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Cosa significa essere un papà transgender

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    L'altra mattina, al supermercato,
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    un dipendente mi ha accolto
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    con un "Buongiorno, signore,
    posso esserle utile?"
  • 0:07 - 0:09
    Ho risposto: "No, grazie,
    sono a posto così".
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    Ha sorriso e ognuno
    è andato per la sua strada.
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    Ho preso dei Cheerios,
    sono uscito dal negozio
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    e sono passato dal drive through
    di una caffetteria locale.
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    Ho ordinato e la voce
    dall'altra parte ha detto:
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    "Grazie, signora.
    Faccia il giro con l'auto".
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    Così, in meno di un'ora,
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    ero stato identificato
    sia come "signore" che come "signora".
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    Secondo me nessuna
    di queste persone è nel torto,
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    ma non è neanche del tutto nella ragione.
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    Questo adorabile piccolo essere umano
    è Elliot, mia figlia di quasi due anni.
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    Ok, bene.
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    Negli ultimi due anni,
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    mi ha costretto a ripensare al mondo
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    e al modo in cui vi prendo parte.
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    Mi identifico come transgender
    e come genitore,
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    e questo mi rende un "trans-parente".
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    (Risate)
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    (Applausi)
  • 0:52 - 0:54
    (Acclamazioni)
  • 0:54 - 1:00
    (Applausi)
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    Come potete vedere, ho preso
    il tema di quest'anno molto alla lettera.
  • 1:03 - 1:04
    (Risate)
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    Come dovrebbe fare
    ogni buona battuta sui papà.
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    Nello specifico, mi identifico
    come genderqueer.
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    Ci sono tanti modi
    di sentirsi genderqueer,
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    ma per me significa che non mi identifico
    né come uomo né come donna.
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    Mi sento nel mezzo, e a volte
    fuori da questo binarismo di genere.
  • 1:20 - 1:21
    Ed essendo fuori da questo binarismo,
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    a volte mi chiamano "signore",
    altre "signora", in meno di un'ora,
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    mentre faccio le cose di ogni giorno,
    come comprare i Cheerios.
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    Ma è in questa corsia di mezzo
    che mi sento più a mio agio,
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    dove posso essere
    sia un signore che una signora
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    sembra il più giusto e il più autentico.
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    Ciò non significa che queste interazioni
    non siano spiacevoli.
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    Il disagio può andare
    da un fastidio di poco conto
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    al sentirsi fisicamente in pericolo.
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    Come quando, in un bar al college,
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    il buttafuori mi prese per il collo
    e mi buttò fuori dal bagno delle donne.
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    Ma per me, autenticità non significa
    "essere a proprio agio",
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    ma saper gestire e affrontare
    i disagi della vita di tutti i giorni,
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    anche quando si è in pericolo.
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    È stato quando la mia esperienza
    come persona trans
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    si è scontrata
    con la mia identità di genitore
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    che ho capito la profondità
    delle mie vulnerabilità
  • 2:04 - 2:07
    e di come queste mi impediscano
    di essere il mio più autentico me.
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    Per molte persone,
    il modo in cui i loro figli le chiamano,
  • 2:11 - 2:13
    non è qualcosa a cui danno molto peso,
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    al di fuori di parole culturali specifiche
    o variazioni sul tema di genere
  • 2:16 - 2:18
    come "mamma","mammina",
    o "papà", "babbo".
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    Ma per me, la possibilità
    sul modo in cui questa bambina,
  • 2:21 - 2:24
    che diventerà un'adolescente
    e poi un'adulta,
  • 2:24 - 2:26
    mi chiamerà per il resto della vita,
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    era estremamente spaventosa ed eccitante.
  • 2:29 - 2:32
    E ho trascorso nove mesi
    combattendo con la realtà
  • 2:32 - 2:33
    che essere chiamata "mamma"
  • 2:33 - 2:35
    o qualcosa del genere,
    non era adatto a me.
  • 2:35 - 2:38
    Non importa quante versioni
    di "mamma" ho provato,
  • 2:38 - 2:40
    sembravano sempre forzate
    e profondamente spiacevoli.
  • 2:41 - 2:43
    So che essere chiamato "mamma"
  • 2:43 - 2:45
    sarebbe stato più facile
    da digerire per molte persone.
  • 2:45 - 2:47
    L'idea di avere due mamme
    non è una novità,
  • 2:47 - 2:49
    specialmente dove viviamo.
