dopo un paio di mesi,
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    e ho trovato bambini che ci giocavano.
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    Quando mi hanno visto, mi hanno detto,
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    "Vogliamo un processore più veloce e un mouse migliore."
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    (Risate)
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    Così ho detto, "Come fate a sapere tutto ciò?"
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    E mi hanno detto qualcosa di molto interessante.
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    Con un tono molto irritato mi hanno detto,
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    "Ci hai dato una macchina che funziona solo in inglese,
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    per cui abbiamo dovuto imparare l'inglese da soli per usarlo." (Risate)
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    Era la prima volta da insegnante
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    che sentivo la frase "imparare da soli" detta con tale noncuranza.
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    Questo è un breve scorcio di questi due anni.
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    Questo è il primo giorno del Buco nel Muro.
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    Alla vostra destra si intravede un bambino di otto anni.
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    Alla sua sinistra c'è una sua allieva. Ha sei anni.
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    E le sta insegnando come navigare sul web.
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    Poi in altre parti della nazione,
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    ho rifatto lo stesso esperimento più e più volte,
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    ottenendo esattamente gli stessi risultati precedenti.
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    ["Il Buco nel muro - 1999"]
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    Un bambino di 8 anni insegna alla sorella maggiore cosa fare.
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    E infine una bambina che spiega in lingua marathi cos'è,
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    e dice, "C'è un processore dentro."
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    Così ho iniziato a pubblicare materiale.
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    Ho pubblicato ovunque. Ho scritto e valutato ogni cosa,
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    dicendo che, in nove mesi, un gruppo di bambini
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    lasciati soli con un computer in qualsiasi lingua
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    avrebbe raggiunto il livello di conoscenza standard di una segretaria occidentale.
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    L'ho visto succedere più e più volte.
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    Ma ero curioso di sapere, che cos'altro potevano fare
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    se erano arrivati a fare così tanto?
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    Ho iniziato a sperimentare con altre materie,
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    tra queste, per esempio, la pronuncia.
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    C'è una comunità di bambini nel sud dell'India
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    che ha una pronuncia inglese pessima
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    e avevano bisogno di perfezionarla per migliorare i loro lavori
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    Ho dato loro un computer con un programma di scrittura vocale,
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    e ho detto, "Continuate a parlare finché non scrive quello che dite."
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    (Risate)
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    L'hanno fatto e guardate un po' questo.
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    Computer: Piacere di conoscerti. Bambino: Piacere di conoscerti.
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    Sugata Mitra: la ragione per cui finisco con la faccia
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    di questa signorina qui è perché sospetto che molti di voi la conoscano.
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    Ora é entrata a lavorare in un call center a Hyderabad
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    e forse vi avrà torturato per le fatture delle vostre carte di credito
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    con un accento inglese molto chiaro.
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    Perciò alcuni hanno detto, beh, quanto oltre ci si potrà spingere con tutto ciò?
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    Dove si fermerà?
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    Ho deciso di distruggere il mio stesso ragionamento
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    facendo una proposta assurda.
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    Ho fatto un'ipotesi, un'ipotesi ridicola.
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    Il tamil é una lingua parlata nel sud dell'India, e mi sono detto,
  • 8:52 - 8:55
    potrebbero quei bambini in un villaggio dell'India del sud che parlano il Tamil
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    imparare la biotecnologia della duplicazione del DNA in inglese
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    da un computer messo per strada?
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    E così mi sono detto, li metterò alla prova. Prenderanno uno zero spaccato.
  • 9:03 - 9:06
    Passerò per un paio di mesi, lo lascerò per un paio di mesi,
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    tornerò e prenderanno un altro zero.
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    Tornerò in laboratorio e dirò, abbiamo bisogno di insegnanti.
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    Ho trovato un villaggio. Si chiamava Kallikuppam nel sud dell'India.
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    Ho messo computer infilati in buchi nei muri,
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    ho scaricato da Internet qualsiasi cosa sulla duplicazione del DNA,
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    che io stesso in buona parte non capivo.
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    I bambini sono accorsi in fretta e mi hanno chiesto "Cos'è tutto questo?"
