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Giappone: morte per troppo lavoro

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    GIAPPONE
    MORTE PER TROPPO LAVORO
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    19 anni fa
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    in un'afosa giornata estiva del 1990
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    mio marito, Tohiro Nakahara, si suicidò.
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    6 mesi prima
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    era diventato primario
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    del reparto di pediatria
    dell'ospedale in cui lavorava.
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    Si è lanciato da un tetto.
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    Il lavoro lo aveva completamente esaurito
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    Lavorava 36 ore consecutive
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    8 volte al mese
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    supera moltissimo le ore
    di straordinario permesse
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    Sono impiegato in una tipografia
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    mensilmente faccio
    50 ore di straordinario
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    Lavoro per una casa editrice
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    e in un mese
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    conteggio dalle 70 alle
    90 ore di straordinario.
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    Sono graphic designer
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    e ho più di 80 ore di straordinario a mese
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    Il Giappone il tasso
    di burn-out più alto del mondo
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    ma il peggio è che
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    secondo studi governativi,
    un giapponese su 5
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    rischia di morire per troppo lavoro.
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    Questo fenomeno viene
    chiamato ‘karoshi’:
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    morte per esaurimento
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    Ogni anno muoiono centinaia
    di persone sul luogo di lavoro
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    per attacco cardiaco,
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    problemi cardiovascolari,
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    o suicidio.
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    La battaglia contro l'eccessivo
    senso del dovere giapponese
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    è diventata d’interesse nazionale.
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    Di legge le ore lavorative
    a settimana sono 40
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    ma non esiste un limite
    legale per lo straordinario.
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    Miwa Sado lavorava per NHK,
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    il canale TV statale più grande del paese.
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    Nel 2013, a 31 anni
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    il cuore della giornalista si fermò
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    per esaurimento da lavoro.
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    Per lavoro utilizzava 3 cellulari
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    Quando morì
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    ne aveva uno ancora in mano.
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    La trovarono così.
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    Miwa Sado riportava le notizie
    sulle elezioni comunali a Tokyo.
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    Durante i due mesi estivi del 2013
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    ha fatto centinaia ore di straordinario.
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    Miwa era sana,
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    ma lavorava senza interruzione per mesi,
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    anche i fine settimana.
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    E non dormiva più.
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    Le elezioni sono durate 2 mesi.
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    Il primo fece 189 ore di straordinario,
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    il secondo, più di 200.
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    È come correre ogni giorno a 200 km/h.
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    Non faceva mai una pausa.
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    Lavorava in un team di 4 persone:
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    3 giornalisti, un capo redattore e lei.
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    I giornalisti si occupavano
    del partito liberale,
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    dei democratici e del partito comunista,
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    e Miwa, la più giovane, di tutto il resto.
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    Un lavoro enorme.
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    Questa tragedia ha scioccato il Giappone.
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    Nell'ottobre dello scorso anno,
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    tre anni dopo la morte di Miwa,
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    la NHK ha ammesso pubblicamente
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    il decesso della giovane per ‘karoshi’.
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    Per la madre anche i colleghi
    sono responsabili.
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    Il redattore avrebbe dovuto notare
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    quanto lavoro aveva sulle spalle Miwa
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    ma non ha fatto nulla.
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    Anche gli altri 3 giornalisti
    non hanno detto niente.
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    Invece di aiutarla
    le davano altro lavoro.
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    Sapevano che lavorava fino a tarda notte,
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    e che era esausta.
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    Queste sono le cause della sua morte.
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    Ciò che mi ha più sconvolta
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    è la spiegazione della NHK:
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    Miwa non è stata in grado di
    organizzarsi la quantità di lavoro.
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    Abbiamo chiesto alla NHK un'intervista.
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    L'amministrazione ha preferito
    risponderci per email.
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    Ai tempi della morte di Miwa Sado,
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    i nostri sistemi non tracciavano
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    le ore lavorative al di fuori
    dell'orario normale.
