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Sull'annientamento dell'ego

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    come al solito potete porre domande dopo la mia introduzione
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    tanto per cominciare arriviamo a parlare
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    di un grande dottore, infatti, il più
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    grande tra i dottori, Bhagavan
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    e come ogni buon dottore lui, non si
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    preoccupa molto dei sintomi, ma delle
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    cause dei sintomi, della malattia stessa.
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    E la diagnosi è che la malattia di cui
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    tutti soffrono è semplicemente 'ego'
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    nient'altro che 'ego'
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    in 'advaita vedanta si usano molti termini
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    come 'maya' o 'avidya'
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    per descrivere questo problema
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    ma Bhagavan dice che tutti si riferiscono
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    all'ego. E per ego non intende ego
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    nel senso superficiale di orgoglio
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    o arroganza che sono comunque inclusi.
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    egli intende cosa realmente è orgoglioso
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    o arrogante, cos'è che ha desideri, cos'è
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    che ha avidità, cos'è che giudica
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    tutto questo, qualunque sia
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    la radice dell'ego, perchè qualunque
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    qualità dell'ego noi possiamo
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    pensare, è l'ego che ha queste qualità.
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    Così possiamo pensare che non siamo
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    cattive persone, non peggiori di altre
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    pur tuttavia noi abbiamo questo ego
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    tutti lo abbiamo. E anche sentirsi un po'
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    migliori degli altri, anche questo è ego
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    Così l'ego è un gran problema che
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    tutti affrontiamo
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    e Bhagavan non solo lo diagnostica
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    come malattia di cui tutti soffriamo
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    ma prescrive anche il rimedio
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    e questo è ciò che è porta di molto
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    speciale di Bhagavan
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    perchè lui ha capito qual è la vera natura
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    dell'ego quando ha spiegato chiaramente
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    che l'ego è una mescolanza della realtà
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    quello che noi siamo veramente
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    cioè 'il puro io' il nostro vero sè
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    come lo vogliamo chiamare e aggiunte
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    estranee, queste aggiunte estranee
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    il corpo, la mente, qualsiasi cosa noi
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    diciamo 'io sono', io sono questa persona
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    io sono seduto qui, io sto parlando
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    tutte queste cose che consideriamo 'io'
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    che uniamo a'io' sono tutte aggiunte
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    estranee che confondiamo con noi stessi
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    così questo è ciò che è l'ego, questa
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    confusa autoconsapevolezza, la percezione
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    confusa: 'io sono questo corpo'
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    'io sono questa persona''io sono questa
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    mente' ' io sono qui a Londra',
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    'siamo nel 2014, viviamo in un piccolo
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    spazio per breve tempo. Ecco cos'è l'ego
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    L'essenza dell'ego è la realtà, il puro io
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    Ma fino a quando confondiamo il puro io
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    con queste aggiunte ci sono problemi.
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    Così l'ego non può esistere eccetto che
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    attaccandosi a queste aggiunte.
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    Nel verso 25 di 'Ulladu narpdu' egli dice:
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    ( cit. in Tamil) aggrappandosi alle forme
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    esso ha origine. Con 'forme'
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    lui intende qualsiasi cosa diversa da io
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    qualsiasi cosa abbia caratteristiche
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    distinte. Possiamo distinguere
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    un pensiero da un sentimento, dalla vista
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    da un suono. Tutte le distinzioni
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    che sperimentiamo o facciamo, sono forme
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    Così aggrappandosi alle forme
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    esso ha origine. Afferrando ( cit. Tamil)
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    le forme si alza, si sostiene.
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    (cit. Tamil): afferrando le forme
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    e nutrendosi delle forme, esso si espande
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    grandemente, sorge alto (cit. Tamil)
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    lasciando una forma, esso afferra
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    un'altra forma. non rimane mai senza
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    presa su una forma o un'altra,
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    qualcos'altro da se stesso.
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    Poi egli diede un indizio essenziale,
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    (cit.) se cercato , svanisce.
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    Cosa intende dire con questo è
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    che se lo investighiamo , esso scompare.
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    Perchè, egli prosegue (cit. Ulladu Narpadu
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    L'ego il fantasma senza forma
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    Così l'ego è come un fantasma,
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    non ha forma propria, ma può sorgere e
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    tramontare e fare tutti i suoi dispetti,
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    solo aggrappandosi alle forme. Ma se lo
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    cerchiamo, esso scompare. Ciò che
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    essenzialmente significa è: fino a quando
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    diamo attenzione ad altro da noi stessi,
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    altro da 'io', alimentiamo il nostro ego.
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    L'unico modo per affondare l'ego è di
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    i dargli attenzione. Quando si cessa di
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    dare attenzione a altro da sè e si da
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    attenzione solo a 'io', allora scompare.
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    Ecco cosa lui intende con (cit.), quando
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    è cercato, svanisce. Quindi, questa è la
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    proprietà speciale dell'ego che Bhagavan
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    capì molto chiaramente. E questo è il
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    motivo per cui disse "vichara" è l'unica
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    via per distruggere l'ego e sperimentare
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    noi stessi per quello che veramente siamo,
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    perchè, fino a quando noi diamo attenzione
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    a qualsiasi cosa diversa da 'io',
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    alimentiamo il nostro ego, così qualunque
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    meditazione facciamo, o japa o dhyana,
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    puja, o possiamo avere qualche forma di
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    Dio nella mente su cui possiamo meditare
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    questa sembra la più elevata di tutte
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    ma anche questo è alimentare il nostro
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    ego. Dare attenzione a qualunque cosa
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    diversa da 'io' è alimentare il nostro ego
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    Se vogliamo che l'ego scompaia, se
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    vogliamo sapere cosa veramente è Dio
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    l'ego sta tra noi e Dio, per cui Dio
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    non è altro che quello che siamo veramente
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    il nostro sè. Così il sorgere dell'ego è
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    ciò che apparentemente ci separa da Dio.
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    così vogliamo sperimentare Dio
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    sperimentarlo direttamente meditando
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    su qualsiasi forma: Gesù, Buddha o Rama
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    o Krishna o altre forme di Dio, ma
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    queste non sono ciò che Dio è veramente
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    Ciò che Dio è veramente è solo "io".
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    sempre nel nostro cuore come io
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    così solo volgendo la nostra attenzione
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    verso questo 'io', l'ego sprofonderà
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    e noi sperimenteremo noi stessi per quello
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    che siamo veramente e questo sperimentando
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    Dio, per quello che veramente è.
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    Ecco perchè per 54 anni egli continuò a
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    sottolineare: dobbiamo sapere cos'è
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    questo io. Qualsiasi domande le persone
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    gli ponessero, lui rispondeva: chi vuole
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    saper questo? Qualsiasi problema la gente
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    gli esprimeva, lui diceva: Chi ha questo
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    problema? Egli cercava di volgere la
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    nostra attenzione indietro a questo 'io'
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    perchè investighiamo questo 'io'. in
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    Upadesa Undyiar dice: se investighiamo
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    la forma della mente che è questo 'io'
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    senza dimenticanza, cioè senza essere
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    distratti da altre cose, scopriremo che
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    che la mente non è affatto reale
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    non c'è nessuna mente, l'ego non esiste
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    in realtà, sembra solo esistere.
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    E' proprio come se vediamo una corda nella
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    penombra del crepuscolo, la prendiamo
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    per un serpente, questo serpente
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    non esiste in realtà, ma comunque ci causa
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    problemi. E se crediamo che ci sia il
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    serpente, ne abbiamo paura, ma se lo
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    guardiamo molto attentamente, esso
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    scompare, perchè quello che c'è, è solo
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    la corda. Così ciò che è veramente l'ego
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    è il nostro 'io' infinito, il puro io.
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    E questo lo possiamo sperimentare solo
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    investigandolo, solo esaminandolo, solo
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    mantenendo costantemente l'attenzione
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    sull'ego. La nostra natura reale che è
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    il nostro puro 'io'. Questa è la somma e
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    la sostanza degli insegnamenti di Bhagavan
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    Bhagavan diceva : " Se volete cominciare a
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    studiare la filosofia Advaita, ci sono
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    libri grandi e grossi che contengono
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    concetti complicati, perchè la mente umana
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    ama le cose complicate". Bhagavan ama
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    semplificare le cose, così ha ridotto la
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    vastità della filosofia Advaita. Tutta la
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    filosofia del mondo, Bhagavan l'ha ridotta
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    ad una sola cosa : tutti i problemi sono
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    causati dall'ego. L'unico modo per
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    liberarsi dall'ego è smettere di dare
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    attenzione a qualsiasi cosa e osservare
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    solo questo ego, che quando osservato
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    sprofonda e scompare fondendosi alla fonte
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    di ciò che siamo realmente. Ecco, ho fatto
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    il mio rapporto, che, in realtà non è mio
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    è di Bhagavan.
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    D.: Allora, si potrebbe dire che tutti i
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    problemi del mondo sono dovuti all'ego.
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    M.: il mondo stesso è dovuto all'ego!
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    Nel verso seguente di 'Ulladu Narpadu'
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    dice : (cit.) Quando l'ego esiste, ogni
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    cosa esiste (cit. )
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    Quando l'ego non c'è, nulla esiste e poi
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    dice: (cit.) " l'ego è ogni cosa".
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    Così tutto il mondo che vediamo è solo
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    un'espansione dell'ego
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    D.: Sì, hai scritto in "The Mountain Path"
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    un paio di anni fa e, osservavo un
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    concetto l'altro giorno, e ho trovato
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    un contenuto , stavi parlando, trasmettevi
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    ciò che Sadhu Om dice del verso 15
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    di 'Ulladu narpadu', e lo cito perchè
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    probabilmente la gente non lo ricorda in
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    questo momento. Lui dice:" il passato e il
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    futuro dipendono solo dal presente, mentre
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    accadono, entrambi sono solo il presente.
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    Di conseguenza il presente è l'unico
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    tempo che esiste realmente. Quindi senza
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    conoscere la verità del presente, cercare
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    di conoscere il passato e il futuro è
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    come cercare di contare senza conoscere il
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    valore dell'unità, uno. Dopo questo tu
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    dici o Sadhu Om dice: La verità del
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    presente è che, è non-esistente, ma nel
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    verso sembra dire che il presente è
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    l'unico tempo che esiste realmente.
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    Proseguendo nel commento,Sadhu Om dice che
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    la verità del presente è che è
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    non-esistente. Se sappiamo questo,
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    allora possiamo giudicare il vero valore
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    di tutta l'altra conoscenza. Il luogo e il
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    tempo presente, "qui e ora" è io sono
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    nè seconda nè terza persona possono
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    esistere veramente nel "qui e ora" perchè
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    essi sono tutti oggetti conosciuti dalla
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    dalla prima persona che solamente è "qui"
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    e quindi esse occupano posti diversi da
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    'qui' la seconda e la terza persona sono
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    soggette a cambiare nel senso del tempo
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    così esistono solo nel flusso costante
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    del tempo, dal passato al presente e non
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    si fermano mai nel presente. Così
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    è un po' difficile trarre una conclusione
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    perchè, prima nel verso egli sembra dire
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    che il presente è reale e questo ha senso
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    e poi nella frase seguente, è
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    non-esistente
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    M.: Sì, ok questo è l'esatto parallelo
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    che Bhagavan dice dell'ego. Lui dice che:
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    tutto è ego...e..l'ego è non-esistente.
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    Così, prima lui riporta ogni cosa alla
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    radice e poi, se investighiamo quella
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    radice, scopriamo che l'ego non esiste,
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    così, nulla esiste, solo il puro io,
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    quello solo esiste. Bhagavan dice: solo il
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    presente esiste, questo solo esiste, cioè
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    è il solo tempo che esiste. Ma se
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    esaminiamo questo presente, giungiamo a
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    capire che non è il tempo, è solo 'io'.
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    Così in questo senso, come tempo è
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    non-esistente. Come 'io', esso solo è.
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    . Cosa rende ' qui ' il luogo presente?
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    Cosa rende 'ora' il tempo presente? perchè
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    sentiamo che questo momento particolare
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    nel 2014 sia 'ora'? Perchè sentiamo che
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    questa piccola stanza in cui sediamo è
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    'qui' ? Cosa è presente per renderla
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    presente? E' la presenza di io che rende
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    queste cose presenti apparentemente
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    dove l'io è, questo sembra essere il
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    momento presente, e il tempo presente
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    così tutto è legato a questo io
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    fino a quando sperimentiamo il tempo e lo
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    spazio, stiamo sperimentando altro da io
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    e fino a quando sperimentiamo qualcosa
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    altro da io, io che sperimenta e che non è
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    il puro io è l'ego. Il puro io, esso solo
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    esiste, null'altro esiste. Così fino a
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    quando noi sperimentiamo altro dall'io
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    stiamo sperimentando noi stessi come ego,
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    un'aggiunta all'io
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    D.: Cosa intendi quando dici: io esiste
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    M.: bhè, l'io certamente esiste
  • 15:54 - 15:57
    ma il problema è che noi sappiamo molto
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    chiaramente, l'unica cosa di cui non
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    possiamo dubitare è il fatto che 'io sono'
  • 16:04 - 16:07
    e il resto potrebbe essere tutto un'
  • 16:07 - 16:09
    illusione, potrebbe essere tutto un sogno.
  • 16:09 - 16:11
    ma, l'unica cosa che non può essere
  • 16:11 - 16:13
    un'illusione è l'io'. Perchè allo
  • 16:13 - 16:16
    scopo di sperimentare qualcosa, che sia
  • 16:16 - 16:19
    un'illusione o reale, io devo esistere
  • 16:19 - 16:22
    per sperimentarla. Così l'unica cosa che
  • 16:22 - 16:30
    è necessariamente vera è 'io'. Ma sebbene
  • 16:30 - 16:33
    sappiamo chiaramente che 'io sono', non
  • 16:33 - 16:35
    sappiamo chiaramente 'cosa siamo'
  • 16:35 - 16:40
    perchè sebbene noi conosciamo questo 'io'
  • 16:40 - 16:44
    molto chiaramente, ora esso è mescolato
  • 16:44 - 16:47
    e confuso con altre cose... io sento che
  • 16:47 - 16:50
    io sono Michael, sono questo corpo, sono
  • 16:50 - 16:53
    seduto qui. Ognuno di noi ha questa
  • 16:53 - 16:57
    percezione, confondiamo 'io' con le
  • 16:57 - 17:00
    aggiunte che ora sono attaccate ad esso
  • 17:00 - 17:03
    Quando diciamo 'io sono', ora fino a
  • 17:03 - 17:05
    quando sperimentiamo noi stessi come
  • 17:05 - 17:07
    persona, intendiamo dir che 'io sono'
  • 17:07 - 17:12
    questa persona, ma ciò che ci fa sentire
  • 17:12 - 17:14
    che questa persona esiste è l'essenziale
  • 17:14 - 17:16
    I-ness( esser-ità) in questa persona.
  • 17:16 - 17:19
    Tutto il resto di questa persona: Michael
  • 17:19 - 17:21
    non è reale, il corpo non è reale, la
  • 17:21 - 17:23
    mente non è reale, la nostra nascita e
  • 17:23 - 17:25
    morte, tutto non è reale. Ciò che
  • 17:25 - 17:31
    veramente è sempre è solo 'io'.
  • 17:31 - 17:33
    D.:Sì, e dicevi,
  • 17:33 - 17:37
    perchè ascoltiamo te, ascoltiamo Bhagavan
  • 17:37 - 17:43
    riusciamo a capire qualcosa e realizziamo
  • 17:43 - 17:47
    che 'io' è senza caratteristiche ed è un
  • 17:47 - 17:53
    frammento infinitesimale di tempo. Tempo
  • 17:53 - 17:56
    è solo parola che più o meno non
  • 17:56 - 18:00
    significa nulla, e allora ciò con cui
  • 18:00 - 18:02
    restiamo, sembra essere un nulla
  • 18:02 - 18:05
    senza caratteristiche, eppure
  • 18:05 - 18:08
    questo nulla è consapevole in un certo
  • 18:08 - 18:13
    senso e sa che esiste, in un certo senso.
  • 18:13 - 18:16
    Ma non possiamo dire nulla di più di
  • 18:16 - 18:20
    questo, così siamo ridotti a non dire
  • 18:20 - 18:23
    in realtà nulla, dobbiamo solo tacere.
  • 18:23 - 18:26
    M.: Ecco perchè Bhagavan dice che
  • 18:26 - 18:30
    l'insegnamento ultimo è il silenzio
  • 18:30 - 18:32
    Tutti abbiamo letto gli insegnamenti di
  • 18:32 - 18:35
    Bhagavan. Tutti li abbiamo capiti in un
  • 18:35 - 18:37
    modo o nell'altro, anche se possiamo non
  • 18:37 - 18:39
    aver capito perfettamente,
  • 18:39 - 18:41
    e tutti abbiamo una certa idea
  • 18:41 - 18:43
    di quello che Bhagavan dice, ma chi è che
  • 18:43 - 18:47
    ha capito? E' l'ego che ha capito. Così
  • 18:47 - 18:49
    la comprensione dell'ego, non può essere
  • 18:49 - 18:52
    la comprensione reale. Fino a quando
  • 18:52 - 18:55
    sperimentiamo noi stessi come ego, non
  • 18:55 - 18:58
    abbiamo veramente capito, possiamo aver
  • 18:58 - 19:00
    capito superficialmente le parole che ha
  • 19:00 - 19:03
    detto Bhagavan, ma non abbiamo capito
  • 19:03 - 19:06
    veramente. Per capire veramente, dobbiamo
  • 19:06 - 19:11
    sperimentarlo come noi stessi. Ora abbiamo
  • 19:11 - 19:14
    una comprensione superficiale, ma la
  • 19:14 - 19:18
    comprensione superficiale è utile,grazie
  • 19:18 - 19:21
    a questa comprensione, noi capiamo una
  • 19:21 - 19:24
    cosa per cui vale la pena fare la ricerca
  • 19:24 - 19:28
    E' questo 'io', una cosa per cui vale la
  • 19:28 - 19:31
    pena investigare è questo io, una cosa
  • 19:31 - 19:34
    che dovremmo continuare a osservare è 'io
  • 19:34 - 19:36
    Se capissimo questo, è già sufficiente.
  • 19:36 - 19:40
    Ma poichè la nostra mente continua a
  • 19:40 - 19:42
    andare fuori e si interessa alle cose del
  • 19:42 - 19:46
    mondo, noi continuiamo a leggere e
  • 19:46 - 19:48
    studiare gli insegnamenti di Bhagavan per
  • 19:48 - 19:50
    ricordarci costantemente che ciò che
  • 19:50 - 19:53
    dovremmo fare non è leggere libri fisici
  • 19:53 - 19:57
    o i libri sullo schermo del pc
  • 19:57 - 20:01
    dovremmo leggere il libro del nostro cuore
  • 20:01 - 20:07
    che è io, e questo è lì silenzio
  • 20:07 - 20:22
    D.:Molte volte, potrebbe essere che, la
  • 20:22 - 20:25
    maggior parte delle volte quando diamo
  • 20:25 - 20:28
    attenzione all'attenzione all'io, ma in
  • 20:28 - 20:32
    effetti diamo attenzione all'ego e alle
  • 20:32 - 20:36
    sue macchinazioni, cioè.....
  • 20:36 - 20:39
    M.: Sì, ma non importa, se dai attenzione
  • 20:39 - 20:44
    all'ego, è già sufficiente, perchè....
  • 20:44 - 20:46
    il serpente è proprio la corda, ma a noi
  • 20:46 - 20:49
    sembra essere il serpente.
  • 20:49 - 20:51
    Fino a quando ci sembra che sia un
  • 20:51 - 20:54
    serpente, dovremmo guardarlo attentamente
  • 20:54 - 20:59
    per vedere cos'è. Anche se ora
  • 20:59 - 21:02
    sperimentiamo l'io come ego, dovremmo
  • 21:02 - 21:04
    guardare attentamente questo ego per
  • 21:04 - 21:07
    vedere cosa esso è veramente e poi quello
  • 21:07 - 21:09
    che è veramente , si rivelerà a noi come
  • 21:09 - 21:12
    puro io. Spesso le persone fanno domande
  • 21:12 - 21:17
    e si confondono continuamente come se ci
  • 21:17 - 21:20
    fossero due io, perchè parliamo di ego
  • 21:20 - 21:23
    parliamo del sè, sembra che ci siano due
  • 21:23 - 21:26
    io. Ma in realtà non ci sono due io. così
  • 21:26 - 21:29
    come se ci fossero due cose per terra,
  • 21:29 - 21:32
    sembra essere un serpente, ma in realtà è
  • 21:32 - 21:35
    una corda, no ci sono due cose, ma solo
  • 21:35 - 21:38
    una. Così quello che ora sembra essere
  • 21:38 - 21:40
    l'ego, in realtà è il puro io. Così non
  • 21:40 - 21:43
    dobbiamo preoccuparci: oh non so qual è
  • 21:43 - 21:46
    il puro io, io conosco solo l'ego, come
  • 21:46 - 21:48
    posso investigar il puro io? Investigate
  • 21:48 - 21:50
    l'ego. Quando la gente chiedeva a
  • 21:50 - 21:54
    Bhagavan sull'auto-investigazione: chi
  • 21:54 - 21:57
    devo investigare, il sè o l'ego? Lui
  • 21:57 - 22:01
    spesso diceva: l'ego. Perchè lui sa che
  • 22:01 - 22:03
    ciò che noi prendiamo per ego, è
  • 22:03 - 22:05
    esattamente il sè, Così non si può
  • 22:05 - 22:07
    investigare l'ego senza investigare
  • 22:07 - 22:09
    quello che realmente siamo.
