Puzzle Hunt: un mondo divertente e misterioso

Benvenuti nel Puzzle Hunt, un mondo misterioso, insidioso e incredibilmente divertente. Lasciatevi trascinare da Alex Rosenthal che vi svelerà i segreti del mondo complesso degli appassionati di rompicapi, il Mystery Hunt organizzato dall'università MIT, rivelandoci come i rompicapi possono essere trovati anche nei luoghi più inaspettati. (Indizio: provate ad individuare il rompicapo nascosto in questo TED Talk).

Sono le 4 del mattino,
siete svegli da 40 ore,

quando risolvete un rompicapo
contenente questo video,

una sorta di ballo tra un pollo
e un castoro sui pattini.

(Risate)

La confusione e il piacere
che si provano

sono l'espressione tipica
del Mystery Hunt dell'università MIT,

ovvero un mix
tra Olimpiadi e Burning Man

per un tipo specifico di nerd.

(Risate)

Oggi vi guiderò attraverso questo mondo,

strano, incredibilmente gioioso
e intellettualmente masochista.

Ma prima, devo spiegarvi
cosa intendo quando dico "rompicapo".

Un rompicapo in stile Puzzle Hunt
è una serie di dati.

Possono essere una griglia di lettere,
un Sudoku, un video, un audio,

può essere qualunque cosa contenga
delle informazioni nascoste

che alla fine può avere come soluzione
una frase o una parola.

Quindi, per fare un esempio

questo è un rompicapo
chiamato "Master Pieces".

Consta di 10 immagini di pupazzi LEGO
che guardano composizioni di LEGO.

Per risparmiarci del tempo,
vi spiegherò di cosa si tratta.

Ogni composizione di LEGO
è la reinterpretazione di un'opera d'arte

sullo stile di un famoso artista.

Qualcuno riconosce
l'artista sulla sinistra?

Usano molto rosso.

Ho sentito "Rothko", sì.

Il secondo?

(Pubblico) Mondrian.

Sì, bravissimi.

E il terzo?
Questo è il più difficile.

Sì, Klimt, l'ho sentito.

Bravi, l'indizio qui è il colore.

Quindi il rompicapo dà degli indizi

che dicono che ciò che conta
sono gli artisti,

non le specifiche opere.

Ciò che dovete fare poi,
è spostare l'attenzione su un'altra cosa,

ovvero sul numero di pupazzi LEGO
in ogni immagine.

Potete contarli

poi contate fino a quel numero
nelle lettere del cognome degli artisti.

Ci sono tre persone
davanti al Rothko sulla sinistra,

e prendete la terza lettera
del cognome, che è la T.

C'è solamente una persona davanti
al Mondrian: prendete la prima lettera.

Ce ne sono tre davanti al Klimt,
quindi prendete la terza lettera: I.

Ripetetelo per tutte e 10 le opere

e poi mettetele in ordine

e avrete la risposta,
che è "illuminate".

(Risate)

I rompicapi come questo
vogliono comunicare un'idea.

Ma anche se ho cercato di essere
il più chiaro possibile,

i rompicapi viaggiano sul confine
tra astrazione e chiarezza.

Devono sembrare tanto criptici
da costringervi a ragionarci,

ma abbastanza sofisticati
da farvi arrivare a dire "aha!",

quando tutti i pezzi si uniscono.

Gli appassionati vanno pazzi
per i momenti "aha!",

è come un breve momento di ebbrezza
e un istante di chiarezza cristallina.

E poi c'è un più profondo appagamento,

perché gli esseri umani per natura
risolvono problemi.

Per questo amiamo le parole crociate
e le escape room

e immaginarci come poter esplorare
il fondo dell'oceano.

Risolvere rompicapi infidi e complicati
apre la mente a nuovi percorsi,

e ci aiuta anche a vedere i problemi
da diverse angolazioni.

I rompicapi si trovano in varie cacce

di diverse forme e dimensioni.

Ce ne sono alcune da un'ora
pensate per i principianti,

Quelle da 24 ore

e la caccia per eccellenza,
il Mystery Hunt del MIT.

Si tratta di un evento
che si svolge ogni anno

presso il campus del MIT
a cui partecipano 2.000 persone

per risolvere rompicapi
in squadre da una a 100 persone.