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    Non era possibile sapere
    dello straordinario della giornalista.
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    Dopo la morte di Miwa Sado,
    la NHK ha promesso
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    di monitorare meglio
    la salute dei giornalisti.
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    In Giappone lo straordinario è
    segno di ambizione e fedeltà,
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    verso i datori di lavoro.
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    Il senso di obbligo nel rimanere
    sul posto di lavoro oltre l'orario normale
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    è catastrofico per il lavoratore,
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    secondo il sociologo Kinoshita Takeo.
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    ‘Karoshi’ non è una forma di schiavitù.
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    Non è lavoro forzato.
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    L'impiegato decide
    di lavorare a questi ritmi,
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    quindi si trova d'accordo
    con il datore di lavoro.
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    L'impegno si rileva così duro
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    che finisce per consumare la persona,
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    la quale presenta sintomi di deperimento,
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    con gravi conseguenze
    per il cuore e cervello.
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    Il lavoratore rischia di morire.
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    Un epilogo tragico.
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    Alla fine del 2014 il governo
    ha approvato una legge
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    per prevenire il ‘karoshi’.
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    Emiko Teranishi rappresenta
    le famiglie vittime di ‘karoshi’
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    e considera questa legge
    ancora inefficiente.
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    Io stessa sono una vittima.
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    22 anni fa mio marito,
    titolare di un ristorante,
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    si ammalò di depressione, e si suicidò.
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    Si lanciò dal tetto di un edificio.
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    Al tempo lo stress sul lavoro
    non ne venne ritenuta la causa.
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    L'organizzazione sostiene
    le vittime di ‘karoshi’
  • 7:44 - 7:46
    e ha lavorato dal 2011,
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    a un disegno di legge
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    per prevenire il fenomeno.
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    Il governo ha approvato la legge nel 2014,
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    solo che è rimasta teoria
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    poiché ancora non esistono
    sanzioni per i datori di lavoro.
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    Al ministero del lavoro
    Emiko Teranishi e il suo team
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    si preparano a una riunione sul tema.
  • 8:16 - 8:19
    Obiettivo: fare pressione sul governo,
  • 8:19 - 8:24
    affinchè preveda delle sanzioni.
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    Sig.ra Teranishi,
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    La prego di elencare i parametri
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    che definiscono il ‘karoshi’,
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    e ci spieghi
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    le misure preventive contro il suicidio.
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    Al termine chiarirò
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    i punti della legislatura a riguardo.
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    Avremmo preferito
    l'approvazione di sanzioni
  • 9:00 - 9:02
    dopo che il Governo, ad esempio,
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    avesse controllato gli orari di lavoro,
  • 9:05 - 9:08
    e reso pubblici i nomi delle società
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    che trasgrediscono la legge.
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    Il ministero del lavoro
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    apre le porte, per la prima volta,
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    al dialogo con le famiglie delle vittime.
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    A dimostrazione
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    che anche il governo
    vuole prendersi carico del problema.
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    Riguardo al documento 1.1
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    sulla legge ‘karoshi’
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    e sulla prevenzione di incidenti.
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    Proseguiremo poi col documento 1.2
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    riguardante studi sul tema ‘karoshi’.
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    La stampa non poteva partecipare.
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    Al termine, nessuna decisione
    concreta da parte del governo.
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    Un'ulteriore colpo per le famiglie.
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    Tirano ancora in ballo dati e ricerche,
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    ma ora è il momento di soluzioni concrete.
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    Abbiamo bisogno di misure efficaci,
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    come un tetto massimo di ore lavorative
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    una migliore organizzazione del lavoro,
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    il raddoppio di alcune posizioni
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    e un'ulteriore definizione
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    dei criteri per il lavoro eccessivo
    e gli incidenti.
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    Per la prima volta abbiamo potuto
    parlare di questi punti
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    anche se non abbiamo ottenuto
    nulla di concreto
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    almeno il governo ha dovuto ascoltarci.