  • 9:29 - 9:34
    Ho risposto, "È una cosa molto attuale e importante. Ma è tutto in inglese."
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    Così mi hanno detto "Come facciamo a capire paroloni del genere in inglese
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    e diagrammi e chimica?"
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    Per cui ora, ho sviluppato un nuovo metodo pedagogico,
  • 9:42 - 9:45
    che ho applicato. Ho detto, "Non ne ho la più pallida idea."
  • 9:45 - 9:48
    (Risate)
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    "E comunque, adesso me ne sto andando."
  • 9:51 - 9:56
    (Risate)
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    Perciò li lasciai per un paio di mesi.
  • 9:59 - 10:02
    Avrebbero preso uno zero. Li ho messi alla prova.
  • 10:02 - 10:03
    Sono tornato dopo due mesi
  • 10:03 - 10:06
    e i bambini si sono radunati e hanno detto, "Non abbiamo capito nulla."
  • 10:06 - 10:09
    Così mi sono detto, "Be', cosa potevo aspettarmi?"
  • 10:09 - 10:13
    Così ho detto, "Ok, ma quanto vi ci è voluto
  • 10:13 - 10:15
    prima di decidere che non riuscivate a capire nulla?"
  • 10:15 - 10:17
    Hanno risposto, "Non abbiamo rinunciato.
  • 10:17 - 10:19
    Lo guardiamo ogni singolo giorno."
  • 10:19 - 10:22
    Quindi ho detto, "Cosa? Non capite queste schermate
  • 10:22 - 10:24
    e continuate a guardarle da due mesi? A che scopo?"
  • 10:24 - 10:27
    Una bambina che vedete proprio ora,
  • 10:27 - 10:30
    ha alzato la mano, e mi ha detto metà in inglese e metà in tamil,
  • 10:30 - 10:32
    mi ha detto, "Be', a parte il fatto che
  • 10:32 - 10:35
    la scorretta replicazione delle molecole del DNA causa malattie,
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    non abbiamo capito altro."
  • 10:38 - 10:43
    (Risate) (Applausi)
  • 10:43 - 10:47
    Li ho messi alla prova.
  • 10:47 - 10:51
    Ho ottenuto un'impossibilità educativa, da zero al 30 percento
  • 10:51 - 10:53
    in due mesi nel caldo tropicale
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    con un computer sotto l'albero in una lingua che non conoscevano
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    facendo qualcosa che è un decennio più avanti della loro età.
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    Assurdo. Ma dovevo seguire la regola Vittoriana.
  • 11:05 - 11:08
    Il trenta percento è un fallimento.
  • 11:08 - 11:11
    Come potevo promuoverli? Dovevo farli crescere di 20 punti.
  • 11:11 - 11:16
    Non riuscivo a trovare un insegnante. Trovai una loro amica,
  • 11:16 - 11:18
    una ragazza di 22 anni che faceva l'impiegata
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    e che giocava con loro tutto il tempo.
  • 11:21 - 11:23
    Così le chiesi, "Puoi aiutarli?"
  • 11:23 - 11:25
    Lei rispose, "Assolutamente no".
  • 11:25 - 11:28
    Non ho studiato scienze a scuola. Non so
  • 11:28 - 11:33
    cosa facciano sotto quell'albero tutto il giorno. Non posso aiutarla."
  • 11:33 - 11:37
    Dissi, "Sai che ti dico. Usa il metodo della nonna."
  • 11:37 - 11:39
    Lei disse, "Cos'è?"
  • 11:39 - 11:40
    dissi, "Stai dietro di loro.
  • 11:40 - 11:42
    Quando fanno qualcosa, di' solo,
  • 11:42 - 11:45
    "Be', wow, cioè, come avete fatto?
  • 11:45 - 11:48
    Qual è la prossima pagina? Accidenti, quando avevo la vostra età, non ci sarei mai riuscita."
  • 11:48 - 11:51
    Sapete come fanno le nonne."
  • 11:51 - 11:53
    Così lei lo fece per altri due mesi.
