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La nostra vera scelta: superare la comparanoia | Davide Di Giorgio | TEDxColoradoSprings

  • 0:14 - 0:16
    Avete un unico compito:
  • 0:16 - 0:18
    essere il pubblico perfetto.
  • 0:18 - 0:22
    Impegnato, concentrato,
    reattivo alle mie battute -
  • 0:22 - 0:25
    sono un tipo divertente,
    quindi non sarà difficile -
  • 0:25 - 0:27
    e, soprattutto, essere spontanei.
  • 0:27 - 0:31
    Anche se siete vestiti in un modo
    che non vi rappresenta pienamente,
  • 0:31 - 0:36
    quando schiocco le dita
    sarete semplicemente voi stessi.
  • 0:36 - 0:37
    (Schiocca le dita)
  • 0:37 - 0:40
    In realtà non sono un ipnotista,
    ma ho sempre voluto provarci.
  • 0:40 - 0:43
    È così bello: le risate, la semplicità,
    gli sguardi, ed eccovi qui.
  • 0:43 - 0:46
    Qualche anno fa, ho dovuto affrontare
    un grosso problema.
  • 0:46 - 0:50
    Quando ero libero di fare
    quello che volevo, senza interferenze,
  • 0:50 - 0:53
    invece di giocare con gli altri ragazzi,
    con camion e automobili,
  • 0:53 - 0:55
    finivo sempre per desiderare...
  • 0:55 - 0:56
    la casetta delle altre bambine
  • 0:56 - 0:58
    della mia classe dell'asilo.
  • 0:58 - 1:02
    E così, all'età di quattro anni,
    dovetti fare una scelta:
  • 1:02 - 1:03
    essere diverso.
  • 1:03 - 1:06
    Andare contro il non detto
    e le regole non scritte
  • 1:06 - 1:07
    della scuola materna
  • 1:07 - 1:11
    e della maggior parte
    degli altri bambini dei primi anni '80.
  • 1:11 - 1:14
    Una delle impreviste conseguenze
    della mia scelta
  • 1:14 - 1:18
    fu dover imparare in fretta
    il concetto di domanda e offerta.
  • 1:18 - 1:20
    Ero l'unico ragazzo
    che si lasciava vestire dalle ragazze,
  • 1:20 - 1:22
    e giocava a fare simulazioni,
  • 1:22 - 1:25
    e loro iniziavano a litigare
    su chi dovesse vestirmi da mamma
  • 1:25 - 1:26
    nel successivo scenario di gioco.
  • 1:26 - 1:29
    E così, un giorno,
    affrontai di petto la questione.
  • 1:29 - 1:32
    Presi una sedia, mi ci alzai sopra,
    chiesi alle ragazze di mettersi in fila,
  • 1:32 - 1:34
    e dissi loro:
  • 1:34 - 1:36
    "Andrea, a te spetta il lunedì.
  • 1:36 - 1:37
    Ezra, a te spetta il martedì.
  • 1:37 - 1:40
    E Sonia, a te spetta il mercoledì ...
  • 1:40 - 1:42
    e il giovedì".
  • 1:42 - 1:43
    E ho festeggiato!
  • 1:43 - 1:46
    Anzi, guardando indietro,
    fu la prima volta che io ricordi
  • 1:46 - 1:50
    di sentirmi pienamente realizzato
    concedendomi di essere me stesso.
  • 1:50 - 1:54
    Questa scelta, però, portò con sé
    un'altra conseguenza inaspettata.
  • 1:54 - 1:57
    La scelta di essere diversi
    significava essere bullizzati.
  • 1:57 - 1:58
    Pesantemente.
  • 1:58 - 2:02
    Ricordo gli altri insegnanti dell'asilo
    ridere di me, più avanti nel corso,
  • 2:02 - 2:05
    e farmi sfilare per le altre classi
  • 2:05 - 2:09
    dopo che le mie amiche mi avevano vestito
    da nonna, tacchi inclusi.
