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Il potere della gratitudine | Florence Servan Schreiber | TEDxParisSalon

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    Adoro i tecnici della lavatrice
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    perché hanno qualcosa di speciale.
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    Quando uno di loro viene a casa mia,
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    provo per questa persona,
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    poiché non so assolutamente fare
    ciò che sa fare lui,
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    un sentimento di riconoscenza
    estremamente importante.
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    E quando lo faccio,
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    non solo la lavatrice è riparata,
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    ma di fatto vivo più a lungo.
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    Vivo più a lungo, ma come?
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    Vi presento
    David Servan Schreiber.
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    David Servan Schreiber era uno psichiatra.
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    David Servan Schreiber
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    era mio cugino,
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    ed è stato portato via,
    poco più di un anno fa,
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    da un cancro al cervello.
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    Quando aveva 30 anni,
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    gli è stato diagnosticato un primo tumore.
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    Non si può dire che David
    sia stato una persona
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    statisticamente fortunata.
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    Da quel momento, ha mobilitato
  • 0:57 - 1:00
    tutte le sue conoscenze,
    tutta la sua energia
  • 1:00 - 1:03
    per cercare di vedere
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    come avrebbe potuto vivere,
    non solo il più a lungo possibile,
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    in questa situazione,
    ma soprattutto nel miglior modo possibile.
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    Ciò che si sa di lui
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    è che ha modificato
    il suo regime alimentare,
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    che ha fatto meditazione,
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    che ha fatto esercizio fisico,
    tutti i giorni.
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    Ma ciò che si sa meno,
    perché non lo ha pubblicato,
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    è l'attenzione che ha prestato
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    all'insieme dei dettagli
    e delle piccole cose della sua vita.
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    Fino all'ultimo istante,
    David è stato
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    un fenomeno di gratitudine.
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    La gratitudine è un sentimento
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    di riconoscenza che proviamo
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    quando apprezziamo
    il gusto di ciò che viviamo.
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    È un raggio di sole sulla guancia,
    ad esempio,
  • 1:56 - 1:59
    è l'odore di un neonato
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    soprattutto quando è il nostro.
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    È il fatto di spostarsi
    per venire ad imparare delle cose
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    una sera.
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    Per noi è il piacere assoluto
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    di avere l'occasione
    di presentarvi ciò che ci appassiona.
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    Perché David mi ha condotto
    verso tutto questo?
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    Parlavamo molto di psicologia.
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    Perché esistono
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    laboratori interi che studiano
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    le circostanze e le conseguenze
    della gratitudine.
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    E in particolare un signore che si chiama
    prof. Robert Emmons
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    che lavora all'università
    UC Davies in California,
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    è molto fortunato,
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    perché da 12 anni,
    nell'ambito
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    di questa psicologia positiva
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    che studia la realizzazione personale
    cerca di capire
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    come funziona tutto ciò
    e l'effetto che ciò può avere su di noi.
  • 2:45 - 2:47
    Ecco cos'ha capito.
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    Prima di tutto, sul piano psicologico,
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    quando siamo in grado di stupirci
  • 2:53 - 2:54
    di ogni piccola cosa,
  • 2:54 - 2:56
    di ciò che stiamo vivendo
    in quel momento,
  • 2:56 - 2:58
    della temperatura nella stanza,
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    del fatto di essere arrivati puntuali,
    fosse anche solo questo,
  • 3:01 - 3:05
    bene, ci sentiamo più felici,
  • 3:05 - 3:12
    ci sentiamo più legati agli altri,
  • 3:12 - 3:14
    ci sentiamo più vivaci
  • 3:14 - 3:16
    e ci sentiamo più vivi.
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    Poi, i benefici secondari,
  • 3:18 - 3:20
    sul piano relazionale,
  • 3:20 - 3:22
    sono, prima di tutto,
    di sentirci
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    molto meno soli.
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    Perché la gratitudine proviene sempre
  • 3:27 - 3:29
    da qualcosa o da qualcuno
  • 3:29 - 3:30
    all'esterno di noi.
  • 3:30 - 3:33
    È un sentimento che ci rende umili,
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    è un sentimento che ci fa venire voglia
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    di dare a nostra volta.
