Cervelli intrattabili: evoluzione in corso | Gianluca Nicoletti | TEDxLakeComo
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0:06 - 0:10Non è vero che a me
preoccupa la comunicazione, anzi: -
0:10 - 0:12la osservo, mi piace.
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0:12 - 0:14Cosa sto pensando, in questo momento?
-
0:15 - 0:19Che le mie due dimensioni,
spazio e tempo -- hanno dei limiti. -
0:20 - 0:23La dimensione temporale
è limitata dal countdown -
0:24 - 0:26che mi sta segnando il tempo
che ho a disposizione. -
0:27 - 0:31La disposizione, invece,
di questo cerchio ai miei piedi -
0:31 - 0:34è il limite della mia dimensione spaziale.
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0:35 - 0:38Non posso travalicare il limite
di questo cerchio rosso, -
0:38 - 0:41perché uscirei dal fuoco delle telecamere
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0:42 - 0:44e quindi perderei un'occasione unica
-
0:45 - 0:47di lasciare un momento epico
della mia esistenza -
0:47 - 0:50che sicuramente mi sopravviverà.
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0:51 - 0:56Quindi, in questi 15 minuti,
io sto lasciando qualcosa all'umanità, -
0:57 - 1:00sto realizzando la mia etica individuale,
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1:00 - 1:03in un luogo privilegiato,
senz'altro, senza dubbio, -
1:03 - 1:06per una storia personale,
per una professione, -
1:06 - 1:09per una serie di botte
di fortuna o di infamità: -
1:10 - 1:14ho iniziato a fare il giornalista
con una finta raccomandazione -
1:14 - 1:16di uno zio arcivescovo
che non ho mai avuto -
1:17 - 1:18ma era l'unica maniera che si aveva
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1:18 - 1:25per poter cercare di ambire
a varcare i confini dell'azienda pubblica, -
1:25 - 1:27dove c'era quel cavallo morente.
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1:29 - 1:34Detto questo, vorrei sfatare innanzitutto
quello che è un luogo comune: -
1:34 - 1:36che viviamo nell'epoca
della comunicazione. -
1:37 - 1:38No, non è affatto vero:
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1:38 - 1:41non è la cifra fondamentale
dell'epoca in cui viviamo, -
1:41 - 1:42quella che noi comunichiamo.
-
1:42 - 1:44Noi non stiamo comunicando:
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1:44 - 1:48in realtà, ci stiamo
semplicemente addestrando -
1:48 - 1:52a quella che è una fase inconsapevole
della nostra evoluzione. -
1:53 - 1:54Cerco di essere più chiaro.
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1:56 - 2:00Noi - più o meno,
i miei dati sono del tutto imprecisi, -
2:00 - 2:02ma faccio il giornalista
perché amo l'imprecisione, -
2:02 - 2:04sennò farei lo scienziato -
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2:04 - 2:12abbiamo più o meno cominciato
a camminare eretti 20 milioni di anni fa. -
2:12 - 2:19Poi abbiamo impiegato
altri 15-17 milioni di anni -
2:20 - 2:22per diventare uomini a tutti gli effetti.
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2:22 - 2:25E qual è stato il segno
della nostra evoluzione? -
2:25 - 2:27Perché noi siamo stati
una specie privilegiata, -
2:27 - 2:30perché siamo qui noi
a parlare dentro un anfiteatro, -
2:30 - 2:31e abbiamo pensieri complessi?
-
2:32 - 2:37Per un banalissimo episodio:
che ci è spuntato il pollice opponibile. -
2:38 - 2:40L'inizio della nostra evoluzione
è questo pollice, -
2:40 - 2:41che io possa fare così,
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2:41 - 2:44possa schioccare le dita,
possa avvitare un bullone, -
2:44 - 2:47possa trasformare la mia mano
in un utensile -
2:47 - 2:49e quindi cambiare il mondo attorno a me.
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2:50 - 2:54Una semplice evoluzione,
il pollice opponibile, -
2:54 - 2:56ci rende quello che siamo.
