Return to Video

Basta formazione, Iniziamo a parlarne. Leondra Hanson. TEDxMinneapolis

  • 0:08 - 0:12
    Quando lo scorso anno
    il Movimento #MeToo divenne virale
  • 0:12 - 0:14
    fu scostata la tenda
    e svelato un problema
  • 0:14 - 0:18
    che da tempo era stato celato
    agli occhi di tutti.
  • 0:18 - 0:21
    Non restammo scioccati o sorpresi
    nel venire a conoscenza di tali fatti,
  • 0:21 - 0:23
    non si trattava di nuove statistiche.
  • 0:24 - 0:28
    Ciò che in effetti venne svelato
    fu la nostra carenza nell’agire,
  • 0:28 - 0:31
    la nostra inadeguatezza nel reagire.
  • 0:32 - 0:36
    Il Movimento Me Too raccolse le storie,
    diede loro un volto e un nome,
  • 0:36 - 0:39
    le portò avanti e ce le mise di fronte
  • 0:39 - 0:41
    sollevando una nuova questione.
  • 0:41 - 0:45
    Ci disse: “Abbiamo intenzione
    di fare qualcosa al riguardo?"
  • 0:46 - 0:49
    È per questo che, in qualità di avvocato,
    insegnante e formatrice,
  • 0:49 - 0:54
    la domanda che mi è stata posta
    più frequentemente negli ultimi mesi è:
  • 0:54 - 0:56
    “Allora, cosa facciamo adesso?"
  • 0:56 - 1:01
    Cosa facciamo adesso?
  • 1:01 - 1:06
    Per ciascuno dei miei ruoli dovrei essere
    in grado di stilare un mucchio di idee,
  • 1:06 - 1:08
    ma quando mi è stata fatta
    questa domanda,
  • 1:08 - 1:11
    non ho avuto nessuna grande intuizione.
  • 1:11 - 1:14
    La prima volta in cui qualcuno
    mi ha posto questa domanda, d'istinto
  • 1:14 - 1:17
    ho detto la prima cosa
    che mi veniva in mente, e cioè:
  • 1:17 - 1:20
    “Penso che dovremmo
    continuare a parlarne”.
  • 1:20 - 1:23
    E ripensando alla risposta data
    mi sono detta:
  • 1:23 - 1:26
    “Non è forse troppo riduttivo?"
  • 1:27 - 1:31
    Tuttavia, nel corso degli ultimi mesi
    ho raccolto molte testimonianze
  • 1:31 - 1:34
    in svariati contesti, formali e informali,
  • 1:34 - 1:36
    da ogni genere di persone,
  • 1:36 - 1:38
    e credo che la gente
    si senta davvero a disagio.
  • 1:38 - 1:42
    Continuo a ricevere i soliti commenti
    e a sentire le stesse domande.
  • 1:42 - 1:46
    La gente dice cose del tipo:
    Cosa ne dici degli abbracci? Vanno bene?
  • 1:46 - 1:51
    Devo aprire la porta del mio ufficio?
    È sbagliato fare riunioni a porte chiuse?
  • 1:51 - 1:55
    Mi innervosisco quando faccio
    un complimento a una collega.
  • 1:55 - 1:59
    E tutti vogliono parlare del limite.
  • 1:59 - 2:01
    Perché c'è un limite, giusto?
  • 2:01 - 2:04
    Certi comportamenti sono peggiori di altri
  • 2:04 - 2:06
    Sono giunta alla conclusione
  • 2:06 - 2:10
    che #MeToo rappresenti
    un’opportunità per una resa dei conti
  • 2:10 - 2:13
    ma sembriamo così ansiosi
    di trovare una forma di riconciliazione.
  • 2:13 - 2:19
    Esiste qualche nuova regola
    da applicare per poter andare avanti?
  • 2:19 - 2:22
    Penso che possiamo passare
    dall’essere giudicati alla riconciliazione
  • 2:22 - 2:27
    ma non finché non cambieremo discorso.