La mia squadra è composta da 60 persone

e tra di loro c'è il vincitore
del campionato di parole crociate,

un fisico, un compositore,

un esploratore di fondali marini,

e io, che mi sento come
"Mr Bean: appuntamento al parco",

(Risate)

Effettivamente il paragone è giusto,
perché un anno c'era un rompicapo

per costruire una macchina
crittografica funzionante

usando pezzi di cartone.

(Risate)

Ogni Mystery Hunt ha un tema.

In passato hanno usato Matrix
e Alice nel Paese delle Meraviglie.

Ci sono frequenti riferimenti
alla cultura pop e a temi letterari.

L'obiettivo è trovare la moneta

che è nascosta da qualche parte
nel campus del MIT.

Per arrivarci, bisogna risolvere
150 rompicapi

e prendere parte a diversi eventi e sfide.

L'ho fatto per 10 anni
senza neanche sperare di vincere,

fino a gennaio 2016,

quando dopo 53 ore di caccia
il cui tema era il film "Inception",

non avevamo dormito per giorni,
quindi era tutto esilarante...

(Risate)

I tavoli erano ricoperti di fogli,
di appunti e di rompicapi già completati.

Le lavagne erano ricoperte dal caos
prodotto in tre giorni di idee.

Eravamo fermi su due rompicapi.

Se li avessimo decifrati,
saremmo arrivati alla resa dei conti,

e dopo ore di lavoro,
arrivò il momento magico,

risolvemmo entrambi
a 10 secondi l'uno dall'altro,

e subito ci trovammo all'ultimo giro,

una serie di indizi che
conducevano alla moneta,

e iniziammo a correre
per le sale del MIT

cercando di non urtare
o spaventare i gruppi di turisti.

Non eravamo soli,

c'era anche un'altra squadra
all'ultimo giro,

e non sapevamo chi fosse in testa.

Eravamo in preda ad ansia,

trepidazione, euforia
e mancanza di sonno,

quando arrivammo all'Alchemist,

la scultura sulla quale trovammo ...

questa moneta.

(Grida)

Sì.

(Applausi)

E con questa
vincemmo il MIT Mystery Hunt

con un margine di soli 5 minuti.

Ma prima non ho detto che

il premio per la vittoria

è che bisogna costruire
l'intera caccia per l'anno successivo.

(Risate)

La punizione è che bisogna costruire

l'intera caccia per l'anno successivo.

Prima dell'inizio del 2016
non avevo mai costruito un rompicapo.

Ne avevo risolti molti,

ma costruirli e risolverli sono
due cose completamente diverse.

Ma, ripeto,

sono stato fortunato a essere in una
squadra di brillanti collaboratori.

Quindi, costruire un rompicapo
significa avere un'idea,

e invece che spiegarla,

si lascia una pista di molliche di pane
così che si spieghi da sola,

godendosi la gioia e l'esperienza
del momento aha!.

Questo è un altro modo di vedere
il momento aha!.

Ciò che mi sorprende è che
questa esperienza,

che è emozionante e quasi fisica,

è qualcosa che si progetta nel dettaglio.

Per farvi vedere di cosa parlo,

questo è un rompicapo che ho costruito
con il mio amico Matt Gruskin.

È un avventura testuale,

come uno di quei vecchi giochi d'avventura

dove esplori, vai a nord, est, sud e ovest

con degli oggetti da scegliere e usare.

E puoi anche arrivare alla fine del gioco

senza aver risolto il rompicapo.

Per farlo, devi trovare
delle informazioni nascoste,

il modo più semplice per vederle
è fare una mappa del gioco.

Qualcosa del genere.

Qualcuno sa cos'è?

Sì, esatto.

Questa è un avventura testuale
all'interno di "Settlers of Catan"

Chi conosce "Settlers"?

Che nerd.

(Risate)

Per chi non lo sapesse,
è un gioco da tavola

dove si gareggia contro altre persone

per raccogliere pezzi e creare strutture.

Nell'avventura testuale
nascondiamo varie informazioni

con cui si può ricostruire l'intero gioco.

Potreste capire le strade,
le città, i villaggi,

i pezzi, i numeri sulle tessere,
persino i lanci del dado.