  • 2:09 - 2:11
    Seconda elementare, al parco giochi:
  • 2:11 - 2:15
    uno studente più grande mi tirò giù
    i pantaloni, davanti ai miei amici.
  • 2:15 - 2:17
    In quinta elementare
    cominciarono gli insulti,
  • 2:17 - 2:19
    per lo più dagli altri ragazzi.
  • 2:19 - 2:21
    In seconda media, durante la ricreazione,
  • 2:21 - 2:23
    alcuni ragazzi più grandi
    mi lanciavano sassi,
  • 2:23 - 2:26
    e un paio di volte
    mi hanno anche colpito in testa.
  • 2:26 - 2:28
    In prima superiore
    il bullismo è peggiorato,
  • 2:28 - 2:31
    e una delle mie ragazze
    ha persino iniziato ad aiutare un bullo
  • 2:31 - 2:34
    che prendeva l'autobus pubblico
    per tornare a casa con noi.
  • 2:34 - 2:37
    Lei si sedeva in fondo con lui,
    perché lo trovava carino,
  • 2:37 - 2:40
    e gridava alla testa del bus,
    dove mi nascondevo:
  • 2:40 - 2:41
    "Ehi, cosa c'è che non va?
  • 2:41 - 2:45
    Hai paura che il mio nuovo amico
    scopra dove vivi e venga a picchiarti?"
  • 2:45 - 2:47
    In seconda superiore
    sono stato minacciato, a scuola,
  • 2:47 - 2:51
    da un altro studente con un martello.
  • 2:51 - 2:52
    Mentre soffrivo di bullismo,
  • 2:52 - 2:55
    non riuscivo a capire
    cosa mi ha rendesse diverso,
  • 2:55 - 2:58
    o quale tratto vedessero gli altri
    per definirmi diverso,
  • 2:58 - 3:03
    e ricordo solo di aver desiderato:
    "Se solo fossi come tutti gli altri".
  • 3:03 - 3:05
    Ed è lì che ebbi l'illuminazione.
  • 3:05 - 3:10
    Soffrivo di quello che sono giunto,
    ora, a chiamare "Comparanoia".
  • 3:11 - 3:17
    Ossia il desiderio di somigliare,
    o distinguersi, da qualcuno.
  • 3:17 - 3:19
    Vi suona familiare?
  • 3:19 - 3:23
    Ho passato tutta la vita a combattere,
    analizzare e poi superare la comparanoia.
  • 3:23 - 3:26
    La lezione più importante
    che ho tratto da questo percorso
  • 3:26 - 3:30
    è che mi sono sempre sentito
    tanto demotivato dalla comparanoia
  • 3:30 - 3:34
    quanto stimolato dalla celebrazione.
  • 3:34 - 3:38
    La comparanoia è una forza
    uguale e contraria alla celebrazione.
  • 3:38 - 3:42
    Capire questo ha cambiato radicalmente,
    in meglio, la mia vita,
  • 3:42 - 3:45
    e la vita di tutti coloro
    a cui l'ho insegnato.
  • 3:45 - 3:47
    Che aspetto ha per voi la comparanoia?
  • 3:47 - 3:50
    Ho imparato che si presenta in tante forme
  • 3:50 - 3:53
    quanti i costumi fattimi indossare
    dalle mie amiche d'infanzia.
  • 3:53 - 3:56
    Ho chiesto ad alcuni giovani,
    genitori e insegnanti
  • 3:56 - 4:00
    la loro esperienza con la comparanoia,
    e le risposte sono strazianti.
  • 4:00 - 4:02
    La comparanoia si presenta ovunque.
  • 4:02 - 4:05
    Sbuca online dai nostri post
    in cui mostriamo la nostra bella vita
  • 4:05 - 4:08
    chiedendoci poi perché i nostri post
    non ricevano tanti like e interazioni
  • 4:08 - 4:10
    quanto i post dei nostri amici.
  • 4:10 - 4:13
    Emerge nel desiderio di essere unici,
    negli affari e nell'imprenditoria,
  • 4:13 - 4:15
    nel "ricavarsi una nicchia".
