[Bruno Latour] Grazie. Congratulazioni agli studenti [della Digital Freedoms Association] che hanno organizzato questo incontro. Hanno ragione, non soltanto perché Richard è famoso ma anche perché il tema è di grande interesse per noi, e in particolare qui a Sciences Po [Scienze Politiche] poiché ci sforziamo anzitutto di studiare le controversie alcuni tra voi hanno studiato le controversie e Richard stesso è un personaggio controverso. Non ho trovato niente sul Web che consenta di trovare un consenso né su quel che fa, né su ciò che dice, né sulle parole che usa: quindi lui è un caso esemplare per noi che studiamo le cartografie di controversie in questa istituzione. In qualche modo, abbiamo un personaggio controverso che ci presenterà temi di cui ci importa. Il secondo punto, ovviamente, è il tema stesso. E la questione delle gradazioni tra libertà e controllo che stanno al cuore di tutte queste innovazioni digitali sono di interesse diretto per la scienza politica, la sociologia e anche per il diritto: tutti temi che ci interessano direttamente in questa istitutzione. Per inciso, è interessante il fatto che Richard sia venuto qui alcuni giorni dopo la morte di Steve Jobs, che lui ha celebrato a modo suo, se mi è consentito dire così, spiegando che la sua perdita non rappresenta un disastro immane per quanto concerne le questioni inerenti alla libertà digitale perché - a prescindere dalla stima per Steve Jobs - il controllo che esercitava sul software e il suo dominio ci rendonon in qualche modo liberi ma nella forma, come sostiene in vari contesti, di una prigione dorata - una prigione che piace anche a me dal momento che anch'io sono un adepto del Macintosh ma questo non è certo il tratto distintivo del tipo di libertà a cui allude Richard. La terza ragione consiste nel fatto che, ovviamente per le varie questioni che ci interessano in questa istituzione, attinenti ai riflessi umanistici delle scienze, è il legame fra l'innovazione tecnologica e il dispositivo politico che ci interessa direttamente. Così abbiamo, in ogni caso ce l'ho io nel ruolo di dirigente scientifico, tre ragioni per apprezzare l'iniziativa del gruppo di studenti che hanno organizzato questo incontro e sono contento di chiedere a Richard Stallman di prendere la parola e vi prego di accoglierlo subito con un applauso. [Richard Stallman] I progetti che hanno lo scopo dell'inclusione digitale partono da un importante presupposto. Si assume che la partecipazione nella società digitale sia positiva, ma ciò non è necessariamente vero. Fare parte di una società digitale può essere positivo o negativo, dipende da quanto questa società è giusta. Ci sono molte modalità con le quali la nostra libertà è attaccata dalla tecnologia digitale. La tecnologia digitale può peggiorare la situazione, e lo farà, a meno che non lottiamo per impedirlo. Quindi, se abbiamo una società digitale ingiusta, dovremmo annullare i progetti per l'inclusione digitale, e lanciare progetti per l'estrazione digitale. Se la società digitale non rispetta la libertà delle persone, queste persone dovrebbero esserne tirate fuori. Oppure dobbiamo intervenire sulla società digitale affinché rispetti le libertà delle persone. Quali sono le minacce? In primo luogo, la sorveglianza. I computer sono il sogno di Stalin: sono strumenti perfetti per sorvegliare, poiché possono archiviare ogni tipo di attività degli utenti. Le informazioni possono essere salvate in un archivio indicizzato, residente su un database centralizzato, ideale per ogni tiranno che intenda schiacciare le opposizioni. La sorveglianza a volte è messa in atto dai nostri stessi computer. Ad esempio, se hai un computer con Microsoft Windows in esecuzione, quel computer ti sorveglia. Ci sono funzioni in Windows che inviano dati ad alcuni server, a proposito dell'utilizzo del computer. Una funzione di sorveglianza è stata scoperta qualche mese fa sull'iPhone, ed alcuni hanno iniziato a chiamarlo "spy-phone". Flash player ha ugualmente una funzione di sorveglianza, così come lo "Swindle" di Amazon. Il nome originale è Kindle, io preferisco chiamarlo Swindle (truffa) poiché il suo scopo è quello di truffare gli utenti, privandoli della loro libertà. Obbliga gli utenti a identificarsi quando acquistano un libro, ciò significa che Amazon possiede una grande lista dei libri letti da ogni utente. Una lista del genere non dovrebbe esistere in nessun luogo. La maggior parte dei telefoni cellulari trasmette la loro posizione, calcolata grazie a sistemi GPS, su richiesta da parte di sistemi remoti La compagnia telefonica accumula un'enorme lista di luoghi dove gli utenti sono stati. Un parlamentare tedesco del partito dei Verdi [correzione successiva: Malte Spitz è dello staff dei Verdi, ma non è un parlamentare] ha chiesto alla compagnia telefonica di fornirgli i dati a proposito dei luoghi dove lui stesso era stato. È stato costretto a citare la compagnia, ricorrere alla giustizia per ottenere queste informazioni. E quando le ha ottenute, ha ricevuto 44.000 posizioni geografiche per un periodo di sei mesi. Si tratta di più di duecento informazioni al giorno! Ciò significa che qualcuno potrebbe creare un'ottima schedatura delle attività di una persona, semplicemente osservando questi dati. Possiamo impedire ai nostri computer di sorvegliarci, se abbiamo il controllo del software eseguito. Tuttavia, molti non hanno il controllo del software che eseguono. Il software non libero ha delle caratteristiche in sé malevole, come la sorveglianza. Comunque, la sorveglianza non è solo attuata dai nostri computer, ma anche dagli intermediari. Ad esempio, gli ISP europei sono tenuti a conservare le informazioni sull'uso delle comunicazioni su internet per un lungo periodo, nel caso in cui lo Stato decida in seguito di investigare. per una qualunque ragione. Anche se è possibile impedire a un telefono cellulare la trasmissione della posizione geografica, il sistema può rilevare approssimatamente la posizione geografica, confrontando il tempo di trasmissione del segnale a diversi ripetitori. Ne consegue che il sistema può sorvegliare gli utenti anche senza una particolare azione da parte del telefono cellulare. Allo stesso modo funzionano le biciclette a noleggio a Parigi. Ovviamente il sistema è a conoscenza sia del punto di ritiro della bicicletta, sia del punto di riconsegna. Sono a conoscenza del fatto che anche il percorso effettuato dalle biciclette viene tracciato, quando queste vanno in giro. Quindi, non si tratta di un sistema di cui possiamo fidarci. Ma