  • 22:09 - 22:11
    D.: Ma lui diceva, e anche tu lo dici che
  • 22:11 - 22:16
    l'ego è un nulla privo di caratteristiche
  • 22:16 - 22:21
    M.: sì, è indistinto nel senso
  • 22:21 - 22:24
    che...perchè è indistinto? Perchè è il
  • 22:24 - 22:27
    puro io che non ha caratteri distintivi,
  • 22:27 - 22:30
    non è separato da nessuna cosa
  • 22:30 - 22:32
    tutto ciò che...ogni oggetto che
  • 22:32 - 22:35
    conosciamo, ogni cosa altra da 'io', la
  • 22:35 - 22:38
    conosciamo come cosa diversa da io, perchè
  • 22:38 - 22:43
    ha delle caratteristiche, mentre l'io è
  • 22:43 - 22:45
    la base pura sulla quale tutto appare, è
  • 22:45 - 22:47
    lo spazio della coscienza nel quale tutti
  • 22:47 - 22:51
    i sogni appaiono e scompaiono, così
  • 22:51 - 22:59
    non ha caratteristiche definibili, non ci
  • 22:59 - 23:01
    sono caratteristiche distintive da tutto
  • 23:01 - 23:03
    il resto, ma noi lo sperimentiamo proprio
  • 23:03 - 23:07
    come io, così ecco perchè Bhagavan
  • 23:07 - 23:10
    genuinamente, qualche volta parlò di
  • 23:10 - 23:13
    questo 'swarupa dhyana', meditare sulla
  • 23:13 - 23:16
    nostra propria forma, ma più spesso quando
  • 23:16 - 23:19
    parlava di meditazione, genuinamente lui
  • 23:19 - 23:21
    parlava di vichara. Vichara significa:
  • 23:21 - 23:24
    investigazione. Investighiamo e scopriamo
  • 23:24 - 23:26
    cos'è.
  • 23:26 - 23:32
    D.: ok grazie
  • 23:32 - 23:34
    D.: Vorrei fare una domanda
  • 23:34 - 23:36
    quando investighiamo l'io, ci focalizziamo
  • 23:36 - 23:42
    sull'ego dove investighiamo se l'ego c'è
  • 23:42 - 23:46
    nello stesso tempo, meditiamo anche
  • 23:46 - 23:51
    sull'io sono, ma quando meditiamo su
  • 23:51 - 23:53
    'io sono' che non è 'io sono'
  • 23:53 - 23:56
    M.: devi meditare..'io sono, come ego'
  • 23:56 - 23:58
    è la stessa cosa.
  • 23:58 - 24:00
    D.: E' lo stesso io. L'ego è l'aggiunta
  • 24:00 - 24:04
    all'io. M.: Sì......
  • 24:04 - 24:06
    D.: Io con il corpo. M.: Sì, sì
  • 24:06 - 24:09
    D.:' Io' senza il corpo, è l'io reale,
  • 24:09 - 24:14
    che è l'atma, così quando medito su
  • 24:14 - 24:20
    'io sono' allora, 'io sono' è il sè
  • 24:20 - 24:23
    piuttosto che l'ego.
  • 24:23 - 24:26
    M.: Bene, il fatto è che è ego fino
  • 24:26 - 24:28
    a quando da attenzione ad altro da 'io'
  • 24:28 - 24:33
    quando prova a dare attenzione a se stesso
  • 24:33 - 24:36
    allora viene meno, cessa di essere ego
  • 24:36 - 24:39
    e rimane come sè reale. Ecco perchè
  • 24:39 - 24:42
    Nel "Vangelo di Maharshi, Bhagavan dice
  • 24:42 - 24:46
    che un punto, spiega che l'ego "aham
  • 24:46 - 24:49
    vritti" o 'il pensiero io' non è altro che
  • 24:49 - 24:52
    che "cht jada granthi", che è un nodo che
  • 24:52 - 24:57
    apparentemente lega "chit" che è 'io sono"
  • 24:57 - 25:00
    con "jada", ciò che è non conscio, ciòè
  • 25:00 - 25:03
    il corpo, la mente e tutto, li lega
  • 25:03 - 25:06
    insieme come se fossero uno, ma dice:
  • 25:06 - 25:09
    nella tua investigazione alla fonte di
  • 25:09 - 25:11
    "aham vritti" nella fonte dell'ego,
  • 25:11 - 25:14
    prendi l'aspetto essenziale di 'chit'...
  • 25:14 - 25:18
    ok, adesso l'ego è:
  • 25:18 - 25:21
    io sono il corpo, non ci sediamo a
  • 25:21 - 25:23
    meditare sul corpo, vero? Meditiamo
  • 25:23 - 25:28
    sull'io, l'aspetto essenziale 'chit'
  • 25:28 - 25:30
    dell'ego. Questo è ciò su cui ci
  • 25:30 - 25:33
    focalizziamo, ecco perchè dice: questo è
  • 25:33 - 25:37
    ciò che realmente
  • 25:37 - 25:44
    siamo, la coscienza infinita che è il
  • 25:44 - 25:45
    nostro sè reale.
  • 25:45 - 25:51
    D.: Un'altra domanda su Cit.?Eka sloki
  • 25:51 - 25:54
    brdaya-kukara Madhye
  • 25:54 - 25:58
    kevalam Brahma-mathram
  • 25:58 - 26:03
    Hyaham-aham-iti sākshad- ātmarūpena bhāti
  • 26:03 - 26:09
    Hridi-viśa manasā svam cinvatā majjatā vā
  • 26:09 - 26:12
    l'ultima frase è (cit:)
  • 26:12 - 26:22
    Pava-nacalana rodhād ātmanishto bhava-tvam
  • 26:22 - 26:24
    Pava-nacalana rodhād significa
  • 26:24 - 26:26
    : fermare il movimento del respiro
  • 26:26 - 26:32
    pavana-calana rodhAd Atmanishtho bhava tvam
  • 26:32 - 26:35
    fermando il momento in cui giunge il
  • 26:35 - 26:39
    respiro.Il respiro è definito 'cinvata'
  • 26:39 - 26:42
    il respiro è definito majjatà
  • 26:42 - 26:46
    M.:Una cosa è essenziale capire di
  • 26:46 - 26:50
    questo verso ed è, la persona che
  • 26:50 - 26:53
    cominciò a scrivere questo verso, la
  • 26:53 - 26:56
    persona era Jagadhisha Sastri, lui aveva
  • 26:56 - 26:58
    una certa idea in mente e cercava di
  • 26:58 - 27:01
    esprimerla in un verso, e non era capace
  • 27:01 - 27:05
    di farlo, così chies a Bhagavan e Bhagavan
  • 27:05 - 27:08
    scrisse il verso per lui, e Bhagavan lo
  • 27:08 - 27:12
    firmò Jagadisha, cioè egli scrisse l'idea
  • 27:12 - 27:15
    di Jagadisha, fortunatamente, perchè
  • 27:15 - 27:18
    Jagadisha era stato con Bhagavan per
  • 27:18 - 27:20
    molto tempo, molte delle idee lì contenute
  • 27:20 - 27:23
    erano idee di Bhagavan: i primi due versi
  • 27:23 - 27:25
    erano perfetti, nessun problema nel terzo
  • 27:25 - 27:28
    Quando si arriva al quarto verso dove dice
  • 27:28 - 27:29
    pava nacala narodha
  • 27:29 - 27:30
    lì c'è confusione,
  • 27:30 - 27:33
    perchè per fermare il movimento del
  • 27:33 - 27:38
    respiro, dobbiamo fare attenzione al
  • 27:38 - 27:42
    respiro, ma non possiamo, se lo scopo è
  • 27:42 - 27:44
    quello di fermare il respiro, diamo
  • 27:44 - 27:49
    attenzione al respiro e così alimentiamo
  • 27:49 - 27:53
    l'ego, ma Bhagavan ha rivelato qualcosa,
  • 27:53 - 27:58
    se dai attenzione all'io, l'ego scompare
  • 27:58 - 28:04
    e poichè l'ego da origine al prana,
  • 28:04 - 28:06
    il respiro e la vita nel corpo, esso
  • 28:06 - 28:14
    (respiro) si origina con l 'ego e continua
  • 28:14 - 28:16
    a esistere fin quando l'ego c'è per
  • 28:16 - 28:19
    sperimentarlo, quando l'ego svanisce,
  • 28:19 - 28:22
    anch'esso svanisce, così se semplicemente
  • 28:22 - 28:24
    facciamo Svam cinvata
  • 28:24 - 28:26
    questo controllerà il
  • 28:26 - 28:30
    respiro automaticamente, ma c'è una
  • 28:30 - 28:33
    parola : "va"questa significa o con
  • 28:33 - 28:35
    questo o con quello, qui è dove si
  • 28:35 - 28:40
    si fraintende perchè indipendentemente
  • 28:40 - 28:41
    da Svam cinvata
  • 28:41 - 28:45
    indipendentemente dall'auto attenzione
  • 28:45 - 28:48
    non possiamo far scomparire l'ego e quindi
  • 28:48 - 28:51
    restare nel sè, così dobbiamo considerare
  • 28:51 - 28:53
    quel verso non come puro insegnamento di
  • 28:53 - 28:56
    Bhagavan., ma il puro insegnamento di
  • 28:56 - 28:58
    Bhagavan.....un po' come l'ego. E'
  • 28:58 - 29:00
    il puro io con aggiunte. L'aggiunta qui è
  • 29:00 - 29:06
    l' Upadhi è 'pavana calana rodh' e 'va'
  • 29:06 - 29:08
    questa èl'aggiunta, che è l'idea di
  • 29:08 - 29:11
    Jagadisha Sastri, il resto è l'idea di
  • 29:11 - 29:15
    Bhagavan D.: Così non si qualifica:
  • 29:15 - 29:17
    pava nachala narodha non si qualifica
  • 29:17 - 29:20
    come majjatā o cinvata
  • 29:20 - 29:23
    M.: se facciamo con 'cinvata', 'cinvata'
  • 29:23 - 29:26
    e majjata non sono separati, perchè
  • 29:26 - 29:30
    se diamo attenzione a 'io', l'ego svanisce
  • 29:30 - 29:33
    majjata significa andare giù, sprofondare
  • 29:33 - 29:36
    come viene quache volta tradotto
  • 29:36 - 29:38
    ma ciò a cui si riferisce è lo sprofondare
  • 29:38 - 29:43
    dell'ego. Così attraverso 'Svam cinvata',
  • 29:43 - 29:45
    majjata avviene automaticamente.
  • 29:45 - 29:47
    E attraverso Svam cinvata',
  • 29:47 - 29:49
    'pavana chalana rodhd' anche avviene
  • 29:49 - 29:51
    automaticamente.Il problema è che se
  • 29:51 - 29:53
    trascuriamo di dare
  • 29:53 - 29:56
    attenzione solo a 'io' e pensiamo di far
  • 29:56 - 29:59
    soccombere la mente attraverso '
  • 29:59 - 30:02
    pavana chalana rodhad', coè con pranayama;
  • 30:02 - 30:04
    Bhagavan ha detto: se facciamo
  • 30:04 - 30:06
    cessare la mente con il pranayama,
  • 30:06 - 30:09
    la mente resterà come se fosse sprofondata
  • 30:09 - 30:13
    per mezzo di pranayama, la mente resterà
  • 30:13 - 30:16
    come sprofondata,
  • 30:16 - 30:19
    ma sorgerà di nuovo. Essa sprofonderà
  • 30:19 - 30:21
    nello stato di 'laya'. Bhagavan dice
  • 30:21 - 30:24
    categoricamente in 'Nan Yar': esso
  • 30:24 - 30:26
    tiene la mente controllata, ma non
  • 30:26 - 30:28
    distruggerà la mente, il pranayama. Lo
  • 30:28 - 30:34
    dice in modo categorico. In questo modo
  • 30:34 - 30:37
    molti diventano confusi, perchè sta
  • 30:37 - 30:40
    scritto a caratteri d'oro: Bhagavan dice,
  • 30:40 - 30:43
    questa è l'essenza degli insegnamenti di
  • 30:43 - 30:45
    Bhagavan, ma in realtà non è così.
  • 30:45 - 30:48
    Quando Bhagavan scrisse 'Ulladu narpadu'
  • 30:48 - 30:51
    originariamente era una raccolta di 20,
  • 30:51 - 30:56
    30 versi che Muruganar raccolse insieme
  • 30:56 - 30:58
    ed egli chiese a Bhagavan di farne
  • 30:58 - 31:02
    un'opera completa di 40 versi. Mentre
  • 31:02 - 31:05
    Bhagavan e Muruganar discutevano
  • 31:05 - 31:07
    e Bhagavan scriveva i versi,
  • 31:07 - 31:09
    cominciarono a cancellarli uno dopo
  • 31:09 - 31:12
    l'altro. Questo è uno di quelli cancellati
  • 31:12 - 31:14
    perchè non è il puro insegnamento di
  • 31:14 - 31:16
    Bhagavan. Ecco perchè esso trova posto,
  • 31:16 - 31:18
    la versione Tamil, trova posto in 'Ulladu
  • 31:18 - 31:21
    Narpadu Anubandham' il supplemento, ma non
  • 31:21 - 31:25
    in 'Ulladu Narpadu', il puro insegnamento
  • 31:25 - 31:27
    di Bhagavan. Solo il supplemento
  • 31:27 - 31:30
    'Anubandham' contiene alcuni degli
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    insegnamenti puri di Bhagavan altri
  • 31:32 - 31:38
    tradotti in altri posti, è un miscuglio.
  • 31:38 - 31:41
    M.: Cos'è il cuore? Il cuore è 'io'. Cuore
  • 31:41 - 31:46
    significa 'centro', il centro è 'io'
  • 31:46 - 31:49
    Bhagavan spesso ripetutamente diceva:
  • 31:49 - 31:53
    il cuore non significa null'altro che'io'
  • 31:53 - 31:56
    Era solo perchè alcune persone la cui
  • 31:56 - 32:01
    mente era confusa dall'idea dei
  • 32:01 - 32:06
    chakra, nadi o cose del genere, non appena
  • 32:06 - 32:09
    Bhagavan diceva 'io'è il cuore, dicevano:
  • 32:09 - 32:11
    è nel anahata chakra, Bhagavan diceva:
  • 32:11 - 32:14
    no. E allora in che parte del corpo è?
  • 32:14 - 32:16
    Allora Bhagavan diceva: quando riferito
  • 32:16 - 32:17
    al corpo, il posto che sentiamo essere
  • 32:17 - 32:19
    il centro di 'io' è due dita a destra
  • 32:19 - 32:21
    del centro del petto. Ma questo non è il
  • 32:21 - 32:24
    cuore reale. non ci può essere un cuore
  • 32:24 - 32:26
    reale. Come può il corpo che esiste solo
  • 32:26 - 32:29
    dopo che l'ego sorge, come può essere
  • 32:29 - 32:31
    quello il cuore dal quale sorge l'ego?
  • 32:31 - 32:37
    Non può essere. Così majjtà significa
  • 32:37 - 32:40
    semplicemente,.......è un modo metaforico
  • 32:40 - 32:42
    che sta a significare: sprofondare.
  • 32:42 - 32:45
    Così, o la mente viene eliminata dando
  • 32:45 - 32:51
    attenzione a 'io', intendo dire che quel
  • 32:51 - 32:56
    verso implica o questo o quello, ma
  • 32:56 - 33:00
    infatti Bhagavan ha chiarito che non c'è
  • 33:00 - 33:03
    scelta, l'unico modo, ecco perchè ho
  • 33:03 - 33:07
    detto, il segreto che Bhagavan ha rivelato
  • 33:07 - 33:09
    sulla natura dell'ego, la natura dell'ego
  • 33:09 - 33:13
    viene sostenuta e alimentata
  • 33:13 - 33:16
    dando attenzione a qualsiasi cosa diversa
  • 33:16 - 33:17
    da 'io'. Ecco perchè dando attenzione a
  • 33:17 - 33:20
    qualunque cosa diversa da 'io', non
  • 33:20 - 33:22
    possiamo distruggere l'ego. L'unico modo
  • 33:22 - 33:24
    per distruggerlo è di dare attenzione solo
  • 33:24 - 33:29
    a 'io'. Se comprendiamo questo principio
  • 33:29 - 33:32
    basilare, l'insegnamento di Bhagavan
  • 33:32 - 33:34
    diventa molto chiaro e lo deduciamo per es
  • 33:34 - 33:37
    nei 'Colloqui'. Nei 'Colloqui' ci sono
  • 33:37 - 33:40
    tante cose che dice Bhagavan. In essi
  • 33:40 - 33:42
    possiamo trovare cose che Bhagavan poi
  • 33:42 - 33:45
    contraddice direttamente in altri posti;
  • 33:45 - 33:47
    perchè nei 'Colloqui' lui da risposte
  • 33:47 - 33:50
    individuali. Ogni singola persona chiede
  • 33:50 - 33:53
    secondo le proprie credenze, aspirazioni
  • 33:53 - 33:57
    e bisogni individuali. E così adeguandosi
  • 33:57 - 34:03
    alle aspirazioni e i bisogni individuali,
  • 34:03 - 34:05
    Bhagavan risponde alle domande di ognuno-
  • 34:05 - 34:08
    non possiamo prendere ogni cosa che
  • 34:08 - 34:10
    Bhagavan dice.
  • 34:10 - 34:12
    Proprio uno o due giorni fa qualcuno mi
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    ha chiesto: da qualche parte, nei
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    'Colloqui' o altrove, qualcuno ha chiesto
  • 34:17 - 34:19
    a Bhagavan : le preghiere sono esaudite?
  • 34:19 - 34:21
    Bhagavan ha detto: sì la forza del
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    pensiero non è mai vana. E questo è vero,
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    se la consideriamo una verità universale:
  • 34:28 - 34:31
    le preghiere vengono esaudite, ma se
  • 34:31 - 34:33
    prendiamo in considerazione una guerra
  • 34:33 - 34:35
    dove la gente di entrambe le parti
  • 34:35 - 34:37
    prega Dio perchè la propria parte vinca
  • 34:37 - 34:40
    Come può Dio rispondere alle preghiere
  • 34:40 - 34:43
    di entrambe le parti?
  • 34:43 - 34:46
    E' assolutamente, cioè è semplice senso
  • 34:46 - 34:50
    logico: le preghiere non possono essere
  • 34:50 - 34:52
    sempre esaudite, e anche se potessero
  • 34:52 - 34:55
    essere esaudite, non sarebbe bene, perchè
  • 34:55 - 34:57
    le preghiere sono i nostri desideri e
  • 34:57 - 34:59
    fantasie. Se Dio soddisfasse ogni nostra
  • 34:59 - 35:02
    fantasia questo non è un bene, Lui sa ciò
  • 35:02 - 35:04
    che è bene per noi secondo il nostro
  • 35:04 - 35:10
    prarabdha, allora perchè dovremmo pregare
  • 35:10 - 35:12
    Bhagavan 'voglio questo, non voglio
  • 35:12 - 35:15
    quello' come se con le nostre preghiere
  • 35:15 - 35:17
    potesse cambiare il nostro prarabdha
  • 35:17 - 35:19
    liberandoci dai peccati. Lui sa cosa è
  • 35:19 - 35:21
    bene per noi, ha già stabilito il nostro
  • 35:21 - 35:24
    prarabdha, così l'unica preghiera che in
  • 35:24 - 35:26
    realtà è utile è quella per annientare
  • 35:26 - 35:29
    l'ego, perchè, se preghiamo per annientare
  • 35:29 - 35:33
    l'ego, almeno in certa misura desideriamo
  • 35:33 - 35:36
    liberarci dell'ego. E l'ego non sarà mai
  • 35:36 - 35:39
    distrutto finchè veramente non vogliamo
  • 35:39 - 35:42
    rinunciare a esso. possiamo dire che le
  • 35:42 - 35:44
    preghiere sono l'inizio, pregare per
  • 35:44 - 35:46
    l'annientamento dell'ego è solo l'inizio.
  • 35:46 - 35:49
    E pur pregando e pregando, comunque
  • 35:49 - 35:51
    ego non sparisce, cosa dobbiamo fare con
  • 35:51 - 35:53
    l'ego? Dobbiamo investigare e scoprire
  • 35:53 - 35:56
    qual è il problema. Quindi la preghiera
  • 35:56 - 35:57
    ci da la purezza della mente per
  • 35:57 - 36:01
    investigare l'ego e di conseguenza,
  • 36:01 - 36:03
    annientarlo. Quindi questa è l'unica
  • 36:03 - 36:06
    preghiera che sicuramente sarà esaudita,
  • 36:06 - 36:09
    non immediatamente, perchè ancora non
  • 36:09 - 36:12
    siamo pronti anche se preghiamo per
  • 36:12 - 36:14
    questo. Il 99% di noi non lo vuole
  • 36:14 - 36:17
    veramente. Potremmo ottenere 'jnana'
  • 36:17 - 36:19
    qui e ora, non c'è nulla di più semplice
  • 36:19 - 36:21
    che sperimentare noi stessi per quello
  • 36:21 - 36:23
    che siamo veramente, ma il problema è che
  • 36:23 - 36:25
    abbiamo troppi desideri e attaccamenti,
  • 36:25 - 36:28
    siamo più interessati a altre cose che a
  • 36:28 - 36:30
    sperimentare noi stessi solo 'io'.