  • 2:27 - 2:30
    Fortunatamente, come dovrebbe fare
    ogni brava relatrice di Ted,
  • 2:30 - 2:34
    mi sono munita di cinque punti,
    finalizzati al cambiamento del discorso.
  • 2:34 - 2:36
    (Risate)
  • 2:36 - 2:42
    Punto primo, dobbiamo smettere
    di fare formazione e cominciare a parlare.
  • 2:42 - 2:48
    Dobbiamo smettere di fare formazione
    sulle molestie sessuali.
  • 2:48 - 2:52
    E penso che gli avvocati e chi si occupa
    di risorse umane presenti in sala
  • 2:52 - 2:54
    possano sentirsi un po' indispettiti.
  • 2:54 - 2:57
    Per metterci tutti d’accordo,
  • 2:57 - 3:03
    ho optato per una rapida formazione
    sulle molestie sessuali di 30 secondi.
  • 3:03 - 3:07
    Per fare ciò, ho rispolverato
    una vecchia presentazione Powerpoint
  • 3:07 - 3:10
    che utilizzai 15 anni fa
    su questo argomento.
  • 3:10 - 3:11
    Ed eccoci qua.
  • 3:11 - 3:14
    Formazione in 30 secondi
    sulle molestie sessuali.
  • 3:14 - 3:15
    Ce ne sono di due tipi.
  • 3:15 - 3:18
    Servono un sacco di parole
    per spiegare queste due tipologie,
  • 3:18 - 3:20
    specialmente la seconda.
  • 3:20 - 3:23
    Persino i tribunali non sono
    del tutto sicuri di cosa si tratti,
  • 3:23 - 3:26
    sanno a malapena trattare di bullismo,
    ma non è sufficiente.
  • 3:26 - 3:29
    Non preoccupatevi,
    si tratta solo di ciò che è illegale.
  • 3:29 - 3:32
    Il vostro datore di lavoro
    può porre maggiori limiti,
  • 3:32 - 3:35
    segnalare un video inappropriato
    recitato goffamente
  • 3:35 - 3:38
    su un massaggio alle spalle
    nella stanza delle fotocopie,
  • 3:38 - 3:39
    (Risate)
  • 3:39 - 3:43
    un promemoria per ricordarvi di chiamare
    le risorse umane per qualsiasi dubbio.
  • 3:43 - 3:47
    Non dimenticate che i supervisori possono
    essere individualmente responsabili.
  • 3:47 - 3:49
    Non siate minacciosi e visti come tali.
  • 3:49 - 3:54
    (Applausi) (Urla)
  • 3:57 - 3:59
    La formazione sulle molestie sessuali
    non è cambiata
  • 3:59 - 4:02
    negli ultimi decenni.
  • 4:02 - 4:06
    Adesso puoi farla anche online
    senza dover incontrare un’altra persona.
  • 4:06 - 4:08
    (Risate)
  • 4:08 - 4:11
    Ci si è sforzati di cambiarla
  • 4:11 - 4:14
    ma il problema legato
    alla formazione su tali molestie
  • 4:14 - 4:17
    è che è radicato nella prevenzione
    del rischio stesso.
  • 4:17 - 4:21
    La formazione sulle molestie sessuali
    esiste perché i tribunali dicono,
  • 4:21 - 4:27
    “Datori di lavoro, se fate questi corsi
    evitate responsabilità se accade qualcosa",
  • 4:27 - 4:32
    La formazione sulle molestie sessuali
    è nata dalle controversie giudiziarie
  • 4:32 - 4:35
    ed è stata incrementata dagli avvocati.
  • 4:35 - 4:38
    Ora, per il bene dei miei tre figli,
  • 4:38 - 4:41
    essere stati cresciuti da avvocati
    non è stato il peggior metodo educativo.
  • 4:41 - 4:43
    (Risate)
  • 4:43 - 4:48
    Ciononostante, è giunta l’ora
    in cui la formazione sulle molestie sessuali
  • 4:48 - 4:51
    prenda le distanze
    da questa cornice di condiscendenza
  • 4:51 - 4:55
    perché conversare è rischioso.
