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Simon Berrow: Come salvaguardare uno squalo del quale non si conosce nulla?

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    Lo squalo elefante, o cetorino, è una creatura incredibile. E' magnifico.
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    Cresce fino a 10 m di lunghezza.
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    Alcuni dicono anche di più.
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    Può pesare fino a 2 tonnellate.
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    Alcuni dicono fino a 5 tonnellate.
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    È il secondo pesce più grande del pianeta.
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    È anche un animale innocuo che si nutre di plancton.
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    E si pensa che sia anche in grado
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    di filtrare 1 km cubo di acqua all'ora
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    e nutrirsi di 300 kg di zooplancton al giorno per sopravvivere.
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    Sono delle creature fantastiche.
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    Qui in Irlanda siamo molto fortunati. Ci sono moltissimi squali elefante
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    e moltissime opportunità per studiarli.
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    Parecchie centinaia di anni fa, questi squali
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    furono molto importanti per le comunità costiere
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    specialmente quelle intorno alla zona di Claddagh, Duff, Connemara,
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    in cui i pescatori di sussistenza salpavano
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    sui loro pescherecci e sulle loro barche,
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    andando a volte in mare aperto, altre verso un luogo detto Sunfish Bank,
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    situato a circa 30 miglia a ovest di Achill Island,
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    per catturare gli squali elefante.
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    Questa è un'incisione su legno del 1700-1800.
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    Avevano molta importanza questi squali, per l'olio estratto dal loro fegato.
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    Il fegato costituisce 1/3 delle loro dimensioni, ed è pieno di olio.
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    Si ricavano litri e litri di olio dal suo fegato.
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    Quell'olio serviva soprattutto per l'illuminazione
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    ma anche per curare le ferite e per altri usi.
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    Infatti, nel 1742, i lampioni
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    di Galway, Dublino e Waterford,
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    funzionavano con l'olio del pesce sole.
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    "Pesce sole" è un appellativo dello squalo elefante.
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    Erano animali incredibilmente importanti.
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    Esistono da tempi immemorabili e sono stati importanti per le comunità costiere.
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    Forse la fabbrica di lavorazione più nota al mondo di squali elefante
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    è quella di Achill Island.
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    Questa è Keem Bay, su Achill Island.
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    Gli squali entravano nella baia,
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    e i pescatori legavano una rete, che dal promontorio
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    si estendeva fino alla rete successiva.
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    Appena lo squalo arrivava e urtava la rete, questa gli si richiudeva addosso,
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    e impigliandolo spesso lo soffocava.
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    Altre volte i pescatori uscivano nelle loro piccole caracche
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    e lo uccidevano trafiggendolo al capo con una fiocina.
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    E poi trainavano le prede fino a Purteen Harbor,
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    le bollivano e ne usavano l'olio.
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    La carne dello squalo, privato delle pinne,
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    serviva anche come fertilizzante.
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    Si tratta forse della peggiore minaccia per tutti gli squali,
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    la pratica di amputargli le pinne.
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    Spesso il nostro terrore degli squali nasce dal film "Lo squalo".
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    Forse 5 o 6 persone all'anno
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    vengono uccise da uno squalo.
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    È successo di recente, vero? Solo un paio di settimane fa.
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    Noi uccidiamo100 milioni di squali all'anno.
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    Io non so quale sia il bilancio finale,
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    ma credo che gli squali abbiano più ragione di temere noi, che noi loro.
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    È stata un'industria ittica ben documentata.
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    Come vedete qui, raggiunse l'apice negli anni '50,
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    quando si uccidevano 1.500 squali all'anno.
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    Ma subì un rapido declino a causa di una scarsa regolamentazione,
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    che ha forse provocato una decimazione della specie
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    o cicli riproduttivi alterati.
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    In quel periodo sono stati uccisi circa 12.000 squali,
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    tendendo una fune di canapa letteralmente
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    dalla punta di Keem Bay
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    ad Achill Island.
