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Adrain Paci: La storia di una pietra

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    [RUMORE DI ARNESI DA LAVORO]
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    Mi è successo come in una favola.
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    Una scultura creata
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    sulla nave,
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    durante il viaggio.
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    Ma la favola rappresentava
    l'idea di una scultura,
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    in qualche modo un'opera d'arte,
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    creata nel bel mezzo dell'oceano.
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    Ma allo stesso tempo
    questo modello occidentale
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    che in questo viaggio si sposta verso est
    e poi ritorna ad ovest
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    ma molto vicino a questa cosa fiabesca.
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    Rappresenta la brutalità della realtà,
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    la brutalità del lavoro
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    il modo in cui il lavoro viene sfruttato.
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    La logica del profitto
    che si nasconde dietro tutto questo,
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    che vuole creare una coincidenza
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    tra i tempi di trasporto
    e quelli di produzione.
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    [SUONO DEL MARTELLO PNEUMATICO]
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    Nel mio lavoro si incontra un sacco di gente.
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    Vedi molte facce, molti corpi
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    e la storie sono connesse a questi corpi,
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    sono esperienze umane.
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    In questo pezzo è un po' diverso.
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    E' il racconto di un pezzo di marmo
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    è il racconto di una pietra
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    estratta dalla montagna
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    e fatta scivolare giù,
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    giù fino alla nave
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    e poi il viaggio incomincia
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    e si trasforma.
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    Certamente è un po' più metaforico
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    ma allo stesso tempo
    anche in questo pezzo, nel video,
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    vedi delle facce, dei corpi,
    vedi le azioni umane.
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    Si tratta di un pezzo di marmo
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    ma allo stesso tempo si parla
    degli interventi umani su di esso.
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    Non si tratta delle loro storie personali
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    ma della loro presenza.
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    La loro presenza è importante.
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    Le loro azioni sono importanti.
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    E loro....
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    La colonna è ciò che producono,
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    colonna che quindi
    non è creata miracolosamente.
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    [MOTORE DELLA NAVE]
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    Questa trasformazione
    di qualcosa che viene dalla natura,
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    e che da lì viene staccata,
    viene staccata dal suo contesto
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    e successivamente
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    attraverso le azioni
    diventa l'espressione di una cultura.
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    Viene dalla natura,
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    dalla natura va verso la cultura.
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    Ciò che riceve e ciò che perde
    in questa trasformazione.
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    Quindi la colonna che vediamo adesso
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    è ben fatta
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    e risponde perfettamente ad un modello,
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    ad un modello culturale
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    ma allo stesso tempo perde qualcosa
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    della sua asprezza,
    del suo aspetto naturale.
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    [SUONO DEL MOTORE DELLA NAVE]
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    Il film finisce con la nave e l'oceano
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    e non si vede neanche la colonna alla fine
    perché il tetto della nave è chiuso
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    e quindi il viaggio è ancora in corso.
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    Continua.
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    Sta continuando.
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    Ma poi ho voluto
    che la scultura fosse qui a Parigi.
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    Essere qui è un po' come la promessa
    di una tappa di questo viaggio.
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    L'Europa era una destinazione della colonna.
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    Volevo che la colonna fosse qui,
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    a Parigi.
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    Ed eccoci qui...
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    Sai, siamo circondati da colonne a Parigi
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    Persino qui, a Piazza della Concordia,
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    c'è una colonna al centro
    e molte altre colonne tutt'intorno.
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    La colonna è un elemento molto simbolico.
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    In generale è un elemento simbolico
    in oriente come in occidente.
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    In occidente la associamo ai templi...
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    La associamo al potere.
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    Ed è eretta, è verticale.
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    Qui invece la colonna è distesa.
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    E' rimasta distesa per l'intero viaggio
    e lo è ancora.
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    Voglio che resti così.
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    Certo, in qualche modo è un gioco tra...
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    il potere e l'essere impotente.
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    Come hai detto tu, è "made in China".
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    Sai, quando vedi "made in China"
    pensi a qualcosa di non autentico.
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    E quindi anche l'idea stessa
    dell'autenticità è messa in discussione.
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    [MUSICA CINESE ALLA RADIO]
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    L'immagine ha il potere di raccontare
    e di mantenere liberi.
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    Questa è la cosa bella.
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    La parola è più restrittiva.
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    Quando dai un nome a qualcosa,
    le dai una definizione.
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    L'immagine dice qualcosa
    ma rimane sempre un segreto.
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    [MOTORE DELLA NAVE]
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    Si tratta sempre di questo processo
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    l'essere in questa perenne trasformazione
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    e poi le cose
    diventano sempre qualcos'altro.
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    E in questo processo del divenire,
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    se riesci a cogliere dei segni
    della verità che si muove,
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    quella è la cosa eccezionale!
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    [SBUFFO DELLA NAVE, COLPI DI MARTELLI]
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    [IL MARMO SI ROMPE]
Title:
Adrain Paci: La storia di una pietra
Description:

"La Storia di un pezzo di marmo - la storia di una pietra - estratto dalla montagna, fatto rotolare giù, portato sulla nave e poi trasformato, grazie all'intervento umano, da natura a cultura.

il video artist Adrian Paci introduce il suo sorprendente lavoro 'The Column'.

L'artista Adrian Paci (1969), dopo essere fuggito dalle violente ribellioni del 1997 in Albania, si è rifugiato con la sua famiglia in Italia. Il fatto di trovarsi ad un incrocio, a una frontiera tra due identità separate, è la base di tutto il suo lavoro.

In questo video Paci ci presenta il suo film del 2013, "The Colum". La colonna è un pezzo d'arte prodotto su una nave in viaggio tra Est ed Ovest. "E' la storia di un pezzo di marmo, la storia di una pietra estratta dalla montagna", dice. Spiega che questo pezzo di marmo "è stato fatto rotolare giù, portato sulla nave e poi trasformato dall'azione umana". Ma aggiunge che il film è anche la storia di facce, corpi, della presenza umana e delle sue azioni. La natura è estratta dal suo contesto e trasformata in cultura.

Mentre la colonna simboleggia tradizionalmente i templi ed il potere, Paci sceglie di tenerla sempre distesa, quindi la colonna diventa anche un segno di impotenza. E siccome è "made in China", questo solleva anche questioni sull'autenticità, dice.

E' importante che il viaggio continui, è un processo in divenire, dimostrato anche dagli attrezzi in movimento.
Adrian Paci è stato intervistato da Marc-Christoph Wagner alla Galleria nazionale del Jeu de Paume a Parigi.

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Video Language:
English
Team:
Louisiana Channel
Duration:
06:40

Italian subtitles

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