  • 4:55 - 4:59
    Non saremo mai in grado di passare
    dalla rivalsa alla riconciliazione
  • 4:59 - 5:02
    se non siamo disposti
    a percorrere un cammino rischioso.
  • 5:02 - 5:06
    Punto secondo,
    dobbiamo correre qualche rischio.
  • 5:06 - 5:09
    Conversare è rischioso.
  • 5:09 - 5:11
    Uno dei rischi da affrontare
  • 5:11 - 5:14
    consiste nell'essere disposti
    ad ammettere i nostri errori.
  • 5:14 - 5:17
    Non ci siamo sempre impegnate
    fino in fondo in questo tipo di discorsi
  • 5:17 - 5:19
    e dobbiamo essere disposte ad ammetterlo.
  • 5:19 - 5:22
    Nelle aziende, se i leader
    possono farsi avanti e dire:
  • 5:22 - 5:25
    “Sai, una volta la vedevo in questo modo
  • 5:25 - 5:27
    ma ora la penso diversamente”.
  • 5:27 - 5:31
    Questo spiana la strada
    ad altre persone a fare lo stresso.
  • 5:31 - 5:34
    Ma parlare di cose
    che abbiamo sbagliato fa paura.
  • 5:34 - 5:36
    Quindi comincio io.
  • 5:36 - 5:37
    Questa sono io.
  • 5:37 - 5:39
    Sono quella coi capelli ricci.
  • 5:39 - 5:43
    Mentre la ragazza molto più giovane,
    carina e bionda è la mia sorellina,
  • 5:43 - 5:47
    e questo è il nostro cavallo,
    si chiama Jim.
  • 5:47 - 5:51
    Ho amato la mia infanzia nel Montana
    e ho amato quella ragazza
  • 5:51 - 5:52
    così forte e autonoma,
  • 5:52 - 5:55
    anche se c’erano ancora
    molte cose che ignorava.
  • 5:55 - 5:56
    Una di queste
  • 5:56 - 6:00
    è che se mi aveste chiesto all’epoca
    e negli anni a seguire,
  • 6:00 - 6:01
    se fossi una femminista,
  • 6:01 - 6:05
    probabilmente la mia risposta
    sarebbe stata “No”, ok?
  • 6:05 - 6:11
    Poi, iniziando a vivere, ascoltare
    e apprendere, la mia prospettiva è cambiata
  • 6:11 - 6:15
    Ho ritenuto ci fosse spazio per tutti
    al tavolo delle pari opportunità,
  • 6:15 - 6:17
    persino per chi tra noi
    guida col cambio manuale
  • 6:17 - 6:20
    sella un cavallo e sculaccia un maiale.
  • 6:20 - 6:22
    (Risate)
  • 6:22 - 6:23
    Siamo tutti in viaggio,
  • 6:23 - 6:26
    e dobbiamo essere consapevoli
    dei nostri errori.
  • 6:26 - 6:28
    Il rovescio della medaglia,
  • 6:28 - 6:31
    è che dobbiamo essere aperti
    anche ai viaggi degli altri,
  • 6:31 - 6:33
    lasciare che commettano errori.
  • 6:33 - 6:36
    Se ogni volta che in questo discorso
  • 6:36 - 6:38
    pensiamo che qualcuno
    stia sbagliando qualcosa,
  • 6:38 - 6:42
    e la nostra reazione è di radunare
    il nostro stormo di uccellini blu
  • 6:42 - 6:45
    per mandarli su internet
    a beccare fino alla morte,
  • 6:45 - 6:48
    di certo non inviteremo la gente
    a unirsi al discorso,
  • 6:48 - 6:51
    non faremo che allontanarla.
  • 6:51 - 6:53
    (Applausi)
  • 6:57 - 7:03
    Punto terzo, abbiamo trovato del tempo
    e abbiamo deciso di correre dei rischi.
  • 7:03 - 7:04
    Di cosa stiamo parlando invece?
  • 7:04 - 7:09
    Dobbiamo poter parlare
    di potere, consenso, interruzione.