  • 3:37 - 3:39
    Ma tutto ciò non è niente.
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    La cosa più sorprendente
    è ciò di cui ci siamo accorti
  • 3:41 - 3:43
    sul piano fisiologico, semplicemente
  • 3:43 - 3:45
    del funzionamento del corpo.
  • 3:45 - 3:47
    Ora vi parlo di uno studio realizzato
  • 3:47 - 3:50
    nel Minnesota dal 1986.
  • 3:50 - 3:52
    Un ricercatore ha fatto
    la seguente ipotesi,
  • 3:52 - 3:53
    ha posto questa domanda:
  • 3:53 - 3:57
    ha detto, ma ci sarà un collegamento
  • 3:57 - 3:58
    tra il provare gratitudine,
  • 3:58 - 4:02
    quindi di sapersi stupire,
    e la longevità?
  • 4:02 - 4:04
    Ma come si studia una cosa del genere?
  • 4:04 - 4:08
    Bisogna trovare persone
    che vivano esattamente
  • 4:08 - 4:10
    nello stesso modo,
    che mangino la stessa cosa,
  • 4:10 - 4:12
    che respirino la stessa aria,
  • 4:12 - 4:14
    che facciano lo stesso lavoro,
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    che abbiano lo stesso numero di figli,
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    soprattutto se sono donne
    è determinante,
  • 4:18 - 4:19
    quindi l'ideale è zero.
  • 4:19 - 4:22
    E ancora che tutte siano sposate
    con la stessa persona,
  • 4:22 - 4:24
    sarebbe il massimo!
  • 4:24 - 4:26
    Le hanno trovate.
  • 4:26 - 4:29
    Le hanno trovate in un convento.
  • 4:29 - 4:31
    E in un convento nel quale
  • 4:31 - 4:34
    si trova un archivio di 150 anni.
  • 4:34 - 4:36
    Queste giovani donne,
  • 4:36 - 4:37
    quando arrivano in convento,
  • 4:37 - 4:39
    la prima cosa
    che viene chiesta loro a 20 anni,
  • 4:39 - 4:41
    è di scrivere una lettera che le presenti,
  • 4:41 - 4:42
    che racconti la loro vita.
  • 4:42 - 4:44
    Rifaranno la stessa cosa a 40 anni,
  • 4:44 - 4:46
    la rifaranno a 70 anni.
  • 4:46 - 4:50
    Ci sono 150 anni di lettere biografiche.
  • 4:50 - 4:54
    Ma ci sono anche 150 anni
    di dossier medici.
  • 4:54 - 4:57
    Si consegnano le lettere
    a esperti di semantica,
  • 4:57 - 5:00
    che studiano le caratteristiche
    del vocabolario,
  • 5:00 - 5:04
    e si chiede loro
    di quantificare la natura
  • 5:04 - 5:07
    delle parole usate che manifestano
  • 5:07 - 5:08
    meraviglia, ottimismo
  • 5:08 - 5:10
    o gratitudine.
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    In seguito, si è potuto correlare
  • 5:13 - 5:17
    la densità di gratificazione
    di queste donne,
  • 5:17 - 5:20
    non solo con il loro stato di salute,
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    ma con la durata della loro vita.
  • 5:22 - 5:24
    E si è notato
    che più c'erano termini,
  • 5:24 - 5:26
    ma dall'età di 20 anni,
  • 5:26 - 5:29
    che manifestavano
    gratitudine o meraviglia,
  • 5:29 - 5:31
    più la loro vita è stata lunga.
  • 5:31 - 5:33
    Si è anche riusciti a quantificarlo:
  • 5:33 - 5:34
    hanno avuto sette anni
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    di speranza di vita in più
    delle loro consorelle.
  • 5:37 - 5:38
    Chiaramente la stessa cosa
    è stata riprodotta
  • 5:38 - 5:41
    in contesti più ordinari,
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    in ambienti operai,
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    e si è arrivati
    allo stesso identico risultato.
  • 5:46 - 5:48
    Io, come alcuni di voi, sono di qui,
  • 5:48 - 5:51
    sono nata a Parigi,
    sono cresciuta a Parigi.