  • 11:53 - 11:56
    I risultati schizzarono al 50 percento.
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    Kallikuppam aveva raggiunto
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    la mia scuola di controllo a Nuova Delhi,
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    una ricca scuola privata con un insegnante esperto in biotecnologie.
  • 12:03 - 12:08
    Quando vidi quel grafico sapevo che c'era un modo per spianare il campo di gioco.
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    Ecco Kallikuppam.
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    (Bambini che parlano) Neuroni...comunicazione.
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    L'angolazione della videocamera è sbagliata. Quella è solo roba amatoriale,
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    ma quello che diceva, se siete riusciti a capirlo,
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    era riguardo ai neuroni, con le mani così,
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    stava parlando di neuroni che comunicano.
  • 12:31 - 12:34
    A 12 anni.
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    Quindi come saranno i lavori del futuro?
  • 12:37 - 12:39
    Be', sappiamo come sono oggi.
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    Come sarà l'insegnamento? Sappiamo com'è oggi,
  • 12:42 - 12:45
    bambini che girano con il cellulare in una mano,
  • 12:45 - 12:49
    e poi vanno a scuola svogliati per prendere i libri con l'altra mano.
  • 12:49 - 12:53
    Cosa sarà domani?
  • 12:53 - 12:57
    Potrebbe essere che non avremo affatto bisogno di andare a scuola?
  • 12:57 - 13:01
    Potrebbe essere che, nel momento in cui hai bisogno di sapere qualcosa,
  • 13:01 - 13:04
    puoi trovarla in 2 minuti?
  • 13:04 - 13:08
    Potrebbe essere - una domanda devastante,
  • 13:08 - 13:11
    una domanda che mi fu fatta da Nicholas Negroponte -
  • 13:11 - 13:14
    potrebbe essere che stiamo andando verso o forse in
  • 13:14 - 13:18
    un futuro in cui sapere è obsoleto?
  • 13:18 - 13:20
    Ma è terribile. Siamo homo sapiens.
  • 13:20 - 13:24
    Sapere, è questo che ci distingue dalle scimmie.
  • 13:24 - 13:26
    Ma vedetela in questo modo.
  • 13:26 - 13:28
    La natura ci ha messo 100 milioni di anni
  • 13:28 - 13:31
    per far stare in piedi la scimmia
  • 13:31 - 13:33
    e diventare Homo sapiens.
  • 13:33 - 13:36
    Noi ce ne abbiamo messi solo 10 000 per rendere obsoleto il sapere.
  • 13:36 - 13:39
    Che bel traguardo.
  • 13:39 - 13:43
    Ma dobbiamo integrarlo nel nostro futuro.
  • 13:43 - 13:46
    L'incoraggiamento sembra essere la chiave.
  • 13:46 - 13:47
    Se guardate Kuppam,
  • 13:47 - 13:50
    se guardate tutti gli esperimenti che ho fatto,
  • 13:50 - 13:57
    era solo per dire, "wow", onore all'insegnamento.
  • 13:57 - 13:59
    Ci sono prove dalla neuroscienza.
  • 13:59 - 14:02
    La parte elusiva del nostro cervello, situata nel centro,
  • 14:02 - 14:06
    quando è minacciata, chiude qualsiasi altra cosa,
  • 14:06 - 14:10
    chiude la corteccia prefrontale, le parti che imparano,
  • 14:10 - 14:12
    chiude tutto quanto.
  • 14:12 - 14:17
    Punizione ed esami sono viste come minacce.
  • 14:17 - 14:20
    Prendiamo i nostri bambini, li facciamo chiudere le menti,
  • 14:20 - 14:23
    e poi diciamo, "Portalo a termine."
  • 14:23 - 14:26
    Perché hanno creato un sistema così?
  • 14:26 - 14:28
    Perché ce n'era bisogno.
  • 14:28 - 14:31
    C'era un periodo nell'epoca degli Imperi
  • 14:31 - 14:35
    in cui c'era bisogno di quella gente che potesse sopravvivere sotto minaccia.