  • 2:50 - 2:51
    Così ho provato con altre parole,
  • 2:51 - 2:54
    e mentre trafficavo con la parola "papà",
    mi suonava meglio.
  • 2:55 - 2:56
    Meglio, ma non perfettamente.
  • 2:57 - 3:00
    Era come avere un paio di scarpe
    che ti piacciono molto,
  • 3:00 - 3:01
    ma che devono essere indossate e rodate.
  • 3:02 - 3:05
    E sapevo che l'idea che una donna
    venisse chiamata "papà",
  • 3:05 - 3:08
    sarebbe stata più difficile
    e con molti più momenti spiacevoli.
  • 3:08 - 3:11
    Ma, prima che me ne accorgessi,
    era arrivato il momento,
  • 3:11 - 3:14
    ed Elliot venne al mondo urlando,
    come fanno molti bambini,
  • 3:14 - 3:16
    e iniziò la mia nuova
    identità di genitore.
  • 3:16 - 3:18
    Ho deciso di diventare un papà,
  • 3:18 - 3:20
    e la nostra nuova famiglia
    ha fronteggiato il mondo.
  • 3:21 - 3:24
    Una delle cose più comuni
    che accadono quando la gente ci incontra,
  • 3:24 - 3:25
    è che mi diano della "mamma".
  • 3:25 - 3:28
    E quando succede,
    ci sono diversi modi di reagire,
  • 3:28 - 3:32
    e ho creato questa mappa
    per illustrare le mie opzioni.
  • 3:32 - 3:33
    (Risate)
  • 3:33 - 3:36
    Opzione uno:
    ignorare la loro supposizione
  • 3:36 - 3:39
    e permettere loro di continuare
    a riferirsi a me come "mamma",
  • 3:39 - 3:41
    il che non è problematico per gli altri,
  • 3:41 - 3:44
    ma in genere lo è molto per noi.
  • 3:44 - 3:47
    E di solito questo mi porta a limitare
    la mia interazione con queste persone.
  • 3:47 - 3:49
    Questa, l'opzione uno.
  • 3:49 - 3:52
    Opzione due: fermarli e correggerli
  • 3:52 - 3:53
    e dire qualcosa come:
  • 3:53 - 3:56
    "In realtà, sono il papà di Elliot"
    o "Elliot mi chiama 'papà'".
  • 3:56 - 3:59
    E quando lo faccio,
    accadono una o due delle seguenti cose.
  • 4:00 - 4:03
    La gente la prende bene
    e dice qualcosa come: "Ah, ok",
  • 4:03 - 4:04
    e va avanti.
  • 4:04 - 4:07
    Oppure rispondono
    scusandosi abbondantemente,
  • 4:07 - 4:10
    perché si sentono male,
    imbarazzati, colpevoli o strani.
  • 4:10 - 4:14
    Ma più spesso, succede
    che la gente diventa molto confusa,
  • 4:14 - 4:17
    mi guarda intensamente
    e dice qualcosa come:
  • 4:17 - 4:19
    "Questo significa che ti opererai?
  • 4:19 - 4:21
    Vuoi diventare un uomo?"
  • 4:21 - 4:22
    O dice cose come:
  • 4:22 - 4:24
    "Come può essere un padre?
  • 4:24 - 4:26
    Solo gli uomini possono essere papà".
  • 4:26 - 4:29
    Beh, l'opzione uno
    è spesso la più facile.
  • 4:29 - 4:31
    L'opzione due è la più autentica.
  • 4:31 - 4:34
    E tutti questi scenari
    implicano un livello di disagio,
  • 4:34 - 4:35
    persino nei casi migliori.
  • 4:35 - 4:39
    E vi dirò che col tempo, la mia abilità
    di farmi strada in questa mappa
  • 4:39 - 4:40
    è diventata più semplice.
  • 4:40 - 4:42
    Ma il disagio è sempre lì.
  • 4:42 - 4:44
    Ora, non starò qui a fingere
  • 4:44 - 4:46
    di essere diventato un esperto,
    ne sono ben lontano.
  • 4:46 - 4:49
    E ci sono giorni
    in cui uso ancora l'opzione uno,
  • 4:49 - 4:52
    perché l'opzione due
    è troppo difficile o troppo rischiosa.
  • 4:52 - 4:55
    Non ci sono modi per essere sicuri
    della reazione di qualcuno,
  • 4:55 - 4:58
    e voglio essere sicuro
    che la gente abbia buone intenzioni,
  • 4:58 - 5:00
    che le persone siano buone.