vi sono anche sistemi che nulla hanno a che fare con noi che esistono solo a scopi di monitoraggio. Per esempio, nel Regno Unito tutto il traffico su strada è monitorato. I movimenti di ogni vettura vengono registrati in tempo reale e possono essere tracciati dallo Stato in tempo reale. Questo viene fatto per mezzo di telecamere ai lati delle strade. Ora, l'unico modo che abbiamo per prevenire la sorveglianza indiretta o da parte di sistemi estranei è attraverso l'azione politica contro lo strapotere dei governi di poter tracciare e monitorare chiunque, ciò che naturalmente significa che non si deve tenere conto di alcun pretesto a cui possano aggrapparsi. Per mettere in pratica sistemi del genere, nessuna scusa è abbastanza valida - per monitorare tutti. In una società libera, quando siamo in pubblico, l'anonimato non è garantito. E' possibile venire riconosciuti e ricordati da qualcuno. E in seguito quel qualcuno potrebbe dire di averci visto in un certo posto. Ma quella informazione è diluita. Non è opportunisticamente confezionata per tracciare le azioni di chiunque e indagare su cosa ha fatto. Raccogliere quel tipo di informazione rappresenta un grosso lavoro, perciò viene fatto solo in circostanze particolari in cui sia necessario. Tuttavia, la sorveglianza digitale rende possibile la centralizzazione e l'indicizzazione di tutte queste informazioni. Un regime ingiusto può trovarle, e scoprire tutto a proposito di tutti. Se un dittatore assume il potere, come potrebbe accadere ovunque, le persone si rendono conto di non poter comunicare con i dissidenti in un modo che permetta allo Stato di accorgersene. Ma se il dittatore dispone già di informazioni raccolte durante gli anni a proposito delle comunicazioni dei cittadini, è troppo tardi per qualunque precauzione. Infatti, questo dittatore ha già tutte le informazioni per giungere alla conclusione: "se un dato cittadino ha parlato con un dissidente, forse è anch'egli un dissidente da arrestare e torturare". Quindi, c'è bisogno di condurre immediatamente una campagna per mettere fine alla sorveglianza digitale. Non possiamo permetterci di aspettare che arrivi un dittatore per accorgerci che il problema è importante; e non serve una palese dittatura affinché i diritti umani siano messi in discussione. Non definirei il Regno Unito una dittatura. Comunque, non si tratta neanche di un paese molto democratico, infatti la sorveglianza è un modo di schiacciare la democrazia. Qualche anno fa, un gruppo di persone stava andando ad una manifestazione di protesta, o almeno così credevano. Ma furono arrestati prima di poter scendere in piazza, poiché la loro auto era stata tracciata attraverso un sistema universale di tracciatura delle automobili. La seconda minaccia è la censura. La censura non è una novità, esisteva ben prima che i computer venissero inventati. Ma 15 anni fa, pensavamo che Internet potesse proteggerci dalla censura, sfidandola. In seguito, la Cinae altri regimi chiaramente tirannici hanno compiuto grossi sforzi per imporre la censura su Internet. Noi abbiamo reagito affermando "che novità! Non è affatto sorprendente che governi come quelli mettano in atto tali comportamenti". Ma oggi la censura è imposta in paesi che non vengono normalmente considerati delle dittature, come il Regno Unito, la Francia, la Spagna, l'Italia, la Danimarca... Questi paesi dispongono tutti di un sistema che impedisce l'accesso ad alcuni siti internet. La Danimarca ha predisposto un sistema che blocca l'accesso ad una lunga lista di siti internet, che era tenuta segreta. I cittadini non dovevano sapere come il governo li stava censurando, ma la lista è stata scoperta e pubblicata su WikiLeaks. A quel punto, la Danimarca ha aggiunto WikiLeaks alla lista dei siti censurati. Quindi, il resto del mondo può rendersi conto di come i danesi siano censurati, ma i danesi stessi non possono farlo. Qualche mese fa la Turchia, che dichiara di rispettare alcuni diritti umani, ha annunciato che ogni utente di internet avrebbe avuto la scelta tra essere censurato ed essere censurato ancora di più. Quattro diversi livelli di censura tra cui scegliere. Ma la libertà non rientra tra le opzioni. L'Australia intendeva imporre filtri su Internet, ciò è stato impedito. Comunque, l'Australia ha un diverso sistema di censura: la censura dei link. Ciò significa che, se un sito internet australiano ha un link a qualche sito censurato al di fuori dell'Australia, il sito australiano può essere punito. Electronic Frontier Australia, un'organizzazione in difesa dei diritti umani in ambito digitale in Australia ebbe a postare un link che puntava a un sito di politica straniero. Le fu ordinato di cancellare il link o pagare una sanzione di $11.000 al giorno. Quindi lo cancellarono, cos'altro avrebbero potuto fare? Questo è un sistema di censura parecchio rigido. In Spagna le misure di censura che sono state adottate all'inizio di quest'anno permettono ufficialmente di chiudere in modo arbitrario un sito Internet in Spagna oppure di imporre dei filtri per bloccare l'accesso a un sito ospitato fuori dalla Spagna. Ed è possibile farlo senza alcun provvedimento giudiziario. Questa è stata una delle motivazioni del movimento degli Indignados, che manifestano in piazza. Ci sono state manifestazioni di piazza anche in Turchia, dopo un annuncio simile, ma il governo si è rifiutato di cambiare la sua condotta politica. E' necessario riconoscere che un Paese che imponga atti di censura su Internet non è un Paese libero. E non è neppure un governo giusto. Una ulteriore minaccia alla nostra libertà proviene dai formati dei dati che pongono restrizioni agli utenti. Qualche volta succede a causa della segretezza dei formati. Esistono molti programmi che salvano i dati utente in un formato segreto, allo scopo di impedire all'utente di prendere quei dati e usarli con qualche altro programma. L'obiettivo è di prevenire l'interoperabilità. Ora, evidentemente, se il programma implementa un formato segreto è perché il programma non è un software libero. Quindi questo è un altro tipo di caratteristica negativa. La sorveglianza è un genere di caratteristica negativa che si trova in alcuni programmi non liberi; utilizzare formati segreti per limitare gli utenti è un altro tipo di aspetto dannoso che si può trovare in alcuni programmi non liberi. Però se abbiamo un programma libero che gestisce un certo formato, va da sé che quel formato non è segreto. Quel particolare tipo di caratteristica dannosa può solo esistere in un programma non libero. In