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Ideastesia: Come si percepiscono le idee? - Danko Nikolić

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    Molto prima che Cartesio
    affermasse il famoso "Penso, dunque sono",
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    e molto tempo dopo,
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    scienziati e filosofi affini
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    si sono scervellati su ciò
    che chiamano il problema mente-corpo.
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    La mente è un'entità separata,
    immateriale che pilota un veicolo di carne?
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    O se fosse solo una parte
    più elusiva del nostro fisico,
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    come può tradurre
    l'input dei nostri sensi animali
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    in esperienze in apparenza
    non fisiche dette pensieri?
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    Nonostante la risposta
    sia stata discussa infinitamente,
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    nuove ricerche mostrano
    che parte del problema sta
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    in come lo poniamo fin dall'inizio,
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    distinguendo tra le nostre
    percezioni sensoriali e le idee
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    che in realtà possono non essere lì.
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    Il modello tradizionale
    delle funzioni mentali
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    vede i sensi fornire dati
    distinti al nostro cervello
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    poi tradotti
    in fenomeni mentali appropriati:
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    immagini visive in alberi, esperienze
    uditive nel cinguettio e così via.
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    Ma a volte,
    ci imbattiamo in persone
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    i cui sensi paiono mescolarsi,
    permettendo loro di sentire i colori,
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    o gustare i suoni.
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    Finora, l'idea comune
    era che tale fenomeno,
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    chiamato sinestesia,
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    fosse una connessione diretta
    tra le parti del cervello
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    responsabili degli stimoli sensoriali
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    come visualizzare il giallo
    all'udire la nota "si" bemolle.
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    Ma nuovi studi mostrano che la sinestesia
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    è in effetti mediata
    dalla nostra comprensione
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    di forme, colori e suoni
    appresi dai nostri sensi.
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    Perché avvenga
    l'esperienza di incontro sensoriale,
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    i più alti concetti e idee
    che la nostra mente associa
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    all'input sensoriale si devono attivare.
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    Per esempio, questa forma può essere
    vista come la lettera "s" o il numero "5",
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    e i sinesteti la associano
    a differenti colori e suoni
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    basati su come la interpretano
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    nonostante il mero
    stimolo visivo resti identico.
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    In un altro studio, i sinesteti
    crearono nuove associazioni di colori
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    a lettere insolite dopo averle imparate.
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    Poiché ciò dipende
    da una connessione tra idee e sensi,
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    tale fenomeno mentale
    sotteso alla sinestesia
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    è conosciuto come "ideastesia".
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    La sinestesia avviene
    solo in alcune persone,
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    sebbene possa essere più
    comune di quanto si pensasse.
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    Ma l'ideastesia in sé
    è fondamentale nelle nostre vite.
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    Tutti noi riconosciamo il colore rosso
    come caldo e il blu come freddo.
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    Molti concordano
    che colori brillanti, corsivo e linee sottili
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    sono di grande intensità,
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    mentre le tonalità terra lo sono meno.
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    E mentre molte associazioni
    sono acquisite con la cultura,
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    altre si manifestano
    anche in neonati e scimmie,
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    mostrando l'innatismo
    di alcune associazioni.
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    Quando si chiede di scegliere
    tra due possibili nomi per queste forme,
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    a prescindere dal bagaglio culturale
    o linguistico,
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    le persone concordano
    che "kiki" è la stella appuntita,
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    mentre "bouba" è la macchia arrotondata,
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    per via del loro suono
    e della forma della nostra bocca
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    per pronunciarli.
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    Questo porta a molte altre associazioni
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    in un ricco sistema semantico.
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    Kiki è vista come nervosa e sveglia,
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    mentre bouba è vista come pigra e lenta.
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    Si suggerisce così
    che l'esperienza quotidiana
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    di colori, suoni e altri stimoli
    non sta su punti sensoriali separati
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    ma organizzati in una rete di associazioni
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    simile al nostro sistema linguistico.
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    Questo ci permette di capire le metafore
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    anche se non hanno senso logico,
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    come paragonare
    la neve ad un manto bianco,
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    sulla base delle sensazioni
    comuni di morbidezza e levità.
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    L'ideastesia è cruciale anche nell'arte,
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    dove risiede nella sintesi
    tra concettuale ed emotivo.
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    Nella grande arte,
    idea e senso si valorizzano,
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    siano essi nella perfetta combinazione
    tra parole e melodia,
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    nel tema contenuto in un dipinto
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    accentuato dall'uso
    di colori e pennellate,
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    o nella trama ben costruita di un romanzo
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    veicolata da frasi
    perfettamente modellate.
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    Più importante, la rete
    di associazioni dell'ideastesia
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    può non solo assomigliare
    al nostro sistema linguistico
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    ma esserne in effetti parte integrante.
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    Invece della visione tradizionale,
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    dove i sensi per primi
    catturano un insieme di colori e forme,
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    o qualche vibrazione nell'aria,
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    e poi la mente li classifica
    come un albero o una sirena,
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    l'ideastesia suggerisce che i due processi
    avvengono simultaneamente.
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    Le percezioni sensoriali si formano
    dalla conoscenza concettuale del mondo
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    e i due sono così connessi
    che non esistono senza l'altro.
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    Se il modello proposto
    dall'ideastesia è accurato,
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    può avere grandi implicazioni
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    sulle maggiori questioni scientifiche
    e filosofiche sullo studio della mente.
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    Senza un concetto preesistente del sé,
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    Cartesio non avrebbe avuto
    un "Io" a cui attribuire il pensiero.
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    E senza una rete preesistente
    di concetti correlati e distinti,
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    l'esperienza sensoriale
    del mondo sarebbe una massa uniforme
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    invece degli oggetti
    distinti di fatti appresi.
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    Per la scienza, la sfida
    è trovare dove sta tale rete,
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    come è formata e interagisce
    con gli stimoli esterni.
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    Per la filosofia, la sfida è riconsiderare
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    il significato
    di questo nuovo modello conoscitivo
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    nella comprensione di noi stessi
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    e del nostro rapporto
    col mondo circostante.
Title:
Ideastesia: Come si percepiscono le idee? - Danko Nikolić
Description:

Lezione completa su: http://ed.ted.com/lessons/ideasthesia-how-do-ideas-feel-danko-nikolic

Il modello tradizionale sulle nostre funzioni mentale prevede che i nostri sensi forniscano dati al nostro cervello, il quale li traduce poi in fenomeni mentali appropriati: la luce in immagini visive, le vibrazioni dell'aria in esperienze uditive, ecc. Ma cosa accadrebbe se tale processo fosse in effetti simultaneo?

Lezione di Danko Nikolić, animazioni di nenatv.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
05:38

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