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    Questo tipo di pesca proseguì fino agli anni '80,
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    specialmente in luoghi come Dunmore East, nella contea di Waterford.
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    Fino al 1985 sono stati uccisi 2.500-3.000 squali,
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    e molti da pescherecci norvegesi.
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    Qui non si vede, ma queste sono barche norvegesi per la caccia al cetorino,
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    e la linea nera sulla coffa
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    indica che pescano squali
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    e non balene.
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    L'importanza degli squali elefanti per le comunità costiere
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    viene attestata anche dal linguaggio.
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    Io non pretendo di parlare irlandese,
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    ma a Kerry erano spesso noti come "Ainmhide na seolta",
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    i mostri con le vele.
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    Un altro appellativo è "Liop an da lapa",
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    l'ingombrante bestia a due pinne.
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    "Liabhan mor" indica un grosso animale.
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    Il mio preferito è "Liabhan chor greine",
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    il grande pesce del sole.
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    Una bella definizione, molto evocativa.
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    A Tory Island, un luogo comunque bizzarro, erano noti come muldoon,
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    e nessuno sembra sapere perché.
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    Spero che in sala non ci sia nessuno di Tory Island. Luogo splendido.
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    Ma in generale, sull'isola
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    erano noti come pesce sole.
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    Ciò indica la loro abitudine di crogiolarsi in superficie sotto i raggi del sole.
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    È forte la preoccupazione che i cetorini siano stati decimati
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    in tutti i mari del mondo.
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    Alcuni dicono che non si tratti di una diminuzione.
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    Potrebbe trattarsi di una ridistribuzione del plancton.
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    Si ritiene che gli squali elefante sarebbero ottimi indicatori
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    dei cambiamenti climatici,
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    dato che registrano continuamente le condizioni del plancton,
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    nuotando con la bocca sempre aperta.
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    Ora sono nell'elenco delle specie vulnerabili dell'UICN.
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    In Europa si sta cercando di mettere fine alla loro pesca.
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    Ora c'è il divieto di catturarli e anche di portarli a riva,
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    inclusi quelli pescati non intenzionalmente.
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    Da noi, in Irlanda, non sono protetti.
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    Anzi, non godono proprio di alcuno status legislativo
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    nonostante la nostra importanza per la specie
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    e il contesto storico in cui si trovano gli squali elefante.
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    Noi sappiamo pochissimo su questi squali.
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    E molto di quello che sappiamo
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    si basa sulla loro abitudine a salire in superficie.
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    Noi cerchiamo di intuire il loro comportamento
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    da come agiscono in superficie.
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    Ho scoperto solo l'anno scorso, a una conferenza nell'Isola di Man,
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    quanto sia insolito vivere in un luogo
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    in cui i cetorini vengono spesso, regolarmente e prevedibilmente
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    a "crogiolarsi" in superficie.
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    È un'opportunità scientifica incredibile
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    vedere e essere a contatto con i cetorini,
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    che sono creature fantastiche.
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    È una grandissima opportunità per riuscire a studiarli e avvicinarli.
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    Perciò negli ultimi due anni - ma soprattutto l'anno scorso -
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    abbiamo iniziato a marcarli
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    per ottenere un'idea più chiara
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    sull'accuratezza degli avvistamenti e dei loro spostamenti.
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    Ci siamo concentrati soprattutto
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    sul North Donegal e il West Kerry,
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    le due zone in cui io ero principalmente operativo.
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    La marcatura è molto semplice, nessuna tecnologia sofisticata.
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    Usiamo un'asta molto lunga.
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    Una canna da pesca da riva
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    con un'etichetta all'estremità.
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    Si sale in barca e si marca lo squalo.
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    Ed è molto efficace.
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    La scorsa estate abbiamo marcato 105 squali.
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    50 in tre giorni, al largo
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    della Penisola di Inishowen.
