Start with wound: dalla ferita all'essere umano | Luisa Camatta | TEDxUdine
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0:27 - 0:32Quando è stata l'ultima volta
che vi siete sentiti vulnerabili? -
0:33 - 0:37Be', per me credo che sia
esattamente adesso. -
0:38 - 0:43Nel mio lavoro come sarta
e come consulente d'immagine, -
0:43 - 0:50mi trovo ad operare con un tessuto
molto complesso e molto prezioso: -
0:50 - 0:51l'essere umano.
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0:52 - 0:54Per la precisione, mi trovo ad operare
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0:54 - 0:58sia con il singolo tessuto individuale
di un essere umano, -
0:58 - 1:01sia con il tessuto collettivo
che chiamiamo moda. -
1:02 - 1:05E la consulente d'immagine,
a ben guardare, -
1:05 - 1:07è un po' l'anti-moda;
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1:07 - 1:09perché l'interesse primario
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1:09 - 1:12è che una persona si senta bene
nella sua pelle, -
1:12 - 1:15al di là di un modello ideale da seguire.
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1:15 - 1:17Quindi è una professione, certo,
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1:17 - 1:21che ha a che fare con l'immagine;
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1:21 - 1:24ma contrariamente a quello
che si potrebbe pensare, -
1:24 - 1:28ha più a che fare con il senso di identità
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1:28 - 1:29che con l'estetica.
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1:31 - 1:32A proposito di identità,
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1:32 - 1:37mi ha sempre affascinato il nome stesso
che ci siamo dati come specie: -
1:37 - 1:38esseri umani, appunto.
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1:38 - 1:42Per le altre specie,
non usiamo nomi di questo tipo. -
1:42 - 1:46Non diciamo "essere rosaceo"
per definire una rosa. -
1:46 - 1:50Invece per noi come specie
ci siamo dotati di un nome composto, -
1:50 - 1:55in cui la parte davvero interessante,
secondo me, sta nell'aggettivo. -
1:55 - 1:59Umano, infatti, non è solo
una condizione di nascita, -
1:59 - 2:01una qualità naturale;
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2:01 - 2:06ma è soprattutto una direzione di scopo,
una qualità in potenza che va sviluppata; -
2:07 - 2:13e quindi ci siamo dotati di un nome
che contempla natura e scelta insieme. -
2:13 - 2:14E questo è molto interessante,
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2:14 - 2:18perché già in pieno Rinascimento
uno come Pico della Mirandola -
2:18 - 2:19parlava dell'essere umano
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2:19 - 2:22come soggetto che si trova,
in ogni momento, -
2:22 - 2:27a decidere se essere un bruto
o un essere celeste. -
2:28 - 2:33Per lavoro, mi trovo costantemente
a maneggiare le identità degli altri: -
2:33 - 2:34per la precisione,
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2:34 - 2:37mi trovo costantemente sullo spartiacque
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2:37 - 2:43tra una vecchia identità, magari logora,
e una nuova, o perlomeno un suo desiderio. -
2:43 - 2:44In quel momento,
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2:44 - 2:50quando le persone arrivano da me fragili,
in una fase di cambiamento, di crisi, -
2:50 - 2:55il mio ruolo deve essere
fondamentalmente maieutico, -
2:55 - 2:57un po' come lo intendeva Socrate.
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2:57 - 3:00Io faccio per loro
da levatrice, da ostetrica. -
3:00 - 3:04La mia via è essenzialmente
una via femminile, -
3:04 - 3:07perché privilegia il contenimento
alla penetrazione. -
3:08 - 3:11Per spiegarmi meglio,
io non faccio come un hacker. -
3:11 - 3:13Io non entro nei sistemi.
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3:13 - 3:15Io tesso una tela,
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3:15 - 3:18e aspetto che sia la stessa persona
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3:18 - 3:22a scoprire dentro di sé
aspetti che non aveva considerato, -
3:22 - 3:25e poi insieme li portiamo alla luce
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3:25 - 3:27e facciamo in modo
di comunicarli all'esterno -
3:27 - 3:30con un linguaggio essenzialmente visivo.