  • 36:30 - 36:32
    D.: Potresti descrivere il processo di
  • 36:32 - 36:35
    vicara o la tecnica 'vicara',ho letto i
  • 36:35 - 36:40
    tuoi libri, ma non riesco a capire bene
  • 36:40 - 36:43
    M.: Anche la parola 'tecnica' è fuorviante
  • 36:43 - 36:47
    qualcosa di tecnico, ma in effetti è molto
  • 36:47 - 36:50
    molto semplice. Come spiegavo prima,
  • 36:50 - 36:51
    se dai attenzione a qualunque cosa
  • 36:51 - 36:55
    diversa da 'io' alimenti l'ego, ma se
  • 36:55 - 36:59
    cerchi di dare attenzione all'ego stesso
  • 36:59 - 37:03
    all'io stesso, l'ego svanirà, così, vicara
  • 37:03 - 37:07
    non è altro che dare attenzione a 'io'
  • 37:07 - 37:12
    esaminaminando vigili, osservando 'io',
  • 37:12 - 37:16
    quindi se mantieni l'attenzione su 'io'
  • 37:16 - 37:19
    tutto ciò è 'vicara'.
  • 37:19 - 37:22
    D.: Se per esempio, sono preoccupata
  • 37:22 - 37:25
    o ci sono preoccupazioni o rabbia o altro
  • 37:25 - 37:28
    che disturba che dire di questa
  • 37:28 - 37:31
    investigazione "chi sono io?", 'chi
  • 37:31 - 37:34
    sono io?"
  • 37:34 - 37:43
    M.: Il problema è nella traduzione di
  • 37:43 - 37:45
    'vicara' con 'indagine', perchè il termine
  • 37:45 - 37:48
    'indagine' in inglese ha due significati,
  • 37:48 - 37:50
    può significare 'porre domande'e può
  • 37:50 - 37:53
    significare 'investigare'. Quando Bhagavan
  • 37:53 - 37:55
    usava la parola 'vicara', la usava nel
  • 37:55 - 37:57
    senso di 'investigazione', così non è
  • 37:57 - 38:00
    solo una questione di chiedere "chi sono
  • 38:00 - 38:01
    io?", è una questione di investigare
  • 38:01 - 38:05
    "chi sono io?" Come investigare "chi sono
  • 38:05 - 38:07
    io?" Se Bhagavan ti chiede di investigare
  • 38:07 - 38:10
    cosa è scritto in questo libro. Non ti
  • 38:10 - 38:12
    metti seduto a occhi chiusi e chiedi:
  • 38:12 - 38:14
    "cosa è scritto in questo libro? Cosa è
  • 38:14 - 38:16
    scritto in questo libro?" no, apri il
  • 38:16 - 38:17
    libro e leggi quello che c'è scritto.
  • 38:17 - 38:20
    Quindi, quando diceva "investigate cos'è
  • 38:20 - 38:22
    io? investigate 'chi sono io?'Dovete
  • 38:22 - 38:24
    guardare 'io' per scoprire cos'è
  • 38:24 - 38:28
    D.: Questo si riferisce all'ego, vero?
  • 38:28 - 38:30
    Chi sono io?
  • 38:30 - 38:32
    M.: C'è solo un 'io', quello che ora
  • 38:32 - 38:37
    sembra essere un ego, in realtà è il
  • 38:37 - 38:39
    vero 'io'. ma fino a quando lo
  • 38:39 - 38:41
    sperimentiamo come se fosse un ego
  • 38:41 - 38:44
    dovremmo dargli attenzione. ecco perchè
  • 38:44 - 38:49
    parlavo dell' analogia del serpente e
  • 38:49 - 38:51
    la corda, è un'analogia molto valida.
  • 38:51 - 38:53
    Cammini su un sentiero nel buio con
  • 38:53 - 38:55
    Bhagavan e improvvisamente vedi un
  • 38:55 - 38:57
    serpente sul sentiero. Hai paura.
  • 38:57 - 39:01
    Bhagavan ti dice: " no, non è un serpente
  • 39:01 - 39:03
    è solo una corda, guardala attentamente"
  • 39:03 - 39:07
    Non ci aiuta" devo guardare il serpente, o
  • 39:07 - 39:09
    devo guardare la corda?". Vediamo solo
  • 39:09 - 39:12
    che quello che vediamo è un serpente
  • 39:12 - 39:14
    dal nostro punto di vista, ma Bhagavan
  • 39:14 - 39:16
    ci dice di guardarlo attentamente, ci
  • 39:16 - 39:19
    fidiamo di lui, lo guardiamo attentamente,
  • 39:19 - 39:20
    e vediamo che è solo una corda.
  • 39:20 - 39:23
    Quindi non è importante se l'io a cui
  • 39:23 - 39:25
    pensiamo di dare attenzione è l'ego
  • 39:25 - 39:29
    o il sè, c'è solo un 'io', è lo stesso
  • 39:29 - 39:32
    'io', è la mente che da queste etichette.
  • 39:32 - 39:34
    D.: Scusa, C'è un altro modo per dire:
  • 39:34 - 39:38
    dai attenzione a'io', e cioè dire " sii
  • 39:38 - 39:42
    consapevole di essere consapevole?"
  • 39:42 - 39:46
    M.: Sì, sì in certo senso sì, ma, cos'è
  • 39:46 - 39:52
    che è consapevole ? Più che essere
  • 39:52 - 39:57
    consapevole, essere consapevole di ciò
  • 39:57 - 40:00
    che è consapevole di quello che è
  • 40:00 - 40:04
    consapevole. perchè, per esempio, io sono
  • 40:04 - 40:07
    consapevole della luce qui, ma essere
  • 40:07 - 40:11
    consapevole di essere consapevole della
  • 40:11 - 40:15
    luce, non è la soluzione, perchè fino a
  • 40:15 - 40:17
    quando siamo consapevoli di qualunque cosa
  • 40:17 - 40:20
    diversa da 'io', questa non è la pura
  • 40:20 - 40:21
    consapevolezza. La pura consapevolezza
  • 40:21 - 40:23
    è solo l'auto -consapevolezza,cioè
  • 40:23 - 40:24
    consapevole solo di 'io'
  • 40:24 - 40:28
    D.:Il termine non è consapevolezza?
  • 40:28 - 40:31
    M.:E' consapevolezza, ma ricorda che la
  • 40:31 - 40:33
    parola 'consapevolezza' viene usata in
  • 40:33 - 40:42
    molti sensi. Sei consapevole che Mosca è
  • 40:42 - 40:47
    la capitale della Russia? D.: Sì
  • 40:47 - 40:49
    M.: lo sei, allora la tua consapevolezza
  • 40:49 - 40:53
    che Mosca è la capitale della Russia è
  • 40:53 - 40:58
    'io'? D.: la consapevolezza che sa
  • 40:58 - 41:01
    questo. M.:Esatto, esatto, quindi
  • 41:01 - 41:04
    cosa conosce questa consapevolezza,
  • 41:04 - 41:06
    quello che è consapevole, questo abbiamo
  • 41:06 - 41:09
    bisogno di investigare, Sì, ogni volta
  • 41:09 - 41:12
    che usiamo consapevolezza o coscienza
  • 41:12 - 41:14
    nel senso di ciò che è consapevole o ciò
  • 41:14 - 41:17
    che è conscio, ma generalmente il modo
  • 41:17 - 41:19
    usuale in cui usiamo queste parole non
  • 41:19 - 41:22
    significa ciò che è consapevole, ma
  • 41:22 - 41:27
    significa la conoscenza che abbiamo di
  • 41:27 - 41:29
    questa cosa piuttosto che di quello che
  • 41:29 - 41:31
    conosce queste cose. 'io' è qualcosa di
  • 41:31 - 41:43
    molto sottile ed è molto facile che la
  • 41:43 - 41:46
    nostra attenzione venga deviata da 'io'.
  • 41:46 - 41:52
    così, cerchiamo di tenere l'attenzione
  • 41:52 - 41:54
    focalizzare la nostra attenzione solo
  • 41:54 - 42:00
    su 'io', quindi dobbiamo essere molto
  • 42:00 - 42:03
    precisi che è solo 'io' a cui stiamo dando
  • 42:03 - 42:05
    attenzione e non qualunque altra cosa.
  • 42:05 - 42:08
    Ecco perchè Bhagavan generalmente
  • 42:08 - 42:11
    sottolinea questo conoscere 'io', 'chi
  • 42:11 - 42:12
    sono io?' ' cos'è questo 'io?'
  • 42:12 - 42:19
    D.: Forse un modo moderno di definirlo?
  • 42:19 - 42:23
    qualsiasi cosa anche di pensare se stessi
  • 42:23 - 42:25
    M.: Cosa c'è di più moderno di 'io', noi
  • 42:25 - 42:28
    tutti diciamo 'io', è antico,
  • 42:28 - 42:31
    consapevolezza, coscienza, non sono
  • 42:31 - 42:34
    concetti moderni. La filosofia parla di
  • 42:34 - 42:37
    queste cose da millenni, erano nei veda
  • 42:37 - 42:42
    tutta la filosofia antica
  • 42:42 - 42:44
    quindi non sono concetti nuovi. quello
  • 42:44 - 42:47
    che mette in difficoltà gran parte della
  • 42:47 - 42:52
    filosofia è l'investigare la coscienza
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    come se fosse qualcosa di diverso da 'io'.
  • 42:54 - 42:59
    Ora c'è una filosofia molto interessante e
  • 42:59 - 43:03
    la neuroscienza che sta cercando
  • 43:03 - 43:05
    di scoprire cos'è la coscienza
  • 43:05 - 43:07
    e che scrivono una marea di parole su
  • 43:07 - 43:13
    cos'è la coscienza e hanno anche due
  • 43:13 - 43:18
    teorie: una teoria è la teoria calda della
  • 43:18 - 43:19
    coscienza. La teoria calda della
  • 43:19 - 43:22
    coscienza, è che la coscienza è una
  • 43:22 - 43:24
    forma di pensiero più elevata , il
  • 43:24 - 43:26
    pensiero che pensa un pensiero, questa è
  • 43:26 - 43:29
    la coscienza, ogni sorta di idee, hanno
  • 43:29 - 43:31
    e generalmente cercano di ridurre la
  • 43:31 - 43:33
    coscienza: come nasce la coscienza in una
  • 43:33 - 43:37
    forma fisica? Danno per scontato il fisico
  • 43:37 - 43:41
    e ritengono che il mondo ci fosse prima
  • 43:41 - 43:44
    che nascesse la coscienza, solo in questo
  • 43:44 - 43:47
    piccolo pianeta nel vasto universo. In
  • 43:47 - 43:50
    qualche modo la vita si è evoluta,
  • 43:50 - 43:52
    l'organismo si è evoluto e evolvendosi
  • 43:52 - 43:56
    sempre di più, all'improvviso è comparsa
  • 43:56 - 43:58
    la coscienza. Cercano di capire come sia
  • 43:58 - 44:01
    possibile questo, perchè presuppongono
  • 44:01 - 44:05
    che il fisico è la base, mentre Bhagavan
  • 44:05 - 44:08
    dice:" Perchè si dovrebbe assumere che il
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    fisico è la base? Noi sappiamo del mondo
  • 44:11 - 44:13
    fisico solo perchè lo sperimentiamo, così
  • 44:13 - 44:20
    senza 'io' che sperimenta, non ci sarebbe
  • 44:20 - 44:23
    alcuna conoscenza del mondo fisico. Perchè
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    dovremmo ritenere che 'io' dipende dal
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    mondo fisico, piuttosto che il mondo
  • 44:27 - 44:30
    fisico dipenda da 'io'?
  • 44:30 - 44:33
    D.:Il mio inglese non è molto buono
  • 44:33 - 44:35
    M.: Ok, scusa, ho parlato troppo
  • 44:35 - 44:36
    velocemente?
  • 44:36 - 44:39
    D.: Potresti ripetere come si investiga
  • 44:39 - 44:49
    'io'? M.: Se ti chiedo di investigare
  • 44:49 - 44:51
    cosa c'è nel mazzo di fiori, cosa fai?
  • 44:51 - 44:55
    Dai una sbirciata... quindi, non possiamo
  • 44:55 - 45:01
    vedere 'io', non è una cosa fisica come
  • 45:01 - 45:05
    un fiore, ma quando gurdiamo qui, ciò
  • 45:05 - 45:09
    che attraverso gli occhi va al fiore, per
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    spiegarsi, è la nostra attenzione. quindi
  • 45:12 - 45:15
    dobbiamo dirigere questa attenzione
  • 45:15 - 45:18
    ciò cui diamo attenzione, sperimentiamo
  • 45:18 - 45:21
    quindi sperimentiamo il mondo perchè gli
  • 45:21 - 45:23
    diamo attenzione. Invece che dare
  • 45:23 - 45:26
    attenzione a qualsiasi altra cosa, dai
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    attenzione solo a 'io', cerca di
  • 45:29 - 45:32
    sperimentare solo 'io', perchè fino a
  • 45:32 - 45:35
    quando sperimenti altro dall'io' stai
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    mischiando te stessa con aggiunte e
  • 45:38 - 45:42
    stai diventando l'ego. Se vuoi
  • 45:42 - 45:45
    sperimentare 'io' per come è in realtà,
  • 45:45 - 45:48
    devi sperimentarlo in completo isolamento
  • 45:48 - 45:51
    da tutto il resto. Il mio inglese è
  • 45:51 - 45:54
    chiaro? Capisci 'isolamento'? Quando gli
  • 45:54 - 45:57
    scienziati suppongono di aver scoperto
  • 45:57 - 46:00
    qualche erba nella foresta sudamericana
  • 46:00 - 46:05
    che potrebbe curare il cancro, la leucemia
  • 46:05 - 46:10
    il diabete o qualcos'altro, cosa fanno
  • 46:10 - 46:12
    gli scienziati? Cercano di isolare il
  • 46:12 - 46:15
    principio attivo. Allo scopo di studiare
  • 46:15 - 46:20
    qualcosa, per essere veramente sicuro che
  • 46:20 - 46:23
    stai studiando solo una cosa, devi
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    isolarla da tutto il resto, quindi devi
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    evitare...perchè se ci sono troppe cose,
  • 46:31 - 46:34
    potrebbe essere una fra tante cose e non
  • 46:34 - 46:36
    capisci quale stai studiando veramente
  • 46:36 - 46:38
    così dobbiamo studiare 'io' solamente
  • 46:38 - 46:41
    dobbiamo isolarlo da tutte le aggiunte
  • 46:41 - 46:43
    con le quali ora si mischia, quindi
  • 46:43 - 46:45
    dobbiamo provare a focalizzare la nostra
  • 46:45 - 46:51
    attenzione su ciò che è questo 'io'.
  • 46:51 - 46:54
    Questo è tutto.
  • 46:54 - 47:00
    D.: Possiamo tornare a quello che hai
  • 47:00 - 47:04
    detto sulla preghiera? E' assolutamente
  • 47:04 - 47:07
    accettabile dire che, gran parte delle
  • 47:07 - 47:09
    preghiere sono uno spreco di tempo, perchè
  • 47:09 - 47:11
    Dio conosce già cosa vogliamo, è
  • 47:11 - 47:16
    affare di Dio.Ho amici musulmani e non
  • 47:16 - 47:21
    fanno che pregare continuamente, una
  • 47:21 - 47:24
    preghiera dietro l'altra, ma sotto di esse
  • 47:24 - 47:30
    c'è un fiume d'amore, e penso che la
  • 47:30 - 47:35
    preghiera che si concentra sull'amore sia
  • 47:35 - 47:44
    M.: Questa è la parte di bhakti, è
  • 47:44 - 47:49
    spiegato molto chiaramente da Sadhu Om
  • 47:49 - 47:52
    nella seconda parte di "The path of Sri
  • 47:52 - 47:54
    Ramana". Quello che spiega è: quando
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    le persone incominciano a adorare Dio,
  • 48:00 - 48:04
    Dio è il mezzo per uno scopo, esse
  • 48:04 - 48:06
    vogliono raggiungere determinate cose
  • 48:06 - 48:09
    credono che il potere di Dio sia garantito
  • 48:09 - 48:11
    così arrivano a Dio con la lista delle
  • 48:11 - 48:13
    spese: voglio questo e quello. Questa
  • 48:13 - 48:17
    è 'Kamya bhakti", cioè pregare per
  • 48:17 - 48:21
    ottenere qualcosa, p.es. 'voglio un lavoro
  • 48:21 - 48:24
    voglio passare l'esame, voglio che la
  • 48:24 - 48:29
    nonna malata stia meglio, questo, quello.'
  • 48:29 - 48:33
    Sembra di pregare in modo altruistico,
  • 48:33 - 48:35
    pregando per la nonna, ma in realtà,
  • 48:35 - 48:38
    preghiamo per nostra nonna, preghiamo
  • 48:38 - 48:41
    forse per la nonna che sta morendo di fame
  • 48:41 - 48:44
    in Africa o in qualche altro posto? No,
  • 48:44 - 48:47
    preghiamo per coloro che ci sono vicini.
  • 48:47 - 48:50
    quindi, qualsiasi cosa chiediamo di
  • 48:50 - 48:54
    ottenere da Dio è solo 'Kamya', ma,
  • 48:54 - 49:00
    nel fare questo, più preghiamo Dio per
  • 49:00 - 49:08
    questo o per quello, vedremo che almeno
  • 49:08 - 49:10
    alcune delle notre preghiere ci
  • 49:10 - 49:14
    sembreranno esaudite e allora, prima o poi
  • 49:14 - 49:18
    poichè spesso pensiamo a Dio, ci verrà
  • 49:18 - 49:21
    il pensiero che quando Dio è così gentile
  • 49:21 - 49:23
    che risponde alle mie preghiere,
  • 49:23 - 49:25
    quanto amore ha per me? Non sono io? Io
  • 49:25 - 49:29
    che chiedo a Lui questo e quello, invece
  • 49:29 - 49:34
    che cercare Dio stesso. Se lui è così
  • 49:34 - 49:36
    amorevole da esaudire tutti i miei
  • 49:36 - 49:38
    desideri, allora sicuramente dovrei
  • 49:38 - 49:41
    cercare lui piuttosto che i miei bisogni.
  • 49:41 - 49:43
    Lui conosce i miei bisogni, Lui li
  • 49:43 - 49:46
    soddisferà, e allora smettiamo di pregare
  • 49:46 - 49:48
    Dio per questo e quello, preghiamo Dio
  • 49:48 - 49:50
    solo per amore di Dio, vogliamo
  • 49:50 - 49:53
    avvicinarci a Dio, vogliamo che Dio
  • 49:53 - 49:58
    diventi il nostro desiderio. Così questo
  • 49:58 - 50:01
    è il punto in cui 'kamya bhakti' diventa
  • 50:01 - 50:03
    'niskamya bhakti', preghiamo Dio solo
  • 50:03 - 50:05
    per Dio, ma anche questa non è la fine,
  • 50:05 - 50:10
    perchè ancora crediamo che Dio sia altro
  • 50:10 - 50:12
    da noi stessi. Ma più preghiamo Dio, lo
  • 50:12 - 50:19
    adoriamo, meditiamo o altro, questa è
  • 50:19 - 50:22
    tutta mente pura e limitata, è il pulire
  • 50:22 - 50:25
    la mente dagli attaccamenti, e come la
  • 50:25 - 50:27
    mente diviene gradualmente più pura
  • 50:27 - 50:29
    raggiungerà un punto in cui sarà pronta
  • 50:29 - 50:34
    per ricevere l'insegnamento del Guru
  • 50:34 - 50:37
    da un Guru, perchè il Dio che stiamo
  • 50:37 - 50:39
    cercando è te stesso. Se vuoi
  • 50:39 - 50:41
    sperimentare Dio, devi sperimentare te
  • 50:41 - 50:45
    stesso per quello che realmente sei. Ecco
  • 50:45 - 50:48
    dove 'anya bhakti' la bhakti per Dio come
  • 50:48 - 50:51
    realmente è, diventa 'ananya bhakti'.
