Return to Video

Ascolto o mi ascolto? | Mirko Mescia | TEDxRiodelaPlataED

  • 0:15 - 0:19
    Qualche tempo fa ho incontrato un amico
    che veniva da un viaggio per l'Europa.
  • 0:19 - 0:21
    Mi raccontava dei posti
    che aveva visitato,
  • 0:21 - 0:23
    e quando mi ha raccontato
    che era stato a Roma
  • 0:23 - 0:26
    gli ho chiesto se era andato
    alla Cappella Sistina.
  • 0:26 - 0:29
    Mi ha risposto, come offeso,
    con uno strano tono:
  • 0:29 - 0:32
    "Sì, sì, sono stato
    nella Cappella Sistina".
  • 0:32 - 0:34
    Allora gli ho chiesto:
    "Come ti è sembrata?".
  • 0:34 - 0:36
    "Piccola".
  • 0:36 - 0:38
    "E sì, perché è una cappella.
    Però, come ti è sembrata?".
  • 0:38 - 0:43
    "Mi è sembrata piccola.
    Se ne parla tanto... ed era tutto lì?!
  • 0:43 - 0:46
    "E sì, perché è una cappella,
    altrimenti sarebbe la Cattedrale Sistina!
  • 0:47 - 0:48
    “Ma come ti è sembrata?".
  • 0:49 - 0:51
    “Non mi è piaciuta, è molto piccola”.
  • 0:58 - 1:02
    Perché mi sento così vicino
    a quello che è successo al mio amico?
  • 1:02 - 1:06
    Il mio nome è Mirko Mescia
    e lavoro come musicista di teatro.
  • 1:06 - 1:10
    Per chi non lo sa, si tratta
    di comporre, organizzare e decidere
  • 1:10 - 1:15
    che cosa suona, perché,
    come e da dove suona
  • 1:15 - 1:17
    tutto ciò che suona
    in uno spettacolo teatrale:
  • 1:17 - 1:20
    Musica, suoni, rumori e silenzio.
  • 1:21 - 1:24
    E anche se può non sembrare così,
    questo aneddoto ha molto a che fare
  • 1:24 - 1:27
    con ciò che sto scoprendo
    nella mia professione.
  • 1:27 - 1:30
    Io sono italiano;
    ognuno ha i suoi problemi.
  • 1:30 - 1:34
    I miei esordi con le arti sceniche,
    tuttavia, sono stati in Andalusia,
  • 1:34 - 1:37
    dove frequentavo molto il circo di strada.
  • 1:37 - 1:42
    In quell'epoca i miei criteri sonori
    di selezione e scelta erano due:
  • 1:42 - 1:44
    Mi piace, non mi piace.
  • 1:45 - 1:46
    Per esempio, questo.
  • 1:46 - 1:49
    (Suono di chitarra)
  • 1:56 - 1:58
    (Squittio di orso giocattolo e trombetta)
  • 1:59 - 2:00
    (Fischio)
  • 2:00 - 2:02
    (Chitarra)
  • 2:02 - 2:06
    Non importava quale fosse la scena
    che stessi accompagnando:
  • 2:06 - 2:09
    lo suonavo sempre, mi piaceva.
  • 2:09 - 2:11
    E per me funzionava; per me.
  • 2:12 - 2:15
    Tutto ciò che suonavo e ascoltavo
    era filtrato da questo:
  • 2:15 - 2:18
    Mi piace, non mi piace;
    mi piace, non mi piace.
  • 2:18 - 2:22
    Se potessi sintetizzare al massimo
    la questione, direi questo:
  • 2:22 - 2:26
    Io non ascolto, io "mi" ascolto.
    In continuazione.
  • 2:29 - 2:32
    Questo accade perché è molto complesso
    ascoltare la realtà.
  • 2:32 - 2:34
    Perché non posso evitare
    di proiettarmi su di lei.
  • 2:35 - 2:36
    E, quindi, ascoltarmi in continuazione.
  • 2:37 - 2:41
    E forse perdermi tutto il resto,
    che pure suona in continuazione.
  • 2:41 - 2:45
    Ho collaborato allo spettacolo
    di una regista russa.
  • 2:45 - 2:47
    Una volta eravamo nel mio atelier,
  • 2:47 - 2:50
    che è come una fabbrica di suoni,
    pieno di strumenti e oggetti sonori,
  • 2:50 - 2:53
    e le dissi di sedersi di spalle.
  • 2:53 - 2:55
    Perché volevo presentarle alcuni suoni
  • 2:55 - 2:59
    ma non volevo che fosse condizionata
    da come quei suoni si vedevano.
  • 2:59 - 3:03
    A un certo punto ho suonato
    queste piccole percussioni turche