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3:32 - 3:35Ma l'identità esiste?
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3:35 - 3:37Io non ne ho mai vista una che cammina:
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3:37 - 3:41quindi ontologicamente
direi di no, non esiste. -
3:41 - 3:45Però ci serve come concetto,
in questo mondo, -
3:45 - 3:48per sentirci visti, scelti, voluti:
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3:48 - 3:52un po' come quando si sceglie un nome
per un bambino che deve nascere. -
3:53 - 3:55E come tutti i nomi,
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3:55 - 3:58può diventare anche una gabbia
se ci crediamo troppo, -
3:58 - 4:01cioè se lo usiamo
come antidoto alla paura. -
4:02 - 4:04Ray Kurzweil, grande genio,
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4:04 - 4:07grande entusiasta
dell'intelligenza artificiale, -
4:07 - 4:09nel suo libro "La singolarità è vicina"
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4:09 - 4:11ci parla del fatto
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4:11 - 4:14che a breve le intelligenze artificiali
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4:14 - 4:17ci permetteranno di superare
la nostra biologicità. -
4:18 - 4:24E lui intende questa cosa
della biologicità -
4:24 - 4:27come un grosso limite dell'essere umano.
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4:27 - 4:32Ma nella mia esperienza quotidiana,
personale, con gli esseri umani -
4:32 - 4:35vedo invece che proprio la fragilità
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4:35 - 4:38è l'elemento fondamentale
in quei momenti di passaggio. -
4:38 - 4:40Perché finalmente cadono le maschere,
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4:40 - 4:44e viene fuori qualcosa di autentico
da un essere umano. -
4:44 - 4:51E si intravede finalmente quella bellezza
che prima era totalmente nascosta. -
4:51 - 4:56Allora, nella grande sfida di Kurzweil
al superamento della biologicità, -
4:56 - 5:00ci perderemmo quello che è
il gioiello dell'essere umano, -
5:00 - 5:02cioè la sua vulnerabilità.
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5:03 - 5:06Non come dato assoluto in sé,
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5:06 - 5:11ma per come ti fa pensare, comportare
quel tuo sentirti fragile. -
5:12 - 5:16Gli esseri umani sono umani,
e si ricordano di esserlo, -
5:16 - 5:21solo quando fanno esperienza -
fisica, proprio - della loro fragilità. -
5:23 - 5:26Allora, quando è stata l'ultima volta
che vi siete sentiti vulnerabili? -
5:29 - 5:32Ciascuno di noi avrà
la sua risposta personale, intima. -
5:33 - 5:37Ecco, quello è stato l'ultimo momento
in cui vi siete sentiti davvero umani, -
5:38 - 5:41in cui vi è stata regalata la possibilità
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5:41 - 5:43di ripensare a voi stessi
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5:43 - 5:46e di darvi, eventualmente,
una nuova direzione. -
5:47 - 5:51Oggi va molto di moda Simon Sinek
e il suo "Golden Circle", -
5:51 - 5:53quello che dice
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5:53 - 5:56che bisogna partire in tutte le cose
domandandosi il perché, -
5:56 - 5:59e solo dopo chiedere come, cosa.