-
2:56 - 2:58Abbiamo cominciato quindi
a trasformare il mondo, -
2:58 - 3:01avendo il pollice opponibile
cambiavamo il mondo, -
3:01 - 3:05siamo diventati veramente
gli architetti dell'universo, -
3:05 - 3:06come dicono i massoni,
-
3:06 - 3:07ma lo siamo a tutti gli effetti
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3:07 - 3:11perché non ci siamo accontentati
di cambiare il mondo fisico, -
3:12 - 3:13abbiamo cominciato anche a costruirci
-
3:13 - 3:17un fantastico mondo
metafisico, bellissimo, -
3:18 - 3:20e anche in questo
noi siamo stati molto bravi: -
3:20 - 3:21abbiamo sempre immaginato
-
3:22 - 3:25come abbiamo cominciato
a costruire delle macchine - -
3:25 - 3:28abbiamo cominciato a costruire
delle macchine che cambiassero il mondo: -
3:28 - 3:30la ruota, la leva,
-
3:30 - 3:33e poi, andando avanti
fino ad arrivare, che ne so, -
3:33 - 3:35alla vite senza fine, al cardano.
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3:35 - 3:38[Con] tutti gli attrezzi
che ci siamo inventati, -
3:38 - 3:42che via via hanno costruito la tecnologia,
abbiamo cambiato il nostro mondo. -
3:42 - 3:44Non abbiamo cambiato
soltanto il nostro mondo -
3:44 - 3:46ma anche quello delle idee.
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3:46 - 3:49Abbiamo cominciato a costruirci
delle fantastiche architetture -
3:49 - 3:52per dare possibilità
di visualizzare o di appoggiare -
3:52 - 3:54quelli che erano i nostri stati interiori.
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3:54 - 3:57Per cui abbiamo cominciato
ad acquisire una sensibilità, -
3:58 - 4:00e quindi ci siamo costruiti
degli universi, delle cosmogonie. -
4:00 - 4:02Abbiamo cominciato a pensare agli dèi,
-
4:02 - 4:04abbiamo cominciato
a costruire degli idoli. -
4:05 - 4:07degli idoli che ci somigliassero
e fossero le nostre metafore, -
4:07 - 4:11degli idoli che parlavano
e quindi davano a noi la possibilità -
4:11 - 4:14di vedere rappresentato, allucinato,
quello che noi pensavamo di essere. -
4:14 - 4:19Questo fa sempre parte
del nostro cammino evolutivo. -
4:20 - 4:21Noi in questo momento, però,
-
4:22 - 4:24stiamo compiendo
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4:25 - 4:27in maniera forse inconsapevole,
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4:28 - 4:30in circa una ventina d'anni,
-
4:30 - 4:34un salto evolutivo
altrettanto potente per noi -
4:34 - 4:35come è stato quello
-
4:35 - 4:38che in 17 milioni di anni
ci ha dato il pollice opponibile. -
4:40 - 4:43È quello di avere iniziato
a pensare l'idea -
4:43 - 4:47che noi potessimo avere
delle protesi emotive -
4:47 - 4:49che in qualche maniera andassero
-
4:49 - 4:51oltre quelli che erano
i limiti dei nostri sensi. -
4:52 - 4:55Ho un po' sorriso quando qualcuno
ha detto, prima che iniziassimo: -
4:55 - 4:57"Spegnete i cellulari!"
-
4:58 - 5:00Come dire: spegnete quello
che noi abbiamo a disposizione oggi -
5:00 - 5:03per osservare a tempo reale
la nostra evoluzione. -
5:04 - 5:06Noi stiamo cercando alla stessa maniera
-
5:06 - 5:08in cui abbiamo cominciato
a cambiare il mondo, -
5:08 - 5:12a cambiare anche la nostra sensibilità,
a cambiare la nostra percezione -
5:14 - 5:18degli altri esseri umani,
della nostra dimensione spazio-temporale, -
5:18 - 5:21proprio attraverso questo oggetto
che ognuno di voi ha. -
5:21 - 5:24Il fatto che ognuno di voi
ne abbia uno in tasca -
5:24 - 5:27significa che ormai
è una protesi irrinunciabile. -
5:28 - 5:31È soltanto per un mero arcaismo
-
5:31 - 5:36che ancora, noi, mese dopo mese
vediamo il nuovo modello di smartphone, -
5:36 - 5:39ci fermiamo rispetto a quello
che è l'hardware, -
5:39 - 5:41quello che all'esterno di questo oggetto.
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5:41 - 5:43In realtà è la sua essenza:
-
5:43 - 5:48la nostra evoluzione
sarà completa in questa fase -
5:48 - 5:50quando noi avremo incorporata
-
5:50 - 5:53questa possibilità ulteriore
di avere degli spazi più ampi -
5:53 - 5:55rispetto a quelli, limitati,
dei nostri sensi. -
5:55 - 5:58Come questo cerchio rosso,
come quel countdown che segna -
5:58 - 6:00che mancano 9 minuti
e 18 secondi alla fine. -
6:02 - 6:05Questo significa che dobbiamo
vedere e osservare, -
6:05 - 6:07essere consapevoli
che il mondo che stiamo vivendo -
6:07 - 6:10è un mondo che sta registrando
il nostro cambiamento, -
6:10 - 6:12perché noi stiamo cambiando.
