ll reddito di base e la nuova età dell'oro del capitalismo | Floyd Marinescu | TEDxWindsor

Secondo Floyd Marinescu, dopo aver di fatto creato la classe media, ora il capitalismo la sta distruggendo. Un reddito di base universale potrebbe preservare ed espandere uno stile di vita da classe media per tutti, portandoci in un'era di benessere e prosperità diffusa - ma solo se riusciamo a vedere nella tecnologia la nostra eredità condivisa.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

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Sono cresciuto in una casa
afflitta da violenza domestica.

A volte, da bambino,

i giorni passavano senza sapere
se nostra madre sarebbe vissuta o morta.

Se mia madre, e poi la mia matrigna,
fossero state indipendenti,

avrebbero potuto andarsene
e portarmi con loro;

comunque le dinamiche di potere in casa,
ne sono sicuro, sarebbero state diverse.

Sarebbe stato chiaro a tutti,

sarebbero state più rispettate

sapendo di avere la libertà,
le opzioni per andarsene.

La libertà è il premio
che conquisteremo, come società,

se realizzeremo un reddito di base
universale e incondizionato

sotto forma di pagamenti mensili,
in contanti, ad ogni cittadino.

Possiamo chiamarla libertà
senza la possibilità di scegliere,

di rifiutare un ambiente pericoloso,

che sia in famiglia o sul posto di lavoro

o contro i vostri governi,

i mezzi per protestare, per alzarsi,

o per andarsene -
per scappare, in alcuni casi?

Non ho rimpianti
per come sono stato cresciuto.

Amo mio padre, e sono fortunato
a poter chiamare madre due donne.

C’è stata molta terapia
dietro a ciò che siamo oggi,

ma oggi sono molto preoccupato

perché conosco il ruolo
delle pressioni finanziarie

nello scatenare,
e permettere, la violenza.

Sono molto preoccupato

perché osservo la distruzione del lavoro

spingere un numero crescente
di famiglie, nei paesi occidentali,

a subire pressioni finanziarie
peggiori delle mie.

[Distruzione dei posti di lavoro]

La disoccupazione tecnologica

avviene quando il costo del tuo lavoro

tende a scendere
a un livello insostenibile,

magari perché competi con le macchine
o con la manodopera estera

a un punto tale che se ti licenziano
non ritrovi più quel lavoro.

Non esiste più, nella tua economia.

Le famiglie, le comunità
che dipendono dal vostro reddito

iniziano a ridursi e sfilacciarsi,

perché chi ha perso il lavoro,
nella maggior parte dei casi,

alla fine accetta un lavoro più povero,
o lavora proprio più.

Sono qui a dirvi che la tecnologia
è il figlio geniale del capitalismo.

Ha creato la classe media,
ma ora la sta distruggendo.

E il reddito di base universale

ci permetterebbe di preservare
ed estendere la classe media,

ma solo se vedremo nella tecnologia
la nostra eredità condivisa.

La maggior parte della storia umana
è stata simile a "Game of Thrones".

La maggior parte di noi
viveva in condizioni miserabili,

mentre alcuni di noi
accumulavano tutte le ricchezze

e si incensavano coi privilegi
acquisiti alla nascita.

La classe media è stata una creazione

dei progressi tecnologici
della Rivoluzione Industriale -

un'inezia nella storia dell'umanità,
una cosa molto recente e fragile -

che ci ha riscattati dal lavoro povero
dandoci un lavoro migliore

fornendoci i mezzi, il reddito
per alcune comodità,

ma soprattutto

il potere politico
di influenzare i governi

a investire di più
nei bisogni dell'uomo comune.

Quella che chiamiamo "classe media", oggi,
è stata creata in un periodo

che gli economisti amano chiamare
“L'età dell'oro del capitalismo”.

Era un periodo in cui i salari
crescevano insieme alla produttività.

Provate a immaginare.

Più le imprese dovevano vendere,

più addetti alla produzione
dovevano assumere,

più i salari aumentavano,

e perciò la gente aveva più soldi
da spendere in quelle imprese.

Fu anche un periodo

in cui l'uno percento più ricco di noi
ha visto i propri redditi calare,

anno dopo anno, per decenni,
nei paesi occidentali.