  • 4:15 - 4:17
    E cercando di essere così unici,
  • 4:17 - 4:20
    finiamo per sentirci
    distaccati, isolati, e soli.
  • 4:20 - 4:24
    La comparanoia emerge nel bullismo:
    cerchiamo disperatamente di "inserirci"
  • 4:24 - 4:27
    in modo da potere, si spera,
    diventare invisibili ai bulli:
  • 4:27 - 4:30
    ma tutto quello che si riesce a ottenere
    è il divorzio da se stessi,
  • 4:30 - 4:34
    e si finisce per sentirsi depressi,
    miserabili: e nel mio caso,
  • 4:34 - 4:37
    un adolescente che andava a letto la sera
    desiderando di farla finita col dolore
  • 4:37 - 4:39
    e con la vita stessa.
  • 4:39 - 4:43
    Malgrado le prepotenze subite di continuo
    durante la scuola, o forse grazie a esse,
  • 4:43 - 4:48
    dopo multiple e simultanee carriere
    nel teatro, nella musica, nel turismo,
  • 4:48 - 4:50
    e qualsiasi altra cosa
    potrebbe voler provare
  • 4:50 - 4:53
    qualcuno che non vuole essere
    paragonato a nessun altro,
  • 4:53 - 4:56
    ho deciso di diventare
    un insegnante di musica del liceo.
  • 4:56 - 4:58
    Ha senso, no?
  • 4:58 - 5:00
    Eccomi lì, di nuovo davanti a una classe,
  • 5:00 - 5:03
    ma questa volta non su una sedia:
    mi sono laureato.
  • 5:03 - 5:07
    Ho imparato molto di cosa significhi
    crescere ed educare i giovani,
  • 5:07 - 5:12
    e del ruolo della comparanoia
    nella vita di un giovane.
  • 5:12 - 5:16
    La classe è diventata
    il mio terreno di ricerca e di prova.
  • 5:16 - 5:19
    Dopo aver passato un paio d'anni
    senza riuscire a capire
  • 5:19 - 5:22
    come portare i miei studenti
    a suonare meglio il clarinetto,
  • 5:22 - 5:24
    Ho iniziato a chiedermi
    cosa sarebbe successo
  • 5:24 - 5:28
    se avessi insegnato ai bambini
    a esprimersi per quello che sono,
  • 5:28 - 5:30
    e poi celebrarli per questo.
  • 5:30 - 5:34
    La mia teoria era che il punto
    non fosse specificare meglio i contenuti,
  • 5:34 - 5:38
    ma agevolare la loro formazione
    a partire da un terreno comune.
  • 5:38 - 5:41
    E così, all'inizio
    di ogni anno scolastico,
  • 5:41 - 5:43
    mi alzavo in piedi
    di fronte ai miei nuovi studenti -
  • 5:43 - 5:45
    non su una sedia - e dicevo,
  • 5:45 - 5:49
    "Nonostante quello che ti hanno
    fatto pensare, non sei speciale.
  • 5:49 - 5:51
    E questa è la buona notizia".
  • 5:51 - 5:52
    C'è una parte celebrativa, visto?
  • 5:52 - 5:55
    "Quando si tratta di questo,
    vogliamo tutti le stesse cose:
  • 5:55 - 5:58
    vogliamo essere amati, piacere,
    sentirci bene con noi stessi.
  • 5:58 - 6:00
    E c'è una notizia ancora migliore:
  • 6:00 - 6:03
    non c'è niente e nessuno
    con cui dobbiate confrontarvi,
  • 6:03 - 6:04
    o di cui essere all'altezza.
  • 6:04 - 6:06
    Il vostro compito è essere voi stessi.
  • 6:06 - 6:09
    Il mio lavoro è creare uno spazio
    dove potete essere voi stessi,
  • 6:09 - 6:11
    e poi celebrarvi per questo!
  • 6:11 - 6:16
    Ora che sapete di essere "speciali"
    quanto tutti gli altri, diamoci da fare!"
