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Per una rifondazione della scuola guidata dai bambini: Céline Alvarez a TEDxIsèreRiver

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    25 per cento...
  • 0:07 - 0:11
    è la percentuale di bambini
    che ogni anno finiscono la scuola primaria
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    con dei risultati deboli
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    e insufficienti
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    in lettura, matematica, scrittura.
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    A questo 25 per cento di bambini
    si aggiunge il 15 per cento di studenti
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    che ogni anno termineranno
    l'ultimo anno delle elementari
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    senza aver acquisito
    le competenze di base
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    in lettura, scrittura e matematica.
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    Il che risulta
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    in un 40 per cento totale
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    Ogni anno, il 40 per cento dei bambini
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    ovvero circa 300 000 studenti,
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    escono dalla scuola primaria
    con gravi lacune.
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    E tale pubblicazione precisa
    che queste lacune
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    impedirà loro di proseguire
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    con un rendimento nella norma
    alla scuola media.
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    40 per cento!
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    Eppure
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    abbiamo a portata di mano
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    solide informazioni
    grazie alle scienze cognitive
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    che ci aiutano a comprendere
    il modo in cui l'essere umano apprende.
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    La prima cosa
    che ci insegnano le scienze cognitive
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    è che per apprendere,
    bisogna essere attenti.
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    Oltre ad essere attenti, per apprendere,
    è necessario impegnarsi attivamente.
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    Terzo,
    quando siamo attenti e impegnati,
  • 1:28 - 1:32
    dobbiamo ugualmente
    ricevere un riscontro immediato
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    sull'azione che stiamo svolgendo.
  • 1:35 - 1:40
    Poiché questo segnale di errore permette
    al cervello di correggere le ipotesi
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    che sta emettendo
    sull'azione che sta svolgendo
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    ed è il divario
    tra la previsione del cervello
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    e l'osservazione
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    che crea la sorpresa
    e porta all'apprendimento.
  • 1:55 - 1:58
    L'ultimo punto è il consolidamento.
  • 1:58 - 2:01
    Nel momento in cui
    siamo attenti, ci impegniamo ,
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    otteniamo un riscontro immediato,
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    abbiamo quindi bisogno di ripetere
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    per consolidare.
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    E tale ripetizione
    permette al sapere di automatizzarsi,
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    di non utilizzare più tante risorse
    e tanto sforzo cosciente.
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    Dunque, se c'è una cosa sulla quale
    oggi non si discute più
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    è che come sappiamo,
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    come dicono tutti,
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    tutti gli studi lo dimostrano,
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    le disuguaglianze
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    sono determinanti
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    e giungono da zero a sei anni.
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    Il ruolo della scuola primaria
    è dunque centrale
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    nella prevenzione
    dell'insuccesso scolastico.
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    Ciò nonostante in Francia
    la scuola elementare insiste poco
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    su questi quattro parametri
    dell'apprendimento.
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    Dunque, se osserviamo semplicemente
    una giornata all'asilo
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    lo notiamo immediatamente.
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    Su tre ore di lezione
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    soltanto 30 minuti, in media,
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    45 minuti all'ultimo anno,
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    vengono dedicati a dei momenti
    di vero e proprio apprendimento diretto,
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    guidato dall'insegnante.
  • 3:11 - 3:12
    L'attività
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    non viene scelta dall'alunno.
  • 3:14 - 3:18
    Viene imposta dal docente,
    per quanto ricca possa essere.
  • 3:18 - 3:20
    È imposta dall'insegnante.
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    Non è una decisione. Non vi è
    alcuna motivazione endogena, personale
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    da parte del bambino.
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    Dunque, ne risulterà una scarsa attenzione
  • 3:29 - 3:31
    e quindi un impegno altrettanto scarso
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    e il segnale di errore
    che potrebbe ricevere il bambino
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    risulta carente, insufficiente,
  • 3:37 - 3:42
    perché il docente in sé non può
    trasmettere da solo, con 30 alunni,
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    un riscontro immediato,
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    su tutte le ipotesi
    di tutti i cervelli dei bambini
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    nel momento in cui lavorano.
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    L'ultimo punto è il consolidamento.