Pensate un po’.

Più grande era l'economia,

più quei guadagni andavano
alla maggior parte di noi.

Sembra evidente, no?

Credo sia stato questo periodo
di crescita inclusiva

a darci l’idea che lavorare sodo
ti farà andare avanti,

perché in quel periodo è andata così.

Per un breve periodo,
nella storia dell'umanità,

la maggior parte dei guadagni
del progresso tecnologico

sono andati alla maggioranza di noi.

Ma se l'ascesa della classe media
fosse stata solo una coincidenza storica,

una breve finestra
in cui le persone erano essenziali

per realizzare tutti questi
nuovi progressi tecnologici?

[Coincidenze?]

Queste coincidenze
hanno iniziato a cedere, credo,

nei primi anni '70,

poco dopo l’ingresso
dei computer mainframe

nelle aziende occidentali,
e nelle multinazionali del mondo,

mentre i robot erano
entrati nelle fabbriche

poco prima, con l'avvento
del personal computer.

Questo periodo storico
è chiamato "il grande disallineamento"

tra il valore del lavoro umano
e la produttività.

Gli umani contavano meno,

perché si affidava sempre più ai computer

la parte ripetitiva delle nostre carriere.

Gran parte del nostro lavoro
è ripetitivo, di routine.

Il punto chiave di questi decenni
non sono le molte persone licenziate

da aziende sempre più produttive,
ma quelle mai assunte,

che non hanno alimentato
la pressione al rialzo dei salari

dell'età dell'oro.

La tecnologia ha creato
la globalizzazione,

l'economia globale,
una catena globalizzata di forniture,

che pure hanno spinto i salari al ribasso

perché non c'era gara
con centinaia di milioni,

e ora miliardi di persone
in tutto il mondo

che possono fare il nostro lavoro
per meno del nostro minimo vitale.

Mio padre e mio zio, nell'Ontario
hanno perso il lavoro

nel settore dei componenti
per l'industria dell'auto

poco dopo l'ingresso della Cina,
a metà degli anni '90.

Non potevamo competere
con la Cina, e le imprese rimaste,

i negozi di utensili rimasti
dopo la carneficina,

furono automatizzati
per restare un po' competitivi.

Ecco perché, in quel periodo,

l'automazione ha distrutto sei volte
più posti di lavoro del commercio.

Ma la globalizzazione di oggi
sfugge alle tariffe.

Oggi a globalizzarsi
sono i posti di lavoro online.

Imprese anche piccole assumono
assistenti virtuali nelle Filippine

a quattro dollari l'ora.

Imprese come la mia, 25 anni fa,
non sarebbero esistite.

Guadagniamo in tutto il mondo.

Lavoriamo da remoto, senza uffici,
e così possiamo assumere ovunque,

quindi metà del mio personale
lavora in paesi in via di sviluppo.

Perché in questo modo
posso permettermi più persone.

[Potere Sindacale Indebolito]

I sindacati hanno perso influenza,

a causa dell'azione combinata
di automazione e globalizzazione,

e il loro ruolo è sempre stato cruciale
nell'aumento del tetto salariale.

E ora sono preoccupato,

perché se guardaste
la quota del reddito nazionale,

l'ammontare del reddito
prodotto ogni anno negli Stati Uniti -

o in qualsiasi paese occidentale,
si somigliano tutti -

si vede che la quota va
all'un percento più ricco di noi,

e aumenta anno dopo anno
dal "grande disallineamento".

Io ne ho un beneficio,
come membro dell'uno per cento,

ma la cosa mi inquieta.

Guardate la linea verde: sta scendendo.

La metà inferiore di noi
guadagna ogni anno

una quota sempre minore
del reddito nazionale.

Con la linea verde che scende,
vediamo una linea parallela

della crescita economica annuale,
che sta rallentando.

Vediamo anche, credo,
una distorsione del potere politico,

poiché i governi
non devono più dare priorità

alle esigenze degli uomini comuni,
delle persone comuni.

Non è affatto un'esagerazione.

Se si estrapolano queste linee
di qualche decennio nel futuro,

mi vien male a pensare
dove ci porterebbero.