  • 6:16 - 6:21
    La celebrazione è diventata la base
    su cui costruire tutto il resto
  • 6:21 - 6:26
    e il singolo fattore che mi ha permesso
    di sostenere migliaia di giovani
  • 6:26 - 6:29
    perché crescano e diventino
    quello che sono diventati oggi.
  • 6:29 - 6:32
    La celebrazione non era però riservata
    ai soli momenti di successo:
  • 6:32 - 6:36
    certo, ho fatto compleanni mensili
    con torte e foto imbarazzanti.
  • 6:36 - 6:40
    Ma c'è stato anche il rito quotidiano
    di salutare gli studenti alla porta
  • 6:40 - 6:42
    dicendo loro: "Senza di te,
    non è stato lo stesso",
  • 6:42 - 6:44
    quando tornavano da un giorno di assenza.
  • 6:44 - 6:46
    Ho avuto conversazioni quotidiane,
  • 6:46 - 6:50
    e abbiamo creato, per e con loro,
    delle esperienze di vita.
  • 6:50 - 6:52
    E il lancio dei coriandoli!
  • 6:52 - 6:54
    Chiedete a uno qualsiasi
    dei miei ex studenti:
  • 6:54 - 6:58
    accadevano di continuo,
    e senza un motivo particolare.
  • 6:58 - 7:00
    Beh, con mia grande sorpresa,
  • 7:00 - 7:05
    le classi in cui ho adottato questi gesti,
    queste pratiche di celebrazione,
  • 7:05 - 7:09
    miglioravano molto di più
    delle classi in cui non lo facevo.
  • 7:09 - 7:12
    Coincidenza? Forse la prima volta.
  • 7:12 - 7:14
    Ma ho continuato a farlo anno dopo anno,
  • 7:14 - 7:18
    e i risultati sono stati
    ogni volta gli stessi.
  • 7:19 - 7:20
    Potrebbe essere così semplice?
  • 7:20 - 7:24
    Beh, la comparanoia a volte si traveste,
  • 7:24 - 7:27
    proprio come il bullismo
    può travestirsi da scherzo casuale
  • 7:27 - 7:31
    o da commento semi-convinto
    che "non volevo dire quello".
  • 7:31 - 7:37
    Il mattino del 4 giugno 2011,
    alle 10:38 e 49 secondi,
  • 7:37 - 7:41
    un fulmine colpì la mia casa,
    radendola al suolo.
  • 7:41 - 7:43
    Con anni di pratica alle spalle,
  • 7:43 - 7:46
    la celebrazione era diventata
    una risposta così naturale,
  • 7:46 - 7:48
    che mentre la guardavo
    bruciare al suolo, celebravo!
  • 7:48 - 7:50
    I vicini pensavano che stessi impazzendo.
  • 7:50 - 7:52
    Mentre loro erano sconvolti,
  • 7:52 - 7:54
    io celebravo il fatto di essere vivo,
  • 7:54 - 7:57
    e di essere a casa quando è successo
    così da salvare il mio cane, Galileo,
  • 7:57 - 8:01
    e di aver fatto
    tabula rasa all'improvviso.
  • 8:01 - 8:05
    Era sparito tutto ciò
    che ritenevo prezioso,
  • 8:05 - 8:10
    e capii che niente di quella roba
    mi rendeva speciale o unico.
  • 8:10 - 8:12
    Proprio come facevo per i miei studenti,
  • 8:12 - 8:15
    sono stato spogliato di tutte le cose
    che pensavo mi definissero.
  • 8:15 - 8:19
    E sono stato liberato, anche,
    dalla mia comparanoia.
  • 8:19 - 8:23
    Ora dovevo fare una scelta,
    ricominciare da capo.
  • 8:23 - 8:27
    E ho sentito dentro di me
    una grande forza, che ho celebrato!
  • 8:27 - 8:31
    Ho continuato a ricreare gli esperimenti
    di celebrazione che facevo in classe
  • 8:31 - 8:36
    per una banda musicale
    e un corpo di tamburi di fama mondiale.