teoria anche un programma libero potrebbe comprendere funzioni di sorveglianza, ma in pratica questo non accade perché gli utenti troverebbero un rimedio. Agli utenti la cosa non piacerebbe per cui la sistemerebbero. In ogni caso, troviamo formati segreti di dati utilizzati per la pubblicazione di opere dell'ingegno Si trovano formati segreti usati per audio, per esempio musica, per video, per libri... E questi formati segreti sono noti come Digital Restrictions Management (Gestione digitale delle restrizioni), o DRM, o manette digitali. Così, i lavori sono pubblicati in formati segreti in modo che solo i programmi proprietari possano riprodurli in modo che questi programmi proprietari esercitino la brutta caratteristica di limitare gli utenti, impedendo loro di fare qualcosa che sarebbe naturale fare. E questo è messo in pratica addirittura da enti pubblici per comunicare con le persone. Ad esempio, la televisione pubblica italiana rende i propri programmi disponibili sul web in un formato denominato VC-1, che presumibilmente è uno standard, ma uno standard tenuto segreto. Non riesco ad immaginare come un'entità finanziata dal denaro pubblico possa giustificare l'utilizzo di un formato segreto per comunicare con i cittadini. Ciò dovrebbe essere illegale. In effetti, penso che ogni utilizzo del Digital Restriction Management dovrebbe essere illegale. A nessuna azienda dovrebbe esserne permesso l'uso. Esistono anche formati non segreti, ma che presentano restrizioni simili a quelle presenti nei formati segreti, ad esempio in Flash Flash non è un formato segreto, ma Adobe rilascia continuamente nuove versioni diverse, così velocemente che non è possibile produrre in tempo software libero capace di supportarle; ne consegue che gli effetti sono simili a quelli dei formati segreti. Inoltre ci sono i formati brevettati, come il formato MP3 per l'audio. È male distribuire file audio in formato MP3! Esiste software libero in grado di gestire file MP3, di leggerli e di crearne di nuovi. Tuttavia, poiché il formato è brevettato in molti paesi, molti distributori di software libero non osano distribuire questi programmi; quindi se si tratta di sistemi GNU/Linux, questi sistemi non includono un lettore per gli MP3. Ne consegue che chiunque distribuisca musica in formato MP3 sta esercitando una pressione affinché GNU/Linux non venga utilizzato. Certo, chi è esperto può trovare un pacchetto di software libero e installarlo, ma molte persone non sono esperte, e queste persone osserveranno che hanno installato GNU/Linux (in una versione che non contiene quel software) e che non riescono a usarlo per leggere i file MP3, e daranno la colpa al sistema operativo senza immaginare che la colpa è invece del formato MP3. I fatti sono questi. Perciò, se si vuole sostenere la libertà, non si devono distribuire files MP3. Ecco perché dico che se state registrando la mia conferenza e volete distribuirne delle copie, non fatelo in un formato coperto da brevetto come MPEG-2 o MPEG-4 oppure MP3. Usate un formato compatibile con i software liberi, come per esempio Ogg oppure WebM. E, tra l'altro, se avete intenzione di distribuire copie della registrazione, per favore fornitele di licenza CC-Non opere derivate. Questa è un'espressione del mio punto di vista personale. Se questa fosse una lezione per un corso, se avesse scopi didattici, allora dovrebbe essere libera, ma l'enunciazione di opinioni è un'altra cosa. Ora, questo mi porta ad un'altra insidia che proviene da software su cui l'utente non ha controllo. In altre parole: software che non è libero, "libre" come si direbbe in francese. La lingua francese è più esplicita dell'inglese in questo particolare punto. Il termine inglese free significa sia "libero" che "gratuito", ma quando parlo di "software libero" ("free software" in inglese) non intendo "gratuito". Non sto parlando di prezzi. Il prezzo è una questione secondaria, solo un dettaglio, perché non ha implicazioni etiche. Se io ho una copia di un programma e te la vendo a un euro o a cento euro, a chi importa? Perché qualcuno dovrebbe pensare che sia bene o male? O presumere che te l'abbia dato gratuitamente... ancora, chi se ne importa? Ma se questo programma rispetta o meno la tua libertà, quello sì che è importante! Dunque il software libero è software che rispetta la libertà dell'utente. Che cosa vuol dire? Alla fine ci sono due possibilità con il software: o è l'utente che controlla il programma o è il programma che controlla gli utenti. Se gli utenti godono di certe libertà essenziali, allora sono loro che controllano il programma, e quelle libertà sono il metro di valutazione del software libero. Ma se gli utilizzatori non detengono completamente le libertà essenziali, allora il programma ha il controllo sugli utenti. Ma c'è qualcuno che controlla quel programma e, per suo tramite, ha potere sugli utenti. Così, un programma non libero è uno strumento per dare a qualcuno potere su tante altre persone ed è un potere iniquo che nessuno dovrebbe mai avere Ecco perché il software non libero, il software proprietario è una ingiustizia e non dovrebbe esistere: perché lascia l'utente senza libertà. Inoltre spesso lo sviluppatore che ha il controllo sul programma ha la tentazione di inserire piccole funzioni maligne per ottenere vantaggi o abusare di quegli utenti. Viene tentato perché sa bene che può cavarsela impunemente: dal momento che il suo programma controlla gli utenti e non viceversa, se vi inserisce una funzione maligna gli utenti non sono in grado di metterla a posto, non possono togliere la funzione maligna. Vi ho già parlato di due generi diversi di funzioni maligne: le caratteristiche di sorveglianza, come quelle che si trovano in Windows, nell'iPhone, nel Flash player e nello "Swindle". Esistono anche funzioni restrittive per gli utenti, che lavorano con formati segreti di dati, e si trovano in Windows, Macintosh, nell'Iphone, Flash player, l'Amazon "Swindle", la Playstation 3 e in tantissimi altri programmi. L'altra tipologia di caratteristiche maligne è rappresentata dalle "backdoor". Ciò significa che qualcosa in un certo programma attende comandi remoti per obbedire loro, e questi comandi possono danneggiare l'utente. Siamo a conoscenza di "backdoor" in Windows, nell'iPhone e nello "Swindle" Amazon. Lo "Swindle" ha una "backdoor" capace di rimuovere libri a distanza. Siamo a conoscenza di questo fatto per averlo direttamente osservato. Nel 2009 Amazon ha rimosso in modo remoto migliaia di copie di un libro in particolare. Si trattava di copie autorizzate, che la gente aveva ottenuto direttamente da Amazon, quindi Amazon sapeva esattamente dove trovarle: ecco come Amazon ha inviato le istruzioni per rimuovere questi libri. Sai che libro è stato cancellato da Amazon? 