  • 3:55 - 3:57
    Un bambino a cui
    è stato imposto un compito
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    non avrà che un unico desiderio,
    soprattutto a tre anni,
  • 4:01 - 4:02
    ovvero di liberarsene!
  • 4:02 - 4:07
    Per poter andare all'angolo giochi:
    macchinine, costruzioni, biblioteca.
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    Dunque non ci sarà alcuna ripetizione,
    nessun consolidamento.
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    Da cinque anni
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    non penso che a una sola cosa:
  • 4:19 - 4:21
    e se la scuola
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    si riorganizzasse dall'interno
  • 4:23 - 4:25
    secondo questi quattro principi?
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    Questo,
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    soltanto questo.
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    Sarebbe già una rivoluzione in sé.
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    La mia profonda intuizione era questa:
  • 4:32 - 4:36
    se solo rispettassimo
    questi meccanismi di base
  • 4:37 - 4:42
    non solo i bambini
    si realizzerebbero a livello scolastico,
  • 4:42 - 4:45
    ma anche quelle che chiamiamo
    le competenze non cognitive:
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    la fiducia in sé, l'autostima,
    l'aiuto reciproco, la cooperazione,
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    tutto questo si svilupperebbe, fiorirebbe
  • 4:52 - 4:54
    senza neanche averlo voluto.
  • 4:54 - 4:56
    Dunque io ci ho provato.
  • 4:56 - 5:00
    Il Ministero dell'Istruzione
    mi ha dato la possibilità di farlo.
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    Nel 2011 abbiamo potuto
    aprire questa classe.
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    Vi propongo di osservare
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    ciò che succede
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    quando si riorganizza una classe d'asilo
  • 5:09 - 5:12
    in funzione
    dei meccanismi d'apprendimento.
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    Classe d'asilo, Genneviliers
    Zona di Educazione Prioritaria - Plan violence
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    Bra...sile
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    Brasile!
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    9898 diviso 3... fa 3299
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    Col resto di 1!
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    - Camion
    - Un camion
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    - Una nave
    - Una nave
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    Un elicottero
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    Un che?
  • 6:49 - 6:51
    Un elicottero!
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    E-li-cot-te-ro
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    L...i
  • 6:58 - 6:59
    Li?
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    Li!
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    Una palla
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    Co-no
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    La favola che vi leggeremo
    s'intitola "Tutti i baci"!
  • 7:33 - 7:36
    Io sono forte, molto forte,
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    ho detto a mamma
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    Séraphine e Julie
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    Fu la sua matrigna
    che la soprannominò Cenerentola
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    Ancora con questo baccano!
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    Io vorrei dormire!
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    Non sono io, papà, è lui!
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    Come, lui?
    In quanti siete??
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    Ne ho abbastanza!
    Bevi questo sciroppo subito!
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    Allora, hai visto?
    Mio papà è terribile!
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    Non l'ho detto prima,
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    ma lo specifico adesso,
    questa classe era in
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    zona d'educazione prioritaria
    a Gennevilliers.
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    Quando abbiamo testato questi bambini,
    a inizio d'anno nel 2011
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    a settembre,
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    li abbiamo messi alla prova
    su diverse dimensioni
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    ed erano chiaramente,
    in diversi campi,
  • 8:56 - 8:59
    molto al disotto del livello medio.
  • 9:00 - 9:02
    Quando li abbiamo esaminati
    un anno dopo
  • 9:03 - 9:06
    dunque a giugno,
    durante l'anno scolastico,
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    non solo la maggior parte di loro
    aveva raggiunto la norma
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    ma l'aveva addirittura superata!
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    E non di qualche mese,
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    alcuni di diversi anni!
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    Il 100 per cento dei bambini
    all'ultimo anno
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    si è addentrato nella lettura.
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    Con piacere!
  • 9:22 - 9:23
    Entusiasmo!
  • 9:23 - 9:23
    Gioia!
  • 9:23 - 9:24
    Facilità!
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    E ugualmente il 90 per cento
    dei bambini al secondo anno.
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    Nelle stesse circostanze.
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    E la cosa più impressionante
    che abbiamo notato tutti,
  • 9:34 - 9:35
    quando siamo rientrati in classe,
  • 9:35 - 9:38
    è stato il fiorire di questi bambini!