  • 5:00 - 5:03
    Ma viviamo in un mondo in cui l'opinione
    di qualcuno sulla mia esistenza
  • 5:03 - 5:05
    può rappresentare serie minacce per me,
  • 5:05 - 5:07
    o per la sicurezza emotiva
    e fisica della mia famiglia.
  • 5:07 - 5:12
    Così valuto i rischi e i benefici
  • 5:12 - 5:16
    e a volte viene prima la sicurezza
    della mia famiglia sulla mia autenticità.
  • 5:17 - 5:18
    Ma nonostante questo rischio,
  • 5:18 - 5:22
    so che Elliot sta crescendo anche
    nelle abilità di linguaggio e di coscienza
  • 5:22 - 5:25
    e se io non correggo le persone,
    lo farà lei.
  • 5:26 - 5:29
    Non voglio caricarla
    delle mie paure e insicurezze,
  • 5:29 - 5:32
    spegnere il suo entusiasmo
    o farle dubitare la propria voce.
  • 5:32 - 5:35
    Devo adattare l'agire,
    l'autenticità e la vulnerabilità,
  • 5:35 - 5:39
    il che significa abbracciare quei momenti
    spiacevoli in cui vengo chiamata "mamma",
  • 5:39 - 5:41
    reagire e dire: "No, sono un papà.
  • 5:41 - 5:44
    E so persino delle battute
    da papà per provarlo".
  • 5:44 - 5:45
    (Risate)
  • 5:46 - 5:49
    Ci sono stati moltissimi
    momenti spiacevoli
  • 5:49 - 5:50
    e alcuni persino dolorosi.
  • 5:50 - 5:53
    Ma ci sono anche stati,
    in questi due brevi anni,
  • 5:53 - 5:56
    momenti di conferma e cambiamento
    nel mio viaggio come papà
  • 5:56 - 5:58
    e nel mio cammino verso l'autenticità.
  • 5:58 - 6:00
    Durante la nostra prima ecografia,
  • 6:00 - 6:03
    decidemmo di sapere il sesso del bambino.
  • 6:03 - 6:06
    Il tecnico vide una vulva e disse:
    "È femmina", battendo le dita
  • 6:06 - 6:09
    sullo schermo, ce ne diede
    una copia e ci lasciò andare.
  • 6:09 - 6:12
    Condividemmo la foto
    con le nostre famiglie come fanno tutti
  • 6:12 - 6:15
    e subito dopo, mia madre arrivò
    a casa nostra con una borsa piena,
  • 6:15 - 6:17
    non sto esagerando,
  • 6:17 - 6:22
    era alta così ed era piena,
    strapiena di vestiti e giocattoli rosa.
  • 6:23 - 6:26
    Ero un po' infastidito
    dall'avere a che fare con tante cose rosa,
  • 6:26 - 6:28
    e avendo studiato il gender
  • 6:28 - 6:31
    e passato infinite ore
    a insegnarlo in seminari e in aula,
  • 6:31 - 6:35
    pensavo di essere abbastanza esperto
    sulla costruzione sociale di genere
  • 6:35 - 6:37
    e su come il sessismo
    svaluti la femminilità
  • 6:37 - 6:40
    e su come si manifesti
    sia esplicitamente che implicitamente.
  • 6:41 - 6:45
    Ma questa situazione, questa avversione
    verso una borsa piena di cose rosa,
  • 6:45 - 6:49
    mi ha forzato a esplorare il mio rifiuto
    per le cose altamente femminilizzate
  • 6:49 - 6:50
    nel mio mondo di bambina.
  • 6:51 - 6:54
    Ho capito che stavo
    rafforzando il sessismo
  • 6:54 - 6:56
    e le norme culturali che insegno
    essere problematiche.
  • 6:57 - 7:00
    Non importa quanto credessi
    nella neutralità di genere in teoria,
  • 7:00 - 7:05
    nella pratica, l'assenza di femminilità
    non è neutralità, è mascolinità.
  • 7:06 - 7:09
    Se vestissi mia figlia
    di verde, blu e grigio,
  • 7:09 - 7:13
    il mondo esterno non penserebbe:
    "Oh, che bel bambino di genere neutrale".
  • 7:13 - 7:16
    Penserebbe: "Oh, che bel bimbo".
  • 7:16 - 7:20
    Così la mia comprensione teorica
    del gender e il mio mondo genitoriale
  • 7:20 - 7:21
    si scontrarono.
