-
Title:
Natura, folklore e collaborazioni fotografiche fortuite
-
Description:
Ispirate dal folklore scandinavo, le artiste Karoline Hjorth e Riitta Ikonen collaborano con anziani del posto – contadini, pescatori, cosmologi e molti altri – alla creazione di ritratti altamente immaginativi che esaminano il rapporto dell'uomo con la natura. Scoprite la loro pratica artistica fortuita mentre mostrano una selezione di immagini stravaganti dove natura e mito si incontrano per risvegliare il senso della meraviglia.
-
Speaker:
Riitta Ikonen, Karoline Hjorth
-
Riitta Ikonen: Vi presento
il nostro amico Bob.
-
Ci siamo conosciuti una notte d'inverno
-
insieme ai membri della New York
Indoor Gardening Society.
-
Uno dei soci era
questo carismatico signore
-
che studiava le meraviglie
delle piante carnivore.
-
Eravamo là
-
per cercare collaboratori
per un progetto artistico
-
incentrato sull'uomo moderno
e la sua appartenenza alla natura.
-
Karoline Hjorth: E noi abbiamo infilato
un biglietto nella tasca di Bob
¶
-
per dirgli che volevamo conoscerlo.
-
Il giorno dopo ci ha chiamato
e ha dichiarato entusiasta:
-
"Questo non è proprio il momento
di stare a poltrire sul letto".
-
La settimana dopo,
-
eravamo su un treno della linea J
diretti a Forest Park, nel Queens.
-
RI: Bob ha lavorato per decine di anni
¶
-
nell'industria fotografica
della moda di New York
-
e hanno dovuto sostituirlo con tre persone
-
quando ha deciso di dedicarsi
ad altre avventure.
-
Bob ha accettato di collaborare con noi
-
a patto che non rovinassimo lo stile
-
che aveva impiegato decine di anni
per mettere a punto.
-
Quindi, abbiamo promesso di non farlo
-
e abbiamo aggiunto
solo un po' di aghi di pino.
-
Magari vi starete chiedendo
-
perché eravamo in un parco a potare
il berretto di aghi di pino di Bob.
-
Noi ci siamo incontrate
qualche anno prima,
-
quando setacciavo Internet
-
alla ricerca di un collaboratore
per un progetto artistico
-
incentrato sul rapporto
dell'uomo moderno con la natura.
-
Ho fatto ciò che fanno tutti,
-
sono andata su Google
e ho scritto tre parole:
-
"Norvegia",
-
"nonne" e "fotografo".
-
E ho cliccato sul primo risultato,
-
che era la nostra Karoline Hjorth.
-
-
KH: Avevo appena pubblicato
un libro sulle nonne norvegesi.
¶
-
Così abbiamo unito le forze
-
per osservare come i fenomeni naturali
vengono espressi tramite il corpo umano.
-
Abbiamo cominciato a studiare
i racconti popolari
-
in una cittadina di mare della Norvegia.
-
RI: Abbiamo capito che più
l'intervistata fosse stata vecchia,
¶
-
più saremmo state vicine
alle pietre parlanti di queste storie.
-
KH: Agnes, per esempio, è la più vecchia
nonna paracadutista della Norvegia.
¶
-
L'ultimo salto lo ha fatto a 91 anni.
-
E questo ritratto è un omaggio
al leggendario vento del nord
-
spesso presente nei racconti
popolari scandinavi.
-
Poi abbiamo conosciuto un altro
personaggio mitico, chiamato Lyktemann,
¶
-
in una palude alle porte di Oslo.
-
La presenza di Lyktemann
sotto forma di luci misteriose
-
è stata raccontata per secoli
-
in molte culture diverse
sotto nomi altrettanto diversi,
-
come Joan the Wad, fuochi fatui
-
o l'uomo con la lanterna.
-
La visione attuale
-
o la spiegazione attuale per queste luci
-
è che sono frutto della combustione
dei gas delle paludi.
-
La visione più avventurosa
-
è quella di un personaggio
che appare quando la nebbia è bassa
-
e ci sono in giro incauti viaggiatori
che hanno smarrito la strada.
-
RI: Lyktemann è noto per essere
un personaggio molto dispettoso,
¶
-
che non rivela mai la vera natura
delle sue intenzioni.