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    Sono diventati raggianti!
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    Luminosi!
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    Sono sbocciati.
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    Dunque... come?
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    Quali sono i grandi principi?
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    La prima cosa,
  • 9:48 - 9:51
    è che i bambini sono autonomi.
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    Scelgono liberamente ciò che fanno.
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    Dunque sono motivati.
  • 9:55 - 9:57
    Vogliono ciò che fanno!
  • 9:59 - 10:00
    E nel frattempo,
  • 10:00 - 10:02
    l'insegnante può stare
    con altri bambini,
  • 10:03 - 10:04
    quelli più in difficoltà
  • 10:05 - 10:07
    e rispondere ai loro bisogni specifici.
  • 10:09 - 10:12
    In seguito, ogni attività
    che viene proposta nella classe
  • 10:12 - 10:16
    riunisce gli algoritmi
    che abbiamo citato prima.
  • 10:17 - 10:20
    Il bambino viene attirato da un materiale
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    che è invitante,
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    che cattura la sua attenzione.
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    In seguito, l'attività stessa
    di quel materiale è appassionante.
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    Per un bambino di tre anni,
    abbottonare e sbottonare un indumento
  • 10:30 - 10:31
    è appassionante!
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    Dunque i bambini sono attenti, impegnati,
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    li vedete, estremamente impegnati
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    e ricevono un riscontro immediato.
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    Il materiale segnala l'errore.
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    Non è più il docente
    che deve farlo.
  • 10:42 - 10:46
    Lì, se il bambino non riesce
    ad abbottonare correttamente,
  • 10:46 - 10:47
    lo vede da sé.
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    Il materiale glielo mostra.
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    E in seguito, dato
    che il materiale propone
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    delle condizioni
    di esattezza e di controllo,
  • 10:56 - 10:58
    rappresenta una difficoltà interessante
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    per il bambino che ripete l'attività,
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    che cerca di perfezionarsi.
  • 11:02 - 11:05
    Dunque sviluppa
    un'attenzione ancora più profonda
  • 11:06 - 11:08
    che si generalizza
    agli altri domini d'apprendimento.
  • 11:08 - 11:10
    Si tratta dunque di un circolo virtuoso!
  • 11:10 - 11:12
    E soprattutto la diretta conseguenza
  • 11:13 - 11:16
    di questa sollecitazione ottimale
    dei meccanismi cerebrali,
  • 11:16 - 11:18
    è che i bambini sono calmi,
  • 11:19 - 11:20
    soddisfatti,
  • 11:20 - 11:21
    sono felici.
  • 11:21 - 11:23
    Non mi aspettavo assolutamente
  • 11:23 - 11:27
    che potessero essere
    tanto felici di lavorare!
  • 11:27 - 11:30
    Un altro principio importante
    sul quale abbiamo fondato questa classe
  • 11:30 - 11:34
    è che, come dicono le ricerche,
    i bambini apprendono toccando.
  • 11:35 - 11:38
    Non possiamo integrare delle cose
    che non abbiamo toccato prima:
  • 11:38 - 11:42
    Integrare sensorialmente
    per poi integrare intellettualmente.
  • 11:42 - 11:45
    Dunque tutto il materiale
    proposto ai bambini è sensoriale.
  • 11:46 - 11:47
    E sappiamo,
  • 11:47 - 11:49
    anche le ricerche lo dicono,
  • 11:49 - 11:50
    chiaramente,
  • 11:50 - 11:53
    che il ruolo delle interazioni sociali
    è preponderante nell'apprendimento.
  • 11:53 - 11:56
    Attraverso l'interazione sociale
    apprendiamo,
  • 11:56 - 11:57
    perché interagiamo.
  • 11:57 - 12:00
    Dunque abbiamo mescolato
    i tre livelli d'età nella classe.
  • 12:00 - 12:02
    Unendo piccoli, medi e i più grandi.
  • 12:02 - 12:06
    E ciò che si verifica
    non è più un insegnamento verticale,
  • 12:06 - 12:10
    in cui l'insegnante
    fa lezione ai bambini.
  • 12:11 - 12:16
    Si tratta di un metodo
    di apprendimento orizzontale.
  • 12:16 - 12:18
    Il sapere viene diviso tra i bambini.