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    Solo al ministero
    del lavoro e della sanità
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    vengono registrate le ore
    di straordinario degli impiegati.
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    Dopo la pubblicazione
    di un rapporto ufficiale
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    e una riunione d'emergenza
    riguardante le ore lavorative,
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    il governo cerca una soluzione
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    alle morti per ‘karoshi’.
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    Una questione importante
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    sulla riforma dei diritti del lavoratore
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    è fissare un limite dello straordinario
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    a 100 ore mensili.
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    In teoria ora è di 45 ore,
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    ma un accordo tra impiegato
    e datore di lavoro
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    in pratica cancella questo limite.
  • 11:15 - 11:20
    Si dovrebbe farlo rispettare
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    e sanzionare i trasgressori.
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    Rispetto alla situazione attuale
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    sarebbe un grande passo avanti.
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    100 ore di straordinario a mese.
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    Secondo il parere dei medici
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    già a 80 ore mensili
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    aumenterebbe il rischio di ‘karoshi’.
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    Il tetto massimo di 100 ore
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    sarebbe quindi ridicolo.
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    E mentre i giapponesi
    muoiono per troppo lavoro,
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    il governo e il primo ministro Shinzo Abe
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    sanno che devono agire.
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    Dalla primavera del 2018,
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    la legge sulla riforma del lavoro
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    potrebbe entrare in vigore.
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    I sindacati mobilitano gli iscritti.
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    Visto le condizioni lavorative
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    di medici e infermieri negli ospedali
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    e il gran numero di casi di ‘karoshi’
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    nella nostra professione,
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    è necessaria la riduzione
    dell'orario lavorativo
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    e nuove assunzioni.
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    Respingiamo la proposta
    del primo ministro Shinzo Abe
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    sulla riforma del lavoro
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    e di prevenzione dal ‘karoshi’.
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    Odagawa Yoshikazu,
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    presidente della confederazione
    dei sindacati nazionali,
  • 12:51 - 12:55
    si oppone con fermezza
    alle politiche sociali di Abe.
  • 12:55 - 12:59
    Dalla primavera guiderà
    l'opposizione su più fronti.
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    In Giappone esistono 3 grandi problemi:
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    il primo è il ‘karoshi’,
  • 13:09 - 13:13
    che per il nostro paese
    rappresenta una sfida importante,
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    poi l'aumento dei lavori part-time,
  • 13:16 - 13:17
    occupazioni temporanee
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    senza alcuna prospettiva di
    essere assunti indefinitivamente.
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    Riguarda il 40% dei lavoratori.
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    Infine,
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    siamo l'unico paese industrializzato
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    in cui gli stipendi scendono da 20 anni.
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    La situazione sociale
  • 13:42 - 13:45
    e il debole potere dei sindacati
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    hanno conseguenze catastrofiche.
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    La causa del ‘karoshi’
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    è il mobbing esercitato
    dalle ‘black companies’,
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    Il governo punisce le società
  • 13:54 - 13:58
    che non rispettano
    i diritti dei loro dipendenti.
  • 14:06 - 14:08
    Mi chiamo Nakamura Yamato
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    e ho 37 anni.
  • 14:10 - 14:12
    Ero ingegnere presso
    una società del gas
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    e responsabile di
    un quartiere a Tokyo.
  • 14:16 - 14:17
    Qualche anno fa uno dei superiori
  • 14:17 - 14:19
    abusò della sua posizione
  • 14:19 - 14:22
    e divenni vittima di mobbing.
  • 14:22 - 14:25
    Man mano i colleghi si licenziavano,
  • 14:25 - 14:28
    poiché anche loro erano sue vittime.
  • 14:28 - 14:30
    Resistevo e continuavo il lavoro.
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    Poi, tre anni fa,
  • 14:32 - 14:34
    mi capitò il primo attacco di panico
  • 14:34 - 14:36
    che portò alla depressione.
  • 14:36 - 14:36
    Vomitavo,
  • 14:36 - 14:37
    avevo capogiri,
  • 14:37 - 14:40
    ma soprattutto, avevo
    flashback del mobbing.