  • 5:51 - 5:53
    Non è per niente elegante
  • 5:53 - 5:57
    parlare qui di ciò che va bene
    e di ciò che ci stupisce.
  • 5:57 - 5:59
    Ma, a forza di frequentare David,
  • 5:59 - 6:02
    a forza di leggere
    tutta questa documentazione,
  • 6:02 - 6:05
    ho comunque avuto voglia di provare,
  • 6:05 - 6:06
    per vedere.
  • 6:06 - 6:09
    Ho dovuto affrontare l'evidenza,
  • 6:09 - 6:11
    affrontare Martin Seligman,
  • 6:11 - 6:14
    fondatore della psicologia positiva,
    ricercatore all'Università della Pennsylvania,
  • 6:14 - 6:16
    anche lui,
    oggi se ne parla davvero molto,
  • 6:16 - 6:20
    è arrivato a capire questo:
  • 6:20 - 6:24
    durante la giornata,
  • 6:24 - 6:27
    basta individuare tre situazioni,
  • 6:27 - 6:29
    momenti, interazioni,
  • 6:29 - 6:31
    sapori, sensazioni
  • 6:31 - 6:33
    che ci hanno fatto bene,
  • 6:33 - 6:35
    e partendo dai quali si ha voglia di dire
  • 6:35 - 6:38
    "Ebbene, grazie",
  • 6:38 - 6:41
    per far aumentare
    il proprio livello di felicità
  • 6:41 - 6:45
    in modo duraturo
    dopo solo tre settimane.
  • 6:45 - 6:48
    Leggo questo,
    rientro a casa
  • 6:48 - 6:50
    abbastanza eccitata dall'informazione,
  • 6:50 - 6:54
    vado a tavola,
    con mio marito e i miei tre bambini,
  • 6:54 - 6:56
    che all'epoca avevano dagli 8 ai 14 anni,
  • 6:56 - 6:59
    e dico, "Oggi ho letto
    una trovata assurda,
  • 6:59 - 7:02
    che dice che se si riesce a trovare
    nella propria giornata"
  • 7:02 - 7:04
    e quando sto per dire
    "momenti, situazioni
  • 7:04 - 7:06
    per i quali", beh, in breve,
  • 7:06 - 7:07
    ciò che ho detto loro
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    è che se si sanno trovare
    tre "kif" nella propria giornata,
  • 7:10 - 7:12
    si vive più a lungo,
  • 7:12 - 7:15
    la salute è migliore,
    si è più felici.
  • 7:15 - 7:17
    E ci siamo lanciati.
  • 7:17 - 7:19
    Non è facile per tutti.
  • 7:19 - 7:20
    Non è automatico.
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    Il livello di accesso immediato
    alla gratitudine
  • 7:23 - 7:25
    è diverso da persona a persona.
  • 7:25 - 7:27
    In particolare per Léon, il più piccolo,
  • 7:27 - 7:28
    era estremamente difficile.
  • 7:28 - 7:30
    Era compresso, non ne aveva voglia,
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    non aveva voglia di giocare.
  • 7:31 - 7:33
    Uno dei miei grandi orgogli di madre
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    è che oggi Léon ha 14 anni,
  • 7:35 - 7:36
    potrebbe scendere questa scala,
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    venire davanti a voi, e dirvi
  • 7:38 - 7:41
    "Ecco, questi sono i miei tre kif".
  • 7:41 - 7:43
    È questo che ho insegnato ai miei figli.
  • 7:43 - 7:44
    È un modo di fare.
  • 7:44 - 7:46
    Quando lo si fa con persone
    che si conoscono,
  • 7:46 - 7:47
    persone con cui si vive,
  • 7:47 - 7:49
    persone con cui si lavora,
  • 7:49 - 7:50
    persone che non si conoscono,
  • 7:50 - 7:51
    che si sono appena incontrate,
  • 7:51 - 7:53
    avviene qualcosa di particolare,
  • 7:53 - 7:55
    perché non è un argomento
    di conversazione
  • 7:55 - 7:56
    molto diffuso.
  • 7:56 - 7:59
    Se questo vi tocca, tocca anche me.