-
6:12 - 6:15Come noi siamo cambiati
con il pollice opponibile, -
6:15 - 6:17abbiamo cominciato a cambiare
il nostro mondo, -
6:17 - 6:20noi stiamo cambiando
con questa nostra percezione -
6:20 - 6:23che comunque abbiamo una nuova maniera
per gestire la socialità. -
6:23 - 6:29La socialità significa esperienza:
il nostro cervello muta, cambia, -
6:29 - 6:31con la relazione con gli altri.
-
6:31 - 6:34Una volta un'amica mia,
che è una scienziata, -
6:34 - 6:36mi ha detto:
"io ti cambio, cambio qualcosa di te". -
6:36 - 6:38Mi tocca una mano con le unghie:
-
6:38 - 6:41“ora le tue sinapsi
sono composte in una certa maniera, -
6:41 - 6:43quindi ti ho cambiato il cervello.
-
6:43 - 6:45Tu hai un cambiamento fisico
soltanto con una carezza; -
6:46 - 6:49figuriamoci quanto cambiamo,
e quanto stiamo cambiando, -
6:49 - 6:52dallo stress che non eravamo
abituati a gestire, -
6:52 - 6:55di avere, non so, 20-30.000
contatti in un social network. -
6:57 - 7:00E avere il database organizzato
di tutte le nostre relazioni, -
7:01 - 7:03non avere più una gerarchia di relazioni
-
7:03 - 7:06se non un ordine alfabetico
delle relazioni che noi gestiamo. -
7:06 - 7:09Beh, questo è fantastico.
Questo cambierà il mondo. -
7:09 - 7:10Questo muterà il mondo.
-
7:10 - 7:13A tendere, noi riusciremo
a incorporare questa facoltà. -
7:13 - 7:15E come questi occhiali -
che in realtà sono una protesi: -
7:15 - 7:18senza occhiali comincio a vedere sfocato
dalla prima fila in poi, -
7:18 - 7:21quindi ho una protesi per acuire
il mio senso della vista - -
7:21 - 7:23non mi basterebbe
la vista -
7:23 - 7:24per gestire 900 persone.
-
7:24 - 7:26Ma quando mai s’è posto, un uomo,
-
7:26 - 7:28il problema di guardare
in faccia 900 persone? -
7:29 - 7:32Non ho possibilità fisiche,
legate ai miei sensi, -
7:32 - 7:37di gestire i 50.000 contatti
che magari ho nel mio social network. -
7:37 - 7:38Quindi ho bisogno di una protesi.
-
7:38 - 7:40Alla fine
mi comincia a pesare il fatto -
7:40 - 7:43che sia un oggetto che devo tenere
fuori dal mio corpo, -
7:43 - 7:44e lo vorrò dentro.
-
7:44 - 7:46Quella che era la fantastica anticipazione
-
7:46 - 7:50di alcuni performer di body art,
negli anni ‘70, come Stelarc -
7:50 - 7:52che si mangiava
dei piccoli meccanismi dicendo: -
7:52 - 7:56il corpo umano è pieno di zone vuote,
bisogna riprogettare il corpo umano. -
7:56 - 7:58Ma noi stiamo riprogettando
il corpo umano! -
7:59 - 8:02Noi stiamo dando corpo
a una nuova dinastia di esseri umani, -
8:02 - 8:04anche cambiando le fattezze fisiche.
-
8:04 - 8:06Le nostre dimensioni corporee,
-
8:06 - 8:11la nostra espressione mutava
secondo l’uso che facevamo dell'ambiente: -
8:11 - 8:14camminavamo tanto, ci venivano
delle gambe lunghe e affusolate; -
8:14 - 8:18stiamo molto seduti, diventiamo sedentari
e ci viene la gastrite. -
8:18 - 8:21Ma, artificialmente, abbiamo capito
che può essere cambiato. -
8:21 - 8:26Ma figuriamoci, non c'è più il tabù
dell’incorporamento di oggetti estranei, -
8:26 - 8:28della tecnologia che entra
nel nostro corpo. -
8:28 - 8:29Ma che male c'è?
-
8:29 - 8:31Mi fa male un ginocchio?