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6:00 - 6:06Lui intende il perché come credo,
"belief", motivazione profonda. -
6:07 - 6:09Bene, io penso
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6:09 - 6:14che la nostra vulnerabilità - da "vulnus",
la parola latina che significa ferita - -
6:14 - 6:18ci apra direttamente
alla nostra vocazione: -
6:18 - 6:24più che "Start with why", come dice Sinek,
ci metterei "Start with wound", -
6:24 - 6:29cioè "ricominciamo dalla ferita"
o dal difetto presunto. -
6:30 - 6:34Le ferite ci burlano, in un certo senso:
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6:34 - 6:38fanno lo sgambetto
alle nostre abilità razionali. -
6:38 - 6:40E ci costringono a mettere in campo
-
6:40 - 6:45risorse che, in un certo senso,
non sapevamo neanche di avere. -
6:46 - 6:50Il concetto di vulnerabilità
assomiglia tantissimo -
6:50 - 6:53a quello, tutto biologico,
di permeabilità. -
6:55 - 6:57Dalle ferite, infatti,
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6:57 - 7:01possono sgorgare ideali, emozioni, valori;
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7:01 - 7:05ma può anche entrare, inaspettatamente,
il nostro vero progetto di vita, -
7:05 - 7:12in una sorta di dialogo osmotico continuo
tra espressione e conoscenza insieme. -
7:14 - 7:18Le ferite dell'identità, se vogliamo,
sono le più dolorose, -
7:18 - 7:21proprio perché ci fanno tremare
il terreno sotto i piedi: -
7:21 - 7:22non sappiamo più chi siamo.
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7:22 - 7:23E oggi,
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7:23 - 7:28l'esperienza dell'intelligenza artificiale
sta facendo un po' questo a tutti noi, -
7:28 - 7:33cioè sta mettendo in dubbio quel primato
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7:33 - 7:36che noi credevamo essere nostro
per diritto di evoluzione naturale. -
7:36 - 7:40Cioè ci scalzano dal podio
degli esseri più intelligenti del pianeta. -
7:40 - 7:42E questo è terribile,
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7:42 - 7:45perché mettendo in dubbio
la nostra identità -
7:45 - 7:48ci fanno sentire da vicino
l'odore della morte. -
7:48 - 7:51Ma allo stesso tempo è bellissimo:
-
7:51 - 7:57è un momento potenzialmente molto fertile
per noi come specie e come individui. -
7:57 - 8:00La retroingegnerizzazione del cervello,
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8:00 - 8:02cioè, appunto, l'hackeraggio
del nostro pensiero -
8:02 - 8:04per tradurne il funzionamento biologico
-
8:04 - 8:07in algoritmi, che poi
faranno funzionare i robot, -
8:08 - 8:12è paragonabile in tutto e per tutto
ad un nuovo Umanesimo. -
8:13 - 8:15Magari non avrà il fascino
-
8:15 - 8:18della Firenze artistico-letteraria
di Lorenzo il Magnifico, -
8:18 - 8:22ma come allora ci permette
di ripensare a noi stessi, -
8:22 - 8:25e in sostanza di darci un nuovo nome
-
8:25 - 8:28e una nuova interpretazione
della nostra identità. -
8:28 - 8:30E questa volta abbiamo
-
8:30 - 8:33il grande privilegio
di poterla reinterpretare -
8:33 - 8:35anche facendo tesoro di lezioni
-
8:35 - 8:40come quella di Stefano Mancuso,
incredibile scienziato, -
8:40 - 8:42che nei suoi libri ci ha fatto capire
-
8:42 - 8:46come esistano al mondo
esseri assolutamente intelligenti, -
8:46 - 8:50ma che noi non avevamo mai considerato
davvero intelligenti, -
8:50 - 8:52perché diversi da noi.
-
8:52 - 8:55Magari privi di un elaboratore
centrale, come un cervello; -
8:55 - 8:58o magari talmente lenti
nella loro evoluzione -
8:58 - 9:03da non poter essere facilmente seguiti
dai nostri strumenti di percezione: -
9:03 - 9:06cioè le piante, il mondo vegetale.
-
9:06 - 9:09E allora, proprio recependo
questo tipo di lezioni -
9:09 - 9:14oggi abbiamo la possibilità di darci
una nuova definizione, un nuovo nome -
9:14 - 9:19che faccia leva proprio
su quella fragilità biologica -
9:19 - 9:21che ha il potere di renderci così belli
-
9:22 - 9:25e di fare uscire da noi
tutto ciò che è davvero umano, -
9:25 - 9:28e che ci accomuna con gli altri esseri.
