(Parla in wakhi) Per ciascuno è importante conservare la propria lingua. Perché oggi non riusciamo a parlare la nostra lingua in purezza. (Parla la lingua del Mustang) Ora che abito qui da almeno dieci anni posso dire che dipende da noi, dalla nostra capacità di insegnare ai nostri figli a parlare la nostra lingua, di renderli consapevoli dell'importanza della loro lingua e cultura L'Alleanza per le lingue in pericolo è un organismo no profit con sede a New York e lavoriamo in massima parte con comunità di immigrati che parlano lingue in pericolo. (Musica) Ci sono così tante comunità, arrivate a New York soprattutto negli ultimi 20, 30 anni, portando la loro lingua che a casa viene dimenticata. Lavoriamo con loro per attestare quelle lingue, per promuoverle per cercare di capire meglio come sopravvivono e che vita hanno queste lingue qui a New York. Tentiamo di educare anche il pubblico al valore della diversità linguistica e spieghiamo quali pericoli corrono. (Recitazione di gruppo) Con la lingua navighiamo le possibilità che creiamo gli uni con gli altri. Così se rispettiamo la nostra lingua, rispettiamo i mezzi espressivi ancestrali e la conoscenza che ci viene da essi. Tutto è cominciato 9 anni fa da una mia lezione all'Università di New York durante la quale portavo in giro per la città i ragazzi del dottorato per lavorare a progetti sul campo relativi a lingue in pericolo. Quando ho notato che gli studenti erano molto interessati e, ancora più importante, che erano interessati sia parte della comunità che alcuni singoli, questo mi ha dato la sensazione che potesse funzionare. Che si trattava di gruppi che dovevano essere connessi. Ci sono comunità che parlano lingue in pericolo, ci sono linguisti, e altre persone che vogliono aiutare a promuovere e capire queste lingue. Sono stato fortunato ad andare all'Università di New York. è un ambiente eterogeneo per quanto concerne lingua, cultura e etnia, puoi incontrarci molte persone da cui imparare. Se si vuole lavorare ad una lingua vi si trovano i materiali. Ci sono studenti dalla Croazia, dall'India, studenti da ogni parte del mondo. (Sirena di nave) New York è un posto unico. Arriva lo stesso numero di immigrati da ogni parte del mondo, di poche città nel mondo si può dire lo stesso. Abbiamo una comunità africana numerosa e varia. e numerosissime e variegate comunità himalayane, filippine di Europei. Per questo sento che New York è realmente la città del mondo con più diversità linguistica e etnica. L'Alleanza delle lingue in pericolo ha aiutato a creare una mappa linguistica del Queens, una mappa di lingua aneddotica per un libro dal titolo "Nonstop Metropolis" di Rebecca Solnit e Joshua Jelly-Schapiro. È piena di diversi atlanti affascinanti che guardano ai diversi aspetti della città. Il Queens perché è conosciuto per la diversità linguistica. La zona intorno Jackson Heights è quella più variegata dal punto di vista delle lingue di tutti gli Stati Uniti. Così questa mappa ha un focus sul Queens e sulle sue lingue. Abbiamo tracciato le lingue rappresentate nei sistema bibliotecario, tipo le lingue ufficiali nazionali dello stesso colore. All'interno delle comunità tutte le lingue non ufficiali, quelle regionali, le parlate locali, che in molti casi non sono neanche riconosciute come lingue ufficiali in patria e sono quelle le lingue in pericolo, quelle che ci interessano. (Parla Tok pisin) La lingua di mia madre è il Tawala. Ho dimenticato un po' della lingua perché mi trovo qui a New York. Solo due persone conoscono la lingua, io e mia madre. Entro la fine del secolo perderemo qualcosa tra la metà e il 90% delle lingue del mondo. Possiamo solo immaginare cosa perderemo con esse, vero? Non solo le parole e la grammatica ma anche tutto ciò che veniva veicolato tramite quelle lingue. Le canzoni, le storie, i proverbi, la conoscenza dell'ambiente, il sapere su come i popoli erano storicamente in relazione tra di essi. (Musica) Si potrebbe dire: "D'accordo, le lingue vanno e vengono, Non è... Non è così grave". Ma è grave quando muoiono davvero e noi non facciamo niente per impedirlo. Sai, quando sai parlare solo inglese o spagnolo, o cinese, allora... Ti verrà in mente, che in realtà hai perso qualcosa di tuo e qualcosa di estraneo ti ha costretto a farlo, giorno dopo giorno. quando pensiamo alle ricchezze delle nostre lingue, di qualsiasi lingua, dovremmo pensare che le ricchezze si moltiplicano per 6000 volte in ogni lingua e perderla è come perdere un museo, come disse un famoso linguista. Nel mondo ci sono 7.000 lingue 3.000 di queste scompariranno nel prossimo secolo Ogni 14 giorni una lingua muore. Registrare le lingue crea una traccia permanente, soprattutto oggi nell'era digitale una traccia in realtà è più preziosa e più facile da maneggiare, direi. La traccia linguistica in via ottimale dovrebbe servire a molti scopi. Quindi, buona per i linguisti che studiano la lingua, o anche per gli oratori che vogliano far rivivere la lingua, è buona per capire la letteratura orale, le storie e altri aspetti ai quali oggi neanche pensiamo, ma che potrebbero avere un gran valore a pensarci tra 50 o 100 anni. (Canzone) L'archiviazione attiva deve sempre tener conto dei diversi attori, i diversi... e specialmente della comunità di cui sono espressione. Non prenderlo da questa e metterlo in una cassetta digitale ma pensarlo piuttosto come mezzo per facilitare l'accesso alla lingua della comunità. Se sei in un paese dove la lingua dominante è l'inglese devi impararlo, ma nessuno dirà: "L'uomo può parlare una sola lingua, non può farcela con due". Certo che può. Se vai in Europa o vieni in India, le persone parlano tre o quattro lingue. È solo la prospettiva. Cambia la prospettiva e potrai avere un'America multilinguista e più felice.