Come l'emancipazione di donne e ragazze può porre fine al riscaldamento globale

Se davvero vogliamo affrontare il cambiamento climatico, dobbiamo rendere la parità tra i generi una realtà, spiega la scrittrice e ambientalista Katharine Wilkinson. Come parte del Progetto Drawdown, Wilkinson ha aiutato a perlustrare la saggezza umana per trovare soluzioni per abbassare le emissioni climalteranti assorbi-calore: soluzioni ovvie come l'energie rinnovabili e diete sostenibili e alcune meno ovvie come l'istruzione e l'emancipazione delle donne. In questa discussione informativa e coraggiosa, Wilkinson condivide le tre aree principali con cui l'uguaglianza delle donne e ragazze può davvero aiutare nell'affrontare il cambiamento climatico. "Abbassare le emissioni dipende da una nostra insurrezione", afferma Wilkinson.

Sulla Terra stanno accadendo
due importanti fenomeni:

l'aumento del riscaldamento globale

e l'ascesa delle donne e delle ragazze.

Il legame tra le due cose
è spesso ignorato,

ma la parità tra i sessi è una risposta
chiave ai problemi del pianeta.

Lasciatemi spiegare.

Negli ultimi anni,

ho lavorato su un progetto
chiamato "Progetto Drawdown".

Con la mia squadra, ho passato
in rassegna la saggezza umana

cercando soluzioni per abbassare

le emissioni climalteranti e
assorbi-calore nell'atmosfera;

e non delle soluzioni "forse un giorno,
magari, se abbiamo fortuna",

le 80 migliori pratiche e tecnologie

che abbiamo già:

energia pulita e rinnovabile,
tra cui quella solare e eolica;

edifici ecologici,
sia nuovi che modificati;

trasporti efficienti
dal Brasile alla Cina;

floridi ecosistemi grazie
alla protezione e al risanamento;

ridurre i rifiuti e
rivendicarne il valore;

coltivare il cibo in modi utili
per la rigenerazione del suolo;

consumare una dieta
con meno carne, più vegetali;

e più uguaglianza per donne e ragazze.

Genere e clima
sono strettamente collegati.

Abbassare le emissioni
richiede una ribellione.

Prima di tutto, un po' di contesto.

Ci troviamo in un momento
di emergenza, intensità e portata

mai sperimentata prima dall'umanità.

Per ora, la nostra risposta non è stata
nemmeno lontanamente adeguata.

Ma lo sapete già.

Lo sentite nello stomaco,

nelle ossa.

Noi tutti siamo parte
del sistema vivente del pianeta,

collegati con circa 7,7 miliardi
di esseri umani

e con 1,8 miliardi di specie conosciute.

Possiamo sentire
la connessione che c'è tra noi.

Sentiamo la disperazione

e che è l'ultima chance per risanarla.

Questa Terra, la nostra casa,

ci sta dicendo che deve nascere
un modo migliore di essere, e velocemente.

Nella mia esperienza,
per avere gli occhi ben aperti

dobbiamo avere
il cuore spezzato ogni giorno.

È un dolore di cui parlo raramente,

anche se il mio lavoro
richiede il potere della voce.

Ricordo a me stessa che un cuore si può
semplicemente spezzare, o si può aprire.

Un cuore aperto è sveglio
e vivo e invita ad agire.

È rigenerativo, come la natura,

rivendicando il terreno distrutto,
ricostruendolo ex novo.

La vita si muove inesorabilmente
verso altra vita,

verso la guarigione,

verso l'integrità.

Questa è una verità
ecologica fondamentale.

E noi, tutti noi,

noi siamo la forza vitale.

All'apparenza, il legame primario
tra donne, ragazze e un mondo riscaldato

non è la vita ma la morte.

C'è una crescente consapevolezza

che il clima influisce di più
su donne e ragazze,

viste le loro vulnerabilità.

C'è più rischio di migrazione,

più probabilità di rimanere ferite
o uccise durante un disastro naturale.

Una prolungata siccità può
far aumentare i matrimoni precoci

visto che le famiglie
devono fare i conti con la scarsità.

Le alluvioni spingono alla prostituzione
come ultima risorsa

perché le donne non ce la fanno
a far quadrare i conti.

Possiamo andare avanti per molto.