-
KH: Bengt, essendo esperto
di navigazione astronomica,
¶
-
ex capitano di sottomarini
-
e l'ex primo ufficiale di coperta
della nave d'alto bordo Christian Radich,
-
era l'incarnazione perfetta di Lyktemann.
-
RI: Nella nostra ricerca iniziale,
¶
-
volta a esaminare
il ruolo attuale del folklore,
-
venivamo subito derise
-
perché ci interessavamo a storie
considerate banali favole per bambini.
-
La gente rimaneva interdetta
al solo suono della parola "folklore".
-
KH: E non era per il nostro accento.
¶
-
-
RI: Un ceramista di ottava generazione
del posto ci ha detto addirittura
¶
-
che la gente di quella regione
-
ha elaborato alcune
delle migliori invenzioni del paese
-
e che non hanno tempo di alzare
le rocce per vedere cosa c'è sotto.
-
Quel rifiuto era proprio ciò
di cui avevamo bisogno
-
per ficcare ancora di più il naso
in quell'argomento.
-
-
KH: Abbiamo continuato a fare domande
¶
-
sul rapporto che queste persone
hanno con la natura
-
e ci siamo chieste
-
che cosa sta succedendo
all'immaginazione della gente.
-
Il nostro rapporto con la natura
-
deve davvero essere espresso
in modo così pragmatico,
-
così noioso,
-
da farci dire che una roccia
è solo una semplice vecchia roccia
-
e che un lago è semplicemente
un posto pieno d'acqua,
-
del tutto separato da noi?
-
La natura deve davvero essere spiegata
in modo così noiosamente razionale?
-
RI: Il nome del nostro progetto,
"Eyes as Big as Plates",
¶
-
è tratto da un racconto popolare.
-
In una versione c'è un cane
che vive sotto un ponte
-
e in un'altra è un troll
a vivere sotto un ponte.
-
E questo approccio consapevole
e potenzialmente pericoloso
-
di vedere il mondo intorno a noi
-
è diventato l'emblema della curiosità
che guida le nostre interazioni.
-
KH: Alla guida del nostro progetto
c'è la serendipità.
¶
-
E idealmente i nostri collaboratori
li troviamo per puro caso:
-
nella corsia a fianco in piscina,
-
alle prove del coro,
-
in un noodle bar
-
o a un porticciolo
di pescatori in Senegal,
-
come capita a tutti.
-
Ogni immagine parte da una conversazione,
-
proprio come un'intervista casuale.
-
RI: Non chiamiamo mai "modelli"
i nostri collaboratori,
¶
-
perché ogni immagine ha tre autori,
-
tutti ugualmente fondamentali
per la realizzazione del ritratto.
-
Non ci sono limiti di età,
-
chiunque abbia un vissuto interessante
-
è più che qualificato per partecipare.
-
-
Suo genero si trovava
per caso in quel porticciolo
-
quando lo abbiamo visitato
in cerca di nuovi luoghi.
-
E dopo una visita improvvisata a casa sua
e spese folli al mercato del pesce,
-
Boubou e la sua famiglia
sono entrati in acqua insieme a noi.
-
RI: Dalle conversazioni
con ogni collaboratore
¶
-
è nata una scultura indossabile
-
realizzata con materiali
trovati nella zona.
-
Circa un terzo del terreno
coltivabile del Senegal
-
è adibito alla coltivazione del miglio,
-
che addosso provoca un prurito pazzesco,
-
un alimento nutriente e resistente,
con radici culturali profonde.
-
-
una delle fantastiche nonne
del villaggio di Ndos,
-
un uragano di vigore ed energia.
-
Era entusiasta quando le abbiamo proposto
-
di ritrarla con i suoi prodotti
della terra preferiti,
-
quelli che lavora ogni giorno.
-
KH: È importante
che la partecipazione sia volontaria.
¶
-
-
Se all'inizio hai qualche dubbio,
¶
-
te ne pentirai sicuramente
-
quando Riita ti infilerà nel naso
un'alga fredda e bagnata.
-
-
Lavorare con una fotocamera analogica
comporta un processo lento
¶
-
e fisicamente impegnativo.
-
La persona davanti all'obiettivo
-
potrebbe dover stare inginocchiata
per tre ore sotto la neve,
-
essere bombardata dalle zanzare,
-
o addirittura essere allergica
-
alla flora locale
di cui è stata ricoperta.