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    Metà del lavoro consiste nell'avvicinarli, trovarsi nel posto giusto al momento giusto.
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    Ma si tratta di una tecnica molto semplice.
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    Vi mostro come funziona.
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    Utilizziamo una videocamera subacquea
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    per filmare lo squalo.
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    Vogliamo anche determinare il sesso dello squalo.
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    Ci siamo serviti anche di un paio di marcatori satellitari, di alta teconologia.
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    Sono dei marcatori
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    in grado di archiviare le informazioni.
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    Un marcatore satellitare funziona solo quando è fuori dall'acqua
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    e può mandare il segnale al satellite.
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    Ma, ovviamente, gli squali, i pesci, stanno principalmente sott'acqua.
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    Questa etichetta rileva la posizione dello squalo
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    a seconda dei tempi e del tramonto del sole,
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    della temperatura dell'acqua e della profondità.
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    E bisogna cercare di ricostruire il loro percorso.
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    Si programma l'etichetta in modo che si stacchi dallo squalo dopo un certo periodo,
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    in questo caso dopo 8 mesi,
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    e nel giorno stabilito l'etichetta si stacca, arriva in superficie, saluta il satellite,
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    e invia i dati, non tutti, ma sufficienti per i nostri scopi.
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    E questo è l'unico modo in cui studiare
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    il loro comportamento e i loro movimenti quando sono in immersione.
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    Abbiamo tracciato un paio di mappe.
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    Su questa è tracciato il percorso di due squali che parte da Kerry -
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    in pratica uno ha passato tutto il tempo, gli ultimi 8 mesi, in acque irlandesi.
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    A Natale aveva raggiunto il limite della piattaforma.
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    Qui ce n'è una che non abbiamo ancora analizzato in dettaglio
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    con la temperatura di superficie e la profondità,
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    comunque il secondo squalo ha passato la maggior parte del tempo
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    nella zona delle acque del Mar d'Irlanda.
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    Lo scorso anno, colleghi dell'Isola di Man
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    hanno marcato uno squalo
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    che, in 90 giorni, ha nuotato dall'Isola di Man fino alla Nuova Scozia.
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    Parliamo di 9.500 km. Mai avremmo pensato che fosse possibile.
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    Un altro collega negli Stati Uniti
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    ha marcato circa 20 squali al largo delle coste del Massachusetts, senza successo.
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    Sa solo dove li ha marcati
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    e dove le etichette si sono staccate.
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    E si sono staccate nei Caraibi
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    e perfino in Brasile.
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    E noi pensavamo che i cetorini fossero animali da zone temperate
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    e che vivessero solo alle nostre latitudini.
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    Al contrario, i fatti ci dimostrano che questi squali attraversano anche l'Equatore.
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    Sono proprio queste semplici cose
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    che sitamo cercando di scoprire sui cetorini.
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    Un fatto che io ritengo
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    davvero sorprendente e bizzarro
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    è quanto sia minima la diversità genetica tra gli squali.
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    Io non sono un genetista, e non voglio fingere di capire la genetica.
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    È per questo che la collaborazione è importante.
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    Io sono uno che lavora sul campo.
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    Mi prendono gli attacchi di panico se devo passare troppe ore
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    in laboratorio, col camice - fatemi uscire!
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    Per questo lavoriamo coi genetisti, che ci capiscono.
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    E così, dopo aver analizzato i tratti genetici dei cetorini,
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    hanno scoperto una diversità incredibilmente bassa.
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    Guardate questa prima linea,
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    e vedrete che tutte queste specie differenti sono in realtà molto simili.
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    Fondamentalmente significa che sono tutti squali
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    provenienti da un antenato comune.
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    Se osservate la diversità dei nucleotidi,
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    che sono sprattutto i tratti genetici provenienti dai genitori,
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    vedrete che lo squalo elefante, se guardate il primo studio,
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    presentava un grado di diversità inferiore
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    rispetto alle altre specie di squalo.
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    Vedete che lo studio risale al 2006.