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9:28 - 9:30Qualcosa che suoni come:
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9:30 - 9:34"quelli umani tra gli esseri,
con gli altri esseri", -
9:34 - 9:37senza più podi o riflettori.
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9:38 - 9:42Ecco, siamo un po'
nel momento storico perfetto -
9:42 - 9:44per operare un sovvertimento
di prospettiva: -
9:44 - 9:45passare, cioè,
-
9:45 - 9:50dalla intelligenza artificiale
alla saggezza artificiale. -
9:51 - 9:55E per ripassare di là,
dobbiamo fare qualcosa -
9:55 - 9:58che fino adesso abbiamo
un po' tenuto sotto il tappeto: -
9:58 - 10:03dobbiamo ripassare
per quella saggezza naturale -
10:03 - 10:06che non avevamo considerato
come una cosa così intelligente, -
10:06 - 10:08ma che invece è fondamentale.
-
10:08 - 10:13In sostanza, ci servono
più esseri umani "integri". -
10:14 - 10:16Cioè persone che, oltre all'intelletto,
-
10:16 - 10:18che è per sua natura
uno strumento di discernimento, -
10:18 - 10:21quindi "di taglio" potremo dire,
-
10:21 - 10:25sappiano anche usare
strumenti di unificazione. -
10:25 - 10:28Strumenti che sono da sempre umani,
-
10:28 - 10:31come per esempio la vita, la vitalità,
-
10:31 - 10:37la presenza alla vita,
quindi la cura, l'attenzione per la vita, -
10:37 - 10:39la coscienza,
-
10:39 - 10:43cioè la consapevolezza
dei processi che ci circondano -
10:43 - 10:45e di noi stessi:
-
10:45 - 10:48e per finire, la grande rimozione
del ventesimo secolo, -
10:48 - 10:51che è il sentire.
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10:51 - 10:52Siamo abituati a pensare
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10:52 - 10:53che se una cosa la sentiamo
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10:53 - 10:56ma non sappiamo spiegarla,
non sappiamo dire il perché, -
10:56 - 10:58non esiste.
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11:00 - 11:04In un certo senso,
nascere umani non basta più: -
11:05 - 11:06serve diventarlo.
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11:08 - 11:13"La rosa è senza perché,
fiorisce perché fiorisce; -
11:13 - 11:16non bada a sé, e non si cura
di essere guardata": -
11:17 - 11:18questa immagine poetica
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11:18 - 11:22è di un mistico del 1600
di nome Angelo Silesius. -
11:23 - 11:25Ed essenzialmente,
-
11:25 - 11:30come esseri umani
siamo chiamati a fiorire, -
11:30 - 11:34cioè a realizzare
la nostra natura profonda -
11:34 - 11:36anche accettando di uscire dal perché,
-
11:36 - 11:40cioè dalla sfera della razionalità,
della mera utilità. -
11:40 - 11:43Con buona pace di Sinek,
la rosa è senza perché. -
11:45 - 11:47E non bada a sé,
-
11:47 - 11:51perché la sua fioritura corrisponde
alla sua vocazione profonda. -
11:52 - 11:57E riesce a trascendersi,
in un certo senso, mentre fiorisce, -
11:58 - 12:02E non pone attenzione
ai suoi confini attuali, mentre lo fa, -
12:02 - 12:06ma si fida del suo fiorire,
magari anche senza capirlo. -
12:06 - 12:09E non le importa di essere guardata,
-
12:09 - 12:13perché appunto il suo fiorire
corrisponde alla sua vocazione profonda -
12:13 - 12:18e non ad un obiettivo
indotto dall'esterno. -
12:18 - 12:19La grande differenza
-
12:19 - 12:23tra la rosa, cioè la vita,
e l'intelligenza artificiale, -
12:23 - 12:26sta nel fatto che la seconda,
cioè l'intelligenza artificiale, -
12:26 - 12:30è fatalmente ingabbiata nella storia.