-
8:31 - 8:33Mi dicono, tra qualche anno
metterai la protesi. -
8:33 - 8:36Sì, metterò una cosa al vanadio qua,
e chi se ne importa. -
8:36 - 8:37Rischia di scoppiare il cuore?
-
8:37 - 8:40Mi metteranno un po' di valvole,
siamo abituati. -
8:40 - 8:43Ma siamo abituati non soltanto
all'avanguardia nel nostro pensiero: -
8:43 - 8:44tutti sono abituati!
-
8:44 - 8:46Una persona anziana sa
che se ha un problema cardiaco -
8:46 - 8:49gli mettono dei bypass, delle valvoline
e continua a vivere. -
8:49 - 8:51Quindi è già superato, il tabù:
-
8:51 - 8:54non esiste più una differenza
tra organico e inorganico, -
8:54 - 8:57anzi l’inorganico entra tranquillamente
a far parte del nostro corpo, -
8:57 - 8:58della nostra esperienza.
-
8:59 - 9:01Ci sono anche altre mutazioni, però.
-
9:01 - 9:06Mutazioni che in realtà
avvengono proprio per usi sociali. -
9:07 - 9:10Un'altra importante mutazione
che abbiamo avuto -
9:10 - 9:12è la perdita del baculum.
-
9:12 - 9:14Il baculum è l'osso penico,
-
9:14 - 9:16che una volta era importante
perché eravamo poligami, -
9:16 - 9:21c’erano tante donne e ci serviva
un attrezzo sempre a disposizione. -
9:21 - 9:24Poi siamo diventati monogami,
abbiamo cambiato le nostre abitudini -
9:24 - 9:27e mi pare che un milione
e mezzo di anni fa -
9:27 - 9:28abbiamo perso il baculum.
-
9:28 - 9:31Lo mantengono alcuni primati,
l'uomo non ce l'ha più. -
9:31 - 9:33Quindi, un uso sociale
ha cambiato il nostro corpo. -
9:33 - 9:35E perché non dovrebbe
cambiare il nostro corpo -
9:35 - 9:37un uso sociale come quello di avere
-
9:37 - 9:40la nostra possibilità
di relazionarci allargata? -
9:41 - 9:45Questo ha sempre appassionato, diciamo,
i miei ultimi anni di attenzione. -
9:45 - 9:47Per tanti anni
ho osservato la televisione, -
9:47 - 9:49il mio compito era appunto,
-
9:49 - 9:52come ha detto la persona
che mi ha introdotto, -
9:52 - 9:53di fare il massmediologo.
-
9:53 - 9:55Un termine
che mi è sempre sembrato odioso, -
9:55 - 9:58anche perché avevo l'impressione
di osservare una realtà transeunte -
9:58 - 10:01che non era possibile codificare
in un sistema scientifico. -
10:01 - 10:04La comunicazione...
noi cambiamo continuamente, -
10:04 - 10:06non puoi dire cosa sia la comunicazione!
-
10:06 - 10:09Quando nacquero le prime facoltà
di Scienza della Comunicazione, -
10:09 - 10:10ridevo: ma scienza di che?
-
10:10 - 10:13Questi studiavano televisione,
i soloni spiegavano cos'è la televisione. -
10:13 - 10:15La televisione oggi non esiste più:
-
10:15 - 10:19quando la osservavo io
una decina d'anni fa già dicevo: -
10:19 - 10:20sì, è un Medium.
-
10:20 - 10:21Ma perché è un Medium?
-
10:21 - 10:24È un Medium nell'accezione
primaria di questo termine: -
10:24 - 10:27è un evocatore di realtà fantasmatiche.
-
10:27 - 10:29La televisione non è importante.
-
10:29 - 10:31Non ci fa vedere nulla,
non ci ha fatto evolvere, -
10:31 - 10:34non è l'oggetto
che cambierà la nostra vita. -
10:34 - 10:37Lasciatelo dire quello alle vestali
che ogni giorno si strappano i capelli, -
10:37 - 10:39dicono: "Ah, come cambia il mondo,
-
10:39 - 10:41la cattiva televisione,
la buona televisione..." -
10:41 - 10:43Non esiste, roba passata.
-
10:43 - 10:45È un Medium, è servito
per un certo periodo -
10:45 - 10:49a farci vedere
una realtà di oltretomba -
10:49 - 10:50in cui tutti ambivano ad entrare.