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    Prima del 2006 non sapevamo nulla sulla variabilità genetica dei cetorini.
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    Non sapevamo se si distinguevano in popolazioni differenti,
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    se c'erano sottopopolazioni.
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    E, ovviamente, sono dati preziosi per capire
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    le dimensioni della popolazione e le condizioni degli animali.
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    Les Noble, ad Aberdeen,
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    ha ritenuto tutto ciò piuttosto incredibile,
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    pertanto ha condotto un altro studio
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    servendosi di microsatelliti,
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    che sono molto più costosi e richiedono molto più tempo.
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    Ma, con sua grande sorpresa, ha ottenuto risultati pressoché identici.
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    Quindi sembra proprio
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    che i cetorini, per ragioni non note, presentino una diversità molto bassa.
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    Si è pensato a una specie di confluenza genetica
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    risalente a 12.000 anni fa
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    che ha portato a una diversità molto bassa.
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    Tuttavia, se osserviamo lo squalo balena,
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    l'altro grande squalo che si nutre si plancton,
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    la sua diversità è molto maggiore.
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    Quindi non si trova una logica comune.
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    Non si è rilevata alcuna differenziazione genetica
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    tra i cetorini che popolano i vari oceani del pianeta.
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    Quindi, sebbene gli squali elefante si trovino in tutti i mari,
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    non è possibile individuare differenze genetiche
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    tra quelli del Pacifico, dell'Atlantico, di Nuova Zelanda, Irlanda o Sud Africa.
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    Fondamentalmente sembrano identici.
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    E comunque è sorprendente. Nessuno se lo immaginerebbe.
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    Io non lo capisco. E nemmeno fingo di capirlo.
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    Sospetto che la maggior parte dei genetisti non lo capiscano,
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    ma loro ci danno le cifre.
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    Si può stimare la dimensione di una popolazione
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    sulla base delle diversità genetiche.
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    Rus Hoelzel ha calcolato un numero plausibile:
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    8.200 esemplari.
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    È tutto:
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    8.000 esemplari al mondo.
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    Vi direte: "E' assurdo. Non è possibile".
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    L'analisi di Les, più dettagliata,
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    parla di circa 9.000 esemplari.
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    E l'utilizzo di microsatelliti diversi ha dato risultati diversi.
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    Ma la media di tutti questi studi ammonta
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    a circa 5.000 esemplari.
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    Personalmente non ci credo,
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    ma io sono scettico di natura.
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    Comunque, giocando un po' con le cifre,
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    probabilmente si parla di una popolazione effettiva di circa 20.000 esemplari.
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    Ricordate quanti se ne uccidevano al largo di Achill
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    tra gli anni '50 e '70?
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    Quindi lo studio ci sta dicendo
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    che la specie è a rischio di estinzione
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    poiché la popolazione attuale è ridottissima.
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    Inoltre, di quei 20.000, si ritiene che 8.000 siano femmine.
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    Esistono solo 8.000 esemplari di cetorino femmina al mondo?
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    Non lo so. Io non ci credo.
  • 10:10 - 10:12
    Il problema di questi studi
  • 10:12 - 10:14
    è il numero limitato di campioni.
  • 10:14 - 10:16
    Non si hanno abbastanza campioni a disposizione
  • 10:16 - 10:18
    per analizzare in maniera dettagliata
  • 10:18 - 10:20
    i tratti genetici.
  • 10:20 - 10:23
    Ma allora, dove troviamo i campioni
  • 10:23 - 10:25
    per le analisi genetiche?
  • 10:25 - 10:27
    Una fonte ovvia sono gli squali morti
  • 10:27 - 10:29
    portati a riva dalle correnti.
  • 10:29 - 10:32
    In Irlanda troviamo due o tre squali spiaggiati all'anno,
  • 10:32 - 10:34
    se siamo fortunati.
  • 10:34 - 10:36
    Un'altra fonte è costituita dalle catture accidentali.