1984 di Georges Orwell. È un libro che chiunque dovrebbe leggere, poiché tratta di uno stato totalitario che metteva in pratica comportamenti come la cancellazione di libri non graditi. Chiunque dovrebbe leggerlo, ma non sullo "Swindle" di Amazon. In ogni caso, funzioni maligne sono presente nella maggior parte dei programmi non liberi più usati, ma sono rare nel software libero, per il quale gli utenti mantengono il controllo: possono leggere il codice sorgente e possono modificarlo. Quindi, se c'è una funzione maligna, qualcuno la noterà prima o poi, e la correggerà. Ne consegue che chiunque intenda introdurre una funzione malignanon sarà tentato dall'uso del software libero, poiché sa bene che potrebbe cavarsela per un po', ma che prima o poi qualcuno se ne accorgerà, rimuoverà il difetto, e tutti perderanno credibilità nell'autore della "backdoor" E non è bello sapere di essere destinati al fallimento. Ecco perché le funzioni maligne sono rare nel software libero, e comuni nel software proprietario. Dunque, le libertà essenziali sono quattro. Libertà 0 è la libertà di eseguire il programma come vuoi. Libertà 1 è la libertà di studiare il codice sorgente e modificarlo in modo che il programma esegua i tuoi compiti nel modo che desideri. Libertà 2 è la libertà di aiutare gli altri. E' la libertà di fare delle copie esatte e distribuirle nei tempi che vuoi. Libertà 3 è la libertà di dare un contributo alla tua comunità. E' la libertà di fare delle copie delle tue versioni modificate se ne hai fatte, e poi distribuirle agli altri quando desideri. Tali libertà per essere congrue si devono applicare a tutte le attività della vita. Per esempio se si dice "Questo è libero per uso accademico" ,non è libero. Perché è troppo limitato.Non si applica a tutte le aree della vita. In particolare, se un programma è libero, ciò significa che può essere modificato e distribuito per uso commerciale perché il commercio è un'area, un'attività della vita. E questa libertà deve essere applicata a tutti i tipi di attività. Comunque, non è necessario mettere in atto nessuno di questi comportamenti. Il cuore della questione riguarda la libertà di metterli in atto se si desidera, quando si desideri. Ma non esiste mai un obbligo di farlo. Nessuno è tenuto ad eseguire un programma. Nessuno è tenuto a studiare o a modificare il codice sorgente. Nessuno è obbligato a fare delle copie. Non devi per forza distribuire delle versioni modificate. Il punto è che dovresti essere libero di farlo, se lo desideri. La libertà numero 1, cioè la libertà di studiare e modificare per far sì che il programma funzioni come si desidera, include qualcosa che potrebbe non essere ovvio in un primo momento. Se il programma è commercializzato e uno sviluppatore può fornire un aggiornamento funzionante, devi poter essere in grado di far funzionare la tua versione su quel prodotto. Se il prodotto accetta solo le versioni provenienti dallo sviluppatore, e si rifiuta di eseguire le tue, l'eseguibile presente in quel prodotto non è software libero. Anche se è stato compilato a partire da codice sorgente libero, non è libero perché manca la libertà di far funzionare il programma come meglio si ritenga. Quindi, la libertà 1 deve essere effettiva, non soltanto teorica. Deve esserci la libertà di utilizzare la propria versione, non solo la libertà di creare del codice non funzionante. Ho lanciato il movimento del software libero nel 1983, quando ho annunciato il piano di sviluppare un sistema operativo libero dal nome GNU. La denominazione GNU è un gioco, anche perché fa parte dello spirito hacker divertirsi anche quando si fa qualcosa di molto serio. Non credo ci sia niente di più serio e importante della difesa della libertà. Ma ciò non significa che io non potessi dare al mio sistema un nome divertente. GNU è un gioco di parole perché è un acronimo ricorsivo: sta per "GNU is Not Unix", GNU Non è Unix. Quindi la "G" sta per GNU. In effetti, all'epoca, c'era una tradizione: chi scriveva un programma ispirandosi ad un altro programma, producendo qualcosa di simile al primo, riconosceva il merito del programma da cui si era ispirato dando al nuovo programma un nome con un acronimo ricorsivo, affermando che quel programma non era l'altro. Quindi, utilizzai Unix per le proprie caratteristiche tecniche, ma con il nome GNU, perché decisi di rendere GNU un sistema simile a Unix, con gli stessi comandi, le stesse chiamate di sistema, in modo da renderlo compatibile. In questo modo gli utenti di Unix possono passare facilmente a GNU. Ma il motivo principale per sviluppare GNU fu unico. Che io ne sappia, GNU è l'unico sistema operativo, che sia stato sviluppato con lo scopo della libertà. Non per motivazioni di ordine tecnico, né di ordine commerciale. GNU è stato scritto per la vostra libertà. Perché senza un sistema operativo libero è impossibile utilizzare un computer in completa libertà. Poiché questa libertà mancava, volevo che fosse garantita alla gente, quindi era arrivato il momento di scrivere questo sistema operativo. Oggi GNU ha milioni di utenti, la maggior parte dei quali non sa che sta utilizzando il sistema operativo GNU a causa di un'abitudine molto diffusa e poco simpatica: la gente chiama "Linux" il sistema completo. Lo fanno in tanti, ma non tutti e spero che voi farete parte di questi ultimi. Per favore, dal momento che noi iniziammo tutto questo, che noi scrivemmo una gran parte del codice, per favore, riconoscetecelo in egual misura per favore chiamate il sistema GNU+Linux oppure GNU/Linux. Non è una richiesta eccessiva! Ma c'è un altro motivo per farlo. La persona che ha scritto Linux, uno dei componenti del sistema in uso oggi, non è d'accordo con il movimento del software libero. Se chiami l'intero sistema Linux, stai conducendo le persone verso questa idea, e non verso la nostra. Poiché egli non dirà alle persone che si meritano la libertà. Si limita a dire che preferisce il software pratico, attendibile, potente. Sta dicendo alla gente che questi sono i valori più importanti. Al contrario, se dici che il sistema è GNU+Linux - il sistema operativo GNU più il kernel Linux allora sapranno di noi, e potrebbero ascoltare la nostra opinione. Ti meriti la libertà, e la libertà sarà persa se non la difendiamo ci sarà sempre un Sarkozy pronto