  • 14:40 - 14:42
    Nel giugno dello scorso anno
  • 14:42 - 14:43
    fui licenziato.
  • 14:43 - 14:46
    Non sapevo come affrontare il futuro.
  • 14:46 - 14:48
    Non avevo più risparmi.
  • 14:48 - 14:52
    Pensavo al suicidio.
  • 14:58 - 15:03
    Il mio capo minacciava
    continuamente di licenziarmi.
  • 15:05 - 15:11
    Aveva con noi un rapporto psicotico.
  • 15:11 - 15:14
    In ogni riunione col personale
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    a ciascuno sbatteva in faccia gli errori.
  • 15:20 - 15:21
    Questo accadeva
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    tutti i giorni.
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    L'influsso su di noi era così disastroso
  • 15:27 - 15:30
    che molti dei colleghi si licenziarono
  • 15:30 - 15:38
    per non sopportare più le umiliazioni.
  • 15:38 - 15:40
    Mi ricordo ancora
    quando entravo in ufficio
  • 15:40 - 15:44
    invece del buon giorno
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    mi chiedeva quando mi sarei licenziato.
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    "Hai già trovato un altro lavoro?"
  • 15:51 - 15:56
    Così iniziava la giornata.
  • 15:58 - 16:00
    Yamato non è più riuscito
    a sopportare la pressione.
  • 16:00 - 16:01
    Oltre al mobbing
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    anche la falsificazione
    delle ore lavorative.
  • 16:08 - 16:10
    Questi sono i miei cartellini.
  • 16:10 - 16:12
    Nel mezzo ci sono le mie ore.
  • 16:12 - 16:14
    Si leggono chiaramente
  • 16:14 - 16:16
    la mattina e la sera.
  • 16:16 - 16:18
    Inizio alle 9:34 di mattina,
  • 16:18 - 16:20
    termine, 20:04.
  • 16:20 - 16:21
    Ma il problema è
  • 16:21 - 16:23
    qui, vede?
  • 16:23 - 16:26
    Il capo ha cambiato in 8,5 ore lavorative,
  • 16:26 - 16:29
    ogni giorno 8,5 ore.
  • 16:29 - 16:35
    Ma io lavoravo almeno 11 ore.
  • 16:35 - 16:37
    Yamato decise quindi
  • 16:37 - 16:39
    di denunciare il capo e la società.
  • 16:39 - 16:40
    Fino alla sentenza
  • 16:40 - 16:44
    ha raccontato la sua storia ai media.
  • 16:47 - 16:51
    All'inizio provavo rabbia
  • 16:51 - 16:54
    per il mio capo e la società,
  • 16:54 - 16:56
    però ora ho capito
  • 16:56 - 17:00
    che è un problema molto comune.
  • 17:00 - 17:03
    Altri subiscono lo stesso
  • 17:03 - 17:05
    ma preferiscono non parlarne.
  • 17:05 - 17:10
    Fino ad oggi non riesco a lavorare.
  • 17:10 - 17:13
    Mi sono chiesto cosa potevo fare.
  • 17:13 - 17:15
    Cosa posso fare ora.
  • 17:16 - 17:17
    Voglio che il mondo sappia
  • 17:17 - 17:21
    che questo paese
    ha un problema di mobbing.
  • 17:21 - 17:24
    Che è un problema reale
  • 17:24 - 17:27
    ed è mio dovere
  • 17:27 - 17:32
    farlo sapere agli altri lavoratori.
  • 17:35 - 17:36
    Ultimamente Yamato
  • 17:36 - 17:38
    grazie al contatto con
    altre vittime di mobbing
  • 17:38 - 17:40
    o di ‘karoshi’,
  • 17:40 - 17:42
    ha ricominciato ad apprezzare la vita.
  • 17:42 - 17:45
    Ogni domenica partecipa ad una riunione
  • 17:45 - 17:48
    dove si raccontano le proprie esperienze.
