>> Eric: Sono Eric e ho una disabilità visiva nota come la malattia di Stargardt ed è una degenerazione maculare che colpisce la visione centrale rendendo difficile la lettura dei caratteri piccoli e dei dettagli perciò uso i lati degli occhi per vedere meglio nella periferia. >>Computer: Zoom Text attivato. >>Eric: La strumento di tecnologia assistita che uso principalmente sul computer è ZoomText che ingrandisce lo schermo e mi permette di aumentare o di ridurre le dimensioni di quello che leggo a seconda del bisogno. ZoomText ha anche un lettore di schermo incorporato che mi aiuta a leggere documenti dato che i miei occhi si stancano facilmente Uso uno schermo TV sulla scrivania che mi consente di vedere la lavagna e quello che viene proiettato dall'insegnante. >>Mike: Ciao, sono Mike. Ho una disabilità visiva. Vedo da vicino ma da lontano è tutto sfocato. Uso una serie di tecnologie diverse nella mia quotidianità. Il mio smartphone funziona perfettamente per quello che mi serve. Contiene una serie di app che mi aiutano nella quotidianità. Ho Voice Dream Reader, che è un'app di input che ti permette di passare e da un medium all'altro e lo legge ad alta voce. >> iPad: Liceo, Liceo Martedì 19 luglio 2016, 5 del pomeriggio. >> Mike: Ed è quello che dice il cartello. La lettura selettiva è molto importante per una persona con disabilità visiva perché molti dei testi stampati esistenti al mondo, in generale, non sono accessibili per le persone con disabilità visive, o per le persone cieche. >> Jessie: Ciao. Mi chiamo Jessie, e sono una studentessa del quarto anno all'Università di Washington, mi sto specializzando in informatica e ho già una laurea in diversità. E mi definisco una persona sorda. Come tecnologia di assistenza uso un impianto cocleare, che è il dispositivo che mi consente di sentire i suoni. Spesso uso un sistema FM, che do ai miei professori in modo da poterli sentire più chiaramente nell'impianto cocleare. È come un microfono. Un altro strumento che uso quasi tutti i giorni si chiama CART (C-A-R-T), vale a dire "Communication Access Realtime". Si tratta di uno strumento di sottotitolazione simultanea, che mi permette di leggere la trascrizione sullo schermo mentre i professori parlano. >> Takashi: Mi chiamo Takashi e ho la retinoschisi, una malattia che colpisce la retina. Di solito uso la fotocamera del cellulare per fotografare la lavagna, o i compiti per casa e ingrandisco l'immagine il più possibile. I lettori di schermo non li uso molto ma mi piacciono, e ho ZoomText sul portatile. Gli smarphones sono strumenti fantastici. Sono grato di essere nato in un'epoca in cui esistono gli smartphones, perché non riesco a pensare di andare a scuola o di vivere senza uno smartphone. >> Grace: Sono una sorda "profonda". Ho sempre usato due apparecchi acustici e l'anno scorso, a 17 anni, Ho installato un impianto cocleare all'orecchio destro perché non riuscivo a sentire nulla dall'orecchio destro. A scuola mi assiste un interprete di lingua dei segni e c'è anche una persona che prende gli appunti per me quando ne ho bisogno. E se la lezione prevede la visione di video o film di solito sono sottotitolati oppure, se non ci sono sottotitoli, l'insegnante fornisce una trascrizione. Nei corsi d'ingegneria ci sono molti lavori di gruppo e in quel caso uso un interprete. E parlo con gli altri studenti, assicurandomi che sappiano della mia sordità. Dico solo loro di parlare più lentamente o di parlare più forte e di solito sono sempre molto disponibili con me. >> Vincent: Mi chiamo Vincent e sono un dottorando in informatica umanistica al Georgia Institute of Technology. Come per tutte le persone con disabilità, anche chi presenta la stessa disabilità accede alle informazioni diversamente. Ad esempio, io sono cieco e uso principalmente i miei computer, e dico questo perché ho cinque o sei computer con diversi sistemi operativi, e uso ciascuno in modo diverso. Uso vari programmi per la lettura dello schermo con sintetizzatori basati su hardware e software. Indosso un apparecchio che nessuno ha mai notato. Si tratta di tecnologia all'avanguardia. Veniva utilizzato nell'esercito e all'epoca era molto costoso. Sono auricolari per la conduzione ossea usati dai corridori. Li indosso quasi sempre. È tecnologia avanzata, a cui adesso tutti possono accedere anche il mio orologio è connesso a questo apparecchio, e quando appare qualcosa posso sentirlo nella mia testa anche se c'è gente. Sento la notifica per qualsiasi cosa, messaggi, notizie, aggiornamenti. E non ho nemmeno più bisogno di consultare il cellulare. >> Sheryl: Mi chiamo Sheryl Burgstahler e sono a capo della sezione Accessible Technology Services all'Università di Washington, a Seattle. Come avete capito, è fondamentale che le persone con disabilità accedano alle tecnologie di cui necessitano, comprese le tecnologie di assistenza, così che possano avere successo nell'istruzione, nella carriera e in tutte le attività a cui desiderano dedicarsi. È fondamentale, inoltre, che gli sviluppatori informatici, compresi i creatori di siti internet, documenti, software o altro, rendano questi prodotti accessibili per chi usa tecnologia di assistenza e per chiunque altro.