  • 7:59 - 8:03
    Quando vi sento dire
  • 8:03 - 8:06
    quello che vi ha fatto provare
    gratitudine oggi, c'è una regola:
  • 8:06 - 8:08
    un kif non si commenta,
    non si critica,
  • 8:08 - 8:10
    se lo si fa pubblicamente.
    Si ascolta il kif degli altri,
  • 8:10 - 8:11
    lo si assorbe.
  • 8:11 - 8:13
    Ciò permette di notare che anche voi
  • 8:13 - 8:16
    avevate quel kif
    e ciò rafforza la vostra lista.
  • 8:16 - 8:17
    Questo è un modo,
  • 8:17 - 8:19
    il livello zero.
  • 8:19 - 8:21
    C'è poi il livello 1,
  • 8:21 - 8:22
    che consiste, anche qui,
  • 8:22 - 8:24
    se non si ha necessariamente
    voglia di parlare,
  • 8:24 - 8:25
    si può comunque cominciare da qui,
  • 8:25 - 8:27
    avendo sul comodino
  • 8:27 - 8:28
    ciò che ho chiamato
    un "quaderno dei kif",
  • 8:28 - 8:31
    che nei laboratori si chiama
    "diario della gratitudine",
  • 8:31 - 8:34
    e che vi permette semplicemente
    di annotare
  • 8:34 - 8:36
    prima di coricarvi,
    è l'ultima cosa
  • 8:36 - 8:37
    da fare prima di addormentarsi:
  • 8:37 - 8:39
    quando spegnete l'iPad,
  • 8:39 - 8:41
    annotate sul quaderno.
  • 8:41 - 8:43
    Il dott. Emmons si è accorto
  • 8:43 - 8:45
    che facendo questo,
    se è l'ultima cosa
  • 8:45 - 8:46
    che si fa nella giornata,
  • 8:46 - 8:48
    il sonno è più profondo,
  • 8:48 - 8:49
    il sonno è più lungo,
  • 8:49 - 8:51
    e se si soffre di dolori cronici,
  • 8:51 - 8:54
    questi dolori scompaiono.
  • 8:54 - 8:58
    C'è poi il livello successivo:
  • 8:58 - 9:00
    la lettera di gratitudine.
  • 9:00 - 9:03
    Ecco cosa succede nel nostro cervello
  • 9:03 - 9:04
    quando entriamo in contatto
  • 9:04 - 9:07
    con questo sentimento di riconoscenza.
  • 9:07 - 9:09
    Il cervello non può contemporaneamente,
  • 9:09 - 9:12
    gli è impossibile,
  • 9:12 - 9:15
    provare collera o risentimento.
  • 9:15 - 9:17
    Quindi il momento in cui vi sedete
  • 9:17 - 9:19
    dicendo, "Scriverò a qualcuno",
  • 9:19 - 9:20
    significa riportare le cose a sé
  • 9:20 - 9:22
    per rendersi conto della meraviglia
  • 9:22 - 9:24
    che si ha di fronte.
  • 9:24 - 9:26
    Per un anno, non ho fatto nessun regalo;
  • 9:26 - 9:29
    l'unico regalo che ho fatto,
  • 9:29 - 9:32
    è stato quello di scrivere
    per il compleanno dei miei amici,
  • 9:32 - 9:34
    ho scritto lettere di gratitudine.
  • 9:34 - 9:35
    Ho quindi guardato e riguardato
  • 9:35 - 9:37
    le mie amicizie, le mie relazioni,
  • 9:37 - 9:39
    e mi sono resa conto
  • 9:39 - 9:41
    della fortuna che avevo.
  • 9:41 - 9:43
    In realtà si tratta di una lettera
  • 9:43 - 9:46
    che permette di dire:
    "Se tu non fossi nella mia vita,
  • 9:46 - 9:48
    ecco ciò che non sarei,
  • 9:48 - 9:50
    ecco ciò che non saprei."
  • 9:50 - 9:53
    Ciò consente di misurare
  • 9:53 - 9:55
    la relazione e la profondità
    della relazione
  • 9:55 - 9:57
    che si ha con gli altri.
  • 9:57 - 10:00
    Quello che ha poi fatto Martin Seligman
  • 10:00 - 10:03
    è stato mandare delle persone
  • 10:03 - 10:07
    a fare una visita di gratitudine.