a portarla via. C'è bisogno di insegnare alla gente a pretendere la libertà, di essere pronti a lottare per la propria libertà ogni volta che qualcuno minaccia di metterla in discussione. Quindi, puoi immediatamente identificare chi non vuole parlare di queste idee di libertà: questi non parlano di software libero. Preferiscono usare il termine "open source". Questo termine è stato coniato da persone come il signor Torvalds, che preferiscono che queste tematiche etiche non emergano. Quindi, il modo in cui puoi aiutarci a farle emergere è usare il termine "libero". La tua posizione dipende da te, sei libero di dire quello che pensi. Se sei d'accordo con loro puoi dire open source. Se sei dalla nostra parte, mostralo dicendo "libero"! L'aspetto più importante riguardo al software libero è che nelle scuole si deve impiegare esclusivamente software libero ad uso didattico. In tutti i livelli scolastici dall'asilo all'università, è responsabilità morale della scuola introdurre all'utilizzo del solo software libero nel processo educativo, e in tutte le altre attività formative, comprese quelle in cui si afferma di diffondere l'alfabetizzazione digitale In molte di queste attività si insegna l'utilizzo di Windows, il che significa che si insegna ad essere dipendenti. Insegnare alla gente a usare software proprietario è inculcare dipendenza, e l'ambito educativo non deve mai fare ciò che sta agli antipodi della sua missione. Le attività didattiche hanno una missione sociale: formare buoni cittadini per una società forte, capace, cooperativa, indipendente e libera. E, in ambito informatico questo ha un solo significato: insegnare software libero. Mai avviare all'utilizzo di programmi proprietari che equivale ad addestrare alla dipendenza. Perché pensate che alcuni sviluppatori di software proprietario offrano copie gratis alle scuole? Vogliono che le scuole rendano dipendenti i ragazzi. E in seguito, quando si laureano, sono ancora dipendenti e si sa che le aziende non offriranno più loro copie gratuite. Poi alcuni di loro trovano lavoro e vanno a lavorare per le aziende. Non più così tanti di loro, ma alcuni sì E a queste compagnie non vengono certo offerte copie gratis. Oh, no! L'idea è che se è la scuola a portare gli studenti verso il cammino di una dipendenza permanente, loro possono trascinarsi dietro nella dipendenza il resto della società. Ecco il piano! E' come rifornire le scuole gratis di siringhe piene di eroina, dicendo "datela ai vostri studenti, la prima dose è gratis." Una volta che sviluppi dipendenza, devi pagare. Bene, come la scuola rifiuterebbe la droga perché non è giusto insegnare agli studenti a usare sostanze che provocano dipendenza, così deve rifiutare l'impiego di software proprietario. Qualcuno dice: "facciamo in modo che le scuole insegnino sia software libero che proprietario, cosicchè gli studenti prendano confidenza con entrambi". Questo è come dire "diamo a pranzo ai ragazzi sia tabacco che spinaci, così si abituano." No! La scuola deve dare buone abitudini, non negative! Quindi non ci dovrebbe essere Windows in una scuola, nè Macintosh, niente di proprietario in campo educativo. Ma anche per il bene di educare i programmatori. Vedete, c'è gente che ha un talento per la programmazione. Ragazzini sui dieci-tredici anni, di solito, ne sono affascinati e se usano un programma, vogliono sapere "come funziona questo?". Ma quando lo chiedono all'insegnante, se è proprietario, l'insegnante deve dire loro "Mi dispiace, ma è segreto, non c'è modo di scoprirlo". Il che significa una proibizione all'istruzione. Un programma proprietario è nemico dello spirito dell'educazione. E' conoscenza negata, di conseguenza non dovrebbe essere tollerata nella scuola, nemmeno se nella scuola ci fossero tante persone a cui non importasse nulla della programmazione e non volessero studiarla. Ancora, essendo nemico dello spirito educativo, non dovrebbe trovarsi nella scuola. Invece se il programma è libero, il docente può spiegare quello che sa e anche distribuire copie del codice sorgente, dicendo "leggete e capirete tutto". E quelli che ne subiscono il fascino sul serio, lo leggeranno eccome! E questo darà loro l'opportunità di iniziare ad apprendere come essere dei bravi programmatori. Per imparare ad essere un buon programmatore, hai bisogno di distinguere che certi modi di scrivere codice, anche quando hanno senso e sono corretti formalmente, non sono buoni perché altre persone potrebbero avere dei problemi a comprenderli. Il buon codice è codice chiaro su cui altri lavoreranno facilmente quando dovranno fare ulteriori modifiche. Come si impara a scrivere codice buono e chiaro? Lo si fa leggendo un sacco di codice e scrivendo un sacco di codice. Solo il software libero offre l'opportunità di leggere il codice dei programmi di grandi dimensioni che usiamo davvero. E poi devi scrivere tanto codice, ossia devi scrivere cambiamenti in grandi programmi. Come si impara a scrivere buon codice per programmi grandi? Devi cominciare dal piccolo, il che non significa un programmino, oh, no! Le sfide del codice per i programmi grandi non cominciano neanche a farsi vedere nei piccoli programmi. Il modo in cui si comincia dal piccolo nello scrivere codice per grandi programmi è nello scrivere piccole variazioni nei programmi grandi. E soltanto il software libero ti permette di fare questo! Quindi, se una scuola vuole offrire la possibilità di imparare a essere un bravo programmatore, è necessario che sia una scuola con software libero. Ma c'è un motivo più profondo, quello dell'educazione morale, dell'educazione alla cittadinanza. Per una scuola, insegnare fatti e competenze non è abbastanza, essa deve insegnare lo spirito della buona volontà, l'attitudine ad aiutare gli altri. Quindi, ogni classe dovrebbe avere questa regola: "Studenti, se portate il software in classe, non potete tenerlo per voi, dovete condividerne delle copie con il resto della classe, inclusi il codice sorgente, nel caso in cui qualcuno sia interessato a studiarlo! Poiché questa classe è un luogo in cui la conoscenza è condivisa, portare del software proprietario in classe non è permesso.". La scuola è tenuta a fornire il buon esempio. Deve quindi fornire solo software libero e condividerne copie, incluso il codice sorgente, con chiunque desideri delle copie all'interno della classe. Chiunque tra voi abbia una connessione con una scuola dovrebbe intervenire ed esercitare pressione su quella scuola affinché adotti software libero. E dovete essere risoluti. Potrebbero