  • 10:36 - 10:39
    Ne trovavamo molti impigliati nelle reti da posta.
  • 10:39 - 10:42
    Ora questa pesca è vietata. Buone notizie per gli squali.
  • 10:42 - 10:44
    Alcuni rimangono presi nelle reti a strascico.
  • 10:44 - 10:47
    Questo squalo è stato sbarcato ad Howth poco prima di Natale.
  • 10:47 - 10:50
    Illegalmente, perché le leggi dell'U.E. lo proibiscono,
  • 10:50 - 10:53
    ed è stato venduto per 8 euro al kg come taglio per bistecche.
  • 10:53 - 10:56
    Hanno persino messo la ricetta sul muro, prima di venire a sapere che era illegale.
  • 10:56 - 10:59
    E sono anche stati multati.
  • 10:59 - 11:01
    Se osservate gli studi che vi ho mostrato,
  • 11:01 - 11:04
    il totale dei campioni, in tutto il mondo,
  • 11:04 - 11:06
    al momento è di 86.
  • 11:06 - 11:08
    È un lavoro molto importante,
  • 11:08 - 11:10
    e possono suscitare le domande più corrette
  • 11:10 - 11:12
    per capire le dimensioni della popolazione,
  • 11:12 - 11:15
    le sottopopolazioni e la loro struttura,
  • 11:15 - 11:18
    ma il limite è la carenza di campioni.
  • 11:18 - 11:20
    Quando noi marchiamo i nostri squali
  • 11:20 - 11:23
    lo facciamo in questo modo, velocemente, dalla prua di un gommone.
  • 11:23 - 11:25
    A volte gli squali reagiscono.
  • 11:25 - 11:28
    Una volta, a Malin Head, nel Donegal,
  • 11:28 - 11:31
    uno squalo ha colpito la fiancata con la coda,
  • 11:31 - 11:34
    credo, più che altro, sorpreso dalla vicinanza dell'imbarcazione
  • 11:34 - 11:36
    piuttosto che dall'inserimento dell'etichetta.
  • 11:36 - 11:39
    Tutto bene, comunque. Ci siamo solo bagnati.
  • 11:39 - 11:41
    Poi, quando io ed Emmett siamo tornati
  • 11:41 - 11:43
    a Malin Head, al molo,
  • 11:43 - 11:46
    io ho notato del muco nero sulla prua del gommone.
  • 11:46 - 11:48
    E mi sono ricordato - io ho passato molto tempo sui pescherecci commerciali -
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    che i pescatori mi dicevano che si poteva sempre capire
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    quando un cetorino era stato preso nella rete
  • 11:52 - 11:54
    perché si lascia dietro un muco nero.
  • 11:54 - 11:56
    Ho pensato quindi che quello provenisse dallo squalo.
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    Ora avevamo interesse
  • 11:58 - 12:00
    a raccogliere campioni di tessuto per la genetica
  • 12:00 - 12:02
    perché ne riconoscevamo il grande valore.
  • 12:02 - 12:04
    E utilizzavamo i metodi tradizionali,
  • 12:04 - 12:06
    come la balestra che mi vedete tenere in mano,
  • 12:06 - 12:09
    che serve a raccogliere campioni da balene e delfini per analisi genetiche.
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    Ho provato quella e molte altre tecniche.
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    Il risultato erano solo frecce spezzate
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    perché la pelle dello squalo è molto dura.
  • 12:15 - 12:17
    Non avremmo mai ottenuto dei campioni in quel modo.
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    Non avrebbe funzionato.
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    Quindi, quando ho notato il muco nero sul gommone,
  • 12:23 - 12:26
    ho pensato: "Se ti arrangi con quel che il mondo ti offre ..."
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    L'ho raschiato dalla prua
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    e l'ho messo in una provetta con dell'alcol per mandarlo al genetista.
