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Non tutti i mammut erano lanosi: Hendrik Poinar al TEDxDeExtinction

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    Quando ero bambino,
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    mi piaceva osservare,
    al microscopio di mio padre,
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    gli insetti nell'ambra
    che avevamo in casa.
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    Erano straordinari e ben conservati,
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    con una morfologia
    alquanto fenomenale.
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    Immaginavamo che, un giorno,
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    sarebbero tornati in vita,
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    strisciando fuori dalla resina
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    e poi, magari, sarebbero volati via.
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    Se 10 anni fa mi aveste domandato
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    se saremmo mai riusciti a sequenziare
    il genoma di animali estinti,
  • 0:30 - 0:33
    io vi avrei risposto:
    "Hmmm, è improbabile".
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    Se mi aveste chiesto
    se saremmo mai stati in grado
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    di far rivivere una specie estinta,
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    vi avrei detto:
    "È un sogno irraggiungibile".
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    Ma, in realtà, oggi sono qui
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    per dirvi addirittura che,
    non solo il sequenziamento
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    di un genoma estinto è una possibilità,
    è una realtà dei giorni nostri,
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    ma che far rivivere una specie estinta
    è quasi fattibile;
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    magari non dagli gli insetti nell'ambra
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    - in effetti, questa zanzara
    era stata utilizzata
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    come ispirazione per "Jurassic Park" -,
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    ma dai mammut lanosi: dai loro resti
    ben conservati nel permafrost.
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    Sono particolarmente interessanti;
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    rappresentano l'immagine tipica
    dell'Era Glaciale.
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    Erano grandi, pelosi,
    avevano grosse zanne,
  • 1:10 - 1:13
    e sembra che noi abbiamo
    un collegamento profondo con loro,
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    così come con gli elefanti.
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    Forse perché gli elefanti
    hanno molte cose in comune con noi:
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    seppelliscono i loro morti,
    educano i loro parenti più stretti,
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    sono molto uniti socialmente...
  • 1:24 - 1:27
    Oppure, magari perché siamo,
    effettivamente, uniti da molto tempo:
  • 1:27 - 1:30
    infatti gli elefanti, come noi,
    ebbero origine in Africa
  • 1:30 - 1:32
    circa 7 milioni di anni fa,
  • 1:32 - 1:36
    e non appena l'habitat e l'ambiente
    subirono cambiamenti,
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    noi, come gli elefanti,
    migrammo in Europa e in Asia.
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    Il primo grande mammut ad apparire
    sulla scena, fu il Meridionalis,
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    alto 4 metri, con un peso
    di circa 10 tonnellate;
  • 1:50 - 1:52
    era una specie predisposta
    per la vita nelle foreste,
  • 1:52 - 1:56
    diffusa dall'Europa Occidentale
    all'Asia Centrale,
  • 1:56 - 1:57
    lungo il ponte di terra
    dello Stretto di Bering,
  • 1:57 - 2:00
    e in varie zone del Nord America.
  • 2:00 - 2:02
    E quando il clima cambiò,
    come sempre accade,
  • 2:02 - 2:04
    ed ebbero origine nuovi habitat,
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    ci fu l'arrivo di una specie
    predisposta per la vita nelle steppe,
  • 2:07 - 2:09
    chiamata "trogontherii"
    e diffusa nell'Asia Centrale,
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    che respinse il Meridionalis
    nell'Europa Occidentale.
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    La nascita delle savane aperte
    del Nord America,
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    portò alla comparsa
    del mammut colombiano,
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    specie di grandi dimensioni, senza pelliccia, diffusa nel Nord America.
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    Solo circa 500.000 anni più tardi
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    abbiamo l'arrivo del mammut lanoso
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    - quello che tutti noi conosciamo ed amiamo tanto -
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    diffusosi a partire da un punto di origine
    situato nella Beringia Orientale,
  • 2:30 - 2:33
    fino all'Asia Centrale,
    respingendo a sua volta il Trogontherii
  • 2:33 - 2:35
    nell'Europa Centrale.
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    Per centinaia di migliaia di anni
  • 2:37 - 2:40
    migrò avanti e indietro
    passando per il ponte di terra di Bering,
  • 2:40 - 2:42
    durante i periodi con temperature glaciali,
  • 2:42 - 2:44
    giungendo in contatto diretto
  • 2:44 - 2:48
    con gli antenati colombiani:
    dei loro parenti che vivevano al sud.
  • 2:48 - 2:51
    Sopravvissero per centinaia
    di migliaia di anni,
  • 2:51 - 2:53
    attraversando traumatici
    cambiamenti climatici.
  • 2:53 - 2:55
    Dunque abbiamo davvero
    un animale "plastico", adattabile.
  • 2:55 - 2:58
    in grado di fronteggiare molto bene
  • 2:58 - 3:00
    i cambiamenti di temperatura
    e dell'ambiente.
