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Sapete quante sono
le vocali in italiano standard?
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E sapete come si pronunciano?
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Il video di questa settimana doveva
essere un altro, ovvero la pronuncia
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dell'italiano di Milano. Un video che poi
ho deciso di non pubblicare
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perché mi sono reso conto che per
parlare di come a Milano pronunciano
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alcuni suoni, alcune vocali, soprattutto,
dovevo prima spiegare come si pronunciano
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in italiano standard, e quindi perdevo
un sacco di tempo.
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E ho pensato: ma forse è meglio prima
fare un video sulle vocali in italiano standard.
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Ed è quello che farò oggi. Questo video,
tra l'altro, è una sorta di riassunto,
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un condensato di una lezione che ho tenuto
sul mio Podcast Italiano Club,
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una lezione di due ore, interattiva,
sulle vocali in italiano.
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Se vi interessa quella lezione e anche future
lezioni sulla pronuncia in italiano
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potreste considerare di iscrivervi al mio
Podcast Italiano Club.
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Ah, mi son dimenticato! Io mi chiamo Davide,
questo è Podcast Italiano. Un canale per chi
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impara o ama la lingua italiana.
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Quindi: le vocali in italiano standard.
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Ma... che cos'è l'italiano standard?
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Ne ho parlato in questo video, che
vi consiglio di vedere.
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Per riassumere, l'italiano standard è un
modello ideale di pronuncia,
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che nessun italiano ha dalla nascita e che
quindi bisogna imparare.
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Detto ciò, per quanto riguarda le vocali
possiamo guardare agli italiani
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dell'Italia centrale. Perché in regioni come
Toscana, Lazio, Umbria e Marche
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le vocali corrispondono sostanzialmente
a quelle dell'italiano standard.
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E quante sono, le vocali? Perché
abbiamo cinque lettere, che sono
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A, E, I, O, U, ma abbiamo, in realtà,
sette suoni, sette fonemi.
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Perché abbiamo due suoni per la E
e due suoni per la O.
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Un suono chiuso e uno aperto.
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é /e/, è /ɛ/, ó /o/, ò /ɔ/.
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Comunque, secondo me ha senso partire
da questa immagine, che è il cosiddetto
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diagramma vocalico dell'italiano,
cioè, praticamente, un grafico
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che sarebbe una rappresentazione della bocca
vista di lato. I pallini che vedete indicano le
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sette qualità delle vocali, la posizione dei
pallini indica la posizione che la lingua assume
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nella bocca per produrre i suoni,
nello specifico il punto più alto della lingua.
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/i/, /a/
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I simboli che vedete sono quelli dell'IPA,
l'alfabeto fonetico internazionale,
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Ssi usano per indicare in maniera univoca e
scientifica i suoni di una lingua.
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Abbiamo sostanzialmente tre parametri. Sull'asse
orizzontale quanto una vocale è anteriore
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(quindi davanti) o posteriore (quindi dietro).
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/i/ è una vocale anteriore, /u/ è una vocale
posteriore, quindi con la lingua indietro.
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Sentite? /i/, /u/, /i/, /u/. Sentite
il movimento della lingua.
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Poi abbiamo l'asse verticale, quindi la lingua
può essere in alto (abbiamo quindi
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una vocale chiusa, con la lingua più
verso il palato, come la /i/, che è
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una vocale chiusa) e poi abbiamo una vocale
come la /a/, quindi una vocale bassa,
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oppure aperta. La lingua è bassa.
Sentiamo anche in questo caso:
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/iiiiaaa/ /iiiiaaa/
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Sentiamo il movimento della lingua,
percepiamo come si muove la lingua nella bocca.
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Quindi, anteriore e posteriore. Chiuso/aperto
(oppure alto/basso)
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Il terzo parametro è l'arrotondamento
delle labbra.
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Se facciamo un suono come /u/
le labbra sono arrotondate.
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Tra poco ci torniamo.
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Quindi, la /a/. La /a/ è una vocale centrale,
quindi la lingua non è né davanti,
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né indietro, ma in centro. Ed è una vocale
aperta, quindi la lingua è bassa.
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Casa, mamma, papà, mare, pane, anche.
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Se la vostra lingua madre è l'inglese potreste
avere la tentazione di dire qualcosa come /ˈkɑzɑ/,
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con la lingua più indietro. /ˈkɑzɑ/.
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Quindi dovete portarla più avanti. /ˈkaza/.
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Poi abbiamo la /i/, che è una vocale anteriore,
chiusa, non arrotondata.