  • 8:36 - 8:41
    Gli effetti sono duraturi: ancora oggi
    continuano ad avere un impatto.
  • 8:41 - 8:46
    Ho chiesto ad altri cosa pensassero,
    da grandi, di quei festeggiamenti.
  • 8:46 - 8:49
    Le risposte sono state scioccanti.
  • 8:49 - 8:52
    Per me, figlio di genitori immigrati,
  • 8:52 - 8:56
    la celebrazione è stata limitata
    ad alcune occasioni speciali:
  • 8:56 - 8:57
    compleanni,
  • 8:58 - 9:01
    alcune vacanze,
  • 9:01 - 9:02
    forse la laurea,
  • 9:02 - 9:06
    o comunque solo qualcosa
    di assolutamente straordinario.
  • 9:06 - 9:09
    Le scelte per le occasioni di festa
    sono state limitate,
  • 9:09 - 9:13
    ed erano sempre espressioni
    di festa "convenzionali".
  • 9:13 - 9:15
    Così ho iniziato a chiedermi:
  • 9:15 - 9:20
    e se ridefinissimo la celebrazione,
    così da includere più opzioni?
  • 9:20 - 9:23
    Esprimo la celebrazione
    in tutti i modi possibili,
  • 9:23 - 9:25
    e nelle forme più stravaganti.
  • 9:25 - 9:29
    Ho una lista quotidiana di celebrazioni,
    dove documento e apprezzo
  • 9:29 - 9:32
    anche le cose più banali, quotidiane.
  • 9:32 - 9:37
    Quando ho dei dubbi, li conto:
    uno, due, tre, festeggiamo!
  • 9:37 - 9:40
    Quando il dubbio è più grande,
    lo scuoto letteralmente via.
  • 9:40 - 9:43
    Joseph McClendon III
    la chiama "ass-titude".
  • 9:43 - 9:47
    Quando si muovono i fianchi,
    la visione del mondo cambia per forza.
  • 9:47 - 9:50
    Avanti, provate subito:
    muovete i fianchi sulle sedie.
  • 9:50 - 9:53
    Giusto! Risate, facilità, occhi;
    eccovi di nuovo lì.
  • 9:53 - 9:57
    Entro in ogni stanza come se ci fosse
    una standing ovation che mi aspetta,
  • 9:57 - 9:58
    perché c'è!
  • 9:58 - 10:02
    Le standing ovation si creano
    prima di tutto nella vostra mente,
  • 10:02 - 10:05
    e quando siete liberi dalla comparanoia,
    altre persone lo sentono,
  • 10:05 - 10:09
    e questa è una celebrazione,
    che vale una standing ovation.
  • 10:09 - 10:12
    Pubblico la mia verità online,
  • 10:12 - 10:16
    ed è evidente che per me
    la verità vale come l'emoji della cacca,
  • 10:16 - 10:18
    ma questa è una storia per un'altra volta.
  • 10:18 - 10:21
    Allora, come funziona tutto questo?
  • 10:21 - 10:25
    Il ciclo di comparanoia
    inizia con un episodio
  • 10:25 - 10:29
    che stimola una convinzione
    su voi stessi o sul mondo.
  • 10:29 - 10:32
    Questa convinzione porta
    a pensieri scoraggianti:
  • 10:32 - 10:35
    "Non sono abbastanza bravo",
    "Non sono amato".
  • 10:35 - 10:39
    Questi pensieri portano
    a sentimenti scoraggianti:
  • 10:39 - 10:41
    tristezza, confusione.
  • 10:41 - 10:44
    Questi sentimenti portano
    a comportamenti vani:
  • 10:44 - 10:48
    diventate improduttivi,
    o vi irritate facilmente.
  • 10:48 - 10:53
    E questi comportamenti possono alla fine
    portare ad azioni senza precedenti:
  • 10:53 - 10:57
    atti di aggressione, autolesionismo,
    o addirittura violenza.