  • 14:35 - 14:37
    Quando ti ritrovi in una trincea tutto solo,
  • 14:37 - 14:41
    se sei riuscito a sopravvivere, stai bene, sei stato promosso.
  • 14:41 - 14:44
    Altrimenti, hai fallito.
  • 14:44 - 14:47
    Ma l'epoca degli Imperi è finita.
  • 14:47 - 14:50
    Cosa succede alla creatività nella nostra epoca?
  • 14:50 - 14:54
    Dobbiamo ristabilire quell'equilibrio
  • 14:54 - 14:57
    da minaccia a piacere.
  • 14:57 - 15:01
    Tornai in Inghilterra alla ricerca di nonne inglesi.
  • 15:01 - 15:04
    Misi annunci e volantini che dicevano,
  • 15:04 - 15:07
    se sei una nonna inglese, se hai una connessione e una webcam,
  • 15:07 - 15:11
    puoi darmi gratuitamente un'ora a settimana del tuo tempo?
  • 15:11 - 15:13
    Ne ho trovate 200 nelle prime due settimane.
  • 15:13 - 15:18
    Conosco più nonne inglesi di chiunque altro nell'universo.
    (Risate)
  • 15:18 - 15:21
    Sono chiamate Granny Cloud.
  • 15:21 - 15:23
    La Granny Cloud va su internet.
  • 15:23 - 15:27
    Se c'è un bambino in difficoltà, mandiamo una Gran.
  • 15:27 - 15:31
    Lei va su Skype e mette a posto le cose.
  • 15:31 - 15:35
    Le ho viste farlo da un villaggio chiamato Diggles
  • 15:35 - 15:37
    nell'ovest dell'Inghilterra,
  • 15:37 - 15:40
    fin nel profondo di un villaggio a Tamil Nadu, in India,
  • 15:40 - 15:42
    distante 6000 miglia.
  • 15:42 - 15:46
    Lo fa solo con un gesto secolare.
  • 15:46 - 15:48
    "Shhh."
  • 15:48 - 15:50
    Ok?
  • 15:50 - 15:52
    Guardate.
  • 15:52 - 15:56
    Nonna: Non puoi prendermi. Lo dici tu.
  • 15:56 - 16:00
    Non puoi prendermi.
  • 16:00 - 16:03
    Bambini: Non puoi prendermi.
  • 16:03 - 16:08
    Nonna: Sono l'Uomo Pandizenzero. Bambini: Sono l'Uomo Pandizenzero.
  • 16:08 - 16:13
    Nonna: Ben fatto! Molto bene.
  • 16:13 - 16:15
    SM: Che succede qui?
  • 16:15 - 16:17
    Penso che ciò che dovremmo osservare sia
  • 16:17 - 16:20
    che dobbiamo guardare l'apprendimento
  • 16:20 - 16:24
    come il prodotto di auto-organizzazione didattica.
  • 16:24 - 16:27
    Se si permette al processo didattico di auto-gestirsi,
  • 16:27 - 16:30
    poi l'apprendimento emerge.
  • 16:30 - 16:32
    Non riguarda il creare l'apprendimento.
  • 16:32 - 16:34
    È lasciare che si manifesti da solo.
  • 16:34 - 16:37
    L'insegnante mette in moto il processo
  • 16:37 - 16:40
    e poi si mette da parte sbalordita
  • 16:40 - 16:43
    e guarda come avviene l'apprendimento.
  • 16:43 - 16:45
    Penso che sia questo il nocciolo della questione.
  • 16:45 - 16:48
    Ma come lo sapremo? Come arriveremo a saperlo?
  • 16:48 - 16:50
    Be', intendo costruire
  • 16:50 - 16:53
    questi ambienti di apprendimento auto-organizzati, detti SOLE.
  • 16:53 - 16:57
    Sono fondamentalmente banda larga, collaborazione
  • 16:57 - 16:59
    e incoraggiamento messi insieme.
  • 16:59 - 17:01
    L'ho provato in più e più scuole.
  • 17:01 - 17:04
    È stato provato in tutto il mondo, e gli insegnanti
  • 17:04 - 17:07
    quasi si ritraggono e dicono, "Succede da solo?"