  • 7:09 - 7:11
    Quando pensiamo alle notizie
    che abbiamo visto
  • 7:11 - 7:14
    che trattano casi di molestie sessuali
    e violenze sessuali,
  • 7:14 - 7:16
    è facile individuare dove sta il potere.
  • 7:16 - 7:20
    Le persone nei notiziari
    sono ricchi politici.
  • 7:20 - 7:23
    Sono magnati dei media
    che hanno controllo e potere
  • 7:23 - 7:25
    non solo all’interno del loro ambiente,
  • 7:25 - 7:28
    ma anche sulle leggi
    e sulla mentalità popolare.
  • 7:29 - 7:34
    Non devi essere un magnate dei media
    o un ricco politico per avere potere.
  • 7:34 - 7:37
    Il potere può esistere in una comunità,
  • 7:37 - 7:40
    si tratta banalmente
    di avere informazioni che altri non hanno,
  • 7:40 - 7:43
    avere il controllo sui soldi di un altro.
  • 7:43 - 7:45
    Può essere il parlare una lingua.
  • 7:45 - 7:50
    Bisogna identificare il potere
    e chi lo detiene nel nostro contesto,
  • 7:50 - 7:54
    se ne abbiamo un po' e di che tipo è.
  • 7:54 - 7:57
    Perché la violenza sessuale prospera
  • 7:57 - 8:02
    quando le cattive intenzioni
    incontrano il potere, l’occasione,
  • 8:02 - 8:04
    e un basso rischio di essere puniti.
  • 8:05 - 8:08
    Occorre identificare e parlare del potere.
  • 8:08 - 8:12
    Ma i nostri discorsi sembrano
    sempre andare nella stessa direzione
  • 8:12 - 8:14
    e cioè quella di una storia finita male,
  • 8:14 - 8:18
    un episodio sfortunato,
    una comunicazione fraintesa.
  • 8:19 - 8:21
    Penso che qualcosa
    di più sinistro accada
  • 8:21 - 8:24
    in quasi tutte le storie che conosciamo.
  • 8:24 - 8:27
    Ma anche se a volte il problema
    è dato dalla cattiva comunicazione
  • 8:27 - 8:30
    allora perché non parliamo di permesso?
  • 8:30 - 8:33
    Non parliamo di permesso
    nell’educazione sessuale ai nostri figli,
  • 8:33 - 8:36
    e non ne parliamo durante
    la formazione nei posti di lavoro.
  • 8:36 - 8:37
    E qui nello stoico Minnesota
  • 8:37 - 8:40
    non sono sicura che ne stiamo parlando.
  • 8:40 - 8:42
    Dobbiamo parlare di permesso.
  • 8:42 - 8:44
    Quando dovremmo richiederlo?
  • 8:44 - 8:46
    Come richiederlo?
  • 8:46 - 8:48
    E come si fa a negarlo?
  • 8:48 - 8:51
    (Applausi)
  • 8:53 - 8:56
    Dobbiamo anche parlare di interruzione;
  • 8:56 - 8:58
    non ci vuole molto
    per trovare un testimone
  • 8:58 - 9:00
    che non sapeva cosa fare o cosa dire
  • 9:00 - 9:02
    o più semplicemente
    ha scelto di non farlo.
  • 9:02 - 9:06
    Perché è molto più semplice,
    quando una nostra collega ci confida:
  • 9:06 - 9:09
    “Sai, Bob mi fa sentire
    davvero a disagio”,
  • 9:09 - 9:13
    che il nostro primo pensiero
    sia sempre: “È’ solo Bob”.
  • 9:13 - 9:17
    Perché è così difficile chiedere
    “Come mai?”, “Tutto bene?"
  • 9:17 - 9:19
    “C’è qualcosa che posso fare?"
  • 9:19 - 9:24
    Abbiamo bisogno di parlare di potere,
    permesso e interruzione.
  • 9:25 - 9:30
    Quarto punto, abbiamo bisogno
    che la gente si presenti alle discussioni.