  • 7:21 - 7:24
    Sì, voglio una diversità di colori
    e giocattoli da far provare a mia figlia.
  • 7:24 - 7:27
    Voglio un ambiente bilanciato
    che lei possa esplorare
  • 7:27 - 7:28
    e a cui dare un suo senso.
  • 7:28 - 7:31
    Abbiamo persino scelto un nome
    di genere neutrale per nostra figlia.
  • 7:31 - 7:35
    Ma la neutralità di genere
    è più facile come sforzo teorico,
  • 7:35 - 7:36
    che non nella pratica.
  • 7:37 - 7:39
    E nei miei tentativi di creare
    una neutralità di genere,
  • 7:39 - 7:43
    stavo inavvertitamente privilegiando
    la mascolinità sulla femminilità.
  • 7:43 - 7:47
    Così, piuttosto che attenuare o eliminare
    la femminilità nelle nostre vite,
  • 7:47 - 7:49
    ci sforziamo concretamente di celebrarla.
  • 7:49 - 7:52
    Abbiamo cose rosa
    tra una varietà di colori,
  • 7:52 - 7:54
    bilanciamo l'adorabile con il bellissimo
  • 7:54 - 7:56
    e il carino con il forte e l'intelligente,
  • 7:56 - 7:59
    e lavoriamo sodo
    per non associare le parole al genere.
  • 7:59 - 8:01
    Diamo valore alla femminilità
    e alla mascolinità,
  • 8:01 - 8:03
    pur essendo critici nei loro confronti.
  • 8:03 - 8:06
    E facciamo del nostro meglio,
    perché non si senta limitata
  • 8:06 - 8:07
    dai ruoli di genere.
  • 8:07 - 8:08
    E facciamo questo sperando
  • 8:08 - 8:12
    di costruire per Elliot una sana
    ed emancipata relazione col genere.
  • 8:13 - 8:17
    Questo lavoro di sviluppo di una sana
    relazione col genere per Elliot,
  • 8:17 - 8:20
    mi ha fatto ripensare e valutare come
    ho permesso al sessismo di manifestarsi
  • 8:20 - 8:22
    nella mia identità di genere.
  • 8:22 - 8:25
    Ho cominciato a rivalutare
    il modo in cui rifiutavo la femminilità,
  • 8:25 - 8:27
    per poter essere all'altezza
    di una mascolinità non sana,
  • 8:27 - 8:29
    o di qualcosa che volevo trasmettere.
  • 8:30 - 8:33
    Fare questo lavoro su di me
    significava dover rifiutare l'opzione uno.
  • 8:33 - 8:35
    Non potevo ignorare e andare avanti.
  • 8:35 - 8:36
    Dovevo scegliere l'opzione due.
  • 8:37 - 8:40
    Dovevo confrontarmi
    con le parti più spiacevoli di me
  • 8:40 - 8:42
    per muovermi
    verso il mio io più autentico.
  • 8:42 - 8:45
    Ciò significava essere realistico
    sul disagio che provavo nel mio corpo.
  • 8:46 - 8:50
    È abbastanza comune per le persone trans
    sentirsi a disagio nel proprio corpo,
  • 8:50 - 8:53
    e questo disagio può andare
    dal debilitante all'irritante
  • 8:53 - 8:54
    e tutto ciò che sta nel mezzo.
  • 8:54 - 8:58
    E imparare a sentirmi a mio agio
    nel mio corpo come persona trans
  • 8:58 - 8:59
    è un viaggio che dura tutta la vita.
  • 8:59 - 9:02
    Ho sempre avuto dei problemi
    con le parti del mio corpo
  • 9:02 - 9:03
    definite come più femminili:
  • 9:03 - 9:06
    il seno, i fianchi, la voce.
  • 9:06 - 9:09
    E ho preso la decisione,
    a volte semplice, a volte difficile,
  • 9:09 - 9:12
    di non prendere ormoni
    o operarmi per cambiarle,
  • 9:12 - 9:15
    per rendermi più mascolino
    secondo gli standard della società.
  • 9:15 - 9:19
    E, sebbene non abbia superato
    tutti i sentimenti di insoddisfazione,
  • 9:19 - 9:21
    ho compreso
    che non affrontando quel disagio
  • 9:21 - 9:24
    e non arrivando a un punto positivo
    e affermativo col mio corpo,
  • 9:24 - 9:27
    stavo rafforzando il sessismo,
    la transfobia
  • 9:27 - 9:29
    e gettando le basi per il body shaming.