  • 12:31 - 12:33
    Ho raschiato il muco e l'ho spedito ad Aberdeen,
  • 12:33 - 12:35
    e ho detto loro: "Provate con questo".
  • 12:35 - 12:37
    Mi hanno fatto aspettare dei mesi.
  • 12:37 - 12:39
    Solo perchè avevamo una conferenza sull'Isola di Man.
  • 12:39 - 12:41
    Ma io continuavo a mandare email:
  • 12:41 - 12:43
    "Sei riuscito ad analizzare il muco?".
  • 12:43 - 12:45
    E lui mi rispondeva: " Sì, sì, sì. Non ancora, non ancora, non ancora".
  • 12:45 - 12:47
    Ma pensava che avrebbe fatto meglio a darmi retta,
  • 12:47 - 12:49
    dato che non mi conosceva,
  • 12:49 - 12:51
    altrimenti avrebbe fatto una figuraccia se non l'avesse analizzato.
  • 12:51 - 12:54
    Ed è rimasto incredulo vedendo che dal muco si otteneva del DNA.
  • 12:54 - 12:56
    Hanno approfondito, fatto delle analisi,
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    e hanno scoperto che, sì, in effetti era DNA di squalo elefante,
  • 12:58 - 13:01
    quello che si otteneva dal muco.
  • 13:01 - 13:03
    Erano davvero emozionati.
  • 13:03 - 13:06
    È stato denominato "muco dello squalo di Simon",
  • 13:06 - 13:09
    e io ho pensato: "Sai cosa? Posso partire da qui".
  • 13:09 - 13:11
    Quindi ci siamo detti: "Usciamo in mare
  • 13:11 - 13:13
    e raccogliamo del muco".
  • 13:13 - 13:17
    Dopo aver speso 3.500 [euro] in etichette satellitari,
  • 13:19 - 13:22
    ho deciso di investirne 7,95 - il prezzo è ancora visibile -
  • 13:22 - 13:25
    nella ferramenta locale di Kilrush,
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    per un manico di spazzolone,
  • 13:27 - 13:30
    e ancora meno per delle pezze per pulire il forno.
  • 13:30 - 13:33
    Quindi ho avvolto le pezze intorno all'estremità del manico.
  • 13:33 - 13:35
    Ero davvero disperato.
  • 13:35 - 13:38
    Volevo avere l'opportunità
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    di trovare degli squali.
  • 13:40 - 13:42
    Questo accadeva in agosto,
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    ma il picco delle presenze si ha tra giugno e luglio.
  • 13:44 - 13:46
    E li si vede di rado.
  • 13:46 - 13:49
    Devi trovarti nel punto giusto al momento giusto per vederli ad agosto.
  • 13:49 - 13:51
    Eravamo veramente disperati.
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    Appena abbiamo sentito che c'erano squali a Blasket ci siamo precipitati,
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    e ne abbiamo trovato qualcuno.
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    Perciò facendo passare il bastone sotto lo squalo
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    quando passava accanto al gommone
  • 14:00 - 14:02
    - ecco qui uno squalo che passa sotto il gommone -
  • 14:02 - 14:04
    siamo riusciti a raccoglierne il muco.
  • 14:04 - 14:06
    Eccolo qui.
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    Guardate questo stupendo muco nero.
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    Nel giro di mezz'ora
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    abbiamo ottenuto 5 campioni, da 5 squali diversi,
  • 14:15 - 14:18
    sottoposti al metodo di campionatura del "muco di squalo di Simon".
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    (Risate)
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    (Applausi)
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    Io lavoro su balene e delfini, in Irlanda, da 20 anni,
  • 14:28 - 14:30
    e con loro la faccenda è più complessa.
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    Forse avete visto le riprese della megattera
  • 14:32 - 14:34
    che abbiamo trovato circa 2 mesi fa al largo di County Wexford.
  • 14:34 - 14:37
    Si pensa sempre di poter lasciare un proprio retaggio al mondo,
  • 14:37 - 14:39
    e io avevo in mente le megattere che saltano fuori dall'acqua
  • 14:39 - 14:41
    e i delfini.