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Che significa? Anteriore perché è davanti.
Chiusa perché è verso il palato, quindi in alto;
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non arrotondata perché le labbra non sono
arrotondate.
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Vino, mito, Cina, piccolo, birra.
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La /i/ dovrebbe essere abbastanza facile
per la maggior parte di voi, ma comunque
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dipende dalla vostra lingua di partenza, perché
alla fine è sempre la lingua di partenza che
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causa dei problemi nella pronuncia della
lingua che state imparando.
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Passiamo poi alla /u/, quindi dalla /i/ portiamo
indietro la lingua. /iiiiiuuuu/
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E notate (/u/), arrotondiamo anche le labbra.
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Perché se no avremmo un altro suono, /ɯ/,
che non è un suono dell'italiano.
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E come vedete quindi l'arrotondamento è fondamentale,
/u/.
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Fumo, scusa, turno, multa, burro.
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Se parlate inglese potreste produrre un suono
tipo [ʉu̯], quindi attenzione a non dire:
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[ˈfʉu̯mo], [ˈskʉu̯za], [ˈtʉu̯rno]. Diciamo invece:
/ˈfumo/, /ˈskuza/. [u], con le labbra ben arrotondate.
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Ora arriviamo alla parte più difficile e forse anche
più divertente. Le vocali medie.
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Sì, perché quando abbiamo queste due lettere,
e sono accentate, in realtà possiamo avere
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due pronunce diverse: possiamo avere la "e" /e/
e possiamo avere la è /ɛ/.
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Allo stesso modo anche la O quando è
accentata può avere due pronunce:
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ó /o/ chiusa e ò /ɔ/ aperta.
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"E" chiusa. /e/. /ˈsera/
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Quindi la lingua è un po' più in alto,
più verso la /i/, per questo si dice
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in realtà "semi-chiusa", non totalmente chiusa,
perché se no sarebbe una /i/. /e/
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Quindi avremo: inglese, vero, stesso, pesce,
me, te, con una pronuncia di questo tipo.
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"E aperta". /ɛ/ /ˈbɛne/.
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Quindi da /e/ passiamo a /ɛ/.
Abbassiamo un po' la lingua.
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Per questo abbiamo una vocale semi-aperta,
oppure medio-aperta.
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/ɛ/
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Letto, bene, certo, bello, ecco, problema.
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Attenzione, la possibilità di avere due suoni,
/e/ oppure /ɜ/, esiste solo quando la nostra vocale
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è accentata, come negli esempi che abbiamo fatto.
Inglese, vero, stesso; bene, bello, certo.
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Vedete, in queste parole la E è accentata,
e può avere due pronunce.
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Quando invece la E non è accentata, avremo
di default un suono chiuso, come la /e/ alla fine
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della parola "cose", oppure le due E non accentate
in veloce.
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Cose, veloce.
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/e/
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Ora, se vogliamo essere proprio precisi,
non è sempre così: foneticamente
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è più complicato, e quindi a volte avremo in realtà
delle realizzazioni che sono un po' più chiuse,
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un po' meno chiuse, ma sicuramente non avremo
in posizione non accentata una /ɜ/
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Non possiamo mai avere una parola come
/ˈkozɛ/. Oppure /vɛˈloʧɛ/. Non è possibile.
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/veˈloʧe/. /e/.
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Se prendiamo la lettera /o/ abbiamo un fenomeno
simile, nel senso che quando la lettera O
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è accentata abbiamo due possibilità.
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O chiusa, /o/. /ˈroma/.
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O è chiusa come in ora, Roma, croce,
quindi /o/. Con la lingua più in alto,
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più verso la /u/. Per produrre la /o/ dobbiamo
arrotondare bene le labbra. /o/.
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Vedete quanto sono arrotondate? /o
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Ora, roma, croce, bisogno, giorno, colore, quindi /o/.
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O aperta, /ɔ/. /ˈkɔza/
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In altre parole abbiamo /ɔ/, quindi con
la lingua un po' più bassa.
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Tra l'altro /o/ è anche più arrotondata, /ɔ/
è un pochino meno arrotondata. /ɔ/
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Porta, uomo, scuola, però, dirò, e così via.
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Quindi /o/, /ɔ/.
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Come abbiamo visto anche per la E abbiamo
queste due possibilità solamente quando
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la vocale è accentata, quindi nelle parole
che abbiamo visto.
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Roma, croce; oppure porta, uomo.
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A volte avremo /o/, come in Roma;
a volte /ɔ/, come in porta.