  • 50:51 - 50:54
    Questo è spiegato molto bene da Bhagavan
  • 50:54 - 50:57
    in 'Upadesa Undiyar'. Nei primi due versi
  • 50:57 - 51:01
    Lui dice: karma non può dare la
  • 51:01 - 51:03
    liberazione, poi nel terzo verso dice:
  • 51:03 - 51:08
    'niskamya karma', fatto con amore per Dio,
  • 51:08 - 51:12
    offrendo i frutti a Dio, questo
  • 51:12 - 51:14
    purificherà la mente e mostrerà la via
  • 51:14 - 51:16
    verso la liberazione. Non dice che è la
  • 51:16 - 51:21
    via verso la liberazione, lui dice che
  • 51:21 - 51:23
    purificherà la mente e mostrerà la via
  • 51:23 - 51:25
    verso la liberazione. La via verso la
  • 51:25 - 51:29
    liberazione è solo 'vicara'. Ma
  • 51:29 - 51:32
    praticando Bhakti verso Dio, adorando Dio
  • 51:32 - 51:35
    'niskamya', senza alcun desiderio, nè
  • 51:35 - 51:37
    altro da Dio eccetto che Dio stesso, e poi
  • 51:37 - 51:41
    spiega che ci sono diversi tipi di azioni
  • 51:41 - 51:46
    che possiamo fare: possiamo fare 'puja'
  • 51:46 - 51:49
    che è l'adorazione fisica di Dio, possiamo
  • 51:49 - 51:53
    fare 'japa', cantare e adorare Dio
  • 51:53 - 52:02
    verbalmente, o possiamo meditare su Dio
  • 52:02 - 52:09
    che adorazione mentale su di Lui. Questo
  • 52:09 - 52:13
    viene spiegato nei versi 4,5,6,7, poi
  • 52:13 - 52:16
    nell'ottavo verso egli dice, piuttosto
  • 52:16 - 52:20
    che ' anya-bhāva' cioè meditare su Dio
  • 52:20 - 52:23
    come se fosse altro, 'ananya-bhāva', la
  • 52:23 - 52:27
    convinzione che Lui è 'io'. 'Ananya-bhava
  • 52:27 - 52:30
    significa quando meditiamo, 'ananya'
  • 52:30 - 52:32
    significa 'senza alterità', quindi se
  • 52:32 - 52:35
    meditiamo su ciò che non è altro, questo
  • 52:35 - 52:38
    è meditare su 'io'. Quindi 'ananya-bhava'
  • 52:38 - 52:40
    che in sanscrito è: 'Lui è io', non c'è
  • 52:40 - 52:45
    Lui altro da 'io', ciò che Bhagavan
  • 52:45 - 52:47
    descrive qui è l'autoattenzione che Lui
  • 52:47 - 52:51
    definisce 'anaittinum uttamam', che è la
  • 52:51 - 52:53
    più elevata, cioè è la forma di
  • 52:53 - 52:56
    meditazione più elevata e la forma più
  • 52:56 - 52:58
    elevata di bhakti, perchè solo questo è
  • 52:58 - 53:03
    il sentiero diretto per la liberazione
  • 53:03 - 53:07
    Quindi, non è che la preghiera sia inutile
  • 53:07 - 53:10
    ma, penso che ogni vero devoto capirà
  • 53:10 - 53:12
    che le preghiere non vengono sempre
  • 53:12 - 53:16
    esaudite, e se abbiamo un po' di buon
  • 53:16 - 53:18
    senso, capiremo che le nostre preghiere
  • 53:18 - 53:20
    non vengono sempre esaudite
  • 53:20 - 53:22
    e, grazie al cielo,non sono sempre
  • 53:22 - 53:25
    esaudite
  • 53:25 - 53:28
    D.: quindi la preghiera è una forma di
  • 53:28 - 53:33
    bhakti, una bhakti speciale?
  • 53:33 - 53:40
    M.: Sì, ma, è ancora un modo indiretto
  • 53:40 - 53:43
    quando arriviamo Bhagavan e impariamo da
  • 53:43 - 53:45
    Bhagavan che il sentiro diretto è quello
  • 53:45 - 53:48
    di investigare 'io'. Bhagavan dice in
  • 53:48 - 53:58
    Nāṉ Yār? (chi sono io?): chi viene
  • 53:58 - 54:01
    catturato entro lo sguardo della Grazia
  • 54:01 - 54:03
    del Guru sarà sicuramente salvato come la
  • 54:03 - 54:05
    preda nelle fauci della tigre, e poi dice
  • 54:05 - 54:07
    "Tuttavia, è essenziale seguire il
  • 54:07 - 54:12
    sentiero indicato dal Guru. Il sentiero
  • 54:12 - 54:15
    che ci viene mostrato dal nostro Guru è
  • 54:15 - 54:18
    solo 'vicara'. Tutte le altre strade
  • 54:18 - 54:20
    ci danno il modo di arrivare al sentiero
  • 54:20 - 54:21
    di 'vicara'.
  • 54:21 - 54:23
    D.:Non ha detto che l'unica strada è
  • 54:23 - 54:25
    'vicara', ha detto che l'altro sentiero
  • 54:25 - 54:27
    è 'bhakti', e puoi trovare Dio come amore
  • 54:27 - 54:30
    Dio è amore. Ecco dov'è Dio
  • 54:30 - 54:31
    M.: Dio è altro da te stesso?
  • 54:31 - 54:34
    D.: Sì, ......M.: Dio è altro da te?
  • 54:34 - 54:36
    D.: Certo! M.: allora il Suo amore
  • 54:36 - 54:39
    per te è im perfetto, perchè se Lui è
  • 54:39 - 54:45
    altro da te, allora Lui ti ama come altro
  • 54:45 - 54:47
    da sè. Quindi di sicuro Lui ama se stesso
  • 54:47 - 54:50
    tutti amiamo noi stessi. Quindi se Lui ama
  • 54:50 - 54:52
    solo se stesso da un po' d'amore a te.
  • 54:52 - 54:54
    Io non sono soddisfatto da un Dio di
  • 54:54 - 54:57
    questo tipo. Io sono soddisfatto solo dal
  • 54:57 - 54:59
    Dio che Bhagavan mi ha mostrato che è il
  • 54:59 - 55:02
    mio sè, perchè questo Dio mi ama come
  • 55:02 - 55:04
    'mio sè'. Lui mi ama molto meglio di come
  • 55:04 - 55:08
    io amo me stesso, perchè'io amo me stesso'
  • 55:08 - 55:11
    con l' ego. Lui mi ama com realmente sono,
  • 55:11 - 55:14
    quindi non è un Dio molto migliore?
  • 55:14 - 55:16
    D.: Sì. M.: Allora, se vogliamo
  • 55:16 - 55:18
    conoscere questo Dio, dobbiamo dare
  • 55:18 - 55:22
    attenzione a 'io'. D.: Ok.
  • 55:22 - 55:29
    D.: L'attenzione all'attenzione è...
  • 55:29 - 55:34
    M.:Attenzione a essere chi da attenzione.
  • 55:34 - 55:36
    chi da attenzione? E' 'io'. Quindi
  • 55:36 - 55:42
    attenzione all'io che da attenzione, in
  • 55:42 - 55:44
    altre parole, noi volgiamo l'attenzione
  • 55:44 - 55:46
    indietro, verso noi stessi. Cos'è
  • 55:46 - 55:48
    l'attenzione? L'attenzione è la nostra
  • 55:48 - 55:51
    consapevolezza, noi dirigiamo la nostra
  • 55:51 - 55:53
    consapevolezza, come è
  • 55:53 - 55:55
    alle cose, portiamo le cose al centro
  • 55:55 - 55:59
    della nostra consapevolezza, non mandiamo
  • 55:59 - 56:02
    in realtà la nostra consapevolezza fuori,
  • 56:02 - 56:04
    tiriamo le cose nel centro della nostra
  • 56:04 - 56:07
    consapevolezza mentre diamo loro
  • 56:07 - 56:12
    attenzione. Invece che portare altro nel
  • 56:12 - 56:14
    centro della nostra consapevolezza, ciò
  • 56:14 - 56:16
    che è sempre nel centro della nostra
  • 56:16 - 56:19
    consapevolezza, siamo consapevoli solo di
  • 56:19 - 56:20
    quello, e quello è 'io'.
  • 56:20 - 56:22
    D.: Colui che da attenzione è 'io'
  • 56:22 - 56:27
    M.: Colui che da attenzione è 'io' sì.
  • 56:27 - 56:31
    D.:Nella tecnica dell'investigazione,
  • 56:31 - 56:34
    ci diresti qualcosa sul raccogliere
  • 56:34 - 56:37
    l'attenzione, o non è necessario?
  • 56:37 - 56:41
    M.:Raccogliamo continuamente l'attenzione,
  • 56:41 - 56:47
    quando leggiamo un email, raccogliamo
  • 56:47 - 56:50
    l'attenzione per concentrarci sull'email
  • 56:50 - 56:52
    giusto? Qualunque cosa noi portiamo
  • 56:52 - 56:55
    all'attenzione e togliamo l'attenzione
  • 56:55 - 56:57
    dalle altre cose, e la concentriamo su una
  • 56:57 - 56:59
    cosa, quindi quando il nostro scopo è di
  • 56:59 - 57:02
    dare attenzione solo a 'io', dando tutta
  • 57:02 - 57:04
    l'attenzione a 'io', automaticamente la
  • 57:04 - 57:07
    portiamo via dalle altre cose, la
  • 57:07 - 57:08
    ritiriamo via dal resto.
  • 57:08 - 57:10
    D.:E' una forma di concentrazione
  • 57:10 - 57:15
    M.: Sì D.:Vorrei fare una domanda su
  • 57:15 - 57:17
    questa tecnica di 'maha yoga'
  • 57:17 - 57:19
    M.:La tecnica di 'Maha yoga', quel libro
  • 57:19 - 57:25
    è molto fuorviante D.:Spiega le molte
  • 57:25 - 57:27
    forme di meditazione
  • 57:27 - 57:30
    M.: Sì ma non è....spiega molte cose, ma
  • 57:30 - 57:34
    non spiega cosa sono gli insegnamenti di
  • 57:34 - 57:36
    Bhagavan. Il titolo stesso è fuorviante
  • 57:36 - 57:39
    perchè 'maha yoga' non ha le tecniche di
  • 57:39 - 57:43
    'Maha yoga,' non fu scritto da Lakshmana
  • 57:43 - 57:45
    Sarma non ha niente a che vedere con
  • 57:45 - 57:47
    Lakshmana Sarma. Lakshmana Sarma che ha
  • 57:47 - 57:50
    scritto 'Maha yoga', il libro 'Maha yoga'
  • 57:50 - 57:52
    fu scritto da un altro buon
  • 57:52 - 57:54
    devoto di Bhagavan. Lui chiamò questo
  • 57:54 - 57:56
    libro 'Maha yoga', perchè una volta
  • 57:56 - 57:58
    Bhagavan disse, quando c'erano dei
  • 57:58 - 58:00
    discorsi sullo yoga, lui disse: questo è
  • 58:00 - 58:02
    lo yoga più grande di tutti gli yoga,
  • 58:02 - 58:06
    questo è 'Maha yoga 'parlando di 'vicara'
  • 58:06 - 58:08
    Quindi, nella terminologia di Bhagavan
  • 58:08 - 58:12
    'Maha yoga' significa solo vicara. Ma
  • 58:12 - 58:16
    quello che è spiegato in quel libro, la
  • 58:16 - 58:18
    tecnica di 'Maha yoga'è tutto tranne che
  • 58:18 - 58:20
    vicara. Spiega di.. non riesco a
  • 58:20 - 58:24
    ricordare, sono passati molti anni da
  • 58:24 - 58:26
    quando lo lessi, ma spiega di alcune
  • 58:26 - 58:28
    immagini nel processo di immergersi nel
  • 58:28 - 58:32
    cuore o qualcosa del genere. Nessuna
  • 58:32 - 58:37
    parola può descrivere in modo adeguato
  • 58:37 - 58:41
    cos'è vicara, perchè le parole descrivono
  • 58:41 - 58:46
    cose, nessuna parola può descrivere cosa
  • 58:46 - 58:48
    è realmente vicara, così Bhagavan spesso
  • 58:48 - 58:51
    usava termini figurati, uno dei termini
  • 58:51 - 58:55
    figurati che lui usava era 'tuffarsi',
  • 58:55 - 58:58
    usava l'analogia per esempio in 'chi sono
  • 58:58 - 59:00
    io?' Nan yar, proprio come un cercatore
  • 59:00 - 59:02
    di perle, che si tuffa nelle profondità
  • 59:02 - 59:07
    dell'oceano per prendere la perla, così
  • 59:07 - 59:10
    noi dovremmo tuffarci dentro noi stessi
  • 59:10 - 59:12
    per prendere la perla dell'atma. Qui
  • 59:12 - 59:15
    'tuffarsi' non significa immergersi
  • 59:15 - 59:17
    nell'acqua, significa 'sprofondare'
  • 59:17 - 59:23
    'affondare', quindi, quando la mente
  • 59:23 - 59:26
    affonda, come deve affondare l'ego?
  • 59:26 - 59:28
    E' solo dando attenzione a se stesso. Ma
  • 59:28 - 59:34
    nel libro 'la tecnica di'Maha yoga',
  • 59:34 - 59:39
    è un 'immagine da elaborare(?)
  • 59:39 - 59:42
    quello che descrive e poi parla anche
  • 59:42 - 59:44
    del cuore sul lato destro, parla anche
  • 59:44 - 59:46
    dell'osservazione del respiro, una cosa
  • 59:46 - 59:48
    della quale non parla è proprio
  • 59:48 - 59:51
    l'auto-attenzione. Quindi sebbene questo
  • 59:51 - 59:54
    libro sia stato in circolazione per molto
  • 59:54 - 59:57
    tempo, fuorviando molte persone, per
  • 59:57 - 60:00
    fortuna molti non hanno letto solo questo
  • 60:00 - 60:03
    libro e capiscono che questo libro è un
  • 60:03 - 60:05
    po'.... D.: questo libro è stato
  • 60:05 - 60:06
    pubblicato in Arunashram
  • 60:06 - 60:12
    M.: molte cose vengono pubblicate... ti
  • 60:12 - 60:16
    racconto una storia se vuoi avere un'idea
  • 60:16 - 60:18
    di cosa è stato pubblicato in Ramanashram.
  • 60:18 - 60:22
    Ti racconto una storia: quando Lakshmana
  • 60:22 - 60:26
    Sarma arrivò da Bhagavan, la prima volta,
  • 60:26 - 60:29
    Lakshmana Sarma che scrisse il libro
  • 60:29 - 60:31
    'Maha yoga', non il libro 'la tecnica di
  • 60:31 - 60:34
    Maha yoga', quando lui giunse per la prima
  • 60:34 - 60:37
    volta da Bhagavan, Bhagavan aveva appena
  • 60:37 - 60:39
    scritto recentemente 'Ulladu Narpadu',
  • 60:39 - 60:41
    così Bhagavan gli chiese: ' hai letto
  • 60:41 - 60:44
    'Ulladu narpadu'? E lui disse: Bhagavan
  • 60:44 - 60:46
    io sono uno studente di sanscrito, non
  • 60:46 - 60:48
    sono così bravo in Tamil, ma se puoi
  • 60:48 - 60:50
    spiegarmelo, io vorrei studiare 'Ulladu
  • 60:50 - 60:53
    Narpadu' volentieri. In breve lui disse,
  • 60:53 - 60:55
    probabilmente ne siete consapevoli.
  • 60:55 - 61:00
    ma forse non tutti lo sono, Dal 1830 o 40
  • 61:01 - 61:05
    in cui l'istruzione britannica impose,
  • 61:05 - 61:07
    che in tutte le scuole si dovesse
  • 61:07 - 61:09
    insegnare inglese, e oltre all'inglese
  • 61:09 - 61:11
    si doveva studiare o la madre lingua o si
  • 61:11 - 61:13
    poteva studiare sanscrito, non so nelle
  • 61:13 - 61:15
    altri parti dell'India, ma nell'India
  • 61:15 - 61:17
    meridionale e in Tamil Nadu, questo ebbe
  • 61:17 - 61:20
    l'effetto che tutti i bramini scelsero di
  • 61:20 - 61:22
    studiare sanscrito, non tutti, ma gran
  • 61:22 - 61:25
    parte scelsero lo studio del sanscrito,
  • 61:25 - 61:30
    molti non-bramini scelsero di studiare il
  • 61:30 - 61:35
    tamil. Prima che questa politica divenisse
  • 61:35 - 61:37
    legge, tutte le persone istruite in Tamil
  • 61:37 - 61:40
    Nadu, bramini e non bramini, studiavano
  • 61:40 - 61:45
    sia il tamil che il sanscrito e le due
  • 61:45 - 61:47
    lingue si integravano bene tra loro
  • 61:47 - 61:49
    e quello che si imparava in una lingua
  • 61:49 - 61:52
    si poteva imparare anche nell'altra lingua
  • 61:52 - 61:54
    ma a causa di questa divisione, molti
  • 61:54 - 61:56
    bramini avevano studiato sanscrito e
  • 61:56 - 61:59
    sebbene la loro madre lingua sia il
  • 61:59 - 62:01
    tamil, essi non riescono a capire la
  • 62:01 - 62:04
    metrica tamil, perchè il tamil è una
  • 62:04 - 62:05
    lingua classica come il sanscrito, quindi
  • 62:05 - 62:09
    per molti tamiliani è difficile capire il
  • 62:09 - 62:14
    tamil classico. Lakshmana Sarma, essendo
  • 62:14 - 62:17
    bramino scelse di studiare sanscrito a
  • 62:17 - 62:21
    scuola e non era familiare con il tamil
  • 62:21 - 62:23
    letterario, il tamil classico e Bhagavan
  • 62:23 - 62:25
    scriveva nello stile del tamil classico,
  • 62:25 - 62:27
    così lui aveva difficoltà a capire
  • 62:27 - 62:30
    'Ulladu Narpadu'. Bhagavan allora cominciò
  • 62:30 - 62:32
    a spiegargli il significato di 'Ulladu
  • 62:32 - 62:35
    Narpadu', e poichè ama il sanscrito e gli
  • 62:35 - 62:36
    piace scrivere versi in sanscrito,
  • 62:36 - 62:39
    Lakshmana Sarma cominciò a scrivere versi,
  • 62:39 - 62:41
    e mostrò i versi a Bhagavan e Bhagavan
  • 62:41 - 62:44
    gli suggerì delle correzioni e quando
  • 62:44 - 62:45
    lo finì decise di rivederla
  • 62:45 - 62:47
    di nuovo, così di nuovo chiese a
  • 62:47 - 62:49
    Bhagavan di spiegargli di nuovo il
  • 62:49 - 62:51
    significato, e lo riscrisse di nuovo, la
  • 62:51 - 62:54
    riscrisse due o tre volte con metri molto
  • 62:54 - 62:59
    diversi. Mentre questo lavoro proseguiva,
  • 62:59 - 63:02
    un giorno Kapali Sastri, che era discepolo
  • 63:02 - 63:05
    Kavyakantha e che in quel periodo aveva
  • 63:05 - 63:07
    raggiunto l'ashram di Aurobindo, era in
  • 63:07 - 63:11
    visita da Pondicherry in direzione di Sirs
  • 63:11 - 63:14
    dove abitava Kavyakantha e quando arrivò
  • 63:14 - 63:18
    all'ashram, altri seguagi di Kavyakantha
  • 63:18 - 63:20
    dissero: questa persona Lakshmana Sarma
  • 63:20 - 63:24
    sta scrivendo la traduzione di 'Ulladu
  • 63:24 - 63:28
    Narpadu' in sanscrito, quindi tu che sei
  • 63:28 - 63:31
    un grande studioso, dovresti controllarla.
  • 63:31 - 63:33
    Lui la lesse, e disse a Bhagavan:Bhagavan
  • 63:33 - 63:37
    penso che andrebbe mostrato a Kavyakantha,
  • 63:37 - 63:39
    io andrò da lui e vorrei una copia.
  • 63:39 - 63:42
    Allora ne fece una copia e andò da lui.