Queste dinamiche diventano
più gravi in condizioni di povertà,

da New Orleans a Nairobi.

Troppo spesso, la storia finisce qui.

Ma non oggi.

Un'altra verità importante
vuole venire allo scoperto.

Se guadagniamo terreno
sulla parità di genere,

guadagniamo terreno anche
nell'affrontare il riscaldamento globale.

Possiamo notare questo legame
in tre aree principali,

tre aree in cui possiamo assicurare
i diritti di donne e ragazze,

consolidare la resilienza,

e allo stesso tempo
prevenire emissioni.

Le donne sono gli agricoltori
principali nel mondo.

Producono tra il 60 e l'80 per cento
del cibo nei paesi a basso reddito,

spesso lavorando su meno di due ettari.

Questi sono i piccoli proprietari.

Rispetto agli uomini,
le piccole proprietarie

hanno meno accesso alle risorse,
tra cui la proprietà fondiaria,

finanziamenti e capitale,
formazione professionale

attrezzi e tecnologie.

Sono capaci ed efficienti
quanto gli uomini,

ma questa ben documentata
disparità nelle risorse e nei diritti

implica che le donne producono
meno cibo nello stesso pezzo di terra.

Riduciamo questa differenza,

e i rendimenti delle fattorie
aumentano del 20 e 30 per cento.

Ciò significa dal 20 al 30 per cento
di cibo in più dallo stesso orto o campo.

Le conseguenze per la fame,
la salute, il reddito familiare,

sono ovvie.

Prendiamo in considerazione il clima.

Noi umani abbiamo bisogno
di terra per produrre cibo.

Sfortunatamente, spesso le foreste
sono distrutte per produrlo,

e la deforestazione provoca emissioni.

Ma se gli agricoltori attuali
producono abbastanza cibo,

c'è meno probabilità
di perdere le foreste.

Si crea quindi un effetto a catena.

Sostenere le piccole proprietarie donne,

implica rendimenti maggiori,

evita la deforestazione,

e sostiene la potenza vitale
delle foreste.

Il progetto "Drawdown" ritiene che
affrontare la disparità in agricoltura

potrebbe prevenire, da oggi al 2050,
due miliardi di tonnellate di emissioni.

Ciò è simile all'impatto che può avere
globalmente il riciclaggio nelle case.

Affrontare quest'ingiustizia
può anche aiutare le donne

a sopportare le difficoltà
del coltivare cibo

mentre il clima cambia.

C'è forza vitale nelle coltivazioni.

Le ultime stime dicono

che a 130 milioni di ragazze è negato
il basilare diritto di andare a scuola.

I divari sono maggiori
alle scuole superiori.

A troppe ragazze manca
quella base essenziale per la vita.

L'istruzione implica una salute migliore
per le donne e i propri figli,

una sicurezza finanziaria migliore,

una rappresentanza maggiore
a casa e nella società,

e più capacità di affrontare
un mondo il cui clima sta cambiando.

Istruzione vuol dire
più opzioni, adattabilità, forza.

Può anche voler dire meno emissioni.

Per varie ragioni,

quando abbiamo studiato per più anni,

solitamente ci sposiamo più tardi

e abbiamo meno figli.

Di conseguenza le nostre famiglie
diventano più piccole.

Ciò che succede a livello individuale
ha effetti in tutto il mondo e nel tempo.

Uno dopo l'altro,

il diritto all'educazione influisce
sul numero di esseri umani del pianeta

e influisce sui suoi sistemi di vita.

Le ragazze non dovrebbero
andare a scuola per questo.

Questo è solo uno degli esiti importanti.

L'istruzione è un lato della medaglia.

L'altro è la pianificazione familiare:

l'accesso a un'assistenza di alta qualità
per una riproduzione consapevole.

Avere figli per scelta e non per caso

è una questione di autonomia e dignità.

Eppure negli USA,

il 45 per cento delle gravidanze
sono involontarie.

214 milioni di donne provenienti
da paesi a basso reddito

vogliono poter decidere se
e quando rimanere incinte

ma non usano alcuna precauzione.

Ascoltare i bisogni delle donne,

affrontare questi bisogni,

migliorare l'uguaglianza e il benessere:

questi devono essere gli obiettivi
della pianificazione famigliare, punto.