  • 17:51 - 17:54
    Anche la madre della giornalista deceduta,
  • 17:54 - 17:57
    prende parte al gruppo.
  • 17:58 - 18:00
    Oggi il moderatore della discussione
  • 18:00 - 18:05
    è un giovane parlamentare
    dell'opposizione.
  • 18:08 - 18:10
    Vorrei sottoporre in parlamento
  • 18:10 - 18:13
    il nostro tema ai partiti,
  • 18:13 - 18:16
    in modo di avere un quadro
    completo del problema.
  • 18:16 - 18:19
    Vorrei anche fare lo stesso con voi.
  • 18:20 - 18:24
    Vi prego di raccontare senza timore.
  • 18:26 - 18:28
    All'inizio il governo guardava
  • 18:28 - 18:30
    solo agli interessi degli industriali
  • 18:30 - 18:33
    e dei profitti societari
  • 18:33 - 18:35
    ma ora gli impiegati sono molti
  • 18:35 - 18:36
    e le loro famiglie
  • 18:36 - 18:40
    il governo non può più far finta di nulla,
  • 18:40 - 18:48
    quindi deve occuparsi del ‘karoshi’.
  • 18:49 - 18:51
    La NHK e il ministero del lavoro
  • 18:51 - 18:52
    collaborano tra loro
  • 18:52 - 18:54
    per questo non ci sono sanzioni.
  • 18:54 - 18:55
    Al contrario,
  • 18:55 - 18:58
    i capi di mia figlia
    sono stati addirittura promossi.
  • 18:58 - 19:03
    In questo modo non possono
    parlare male della società.
  • 19:03 - 19:06
    Fino a che quei capi rimarranno in carica
  • 19:06 - 19:08
    verranno sempre protetti,
  • 19:08 - 19:11
    anche nel caso in cui commettano errori.
  • 19:11 - 19:13
    Protetti e promossi!
  • 19:13 - 19:16
    Solo pochi parlamentari d'opposizione
  • 19:16 - 19:18
    sono disposti ad aiutare le vittime
  • 19:18 - 19:21
    e a presentare il loro caso in parlamento.
  • 19:23 - 19:26
    Una persona dovrebbe lavorare per vivere,
  • 19:26 - 19:28
    ma lavorare fino a morire
  • 19:28 - 19:31
    è totalmente sbagliato.
  • 19:31 - 19:32
    Questa situazione estrema
  • 19:32 - 19:36
    è normale per la società giapponese.
  • 19:36 - 19:37
    Io voglio cambiare le cose,
  • 19:37 - 19:39
    ne sono convinto.
  • 19:39 - 19:43
    Per questo ne discuterò in parlamento.
  • 19:45 - 19:48
    In Giappone la lealtà verso l'azienda
  • 19:48 - 19:52
    è più importante
    del benessere del singolo.
  • 19:53 - 19:56
    Le molte ore trascorse in ufficio
  • 19:56 - 20:01
    non permettono di avere
    una normale vita privata.
  • 20:06 - 20:10
    Yumiko Iwasaki ha voluto cambiare
    questa vecchia tradizione.
  • 20:10 - 20:12
    È a capo di una società di cosmetici.
  • 20:12 - 20:17
    Qui Il benessere lavorativo
    fa prosperare la società.
  • 20:22 - 20:24
    Sono a capo di un'azienda
  • 20:24 - 20:26
    di prodotti di bellezza.
  • 20:26 - 20:29
    13 anni fa, prima di arrivare qui,
  • 20:29 - 20:32
    lavoravo in un'agenzia di PR.
  • 20:32 - 20:34
    Si lavora molto in quel campo.
  • 20:34 - 20:36
    Ero sempre in ufficio
  • 20:36 - 20:39
    e tornavo sempre
    a casa con l'ultima metro,
  • 20:39 - 20:41
    e qualche volta non tornavo proprio,
  • 20:41 - 20:43
    così decisi di cambiare.
