La storia del ragazzo che ingannò il Diavolo - Iseult Gillespie

Per vedere la lezione completa: https://ed.ted.com/lessons/the-tale-of-the-boy-who-tricked-the-devil-iseult-gillespie

In una piccola città, una madre mostrò orgogliosa il suo bimbo appena nato. Vedendo la sua voglia portafortuna, gli abitanti del villaggio predissero che avrebbe sposato una principessa. Ma ben presto queste chiacchiere raggiunsero il malvagio re che, furioso, rapì il bambino e lo gettò nel fiume. Ma la fortuna del bimbo si dimostrò essere più grande dei piani del re.
Iseult Gillespie racconta la storia del viaggio del ragazzo per incontrare il Diavolo.

Lezione di Iseult Gillespie, diretta da Lucja Bužančić.

Nelle strade chiazzate di sole
di una piccola città,

una mamma mostrò orgogliosa
il suo bimbo appena nato.

Vedendo la sua voglia portafortuna,

gli abitanti del villaggio predissero
che avrebbe sposato una principessa.

Ma ben presto queste chiacchiere
raggiunsero le orecchie del malvagio re.

Furioso, il re rapì il neonato
e lo gettò nel fiume.

Ma la fortuna del bambino si rivelò
più grande dei piani del re.

Anni dopo, il re stava viaggiando
attraverso il suo regno,

quando scorse un prestante giovane
con una voglia misteriosa.

Dopo essersi accertato delle sue origini,

il subdolo re affidò al ragazzo
una lettera per la regina.

Il giovane, trepidante, partì
per consegnare il messaggio,

non sapendo che stava trasportando
la sua stessa condanna a morte.

Quella notte, dei banditi errabondi
si imbatterono nel suo accampamento.

Ma, letta la crudele lettera,
si impietosirono.

Decisi a far saltare i piani del re,
scrissero velocemente una nuova nota.

Non appena il giovane arrivò a palazzo,

i suoi occhi incontrarono
quelli della principessa.

I due capirono
che erano destinati l'uno all'altra.

E quando la regina lesse
che il re approvava quest'unione,

organizzò con gioia
un matrimonio travolgente.

Al suo ritorno, il re era furioso.

Ma non poteva giustiziare l'amato
di sua figlia senza una ragione.

Quindi elaborò una prova diabolica.

Ordinò al giovane
di viaggiare fino all'Inferno

e ritornare con tre capelli d'oro
appena strappati dalla testa del Diavolo.

Solo dopo aver superato la prova
sarebbe potuto tornare dalla sua sposa.

Il giovane cercò in lungo e in largo
l'entrata dell'Inferno,

fino a che, finalmente,
raggiunse un villaggio inquietante.

Qui vide alcuni abitanti
raccolti intorno a un pozzo.

Si strinsero intorno al giovane,
negandogli il passaggio

finché non avesse risposto
alla loro domanda:

Perché il pozzo era secco?

Il giovane disse:
"Risponderò al mio ritorno".

Gli abitanti lo indirizzarono
verso il centro della città,

dove incontrò altri paesani
che contemplavano un albero nodoso.

Si rifiutarono di farlo passare
finché non avesse risposto a una domanda:

Perché l'albero non dava frutti?

Nuovamente il giovane disse:
"Risponderò al mio ritorno".

Lo guidarono poi verso il molo,
dove aspettava un vecchio traghettatore.

Mentre avanzavano sull'acqua nera,
il traghettatore, con voce stridula,

pose una terza domanda:

"Come posso sfuggire
al mio interminabile compito?"

Ancora una volta, il giovane promise:

"Risponderò al mio ritorno".

Finalmente, raggiunsero una baracca
che stava affondando

nelle paludose sponde dell'Inferno.

Con riluttanza, il giovane bussò
alla porta marcescente.

Gli aprì la nonna del diavolo.

Era nota per aiutare alcune delle anime
che facevano visita e per ferirne altre.

Il giovane aveva appena
finito la sua storia

quando sentirono i passi del Diavolo.

Senza preavviso, il mondo del giovane
sembrò rimpicciolirsi.

La nonna del diavolo lo sollevò
per nasconderlo nella sua manica

e diede il benvenuto al nipote.

La vecchia donna si mise al lavoro,
rimpinzando il Diavolo di cibo e bevande.

Quando questi si addormentò,

gli strappò abilmente
tre capelli scintillanti.

Ogni volta
che gli veniva strappato un capello,

il Diavolo si svegliava brevemente
lamentandosi dei suoi sogni,

infestati dagli abitanti
dei villaggi vicini

e dai loro problemi.

La mattina seguente, il giovane ripartì,

armato di tre capelli d'oro
e di tre informazioni.

Condivise il primo sogno del Diavolo
con il traghettatore.

Se questi fosse riuscito
a consegnare i suoi remi

a un passeggero volontario,

sarebbe stato sollevato dal suo compito.

Ritornato al villaggio,
il giovane annunciò

che c'era un topo che rosicchiava
le radici dell'albero

e un enorme rospo che bloccava il pozzo.

Gli abitanti lo ricompensarono
profumatamente per il suo aiuto.

Tornato dal suo viaggio, il giovane
consegnò al re i capelli del Diavolo,

ma l'avaro suocero
aveva occhi solo per l'oro.

L'astuto giovane disse al re
che un ricchezza ancor più grande

lo attendeva al di là del fiume.

Immediatamente, il re corse
verso la riva del fiume.

Bramoso di reclamare le sue ricchezze,

allungò impazientemente le mani
verso il traghettatore sorridente

che gli consegnò felicemente i suoi remi.