  • 63:42 - 63:45
    Dopo poche settimane, Kavyakanta scrisse
  • 63:45 - 63:51
    una lettera indirizzata a Ramanashram
  • 63:51 - 63:54
    dicendo:" percependo la mia limitazione
  • 63:54 - 63:56
    nel correggere la versione di Lakshmana,
  • 63:56 - 63:59
    io scriverò la mia versione personale e
  • 63:59 - 64:02
    dopo alcune settimane, lui spedì la
  • 64:02 - 64:04
    propria versione che egli chiamò con il
  • 64:04 - 64:07
    nome ' Sat Darshanam', che in origine era
  • 64:07 - 64:09
    il nome della versione di Lakshmana cui
  • 64:09 - 64:12
    lui rubò il nome e completò il contenuto
  • 64:12 - 64:14
    e la spedì insieme a un'altra lettera a
  • 64:14 - 64:17
    Bhagavan che diceva:" Per favore chiedi
  • 64:17 - 64:19
    al direttore dell'ashram di non stamparla
  • 64:19 - 64:24
    ancora, perchè Kapaly sta scrivendone il
  • 64:24 - 64:27
    commento. Così, alcune settimane dopo,
  • 64:27 - 64:31
    quando Kapaly ebbe finito il commento in
  • 64:31 - 64:33
    sanscrito, lui stesso lo tradusse in tamil
  • 64:33 - 64:38
    tutte tre le versioni, quella in inglese,
  • 64:38 - 64:40
    quella in tamil e quella sanscrita,
  • 64:40 - 64:42
    furono spedite all'ashram. In quel tempo
  • 64:42 - 64:45
    L'ashram aveva appena cominciato a fare
  • 64:45 - 64:47
    pubblicazioni proprie, in precedenza le
  • 64:47 - 64:49
    pubblicazioni venivano fatte da altri
  • 64:49 - 64:52
    devoti, così Chinna Swami era appena
  • 64:52 - 64:54
    diventato Sarvadikhikari che significa il
  • 64:54 - 64:59
    comandante, il goverantore, il dittatore
  • 64:59 - 65:03
    dell'ashram, così lui si conferì questo
  • 65:03 - 65:05
    titolo di Sarvadikhikari, e tutto il
  • 65:05 - 65:07
    resto e anche le pubblicazioni iniziarono
  • 65:07 - 65:10
    a essere gestite da Ramanashram. Così
  • 65:10 - 65:12
    arrivarono questi tre libri, in inglese,
  • 65:12 - 65:14
    in Tamil e in sanscrito, , molto
  • 65:14 - 65:16
    contento ,li spedì in stampa per stamparli
  • 65:16 - 65:21
    Così nel giro di tre mesi furono stampati
  • 65:21 - 65:26
    3 libri in queste tre lingue. Quando
  • 65:26 - 65:30
    Lakshaman Sarma poi andò da Bhagavan,
  • 65:30 - 65:32
    Egli disse:"Sarai molto curioso di leggere
  • 65:32 - 65:35
    questa versione di 'Sat Darshana Bhashya'
  • 65:35 - 65:37
    Non appena Lakshmana Sarma iniziò
  • 65:37 - 65:39
    a leggerli, fu inorridito da quello che
  • 65:39 - 65:41
    c'era scritto, non solo la traduzione, ma
  • 65:41 - 65:44
    la completa mis-interpretazione di 'Ulladu
  • 65:44 - 65:46
    Narpadu'. Molte idee importanti erano
  • 65:46 - 65:48
    omesse o contorte in modo sottile, ma il
  • 65:48 - 65:51
    commento era palesemente contro gli
  • 65:51 - 65:53
    insegnamenti di Bhagavan, per esempio
  • 65:53 - 65:59
    un passo, nell'introduzione, Kapaly Sastri
  • 65:59 - 66:02
    fornisce alcune sue argomentazioni contro
  • 66:02 - 66:04
    la ' Bhagavatam
  • 66:04 - 66:06
    sulle false apparenze, insegnato da
  • 66:06 - 66:12
    Shankara e dice: ' di conseguenza è falso
  • 66:12 - 66:14
    e futile dire "solo Brahaman è reale, e
  • 66:14 - 66:17
    il mondo non è reale', in altre parole lui
  • 66:17 - 66:19
    disse che gli insegnamenti di Bhagavan
  • 66:19 - 66:23
    sono falsi e inutili. Questo libro è stato
  • 66:23 - 66:25
    pubblicato nel 1931, mi sembra, in
  • 66:25 - 66:29
    Ramanashram, nel 2014 è ancora in
  • 66:29 - 66:32
    pubblicazione in Ramanashram e le stesse
  • 66:32 - 66:34
    parole: 'falso e inutile' ci sono ancora.
  • 66:34 - 66:37
    Ma nessuno mette in discussione questo.
  • 66:37 - 66:39
    D.: La versione di 'Sat Darshanam'
  • 66:39 - 66:41
    M.: Veramente, qualcuno lo ha fatto
  • 66:41 - 66:43
    , Sadhu Om lo ha fatto, perchè? come?
  • 66:43 - 66:46
    questo è yoga(?) pubblicato
  • 66:46 - 66:49
    quando Bhagavan era ancora vivo. Anche
  • 66:49 - 66:51
    Lakshama Sarma protestò, quando lo vide,
  • 66:51 - 66:54
    chiese a Bhagavan,: Bhagavan, se permetti
  • 66:54 - 66:56
    che un libro del genere sia pubblicato
  • 66:56 - 66:58
    dal tuo ashram mentre sei in vita, la
  • 66:58 - 67:00
    gente in futuro, non dirà che lo hai
  • 67:00 - 67:02
    autorizzato e approvato? Bhagavan rispose:
  • 67:02 - 67:05
    conformemente alla purezza di 'vyanta
  • 67:05 - 67:07
    Karana' cioè, conformemente alla purezza
  • 67:07 - 67:10
    della mente, lo stesso insegnamento si
  • 67:10 - 67:12
    riflette in modi diversi. Se pensi di
  • 67:12 - 67:14
    poter scrivere un commento migliore,
  • 67:14 - 67:16
    scrivi il tuo commento. Allora Lakshama
  • 67:16 - 67:19
    scrisse un commento in tamil su 'Ulladu
  • 67:19 - 67:21
    Narpadu', e scrisse anche 'Maha yoga'con
  • 67:21 - 67:23
    molte delle stesse idee, poi Bhagavan
  • 67:23 - 67:25
    disse in seguito, l'ashram, Chinnaswami
  • 67:25 - 67:30
    non apprezzavano Lakshama Sarma, perchè
  • 67:30 - 67:32
    Lakshma Sarma era amico di Muruganar e
  • 67:32 - 67:35
    a Chinna Swami non piaceva Muruganar e
  • 67:35 - 67:39
    si rifiutò di pubblicarlo, allora Lakshama
  • 67:39 - 67:42
    Sarma che aveva la sua stampante, lo
  • 67:42 - 67:47
    stampò e dopo aver stampato una copia
  • 67:47 - 67:49
    , un giorno Bhagavan che si trovava fuori
  • 67:49 - 67:51
    della finestra dell'ufficio, proprio
  • 67:51 - 67:54
    dietro alla scrivania di Chinnaswami,
  • 67:54 - 67:56
    Bhagavan stava proprio lì, qualcuno
  • 67:56 - 67:58
    nell'ufficio gli fece notare che Bhagavan
  • 67:58 - 68:01
    era dietro a lui, e Chinnaswami si alzò
  • 68:01 - 68:03
    immediatamente e Bhagavan gli disse: tutti
  • 68:03 - 68:06
    dicono che questo libro è il commento
  • 68:06 - 68:08
    migliore a 'Ulladu Narpadu', perchè non lo
  • 68:08 - 68:11
    stampi?" "Sì certo Bhagavan che lo stampo"
  • 68:11 - 68:13
    Così cominciò la pubblicazione nell'ashram
  • 68:13 - 68:17
    anche questo è pubblicato in Ramanashram.
  • 68:17 - 68:23
    D.: Questo è 'Maha yoga' M.: No, questo è
  • 68:23 - 68:26
    il commento di 'Ulladu Narpadu', circa
  • 68:26 - 68:28
    nello stesso periodo lui scrisse 'Maha
  • 68:28 - 68:30
    yoga' che non è scritto esattamente come
  • 68:30 - 68:33
    commento, ma tratta più o meno lo stesso
  • 68:33 - 68:35
    argomento. D.: Sat Darshana bhashya
  • 68:35 - 68:37
    apparentemente non sembra differente
  • 68:37 - 68:39
    M.: Se concordi che è 'falso e inutile'
  • 68:39 - 68:42
    dire che 'solo Bramhan è reale e il mondo
  • 68:42 - 68:43
    non è reale' ?
  • 68:43 - 68:46
    Bhagavan ha detto: conforme alla purezza
  • 68:46 - 68:48
    'vyanta karana', gli stessi insegnamenti
  • 68:48 - 68:50
    si riflettono in modi diversi, alcuni
  • 68:50 - 68:53
    leggono 'Sat Darhana Bhashya' e sono
  • 68:53 - 68:55
    pienamente soddisfatti, questo è
  • 68:55 - 69:00
    l'insegnamento di Bhagavan, perchè non
  • 69:00 - 69:02
    sono in grado di afferrare oltre.
  • 69:02 - 69:05
    D.: questo ci ha causato problemi, abbiamo
  • 69:05 - 69:07
    studiato 'i Quaranta versi', e abbiamo
  • 69:07 - 69:12
    letto il commento di 'Sat Darshana
  • 69:12 - 69:18
    Bhashya' e abbiamo faticato a capirlo
  • 69:18 - 69:24
    M.:Una cosa che Bhagavan disse a Lakshma
  • 69:24 - 69:27
    Sarma, quando avvenne tutto questo. quando
  • 69:27 - 69:35
    l'ashram ricevette la prima traduzione
  • 69:35 - 69:38
    manoscritta di Kavyakantha, Lakshama lo
  • 69:38 - 69:41
    lesse e era scritto in bel sanscrito e
  • 69:41 - 69:43
    lui disse:" Bhagavan, è bello", e Bhagavan
  • 69:43 - 69:45
    disse:" comincia a scrivere la tua
  • 69:45 - 69:47
    versione in un metro più lungo e vedi
  • 69:47 - 69:50
    quante idee, leggi attentamente e vedi
  • 69:50 - 69:52
    quante idee sono state omesse, guarda
  • 69:52 - 69:55
    sono state stravolte molte cose. Poi
  • 69:55 - 69:58
    Bhagavan cominciò a spiegargli, Bhagavan
  • 69:58 - 70:02
    gli disse:" L'hanno bevuto come veleno
  • 70:02 - 70:04
    E Bhagavan gli raccontò una storia, pochi
  • 70:04 - 70:06
    anni prima, una persona di nome
  • 70:06 - 70:11
    Pranavananda, era lo zio di Sarvepalli
  • 70:11 - 70:19
    Radhakrishna, e lui era il Munshi che
  • 70:19 - 70:22
    portò F.H.Humphreys da Bhagavan. Prima
  • 70:22 - 70:24
    era stao un capofamiglia e poi era
  • 70:24 - 70:26
    diventato un sannyasin con il nome
  • 70:26 - 70:28
    Pranavananda. Era competente sia in telugu
  • 70:28 - 70:36
    che in tamil, così quando 'Nan Yar' uscì,
  • 70:36 - 70:40
    egli tradusse 'Nan Yar' in telugu e lo
  • 70:40 - 70:44
    mostrò a Kavyakantha. Kavyakantha lo lesse
  • 70:44 - 70:47
    e disse:" Non ho mai pensato che Bhagavan
  • 70:47 - 70:51
    sarebbe stato colpevole di parzialità, non
  • 70:51 - 70:53
    mi piace affatto, portalo via. Bhagavan
  • 70:53 - 70:55
    stesso raccontò questa storia a Lakshmana
  • 70:55 - 71:01
    Sarma. Quindi, quando i libri dicono che
  • 71:01 - 71:06
    era discepolo di Bhagavan, in realtà lui
  • 71:06 - 71:08
    odiava gli insegnamenti di Bhagavan,
  • 71:08 - 71:10
    perchè, gli insegnamenti di Bhagavan
  • 71:10 - 71:12
    riguardano il 'volgersi all'interno',
  • 71:12 - 71:14
    mentre i suoi interessi e ambizioni erano
  • 71:14 - 71:19
    tanti, lui voleva stabilire il 'Dharma
  • 71:19 - 71:22
    vedico' in India e voleva conquistare il
  • 71:22 - 71:24
    mondo per stabilire il 'dharma vedico',
  • 71:24 - 71:26
    aveva tante ambizioni e pensava di poter
  • 71:26 - 71:29
    fare tutto ciò con 'mantra shakti, è
  • 71:29 - 71:31
    questo è il motivo per cui era così
  • 71:31 - 71:33
    interessato ai siddhi a Shakti e a queste
  • 71:33 - 71:37
    cose, così non volle tradurre 'Ulladu
  • 71:37 - 71:42
    Narpadu' così come era. Kapali Sastri (?)
  • 71:42 - 71:45
    così nenche a lui piace, così lo hanno
  • 71:45 - 71:51
    distorto. Quindi, se un libro è pubblicato
  • 71:51 - 71:54
    da Ramanashram, questo non significa che
  • 71:54 - 71:57
    sia la Bibbia. Anche se l'ashram è lì e
  • 71:57 - 72:01
    gestiscon l'istituzione, ma là
  • 72:01 - 72:03
    ma non conoscono gli insegnamenti di
  • 72:03 - 72:05
    Bhagavan. Se si prova a spiegare che
  • 72:05 - 72:08
    Lakshmana Sarma ha detto questo e Kapali
  • 72:08 - 72:10
    Sastri ha detto quello, e si chiede quale
  • 72:10 - 72:13
    dei due sia corretto, non lo sanno perchè
  • 72:13 - 72:15
    non conoscono gli insegnamenti di Bhagavan
  • 72:15 - 72:17
    sì conoscono "chi sono io? Chi sono io?"
  • 72:17 - 72:20
    Gli insegnamenti di Bhagavan sono "Chi
  • 72:20 - 72:22
    sono io?"ma, voglio dire "chi sono io?"
  • 72:22 - 72:24
    è il cuore degli insegnamenti di Bhagavan.
  • 72:24 - 72:27
    ma capire cosa significa quel "chi sono
  • 72:27 - 72:29
    io?" presuppone una grande passione
  • 72:29 - 72:31
    nel leggere e capire cosa dice Bhagavan.
  • 72:31 - 72:34
    Quello che si legge neii normali libri stampati,
  • 72:34 - 72:36
    per esempio, se leggiamo "I Colloqui"
  • 72:36 - 72:38
    essi contengono molte cose giuste. ma ci
  • 72:38 - 72:41
    sono molte cose giuste che sembrano
  • 72:41 - 72:43
    contraddire completamente ciò che dice
  • 72:43 - 72:45
    Bhagavan in altri posti. In parte perchè
  • 72:45 - 72:48
    le cose non sono riportate correttamente,
  • 72:48 - 72:50
    e in parte perchè Bhagavan, quando parlava
  • 72:50 - 72:53
    alle persone e rispondeva alle domande,
  • 72:53 - 72:55
    lo faceva secondo i bisogni individuali.
  • 72:55 - 72:57
    Io non ho autorità, quindi qualsiasi cosa
  • 72:57 - 73:02
    mi chiediate, continuo con 'io, io, io',
  • 73:02 - 73:04
    perchè questo è quello che so. Bhagavan
  • 73:04 - 73:07
    vedeva nel cuore delle persone, e sapeva
  • 73:07 - 73:09
    ciò di cui ognuno aveva bisogno, e
  • 73:09 - 73:11
    rispondeva in conformità. Ma per coloro
  • 73:11 - 73:16
    che andavano a Lui con mente pura e erano
  • 73:16 - 73:18
    desiderosi di conoscere i Suoi
  • 73:18 - 73:20
    insegnamenti, Egli rispondeva che l'unica
  • 73:20 - 73:22
    via è 'vicara'. L'unico obiettivo è
  • 73:22 - 73:24
    sperimentare se stessi per quello che si è
  • 73:24 - 73:25
    veramente.
  • 73:25 - 73:33
    D.: Grazie Michael per questa rivelazione
  • 73:33 - 73:40
    interessante.
  • 73:40 - 73:43
    D.:C'è differenza tra coscienza e
  • 73:43 - 73:49
    consapevolezza, essere consci con
  • 73:49 - 73:52
    pensieri, ma consapevoli senza i pensieri?
  • 73:52 - 73:56
    M.: Possiamo dare qualunque significato
  • 73:56 - 74:01
    vogliamo, essenzialmente, 'consapevolezza'
  • 74:01 - 74:03
    e 'coscienza' hanno lo stesso significato,
  • 74:03 - 74:06
    ma cosa ognuno di essi significa dipende
  • 74:06 - 74:08
    molto dal contesto in cui vengono usati.
  • 74:08 - 74:17
    Quindi non è una questione di parole,
  • 74:17 - 74:20
    nessuna parola può catturare realmente
  • 74:20 - 74:23
    ciò di cui stiamo parlando. In un certo
  • 74:23 - 74:26
    senso le parole sono indicatori, e noi
  • 74:26 - 74:28
    dobbiamo capire quello che le parole ci
  • 74:28 - 74:35
    indicano. Le parole in sè non hanno
  • 74:35 - 74:38
    importanza, le parole che scegliamo di
  • 74:38 - 74:41
    usare, che scegliamo 'coscienza' o
  • 74:41 - 74:43
    'consapevolezza', per ciò che mi riguarda
  • 74:43 - 74:47
    , non c'è alcuna differenza. Se
  • 74:47 - 74:52
    cerchiamo di dare un significato separato
  • 74:52 - 74:56
    a 'consapevolezza' e un significato
  • 74:56 - 75:00
    separato a 'coscienza', non ci sono
  • 75:00 - 75:03
    differenze di significato, nei testi non
  • 75:03 - 75:07
    ho riscontrato alcuna differenza nel
  • 75:07 - 75:10
    significato delle due parole, o coscienza
  • 75:10 - 75:12
    o consapevolezza, entrambe.
  • 75:12 - 75:14
    D.: E' lo stesso? M.: Sì è lo stesso:
  • 75:14 - 75:16
    sono consapevole, o sono conscio, che
  • 75:16 - 75:20
    differenza fa? D.: La coscienza non
  • 75:20 - 75:25
    implica più background? mentre
  • 75:25 - 75:29
    la consapevolezza è più 'essere
  • 75:29 - 75:33
    consapevoli' di cose specifiche?
  • 75:33 - 75:37
    M.: Può essere, qualche volta, ma dipende
  • 75:37 - 75:43
    molto dal contesto. Non c'è nessuna parola
  • 75:43 - 75:46
    che possa esprimere ciò che intendiamo.
  • 75:46 - 75:49
    Una cosa che spesso sottolineo quando si
  • 75:49 - 75:51
    parla di 'coscienza' o 'consapevolezza':
  • 75:51 - 75:53
    negli insegnamenti di Bhagavan il senso
  • 75:53 - 75:56
    in cui si usano le parole 'coscienza' e
  • 75:56 - 75:58
    'consapevolezza' significa cosa è conscio
  • 75:58 - 76:01
    e cosa è consapevole in altre parole 'io',
  • 76:01 - 76:03
    mentre, quando generalmente si usano
  • 76:03 - 76:09
    queste parole generalmente non ci si
  • 76:09 - 76:13
    riferisce a 'io' che è consapevole,
  • 76:13 - 76:17
    ma ci si riferisce alle condizioni di io
  • 76:17 - 76:19
    che è consapevole di qualcosa, io che è
  • 76:19 - 76:22
    conscio di qualcosa. Ma è 'io' che è
  • 76:22 - 76:27
    consapevole, e questo ci interessa.
  • 76:27 - 76:34
    D.:Michael, ti stressi mai? Mi colpisce
  • 76:34 - 76:37
    vedere che sei una delle poche persone
  • 76:37 - 76:39
    che ho incontrato che veramente evidenzia
  • 76:39 - 76:43
    gli insegnamenti dei quali stiamo parlando
  • 76:43 - 76:45
    Mi chiedevo perchè ci ho messo molto
  • 76:45 - 76:50
    a imparare la tecnica e non sembra funzionare
  • 76:50 - 76:59
    M.: Sicuramente non sono immune allo
  • 76:59 - 77:03
    stress, io di solito non mi stresso
  • 77:03 - 77:06
    Penso di aver fatto un buon allenamento
  • 77:06 - 77:08
    vivendo a Tiruvannamalai, perchè lì ho
  • 77:08 - 77:11
    vissuto in completa apertura come
  • 77:11 - 77:15
    la gente parlava tutto il giorno, veniva e
  • 77:15 - 77:18
    a stava lì
  • 77:18 - 77:22
    così dagli anni che ho vissuto a
  • 77:22 - 77:26
    Tiruvannamalai sono abituato a vivere a
  • 77:26 - 77:28
    nella luce aperta . Così penso che sia
  • 77:28 - 77:33
    stato una sorta di training per me, ma
  • 77:33 - 77:35
    D.:Ma gli indiani lo fanno comunque
  • 77:35 - 77:36
    M.: Lo so
  • 77:36 - 77:38
    D.: Quindi voglio dire che gli indiiani si
  • 77:38 - 77:40
    stressano di meno rispetto agli
  • 77:40 - 77:41
    occidentali
  • 77:41 - 77:45
    M.: Lo stress viene automaticamente, è la
  • 77:45 - 77:50
    nostra risposta a una situazione, cioè
  • 77:50 - 77:55
    se parliamo dell'essere centrati nell'io', anche nel
  • 77:55 - 77:57
    mezzo di una battaglia possiamo sentirci
  • 77:57 - 78:01
    centrati nell 'io', ma non sono mai stato in
  • 78:01 - 78:04
    un campo di battaglia fortunatamente,ma
  • 78:04 - 78:06
    sono sicuro che se fossi stato in un
  • 78:06 - 78:09
    campo di battaglia sarei un po' stressato.
  • 78:09 - 78:14
    Quindi non sono immune dallo stress, ma
  • 78:14 - 78:24
    comunque non mi stresso molto facilmente,
  • 78:24 - 78:27
    credo. Non posso dire che questo sia il
  • 78:27 - 78:30
    risultato di qualche pratica, penso solo
  • 78:30 - 78:33
    che alcuni hanno la tendenza a stressarsi
  • 78:33 - 78:36
    più di altri. In particolare penso che se
  • 78:36 - 78:38
    arriviamo agli insegnamenti di Bhagavan e
  • 78:38 - 78:41
    capiamo almeno teoricamente che ciò
  • 78:41 - 78:47
    che accade, accade perchè deve accadere,
  • 78:47 - 78:51
    e, secondo Bhagavan, non c'è nulla che si
  • 78:51 - 78:53
    può fare per cambiarlo, per quanto
  • 78:53 - 78:55
    cerchiamo di cambiarle, le cose non
  • 78:55 - 78:58
    cambiano, così l'unica cosa che possiamo
  • 78:58 - 79:00
    cambiare, è la nostra reazione alle cose.
