Perché non iniziare il corso di Editing Multimediale
con un podcast? Da ascoltare come la radio? Proviamo!
Allora innanzitutto il contesto e, prima di tutto,
il contesto ambientale, cioè qual è il paesaggio
in cui collochiamo il nostro discorso...
Il nostro discorso è su Editing Multimediale
quindi necessariamente uno pensa subito
a questioni di natura strettamente strumentale:
procedure con strumenti, eccetera ...
beh, ovviamente i temi sono questi,
però il contesto deve essere qualcosa di più ampio,
sufficientemente ampio da poter ospitare un FINE ALTO
che conduca, e direi domini, qualsiasi discorso tecnico.
E tale fine deve essere attinente
alla sfera dell'uomo, non dello strumento:
è proprio l'atmosfera di questo genere
quella che viene evocata dal libro
che abbiamo consigliato "I bambini e l'ambiente"
di Paolo Beneventi
Dove le annotazioni tecniche
sono letteralmente al margine,
ma in un discorso che è tutto centrato
sull'osservazione del bambino,
sulla .. sulla capacità di fare leva sulla sua naturale curiosità
e capacità di apprendere,
le annotazioni tecniche, le informazioni tecniche emergono
quasi spontaneamente.
In questa visione
è evidente come sia inutile concentrarsi
troppo su un solo strumento
o studiarne tutte le caratteristiche,
rischiando di perdere di vista, invece,
gli obiettivi fondamentali.
Conviene rimanere sempre estremamente aderenti
agli obiettivi che sono rappresentati
da quella particolare necessità,
in quella attività dove è l'uomo.
Noi dobbiamo pensare
a quello che succede all'uomo a cui ci rivolgiamo,
al bambino, in questi casi, evidentemente.
Ciò tenendo presente che il rischio
di distrarsi troppo nei tecnicismi,
reso estremamente elevato
da una strumentazione che si evolve
ad un ritmo forsennato,
senza, con questo, esprimere giudizi se questo sia
male o bene (esercizio certamente inutile)
e da una complessità ridondante
praticamente di qualsiasi strumento:
hardware, software.
E quindi se uno pretende di entrarci dentro
padroneggiandolo completamente
beh, ne viene completamente assorbito
e questo è estremamente pericoloso
L'idea, quindi, è tenere la barra dritta,
sempre puntata sull'obiettivo
e essendo, sempre disposti a entrare
nel particolare di ciascun aspetto tecnico
dello strumento, o degli strumenti, che stiamo usando
là dove si manifesta il bisogno concreto
Quindi noi non proporremo trattazioni esaustive
di alcuno strumento
Ma piuttosto faremo delle attività
su obiettivi molto particolari
consapevoli che con quel tipo di strumentazione
si potrebbero fare mille altre cose.
Ma ci interessa di più provare
a risolvere e a considerare un caso pratico
rammentando lo spirito che è
esposto molto bene nel libro di Paolo Beneventi.
Quindi un approccio sostanzialmente
centrato sulle attività e non sulle mere
descrizioni e l'apprendimento delle medesime.
Del resto èun approccio che ha ispirato tutto le attività
del laboratorio online all'interno del quale ,
in qualche maniera, anche questo corso viene collocato.
Diciamo ora due parole sugli strumenti.
Sul fronte degli strumenti hardware , non so , penso che
diremo veramente poco. Facendo capo a quello che ,
in sostanza , oggi le persone hanno.
Quindi normale hardware che gira nelle nostre tasche
e sui nostri tavoli. (4:51)
… o poco più.
Per ora non c'è molto altro da dire...
secondariamente invece sul fronte degli strumenti software,
qui l'approccio sarà differenziato
a seconda del tipo di attività multimediale.
Allora, ci sono dei casi nei quali esistono
dei software liberi "multipiattaforma",
cioè che possono essere scaricabili
nelle versioni per le diverse piattaforme,
ovvero sistemi Windows, Mac e Linux.