  • 17:07 - 17:10
    E ho risposto, "Sì, succede da solo." "Come lo sapeva?"
  • 17:10 - 17:14
    E ho risposot, "Non crederete ai bambini che me l'hanno detto
  • 17:14 - 17:17
    e da dove venivano."
  • 17:17 - 17:19
    Qui c'è una scuola "SOLE" in azione.
  • 17:19 - 17:26
    (Bambini che parlano)
  • 17:26 - 17:32
    Questo è in Inghilterra.
  • 17:32 - 17:36
    Mantiene ordine e disciplina,
  • 17:36 - 17:44
    perché ricordate, non c'è l'insegnante in giro
  • 17:46 - 17:50
    Bambina: Il numero totale di elettroni non è uguale al numero totale di protoni - SM: Australia
  • 17:50 - 17:57
    Bambina: - dandogli una carica di rete elettrica positiva o negativa.
  • 17:57 - 18:00
    La carica di rete su uno ione è uguale al numero di protoni
  • 18:00 - 18:04
    nello ione meno il numero di elettroni.
  • 18:04 - 18:07
    SM: Un decennio avanti rispetto alla sua età.
  • 18:07 - 18:10
    Perciò i SOLE, penso di aver bisogno di un programma di grandi domande.
  • 18:10 - 18:12
    Ne avete già sentito parlare. Sapete cosa significa.
  • 18:12 - 18:16
    C'era un tempo in cui gli uomini e le donne dell'Età della Pietra
  • 18:16 - 18:18
    erano soliti sedersi e guardare il cielo e dire,
  • 18:18 - 18:20
    "Cosa sono quelle luci che brillano?"
  • 18:20 - 18:25
    Crearono il primo corso di studi, ma abbiamo perso di vista quelle meravigliose domande.
  • 18:25 - 18:29
    L'abbiamo riportato alla tangente di un angolo.
  • 18:29 - 18:33
    Ma non è abbastanza attraente.
  • 18:33 - 18:36
    Il modo di presentarlo a un bambino di nove anni sarebbe,
  • 18:36 - 18:39
    "Se un meteorite stesse per colpire la Terra,
  • 18:39 - 18:43
    come capiresti se lo farà o meno?"
  • 18:43 - 18:45
    E se dice, "Be', cosa? come?"
  • 18:45 - 18:48
    si risponde "C'è una parola magica. Si chiama tangente di un angolo,"
  • 18:48 - 18:51
    e lo lasci solo. Lui arriverà a capirlo.
  • 18:51 - 18:55
    Qui ci sono un paio di immagini da SOLE.
  • 18:55 - 19:01
    Ho provato a fare domande davvero incredibili -
  • 19:01 - 19:05
    "Quando è iniziato il mondo? Come finirà?" -
  • 19:05 - 19:07
    a bambini di nove anni.
  • 19:07 - 19:10
    Questo riguarda ciò che succede all'aria che respiriamo.
  • 19:10 - 19:15
    Questo è fatto da bambini senza l'aiuto di alcun insegnante.
  • 19:15 - 19:18
    L'insegnante pone solamente le domande,
  • 19:18 - 19:21
    poi si mette da parte e ammira la risposta.
  • 19:21 - 19:25
    Quindi qual è il mio desiderio?
  • 19:25 - 19:27
    Il mio desiderio è
  • 19:27 - 19:32
    che ideiamo il futuro dell'apprendimento.
  • 19:32 - 19:34
    Non vogliamo essere pezzi di ricambio
  • 19:34 - 19:36
    per un grande computer umano, no?
  • 19:36 - 19:40
    Quindi dobbiamo ideare un futuro per l'apprendimento.
  • 19:40 - 19:41
    E devo - aspettate,
  • 19:41 - 19:44
    devo trovare la formula più corretta,
  • 19:44 - 19:47
    perché, sapete, è molto importante.
  • 19:47 - 19:49
    Il mio desiderio è di aiutare a ideare un futuro dell'apprendimento
  • 19:49 - 19:51
    aiutando i bambini di tutto il mondo
  • 19:51 - 19:54
    a sfruttare la loro voglia di imparare e la loro capacità a lavorare insieme.