  • 79:00 - 79:07
    Quindi penso, ho parlato molto di questa
  • 79:07 - 79:10
    tecnica 'vicara', non sostengo di essere
  • 79:10 - 79:13
    un grande praticante, combatto come
  • 79:13 - 79:15
    gli altri, ma almeno per quel poco che
  • 79:15 - 79:25
    provo a osservare 'io', penso che quella
  • 79:25 - 79:32
    poca pratica che faccio, mi rende più
  • 79:32 - 79:35
    facile, in un certo senso il non
  • 79:35 - 79:38
    essere stressato dalle cose. Posso dire,
  • 79:38 - 79:42
    che per ciò che riguarda la pratica,posso
  • 79:42 - 79:46
    capire la teoria, ma una cosa è capire la
  • 79:46 - 79:48
    teoria, e un'altra cosa metterla in
  • 79:48 - 79:51
    pratica. E in parte, il parlare di questo
  • 79:51 - 79:56
    soggetto non è per convincere altri che me
  • 79:56 - 80:00
    più di ogni altra cosa io incoraggio me
  • 80:00 - 80:04
    stesso a provare a perseverare in questa
  • 80:04 - 80:07
    pratica. Quindi è solo per motivi egoisti
  • 80:07 - 80:09
    che parlo degli insegnamenti di Bhagavan e
  • 80:09 - 80:11
    scrivo degli insegnamenti di Bhagavan,
  • 80:11 - 80:14
    perchè se non lo faccio, la mente va
  • 80:14 - 80:21
    altrove D.: Sei Dio? M.: Se sono Dio? Se
  • 80:21 - 80:25
    intendi chiedere se questa persona,
  • 80:25 - 80:28
    Michael, seduta su questa sedia è Dio,
  • 80:28 - 80:32
    non penso proprio. Ma se intendi parlare
  • 80:32 - 80:34
    della realtà che sta dentro a ognuno di
  • 80:34 - 80:38
    noi, sì è Dio, 'io' dentro ognuno di noi
  • 80:38 - 80:42
    è Dio, Ma è 'io' separato dalla persona
  • 80:42 - 80:46
    che ora ci sembra di essere, il puro 'io',
  • 80:46 - 80:49
    'io' assolutamente isolato da tutto il
  • 80:49 - 80:57
    resto. Questo è Dio. Perchè se accettiamo
  • 80:57 - 80:59
    Dio come infinito, non ci può essere
  • 80:59 - 81:02
    altro che Dio, ma se immaginiamo altro da
  • 81:02 - 81:08
    Dio, questo limita Dio. C'è Dio più
  • 81:08 - 81:12
    Michael. Quindi Michael c'è limitando Dio.
  • 81:12 - 81:14
    Così, a meno che Dio non includa Michael,
  • 81:14 - 81:17
    non è infinito, quindi ogni cosa è inclusa
  • 81:17 - 81:22
    in Dio, D.: anche l'ego? M.: anche
  • 81:22 - 81:27
    l'ego, sì. In fatti l'ego è il punto di
  • 81:27 - 81:32
    contatto più vicino a Dio, perchè l'ego è
  • 81:32 - 81:37
    un miscuglio del puro 'io', che è Dio, e
  • 81:37 - 81:40
    tutte le aggiunte. Quindi se vuoi trovare
  • 81:40 - 81:42
    Dio, è solo dentro a questo ego che
  • 81:42 - 81:45
    possiamo trovare Dio. Fino a quando
  • 81:45 - 81:48
    guardiamo fuori, vediamo altro da noi stessi e
  • 81:48 - 81:51
    non possiamo vedere Dio, perchè Dio non
  • 81:51 - 81:57
    può essere altro da noi stessi.
  • 81:57 - 82:03
    D.: Cosa ci dici della Grazia, se non
  • 82:03 - 82:10
    possiamo fonderci nel sè senza la grazia
  • 82:10 - 82:14
    comprende anche la grazia?
  • 82:14 - 82:18
    M.: Dio vuole essere veramente gentile
  • 82:18 - 82:21
    con noi, la cosa più gentile che ci possa
  • 82:21 - 82:23
    fare, è di essere sempre con noi, essere
  • 82:23 - 82:26
    sempre dentro di noi, di brillare sempre
  • 82:26 - 82:28
    in noi come 'io', questa è la Grazia più
  • 82:28 - 82:33
    grande, vero? D.: C'è in tutti?
  • 82:33 - 82:36
    M.: C'è sempre, la Grazia è costante, è
  • 82:36 - 82:38
    sempre disponibile. Il fatto è che noi
  • 82:38 - 82:45
    siamo come persone in piedi in un fiume,
  • 82:45 - 82:47
    che si lamentano per la sete, quando
  • 82:47 - 82:51
    preghiamo per la grazia, perchè la grazia
  • 82:51 - 82:54
    è abbondante e disponibile, ma noi
  • 82:54 - 82:58
    ostruiamo il flusso della grazia sorgendo
  • 82:58 - 83:00
    come 'ego', noi blocchiamo il flusso della
  • 83:00 - 83:03
    grazia, per intenderci. Non possiamo mai
  • 83:03 - 83:05
    ostruire completamente, ma sembra che
  • 83:05 - 83:08
    ostruiamo volgendo l'attenzione al mondo
  • 83:08 - 83:11
    esterno, interessandoci al mondo, poniamo
  • 83:11 - 83:15
    resistenza alla grazia che ci attira verso
  • 83:15 - 83:17
    l'interno. D.: Allora come hai
  • 83:17 - 83:23
    trovato la grazia? Come ci indicheresti
  • 83:23 - 83:25
    la strada? M.: La Grazia è il puro
  • 83:25 - 83:27
    'io' che brilla nel cuore di ognuno di noi
  • 83:27 - 83:30
    ma noi tendiamo a ignorare 'io', perchè
  • 83:30 - 83:34
    siamo troppo interessati al resto, quando
  • 83:34 - 83:36
    nutriamo interesse per altre cose, stiamo
  • 83:36 - 83:38
    ignorando la grazia, quando nutriamo
  • 83:38 - 83:44
    interesse solo per 'io', solo allora
  • 83:44 - 83:48
    apriamo il cuore alla grazia,
  • 83:48 - 83:59
    D.: Hai detto che tra due pensieri c'è un
  • 83:59 - 84:04
    gap, e questa cosa mi ha aiutato molto,
  • 84:04 - 84:09
    perchè penso che sia una tecnica più facile
  • 84:09 - 84:13
    perchè ho qualcosa su cui focalizzarmi,
  • 84:13 - 84:20
    ma questo gap tra due pensieri la luce che
  • 84:20 - 84:24
    da attenzione all'io'? M.: Bene, il gap
  • 84:24 - 84:26
    tra due pensieri, quando diciamo che c'è
  • 84:26 - 84:30
    un gap, esso è relativo ai due pensieri
  • 84:30 - 84:36
    tra i quali accade, ma a noi interessa ciò
  • 84:36 - 84:39
    che c'è in quel gap. Quando c'è un gap tra
  • 84:39 - 84:41
    due pensieri, il pensiero viene meno e ciò
  • 84:41 - 84:44
    che resta è la base, che è 'io', e può
  • 84:44 - 84:50
    essere un indizio utile, ma
  • 84:50 - 84:52
    dovremmo ricordare che è utile solo per,
  • 84:52 - 84:57
    dovremmo cercare questo gap, dovremmo
  • 84:57 - 85:00
    cercare 'io', e, più diamo attenzione
  • 85:00 - 85:04
    a 'io', più i pensieri svaniranno e più
  • 85:04 - 85:06
    noi saremo quel gap tra due pensieri, o
  • 85:06 - 85:09
    saremo in quel gap tra due pensieri.
  • 85:09 - 85:14
    D.:E' come 'vicara'? M.: E' 'vicara'
  • 85:14 - 85:17
    sì, ma è molto facile oggettivizzare
  • 85:17 - 85:23
    questa cosa. Se cerchiamo il'gap' come
  • 85:23 - 85:27
    qualcosa altro da noi, dove tutti i
  • 85:27 - 85:30
    pensieri svaniscono, cosa resta? 'io'
  • 85:30 - 85:36
    Quindi, il 'gap' non è altro che 'io',
  • 85:36 - 85:39
    ma questo 'io' c'è anche se ci sono i
  • 85:39 - 85:42
    pensieri, i pensieri sono come nuvole che
  • 85:42 - 85:46
    coprono il sole, il sole brilla sempre,
  • 85:46 - 85:48
    qualche volta ci sono le nuvole, qualche
  • 85:48 - 85:52
    volta c'è un 'gap' tra le nuvole, e il
  • 85:52 - 85:55
    sole brilla luminoso. e' così. Ma ci
  • 85:55 - 86:00
    interessa il 'gap', perchè possiamo vedere
  • 86:00 - 86:04
    il sole attraverso il 'gap'. Così è
  • 86:04 - 86:07
    il sole che ci interessa, e non il 'gap'.
  • 86:07 - 86:15
    D.: Il 'gap' indica il silenzio?
  • 86:15 - 86:17
    M.: Sì, è un' gap' tra due pensieri, cioè
  • 86:17 - 86:20
    non ci sono pensieri lì, il pensiero è
  • 86:20 - 86:24
    l'antitesi del silenzio, quindi dove i
  • 86:24 - 86:29
    pensieri svaniscono completamente,
  • 86:29 - 86:32
    quando parliamo di un gap tra i pensieri
  • 86:32 - 86:38
    è in senso relativo, perchè fino a quando
  • 86:38 - 86:41
    sorge un pensiero in una parte del gap,
  • 86:41 - 86:45
    qualunque pensiero, la base di qualsiasi
  • 86:45 - 86:47
    pensiero, è l'ego. Quindi l'ego esiste
  • 86:47 - 86:52
    ancora lì, così quando sperimentiamo noi
  • 86:52 - 86:55
    stessi come siamo realmente, non è
  • 86:55 - 86:58
    nemmeno un gap tra due pensieri, perchè
  • 86:58 - 87:00
    in quello stato nemmeno il primo pensiero
  • 87:00 - 87:02
    esiste. Nemmeno il pensiero 'io' è
  • 87:02 - 87:05
    presente lì. Quindi il 'gap' tra due
  • 87:05 - 87:07
    pensieri è come una passaggio, voglio
  • 87:07 - 87:15
    dire che è un indizio, e non dovremmo
  • 87:15 - 87:17
    attaccarci troppo a questo indizio,
  • 87:17 - 87:23
    dovremmo andare oltre l'indizio verso ciò
  • 87:23 - 87:27
    che ci indica, fondamentalmente è 'io' che
  • 87:27 - 87:30
    stiamo cercando, è 'io' che sperimentiamo
  • 87:30 - 87:33
    in modo più chiaro, nella misura in cui
  • 87:33 - 87:36
    i pensieri svaniscono, in questa misura
  • 87:36 - 87:41
    sperimentiamo noi stessi chiaramente.
  • 87:41 - 87:44
    Bene, ho risposto in modo soddisfacente
  • 87:44 - 87:46
    alla tua domanda sulla grazia o
  • 87:46 - 87:48
    forse dovrei essere più esauriente?
  • 87:48 - 87:55
    D.: Sì e no, sì e no, perchè mi colpisce
  • 87:55 - 87:59
    il modo in cui tu parli della grazia
  • 87:59 - 88:09
    M.: Ok, ok, possiamo avvicinarci in modo
  • 88:09 - 88:11
    diverso : la grazia è l'amore che Dio ha
  • 88:11 - 88:13
    per noi, vero? D.: Sì, se lo dici, sì
  • 88:13 - 88:15
    M.: Pensi che la grazia sia altro dall'
  • 88:15 - 88:18
    amore di Dio, pensi che l'amore e la
  • 88:18 - 88:20
    grazia siano due cose separate?
  • 88:20 - 88:27
    D.: la grazia, scusa Dio è bhakti per te?
  • 88:27 - 88:32
    M.: Sì, non è sempre bhakti per noi ?
  • 88:32 - 88:34
    D.:Sì ma è una bhakti speciale, non
  • 88:34 - 88:42
    abbiamo sempre accesso alla grazia,
  • 88:42 - 88:47
    o almeno non io.
  • 88:47 - 88:55
    M.: In realtà ce l'hai. Ma il fatto è che
  • 88:55 - 88:58
    quando dirigiamo l'attenzione all'esterno
  • 88:58 - 89:01
    per così dire, ostruiamo il flusso della
  • 89:01 - 89:06
    grazia. Siamo in un fiume, ma invece che
  • 89:06 - 89:08
    bere l'acqua, teniamo la testa fuori
  • 89:08 - 89:13
    dall'acqua, così ci sembra di non essere
  • 89:13 - 89:15
    grado di bere l'acqua, ma siamo noi che
  • 89:15 - 89:17
    scegliamo di stare fuori dall'acqua invece
  • 89:17 - 89:20
    che berla. E' solo la nostra volontà che
  • 89:20 - 89:25
    si oppone alla volontà di Dio, la
  • 89:25 - 89:27
    volontà di Dio è che dovremmo arrendere
  • 89:27 - 89:29
    il nostro ego. Ma è la nostra volontà che
  • 89:29 - 89:31
    sorge e si interessa al mondo. Quindi
  • 89:31 - 89:37
    dobbiamo arrendere la volontà a Dio. Solo
  • 89:37 - 89:40
    allora sperimenteremo la grazia nella
  • 89:40 - 89:42
    sua pienezza. M.: Come definiresti
  • 89:42 - 89:48
    l'arrendersi'? Cosa vuol dire 'arrendersi'
  • 89:48 - 89:54
    M.: La resa di sè è arrendere se stessi a
  • 89:54 - 89:57
    Dio. Noi stessi significa il nostro sè
  • 89:57 - 89:59
    limitato, l'ego. Arrendere l'ego a Dio.
  • 89:59 - 90:01
    D.: In altre parole è la nostra
  • 90:01 - 90:06
    accettazione , e perseveranza
  • 90:06 - 90:08
    M.: Sì, s', il non reagire alle cose,
  • 90:08 - 90:11
    perchè, quello che reagisce è il nostro
  • 90:11 - 90:13
    ego,più l'ego affonda, meno reagiremo alle
  • 90:13 - 90:22
    cose, meno faremo resistenza alle cose.
  • 90:22 - 90:25
    D.: così, accettazione dell'inaccettabile,
  • 90:25 - 90:27
    per così dire. M.: Sì. si può dire
  • 90:27 - 90:32
    questo. E' inaccettabile per l'ego, perchè
  • 90:32 - 90:39
    Dio o la grazia, si sperimenta nella sua
  • 90:39 - 90:42
    pienezza, dove l'ego sprofonda, e per
  • 90:42 - 90:45
    l'ego la propria scomparsa, il proprio
  • 90:45 - 90:48
    annientamento è inaccettabile
  • 90:48 - 90:55
    D.: Grande! D.:ho queste due
  • 90:55 - 91:03
    domande collegate, basate sulla tua
  • 91:03 - 91:05
    esperienza e osservazione personale,
  • 91:05 - 91:07
    certamente potremmo dire che l'idea di
  • 91:07 - 91:10
    progresso o processo in sè potrebbe essere
  • 91:10 - 91:12
    considerato un'illusione, cioè se stiamo
  • 91:12 - 91:15
    progredendo verso, per dire nell'
  • 91:15 - 91:17
    osservare 'io' o nell'introversione, è
  • 91:17 - 91:20
    vero che a un certo punto c'è una forte
  • 91:20 - 91:25
    spinta ad andare verso l'esterno, cioè,
  • 91:25 - 91:27
    una resistenza più forte, così non è un
  • 91:27 - 91:31
    processo lineare. In secondo luogo e in
  • 91:31 - 91:34
    relazione a questo è la tua risposta su
  • 91:34 - 91:40
    qual è il ruolo del guru come guida per
  • 91:40 - 91:48
    chi cerca, non è un sentiero lineare
  • 91:48 - 91:55
    M.:Penso che possiamo usare un'analogia
  • 91:55 - 91:57
    per cercare di rispondere alla prima parte
  • 91:57 - 92:00
    della tua domanda. Se hai una palla
  • 92:00 - 92:04
    che è gonfiato e cerchi di spingerlo
  • 92:04 - 92:08
    sotto acqua, più cerchi di spingerlo sotto
  • 92:08 - 92:10
    più la resistenza lo fa uscire fuori. Ma
  • 92:10 - 92:12
    se perseveri nel provare, provare,
  • 92:12 - 92:15
    provare, lentamente, lentamente, l'aria
  • 92:15 - 92:19
    uscirà dalla palla e allora diventerà
  • 92:19 - 92:21
    sempre più facile spingerlo dentro. Una
  • 92:21 - 92:25
    volta che l'aria sarà uscita del tutto,
  • 92:25 - 92:28
    affonderà da solo. l'ego è un po' così,
  • 92:28 - 92:31
    ora l'ego è una palla completamente gonfia
  • 92:31 - 92:35
    siamo molto interessati a questo mondo,
  • 92:35 - 92:37
    la vita nel mondo, le cose belle che
  • 92:37 - 92:40
    possiamo sperimentare all'esterno, e
  • 92:40 - 92:42
    poniamo molta resistenza quando proviamo
  • 92:42 - 92:45
    a volgerci verso l'interno. E' come
  • 92:45 - 92:47
    provare a spingere una palla gonfiata, ma
  • 92:47 - 92:50
    se perseveriamo in questa pratica, come
  • 92:50 - 92:53
    ci insegna Bhagavan, molto lentamente
  • 92:53 - 92:57
    l'aria fuoriesce dalla palla ed essa
  • 92:57 - 92:59
    diventa sempre più morbida, sempre più
  • 92:59 - 93:02
    facile da spingere sotto, finchè alla fine
  • 93:02 - 93:04
    una volta che i desideri e gli
  • 93:04 - 93:09
    attaccamenti vengono spremuti fuori
  • 93:09 - 93:11
    dall'ego, esso affonderà da solo senza
  • 93:11 - 93:18
    sforzo, giù nel fondo del nostro cuore.
  • 93:18 - 93:23
    D.: qualche volta le tendenze latenti
  • 93:23 - 93:26
    M.: Sì, certamente, Bhagavan dice che è
  • 93:26 - 93:28
    naturale, quando provi a dare attenzione
  • 93:28 - 93:33
    a 'io', ma anche ai pensieri che sorgono
  • 93:33 - 93:35
    è naturale e anche necessario, perchè solo
  • 93:35 - 93:37
    se essi sorgono puoi estirparli alla
  • 93:37 - 93:44
    radice, quindi perseverando sempre più,
  • 93:44 - 93:48
    qualunque forza ci spinga a uscire di
  • 93:48 - 93:50
    nuovo, dovremmo volgerci verso l'interno.
  • 93:50 - 93:53
    Facendo questo, noi usciamo dalle tendenze
  • 93:53 - 93:57
    della mente, cioè le visaya vasanas
  • 93:57 - 94:00
    e rafforziamo le sat- vasana, che sono le
  • 94:00 - 94:04
    vasana solo per essere, per sprofondare
  • 94:04 - 94:06
    all'interno. E per quanto riguarda la
  • 94:06 - 94:08
    parte del guru in questo, il guru come
  • 94:08 - 94:11
    qualcuno di esterno da noi, il suo ruolo
  • 94:11 - 94:14
    è quello di darci gli insegnamenti che
  • 94:14 - 94:16
    sono la sua guida. Ora lo riproduciamo
  • 94:16 - 94:23
    all'esterno, ma è sempre presente perchè
  • 94:23 - 94:28
    è sempre dentro di noi come 'io', Così
  • 94:28 - 94:30
    come il guru esterno ci spinge all'
  • 94:30 - 94:33
    interno con le sue parole, Bhagavan nella
  • 94:33 - 94:35
    forma di 'io' attira costantemente la
  • 94:35 - 94:39
    la nostra mente all'interno. così
  • 94:39 - 94:45
    dobbiamo arrenderci a Lui.
  • 94:45 - 94:50
    D.: Posso fare una domanda? in che misura
  • 94:50 - 94:57
    l'ego è karma? a un ego
  • 94:57 - 95:02
    particolare, perchè per a causa del karma
  • 95:02 - 95:04
    si ritorna in vita.
  • 95:04 - 95:09
    M.: Chi aveva fatto quel karma? L'ego, sì
  • 95:09 - 95:13
    D.: così l'ego è karma
  • 95:13 - 95:16
    M.: E' l'agente del karma, e è alimentato
  • 95:16 - 95:20
    karma.Ogni azione che facciamo, ogni
  • 95:20 - 95:23
    azione comporta attenzione a qualcosa
  • 95:23 - 95:25
    che è altro da 'io'. Se diamo attenzione
  • 95:25 - 95:27
    solo a 'io' questo è lo stadio della
  • 95:27 - 95:29
    quiete perfetta, il silenzio. Quando
  • 95:29 - 95:32
    l'attenzione si muove verso l'esterno
  • 95:32 - 95:36
    ad altre cose, questo è il punto in cui
  • 95:36 - 95:40
    comincia il Karma. Ogni karma, qualsiasi
  • 95:40 - 95:42
    cosa sentiamo che stiamo facendo, questo
  • 95:42 - 95:47
    comporta il dare attenzione a altro da io.