  • 14:41 - 14:43
    Ma a volte certe cose ti capitano all'improvviso
  • 14:43 - 14:45
    e tu le devi afferrare al volo.
  • 14:45 - 14:47
    Quindi questo sarà forse il mio retaggio:
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    il muco di squalo di Simon.
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    Quest'anno abbiamo più fondi
  • 14:51 - 14:54
    per proseguire la raccolta di campioni.
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    E una cosa molto utile è l'ausilio
  • 14:56 - 14:59
    di videocamere subacquee - ecco la mia collega Joanne che la utilizza -
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    con le quali puoi effettivamente vedere sotto lo squalo.
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    Cerchiamo di individuare le appendici tipiche dei maschi,
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    che pendono all'esterno, nella zona posteriore del corpo.
  • 15:07 - 15:09
    In tal modo è facile determinare il sesso degli esemplari.
  • 15:09 - 15:11
    Se possiamo determinare il sesso dello squalo
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    prima di raccoglierne il muco,
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    possiamo dire al genetista se appartiene a un maschio o a una femmina,
  • 15:16 - 15:18
    dato che al momento, geneticamente, non c'è modo
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    di distinguere un maschio da una femmina.
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    Io lo trovo del tutto sconcertante.
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    Non sanno quali elementi primari cercare,
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    e riuscire a individuare il sesso di uno squalo
  • 15:27 - 15:29
    ha assunto enorme importanza
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    per monitorarne il commercio,
  • 15:32 - 15:36
    sia per i cetorini che per le altre specie,
  • 15:36 - 15:38
    poiché il commercio di qualsiasi squalo è illegale.
  • 15:38 - 15:40
    Ma vengono ancora catturati e messi sul mercato.
  • 15:40 - 15:42
    Quindi, da biologo sul campo,
  • 15:42 - 15:44
    desidero solamente incontrare questi esemplari.
  • 15:44 - 15:46
    E imparare tutto quello che posso.
  • 15:46 - 15:49
    Spesso sono incontri molto brevi, limitati dalle stagioni.
  • 15:49 - 15:52
    E tutto quello che desidero è imparare tutto il possibile al più presto.
  • 15:52 - 15:54
    E non è fantastico
  • 15:54 - 15:57
    poter offrire questi campioni,
  • 15:57 - 16:00
    queste opportunità ad altre discipline, per esempio alla genetica,
  • 16:00 - 16:03
    che ne può ricavare molto di più.
  • 16:03 - 16:05
    Come dicevo,
  • 16:05 - 16:08
    queste cose ci arrivano in modi insapettati. Prendiamole al volo!
  • 16:08 - 16:10
    Io lo considero il mio lascito alla scienza.
  • 16:10 - 16:13
    Spero di poter ottenere qualcosa di più memorabile e romantico prima di morire.
  • 16:13 - 16:16
    Ma per adesso sono grato di ciò che ho.
  • 16:16 - 16:18
    E occhio agli squali!
  • 16:18 - 16:21
    Se siete interessati, abbiamo un nuovo sito web sugli squali elefante.
  • 16:21 - 16:24
    Grazie. Grazie per la vostra attenzione.
  • 16:24 - 16:26
    (Applausi)
Title:
Simon Berrow: Come salvaguardare uno squalo del quale non si conosce nulla?
Speaker:
Simon Berrow
Description:

È il secondo pesce più grande del pianeta, è in via di estinzione, e noi non ne sappiamo praticamente nulla. A TEDxDublin Simon Berrow descrive l'affascinante squalo elefante ("Grande Pesce del Sole" in lingua irlandese) e l'incredibile maniera, oltretutto davvero low-tech, in cui egli sta cominciando a scoprire come salvarlo dall'estinzione.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:26
Elena Montrasio added a translation

Italian subtitles

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