-
12:30 - 12:33E per di più, solo nella storia
dell'essere umano. -
12:34 - 12:37La realtà è che un parto
della nostra mente -
12:37 - 12:40non potrà mai stupirti come un figlio.
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12:40 - 12:43Perché è un tuo prodotto,
e non una creatura, -
12:43 - 12:48libera e diversa da te
e dall'idea che hai di te stesso. -
12:50 - 12:55Chiudo facendo qualcosa che
normalmente non si vede fare ad un TED, -
12:55 - 13:00cioè provo a cantare una canzone
che parla di un nome e di un'identità. -
13:01 - 13:05Io tengo molto a questa canzone
perché è nata in un momento -
13:05 - 13:09che definirei essere quello
di massima fragilità per me, -
13:09 - 13:11di massima vulnerabilità umana,
-
13:11 - 13:13perché quando ho avuto mia figlia,
-
13:13 - 13:17appena dopo il parto ho sperimentato
alcuni attacchi di panico. -
13:18 - 13:22Ecco: in quei momenti, la mente razionale
va completamente in tilt -
13:22 - 13:25e tu, semplicemente,
sei convinta che stai per morire. -
13:26 - 13:28Poi non succede, ma sei convinta.
-
13:29 - 13:31E ho scoperto, però,
-
13:31 - 13:34che proprio il massimo momento
di vulnerabilità -
13:34 - 13:40può trasformarsi nel massimo momento
di umanità, e creatività anche. -
13:40 - 13:41Allora, in quei momenti
-
13:41 - 13:45in cui tutto ciò che volevo
era lasciare qualcosa a mia figlia, -
13:45 - 13:47è nato un po' quello che io chiamo
-
13:47 - 13:50il "testamento emotivo"
che io lascio a lei - -
13:50 - 13:52che si chiama Celeste -
-
13:52 - 13:55attraverso il racconto del suo nome.
-
13:57 - 14:00Oggi vorrei dedicare questa canzone
-
14:00 - 14:07a tutti noi - fragili, emotivi,
vulnerabili come siamo - -
14:07 - 14:11affinché impariamo ad usare
il nostro nome personale come mappa, -
14:11 - 14:14quindi non come previsione
di un destino già segnato -
14:14 - 14:16ma come strumento di viaggio
-
14:17 - 14:20in cui la direzione
va costruita giorno per giorno. -
14:21 - 14:26E vorrei dedicarlo, anche, all'esperienza
dell'intelligenza artificiale, -
14:26 - 14:28affinché ci permetta, come specie,
-
14:29 - 14:35di lasciare un po' morire
la nostra vecchia identità ormai logora -
14:35 - 14:40e di incarnare, davvero,
il nome che già ci siamo dati, -
14:40 - 14:42cioè "esseri umani".
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14:44 - 14:47(Musica)
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15:12 - 15:18Era da tanto, ormai da tanto,
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15:18 - 15:24che sentivo uno strano canto.
-
15:24 - 15:29Io non sapevo, ma la voce cantava,
-
15:29 - 15:34e qualcosa in me capiva, e ti invitava.
-
15:35 - 15:40Ma il tuo nome, il tuo nome non mi viene:
-
15:40 - 15:45vorrei una parola che suoni proprio bene.
-
15:45 - 15:48Vorrei una parola
-
15:48 - 15:51che inizi e non finisca,
-
15:51 - 15:54vorrei un nome
-
15:54 - 15:57che non ti definisca.
-
15:57 - 15:59Che fosse per te
-
15:59 - 16:03una maniera di andare.
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16:03 - 16:08Un modo per vivere, una barca nel mare.
-
16:08 - 16:12Che ti salvi se ti trovi nei guai,
-
16:12 - 16:16che sia per te la stella
-
16:16 - 16:18dei marinai.