Limitare la crescita
della nostra popolazione

è un effetto collaterale,
eppure molto efficace.

Potrebbe ridurre il fabbisogno
di cibo, trasporti, elettricità,

edifici, prodotti e tutto il resto,

riducendo quindi le emissioni.

Colmando il divario
nell'accesso all'istruzione

e nella pianificazione familiare,
entro metà secolo

potremmo ritrovarci con un miliardo
di persone in meno sul pianeta

di quelle che ci sarebbero
se non intervenissimo.

Secondo il Progetto Drawdown,

un miliardo di persone in meno
vorrebbe dire evitare

circa 120 miliardi
di tonnellate di emissioni.

Avendo questo impatto,
la parità di genere

è una soluzione perfetta per ristabilire
un clima idoneo per la vita.

Con quel livello di impatto,

la parità di genere è alla pari
con le pale eoliche

e i pannelli solari e le foreste.

Imparare produce forza vitale

e decidere produce forza vitale.

Mi spiego meglio:

questo non vuol dire che le donne e
ragazze possono aggiustare tutto.

(Risate)

Anche se probabilmente lo faremo davvero.

(Risate)

(Applausi)

La parità di diritti delle donne
in agricoltura, nell'istruzione

e nella pianificazione famigliare:

queste sono le soluzioni in un sistema
di soluzioni di decrescita..

Insieme costituiscono
un progetto di possibilità.

E lasciatemi essere ancora più chiara:

la popolazione non può essere vista
indipendentemente da produzione o consumo.

Una parte della famiglia umana provoca
danni esponenzialmente più grandi,

mentre altri soffrono
per un'ingiustizia eccessiva.

I più benestanti,

sono quelli con più responsabilità.

Noi dobbiamo fare di più.

Questo legame genere-clima
va oltre agli impatti negativi

e oltre alle soluzioni efficaci.

Le donne sono voci fondamentali

e assumono il ruolo di agenti
del cambiamento nel pianeta,

eppure troppo spesso non siamo presenti
o siamo bandite dal famoso tavolo.

Veniamo spesso ignorate o
messe a tacere quando parliamo.

Veniamo troppo spesso scavalcate

quando vengono fatti piani o investimenti.

Secondo un'analisi,

solo lo 0,2 per cento
dei fondi filantropici

vanno specificamente
alle donne e all'ambiente,

all'incirca 110 milioni
di dollari in tutto il mondo,

la stessa somma con cui,
lo scorso anno, un uomo ha acquistato

un singolo dipinto di Basquiat.

Queste cose non sono solo ingiuste,
ma ci portano anche al fallimento.

Per riformulare la società
in modo radicale e velocemente,

abbiamo bisogno di tutte le soluzioni
e di tutti i risolutori,

tutte le menti,

tutti i cuori,

e tutto l'aiuto possibile.

Molto spesso desideriamo
un semplice segnale per agire,

ma questa sfida richiede qualcosa
di più di una scheda informativa

e più di una lista.

Dobbiamo agire più come un ecosistema,

trovando la forza nella nostra diversità.

Conoscete i vostri super poteri.

Siete insegnanti, contadini, guaritori,
creatori, attivisti, saggi.

Come possiamo prenderci a braccetto
da dove siamo

per portare avanti le nostre soluzioni?

Vorrei che tutti voi
svolgeste questo ruolo:

il ruolo di messaggero.

Ci troviamo in un periodo
di grande risveglio.

Dobbiamo rompere questo silenzio
sulle condizioni del nostro pianeta;

andare oltre i dibattiti precostituiti
sulla climatologia;

condividere soluzioni;

dire la verità con il cuore aperto;

spiegare che affrontare
il cambiamento climatico

comporta rendere l'uguaglianza
di genere una realtà.

E di fronte a una sfida
che sembra quasi impossibile,

donne e ragazze sono
una forte fonte di possibilità.

È una cosa stupenda essere vivi

in un momento così importante.

Questo pianeta,

la nostra casa,

ci sta chiedendo di essere coraggiosi,

ricordandoci che siamo tutti coinvolti,

donne, uomini,

persone con identità di genere diverse,

tutti gli esseri.

Siamo forza vitale,

un pianeta,

un'occasione.

Cogliamola.

Grazie.

(Applausi)