volerci anni, ma il successo è possibile se non vi arrendete. Cercate alleati tra gli studenti, il corpo docente, il personale, i genitori, chiunque! E parlatene sempre come di una questione etica. Se qualcuno vuole deviare la discussione parlando dei vantaggi e degli svantaggi pratici, nei fatti sta ignorando il problema più importante. Dovete rispondergli: - " Non si tratta di come insegnare meglio, si tratta di come impartire una buona formazione anziché una cattiva. Si tratta del modo di insegnare in modo giusto, anziché in modo sbagliato, non semplicemente di come essere un po' più o meno efficaci." Quindi non lasciatevi distrarre da questi aspetti di importanza secondaria, ignorando quello che importa veramente! Passando oltre, ci sono due problematiche che sorgono dall'utilizzo dei servizi internet. Una di queste è che il server potrebbe abusare dei tuoi dati, un'altra è che potrebbe assumere il controllo del tuo computer. Le persone sono già a conoscenza della prima problematica. Ne sono consapevoli, se fornisci dati ad un servizio internet, esiste il problema dell'uso che ne viene fatto. Può fare cose che ti infastidiscano. Alcuni esempi? Il servizio potrebbe perdere i dati, potrebbe cambiarli, potrebbe rifiutarsi di recuperare i dati. E potrebbe mostrare i dati a qualcun altro, anche se non sei d'accordo. Quattro diverse possibilità. Adesso, sto parlando dei dati che consapevolmente hai fornito ad un sito. Naturalmente, molti di questi servizi potrebbero anche sorvegliarti. Prendiamo ad esempio Facebook. Gli utenti mandano grosse quantità di dati a Facebook, e uno degli aspetti negativi di Facebook consiste nel mostrare molti di quei dati a molta altra gente, e pur offrendo impostazioni per dire "no", potrebbero non funzionare veramente. Dopo tutto, se dici "qualcun altro può vedere questa informazione", uno di questi altri potrebbe renderla pubblica. Ora, non è una mancanza di Facebook, non potrebbero far nulla per prevenire questo, però dovrebbe mettere sull'avviso le persone. Invece di dire "condividi questo con la cerchia dei tuoi cosiddetti amici", dovrebbe dire "ricordati che i tuoi cosiddetti amici non sono veramente tuoi amici, e se vogliono metterti nei guai potrebbero rendere pubblico questo." Tutte le volte, dovrebbe ripeterlo, se vogliono comportarsi in modo etico con le persone. Siccome tutti gli utenti affidano volontariamente i loro dati a Facebook, Facebook raccoglie attraverso i dati sulle attività in rete delle persone tramite vari metodi di sorveglianza. Ma quella è solo la prima minaccia. Ma per ora sto parlando dei dati che le persone sanno che stanno dando a questi siti. La perdita di dati è qualcosa che potrebbe sempre succedere per caso. Tale possibilità è sempre presente, non importa quanto si stia attenti. Pertanto, è necessario conservare più copie dei dati importanti. Se lo fai, allora, anche se qualcuno dovesse decidere di cancellare i tuoi dati deliberatamente, non ti danneggerebbe più di tanto, perché ne avresti altri esemplari. Quindi, fintanto che si mantengono copie multiple, non ci si deve preoccupare troppo che qualcuno possa perdere i vostri dati. Cosa possiamo dire della possibilità di riaverli indietro? Ebbene, alcuni servizi consentono di recuperare tutti i dati che hai inviato, altri no. I servizi Google permetteranno all'utente di riprendere i dati che l'utente ha inserito al loro interno. Facebook, notoriamente, no. Ovviamente, nel caso di Google, questo si applica solo ai dati che l'utente sa che Google ha. Anche Google esercita parecchia sorveglianza, e quei dati non sono inclusi. Ma comunque, se si possono avere nuovamente i dati, allora si potrebbe controllare se sono stati alterati. E non è molto probabile che si mettano ad alterare i dati delle persone se la gente ha modo di capirlo. Così forse possiamo mantenere un controllo su quel particolare tipo di abusi. Purtroppo, l'abuso di visualizzare i datia qualcuno a cui non vogliamo che siano mostrati è molto diffuso ed è quasi impossibile per noi evitarlo, soprattutto se si tratta di una società americana. Vedete, la legge dal nome più ipocrita che ci sia nella storia degli Stati Uniti, il cosiddetto Patriot Act, dice che la polizia del Grande Fratello può raccogliere quasi tutti i dati che le aziende possiedono sugli individui. Non solo le aziende, ma anche altre organizzazioni, come le biblioteche pubbliche. La polizia può ottenere questo in massa, senza neanche andare in tribunale. Ora, in un paese che era fondato su un'idea di libertà, non c'è nulla di più antipatriottico di questo. Ma questo è quello che hanno fatto. Quindi non si deve mai affidare dati ad una società statunitense. E dicono che filiali estere di società statunitensi sono soggette allo stesso modo a questo, per cui l'azienda con cui avete a che fare direttamente può essere in Europa, ma se è di proprietà di un'azienda americana dovrete affrontare lo stesso problema. Tuttavia, questo è essenzialmente un problema quando i dati che si sta inviando al servizio non sono da rendere pubblici. Ci sono alcuni servizi in cui si pubblicano cose. Naturalmente, se si pubblica qualcosa, sai che chiunque può essere in grado di vederlo. Quindi, non c'è modo che possano danneggiarti, mostrandolo a qualcuno che non avrebbe dovuto vederlo. Non c'è nessuno che non avrebbe dovuto vedere se lo pubblichi. Quindi, in questo caso il problema non sussiste. Così questi sono quattro problemi derivati da questo pericolo primario di abuso dei nostri dati. L'idea del progetto Freedom Box sarebbe che tu avessi il tuo proprio server a casa tua, e qualora tu volessi fare qualcosa in remoto lo faresti con il tuo server, e la polizia dovrebbe ottenere un mandato da un giudice per rintracciare il tuo server. In questo modo avresti gli stessi diritti di cui godresti tradizionalmente nel mondo reale. Il punto qui e in molte altre questioni è che nel momento in cui iniziamo a fare cose nel mondo digitale anziché fisicamente non dovremmo perdere nessuno dei nostri diritti, poiché la tendenza generale è che perdiamo diritti. In sostanza, la legge di Stallman dice che, in un'epoca in cui i governi lavorano per le mega-corporations invece di rendere conto ai loro cittadini, ogni innovazione tecnologica può essere sfruttata per ridurre la nostra libertà. Perché ridurre la nostra libertà è ciò che questi governi vogliono fare. Quindi la domanda è: quando ne hanno l'occasione? Be', ogni cambiamento che avviene per qualche altra ragione è un'occasione possibile, e sapranno approfittarne se questo è