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Ma quando la O non è accentata,
come per la E di default avremo la
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variante chiusa, Quindi /ˈkaldo/, /ˈkwesto/,
/ˈorarjo/.
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Sono tutte /o/ chiuse. /ˈkaldo/. /o/
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/ˈkwesto/. /o/. Chiusa.
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Anche qui a volte avremo suoni più chiusi
e suoni meno chiusi nella realtà delle cose,
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dipende dalla parola, dipende dai suoni che circondano
la O; ma in ogni caso quello che non avremo
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sarà una /ɔ/ in vocali non accentate.
Non possiamo avere /ˈkwestɔ/,
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oppure /ɔˈrarjɔ/. È impossibile.
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/ˈkwesto/, /ˈorarjo/. Chiuse.
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Mi potreste chiedere: ma Davide, quindi se io
ho una E o una O con l'accento,
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come faccio a sapere se è /e/ o /ɛ/,
oppure /o/ o /ɔ/?
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Bella domanda.
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Ci sono delle "regole" che in realtà hanno
poi varie eccezioni.
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Trovate delle liste.
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Io non vi consiglio di impararle, perché
sono molto molto complesse e, appunto,
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hanno tante eccezioni.
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Io vi consiglio di iniziare ad ascoltare, e
ad ascoltare persone dell'Italia centrale,
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della Toscana, di Roma. Oppure, ovviamente, doppiatori,
persone che hanno la pronuncia neutra,
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la pronuncia standard, e sentire come pronunciano
le parole, e iniziare ad abituarvi a questi suoni.
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Iniziare a sentire, prima di tutto, che c'è una
differenza tra suoni aperti e chiusi,
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o meglio, semi-aperti e semi-chiusi.
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E di cercare anche sui dizionari. C'è un ottimo
dizionario di pronuncia, che si chiama DIPI,
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dizionario di pronuncia italiana. Ma in ogni
dizionario troverete le indicazioni sulla
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pronuncia aperta o chiusa.
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Quindi andate a controllare sui dizionari.
Se vi interessa farlo, ovviamente perché
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non è una distinzione fondamentale; come
ho detto tanti italiani non rispettano questa
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distinzione dello standard, o comunque non
pronunciano le vocali chiuse o aperte
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nel posto giusto. La maggior parte degli italiani
ha due suoni per la E e due suoni per la O,
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ma magari producono le vocali chiuse quando
dovrebbe essere aperte o viceversa.
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Insomma, dipende molto dalla pronuncia regionale.
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C'è un'ultima cosa che vi volevo far notare.
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Ovvero che nelle sillabe aperte, quindi che
finiscono per vocale, come in CA-SA, BE-NE,
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quello che facciamo è allungare la vocale
su cui cade l'accento, quindi :
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CAASA [ˈkaːza], BEENE [ˈbɛːne]. Non è
[ˈkaza], [ˈbɛne], ma [ˈkaːza], [ˈbɛːne].
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In spagnolo questa cosa per esempio non esiste.
In spagnolo infatti dicono [ˈkasa], ma in italiano è
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[ˈkaːza], con la vocale accentata più lunga.
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Attenzione, questo succede soprattutto sulla parola
su cui cade l'accento della frase, quindi
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"sono andato a CAASA", perché se dico per esempio
"casa mia è VUOOTA", questo fenomeno succederà
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su VUOOTA [ˈvwɔːta], ma "casa", "casa mia",
non sarà particolarmente allungato.
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Casa mia è VUOOTA. Quindi in questo caso [ˈvwɔːta].
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Bene questa erano le regole principali,
non ho detto tutto ma dopotutto ho
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cercato di condensare una lezione di due ore
in quindici minuti.
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In realtà la lezione era interattiva,
quindi abbiamo fatto anche esercizi
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con i miei fantastici membri del Club,
che vedete scorrere qui ai lati.
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Se vi interessa recuperare quella lezione
andate sul Club.
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Se vi interessano altri contenuti esclusivi,
come un podcast esclusivo oppure
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le trascrizioni di questi video su YouTube
o tante altre cose le trovate sempre sul Club.
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Ringrazio i membri per il loro sostegno, per
permettermi di fare questo lavoro.
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Spero che questo video vi sia piaciuto, se
avete delle domande scrivetele sotto.
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Ah, fatemi anche sapere se sapevate che c'è
questa differenza tra vocali aperte e vocali chiuse,
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fatemi sapere se la percepite o se non la percepite.
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Detto questo io vi saluto, ci vediamo nel prossimo video.
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Alla prossima!