  • 95:47 - 95:55
    quindi questo alimenta l'ego,
  • 95:55 - 95:58
    D.: quindi, il dare attenzione ad altro
  • 95:58 - 96:01
    da 'io' ha come risultato il rafforzarsi
  • 96:01 - 96:04
    dell'ego? M.:Sì, questo è ciò che dice
  • 96:04 - 96:12
    Bhagavan, (cit. 'Ulladu Narpadu')
  • 96:12 - 96:15
    afferrando la forma, alimentandosi di
  • 96:15 - 96:21
    forme, l'ego si gonfia. Quindi il karma
  • 96:21 - 96:25
    che facciamo alimenta l'ego. ecco perchè
  • 96:25 - 96:28
    il karma non può mai essere un mezzo per
  • 96:28 - 96:32
    annientare l'ego. L'ego può essere
  • 96:32 - 96:35
    annientato solo nello stadio di calma
  • 96:35 - 96:38
    perfetta. D.:Non avremmo karma se non
  • 96:38 - 96:39
    avessimo ego?
  • 96:39 - 96:41
    M.: no, ovviamente no. Perchè il karma è
  • 96:41 - 96:47
    solo per l'ego. Bhagavan dice nel verso 38
  • 96:47 - 96:50
    di 'Ulladu Narpadu' : se siamo coloro che
  • 96:50 - 96:54
    fanno l'azione, dovremo sperimentare i
  • 96:54 - 96:58
    frutti che ne risultano. Ma quando
  • 96:58 - 97:00
    conosciamo noi stessi investigando
  • 97:00 - 97:04
    ' chi è colui che fa l'azione?' o 'chi
  • 97:04 - 97:07
    sono io'? Il ' fare l'azione' sarà
  • 97:07 - 97:11
    distrutto e con questo svaniranno i tre
  • 97:11 - 97:16
    karma e quindi l'ego svanirà.
  • 97:16 - 97:22
    Una cosa che Bhagavan dice spesso:
  • 97:22 - 97:25
    Qualsiasi cosa pensiamo di noi stessi,
  • 97:25 - 97:27
    quando pensiamo che siamo orgogliosi o
  • 97:27 - 97:29
    pensiamo di essere umili, pensiamo di
  • 97:29 - 97:32
    essere buoni o cattivi, è tutto ego,
  • 97:32 - 97:34
    perchè 'io sono questo' o 'io sono quello'
  • 97:34 - 97:41
    è ego, solo 'io sono' è la realtà.
  • 97:41 - 97:49
    D.: Krishnamurti una volta disse: se
  • 97:49 - 97:52
    guardi solo il mondo, lui disse: tutto è
  • 97:52 - 97:56
    mente. M.: Sì, sì
  • 97:56 - 98:03
    D.:Ecco da dove viene, D.: essere e
  • 98:03 - 98:08
    niente altro?
  • 98:08 - 98:13
    D.: Lui è il catalizzatore M.: Lui è il
  • 98:13 - 98:39
    catalizzatore
  • 98:39 - 98:42
    M.: Bene, penso che tutti abbiamo dell'oro
  • 98:42 - 98:45
    tutti fuori in strada hanno
  • 98:45 - 98:47
    dell'oro. che sia il denaro per una
  • 98:47 - 98:53
    pizza, o centinaia di milioni di dollari,
  • 98:53 - 98:56
    tutti abbiamo... anche la formichina ha la
  • 98:56 - 99:01
    sua ricchezza nel pezzetto di zucchero
  • 99:01 - 99:03
    che trasporta tornando al suo nido.
  • 99:03 - 99:08
    quindi noi tutti abbiamo dell'oro,
  • 99:08 - 99:10
    c'è qualcosa che ci spinge a avere il
  • 99:10 - 99:12
    possesso di qualcosa. Ma il problema è che
  • 99:12 - 99:18
    molti di noi hanno scelto l'oro
  • 99:18 - 99:23
    sbagliato. Bhagavan ci ha detto: il nostro
  • 99:23 - 99:29
    problema non cesserà, fino a che l'ego
  • 99:29 - 99:32
    esiste ancora, fino a quando sperimentiamo
  • 99:32 - 99:35
    noi stessi come ego avremo sempre problemi
  • 99:35 - 99:38
    Qualunque cosa possiamo raggiungere nella
  • 99:38 - 99:40
    vita, non saremo soddisfatti.Quindi
  • 99:40 - 99:48
    se accettiamo ciò che Bhagavan ci insegna,
  • 99:48 - 99:51
    l'oro che proviamo a cercare
  • 99:51 - 99:54
    per noi stessi è il far sprofondare
  • 99:54 - 99:55
    l'ego, annientare l'ego,
  • 99:55 - 99:57
    D.:L'ego combatte per la propria
  • 99:57 - 100:00
    distruzione? non usiamo l'ego per pensare,
  • 100:00 - 100:04
    per volere o per fare, e nel nostro 'fare
  • 100:04 - 100:07
    qualcosa, è l'ego che vuole che
  • 100:07 - 100:09
    accada qualunque cosa?
  • 100:09 - 100:11
    M:.Esatto, esatto. quindi qualunque cosa
  • 100:11 - 100:14
    facciamo è solo alimentare l'ego. Ma se
  • 100:14 - 100:17
    invece di fare qualcosa, ci limitiamo
  • 100:17 - 100:22
    a osservare l'ego e cerchiamo di dare
  • 100:22 - 100:24
    attenzione all'io', che cos'è 'io'? l'ego
  • 100:24 - 100:26
    affonderà e tutto il 'fare' giungerà alla
  • 100:26 - 100:31
    fine. D.: Penso di aver capito.
  • 100:31 - 100:35
    M. Non direi che abbiamo capito perchè capiremo pienamente
  • 100:35 - 100:39
    solo quando riusciremo in quello che
  • 100:39 - 100:43
    stiamo facendo, provando. Ma capiamo un
  • 100:43 - 100:46
    po' di teoria, ma la vera comprensione
  • 100:46 - 100:50
    giunge solo quando l'ego è svanito e
  • 100:50 - 100:53
    sperimentiamo ciò che rimane dopo nella
  • 100:53 - 100:57
    assenza dell'ego, che è ciò che siamo
  • 100:57 - 101:00
    realmente . E' quello che rimane ciò che
  • 101:00 - 101:05
    siamo realmente. Non l'ego.
  • 101:05 - 101:09
    D.: penso che ci siano dei problemi,
  • 101:09 - 101:12
    problemi linguistici e semantici che
  • 101:12 - 101:14
    compaiono spesso a causa di un uso
  • 101:14 - 101:16
    eccessivo di questa parola 'ego' in
  • 101:16 - 101:19
    effetti, voglio dire che anche se si
  • 101:19 - 101:21
    considera la parola 'ego' essa significa
  • 101:21 - 101:23
    solo 'io'. Ora, ho notato che perfino
  • 101:23 - 101:25
    in questa stanza, questo pomeriggio,
  • 101:25 - 101:27
    l'uso della parola 'ego' per indicare
  • 101:27 - 101:30
    piccole cose, se per esempio
  • 101:30 - 101:33
    consideriamo la parola 'sedia', quando
  • 101:33 - 101:36
    dico 'sedia' intendo 'sedia', per qualcun
  • 101:36 - 101:39
    altro in questa stanza 'sedia' significa
  • 101:39 - 101:42
    'finestra', qualcun'altro dice 'sedia'
  • 101:42 - 101:46
    e intende 'luce'. Quando si parla di ego,
  • 101:46 - 101:49
    voglio dire, non si fa sempre riferimento
  • 101:49 - 101:51
    alla parte spiacevole di se stessi. non è
  • 101:51 - 101:53
    necessariamente sgradevole.
  • 101:53 - 101:56
    M.:Ok, questo è quello che ho detto nel
  • 101:56 - 101:58
    mio piccolo discorso introduttivo. Ho
  • 101:58 - 102:02
    detto: quando Bhagavan parla di ego, non
  • 102:02 - 102:04
    parla solo di orgoglio o arroganza o delle
  • 102:04 - 102:06
    qualsivoglia qualità che di solito
  • 102:06 - 102:09
    associamo all'ego. Lui parla della radice
  • 102:09 - 102:11
    di tutti questi problemi, che è 'io
  • 102:11 - 102:15
    stesso'. voglio dire che 'ego' è una
  • 102:15 - 102:17
    parola valida, perchè come dici tu, in
  • 102:17 - 102:23
    latino significa 'io', ma nel senso in cui
  • 102:23 - 102:25
    la parola è usata in lingua inglese, non
  • 102:25 - 102:28
    significa 'puro io'; significa: cosa io
  • 102:28 - 102:33
    credo di essere. La parola tamil che
  • 102:33 - 102:36
    Bhagavan usa più spesso, qualche volta Lui
  • 102:36 - 102:38
    usa la parola ' ahankara' ma 'ahankara'
  • 102:38 - 102:43
    ha più un significato di 'ego' nel senso
  • 102:43 - 102:45
    di 'orgoglio'; la parola che usava più
  • 102:45 - 102:50
    spesso è ahandai , perchè in tamil il suono
  • 102:50 - 102:55
    del termine sanscrito è un po' diverso.
  • 102:55 - 102:57
    la parola originale in sanscrito è 'ahanta
  • 102:57 - 102:59
    ta significa 'ità', quindi significa:
  • 102:59 - 103:06
    'io-ità', quindi, è il senso di 'essere
  • 103:06 - 103:09
    io', la 'essere-ità' che attribuiamo a
  • 103:09 - 103:14
    cose diverse dal puro 'io', in altre
  • 103:14 - 103:16
    parole, al corpo ecc. Ecco di cosa si
  • 103:16 - 103:20
    preoccupa l'ego. Ecco perchè dico:
  • 103:20 - 103:23
    Bhagavan non si preoccupa dei sintomi,
  • 103:23 - 103:25
    si preoccupa solo della malattia. Tutti
  • 103:25 - 103:27
    abbiamo desideri, tutti abbiamo paura,
  • 103:27 - 103:35
    abbiamo tante cose. Tutti i problemi che
  • 103:35 - 103:37
    incontriamo, sono tutti sintomi, ma
  • 103:37 - 103:39
    sono sintomi di cosa? Sono sintomi
  • 103:39 - 103:45
    dell'ego dell'io ma l'io' limitato. quindi
  • 103:45 - 103:48
    tutti i sintomi di cui dobbiamo eliminare
  • 103:48 - 103:50
    la causa. Per liberarci della causa,
  • 103:50 - 103:53
    l'unica via è investigarla, perchè non ha
  • 103:53 - 104:00
    esistenza effettiva di per sè. Se la
  • 104:00 - 104:03
    investighiamo, essa viene meno e scompare.
  • 104:03 - 104:06
    Perchè essa sembra esistere fino a quando
  • 104:06 - 104:11
    da attenzione a altro da sè. ma se prova a
  • 104:11 - 104:14
    investigare se stesso, poichè non ha forma
  • 104:14 - 104:21
    si unisce alla fonte senza forma.
  • 104:21 - 104:25
    D.: quindi la causa sta tutta in questa
  • 104:25 - 104:27
    identificazione dell'io con la mente e il
  • 104:27 - 104:29
    corpo. M.: Sì, e come ci
  • 104:29 - 104:31
    disidentifichiamo con essi? L'unico modo
  • 104:31 - 104:34
    per disidentificarsi con questo, fino a
  • 104:34 - 104:37
    quando diamo attenzione al corpo, alla
  • 104:37 - 104:39
    mente o a qualsiasi altra cosa, sussiste
  • 104:39 - 104:41
    l'identificazione, l'unico modo per
  • 104:41 - 104:44
    rompere questa identificazione è di dare
  • 104:44 - 104:46
    attenzione all'io stesso e allora ogni
  • 104:46 - 104:48
    cosa cadrà e arriveremo al puro 'io'.
  • 104:48 - 104:51
    Questo è ciò che viene chiamato 'il crollo
  • 104:51 - 104:53
    dell'ego. D.: E questo sembra facile?
  • 104:53 - 104:56
    M.: E' estremamente facile. Perchè sembra
  • 104:56 - 104:57
    difficile? Perchè non lo vogliamo
  • 104:57 - 105:02
    veramente. Siamo ancora.... tutto ciò che
  • 105:02 - 105:04
    Bhagavan ci ha chiesto di fare è di
  • 105:04 - 105:07
    sperimentare'io' solamente. Siamo pronti a
  • 105:07 - 105:09
    sperimentare 'io' solamente? No, voglio
  • 105:09 - 105:13
    ancora sperimentare questo o quello.
  • 105:13 - 105:15
    Abbiamo così tanti interessi nella nostra
  • 105:15 - 105:18
    vita in questo mondo, nelle cose esterne.
  • 105:18 - 105:21
    Non siamo ancora pronti a essere
  • 105:21 - 105:23
    interessati solo all'io. Se siamo
  • 105:23 - 105:25
    interessati solo all'io, questa è la
  • 105:25 - 105:27
    'bhakti suprema' 'l'amore supremo'.
  • 105:27 - 105:29
    D.:La sofferenza è importante, la
  • 105:29 - 105:31
    la sofferenza ci sveglia
  • 105:31 - 105:39
    M.: Sì, esattamente, esattamente,
  • 105:39 - 105:44
    Bhagavan ha detto una volta :
  • 105:44 - 105:46
    ringraziamo sempre Dio per le cose buone
  • 105:46 - 105:49
    che ci accadono, e ci dimentichiamo di
  • 105:49 - 105:51
    ringraziarlo per le cose cattive. le cose
  • 105:51 - 106:02
    cattive sono più utili delle cose buone.
  • 106:02 - 106:07
    D.: Uno può sperimentare il puro 'io'?
  • 106:07 - 106:10
    M.: L'ego non può. l'ego non può
  • 106:10 - 106:15
    sperimentare il puro 'io'. Quando dici:
  • 106:15 - 106:17
    si può? Se vogliamo intendere l''ego',
  • 106:17 - 106:21
    allora no, non può, perchè nel cercare di
  • 106:21 - 106:26
    sperimentare il puro 'io', esso scompare.
  • 106:26 - 106:29
    Solo il puro 'io' può sperimentare il puro
  • 106:29 - 106:32
    'io'. Per questo l'io' impuro deve farsi
  • 106:32 - 106:41
    da parte. Cercando di sperimentare il puro
  • 106:41 - 106:44
    'io', cessiamo di essere l'io' impuro e
  • 106:44 - 106:46
    rimaniamo come puro 'io' che sperimenta
  • 106:46 - 106:53
    costantemente se stesso
  • 106:53 - 106:58
    D.: Si può riuscire a sperimentare 'io'
  • 106:58 - 107:01
    anche per un breve attimo?
  • 107:01 - 107:07
    M.:Fino a quando parliamo di tempo, il
  • 107:07 - 107:10
    tempo è io? Il tempo è altro da 'io'. Il
  • 107:10 - 107:18
    tempo esiste solo per l'ego. In realtà
  • 107:18 - 107:24
    abbiamo bisogno di un millesimo di secondo
  • 107:24 - 107:27
    di chiara esperienza di sè, e tutto
  • 107:27 - 107:31
    giunge alla fine, incluso il tempo.
  • 107:31 - 107:36
    D.: Stai parlando dalla tua esperienza?
  • 107:36 - 107:39
    M.: No......... conoscenza teorica.
  • 107:39 - 107:44
    Se parlassi per esperienza, non parlerei.
  • 107:44 - 107:50
    'Coloro che hanno visto, non parlano, e
  • 107:50 - 107:53
    coloro che parlano, non hanno visto.
  • 107:53 - 108:03
    D.: Bhagavan conosceva il Tao?
  • 108:03 - 108:06
    questa è una frase del 'tao te ching'
  • 108:06 - 108:12
    M.: Può essere, sì. penso che la stessa
  • 108:12 - 108:15
    saggezza tende a essere o a trovarsi
  • 108:15 - 108:19
    in ogni cultura particolare o religione
  • 108:19 - 108:27
    D.:Qualcuno ti ha detto che hai bisogno
  • 108:27 - 108:33
    di sperimentare un infinitesimo attimo,
  • 108:33 - 108:35
    ed è quello M.: Sì, questo lo dice
  • 108:35 - 108:37
    Bhagavan. E' anche saggezza,
  • 108:37 - 108:39
    Abbiamo solo bisogno di vedere per un
  • 108:39 - 108:42
    attimo che il serpente è una corda e non
  • 108:42 - 108:45
    lo vedremo più come serpente, Possiamo
  • 108:45 - 108:47
    capire che : oh , ho scambiato la testa
  • 108:47 - 108:48
    con la coda
  • 108:48 - 108:50
    possiamo immaginare come lo abbiamo
  • 108:50 - 108:53
    scambiato per un serpente, ma una volta
  • 108:53 - 108:55
    che sappiamo che è una corda, non
  • 108:55 - 108:57
    potremo rifare più lo stesso sbaglio.
  • 108:57 - 109:00
    Così, se solo per un momento sperimentiamo
  • 109:00 - 109:02
    noi stessi per quello che siamo realmente,
  • 109:02 - 109:04
    non rifaremo mai più lo sbaglio di
  • 109:04 - 109:07
    sperimentare noi stessi come altro.
  • 109:07 - 109:11
    D.: Come dici, questa è una buon esempio
  • 109:11 - 109:14
    o metafora, ma in un certo senso non è
  • 109:14 - 109:15
    un buon esempio. La corda è qualcosa a
  • 109:15 - 109:22
    cui possiamo aggrapparci. L'io non è
  • 109:22 - 109:30
    M.: Nessuna analogia può essere perfetta,
  • 109:30 - 109:34
    è utile allo scopo di spiegare, possiamo
  • 109:34 - 109:37
    usarla per illustrare, cioè per
  • 109:37 - 109:40
    illustrare gli obiettivi, è molto utile.
  • 109:40 - 109:46
    Ogni analogia ha i suoi limiti.
  • 109:46 - 110:01
    D.: Michael riesci a meditare alla mattina
  • 110:01 - 110:09
    M.:Non penso che la routine, la mente non
  • 110:09 - 110:13
    andrà all'io' seguendo l'orologio, Ci deve
  • 110:13 - 110:17
    essere amore per poter dare attenzione
  • 110:17 - 110:22
    a 'io'. Ma, quando il tempo lo permette,
  • 110:22 - 110:25
    mi piace, quando mi sveglio al mattino,
  • 110:25 - 110:27
    non saltare subito fuori dal letto, mi
  • 110:27 - 110:30
    piace restare per un po', trovo che sia un
  • 110:30 - 110:33
    buon momento per cercare di concentrarmi
  • 110:33 - 110:39
    su 'io', ma , non dovremmo lasciare la
  • 110:39 - 110:41
    pratica solo per il momento in cui
  • 110:41 - 110:44
    meditiamo la cosiddetta 'meditazione',
  • 110:44 - 110:46
    perchè 'io' è sempre con noi, anche nel
  • 110:46 - 110:49
    mezzo di, anche quando stiamo viaggiando
  • 110:49 - 110:51
    in autobus o camminiamo per la strada,
  • 110:51 - 110:56
    o stiamo facendo moltissime cose. Se
  • 110:56 - 110:58
    ci pensiamo, dal momento in cui ci
  • 110:58 - 111:00
    svegliamo al mattino fino a quando andiamo
  • 111:00 - 111:03
    a dormire la notte, pensiamo così tante
  • 111:03 - 111:05
    cose. Quanti dei pensieri che facciamo
  • 111:05 - 111:08
    durante il giorno sono veramente necessari
  • 111:08 - 111:10
    Alcuni pensieri possono essere necessari,
  • 111:10 - 111:12
    tanto per tenere il corpo e l'anima
  • 111:12 - 111:16
    insieme, per così dire, alcuni pensieri
  • 111:16 - 111:18
    sono necessari. ma penso che
  • 111:18 - 111:21
    probabilmente almeno il 99% dei pensieri
  • 111:21 - 111:24
    che abbiamo, sono totalmente non necessari
  • 111:24 - 111:27
    Quindi tutto il tempo che passiamo a
  • 111:27 - 111:29
    pensare pensieri non necessari se
  • 111:29 - 111:32
    passassimo quel tempo dando attenzione
  • 111:32 - 111:34
    a 'io', potremmo spendere una grande
  • 111:34 - 111:37
    quantità di tempo durante il giorno nel
  • 111:37 - 111:39
    dare attenzione a 'io'. Ma, per farlo,
  • 111:39 - 111:43
    ci vuole un grande amore. Dobbiamo essere
  • 111:43 - 111:45
    realmente molto, molto interessati nello
  • 111:45 - 111:47
    sperimentare 'io' solamente. Solo allora
  • 111:47 - 111:51
    questo è possibile. Per quanto riguarda
  • 111:51 - 111:54
    me stesso, non ancora questo amore, quindi
  • 111:54 - 112:01
    persevero nel cercare di praticare con
  • 112:01 - 112:05
    la fiducia che attraverso la pratica,
  • 112:05 - 112:08
    questo amore si genererà lentamente
  • 112:08 - 112:15
    coltivandolo. Ma tornando alla tua domanda
  • 112:15 - 112:18
    sulla quotidianità, alcuni trovano che sia
  • 112:18 - 112:20
    utile disporre di una certa quantità di
  • 112:20 - 112:22
    tempo per questo, ma in generale, io
  • 112:22 - 112:25
    non trovo sia così utile. In riferimento
  • 112:25 - 112:27
    al tempo, se ho una mezz'ora libera
  • 112:27 - 112:29
    di mattina o alla sera, per sedermi in
  • 112:29 - 112:32
    meditazione, in quel momento la mia mente
  • 112:32 - 112:34
    comincia a pensare a tutt'altro, e non
  • 112:34 - 112:40
    riesco proprio a fabbricare l'interesse a
  • 112:40 - 112:42
    dare attenzione a 'io'. Quindi è meglio
  • 112:42 - 112:45
    piuttosto distribuire la meditazione in
  • 112:45 - 112:47
    tanti, tanti piccoli tentativi di volgersi
  • 112:47 - 112:51
    all'io durante il giorno
  • 112:51 - 112:56
    D.:Ti faccio il mio esempio. Se come
  • 112:56 - 113:00
    altri faccio una meditazione regolare
  • 113:00 - 113:03
    quando mi alzo alla mattina. Come dicevi
  • 113:03 - 113:05
    Bhagavan disse : la prima cosa che hai
  • 113:05 - 113:07
    bisogno di fare mentre ti svegli è di
  • 113:07 - 113:10
    impadronirti del pensiero 'io'e mantenersi
  • 113:10 - 113:12
    sul pensiero'io' per tutto il giorno se
  • 113:12 - 113:15
    se puoi, e il più possibile. Io non ci
  • 113:15 - 113:19
    riesco, non riesco mai a cogliere il
  • 113:19 - 113:22
    pensiero 'io', non mi ricordo mai di farlo
  • 113:22 - 113:24
    specialmente, diciamo, se si medita
  • 113:24 - 113:26
    la notte prima, e mi sveglio
  • 113:26 - 113:35
    per focalizzarmi sulla cosa giusta.