-
16:19 - 16:24Di colpo, tutto quello
che cercavo è arrivato; -
16:24 - 16:30il tuo nome mi ha riempito
la bocca, e l'ho gridato. -
16:30 - 16:35È Celeste il tuo colore;
-
16:36 - 16:41è Celeste il tuo sapore.
-
16:41 - 16:46È Celeste anche il tuo odore.
-
16:47 - 16:52Tu, per me, sei blu nel cuore.
-
16:52 - 16:55(Musica)
-
17:02 - 17:08Ma come ho potuto non pensarci prima
-
17:08 - 17:13È il colore perfetto
che ti avvolge sulla cima. -
17:13 - 17:19Quando arrivi, stanco e sudato
-
17:19 - 17:24e ritrovi tutto quello
che in basso hai lasciato. -
17:24 - 17:29È il colore di tutte le Madonne,
-
17:29 - 17:35di tutte le mamme
che restano anche donne. -
17:35 - 17:41È il colore più lontano di tutti:
-
17:41 - 17:46ma puoi sentirlo
che ti culla tra i flutti. -
17:46 - 17:51Che il mondo è sì pazzo,
storto e anche strano; -
17:51 - 17:56ma i tuoi piedini sanno andare lontano.
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17:56 - 18:01E arrivare in quei posti
dove le cose son vere, -
18:01 - 18:07dove la neve è ancora bianca,
e le notti nere. -
18:07 - 18:12Di colpo, tutto quello
che cercavo è arrivato; -
18:12 - 18:18il tuo nome mi ha riempito
la bocca, e l'ho gridato. -
18:18 - 18:23È Celeste il tuo colore;
-
18:23 - 18:28è Celeste il tuo sapore.
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18:28 - 18:34È Celeste anche il tuo odore.
-
18:34 - 18:39Tu, per me, sei blu nel cuore.
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18:39 - 18:42(Musica)
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18:58 - 19:03È il colore da vestire
quando vuoi abbracciare, -
19:03 - 19:07quello che non sai capire
-
19:08 - 19:11e puoi solo...
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19:12 - 19:16amare.
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19:16 - 19:19(Musica)
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19:24 - 19:38(Applausi)
- Title:
- Start with wound: dalla ferita all'essere umano | Luisa Camatta | TEDxUdine
- Description:
-
Luisa Camatta organizza corsi di sartoria, allestisce mostre, crea abiti e offre consulenza di stile.
Immagina un mondo in cui le macchine pensano e agiscono meglio di te. Ti si spalanca davanti un tempo infinito. Magari il vuoto. Se non serve che tu faccia niente, diventi improvvisamente inutile. Oppure esiste qualcosa di te che resta, anche quando l’espressione della tua umanità non passa più attraverso il pensare e il fare?
Prendendo spunto da esperienze vissute, cercheremo di aprire la rosa delle domande e affrontare il terreno della riflessione su ciò che ci rende umani, riflessione che da secoli lega il genere umano con il filo rosso della ricerca di senso. Oggi ci chiediamo spesso cosa potranno arrivare ad essere le intelligenze artificiali, ma se le domande davvero cruciali riguardassero invece il come e il perché essere e diventare davvero umani?
Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.
Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx
- Video Language:
- Italian
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Michele Gianella approved Italian subtitles for Start with wound: dalla ferita all'essere umano | Luisa Camatta | TEDxUdine | ||
Michele Gianella edited Italian subtitles for Start with wound: dalla ferita all'essere umano | Luisa Camatta | TEDxUdine | ||
Laura Comand accepted Italian subtitles for Start with wound: dalla ferita all'essere umano | Luisa Camatta | TEDxUdine | ||
Laura Comand edited Italian subtitles for Start with wound: dalla ferita all'essere umano | Luisa Camatta | TEDxUdine | ||
Laura Comand edited Italian subtitles for Start with wound: dalla ferita all'essere umano | Luisa Camatta | TEDxUdine | ||
Laura Comand edited Italian subtitles for Start with wound: dalla ferita all'essere umano | Luisa Camatta | TEDxUdine | ||
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