  • 12:18 - 12:21
    Dai più grandi ai più giovani,
    ma non necessariamente.
  • 12:21 - 12:23
    Un bambino che può aver bisogno
  • 12:23 - 12:25
    va a chiedere anche
    ad un bambino più piccolo.
  • 12:25 - 12:25
    Succede.
  • 12:25 - 12:27
    E dunque la conseguenza diretta di ciò
  • 12:27 - 12:31
    è che non vi è competizione,
    né paragoni all'interno della classe.
  • 12:32 - 12:34
    Anche questo mi ha stupita parecchio.
  • 12:34 - 12:37
    C'è una costante emulazione
  • 12:37 - 12:41
    in cui le differenze di ognuno fanno parte
    della vita della classe arricchendola.
  • 12:43 - 12:46
    Lì, lo vedete,
  • 12:46 - 12:48
    una bambina che insegnava
    ad un bimbo delle parole
  • 12:48 - 12:50
    per insegnargli il francese.
  • 12:50 - 12:52
    Théophile non parla francese.
  • 12:52 - 12:55
    E notate la benevolenza
    che mostra il suo sguardo?
  • 12:56 - 13:00
    Quello che vorrei dirvi, è che
    dopo due anni, in questa classe,
  • 13:00 - 13:01
    dopo tutto ciò che ho osservato
  • 13:01 - 13:03
    dopo tutto ciò che abbiamo osservato,
  • 13:03 - 13:06
    perché non sono l'unica,
    non sono l'unica ad averlo visto,
  • 13:06 - 13:09
    non mi sembra più possibile parlare
    di rifondazione della scuola
  • 13:09 - 13:12
    senza prima aver posto
    le basi del dibattito!
  • 13:13 - 13:14
    Cioè:
  • 13:15 - 13:19
    ricostruire sulle basi
    di un ambiente inadatto?
  • 13:20 - 13:22
    Oppure, se vogliamo ricostruire
  • 13:22 - 13:24
    su un sistema,
  • 13:24 - 13:25
    un ambiente,
  • 13:25 - 13:27
    che crei delle condizioni di sviluppo
  • 13:27 - 13:29
    per il bambino
  • 13:30 - 13:34
    e in cui l'adulto possa rispondere
    ai bisogni specifici
  • 13:34 - 13:36
    di ogni alunno, individualmente.
  • 13:36 - 13:41
    Nel primo caso,
    la scuola è la causa delle difficoltà
  • 13:41 - 13:44
    che lei stessa cerca di correggere
    attraverso delle riforme.
  • 13:47 - 13:49
    Nel secondo caso,
  • 13:49 - 13:53
    parliamo di una scuola fondata
    sulle leggi dello sviluppo umano.
  • 13:54 - 13:56
    In cui il bambino trovi un ambiente
  • 13:56 - 13:58
    che gli permetta
  • 13:58 - 14:00
    di riempirsi di entusiasmo!
  • 14:00 - 14:01
    Di gioia!
  • 14:01 - 14:04
    E in cui gli si apra
    un percorso luminoso!
  • 14:06 - 14:10
    Penso sempre a questo secondo percorso,
  • 14:10 - 14:12
    dobbiamo instaurare un dibattito
  • 14:12 - 14:14
    e pensare ad una scuola
    per i nostri bambini.
  • 14:15 - 14:15
    Grazie.
  • 14:16 - 14:20
    (Applausi)
Title:
Per una rifondazione della scuola guidata dai bambini: Céline Alvarez a TEDxIsèreRiver
Description:

Céline Alvarez, studiosa di linguistica, decide di rientrare nel sistema educativo nazionale per cambiare le cose dal suo interno. Nel 2009 supera il concorso come insegnante elementare e media e inizia nel 2011 una sperimentazione pionieristica in seno all'Education Nationale francese. L'obiettivo? Proporre un nuovo ambiente per la scuola materna, scientificamente fondato e provato, che permetta di sollecitare in modo ottimale i meccanismi d'apprendimento e di sviluppo dell'essere umano. A tale scopo, riprende i lavori di Maria Montessori, che arricchisce e adatta alla luce delle scienze cognitive e della linguistica.

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Video Language:
French
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
14:28

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