  • 9:30 - 9:32
    Tengo molti discorsi su questi argomenti
  • 9:32 - 9:36
    e spesso mi ritrovo a fissare
    una mare di volti femminili.
  • 9:36 - 9:39
    Ho fatto i cosiddetti
    "calcoli dell’avvocato"
  • 9:39 - 9:41
    durante le ultime due presentazioni
    che ho tenuto,
  • 9:41 - 9:44
    per vedere quali fossero le statistiche,
  • 9:44 - 9:46
    e ho contato
    che meno del 10% delle persone
  • 9:46 - 9:50
    che partecipano a una discussione
    #MeToo o a una sulle molestie sessuali
  • 9:50 - 9:52
    sono uomini.
  • 9:52 - 9:55
    Eppure, continuo
    a ricevere questa domanda,
  • 9:55 - 9:57
    di solito da donne alle conferenze:
  • 9:57 - 10:00
    “Cosa fare con gli uomini così
    perbene nel mio ufficio?
  • 10:00 - 10:04
    Lavoro con uomini davvero perbene
    che vorrebbero fare qualcosa.
  • 10:04 - 10:07
    Si sentono a disagio.
    Come posso aiutarli?"
  • 10:07 - 10:09
    La mia risposta è piuttosto semplice:
  • 10:09 - 10:11
    partecipare.
  • 10:11 - 10:15
    Signori, abbiamo bisogno
    che vi presentiate a questi incontri.
  • 10:16 - 10:19
    Anzi, come non detto.
  • 10:19 - 10:23
    Voi avete bisogno
    di presentarvi a questi incontri.
  • 10:23 - 10:27
    Il 3% degli uomini subirà uno stupro
    o un tentato stupro,
  • 10:27 - 10:30
    e questi sono solo quelli denunciati.
  • 10:30 - 10:33
    Molti di noi in questa stanza potrebbero
    non subire mai una violenza sessuale;
  • 10:33 - 10:37
    la maggior parte di noi
    non commetterà mai una violenza sessuale.
  • 10:37 - 10:39
    Ma avrà comunque un impatto su tutti noi.
  • 10:39 - 10:44
    Ha un impatto su di noi adesso e in ogni
    dialogo che sosteniamo nel posto di lavoro
  • 10:45 - 10:51
    Quindi, la mia sfida, la mia speranza,
    è che quando gli uomini si domandano
  • 10:51 - 10:55
    se debbano aprire la porta
    dei loro uffici per essere sicuri,
  • 10:55 - 10:57
    certo, aprite la porta.
  • 10:57 - 11:01
    Ma potete anche aprire
    gli occhi, i cuori e le menti
  • 11:01 - 11:07
    alle storie che #MeToo ci sta raccontando
    e alla realtà di quelle storie?
  • 11:08 - 11:12
    Punto cinque: dobbiamo
    mandare in pensione questo spettro.
  • 11:12 - 11:14
    Siccome ne parliamo ogni momento,
  • 11:14 - 11:17
    da un lato, ecco la roba
    che non è un grosso problema
  • 11:17 - 11:19
    e che probabilmente
    dovresti superare.
  • 11:19 - 11:21
    Qui sotto c’è la roba
    davvero terrificante.
  • 11:21 - 11:23
    È davvero orribile.
  • 11:23 - 11:25
    Non ci piace parlare dei fatti orribili,
  • 11:25 - 11:26
    praticamente mai.
  • 11:26 - 11:30
    Tendiamo a concentrarci
    sui fatti più facili da superare,
  • 11:30 - 11:32
    soprattutto al lavoro
    e nella nostra formazione.
  • 11:32 - 11:34
    Potremmo anche
    non riuscire a superarli,
  • 11:34 - 11:37
    perché quando parliamo
    di abbracci e complimenti,
  • 11:37 - 11:39
    non credo nemmeno
    che siano oltre il limite.
  • 11:39 - 11:42
    Amo gli abbracci e i complimenti,
    sono fantastici.
  • 11:42 - 11:46
    Il problema di abbracci e complimenti
    sussiste solo quando se ne abusa,
  • 11:46 - 11:50
    quando sono usati
    per sminuire anziché sollevare.