  • 3:00 - 3:04
    Sopravvissero sul continente
    fino a circa 10.000 anni fa
  • 3:04 - 3:07
    e, sorprendentemente,
    nelle piccole isole vicino alla Siberia
  • 3:07 - 3:10
    e all'Alaska, fino a circa 3.000 anni fa.
  • 3:10 - 3:11
    Dunque gli Egiziani
    costruivano le piramidi
  • 3:11 - 3:15
    e i mammut vivevano ancora sulle isole.
  • 3:15 - 3:16
    E poi, scomparvero.
  • 3:16 - 3:20
    Come il 99% degli animali
    che vissero una volta, si estinsero;
  • 3:20 - 3:22
    probabilmente a causa
    del riscaldamento del clima,
  • 3:22 - 3:24
    del rapido sviluppo di foreste fitte
  • 3:24 - 3:25
    che si stavano spostando verso nord,
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    e, in ultimo, come disse
    il grande Paul Martin
  • 3:28 - 3:30
    probabilmente per l'uccisione di massa
    del Pleistocene:
  • 3:30 - 3:33
    furono abbattuti dalla caccia grossa
    da parte dell'uomo.
  • 3:33 - 3:35
    Fortunatamente,
    ci sono milioni dei loro resti
  • 3:35 - 3:38
    disseminati per il permafrost
    e seppelliti in profondità
  • 3:38 - 3:40
    in Siberia e in Alaska e vi è la possibilità
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    di andare fin lassù e prelevarli.
  • 3:43 - 3:44
    La loro conservazione è fenomenale,
  • 3:44 - 3:47
    così come questi insetti nell'(ambra).
  • 3:47 - 3:50
    Dunque abbiamo denti, ossa con sangue
  • 3:50 - 3:51
    - o qualcosa che sembra sangue -,
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    abbiamo peli e carcasse o teste intatte,
  • 3:54 - 3:57
    nelle quali è ancora presente il cervello.
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    La conservazione
    e la sopravvivenza del DNA
  • 3:59 - 4:01
    dipende da molti fattori
    e devo ammettere che,
  • 4:01 - 4:04
    molti di essi, ancora non riusciamo
    a comprenderli bene,
  • 4:04 - 4:06
    ma se consideriamo il momento
    in cui un organismo muore,
  • 4:06 - 4:10
    il tempo trascorso
    prima che sia seppellito, la profondità,
  • 4:10 - 4:13
    la costanza
    della temperatura sotterranea...
  • 4:13 - 4:16
    questi fattori decideranno, in definitiva,
    la sopravvivenza del DNA
  • 4:16 - 4:19
    negli archi di tempo geologicamente significativi.
  • 4:19 - 4:20
    E probabilmente, risulterà sorprendente
    per molti di voi
  • 4:20 - 4:24
    il fatto che non ha importanza il tempo,
  • 4:24 - 4:25
    non è il tempo di conservazione che conta,
  • 4:25 - 4:30
    ma è la temperatura costante
    a contare maggiormente.
  • 4:30 - 4:32
    Ora, se dovessimo andare in profondità, all'interno delle ossa
  • 4:32 - 4:36
    e dei denti,
    sopravvissuti alla fossilizzazione,
  • 4:36 - 4:38
    vedremmo che il DNA,
    una volta intatto e saldamente avvolto
  • 4:38 - 4:41
    attorno agli istoni, è ora sotto attacco
  • 4:41 - 4:43
    da parte dei batteri
    che hanno vissuto in simbiosi
  • 4:43 - 4:46
    con il mammut per anni,
    durante il suo periodo di vita.
  • 4:46 - 4:49
    Essi, insieme ai batteri
    presenti nell'ambiente,
  • 4:49 - 4:52
    liberano acqua e ossigeno,
    facendo andare letteralmente
  • 4:52 - 4:55
    in pezzi il DNA, riducendolo in frammenti
    sempre più piccoli,
  • 4:55 - 4:57
    finché, tutto quello che ci rimane,
    sono frammenti
  • 4:57 - 5:00
    la cui lunghezza varia da 10
    a poche centinaia di coppie di basi,
  • 5:00 - 5:02
    nel migliore dei casi.
  • 5:02 - 5:05
    Dunque molti fossili presenti nei reperti,
  • 5:05 - 5:08
    in realtà sono completamente privi
    di ogni traccia organica.
  • 5:08 - 5:10
    Ma alcuni possiedono frammenti di DNA
  • 5:10 - 5:12
    che sopravvivono per migliaia,
  • 5:12 - 5:16
    persino milioni di anni nel tempo.
  • 5:16 - 5:18
    E con tecnologie all'avanguardia
    praticate nelle camere bianche,
  • 5:18 - 5:21
    abbiamo ideato metodi
    che ci permettono di estrarre questi DNA
  • 5:21 - 5:23
    da tutto ciò che rimane
    della "sostanza viscida" lì presente.