L'un percento in alto potrebbe guadagnare
35 centesimi da ogni dollaro,

mentre alla metà inferiore
ne andrebbero sei.

Questo non è più capitalismo, gente.
Questo è feudalesimo.

Il ritorno al "Trono di Spade"
da cui ci eravamo liberati.

Questo è il ritorno

a una nuova classe globale
di contadini con gli smartphone,

e a una nuova nobiltà con tutto il potere
di plasmare i governi a suo piacimento.

Questo dovrebbe preoccuparci tutti, molto.

[Intelligenza Artificiale]

L'IA non farà altro
che accelerare il tutto,

e nessuno si aspetta l'arrivo
di posti di lavoro molto remunerativi,

per creare una nuova classe media
a cui ambire, come nell'età dell'oro.

In realtà, molti economisti dicono

che avremo tanti aumenti di produttività,

ma anche molti più posti
di lavoro a basso reddito.

Francamente, è questa teoria

che spiega l'economia
degli ultimi 40 anni.

La classe media si è svuotata.

I migliori economisti del mondo

sono allarmati dallo svuotamento
della classe media,

e posso mostrarvelo con delle immagini.

Questo è uno studio che mostra
la città di Toronto tra il 1970 e il 2005.

Nel 1970, il giallo rappresenta
i quartieri della classe media,

il blu i quartieri ad alto reddito,

e il rosso i quartieri a basso reddito.

Nel 2005, si può vedere
lo svuotamento della classe media,

per lo più nei quartieri poveri.

La classe media è quasi scomparsa.

Non hanno cambiato sede:
hanno solo perso il lavoro.

E i quartieri a reddito blu
sono aumentati -

perché certo, ci sono
più lavori ben pagati,

ma non abbastanza per tutti,

e non possiamo programmare tutti.

Quello che vediamo qui a Toronto

si ripete in tutto il mondo,

tra città e città -

ci sono città che hanno perso il treno
dell'automazione e la globalizzazione -

e tra le regioni.

È bizzarro.

Pensate agli stati blu,

San Francisco, NY, LA,
dove l'intellighenzia si sta concentrando;

e poi guardate gli stati rossi,

come hanno perso la sfida
dell'automazione e della globalizzazione,

e ora sono arrabbiati.

Possiamo vedere l'impatto di tutto ciò
nell'aumento delle morti per disperazione

tra le persone bianche
di mezza età negli Stati Uniti,

i cui posti di lavoro sono scomparsi.

Le coincidenze temporali

che hanno creato
più lavoro ad alto reddito

sostituendo quelli più poveri,

stanno cominciando a cedere.

Penso che un reddito di base universale
sia parte della soluzione,

perché conserverà, e di fatto
espanderà la classe media.

Espandere la classe media
non in termini di avere due garage,

ma con cose che contano,

concedendo a tutti sicurezza psicologica,

la capacità di fare piani a lungo termine,

di permettersi cibo sano
per i propri figli.

Dovremmo implementare
questo reddito di base, e poi aspettare.

Aspettare che il denaro appaia ogni mese
sui nostri conti bancari

abbastanza per coprire i bisogni di base,

riattivando quella mentalità
da classe media,

perché alla fine la tecnologia
rende tutto più economico.

Tutto, dal costo del cibo,
ai trasporti, ai beni di consumo,

è già sceso di prezzo da decenni.

Potremmo tutti goderci
uno stile di vita da classe media,

e la classe media esistente
resterà preservata.

Perché il reddito di base
è uno stimolo economico.

I meno abbienti spendono
la quota maggiore del loro reddito.

Tutto il denaro torna
direttamente nell'economia,

stimolando le entrate delle imprese
e la creazione di lavoro.

Possiamo avere tutto questo:
ma il reddito di base va visto

non come un programma sociale
per le persone in difficoltà,

ma come un bene pubblico
che aiuta tutti noi.

La salute dell'economia
è un'esigenza comune.

Dovremmo vederla
come l'acqua nelle tubature,

che fa circolare il denaro
mantenendo sana la nostra economia,

espandendo la classe media
e portando benessere a tutti.

