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タイトル:
Quattro domande da fare al vostro medico
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概説:
"Dottore, è proprio necessario?"
Sostenuto da sorprendenti statistiche sull'accanimento terapeutico, il neurochirurgo Christer Mjåset spiega il potere di questa e di altre semplici domande nel contesto delle cure mediche e della chirurgia - e condivide il modo in cui i pazienti possono collaborare meglio con i medici per ottenere le cure di cui hanno bisogno.
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話者:
Christer Mjåset
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Sono un neurochirurgo
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e oggi sono qui per dirvi
che persone come me hanno bisogno di voi.
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E tra poco vi dirò perché.
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Ma prima, inizio col raccontarvi
di una mia paziente.
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Era una donna sulla cinquantina,
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abbastanza in forma,
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ma era entrata e uscita
dall'ospedale varie volte
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per cure dovute al cancro al seno.
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Questa volta
aveva prolasso da un disco cervicale
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che le provocava un dolore radiante
e tensioni
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al braccio destro.
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Guardando la sua risonanza
prima del consulto,
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avevo suggerito un intervento.
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Gli interventi al collo come questo
sono veloci e di routine.
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Ma hanno un certo rischio.
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Si fa un'incisione qui
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e si seziona accuratamente
oltre la trachea,
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l'esofago
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e si cerca di non recidere la carotide.
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Poi si prende il microscopio
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e si rimuovono attentamente
il disco e il prolasso
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nel canale vertebrale,
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senza danni a spina dorsale
e radici nervose
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situate qualche millimetro più in basso.
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La peggior ipotesi è un danno
alla spina dorsale,
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che può causare paralisi
dal collo in giù.
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Allo spiegare questo alla paziente,
lei si ammutolì.
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E qualche istante dopo,
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disse alcune parole decisive,
sia per me che per lei.
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"Dottore, è davvero necessario?"
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E sapete cos'ho capito?
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Che non lo era.
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Infatti quando ricevo pazienti
come questa donna,
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tendo a sconsigliare un intervento.
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Ma perché non l'ho fatto
anche questa volta?
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Vedete,
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questo prolasso era così delicato,
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mi vedevo già a tirarlo fuori
dal canale vertebrale
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prima ancora che la paziente
entrasse nel mio studio.
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Lo devo ammettere,
volevo operarla.
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Mi piacerebbe un sacco.
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Operare, in fondo,
è la parte più divertente del mio lavoro.
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Penso possiate capirmi.
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Il mio vicino è architetto
e ama stare seduto a disegnare
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e progettare case.
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Preferirebbe farlo tutto il giorno
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piuttosto che parlare con i clienti
che pagano per la casa
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che potrebbero imporre dei limiti
al suo operato.
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Ma come ogni architetto,
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ogni chirurgo deve guardare
i propri pazienti negli occhi
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e con loro
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decidere cos'è meglio per la persona
che deve operarsi.
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E sembrerebbe facile.
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Ma guardiamo qualche statistica.
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Le tonsille sono i due grumi
in fondo alla gola.
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Possono essere asportate chirurgicamente,
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con una tonsillectomia.
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Questo grafico mostra il numero
di tonsillectomie in Norvegia
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nelle diverse regioni.
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Ciò che colpisce
è che c'è il doppio di probabilità
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che vostro figlio -
perché è un'operazione per bambini -
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subisca una tonsillectomia nel Finmark
piuttosto che nel Trondheim.
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Le direttive sono le stesse
in entrambe le regioni.
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Non dovrebbero esserci differenze,
ma ci sono.
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Il menisco stabilizza il ginocchio
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e può lesionarsi o rompersi,
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di solito durante sport come il calcio.
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Quel che vedete qui è il numero
di interventi per questo disturbo.
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E vedete come il numero di interventi
in Møre og Romsdal
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è cinque volte maggiore rispetto
al numero in Stavanger.
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Cinque volte.
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Com'è possibile?
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I calciatori in Møre og Romsdal
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fanno più falli che nel resto del paese?
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Ho aggiunto qualche informazione.
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Quelli che vedete
sono gli interventi fatti
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in ospedali pubblici, in azzurro
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e in verde sono
quelli in cliniche private.
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Sono piuttosto impegnati
nelle cliniche private
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in Møre og Romsdal, non trovate?
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Cosa significa?
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Che per curare i pazienti
c'è una possibile motivazione economica.
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E c'è di più.
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Ricerche recenti mostrano come
la differenza dei risultati finali
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tra fisioterapia e interventi al ginocchio
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sia inesistente.
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Il che vuol dire
che molti degli interventi svolti
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nel grafico che vi ho appena mostrato
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si sarebbero potuti evitare,
anche in Stavanger.
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Cosa sto cercando di dirvi allora?
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Anche se molte direttive
in fatto di terapie in tutto il mondo
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sono standardizzate,
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ci sono un sacco di inutili variazioni
nella scelta di terapia,
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sopratutto in Occidente.
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Ci sono persone che non ricevono
le terapie necessarie,
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ma ancora più persone
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sono vittime di acccanimento terapeutico.
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"Dottore, è davvero necessario?"
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Nella mia carriera ho sentito
questa domanda solo una volta.
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I miei colleghi mai.