  • 11:50 - 11:53
    Ma passiamo così tanto tempo
    al limite di quello spettro
  • 11:53 - 11:56
    che non riusciamo a indagare
    su ciò che sta succedendo davvero,
  • 11:56 - 11:59
    e comunque non vogliamo credere
    alla fine spaventosa.
  • 11:59 - 12:03
    Vogliamo estrarre tutto da lì
    e classificarlo qui.
  • 12:03 - 12:07
    Allora, il punto è questo:
    non è uno spettro.
  • 12:07 - 12:08
    È un sistema.
  • 12:08 - 12:12
    E finché non ci abitueremo all’idea
    che potrebbe essere complicato
  • 12:12 - 12:17
    parlare della sua interdipendenza,
    delle sue complessità,
  • 12:17 - 12:19
    allora non lo smantelleremo,
  • 12:19 - 12:23
    e abbiamo bisogno
    di smantellare il sistema.
  • 12:24 - 12:26
    Nella formazione utilizziamo un concetto
  • 12:26 - 12:29
    che si chiama “il perché convincente”.
  • 12:29 - 12:32
    L’idea di fondo è che se sappiamo
    perché stiamo facendo qualcosa,
  • 12:32 - 12:34
    la faremo meglio,
    la apprenderemo meglio
  • 12:34 - 12:36
    e capiremo di più.
  • 12:36 - 12:41
    Dobbiamo cambiare il motivo
    di questa conversazione.
  • 12:41 - 12:44
    Non possiamo non farlo
    per evitare di essere denunciati.
  • 12:44 - 12:45
    Dobbiamo avere un motivo più valido.
  • 12:45 - 12:47
    E nel cercare di trovare motivi più validi
  • 12:47 - 12:50
    ci siamo inventati cose tipo:
    “È meglio come risultato finale".
  • 12:50 - 12:52
    C’è un caso aziendale per questo:
  • 12:52 - 12:55
    se rendiamo davvero il posto di lavoro
    più sicuro e migliore,
  • 12:55 - 12:58
    avremo una forza lavoro migliore,
    produrremo più lavoro”.
  • 12:58 - 13:00
    E questo è un motivo più valido,
  • 13:00 - 13:03
    anche se continuo a pensare
    che non sia “il” motivo.
  • 13:04 - 13:09
    Voglio raccontarvi il motivo per cui parlo
    di violenza e molestie sessuali,
  • 13:09 - 13:11
    il mio perché convincente.
  • 13:11 - 13:14
    Ho una storia #MeToo da raccontarvi.
  • 13:14 - 13:17
    Questa storia #MeToo non riguarda me.
  • 13:17 - 13:18
    Questa è Suzie.
  • 13:19 - 13:22
    Ho conosciuto Suzie
    quando mi sono innamorata di suo fratello,
  • 13:22 - 13:25
    e siamo diventate una famiglia
    quando l’ho sposato.
  • 13:25 - 13:28
    Quando sono entrata a far parte
    della famiglia Hanson,
  • 13:28 - 13:31
    Suzie era già stata violentata.
  • 13:31 - 13:33
    Non ne ho mai realmente parlato con lei.
  • 13:33 - 13:36
    Non sapevo molto
    di quello che era successo.
  • 13:36 - 13:39
    Quello che sapevo vi suonerà
    molto familiare:
  • 13:39 - 13:42
    ha subito violenza sessuale al lavoro,
    il suo lavoro part-time,
  • 13:42 - 13:44
    da qualcuno con il potere.
  • 13:44 - 13:48
    Qualcuno poteva intervenire
    e interrompere ma non l’ha fatto.
  • 13:48 - 13:51
    Tutti volevano che se ne facesse
    una ragione e lo superasse.
  • 13:51 - 13:55
    C’era una causa in corso
    e non poteva comunque parlarne.
  • 13:55 - 13:57
    Quindi, non ne abbiamo mai
    veramente parlato.