  • 10:57 - 11:02
    Il ciclo di comparanoia si presenta
    allo stesso modo per tutti,
  • 11:02 - 11:06
    in ogni epoca, razza e cultura.
  • 11:07 - 11:11
    Quel che l'esperienza mi ha mostrato,
    osservando migliaia di persone,
  • 11:11 - 11:15
    è che si può cambiare questo ciclo,
    e modificare il risultato,
  • 11:15 - 11:18
    se scegliete la celebrazione.
  • 11:18 - 11:22
    Quando si verifica un brutto episodio,
    e scegliete la celebrazione,
  • 11:22 - 11:28
    le prossime credenze, i pensieri,
    i sentimenti, i comportamenti e le azioni
  • 11:28 - 11:30
    saranno radicati nella celebrazione.
  • 11:30 - 11:35
    E c'è di più: non è mai troppo tardi
    per scegliere la celebrazione.
  • 11:35 - 11:37
    Si può scegliere
    in qualsiasi punto del ciclo,
  • 11:37 - 11:41
    e altererete il ciclo
    cambiando il risultato.
  • 11:41 - 11:43
    E questa non è solo una mia opinione.
  • 11:43 - 11:45
    Sono state svolte delle ricerche,
    in tutto il mondo,
  • 11:45 - 11:47
    per comprendere le basi della felicità,
  • 11:47 - 11:49
    e il piacere, e il potere,
    della celebrazione.
  • 11:49 - 11:51
    Quel che ho scoperto nel mio lavoro
  • 11:51 - 11:56
    è che l'educazione è altrettanto potente,
    se non di più, della natura.
  • 11:56 - 11:58
    Che aspetto ha tutto questo?
  • 11:58 - 12:02
    Professionisti, dai dirigenti
    agli imprenditori:
  • 12:02 - 12:05
    invece di farne una questione personale,
    su cosa volete, su dove state andando,
  • 12:05 - 12:07
    siate disinteressati.
  • 12:07 - 12:11
    Concentratevi sugli altri, celebrateli,
    e ritroverete voi stessi.
  • 12:11 - 12:15
    Proprio come ricorda Danelle Delgado,
    mamma single e sopravvissuta al cancro,
  • 12:15 - 12:20
    "Volevo solo importare, essere degna
    della vita che mi era stata data,
  • 12:20 - 12:22
    e fare una differenza significativa".
  • 12:22 - 12:26
    E così aiutò un migliaio di esseri umani
    a scoprire il loro potenziale
  • 12:26 - 12:28
    che a loro volta aiutarono
    un altro migliaio di persone
  • 12:28 - 12:32
    a vivere la loro migliore vita possibile
    e a fare la differenza.
  • 12:32 - 12:37
    Ha raggiunto il suo obiettivo in tre anni,
    e ora pensa ancora più in grande.
  • 12:37 - 12:39
    Vi sfido a essere disinteressati.
  • 12:39 - 12:43
    A concentrarvi sugli altri,
    e a celebrarli.
  • 12:43 - 12:46
    Insegnanti: Invece di valutare
    i vostri studenti,
  • 12:46 - 12:49
    e identificare le loro aree
    di miglioramento,
  • 12:49 - 12:54
    festeggiate ciò che amate,
    e quello che vorreste vedere di più.
  • 12:54 - 12:57
    Ho imparato questo da un'insegnante
    brillante e anticonvenzionale,
  • 12:57 - 13:02
    Dr. Mary Beattie, durante il mio tirocinio
    all'Università di Toronto.
  • 13:02 - 13:05
    Un concetto elaborato megnificamente
    dal preside Adam Dovico,
  • 13:05 - 13:08
    con il suo programma
    "Awesome Office Visits".
  • 13:08 - 13:12
    Studenti che mostrano grande carattere,
    crescita e miglioramenti
  • 13:12 - 13:17
    sono chiamati nel suo ufficio,
    festeggiano firmando il muro di lavagna
  • 13:17 - 13:20
    e chiamano a casa
    per condividere la grande notizia.