Unendo tutte le informazioni
potreste avere la risposta

in un modo troppo difficile da spiegarvi.

(Risate.)

Se volete saperlo,
ve lo posso spiegare dopo.

(Risate)

Ciò che per me questo mette in evidenza

è il valore del cambio prospettico
per arrivare allo aha!

In questo rompicapo

passi da vivere il mondo sulla terra,
come personaggio,

a guardarlo dall'alto
come fosse un gioco da tavola

e in questo cambio,

rivaluti tutte le informazioni
che hai raccolto.

Per me la cosa più difficile
è trovare un'idea geniale per lo aha.

Per fortuna, il mondo
è pieno zeppo di idee e informazioni.

Ho visto rompicapi creati
dalla danza delle api

e il fatto sorprendente per cui
gli 88 tasti del piano

possono associarsi perfettamente
alle 88 costellazioni nel cielo.

Quando lo si scopre,
non si può non costruire un rompicapo,

per far sì che chi lo risolve

faccia quella connessione da sé.

Puoi mettergli le stelle sui tasti

o fargli ascoltare musica celestiale,

li condurrai lì, in un modo o nell'altro.

Ben presto, ti trovi a
fissare una tartaruga

e a chiederti "è un rompicapo?"

(Risate)

E poi a guardarla e dire,

"Non ho mai notato quante miriadi
ce ne sono solo nel guscio".

Potrebbe essere un'esperienza familiare,

se guardando un TED vi siete chiesti
"è un rompicapo?"

(Risate)

Non ve lo dirò.

Quello che vi dirò

è che lo si può trovare
nei posti più inaspettati.

E ciò ci riporta
a uno dei miei preferiti di sempre,

realizzato da Trip Payne.

Questa volta lo vedrete con l'audio,

preparatevi a dire il nome.

(Imitazione verso di gallina)

(Imitazione verso di gallina)

(Imitazione verso di gallina)

(Risate)

Chi ha capito qual è?

Sì, "You Make Me Feel
Like a Natural Woman."

(Risate)

Potete riconoscerla insieme ad
altre 7 canzoni e videoclip

e trovare degli indizi nei video,

dove il modo in cui sono montati

e i tagli su un gruppo di cinque persone

sedute ad un tavolo,

che ricordano una giuria,

tutto ciò può richiamare
un talent show.

E sia che lo si cerchi su internet,

sia che lo si riesca a riconosce,
si può arrivare allo aha,

cioè che queste clip
ricreano scena per scena

una gara di playback da
"America's Next Drag Queen".

(Risate)

Quindi, perché lo facciamo?

(Risate)

(Applausi)

Ditemelo voi, io non lo so.

Per prima cosa, è molto divertente.

Ma penso che ci migliori
la vita in vari modi.

Riuscire a risolvere rompicapo,
quando sono dinanzi a una sfida,

mi ha permesso di valutarla
da vari punti di vista

prima di scegliere una strategia.

Risolverli aiuta anche
il lavoro di gruppo,

sapere quando ascoltare, o condividere

e come riconoscere e premiare un'idea

e riuscire a creare degli aha!
è qualcosa di potente.

Pensate a quanto è potente
ed eccitante e convincente

quando quest'idea è la vostra,

quando siete voi a fare quei collegamenti.

A gennaio del 2017,

dopo decine di migliaia di ore di lavoro

abbiamo lanciato
il nostro Mystery Hunt.

È una soddisfazione diversa
da quella intensa e fugace di uno aha!.

È lo scoppio ritardato di quando dici
qualcosa con astrazione imbarazzante,

ma ti capiscono comunque.

Quando è tutto finito,

sfiniti, rivolti a noi stessi
e al mondo, abbiamo detto,

"Non lo faremo mai più.
C'è troppo lavoro da fare.

È molto divertente, ma non vinciamo più."

Un anno dopo, a gennaio 2018,

abbiamo rivinto il MIT Mystery Hunt,

(Risate)

Stiamo lavorando da non so
quante migliaia di ore,

e mancano solo due mesi
all'edizione 2019.

Grazie per l'attenzione,
ma ho un rompicapo da creare.

(Risate)

(Applauso)