  • 13:58 - 14:02
    Notavo che Suzie si sforzava
    di fare tutte quelle cose,
  • 14:02 - 14:03
    per superare e andare avanti,
  • 14:03 - 14:05
    ma anche nei momenti felici
  • 14:05 - 14:10
    portava con sé paura e rabbia
    e un’ombra di vergogna.
  • 14:10 - 14:13
    Solo più tardi compresi
    che dietro quell'ombra
  • 14:13 - 14:17
    c’erano i sintomi di un disturbo
    da stress post-traumatico.
  • 14:18 - 14:24
    Suzie e io facemmo una sola chiacchierata
    di cui ho un ricordo molto nitido.
  • 14:26 - 14:28
    Sapevo che finalmente era in terapia.
  • 14:28 - 14:32
    Era l'estate del 2000 e le chiesi:
    “Come sta andando?"
  • 14:32 - 14:37
    Lei mi rispose “Abbastanza bene”
    e poi disse “È un po' difficile, però".
  • 14:37 - 14:38
    Le chiesi “Perché?"
  • 14:38 - 14:40
    Mi disse:
  • 14:40 - 14:45
    “Il mio terapista vuole che racconti
    tutta la storia di ciò che mi è successo.
  • 14:45 - 14:48
    Non ho mai raccontato tutta la storia”.
  • 14:49 - 14:50
    Mi sentii spaventata e nervosa.
  • 14:50 - 14:53
    Non ero sicura
    di voler sentire tutta la storia .
  • 14:53 - 14:55
    Non vogliamo sentire le cose orribili.
  • 14:55 - 14:57
    Quindi le dissi:“Perché no?"
  • 14:57 - 15:00
    e mi rispose:“Sono così spaventata",
  • 15:01 - 15:04
    non avrei mai più ascoltato
    la storia di Suzie.
  • 15:04 - 15:07
    Non ne avrei mai più parlato con lei.
  • 15:07 - 15:12
    Rivelò i dettagli più spaventosi
    al suo analista e ai suoi genitori,
  • 15:13 - 15:15
    e poi morì suicida.
  • 15:15 - 15:19
    La lasciammo al suo disturbo
    da stress post-traumatico.
  • 15:21 - 15:24
    Non ne avremmo mai più parlato.
  • 15:27 - 15:30
    La morte di Suzie è stato
    un momento decisivo della mia vita.
  • 15:30 - 15:32
    Non solo per il mio dolore,
  • 15:32 - 15:34
    ma perché mi ha riservato
    il posto in prima fila
  • 15:34 - 15:39
    per la devastazione di una delle persone
    che più amavo al mondo.
  • 15:39 - 15:44
    Quello che ho imparato con gli anni
    è che quell’unico atto di violenza
  • 15:44 - 15:48
    ha esteso le conseguenze
    a così tante persone.
  • 15:48 - 15:52
    Non riguarda solo gli autori e le vittime
    di violenze sessuali;
  • 15:52 - 15:55
    Riguarda tutti noi.
  • 15:55 - 15:57
    Le conseguenze furono enormi.
  • 15:57 - 15:59
    Ci furono persino conseguenze
    per i miei figli
  • 15:59 - 16:01
    che non erano nemmeno nati.
  • 16:04 - 16:05
    Sono passati 18 anni
  • 16:05 - 16:11
    e le nostre vite sono piene
    di risate, vitalità e divertimento,
  • 16:12 - 16:15
    ma ho sentito la sua voce
    e visto la sua storia
  • 16:15 - 16:19
    nelle voci di clienti e studenti e #MeToo
  • 16:21 - 16:25
    e mi sono spesso chiesta
    perché il ciclo non cambi mai.
  • 16:25 - 16:29
    È stato deprimente vedere la stessa cosa,
  • 16:29 - 16:34
    lo stesso cerchio di vergogna
    e silenzio, ancora e ancora.
  • 16:35 - 16:38
    E poi, l’anno scorso,
  • 16:39 - 16:41
    sono diventata un po' ottimista.
  • 16:41 - 16:44
    Sembra un po' strano pensare
  • 16:44 - 16:47
    che #MeToo
    avrebbe potuto rendere ottimista chiunque,
  • 16:49 - 16:50
    ma lo fece.