  • 3:04 - 3:06
    che le ballerine usano nelle loro danze.
  • 3:06 - 3:11
    Ma le ho suonate usando più pause,
    per darle il tempo di immaginare.
  • 3:12 - 3:16
    (Percussioni turche)
  • 3:16 - 3:18
    "No, questo suono no", disse,
  • 3:18 - 3:20
    "perché mi ricorda il microonde
  • 3:20 - 3:22
    quando avvisa che ha finito
    di riscaldare il cibo".
  • 3:22 - 3:24
    (Percussioni turche)
  • 3:24 - 3:25
    "Che ignorante!", ho pensato.
  • 3:26 - 3:30
    "Non sa nemmeno che è uno strumento
    originario di..." e blablabla.
  • 3:30 - 3:33
    Era il mio pregiudizio che mi parlava
    e mi impediva di ascoltare
  • 3:33 - 3:36
    ciò che la regista mi stava dicendo
    così sinceramente.
  • 3:37 - 3:40
    Togliendomi la possibilità
    di accettare o far qualcosa
  • 3:40 - 3:44
    con l'associazione tra questo suono
    e il suono del microonde.
  • 3:44 - 3:49
    Capite cosa intendo?
    Io non ascolto, io "mi" ascolto.
  • 3:49 - 3:52
    È molto difficile, per tutti noi,
    ascoltare la realtà.
  • 3:52 - 3:54
    Ma questo va ben oltre l'ascolto.
  • 3:55 - 3:56
    Ha a che fare con la percezione
  • 3:56 - 4:00
    e come questa si ancori
    alle nostre convinzioni.
  • 4:01 - 4:03
    (Suono di tromba)
  • 4:05 - 4:09
    Per esempio: conoscete la storia
    di Romeo e Giulietta?
  • 4:09 - 4:11
    Sicuramente. È incredibile.
  • 4:11 - 4:13
    Tutti conoscono
    questa storia di Shakespeare.
  • 4:13 - 4:17
    Da qualche anno faccio un esperimento
    con questa storia, in diversi paesi.
  • 4:17 - 4:20
    Chiedo: "Come finisce Romeo e Giulietta?
  • 4:20 - 4:23
    Pensateci, non importa
    se l'avete letta o no.
  • 4:24 - 4:26
    La stragrande maggioranza
    di voi, ne sono sicuro,
  • 4:26 - 4:29
    risponderebbe che finisce
    con la morte dei due innamorati.
  • 4:30 - 4:34
    Romeo trova Giulietta morta
    e si uccide dal dolore.
  • 4:35 - 4:39
    Pochi secondi dopo, Giulietta si sveglia -
    perché sembrava morta, ma non lo era -
  • 4:39 - 4:42
    vede Romeo, e si uccide a sua volta.
  • 4:42 - 4:43
    Un disastro!
  • 4:43 - 4:45
    Beh, ci sono novità.
  • 4:46 - 4:47
    Sebbene sia una tragedia,
  • 4:47 - 4:51
    non finisce male come la stragrande
    maggioranza del pianeta Terra crede.
  • 4:52 - 4:53
    Perché l'opera non è solo
  • 4:53 - 4:56
    la storia d'amore
    di due giovani che muoiono.
  • 4:56 - 4:59
    È la storia di un odio, di una faida,
  • 4:59 - 5:04
    tra due famiglie che non sanno più nemmeno
    il motivo di questa inimicizia.
  • 5:04 - 5:07
    E cosa fa Shakespeare
    per raccontarci questo odio?
  • 5:07 - 5:09
    Aggiunge ciò che più
    potrebbe contrastarlo:
  • 5:09 - 5:13
    due adolescenti che si innamorano,
    proprio nel mezzo della narrazione.
  • 5:13 - 5:16
    Questo significa che il prezzo
    per porre fine a questa inimicizia
  • 5:16 - 5:19
    è perdere i due gioielli più preziosi
    di quelle due famiglie.
  • 5:20 - 5:22
    Lo spettacolo termina
  • 5:22 - 5:25
    quando il padre di Romeo,
    e il padre di Giulietta,
  • 5:25 - 5:29
    si incontrano, si guardano,
    si stringono la mano
  • 5:29 - 5:31
    e di fronte ai due giovani morti
  • 5:31 - 5:33
    mettono fine a questa inimicizia.
  • 5:33 - 5:36
    È molto, molto triste. Ma finisce bene.
  • 5:37 - 5:38
    Non come tutti noi credevamo.
  • 5:39 - 5:41
    Ci sono elementi che
    ci impressionano tanto,
  • 5:41 - 5:43
    che lasciano un tale segno su di noi,
  • 5:43 - 5:46