La prima età dell’oro
del capitalismo si chiamava così

perché ha creato la classe media;

e può diventare un’età dell'oro
anche questa evoluzione del capitalismo.

Perché avremo esteso a tutti
lo stile di vita della classe media:

ma solo se vedremo nella tecnologia
la nostra eredità comune.

Il suo scopo dovrebbe essere
far stare meglio tutti.

Nel 1930, l'economista
John Maynard Keynes -

un uomo le cui idee

hanno fondamentalmente creato
l'età dell'oro del capitalismo -

disse che entro il 2030

la produttività tecnologica
sarebbe stata così avanzata

da farci lavorare tutti
solo 15 ore alla settimana.

Sarebbe rimasto pochissimo lavoro.

E avremmo potuto goderci
una vita di svago.

Come ci arriveremo?

Sarà il reddito di base a portarci lì.

Perché se l'economia creerà davvero
tutti quei posti di lavoro povero,

ci si potrebbe limitare
a 15 ore di lavoro settimanali

con uno di questi lavori.

L'innovazione avanza
sulle spalle dei giganti.

Internet ne è il migliore esempio.

Quanti dei ricchi di oggi
avrebbero quello che hanno -

io no di certo -

se non fosse stato per Internet
e i fondi pubblici che l'hanno creato?

Il finanziamento pubblico

che ha pagato anche l'istruzione
di tutti i suoi utenti, creatori,

tutti quelli che in questa stanza

hanno studiato fino al liceo
gratuitamente,

tutte ciò che ci circonda,
ovunque guardiate.

Basta andare fuori,
e la nostra interdipendenza ci urla.

Basta notare

che la base della nostra ricchezza moderna
è costruita sui contributi del passato,

compresi scienziati, filosofi e politici,

che probabilmente, ora,
si rotolano nelle tombe

guardando i frutti del loro ingegno

concentrati nelle mani di così pochi.

Se accettiamo che la tecnologia
è l'eredità condivisa dell'umanità,

allora riusciremo a vedere

che almeno una parte dei suoi frutti
appartiene a tutti noi,

e che il periodo storico

in cui il lavoro era il principale veicolo
di condivisione di quel guadagno

potrebbe essere finito.

Una mera coincidenza del passato.

Immaginate una società

che abbia queste cose,
un reddito di base, questo dividendo.

Va chiamato dividendo, in effetti.

Perché se credi che ci meritiamo

tutti una parte dei guadagni tecnologici,

questo ci rende azionisti
della nostra economia.

Un dividendo è una somma di denaro
frutto di un investimento.

Tutti noi investiamo
nella nostra economia, nel nostro Paese.

Se riuscissimo a realizzarlo, quindi,
pensate cosa ci offrirebbe.

Una democrazia più funzionale, ad esempio.

Perché ci affligge
il cambiamento climatico?

Da quando non sentite parlare
di un investimento infrastrutturale

per far fare un balzo alla società?

Il motivo è che quando le persone
sono finanziariamente insicure,

votano per paura,

e diventiamo più facile preda
di chi agita paura e odio.

La ricerca sull'economia
comportamentale ha dimostrato

che le persone finanziariamente fragili
decidono peggio a lungo termine.

Credo che implementando
questo reddito di base

potremo alleviare questa ansia.

Credo che liberando
i nostri cuori dalla paura

libereremo la nostra mente,
tornando a sperare e sognare.

I governi risponderanno al loro popolo,

che avranno i mezzi per protestare,

per impegnarsi in politica,

e si aspetterà, spererà

di decidere e votare a più lungo termine.

Una società che non ha paura di fallire
sarà anche più innovativa,

e l'innovazione è alla base
della nostra prosperità

e della valorizzazione
dell'esperienza umana.

"Capitale", nel capitalismo,
non indica solo il denaro:

anche la nostra intraprendenza,
e propensione al rischio.

Molti in questa stanza
sono propensi al rischio,

ma non possono tollerarlo.

Il 47% dei canadesi, oggi,

non avrebbe 200 dollari
in caso di emergenza,

e il 60 percento degli americani
non ne avrebbe 500.