    Scrivete la lettera
  • 10:07 - 10:09
    e invece di spedirla,
    prendete appuntamento
  • 10:09 - 10:11
    con la persona,
  • 10:11 - 10:13
    senza dirle il motivo,
  • 10:13 - 10:16
    e le leggete quella lettera.
  • 10:16 - 10:19
    Ne ho fatta una,
    ve lo confesso, non di più.
  • 10:19 - 10:20
    È una cosa potente,
  • 10:20 - 10:22
    ho avuto bisogno
    di parecchi Kleenex durante,
  • 10:22 - 10:26
    e parecchi Kleenex
    nel momento della restituzione.
  • 10:26 - 10:30
    Ho scritto una lettera di gratitudine
    a mio marito.
  • 10:30 - 10:31
    Lui è in sala stasera,
  • 10:31 - 10:32
    non l'ho mai detto davanti a lui,
  • 10:32 - 10:35
    ma lo dico anche se è qui.
  • 10:35 - 10:38
    Stiamo insieme da 25 anni.
  • 10:38 - 10:42
    In 25 anni di vita in comune,
    la lista dei rimproveri
  • 10:42 - 10:46
    è molto facile da fare,
    estremamente facile da fare.
  • 10:46 - 10:48
    Ma non si trattava di quello.
  • 10:48 - 10:50
    Si trattava di dirgli, "Ecco,
    se tu non fossi stato nella mia vita,
  • 10:50 - 10:55
    se non ti avessi incontrato,
    se non mi fossi capitato quel giorno,
  • 10:55 - 10:58
    ecco tutto ciò
    che non sarei mai diventata".
  • 10:58 - 11:00
    E l'ho fatto.
  • 11:00 - 11:02
    E, sto per farvi una confidenza,
    scusami Alex,
  • 11:02 - 11:05
    Alex legge in bagno.
  • 11:05 - 11:08
    Quando mi sono seduta
    per scrivere quella lettera,
  • 11:08 - 11:11
    mi sono resa conto che mai,
  • 11:11 - 11:13
    senza quella pila di riviste,
  • 11:13 - 11:15
    mai avrei imparato quella quantità di cose
  • 11:15 - 11:16
    che gli dovevo.
  • 11:16 - 11:19
    E mi sono sentita dirglielo.
  • 11:19 - 11:20
    Gliel'ho detto.
  • 11:20 - 11:23
    Ecco a cosa serve esattamente
    la gratitudine.
  • 11:23 - 11:27
    Serve semplicemente
    a vivere la stessa vita,
  • 11:27 - 11:28
    ma a viverla meglio.
  • 11:28 - 11:30
    Non cambio i personaggi,
  • 11:30 - 11:32
    non cambio la scenografia.
  • 11:32 - 11:37
    E diventa davvero utilissimo
  • 11:37 - 11:39
    quando le cose non funzionano.
  • 11:39 - 11:41
    Quando la vita non ci dà
  • 11:41 - 11:42
    quello che vogliamo,
  • 11:42 - 11:44
    quando la vita ci dà il contrario
  • 11:44 - 11:44
    di ciò che vogliamo.
  • 11:44 - 11:48
    È quando il tempo che abbiamo passato,
  • 11:48 - 11:51
    che possiamo passare
    con qualcuno che amiamo è contato,
  • 11:51 - 11:52
    che ci rendiamo conto,
  • 11:54 - 11:57
    applicando quel filtro,
  • 11:57 - 12:00
    malgrado tutto,
  • 12:00 - 12:02
    della fortuna che abbiamo.
  • 12:02 - 12:03
    La fortuna, la mia fortuna,
    è di essere qui,
  • 12:03 - 12:07
    e a nome di tutti noi,
  • 12:07 - 12:09
    per essere seduti pazientemente qui,
  • 12:09 - 12:10
    vi ringrazio.
  • 12:10 - 12:14
    (Applausi)
Title:
Il potere della gratitudine | Florence Servan Schreiber | TEDxParisSalon
Description:

Florence ci spiega il potere della gratitudine sulle nostre vite. Ci illustra qualche esempio per portarci con sé in questo bel viaggio verso gli altri.

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Video Language:
French
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
12:17

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