  • 9:29 - 9:30
    Se odio il mio corpo,
  • 9:30 - 9:33
    in particolare, le parti che la società
    giudica femminili o da donna,
  • 9:33 - 9:35
    sto potenzialmente danneggiando il modo
  • 9:35 - 9:38
    in cui mia figlia vede
    le possibilità del suo corpo
  • 9:38 - 9:39
    e le sue parti femminili e da donna.
  • 9:40 - 9:42
    Se odio o non mi sento
    a mio agio col mio corpo,
  • 9:42 - 9:44
    come posso aspettarmi
    che mia figlia ami il suo?
  • 9:46 - 9:48
    Ora sarebbe più semplice per me
    scegliere l'opzione uno:
  • 9:49 - 9:53
    ignorare mia figlia quando
    mi chiede del mio corpo e nasconderglielo.
  • 9:53 - 9:55
    Ma devo scegliere l'opzione due
    ogni giorno.
  • 9:56 - 9:59
    Devo affrontare le mie supposizioni
    su come il corpo di un papà
  • 9:59 - 10:00
    deve e può essere.
  • 10:00 - 10:03
    Lavoro ogni giorno per cercare
    di essere più a mio agio in questo corpo
  • 10:03 - 10:05
    e nei modi in cui esprimo la femminilità.
  • 10:05 - 10:07
    Così ne parlo di più,
  • 10:07 - 10:09
    esploro le profondità di questo disagio
  • 10:09 - 10:11
    e trovo il linguaggio
    con cui mi sento più a mio agio.
  • 10:11 - 10:14
    E il disagio quotidiano mi aiuta
    a costruire l'agire e l'autenticità
  • 10:14 - 10:17
    con cui mi mostro
    nel mio corpo e nel mio genere.
  • 10:17 - 10:19
    Mi impegno a non limitare me stesso.
  • 10:19 - 10:22
    Voglio mostrarle che un papà
    può avere dei fianchi,
  • 10:22 - 10:24
    che un papà non deve avere
    per forza un petto piatto
  • 10:24 - 10:26
    o farsi crescere la barba.
  • 10:26 - 10:28
    E quando sarà arrivata all'età giusta,
  • 10:28 - 10:31
    le parlerò del cammino col mio corpo.
  • 10:31 - 10:33
    Voglio che veda il mio viaggio
    verso l'autenticità,
  • 10:33 - 10:36
    anche se significa mostrarle
    le parti più caotiche.
  • 10:37 - 10:39
    Abbiamo un pediatra meraviglioso
  • 10:39 - 10:42
    e abbiamo stabilito una buona relazione
    col medico di nostra figlia.
  • 10:42 - 10:45
    E come tutti sapete,
    mentre il medico rimane lo stesso,
  • 10:45 - 10:47
    infermiere e infermiere professioniste
    cambiano spesso.
  • 10:47 - 10:50
    E quando Elliot è nata,
    l'abbiamo portata dal pediatra
  • 10:50 - 10:53
    e abbiamo incontrato
    la prima infermiera, Sarah.
  • 10:53 - 10:55
    Nei nostri primi incontri con Sarah
  • 10:55 - 10:57
    le dicemmo che mi sarei fatto
    chiamare "papà"
  • 10:57 - 10:58
    e la mia compagna "mamma".
  • 10:58 - 11:01
    Sarah era una persona
    che gestiva le cose senza problemi,
  • 11:01 - 11:03
    e le visite successive
    proseguirono senza problemi.
  • 11:03 - 11:05
    Un anno dopo, Sarah cambiò turno,
  • 11:05 - 11:08
    e iniziamo ad avere a che fare
    con una nuova infermiera, Becky.
  • 11:08 - 11:10
    Non affrontammo la conversazione sul papà,
  • 11:10 - 11:13
    e non lo facemmo, finché Sarah,
    la nostra prima infermiera,
  • 11:13 - 11:15
    entrò per salutare.
  • 11:15 - 11:18
    Sarah era calorosa e vivace,
    e salutò Elliot, me e mia moglie,
  • 11:18 - 11:20
    e mentre parlava con Elliot, disse:
  • 11:20 - 11:22
    "Il tuo papà ha il tuo giocattolo?"