il loro generale desiderio. Un altro problema con i servizi internet è che possono prendere il controllo delle vostre elaborazioni, e non è molto noto. Ma è sempre più comune. Ci sono servizi che offrono di elaborare i dati da voi forniti al vostro posto cose che si dovrebbero fare sul proprio computer ma vi invitano a lasciare che sia il computer di qualcun altro a fare il lavoro di calcolo per voi. E il risultato è che si perde il controllo su di esso. E' esattamente come se fosse stato utilizzato un programma non libero. Due scenari differenti ma che conducono allo stesso problema Se fate il vostro lavoro al computer con un programma non libero bene, gli utenti non controllano il programma non libero, è lui che controlla gli utenti, voi compresi. Così avete perso il controllo sul lavoro al computer che state facendo. Ma se fate i vostri calcoli nel suo server bene, i programmi che lo fanno sono quelli che lui sceglie. Non si può toccarli nè vederli, sicché non avete alcun controllo su di loro. Egli ha il controllo su di essi -forse. Ma se questi programmi sono software libero, la persona che li esegue ha controllo su di essi, a meno che non stia eseguendo un programma proprietario sul server, in questo caso qualcun altro ha il controllo sulle elaborazioni effettuate sul server. Né lui, né voi avete il controllo. Ma immaginiamo che questa persona installi un programma libero. Egli acquisisce controllo sulle elaborazioni effettuate sul proprio computer, ma non tu. Quindi, in nessuno dei due casi hai il controllo. Il solo modo di avere controllo sopra il lavoro che fai è attraverso la tua copia del programma libero. Questa pratica è denominata "Software come servizio". Significa eseguire un certo lavoro con i tuoi dati sul server di qualcun altro. E non sono a conoscenza di nulla che possa rendere questa pratica accettabile. Si tratta sempre di qualcosa che ti priva della tua libertà, l'unica soluzione è quella di rifiutare. Ad esempio, esistono server che eseguono traduzioni o eseguono sistemi di riconoscimento vocale, e tu stai permettendo loro di controllare questa attività di elaborazione. Ciò non dovrebbe mai accadere. Ovviamente, stiamo fornendo loro dei dati su noi stessi che non dovrebbero avere. Immagina di conversare con qualcuno attraverso un sistema di riconoscimento vocale basato sul principio "software come servizio", effettivamente in esecuzione su un server di proprietà di un'azienda. Questa compagnia viene a conoscenza delle informazioni scambiate durante la conservazione. Se è un'azienda statunitense ciò significa che anche il Grande Fratello ne verrà a conoscenza. Questo non è positivo. La minaccia successiva alla nostra libertà nella società digitale è l'uso dei computer per le elezioni. Non potete fidarvi delle macchine quando si tratta di votare. Chiunque controlli il software in questi computer ha il potere di mettere in pratica una frode non rilevabile. Le elezioni sono importanti. Perché non possiamo fidarci di nessuno che sia coinvolto. Chiunque deve essere controllato e ricontrollato da altri, in modo che nessuno sia in grado, da solo, di falsificare il risultato. Perché, chiunque fosse in grado di farlo potrebbe farlo. Ecco perché il nostro sistema di voto tradizionale fu designato affinché nessuno fosse degno di fiducia fino in fondo, tutti devono essere controllati dagli altri. In questo modo, nessuno può facilmente commettere frodi. Ma se le elezioni sono affidate ad un programma, questo controllo è impossibile! Come puoi essere sicuro che una macchina elettorale conti onestamente i voti? Dovresti studiare il programma in esecuzione durante le elezioni, cosa che ovviamente nessuno può, e che molti non saprebbero, fare. Ma anche gli esperti che potrebbero teoricamente essere capaci di studiare il programma, non possono farlo mentre la gente sta votando. Dovrebbero farlo in anticipo, ma come potrebbero essere sicuri che il programma da loro studiato è lo stesso in esecuzione durante le operazioni di voto? Potrebbe essere stato cambiato. Adesso, se il programma è proprietario, ciò significa che è controllato da qualche azienda. L'autorità elettorale non può neanche sapere cosa quel programma stia facendo. Questa azienda potrebbe manipolare le elezioni. Vi sono accuse che ciò sia stato fatto negli Stati Uniti durante gli ultimi 10 anni. che i risultati delle elezioni siano stati falsificati in questo modo. Ma se il programma è un software libero? Ciò significa che l'autorità elettorale che possiede questa macchina di voto può anche controllare il software contenuto in essa quindi l'autorità elettorale potrebbe manipolare l'elezione. Non puoi fidarti nemmeno di loro. Non osi fidarti di nessuno nel voto, per la ragione che gli elettori non hanno alcun modo di verificare da soli che i loro voti siano stati conteggiati e nemmeno che i voti falsi non fossero stati aggiunti. In altre attività della vita, di solito puoi capire se qualcuno sta tentando di imbrogliarti. Ad esempio, considera di comprare qualcosa in un negozio. Ordini qualcosa, magari fornisci un numero di carta di credito. Se il prodotto non arriva, tu puoi protestare e tu puoi, se hai buona memoria, accorgerti se il prodotto non arriva. Tu non ti stai fidando ciecamente del negozio, perché puoi controllare. Ma nelle elezioni non puoi controllare. Una volta ho visto un documento dove qualcuno descriveva un sistema teorico di votazione che usa della matematica sofisticata per cui gli elettori potevano verificare che i loro voti fossero stati conteggiati anche se il loro voto era segreto e potevano anche verificare che non fossero stati aggiunti falsi voti. Era matematica molto potente ed entusiasmante; ma anche se quella matematica è corretta, ciò non significa che il sistema sia accettabile da usare in pratica per il fatto che la vulnerabilità di un sistema reale potrebbe stare al di fuori di questa matematica. Per esempio, supponi di votare via Internet e supponi che stai usando una macchina corrotta. Il sistema potrebbe dirti che il voto è stato inviato per A mentre realmente sta inviando un voto per B. Chissà se riusciresti mai a scoprirlo? In pratica, l'unico modo per vedere se questi sistemi funzionano e sono onesti è di provarli per anni, in realtà decenni, verificandone il funzionamento in altri modi. Non vorrei che il mio paese fosse pioniere in questo. Quindi, usate la carta per votare. Assicuratevi che vi siano schede elettorali che possano essere riconteggiate. La prossima minaccia alla nostra libertà in una società digitale sta nella