-
10:50 - 10:56Era l'addestratore, alla concezione,
alla percezione della protesi emotiva. -
10:56 - 10:59La televisione altro
non ha fatto poi, alla fine, -
10:59 - 11:02che osservare l'umanità
e non inventarsi più nulla. -
11:02 - 11:08La televisione non è più assimilabile
a una realtà come la poesia, la narrativa: -
11:08 - 11:11no, per la televisione --
la televisione generalista, parlo: -
11:12 - 11:15la televisione dei telefilm
è un'altra cosa, -
11:15 - 11:18è una trasposizione del teatro,
è il teatro a casa. -
11:18 - 11:21La televisione non ha fatto altro
che osservare la realtà -
11:21 - 11:22e cominciare a dimostrare
-
11:22 - 11:25che le persone che la guardavano
entravano all'interno del suo spettacolo. -
11:26 - 11:30Benissimo, tutto questo l'ho fatto
per una parte importante della mia vita -
11:30 - 11:33quindi osservavo la comunicazione,
osservavo i mezzi di comunicazione, -
11:33 - 11:36dicevo: abbiamo queste protesi emotive
incorporate dentro di noi. -
11:36 - 11:38Che bello, comunicheremo tanto.
-
11:38 - 11:40Voglio studiare, capire, immaginare.
-
11:40 - 11:42Volevo essere avanti rispetto agli altri,
-
11:42 - 11:44capire cosa sarebbe successo
il giorno dopo. -
11:44 - 11:46Poi improvvisamente nella mia vita
-
11:46 - 11:48è accaduto che mi è nato
un figlio autistico. -
11:48 - 11:51Perlomeno, ho avuto la percezione
di avere un figlio autistico. -
11:51 - 11:54Un essere umano che ha
un problema di comunicazione: -
11:54 - 11:58la totale incomunicabilità,
o la radicale incomunicabilità. -
11:58 - 12:00Che dovevo fare, a quel punto lì?
-
12:00 - 12:03Avevo due strade: una strada è quella
-
12:03 - 12:05che la maggior parte,
ahimè, delle famiglie -
12:05 - 12:07che hanno un ragazzo autistico
fanno in Italia: -
12:07 - 12:12sono tante, perché statisticamente ormai
nasce un autistico ogni 100 bambini, -
12:12 - 12:14quindi qualcosa sta cambiando comunque.
-
12:14 - 12:18Ho cominciato a osservare il mondo
visto da una persona che non comunicava, -
12:18 - 12:20e ho capito qualcosa
di fondamentale, in realtà. -
12:20 - 12:22Noi ci stiamo evolvendo,
-
12:22 - 12:24e le persone che non comunicano
-
12:24 - 12:28non sono altro che l'anticipazione
della nostra fase futura dell'evoluzione. -
12:28 - 12:30E stranamente, su queste persone
-
12:30 - 12:32si è creata una sorta
di guerra di religione: -
12:32 - 12:35oggi l'autismo, la neurodiversità,
-
12:35 - 12:38è al centro di una sorta
di nuovo movimento di rivolta: -
12:38 - 12:40cosa fate ai nostri bambini?!
-
12:40 - 12:42Li vaccinate, li fate
diventare tutti autistici? -
12:42 - 12:45Dio mio, che succederà?
Non comunicheranno più! -
12:45 - 12:47Ci toglierete questa facoltà fantastica
-
12:47 - 12:49che tutti noi possiamo
esprimere un'opinione: -
12:49 - 12:52abbiamo uno smartphone
e nei social network, -
12:52 - 12:55anche se siamo radicalmente
degli analfabeti funzionali, -
12:55 - 12:56possiamo dire quello che vogliamo.
-
12:56 - 12:59Quindi la paura è che quella
-
12:59 - 13:03che viene considerata la nuova frontiera
del potere ottuso e assoluto -
13:03 - 13:04che è la scienza,
-
13:05 - 13:07questa modesta cosa
che ci ha fatto evolvere, -
13:07 - 13:09che fa sì che voi
state qua in buona salute, -
13:09 - 13:11che ci siano delle luci,
che io possa parlare, -
13:11 - 13:13che lascerò questa fetta della mia vita
-
13:13 - 13:17dove potrà continuare a parlare
quando non ci sarò più, -
13:17 - 13:19è diventato il grande spauracchio.
-
13:19 - 13:21E l'oggetto dello spauracchio
sono proprio i bambini: -
13:21 - 13:23ci fate morire i nostri bambini!