  • 13:20 - 13:25
    Vi sfido ad essere non convenzionali
    nel modo di celebrare ciò che amate,
  • 13:25 - 13:26
    e in ciò che vi piacerebbe vedere di più
  • 13:26 - 13:30
    la prossima volta
    che incontrate i più giovani.
  • 13:30 - 13:33
    Bambini, giovani, adulti:
  • 13:33 - 13:37
    invece di chiedervi cosa l'altro pensi,
    o voglia, o abbia bisogno,
  • 13:37 - 13:38
    ascoltatevi l'un l'altro.
  • 13:38 - 13:41
    Ascoltatevi con gli occhi e con il cuore,
  • 13:41 - 13:44
    e non abbiate paura di fare domande
  • 13:44 - 13:46
    e di imparare a comunicare con gli altri
  • 13:46 - 13:50
    in un modo che lasci esprimere
    il meglio di entrambi.
  • 13:50 - 13:54
    Proprio come Robert Bloom, che ascoltò
    suo figlio Levi quando gli chiese:
  • 13:54 - 13:57
    "Papà, c'è un limite di età
    per l'apertura di un account LinkedIn?"
  • 13:57 - 14:00
    E quando papà chiese
    perché volesse un account,
  • 14:00 - 14:04
    alcuni mesi dopo Levi aveva lanciato
    il suo marchio "Hazel of Sweden".
  • 14:04 - 14:05
    e lui ha detto:
  • 14:05 - 14:08
    "Le mie felpe hanno dei superpoteri.
    Quegli adulti hanno bisogno di me, credo.
  • 14:08 - 14:13
    Hanno bisogno di iniziare a sognare.
    Vedo che hanno smesso di sognare".
  • 14:13 - 14:16
    Vi sfido a non avere paura
  • 14:16 - 14:18
    di ascoltare e comunicare con gli altri
  • 14:18 - 14:21
    con coraggio e vulnerabilità.
  • 14:21 - 14:25
    Pubblico, spettatori: invece di riservare
    standing ovation e applausi
  • 14:25 - 14:27
    ad artisti ed oratori,
  • 14:27 - 14:30
    e solo quando qualcuno
    fa qualcosa di straordinario,
  • 14:30 - 14:33
    perché non applaudire i vostri amici
    per essere quello che sono?
  • 14:33 - 14:36
    Tra un attimo, prima di arrivare
    alla fine del nostro tempo insieme,
  • 14:36 - 14:38
    in cui scoppierete
    in un fragoroso applauso,
  • 14:38 - 14:40
    vi sfido a fare quell'applauso
  • 14:40 - 14:43
    allo straordinario individuo
    con cui siete seduto
  • 14:43 - 14:46
    e all'insolita, non comune,
  • 14:46 - 14:48
    inedita versione di voi stessi.
  • 14:49 - 14:50
    E tu:
  • 14:50 - 14:54
    ora parlo al vostro bambino interiore.
  • 14:56 - 14:59
    Invece di fare il prepotente con te stesso
  • 15:00 - 15:03
    con quello che ti dici,
  • 15:03 - 15:05
    e che pensi di te stesso,
  • 15:05 - 15:10
    che è la specie più subdola
    e devastante di comparanoia,
  • 15:10 - 15:13
    prova a riconoscere che la vita
    inizia con la celebrazione,
  • 15:13 - 15:15
    e se ho qualcosa a che fare con questo,
  • 15:15 - 15:18
    ti giuro sulla mia testa
    che te ne andrai da questo mondo
  • 15:18 - 15:22
    senza le celebrazioni, e i festeggiamenti,
    con cui sei arrivato!
  • 15:22 - 15:26
    So cosa si prova a credere
    di non poter essere all'altezza.
  • 15:26 - 15:29
    Dieci anni fa, dopo aver deciso
    di trasferirmi nell'Artico,
  • 15:29 - 15:31
    perché ero convinto
    che vi avrei ritrovato me stesso,
  • 15:31 - 15:36
    scoprii di essere, con mio stupore,
    il più grande problema della mia vita:
  • 15:36 - 15:37
    forse mi potete capire.