Siamo quindi ai minimi storici
di tolleranza al rischio,

e in ogni anno degli ultimi 10 anni

hanno chiuso più aziende
di quante ne abbiano aperte.

Se vogliamo vedere
più scoperte economiche,

una crescita più rapida, più innovazione,

dobbiamo creare uno spazio
per la nostra tolleranza al rischio,

perché gli esseri umani
sono una fonte naturale di innovazione.

Dobbiamo solo sbloccarla.

Un reddito di base è il modo in cui farlo

garantendo i bisogni di base,
per tornare a sognare e rischiare.

Possiamo finalmente rimuovere le barriere

che impediscono alle persone di svolgere
quei lavori di maggiore utilità e impatto

che non trovano spazio
in un sistema di mercato puro.

Combinare il loro reddito
col reddito di base,

potrebbe bastare a vivere,
perché non tutti vogliono arricchirsi.

Alcune persone preferirebbero
curare gli anziani,

curare i loro figli un po' più a lungo,
se non dovessero tornare al lavoro.

O servire la comunità, fare ricerca
in matematica e scienze,

fare gli artisti, aprire piccole attività,
una non profit, fare counseling.

Tutti questi lavori aggiungono valore
alla nostra società,

e attualmente vengono trascurati
da un sistema di puro mercato;

ma con un dividendo
dei guadagni sociali tecnologici,

possiamo finalmente sbloccare
questo potenziale umano

e dare un posto a questo angolo dell'anima
all'interno del nostro sistema economico.

Immaginate se l'avessimo
già fatto nel 1968,

quando il Congresso degli Stati Uniti
lo approvò due volte.

I repubblicani, sotto Nixon,
erano favorevoli.

In Senato fallì per un paio di voti,

perché i Democratici pensarono
che non fosse abbastanza generoso.

Fu lo stesso anno -

per chi pensa che questo sia socialismo,

è lo stesso anno in cui gli Usa
inviarono 500.000 truppe in Vietnam

per fermare la diffusione del comunismo,

e mille economisti firmarono una lettera

che riteneva il reddito di base giusto
e compatibile coi valori americani.

Sempre in questo periodo,

Martin Luther King iniziava una campagna
per “sollevare dalla povertà ogni etnia”,

e chiedeva che il governo americano

garantisse un reddito da classe media
a tutte le famiglie.

Questo poco prima di essere assassinato.

Se un uomo della sua statura
e perseveranza

avesse potuto sostenere quel punto,

forse oggi avremmo un reddito di base.

E che effetto avrebbe fatto
nelle vostre comunità?

Immaginate di ridurre l'impatto, o almeno
scalfire la disuguaglianza tra etnie.

Di ridurre la sofferenza
per la distruzione tecnologica del lavoro.

Di poter reagire
al cambiamento climatico,

perché abbiamo la libertà
di pensare a lungo termine.

Immaginate quale sarebbe stato
l'impatto sulla mia famiglia.

Tutta la mia vita sarebbe stata diversa.

Se capiamo che i progressi tecnologici
sono l'eredità condivisa dell'umanità,

allora dovremmo andare avanti
e promuovere un dividendo di libertà.

Lo chiamo, ripeto, un dividendo di libertà
pagato dalla tecnologia

da dare a tutti noi, per garantire
le nostre libertà personali,

chiedere al nostro governo
di rendere conto a tutti noi,

non solo all'uno per cento.

Una libertà di poter fare
scelte reali nella vita,

come la possibilità di perseguire
il proprio potenziale,

non essere ostacolati da vincoli materiali
o da ambienti tossici.

Dobbiamo decidere
che tipo di futuro promuoveremo,

perché il futuro verso cui stiamo andando
va a questa sinistra,

dove si concentra
l'automazione tecnologica,

la scarsità porta
a più guerre, rivoluzioni,

a più persone che si rimproverano,

che letteralmente muoiono
di vergogna immotivata.

In quella a destra, invece,

si condivide un po' di più
creando abbondanza per tutti,

il governo investe nei nostri bisogni,

e chiunque può esprimere
il suo potenziale.

Io preferisco vivere
nella società a destra,

e vi invito a unirvi a me.

Vi ringrazio molto.

(Applausi)