  • 113:35 - 113:39
    e molto spesso non funziona bene
  • 113:39 - 113:42
    Ma ciononostante se si persiste e si
  • 113:42 - 113:44
    continua a provare a tornare su esso,
  • 113:44 - 113:48
    personalmente, ho trovato molto utile
  • 113:48 - 113:52
    M.: Ok, voglio dire, va bene, ognuno deve
  • 113:52 - 113:57
    trovare quello che funziona per noi.
  • 113:57 - 114:01
    D.: Pensi che nell'investigazione dell'io'
  • 114:01 - 114:04
    l'uso di prana con la concentrazione è di
  • 114:04 - 114:06
    aiuto? M.: L'uso di prana, significa
  • 114:06 - 114:09
    che parte della nostra attenzione è sul
  • 114:09 - 114:10
    prana, vero?
  • 114:10 - 114:12
    D.: Non so se lo è. Voglio dire che
  • 114:12 - 114:15
    si può prendere un respiro profondo e
  • 114:15 - 114:18
    vedere poi quanto in profondità si va
  • 114:18 - 114:20
    nell'io'. E di aiuto? con il prana?
  • 114:20 - 114:26
    M.: Se lo trovi utile, sì, voglio dire,
  • 114:26 - 114:29
    possiamo provare anche questo. E' una
  • 114:29 - 114:32
    investigazione, è una sperimentazione,
  • 114:32 - 114:37
    dobbiamo provare a trovare quello che
  • 114:37 - 114:39
    funziona per noi. Ma, alcune cose che
  • 114:39 - 114:41
    inizialmente possono sembrarci utili,
  • 114:41 - 114:44
    possono diventare una distrazione.
  • 114:44 - 114:47
    Una cosa che molti dicono di trovare
  • 114:47 - 114:51
    utile, quando si siedono in meditazione,
  • 114:51 - 114:53
    è di osservare il respiro per un po',
  • 114:53 - 114:57
    perchè questo tranquillizza la mente,
  • 114:57 - 115:00
    ma il problema è che l'abitudine di
  • 115:00 - 115:03
    osservare il respiro, quando cerchiamo di
  • 115:03 - 115:05
    dare attenzione all'io', la nostra
  • 115:05 - 115:07
    attenzione devia facilimente, perchè
  • 115:07 - 115:09
    il respiro diventa una distrazione per noi
  • 115:09 - 115:13
    quindi la mia esperienza personale è che
  • 115:13 - 115:20
    la cosa migliora è focalizzarsi sull'io'
  • 115:20 - 115:24
    e non cercare cose in più che ci aiutano,
  • 115:24 - 115:26
    perchè quegli aiuti diventano una
  • 115:26 - 115:29
    distrazione. Questa è la mia esperienza,
  • 115:29 - 115:32
    ma come dicevo, dobbiamo scoprire cosa,
  • 115:32 - 115:34
    funziona per noi. Possiamo trovare
  • 115:34 - 115:37
    qualcosa che funziona per una volta
  • 115:37 - 115:40
    volta e che poi non funziona più e la
  • 115:40 - 115:43
    dobbiamo lasciare.
  • 115:43 - 115:45
    Dobbiamo ricordare che l'unico vero aiuto
  • 115:45 - 115:48
    è dare attenzione a 'io'. se qualcosa
  • 115:48 - 115:58
    ci aiuta, va bene,
  • 115:58 - 116:01
    D.: Bhagavan diceva cose diverse a persone
  • 116:01 - 116:03
    diverse, diceva a qualcuno che la
  • 116:03 - 116:05
    meditazione è solo per principianti.
  • 116:05 - 116:08
    M.: Sì, lui parla di meditazione nel senso
  • 116:08 - 116:19
    del meditare su qualcosa diverso da 'io'
  • 116:19 - 116:21
    D.: La mente non si annoia se ci
  • 116:21 - 116:25
    focalizziamo sempre sull'io'?
  • 116:25 - 117:01
    M.: Chi sarà annoiato?
  • 117:01 - 117:04
    M.: Sì, ok, ecco perchè siamo interessati
  • 117:04 - 117:13
    alle cose esterne
  • 117:13 - 117:16
    ma, non può essere lo scopo della vita
  • 117:16 - 117:20
    essere presi dal gioco, catturati da questo o quello
  • 117:20 - 117:22
    perchè una cosa è sicura, la vita che
  • 117:22 - 117:24
    viviamo in questo corpo, è solo per pochi
  • 117:24 - 117:27
    anni, che viviamo in questo corpo, e
  • 117:27 - 117:29
    questi anni passano molto, molto
  • 117:29 - 117:36
    velocemente, quando siamo giovani, ci
  • 117:36 - 117:39
    sembra che la nostra vita sarà lunghissima
  • 117:39 - 117:43
    ma quando invecchiamo, realizziamo
  • 117:43 - 117:49
    quanto velocemente è passata, quindi,
  • 117:49 - 117:53
    la vita è breve. Non vogliamo uscirne come
  • 117:53 - 117:58
    ci siamo entrati. Vogliamo aspirare almeno
  • 117:58 - 118:02
    a qualcosa di più che solo venire e
  • 118:02 - 118:05
    andare via. Quindi, possiamo cercare così
  • 118:05 - 118:07
    tante cose in questo mondo, ma qualunque
  • 118:07 - 118:12
    conoscenza possiamo acquisire in questo
  • 118:12 - 118:15
    mondo, la perderemo quando moriremo.
  • 118:15 - 118:17
    La perdiamo ogni notte quando andiamo a
  • 118:17 - 118:20
    dormire, e ritorna la mattina dopo, una
  • 118:20 - 118:23
    volta che il corpo muore, posso avere
  • 118:23 - 118:30
    lauree in astrofisica, posso essere
  • 118:30 - 118:34
    Hawking , lo scienziato, o qualsiasi
  • 118:34 - 118:36
    altra cosa, ma un giorno la vita se ne
  • 118:36 - 118:39
    andrà e allora, tutta la conoscenza se ne
  • 118:39 - 118:45
    andrà con essa. Ma, c'è solo una cosa che
  • 118:45 - 118:49
    possiamo cercare, che verrà con noi, e
  • 118:49 - 118:53
    questa cosa è 'io'. Così se ricerchiamo
  • 118:53 - 118:55
    questo 'io', è sicuramente la cosa più
  • 118:55 - 119:00
    importante su cui fare ricerche. Può
  • 119:00 - 119:02
    sembrare noioso all'inizio, ma solo
  • 119:02 - 119:05
    perchè siamo interessati in altre cose.
  • 119:05 - 119:08
    Più pratichiamo l'attenzione all'io',
  • 119:08 - 119:12
    più ci alleniamo a fare ricerche su 'io',
  • 119:12 - 119:15
    più interessante diventerà e alla fine
  • 119:15 - 119:17
    troveremo noiose le altre cose e solo 'io'
  • 119:17 - 119:30
    interessante.
  • 119:30 - 119:32
    D.: Hai detto nella tua introduzione su
  • 119:32 - 119:36
    Sadhu Om che è un vero 'jnani'. Cosa ti
  • 119:36 - 119:45
    ha convinto a dirlo'
  • 119:45 - 119:47
    M.: diciamo prima di tutto, che non è
  • 119:47 - 119:49
    così importante se Lui è o non è. Lui
  • 119:49 - 119:52
    stesso ha detto: indagare se questa o
  • 119:52 - 119:57
    quella persona è jnani , è tutta
  • 119:57 - 120:02
    distrazione, è solo 'anatma vicara',
  • 120:02 - 120:05
    'anatma vicara' significa investigare su
  • 120:05 - 120:08
    ciò che non è 'io'. Quindi, quello a cui
  • 120:08 - 120:11
    dovremmo veramente essere interessati,
  • 120:11 - 120:13
    non è saper se 'x o y' è jnani,
  • 120:13 - 120:16
    dovremmo essere interessati al fatto che
  • 120:16 - 120:19
    'io' sono jnani. Noi stessi siamo jnani.
  • 120:19 - 120:22
    Se investighiamo noi stessi, scopriremo
  • 120:22 - 120:25
    che c'è solo un jnani, ed è 'noi stessi'.
  • 120:25 - 120:28
    Fino a quando siamo ignoranti, se dico
  • 120:28 - 120:34
    che Sadhu Om è un jnani, chi è Sadhu Om?
  • 120:34 - 120:37
    Sto parlando della persona, che visse per
  • 120:37 - 120:40
    63 anni, che ha avuto un corpo e ha avuto
  • 120:40 - 120:43
    una vita e ha scritto libri ecc. ecc. Come
  • 120:43 - 120:48
    può questa cosa finita, essere 'jnani'?
  • 120:48 - 120:50
    'Jnana' significa l'infinito'. Quindi è
  • 120:50 - 120:53
    solo da una prospettiva ignorante che
  • 120:53 - 120:55
    perfino di Bhagavan diciamo che è
  • 120:55 - 120:57
    'jnani' e indicando la forma, diciamo:
  • 120:57 - 120:59
    questo è Bhagavan. Bhagavan è 'jnani',
  • 120:59 - 121:03
    ma non è questa forma.
  • 121:03 - 121:05
    D.: Sì, hai ancora detto....
  • 121:05 - 121:07
    M.: Sì, lo so, ma questo è parlare da una
  • 121:07 - 121:09
    prospettiva relativa. D.: Sì, è solo
  • 121:09 - 121:11
    da una prospettiva relativa .....
  • 121:11 - 121:16
    M.: Ok, bene, è impossibile provare che
  • 121:16 - 121:20
    'x o y' è 'jnani'. Non posso dire nulla,
  • 121:20 - 121:23
    io ho questa convinzione, cioè voglio
  • 121:23 - 121:25
    dire, lo suppongo , perchè qualsiasi cosa
  • 121:25 - 121:33
    diciamo degli insegnamenti di Bhagavan,
  • 121:33 - 121:36
    Lui era così chiaro, Lui, costantemente
  • 121:36 - 121:39
    illuminava chiaramente i suoi insegnamenti
  • 121:39 - 121:48
    e questo mi convince, ma se tu mi dici che
  • 121:48 - 121:50
    non è 'jnani', non ha nessuna importanza
  • 121:50 - 121:53
    per me, veramente non mi importa se fosse
  • 121:53 - 121:55
    'jnani' oppure no, perchè quello che lui
  • 121:55 - 121:58
    mi ha insegnato ha il suo proprio valore.
  • 121:58 - 122:01
    D.: Non ha importanza da dove venga,
  • 122:01 - 122:02
    l' amore è la verità
  • 122:02 - 122:04
    M.: Questo è l'importante. Alla fine,
  • 122:04 - 122:08
    l'insegnamento è diretto verso l'interno,
  • 122:08 - 122:11
    quindi alla fine da dove viene
  • 122:11 - 122:15
    l'insegnamento è solo dall'interno.
  • 122:15 - 122:17
    Quindi, chi da fuori ci indica o ci
  • 122:17 - 122:20
    dirige a volgerci verso l'interno, no ha
  • 122:20 - 122:29
    grande importanza.
  • 122:29 - 122:31
    D.: Ti parlava in tamil? M.: il suo inglese,
  • 122:31 - 122:33
    non era molto buono, si può dire che
  • 122:33 - 122:37
    era inglese da insegnante, perchè aveva un
  • 122:37 - 122:40
    talento naturale, nonostante i suoi limiti
  • 122:40 - 122:44
    a spiegarsi molto bene. Era ok se parlava
  • 122:44 - 122:47
    ma se provava a scrivere in inglese, era
  • 122:47 - 122:50
    piuttosto sgrammaticato e goffo, qualche
  • 122:50 - 122:54
    volta diceva cose, che sembravano
  • 122:54 - 122:56
    in opposizione con ciò che intendeva dire
  • 122:56 - 122:58
    con ciò che intendeva dire, ma
  • 122:58 - 123:02
    si capiva quello che voleva dire.
  • 123:02 - 123:04
    Ma il suo inglese era migliore del mio
  • 123:04 - 123:07
    livello di tamil. Io posso tradurre dal
  • 123:07 - 123:09
    tamil all'inglese, ma il mio tamil parlato
  • 123:09 - 123:21
    è ancora veramente scarso.
  • 123:21 - 123:23
    D.: il tuo sanscrito è buono?
  • 123:23 - 123:25
    M.:Il mio sanscrito? Conosco un po' di
  • 123:25 - 123:28
    sanscrito tramite il tamil
  • 123:28 - 123:30
    M.: Sì, perchè è un verso con cui sono
  • 123:30 - 123:33
    familiare, direi che la comprensione
  • 123:33 - 123:36
    degli insegnamenti di Bhagavan è buona sia
  • 123:36 - 123:38
    in tamil che in sanscrito, ma non ho una
  • 123:38 - 123:40
    buona conoscenzadella grammatica
  • 123:40 - 123:43
    sanscrita e la connessionegrammaticale,
  • 123:43 - 123:45
    sono in grado di leggere e di capire
  • 123:45 - 123:47
    un verso in sanscrito, e capisco il
  • 123:47 - 123:49
    significato di ogni parola, ma non conosco
  • 123:49 - 123:52
    come le parti del discorso si collegano
  • 123:52 - 123:53
    esattamente tra loro.
  • 123:53 - 123:55
    D.: Ti è stata utile la conoscenza del
  • 123:55 - 123:56
    sanscrito?
  • 123:56 - 123:59
    M.: Sì, voglio dire, è utile, ma molta
  • 123:59 - 124:02
    della mia conoscenza del sanscrito deriva
  • 124:02 - 124:04
    dall'apprendimento del tamil, perchè
  • 124:04 - 124:07
    nella letteratura spirituale tamil sono
  • 124:07 - 124:15
    usate molte parole in sanscrito. Non mi
  • 124:15 - 124:17
    cimenteri nella traduzione di versi in
  • 124:17 - 124:19
    sanscrito. Avrei molta confusione
  • 124:19 - 124:21
    nelle connessioni grammaticali.
  • 124:21 - 124:24
    Qualche volta devo indovinare il
  • 124:24 - 124:27
    significato, ma Sadhu Om che conosceva il
  • 124:27 - 124:30
    meglio di me mi indicava gli sbagli
  • 124:30 - 124:32
    Anche i versi in Tamil sono molto
  • 124:32 - 124:34
    difficili, ma almeno, il nucleo degli
  • 124:34 - 124:36
    insegnamenti di Bhagavan, i versi
  • 124:36 - 124:38
    principali, i versi originali
  • 124:38 - 124:40
    ho molta familiarità con essi. Capisco
  • 124:40 - 124:42
    il significato delle parole e la
  • 124:42 - 124:48
    connessione grammaticale tra di essi.
  • 124:48 - 124:52
    D.: L'jnani conosce tutto anche del mondo?
  • 124:52 - 124:56
    quando fa domande alle persone, chiede
  • 124:56 - 125:00
    loro il nome o qualcos'altro, finge o
  • 125:00 - 125:04
    veramente non conosce nulla delle persone?
  • 125:04 - 125:09
    M. No, completamente ignorante.Ma l'unica
  • 125:09 - 125:12
    cosa che l'jnani' conosce è 'io sono', noi
  • 125:12 - 125:14
    abbiamo una conoscenza infinita, perchè
  • 125:14 - 125:17
    conosciamo tutte queste cose, ma l'jnani'
  • 125:17 - 125:18
    conosce solo 'io sono'. Ecco perchè
  • 125:18 - 125:22
    Bhagavan dice: non c'è nulla per noi da
  • 125:22 - 125:26
    imparare, dobbiamo solo disimparare
  • 125:26 - 125:27
    tutte le cose sbagliate che abbiamo
  • 125:27 - 125:37
    imparato. D.: Ok, allora?
  • 125:37 - 125:46
    M.: Sì, capisco quello che stai dicendo,
  • 125:46 - 125:48
    perchè in effetti, quando diciamo jnani,
  • 125:48 - 125:51
    l'jnani ha un nome, stiamo prendendo
  • 125:51 - 125:56
    quella persona per 'jnani'. Quello che
  • 125:56 - 126:00
    l'jnani sperimenta è 'io sono'. Bhagavan
  • 126:00 - 126:16
    dice: questo corpo non è Bhagavan.
  • 126:16 - 126:19
    M.:Perchè ci sembra una persona, e come
  • 126:19 - 126:22
    persona con un corpo e una mente, la sua
  • 126:22 - 126:25
    conoscenza è limitata come la nostra
  • 126:25 - 126:29
    conoscenza.Ma Lui conosce l'unica cosa che
  • 126:29 - 126:31
    è reale e che è 'io sono'. Quindi, in
  • 126:31 - 126:35
    fatti, Lui conosce tutto. Ma quando
  • 126:35 - 126:37
    diciamo che l'jnani' conosce tutto,
  • 126:37 - 126:39
    pensiamo che conosca tutte queste cose,
  • 126:39 - 126:42
    lui non conosce nessuna di queste cose.
  • 126:42 - 126:44
    Conosce solo 'io sono', che è realmente
  • 126:44 - 126:48
    tutto quello che c'è da conoscere e egli
  • 126:48 - 126:52
    sperimenta : quello solo esiste. Quindi
  • 126:52 - 126:55
    con la nostra mente non possiamo capire
  • 126:55 - 126:58
    lo stato dell'jnani. Ecco perchè, in un
  • 126:58 - 127:01
    certo senso, il mio guru, dire
  • 127:01 - 127:03
    che Sadhu Om è 'jnani', veramente
  • 127:03 - 127:05
    questo non ha significato reale. Lui
  • 127:05 - 127:07
    stesso ha scritto 'chi è jnani' nel
  • 127:07 - 127:09
    quale ridicolizzava cioè considerava
  • 127:09 - 127:11
    una falsità dire: questa persona è 'jnani'
  • 127:11 - 127:13
    o quella persona è 'jnani'
  • 127:13 - 127:17
    Poichè le crediamo persone, non possono
  • 127:17 - 127:27
    essere 'jnani'. Se sono 'jnani', non sono persone
  • 127:27 - 127:30
    AJ.: dobbiamo chiudere, purtroppo,
  • 127:30 - 127:33
    l'orologio è inclemente ti ringraziamo molto
  • 127:33 - 127:37
    ti ringraziamo molto per essere venuto e
  • 127:37 - 127:39
    grazie per tutto quello che ci hai dato.
  • 127:39 - 127:42
    M.: Grazie, grazie mille per aver reso
  • 127:42 - 127:46
    questa discussione interessante
Title:
Sull'annientamento dell'ego
Description:

A un incontro della "Fondazione Ramana Maharshi UK" il 13 settembre 2014, Michael James discute la natura dell'ego e spiega perchè l'unico modo per distruggerlo, è osservarlo con vigile attenzione o esaminarlo, e poi risponde alle domande che gli vengono poste sulla pratica dell'auto-investigazione (atma vichara) insegnata da Bhagavan Sri Ramana Maharshi.

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