In questi casi,
tutti useremo lo stesso strumento. (5:33)
quando invece non esiste uno strumento valido
scaricabile per tutte le piattaforme
ognuno userà quello che può usare
e utilizzeremo un wiky per raccogliere le informazioni
relative all'impiego dei diversi strumenti
sarà utile per noi avere un quadro dei sistemi
operativi che voi utilizzate
quindi quanto prima faremo un piccolo sondaggio
per raccogliere queste informazioni
ora vediamo le tipologie delle attività multimediali che svolgeremo min. (6.11)
e sono cinque
la prima è un'attività di sottotitolazione
e useremo questo stesso audio
per creare un testo
Per fare questo ricorreremo a un trucco
useremo un servizio che serve
per la sottotitolazione dei video
Noi però qui non abbiamo nessun video
ma io preparerò, noi prepareremo
questi dati, in maniera, come se fosse
un video dove non si vedrà nulla
ma ci sarò la traccia audio
E su quella, usando questo servizio di sottotitolazione
creeremo un testo (6.55)
Questo testo, questa operazione serve, intanto
per richiamare l'attenzione sulla ACCESSIBILITÀ: questa è una pratica tipica,
perché è vero che l'audio può essere simpatico per certi versi
in casi del genere, ma se ci fosse qualcuno che ha problemi di sordità
allora si troverebbe in una condizione di svantaggio. (7.26)
Quando si produce informazione per il web
bisognerebbe sempre cercare di avere l'accortezza
di... di fare attenzione all'accessibilita'
in maniera che la piu' grande quantita' di persone possibili
sia in grado di fruire utilmente di cio' che noi stiamo proponendo
Il secondo aspetto interessante di questa attivita',
e' il fatto che e' un'attivita' collaborativa
che e' una cosa che esploriamo volentieri
Quando il testo sara' pronto lo pubblicheremo
negli spazi adeguati, ovvero nel blog
del laboratorio e anche nella piattaforma IUL
La seconda tipologia di attivita' multimediale e'
sostanzialmente quella dell'elaborazione
dei segnali audio e per far questo
noi utilizzeremo il software Audacity
che puo' essere scaricato per tutte le piattaforme (8.18)
e proporremo almeno un esercizio
e vi daremo
un file sul quale fare un lavoro concreto
abbastanza nello spirito di quelli che vengono
in qualche maniera citati nel libro o
che abbiamo in qualche maniera adottato.
La terza attività consiste in
elaborazione di immagini
Anche in questo caso abbiamo un software che
può essere scaricato su tutte le piattaforme,
che è GIMP.
Anche per questo proporremo un semplice esercizio
cioè ciascuno di noi dovrà fare questo tipo di lavoro.
La quarta tipologia consiste nel video:
il prodotto multimediale per eccellenza,
essendo composito, composto da immagini in movimento e audio.
Purtroppo, dal punto di vista della strumentazione software,
questo è un caso più sfortunato:
esistono soluzioni libere,
ma diverse per le tre principali famiglie
e non sono neanche magari tanto equivalenti
beh qui ognuno di noi faremo un pochino una
revisione di cosa abbiamo e proveremo ad
aiutarci nei limiti del possibile .
Anche qui proveremo a fare un esercizio
costruito in parte con i materiali
usati nelle attività precedenti.
La quinta tipologia consiste nella manipolazione delle informazioni
3D, il cosiddetto Modeling.
Praticamente è quella branca di elaborazione che poi conduce
alla stampa 3D. E qui vedremo alcuni
servizi web e software che effettivamente
possono essere usati ambedue da tutti
i tipi di piattaforme. A questo punto
un'osservazione finale. Notoriamente
le attività di insegnamento che io ho svolto
usando questo laboratorio-blog, che molti
di voi conoscono già bene,
sono sempre state condotte tutte "all'aperto" ,in internet.
E così continuerà ad essere, perché, per esempio,
oggigiorno dire "faccio un video" ,
se non lo pubblichiamo, il lavoro è incompleto.
Del resto, oggi tutti pubblicano anche senza volerlo,
anche una selfie, che viene messa indifferentemente
in un social network, è una pubblicazione.
E' giusto che contempliamo questo fatto: se faccio un video,
lo pubblico in qualche servizio web
e poi lo inglobo in un mio spazio, per esempio un blog.
Riteniamo di non poter fare a meno di questo.
Dobbiamo, però, cercare di far sì
che rimanga una traccia
nella piattaforma IUL.
Quindi cercheremo di procurarci una pratica
per la quale, ogni volta che produciamo un materiale,
immediatamente ne mettiamo riferimento
almeno del link nella piattaforma.
negli spazi appositi della piattaforma,
i vostri ed il nostro sostanzialmente.
Ecco diciamo, con questo abbiamo fatto uno schema
di come grossomodo si dovrebbe svolgere il corso
naturalmente di sorprese ce ne potranno sempre essere.