  • 5:23 - 5:25
    E non risulterà sorprendente
    a nessuno di voi
  • 5:25 - 5:27
    il fatto che, se prendo un osso
    o un dente di mammut
  • 5:27 - 5:31
    e ne estraggo il DNA,
    avrò DNA di mammut,
  • 5:31 - 5:34
    ma avrò anche tutti i batteri che,
    una volta, vivevano con lui
  • 5:34 - 5:37
    e, quel che è peggio,
    avrò anche tutto il DNA
  • 5:37 - 5:39
    che è riuscito a sopravvivere
    in quell'ambiente insieme al mammut,
  • 5:39 - 5:42
    dunque i batteri, i funghi, eccetera.
  • 5:42 - 5:45
    Non c'è da meravigliarsi che un mammut
  • 5:45 - 5:50
    conservato nel permafrost
    avrà circa il 50% del proprio DNA,
  • 5:50 - 5:52
    mentre specie
    come il mammut colombiano,
  • 5:52 - 5:54
    seppellite in un ambiente temperato,
  • 5:54 - 5:58
    avranno solo dal 3% al 10%
    di DNA endogeno.
  • 5:58 - 6:00
    Ma noi abbiamo ideato dei modi
    molto intelligenti
  • 6:00 - 6:03
    che ci permettono di discriminare
    e catturare
  • 6:03 - 6:05
    il DNA di mammut da quello non suo,
  • 6:05 - 6:07
    e con i progressi fatti
    nel sequenziamento high-throughput,
  • 6:07 - 6:11
    possiamo estrarre e,
    con la bioinformatica, riorganizzare
  • 6:11 - 6:13
    tutti questi piccoli
    "frammenti di mammut"
  • 6:13 - 6:15
    e posizionarli su una molecola di DNA
  • 6:15 - 6:18
    di un elefante asiatico o africano.
  • 6:18 - 6:21
    Così facendo, possiamo riconoscere
    tutti i piccoli punti
  • 6:21 - 6:24
    indicanti le differenze
    tra un mammut e un elefante asiatico,
  • 6:24 - 6:27
    e dunque cosa conosciamo
    di un mammut?
  • 6:27 - 6:31
    Il genoma del mammut è stato
    quasi del tutto completato,
  • 6:31 - 6:34
    e sappiamo che è molto grande:
    è un mammut...
  • 6:34 - 6:37
    Il genoma di un ominide misura
    circa 3 miliardi di coppie di basi,
  • 6:37 - 6:38
    ma quello di un elefante e di un mammut
  • 6:38 - 6:41
    è maggiore di circa 2 miliardi di coppie
    di basi, e la maggior parte
  • 6:41 - 6:44
    è composto da piccoli DNA
    che si ripetono,
  • 6:44 - 6:49
    rendendo difficile la riorganizzazione
    dell'intera struttura del genoma.
  • 6:49 - 6:51
    Con queste informazioni a disposizione, possiamo rispondere
  • 6:51 - 6:53
    a una delle domande interessanti
    sull'affinità
  • 6:53 - 6:55
    tra il mammut e i suoi parenti in vita,
  • 6:55 - 6:57
    l'elefante africano e quello asiatico:
  • 6:57 - 7:00
    tutti e tre avevano un antenato
    in comune, 7 milioni di anni fa,
  • 7:00 - 7:03
    ma il genoma del mammut
    sembra avere
  • 7:03 - 7:06
    un antenato più recente
    in comune con gli elefanti asiatici,
  • 7:06 - 7:07
    risalente a circa 6 milioni di anni fa,
  • 7:07 - 7:10
    dunque è leggermente più imparentato
    con questi ultimi.
  • 7:10 - 7:13
    Con l'avanzare della tecnologia
    che prende in esame il DNA antico,
  • 7:13 - 7:16
    ora possiamo iniziare a sequenziare
  • 7:16 - 7:19
    il genoma di queste altre forme estinte
    di mammut che avevo menzionato,
  • 7:19 - 7:21
    e vorrei parlare proprio di due di loro:
  • 7:21 - 7:23
    il mammut lanoso
    e il mammut colombiano;
  • 7:23 - 7:27
    entrambi vissero molto vicini
    nei periodi di temperature glaciali;
  • 7:27 - 7:29
    quando i ghiacciai erano massicci
    in Nord America,
  • 7:29 - 7:32
    i mammut lanosi furono respinti
    in questi ecotoni subglaciali,
  • 7:32 - 7:35
    incontrando i loro parenti
    che vivevano al sud.
  • 7:35 - 7:37
    Condividevano i rifugi
  • 7:37 - 7:39
    e risulta che condividessero
    anche qualcosina in più:
  • 7:39 - 7:42
    sembra che si accoppiassero tra loro.