  • 11:22 - 11:23
    Con la coda nell'occhio
  • 11:23 - 11:25
    potevo vedere Becky rigirarsi sulla sedia
  • 11:25 - 11:27
    e lanciare frecciatine a Sarah.
  • 11:28 - 11:31
    Mentre la parola
    passava al nostro pediatra,
  • 11:31 - 11:34
    l'interazione tra Sarah e Becky continuò
    all'incirca in questo modo.
  • 11:34 - 11:38
    Becky scuoteva la testa
    e mimava con le labbra: "Mamma".
  • 11:39 - 11:43
    Sarah scuoteva la testa
    e mimava con le labbra: "No, papà".
  • 11:43 - 11:45
    (Risate)
  • 11:46 - 11:47
    Imbarazzante, vero?
  • 11:47 - 11:50
    Andò avanti così in totale silenzio
    un altro paio di volte,
  • 11:50 - 11:51
    finché non andammo via.
  • 11:52 - 11:54
    Questa interazione mi ha fatto riflettere.
  • 11:54 - 11:56
    Sarah avrebbe potuto scegliere
    l'opzione uno,
  • 11:56 - 11:59
    ignorare Becky e lasciare
    che si riferisse e me come mamma.
  • 11:59 - 12:01
    Sarebbe stato più semplice per Sarah.
  • 12:01 - 12:05
    Avrebbe potuto lasciare a me
    la responsabilità o non dire nulla.
  • 12:05 - 12:08
    Ma in quel momento, scelse l'opzione due.
  • 12:08 - 12:11
    Scelse di affrontare le supposizioni
    e affermare la mia esistenza.
  • 12:11 - 12:13
    Ribadì che una persona col mio aspetto
  • 12:13 - 12:15
    può essere un papà.
  • 12:15 - 12:17
    E in un piccolo ma significativo modo,
  • 12:17 - 12:20
    sostenne me, la mia autenticità
    e la mia famiglia.
  • 12:22 - 12:24
    Sfortunatamente, viviamo in un mondo
  • 12:24 - 12:26
    che rifiuta di riconoscere
    le persone trans
  • 12:26 - 12:29
    e in generale la diversità
    delle persone trans.
  • 12:30 - 12:32
    La mia speranza,
    quando si presenta l'opportunità
  • 12:32 - 12:34
    di difendere qualcun altro,
  • 12:34 - 12:37
    è quella di comportarsi come Sarah,
    anche quando ci sono dei rischi.
  • 12:39 - 12:43
    Ci sono giorni in cui il rischio
    di essere un papà genderqueer è troppo.
  • 12:43 - 12:46
    E aver deciso di diventare un papà
    è stato molto difficile.
  • 12:46 - 12:48
    E sono sicuro
    che sarà sempre più difficile,
  • 12:48 - 12:51
    pur restando l'esperienza
    più appagante della mia vita.
  • 12:51 - 12:54
    Ma nonostante questa sfida,
    ogni giorno vale ogni suo secondo.
  • 12:55 - 12:58
    Allora, ogni giorno confermo
    la mia promessa a Elliot
  • 12:58 - 13:00
    e faccio la stessa promessa a me stesso.
  • 13:00 - 13:02
    Di amare sia lei che me stesso con forza,
  • 13:02 - 13:05
    con perdono e compassione,
  • 13:05 - 13:07
    con un amore tenace e con generosità.
  • 13:07 - 13:11
    Per dare spazio alla crescita,
    per andare oltre la zona di comfort,
  • 13:11 - 13:14
    nella speranza di raggiungere
    e vivere una vita più significativa.
  • 13:14 - 13:16
    Testa e cuore mi dicono
  • 13:16 - 13:19
    che ci saranno giorni duri,
    dolorosi e spiacevoli.
  • 13:19 - 13:21
    Testa e cuore sanno anche
  • 13:21 - 13:24
    che tutto questo porterà a un vita
    più ricca e autentica,
  • 13:24 - 13:26
    alla quale potrò guardare senza rimpianti.
  • 13:26 - 13:27
    Grazie
  • 13:27 - 13:31
    (Applausi)
Title:
Cosa significa essere un papà transgender
Speaker:
LB Hannahs
Description:

LB Hannahs condivide in maniera onesta la sua esperienza di genitorialità come individuo genderqueer, e quello che può insegnarci a proposito dell'autenticità e del sostegno. "Autenticità non significa 'sentirsi a proprio agio'. Significa saper gestire e affrontare i disagi della vita di tutti i giorni", afferma Hannahs.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
13:44

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