-
RI: E fosse solo questo.
¶
-
-
E poi, ovviamente, ci sono gli elementi.
¶
-
L'imprevedibilità è uno
dei principali fattori
-
che rendono interessante questo processo.
-
Ad esempio, in Islanda,
-
siamo rimaste operative,
abbiamo fotografato per due settimane,
-
senza sapere che la fotocamera
non funzionava correttamente.
-
Terribile, vero?
-
KH: E dato che usiamo
fotocamere analogiche
¶
-
con veri e propri rullini,
-
l'eccitazione data dagli scatti cresce
-
finché non ritiriamo
i negativi dal laboratorio.
-
RI: Fortunatamente, Edda,
la signora della foto,
¶
-
era una delle poche persone
fotografate in Islanda.
-
Qui è raffigurata in mezzo a sorgenti
termali fumanti e gorgoglianti
-
tra due placche tettoniche.
-
Pare che in queste sorgenti
ci siano degli uccellini
-
che si immergono nelle bolle,
-
e la leggenda vuole
-
che questi uccelli rappresentino
le anime dei morti.
-
Abbiamo l'onore di lavorare
¶
-
con alcune delle persone più tenaci,
coraggiose e stupende che ci siano
-
e adoriamo davvero
-
come alcuni dei nostri lavori e ritratti
calpestino gli stereotipi sull'età,
-
sul genere e sulla nazionalità.
-
KH: Secondo noi, gran parte della società
occidentale è inutilmente confusa
¶
-
quando si parla dell'utilità
-
di questa parte della popolazione
così rock and roll.
-
-
RI: L'atteggiamento,
le esperienze di vita e l'energia
¶
-
sono alcune delle caratteristiche
-
che abbiamo trovato
in tutti i nostri collaboratori,
-
insieme a una straordinaria curiosità
per le nuove esperienze.
-
KH: Abbiamo notato che le figure
solitarie delle nostre immagini
¶
-
sono viste sempre più spesso
-
come rappresentazioni
dell'età della solitudine,
-
nota anche come Eremocene.
-
RI: Cerchiamo di promuovere
¶
-
un nuovo modo di partecipare
e di comunicare con l'ambiente.
-
-
che l’uomo abbia creato
una nuova era geologica
-
e noi dobbiamo capire
qual è il nostro ruolo al suo interno.
-
RI: Lavoreremo con contadini,
¶
-
cosmologi, geologi ambientali,
-
etnomusicologi e biologi marini
-
per capire come l'arte può cambiare
il nostro modo di pensare, agire e vivere.
-
KH: Non è chiaro chi o che cosa
sia il protagonista delle nostre opere,
¶
-
se la figura umana
o la natura circostante,
-
e a noi sta bene così.
-
Dopo 10 anni e 15 paesi
coinvolti nel progetto,
-
non sappiamo come, se
o quando questo progetto finirà.
-
RI: Ci siamo promesse di continuare
finché sarà divertente
¶
-
e continueremo a fare foto
e libri che analizzino...
-
KH: Come conciliare la vita
con gli effetti della crisi climatica.
¶
-
Lo scrittore Roy Scranton
ha riassunto brillantemente
-
come ci si può approcciare
al nostro progetto.
-
"Dobbiamo imparare a vedere,
-
non solo con occhi occidentali,
-
ma anche con occhi islamici e inuit,
-
non solo con occhi umani,
-
ma con gli occhi
della parula guancedorate,
-
del salmone argentato,
-
dell'orso polare,
-
e neanche con gli occhi,
-
ma con lo spirito selvaggio,
che si esprime senza parole,
-
delle nuvole, del mare, delle rocce,
degli alberi e delle stelle."
-
RI: Magari se cominciamo a vederci
con gli occhi del salmone argentato,
¶
-
potremmo iniziare a sincronizzarci meglio
-
con i nostri simili,
la flora, la fauna e i funghi.
-
Per farlo servono
immaginazione ed empatia.
-
E la curiosità è alla base di entrambe.
-
KH: Come ha detto Halvar, uno dei nostri
primi collaboratori, quasi 10 anni fa:
¶
-
"Se smetti di essere curioso,
-
tanto vale essere morto".
-
-
-