lotta alla condivisione. Uno dei tremendi vantaggi della tecnologia digitale è la facilità di copiare lavori pubblicati e condividerne le copie con altri. Condividere è bene, e con la tecnologia digitale è facile. Quindi, milioni di persone condividono. Coloro che traggono profitto avendo il potere sulla distribuzione di queste opere non vogliono che noi le condividiamo. E poiché si tratta di aziende, i governi traditori della loro gente che lavorano per l'impero delle mega-corporations cercano di accontentare queste imprese, vanno contro il loro stesso popolo stando dalla parte delle imprese, degli editori. E questo non è affatto positivo. Con l'aiuto dei governi, le aziende hanno condotto una guerra alla condivisione proponendo una serie di misure crudeli e draconiane. Perché propongono misure crudeli e draconiane? Perché nessun provvedimento minore può avere efficacia: quando una cosa è bella e facile, la gente la fa. L'unica maniera di fermarla è essere molto cattivi. Così ovviamente la loro risposta è cattiva, cattiva, e sempre più cattiva. Hanno persino cercato di citare in giudizio degli adolescenti per centinaia e centinaia di dollari - cosa piuttosto cattiva. E hanno cercato di fare in modo che la tecnologia si rivoltasse contro di noi, DRM, ossia manette digitali. Tuttavia tra la gente c'erano anche dei bravi programmatori che hanno trovato il modo di spezzare le manette. Per esempio, i DVD originariamente erano stati progettati per avere i film criptati in un formato di crittografia segreta, e l'idea era che tutti i programmi per decifrare il video sarebbero stati proprietari e con manette digitali. Sarebbero stati tutti progettati per limitare gli utenti. E il loro piano ha funzionato bene per un po'. Ma poi alcune persone in Europa hanno capito la crittografia e hanno pubblicato un programma libero che era in grado effettivamente di riprodurre il video su un DVD. Le società di film non lasciarono cadere la questione. Andarono al Congresso degli Stati Uniti e comprarono una legge che rendeva quel software illegale. Gli Stati Uniti hanno inventato la censura del software nel 1998, con il Digital Millennium Copyright Act [DMCA]. Così la distribuzione di quel programma libero fu vietata negli Stati Uniti. Purtroppo la tendenza non si è fermata con gli Stati Uniti. L'Unione Europea adottò una direttiva del 2003 richiedendo leggi simili. La direttiva dice solo che la distribuzione commerciale deve essere vietata, ma quasi tutti i paesi della Unione Europea hanno adottato una legge più dura. In Francia, il semplice possesso di una copia di tale programma è un reato punito con la reclusione, grazie a Sarkozy. Io credo che sia stato fatto dalla legge DADVSI. Io credo che sia stato fatto dalla legge DADVSI. la gente non sarebbe stata in grado di criticarla. Allora, le elezioni sono vicine. Chiedete ai candidati dei partiti: avete intenzione di abrogare la DADVSI? Se no, non supportateli. Non ci si deve arrendere alla perdita di territorio morale per sempre. Dovete lottare per recuperarlo. Quindi, stiamo ancora lottando contro le manette digitali. Lo "Swindle" di Amazon è dotato di manette digitali per privare i lettori di libertà tradizionali come: dare un libro a qualcun altro, o prestarglielo. Si tratta di un atto sociale di importanza vitale. Il prestito dei libri permette la costruzione di una comunità di lettori. Amazon non vuole che sia possibile prestare i propri libri gratuitamente. Poi c'è la questione della vendita dei propri libri, magari ad una libreria dell'usato. Non puoi fare neanche questo. Per un po', è sembrato che i DRM fossero scomparsi dalla musica, ma adesso stanno risorgendo grazie ai servizi streaming come Spotify. Questi servizi richiedono tutti dei client proprietari, lo scopo è quello di ammanettare digitalmente gli utenti. Rifiutateli! Hanno già apertamente mostrato di non essere affidabili, dicendo "puoi ascoltare tutta la musica che vuoi", salvo poi affermare "ah, no! Puoi solo ascoltare musica per un limitato numero di ore al mese." Il problema non sta nella bontà o malvagità, giustizia o ingiustizia di un determinato cambiamento, il punto è: queste imprese hanno il potere di imporre qualunque tipo di cambiamento nelle politiche. Non lasciamo che abbiano questo potere. Dovresti essere in grado di avere la tua copia di tutta la musica che vuoi ascoltare. Veniamo al successivo assalto alla nostra libertà: HADOPI, cioè una punizione basata sull'accusa. Ciò è iniziato in Francia, ma lo stesso principio è stato esportato in molti paesi. Gli Stati Uniti oggi vorrebbero avere questa politica così ingiusta nei trattati di libero sfruttamento. Qualche mese fa, Columbia ha adottato questo tipo di politica ascoltando ordini dai propri padroni a Washington. Ovviamente, quelli a Washington non sono i veri padroni, sono solo coloro che controllano gli Stati Uniti per conto dell'Impero. Ma sono anche quelli che impongono la loro volontà a Columbia per conto dell'Impero. In Francia, da quando il Consiglio Costituzionale ha obiettato quando si trattava di punire la gente senza processo, hanno inventato una forma di processo che non è un vero e proprio processo, solo una pantomima dello stesso, così possono far finta che la gente abbia un processo prima della pena. Ma in altri paesi dove ciò non è importante, si tratta di punizione esplicita basata solo sull'accusa. Ciò significa che, nell'interesse della loro guerra alla condivisione, sono pronti ad abolire i principi base della giustizia. Ciò mostra quanto sia profonda la loro avversione alla libertà e alla giustizia. Non si tratta di governi legittimi. E sono sicuro che salteranno fuori altre idee cattive, perché queste persone sono pagate per sconfiggere il popolo, costi quel che costi. Quando lo fanno, dicono sempre che tutto ciò è nell'interesse degli artisti, che devono "proteggere" i "creatori". Si tratta di termini propagandistici. Sono convinto che il motivo per cui amano così tanto il termine "creatore" è un riferimento ad una divinità. Vogliono farci credere che gli artisti sono super-uomini, che meritano privilegi speciali e potere su di noi. Non condivido questo approccio. Nei fatti, i soli artisti che traggono beneficio da questo sistema sono le star. Gli altri artisti sono schiacciati al suolo dai meccanismi di queste aziende. [continuare, utilizzando la traduzione ufficiale in http://www.gnu.org/philosophy/free-digital-society.it.html] [continuare, utilizzando la traduzione ufficiale in http://www.gnu.org/philosophy/free-digital-society.it.html]