  • 16:50 - 16:53
    E ho capito che la ragione
    che mi rendeva ottimista
  • 16:53 - 16:57
    è perché quando il movimento
    ha raccolto queste storie
  • 16:57 - 17:00
    e le ha piazzate lì davanti a noi
  • 17:00 - 17:03
    e ci ha detto: “Avente intenzione
    di fare qualcosa al riguardo?"
  • 17:03 - 17:05
    ci siamo detti: “Sì!"
  • 17:05 - 17:07
    Abbiamo detto: “Il tempo è scaduto!"
  • 17:07 - 17:09
    Abbiamo detto, “Adesso basta".
  • 17:09 - 17:13
    Cominciammo a chiedere alla gente come me:
    “Cosa facciamo adesso?"
  • 17:13 - 17:14
    L'energia della gente con cui parlai,
  • 17:14 - 17:17
    anche se sanno
    che non stanno andando bene
  • 17:17 - 17:19
    e anche se sanno che è complicato,
  • 17:19 - 17:23
    l’energia della gente con cui parlo
    è: “Facciamo qualcosa al riguardo,
  • 17:23 - 17:25
    ha un impatto su tutti noi".
  • 17:26 - 17:30
    Quindi, il mio compito per voi è:
    “Sì, andiamo avanti".
  • 17:30 - 17:32
    Cambiamo questo discorso:
  • 17:32 - 17:37
    fatevi vedere, ascoltate, fatevi avanti.
  • 17:37 - 17:40
    E fai quello che il mio istinto
    mi ha suggerito fin dall’inizio:
  • 17:41 - 17:44
    continuiamo a parlarne.
  • 17:45 - 17:46
    Grazie.
  • 17:46 - 17:48
    (Applausi)
Title:
Basta formazione, Iniziamo a parlarne. Leondra Hanson. TEDxMinneapolis
Description:

Sulla scia del movimento #MeToo, la gente continua a porre all’avvocato e formatrice Leondra Hanson la stessa domanda: “Che cosa facciamo adesso?”. Traendo spunto dalle sue osservazioni professionali e dalle sue esperienze personali, Hanson sostiene che dobbiamo cambiare le nostre conversazioni sulle molestie sessuali e sulla violenza. Dai programmi di formazione aziendale nei nostri luoghi di lavoro alle nostre interazioni personali con l’altro, ci esorta a reinventare come parliamo di violenza sessuale.
Leondra Hanson è entrata a far parte della facoltà del College of Liberal Arts di Hamline University nel 2008 dove ora insegna corsi attraverso il curriculum legale e presiede il dipartimento di studi legali. Il lavoro accademico e professionale di Hanson si concentra sulle donne e sul diritto, sulle molestie sessuali e sull’educazione legale. Prima che la professoressa Hanson insegnasse legge, faceva pratica, lavorando su casi di violenza sessuale, discriminazione e proprietà immobiliari - un’ampia gamma. Hanson amava il lavoro di consulenza e di difesa nel rappresentare i clienti su entrambi i lati. La sua specialità era di semplificare il complesso e di far sentire le persone a proprio agio durante il processo di contenzioso, una capacità che ha, senza dubbio, portato con sé nel mondo accademico. Hanson si è laureata al Concordia College di Moorhead, MN e JD presso l’Università del Minnesota. Ha fornito consulenza, prevenzione dei rischi e formazione di professionisti nelle risorse umane, in ambito legale, di difesa e nel settore immobiliare. La professoressa Hanson è un ex membro del consiglio di amministrazione della Coalizione del Minnesota contro l’aggressione sessuale e ha fatto parte dell’unità operativa dell’associazione legale alternativa dell'ordine degli avvocati del Minnesota.
Questo discorso è stato tenuto in occasione di un evento TEDx utilizzando il formato della conferenza TED ma organizzato autonomamente da una comunità locale. Ulteriori informazioni su https://www.ted.com/tedx

more » « less
Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
17:52

Italian subtitles

Revisions