  • 20:43 - 20:45
    Ho creato un luogo di lavoro
  • 20:45 - 20:46
    con migliori condizioni lavorative,
  • 20:46 - 20:52
    perciò qui non si fanno straordinari.
  • 20:53 - 20:54
    Una dirigente umanitaria
  • 20:54 - 20:56
    i cui dipendenti beneficiano
  • 20:56 - 20:59
    dell'equilibrio tra vita privata e lavoro.
  • 21:03 - 21:04
    Molte aziende giapponesi
  • 21:04 - 21:09
    pretendono gli straordinari.
  • 21:09 - 21:12
    È difficile cambiare questa mentalità.
  • 21:12 - 21:14
    La nostra azienda è ora
    un modello di riferimento
  • 21:14 - 21:17
    perchè aumentano i profitti
  • 21:17 - 21:19
    nonostante un orario lavorativo ridotto.
  • 21:19 - 21:21
    Molti dirigenti pensano invece
  • 21:21 - 21:24
    che mandando presto a casa i dipendenti
  • 21:24 - 21:30
    i profitti calerebbero.
  • 21:31 - 21:34
    In un paese conservatore e non egualitario
  • 21:34 - 21:37
    le vittime sono soprattutto le donne.
  • 21:37 - 21:39
    Per questo Yumiko ha deciso
  • 21:39 - 21:43
    di cambiare l'orario di lavoro.
  • 21:45 - 21:47
    Azuma, hai un bambino, vero?
  • 21:47 - 21:51
    Dicci a che ora arrivi qui
    e quando esci
  • 21:51 - 21:54
    per andare a prenderlo.
  • 21:55 - 22:00
    Ora ho un nuovo orario lavorativo.
  • 22:00 - 22:02
    La mattina arrivo alle 9:00,
  • 22:02 - 22:06
    e vado a casa alle 16:30.
  • 22:06 - 22:10
    così posso andare a prenderlo al nido.
  • 22:10 - 22:12
    Una rivoluzione in Giappone
  • 22:12 - 22:16
    dove le donne devono essere madri
  • 22:16 - 22:21
    invece di intraprendere una carriera.
  • 22:25 - 22:28
    Al colloquio d'assunzione
    avevo un bambino di 3 anni
  • 22:28 - 22:29
    e un neonato
  • 22:29 - 22:32
    che non potevo lasciare al nido.
  • 22:32 - 22:33
    Così non ebbi scelta
  • 22:33 - 22:36
    e lo portai con me.
  • 22:36 - 22:39
    Prima chiesi al dipartimento del personale
  • 22:39 - 22:42
    e furono d'accordo.
  • 22:42 - 22:43
    Durante il colloquio
  • 22:43 - 22:46
    addirittura la dirigente
    si occupò della bimba,
  • 22:46 - 22:50
    così il colloquio si svolse
    in maniera molto rilassata.
  • 22:51 - 22:54
    La visione di Yumiko Iwasaki
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    ha incrinato il rigido sistema giapponese
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    ma un cambiamento di mentalità
  • 23:02 - 23:04
    è ancora lontano dal realizzarsi.
  • 23:05 - 23:06
    Il valore di un impiegato
  • 23:06 - 23:10
    viene soprattutto ancora misurato
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    dal numero di ore sul luogo di lavoro.
  • 23:16 - 23:22
    Sottotitoli: Serena Foschi-Höhne
Title:
Giappone: morte per troppo lavoro
Description:

Karoshi - Un fenomeno conosciuto dagli anni'70. Fino ad oggi la società giapponese e la politica hanno fatto ben poco per risolvere il problema. La soluzione: nuove leggi e un cambiamento di mentalità che porti ad una concezione più umana del rapporto di lavoro. L'unica strada per prevenire morti per attacco cardiaco e i suicidi: – in Giappone solo nel 2017 si sono registrati 191 casi di morte per troppo lavoro.

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Video Language:
German
Duration:
23:31

Italian subtitles

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