  • 19:54 - 19:56
    Aiutatemi a costruire questa scuola.
  • 19:56 - 20:00
    Sarà chiamata la School in the Cloud
    [Scuola nelle nuvole].
  • 20:00 - 20:05
    Sarà una scuola in cui i bambini partono per avventure intellettive
  • 20:05 - 20:09
    guidati dalle grandi domande che i loro mediatori pongono.
  • 20:09 - 20:11
    Il modo in cui voglio farlo
  • 20:11 - 20:15
    è costruire una struttura in cui posso studiare questo.
  • 20:15 - 20:18
    È una struttura praticamente scoperta.
  • 20:18 - 20:20
    C'è una sola nonna
  • 20:20 - 20:22
    che gestisce salute e sicurezza.
  • 20:22 - 20:24
    Il resto viene dalla nuvola.
  • 20:24 - 20:26
    Le luci sono accese e spente dalla nuvola,
  • 20:26 - 20:28
    ecc, ecc, tutto viene fatto dalla nuvola.
  • 20:28 - 20:31
    Ma vi voglio per un altro scopo.
  • 20:31 - 20:34
    Si possono fare ambienti di apprendimento auto-organizzati
  • 20:34 - 20:39
    a casa, a scuola, fuori da scuola, nei locali.
  • 20:39 - 20:41
    È molto semplice da fare. C'è un importante documento
  • 20:41 - 20:43
    prodotto da TED che dice come farlo.
  • 20:43 - 20:46
    Se volete per favore, per favore fatelo
  • 20:46 - 20:48
    in tutti i cinque continenti
  • 20:48 - 20:51
    e mandatemi i dati,
  • 20:51 - 20:54
    poi li metterò tutti insieme, li sposterò nella School in the Cloud,
  • 20:54 - 20:57
    e creerò il futuro dell'apprendimento.
  • 20:57 - 20:59
    Questo è il mio desiderio.
  • 20:59 - 21:01
    E solo un'ultima cosa.
  • 21:01 - 21:03
    Vi porterò in cima all'Himalaya.
  • 21:03 - 21:06
    a 3600 metri, nel nulla,
  • 21:06 - 21:09
    dove una volta costruii due Buchi nel Muro inserendoci due computer,
  • 21:09 - 21:11
    e i bambini si riversarono lì.
  • 21:11 - 21:14
    E c'era questa bambina che mi seguiva in giro.
  • 21:14 - 21:19
    E le dissi, "Sai, voglio dare un computer a tutti, a ciascun bambino.
  • 21:19 - 21:21
    Non so, Cosa dovrei fare?"
  • 21:21 - 21:25
    E stavo cercando di farle tranquillamente una foto.
  • 21:25 - 21:29
    Improvvisamente sollevò la mano così e mi disse,
  • 21:29 - 21:31
    "Fallo."
  • 21:31 - 21:43
    (Risate) (Applausi)
  • 21:43 - 21:45
    Penso fosse un buon consiglio.
  • 21:45 - 21:47
    Seguirò il suo consiglio. Smetterò di parlare.
  • 21:47 - 21:51
    Grazie. Grazie mille.
  • 21:51 - 21:54
    (Applausi)
  • 21:54 - 22:03
    Grazie. Grazie. (Applausi)
  • 22:03 - 22:09
    Grazie mille. Wow. (Applausi)
Title:
Sugata Mitra: Costruire una School in the Cloud
Speaker:
Sugata Mitra
Description:

Sul palco al TED2013, Sugata Mitra esprime il suo audace desiderio da Premio TED Prize: aiutatemi a progettare la School in the Cloud, un laboratorio di apprendimento in India, in cui i bambini possano esplorare e imparare l'uno dall'altro -- usando risorse e assistenza dalla nuvola. Ascoltate la sua visione ispiratrice per Self Organized Learning Environments (SOLE) - "Luoghi di apprendimento auto-organizzati", e scoprite di più su tedprize.org.

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