  • 7:42 - 7:44
    E questa non è una cosa insolita
    nei proboscidati,
  • 7:44 - 7:47
    infatti risulta che i grandi maschi
    di elefanti della savana
  • 7:47 - 7:51
    sottomettano gli elefanti di foresta
    per avere le loro femmine.
  • 7:51 - 7:54
    Dunque i grandi mammut colombiani
    senza peli
  • 7:54 - 7:56
    che sottomettono i maschi più piccoli
    di mammut lanoso...
  • 7:56 - 7:58
    Questo mi fa ricordare un po'
    le scuole superiori, purtroppo.
  • 7:58 - 8:00
    [Risate]
  • 8:00 - 8:04
    Questa non è una cosa di poco conto,
    vista la nostra idea
  • 8:04 - 8:05
    di voler far rivivere specie estinte,
  • 8:05 - 8:08
    perché risulta che un elefante africano
    e uno asiatico
  • 8:08 - 8:10
    possono accoppiarsi tra loro
    e avere un cucciolo vivo;
  • 8:10 - 8:12
    questo è, effettivamente, accaduto involontariamente in uno zoo
  • 8:12 - 8:15
    a Chester, Regno Unito, nel 1978.
  • 8:15 - 8:18
    Ciò significa che noi possiamo davvero
    prendere dei cromosomi
  • 8:18 - 8:21
    di elefante asiatico, modificarli
    in tutti quei punti
  • 8:21 - 8:23
    che abbiamo discriminato
    con il genoma del mammut,
  • 8:23 - 8:27
    inserire uno di questi in una cellula
    privata del suo nucleo,
  • 8:27 - 8:30
    differenziarla in una cellula staminale,
  • 8:30 - 8:32
    poi magari in uno sperma,
  • 8:32 - 8:35
    fecondare artificialmente
    una cellula uovo di elefante asiatico,
  • 8:35 - 8:38
    e dopo un procedimento lungo e difficile,
  • 8:38 - 8:42
    riportare in vita qualcosa del genere.
  • 8:42 - 8:44
    Ora, non sarebbe l'esatta copia,
  • 8:44 - 8:46
    dal momento che i "brevi"
    frammenti di DNA di cui vi parlavo
  • 8:46 - 8:48
    non ci consentiranno
    di costruire la struttura esatta,
  • 8:48 - 8:51
    ma g;i somiglierebbe molto ed avrebbe
  • 8:51 - 8:54
    quasi lo stesso comportamento
    di un mammut lanoso.
  • 8:54 - 8:56
    Quando parlo di questo con i miei amici,
  • 8:56 - 8:58
    spesso discutiamo:
    "Beh, ma dove lo metteresti?"
  • 8:58 - 9:00
    "Dove lo ospiti un mammut?"
  • 9:00 - 9:02
    "Non ci sono un clima
    né un habitat adatto".
  • 9:02 - 9:03
    Beh, in realtà, non è esattamente così:
  • 9:03 - 9:06
    risulta ci siano varie zone di habitat
  • 9:06 - 9:08
    nel nord della Siberia e nello Yukon
  • 9:08 - 9:10
    che potrebbero, effettivamente,
    ospitare un mammut.
  • 9:10 - 9:12
    Ricordate che si trattava davvero
    di un animale adattabile
  • 9:12 - 9:15
    che visse durante
    enormi cambiamenti climatici.
  • 9:15 - 9:18
    Questo paesaggio sarebbe facilmente
    in grado di ospitarlo,
  • 9:18 - 9:21
    e devo ammettere
    che il bambino che è in me,
  • 9:21 - 9:23
    il ragazzino in me,
    desidererebbe tanto vedere
  • 9:23 - 9:27
    queste creature imponenti camminare nuovamente per il permafrost del nord,
  • 9:27 - 9:29
    ma devo anche ammettere
    che parte dell'adulto in me
  • 9:29 - 9:33
    qualche volta si domanda se,
    effettivamente, dovremmo farlo.
  • 9:33 - 9:34
    Grazie mille.
  • 9:34 - 9:37
    [Applauso]
Title:
Non tutti i mammut erano lanosi: Hendrik Poinar al TEDxDeExtinction
Description:

Hendrik Poinar (Ancient DNA Centre dell'Università McMaster a Hamilton, Ontario) si è specializzato in genetica evolutiva molecolare e in antropologia biologica e conta molto sulla ricerca interdisciplinare.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
09:39
  • The retired user who created the subtitles is me! I deleted my duplicated account which was created for an error on the server.

  • I actually can't uderstand the spoken English, so I translated the original English subtitles to Italian from this video http://www.amara.org/en/videos/0lI30hbkQs2d/en/224741/
    Thank you to Thu-Huong Ha for writing the original subtitles!

Italian subtitles

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