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E viceversa,
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secondo voi
un medico vi risponderà mai "no"
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a una domanda del genere?
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Dei ricercatori hanno indagato,
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e hanno scoperto
che il tasso di "no" è simile
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ovunque vadano.
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Ovvero del 30%.
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Cioè, tre volte su 10
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il vostro medico vi prescrive
o suggerisce qualcosa
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di completamente inutile.
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E sapete quale sostengono sia il motivo?
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La pressione dei pazienti.
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In poche parole, voi.
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Volete che si faccia qualcosa.
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Un mio amico venne da me per un consiglio.
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Un tipo sportivo,
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in inverno fa un sacco
di sci di fondo,
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corre in estate.
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E questa volta, aveva mal di schiena
ogni volta che andava a correre
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Tanto che dovette smettere.
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L'ho visitato, gli ho posto tante domande
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e ho scoperto che probabilmente
aveva un disco degenerato
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alla base della spina dorsale.
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Sotto sforzo, doleva.
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Aveva già sostituito la corsa con il nuoto
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ma non c'era nulla da fare,
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quindi gli dissi:
"Devi essere più selettivo
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nell'allenarti.
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Alcune attività ti fanno bene,
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altre no".
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Lui rispose così:
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"Voglio una risonanza alla schiena".
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"Perché vuoi una risonanza?"
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"La posso avere gratis
con l'assicurazione del lavoro".
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"Dai" dissi -
dopotutto era un amico.
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"Non è questo il motivo".
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"Beh, penso possa essere utile
per sapere la gravità della situazione".
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"Quando hai iniziato
a leggere le risonanze?" chiesi.
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Non ti serve una risonanza".
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"Beh," disse,
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e dopo un po' disse,
"potrebbe essere cancro".
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Ha fatto la risonanza, ovviamente.
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E mediante la risonanza,
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ha visto uno dei miei colleghi,
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che gli ha detto del disco degenerato,
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e che non c'era nulla da fare,
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che dovrebbe continuare col nuoto,
e smettere con la corsa.
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Tempo dopo,
lo vidi e mi disse,
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"Almeno so di che si tratta".
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E se tutti voi, con gli stessi sintomi,
faceste una risonanza?
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E se tutte le persone in Norvegia
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facessero una risonanza
per uno sporadico mal di schiena?
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La lista di attesa sarebbe lunghissima.
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E togliereste il posto
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a qualcuno che ha davvero il cancro.
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Un bravo medico a volte dice di no,
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ma anche il paziente ragionevole,
a volte,rifiuta
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l'opportunità
di una diagnosi o una terapia.
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"Dottore, è davvero necessario?"
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So che può essere una domanda
difficile da porre.
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Infatti, tornando indietro di 50 anni,
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era considerato scortese.
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Se un dottore aveva già deciso
il da farsi,
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era quello e basta.
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Una collega,
ora medico di base,
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da bambina, fu mandata
a un sanatorio per tubercolosi,
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per sei mesi.
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Un trauma terribile per lei.
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Da adulta scoprì,
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che i suoi test per la tubercolosi
erano sempre stati negativi
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Il dottore la mandò via
per un semplice sospetto.
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Nessuno avrebbe mai pensato
di dargli contro.
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Nemmeno i suoi genitori.
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Oggi, il ministro
della sanità norvegese
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parla del servizio sanitario
dei pazienti.
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Il paziente dovrebbe ricevere
consiglio su cosa fare.
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Sono grandi passi avanti.
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Ma ti dà anche più responsabilità.
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Devi metterti in prima linea
col tuo dottore.
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e iniziare a parlare
delle scelte sulla strada da seguire.
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Quindi, la prossima volta
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Voglio che chiediate,
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"Dottore, è davvero necessario?"
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E nel caso della mia paziente,
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la risposta sarebbe no,
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ma un intervento
sarebbe giustificato.
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"Allora dottori, quali sono i rischi
correlati a questo intervento?"
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Bene, dal cinque al 10% dei pazienti
avrà un peggioramento dei sintomi.
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Dall'uno al due per cento
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avrà un'infezione alla ferita
o anche un'emorragia
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che potrebbe portare
a un altro intervento.
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Lo 0,5% dei pazienti
avrà raucedine permanente,
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e alcuni, seppur pochi,
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avranno una funzione ridotta
a mani o piedi.
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"Dottore, ci sono altre opzioni?"
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Sì, riposo e fisioterapia
per diverso tempo
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potrebbero guarirti.
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"E cosa succede se non faccio nulla?"
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È sconsigliato,
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ma anche in questo caso
c'è una piccola probabilità di guarigione.
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Quattro domande.
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Semplici.
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Consideratele un nuovo strumento
per aiutarvi.
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È davvero necessario?
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Quali sono i rischi?
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Ci sono altre opzioni?
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Cosa succede se non faccio nulla?
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Fatele quando il vostro medico
vuole farvi una risonanza,
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prescrivervi medicinali
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o suggerirvi un intervento.
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Quel che sappiamo dalla ricerca
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è che uno su cinque di voi,
il 20 per cento
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cambierà opinione su cosa fare.
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E facendo così, non solo
renderete la vostra vita
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molto più facile,
e forse anche migliore,
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ma l'intero servizio sanitario
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avrà beneficiato della vostra decisione.
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