  • 15:37 - 15:40
    E ho festeggiato, perché ho riconosciuto
    che se ero io il problema,
  • 15:40 - 15:43
    avrei potuto anche essere la soluzione!
  • 15:43 - 15:44
    Ho scelto di essere la soluzione,
  • 15:44 - 15:48
    di accettare il fatto
    che ero "speciale" come tutti gli altri,
  • 15:48 - 15:50
    e di essere me stesso.
  • 15:50 - 15:55
    Così, a 33 anni,
    ho deciso di dire la verità,
  • 15:55 - 15:59
    e finalmente ho fatto coming out
    coi miei amici e con la mia famiglia.
  • 15:59 - 16:01
    E mentre mi guardo indietro
  • 16:01 - 16:02
    al bullismo
  • 16:02 - 16:04
    a cui sono sopravvissuto quando avevo
  • 16:04 - 16:05
    cinque,
  • 16:05 - 16:06
    otto,
  • 16:06 - 16:07
    11,
  • 16:07 - 16:08
    13,
  • 16:08 - 16:09
    15,
  • 16:09 - 16:10
    e 16 anni..
  • 16:10 - 16:13
    Oggi sono qui per ricordare,
    e testimoniare,
  • 16:13 - 16:17
    il decimo anniversario
    del ripudio della mia famiglia,
  • 16:17 - 16:21
    e i 10 anni in cui,
    senza chiedere il permesso,
  • 16:21 - 16:23
    sono stato me stesso.
  • 16:23 - 16:26
    Non mi sono annoiato, nella vita.
  • 16:26 - 16:30
    Ho viaggiato in sei continenti,
    ho scritto musica, spettacoli,
  • 16:30 - 16:31
    ogni sorta di cose.
  • 16:31 - 16:32
    Mi sono reinventato
  • 16:32 - 16:36
    più volte di Madonna, Ricky Martin,
    e Katy Perry messi insieme,
  • 16:36 - 16:39
    e tutto si riduce a un punto:
  • 16:39 - 16:42
    il problema non è la paura del fallimento,
  • 16:42 - 16:44
    la mancanza di competenze,
  • 16:44 - 16:47
    o di fiducia in se stessi.
  • 16:47 - 16:50
    Il problema è la comparanoia.
  • 16:50 - 16:54
    E l'antidoto è la celebrazione.
  • 16:54 - 16:57
    Entrambi si presentano
    in più forme e usanze,
  • 16:57 - 17:00
    e sta a voi scegliere quale.
  • 17:00 - 17:03
    Vi sfido a fare meno confronti,
  • 17:03 - 17:05
    e più celebrazioni,
  • 17:05 - 17:10
    e a capire che la celebrazione
    è molto più potente
  • 17:10 - 17:13
    quando scegliamo di farla insieme.
  • 17:13 - 17:14
    Siete pronti?
  • 17:14 - 17:15
    Uno,
  • 17:15 - 17:17
    due,
  • 17:17 - 17:19
    tre,
  • 17:19 - 17:20
    festeggiamo!
  • 17:20 - 17:23
    (Grida) (Applausi)
  • 17:25 - 17:26
    (Ride)
  • 17:26 - 17:28
    (Applausi)
Title:
La nostra vera scelta: superare la comparanoia | Davide Di Giorgio | TEDxColoradoSprings
Description:

Davide Di Giorgio ha scoperto, dopo averla analizzato, combattuto e superato, che il vero problema che affligge tutti noi, specialmente le giovani generazioni, è ciò che chiama "Comparanoia™'.": il desiderio di somigliare, o distinguerci, dagli altri.

Preparatevi a un finale inatteso in questo talk intenso e divertente, dove Davide condivide le intuizioni profonde che derivano dalle sue esperienze e dalle sue ricerche, e vi accompagna in un viaggio inedito alla scoperta della scelta semplice, ma decisiva, che potete fare per superare la comparanoia. Un talk da condividere. E celebrare!

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
17:34

Italian subtitles

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