    da impedirci di vedere
    o ascoltare ciò che segue.
  • 5:46 - 5:47
    Funzionano come un filtro.
  • 5:47 - 5:49
    Quindi non ascoltiamo, "ci" ascoltiamo.
  • 5:49 - 5:51
    Non guardiamo, "ci" guardiamo.
  • 5:51 - 5:54
    Non leggiamo, "ci" leggiamo sempre.
  • 5:55 - 5:57
    Poche volte ci prendiamo
    uno spazio, una pausa,
  • 5:57 - 6:00
    per ascoltare in un modo più distanziato
  • 6:00 - 6:01
    cercando di toglierci di mezzo
  • 6:01 - 6:06
    per valutare l'evento, la frase,
    la situazione in sé,
  • 6:06 - 6:08
    per riceverla e accettarla.
  • 6:08 - 6:11
    O per lo meno, partire di lì
    per valutare cosa fare dopo.
  • 6:11 - 6:15
    Confucio disse, in un insegnamento,
    che una persona virtuosa:
  • 6:15 - 6:19
    quando guarda, riflette
    se ha osservato con chiarezza;
  • 6:19 - 6:22
    quando ascolta, riflette
    se ha sentito senza confusione.
  • 6:23 - 6:27
    Sta in noi il potere
    di generare lo spazio,
  • 6:27 - 6:30
    per permettere questa pausa
    di accettazione.
  • 6:30 - 6:32
    (Suono dello strumento)
  • 6:36 - 6:37
    Io cerco, in diversi contesti,
  • 6:37 - 6:42
    di non percepire la realtà
    solo attraverso i miei criteri.
  • 6:42 - 6:46
    Per esempio, a volte ci riuniamo
    con un gruppo di amici
  • 6:46 - 6:48
    e analizziamo un testo di Shakespeare.
  • 6:48 - 6:50
    Prima vediamo quanto
    ci ha colpito l'opera.
  • 6:50 - 6:53
    E poi vediamo cosa succede nella storia.
  • 6:53 - 6:55
    È incredibile ciò che accade.
  • 6:55 - 6:57
    Ci sono pagine intere che saltiamo.
  • 6:57 - 7:00
    Informazioni importanti che ci sfuggono
  • 7:00 - 7:02
    come, per esempio,
    il finale di Romeo e Giulietta.
  • 7:02 - 7:03
    Ma ce ne sono molti altri.
  • 7:03 - 7:08
    Vale nella mia vita quotidiana,
    e nel mio mestiere.
  • 7:08 - 7:11
    Essere un musicista di teatro
    è un'arte molto antica.
  • 7:11 - 7:14
    Ha a che fare con il guardare,
    l'accettare, l'attendere,
  • 7:15 - 7:19
    il proporre, l'accompagnare, il custodire.
  • 7:25 - 7:28
    Ognuno di noi può scoprire
    come creare questo spazio
  • 7:28 - 7:32
    per percepire, non sempre percepirsi.
  • 7:32 - 7:37
    Una volta creato questo modo,
    sarebbe bene farlo diventare un'abitudine
  • 7:37 - 7:40
    per portare ciò che si impara
    in tutte le aree della nostra vita.
  • 7:40 - 7:42
    Cosa sto sentendo
    di ciò che mi stanno dicendo?
  • 7:43 - 7:47
    E ciò che non mi stanno dicendo,
    lo ascolto o piuttosto mi ascolto?
  • 7:48 - 7:52
    Entro nella Cappella Sistina
    e dico: "Ma che piccola che è!"...
  • 7:52 - 7:55
    Oppure dico: "È più piccola
    di quanto credessi...
  • 7:55 - 7:56
    e la scopro!"
  • 7:57 - 7:58
    Come finisce Romeo e Giulietta?
  • 7:59 - 8:02
    Cosa ci siamo persi
    di questa storia così meravigliosa?
  • 8:02 - 8:05
    Quando ascolto, sento con chiarezza?
  • 8:06 - 8:09
    (Percussioni turche)
  • 8:09 - 8:11
    Grazie mille.
Title:
Ascolto o mi ascolto? | Mirko Mescia | TEDxRiodelaPlataED
Description:

Qual è la differenza tra ciò che percepiamo e ciò che succede realmente? Come compositore per teatro, circo e marionette, Mirko ha imparato a separare ciò che sente da ciò che gli altri sentono e ci racconta alcune strategie per poterlo fare.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

more » « less
Video Language:
Spanish
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
08:21

Italian subtitles

Revisions