-
13:23 - 13:27Ma guardate che c'è sempre stata una paura
verso quelli che mangiavano i bambini. -
13:27 - 13:31Il primo pregiudizio verso gli Ebrei
era che ammazzassero i bambini -
13:31 - 13:33per berne il sangue,
e fare dei loro rituali. -
13:34 - 13:36E ho cominciato a studiare
la non comunicazione, -
13:36 - 13:38ho cominciato a spiegare a queste persone
-
13:38 - 13:42che non è che ci sono delle cause esterne,
cattivi che avvelenano i vostri bambini -
13:42 - 13:45o avvelenano voi con i vaccini,
o con un'infinità di altre cose. -
13:45 - 13:48No: i nostri figli sono così
perché noi siamo così. -
13:48 - 13:51Ce l'abbiamo già noi dentro
il nostro patrimonio genetico. -
13:51 - 13:53Per fare questo,
dimostrare questo, cosa ho fatto? -
13:53 - 13:55Ho passato due mesi della mia vita
-
13:55 - 13:58a farmi diagnosticare
la percentuale che ho di autismo. -
13:58 - 14:01E ho una forte percentuale di autismo,
che riesco a gestire. -
14:01 - 14:04Sono autistico, fortemente autistico.
-
14:04 - 14:07Quindi in me già vedo la possibilità
di questa nuova evoluzione. -
14:07 - 14:10Quale sarà la nuova società?
La società degli autistici. -
14:10 - 14:12Non saranno persone
che non comunicheranno: -
14:12 - 14:15avranno una comunicazione diversa,
più selettiva. -
14:15 - 14:16Abbandoneranno alcuni cascami
-
14:16 - 14:19che in questo momento limitano
la nostra esistenza: -
14:19 - 14:22l'emotività, la personalità,
la famiglia, tutte queste cose. -
14:22 - 14:25Certo, c'è un lato in questo
abbastanza negativo, -
14:26 - 14:30proprio riguardo appunto
alla delimitazione del proprio tempo, -
14:30 - 14:31alla sopravvivenza.
-
14:31 - 14:34La mia vera angoscia è che avrò
un figlio che mi sopravviverà. -
14:35 - 14:38E questo sembra paradossale,
ma non ci dormo la notte. -
14:38 - 14:40È assolutamente contro natura avere paura
-
14:40 - 14:42di un figlio che sopravvive.
-
14:42 - 14:44Perché? Perché avrò un figlio
con un cervello diverso -
14:44 - 14:47in una società che dà valore
soltanto al cervello omologato. -
14:47 - 14:51E quindi quello che riuscirò a fare,
in questo lasso di tempo, -
14:51 - 14:54da quando uscirò da questo cerchio
che delimita il mio spazio, -
14:54 - 14:57e quando arriverà a zero il timer
che delimita il mio tempo, -
14:57 - 15:01è cercare il più possibile di lanciare
l'orgoglio per i cervelli diversi. -
15:01 - 15:04Il mio sarà un coming-out:
io ho un cervello diverso. -
15:04 - 15:06Sono matto, e allora? Cos'è?
-
15:06 - 15:08La nuova società sarà fatta
di matti come me. -
15:08 - 15:09Sarà una società diversa,
-
15:09 - 15:13molto più leggera, meno legata
alle tradizioni, alle convenzioni, -
15:13 - 15:15alle paure, alle superstizioni.
-
15:15 - 15:15Sarà più efficiente.
-
15:17 - 15:19(Applausi)
- Title:
- Cervelli intrattabili: evoluzione in corso | Gianluca Nicoletti | TEDxLakeComo
- Description:
-
Scrittore, giornalista, conduttore televisivo e radiofonico. Nato a Perugia a metà degli anni '50, dove rimane prigioniero, bloccato in vicoli medievali e sogni di gloria, fino agli anni '80, quando finalmente emigra a Roma con una falsa lettera di raccomandazione concessa da uno zio arcivescovo che non era mai esistito. Sfoggia le sue abilità e inizia a lavorare alla RAI. Nei primi anni del nuovo millennio ha una carriera sorprendente finché non lascia il lavoro come direttore. Poi inizia a scrivere di tutto, soprattutto "protesi emotive," su quello che accade intorno a lui e su Tommy, suo figlio autistico che diventa la sua ombra. Recentemente, ha cominciato a riflettere su cosa fare quando Tommy rimarrà orfano.
Questo intervento è stato tenuto in un evento TEDx utilizzando il formato della conferenza TED, ma organizzato in modo indipendente da una comunità locale. Ulteriori informazioni su https://www.ted.com/tedx
- Video Language:
- Italian
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 15:23
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