Return to Video

"Managing risk in practice" workshop

  • 0:01 - 0:04
    Bene, vediamo in concreto
    la gestione del rischio.
  • 0:04 - 0:08
    Intendo iniziare con alcuni
    concetti base
  • 0:08 - 0:14
    poi concentrarmi su DUE punti difficili
    del processo del rischio.
  • 0:14 - 0:19
    Immagino che se vi chiedessi
    di definire il "rischio"
  • 0:19 - 0:23
    avreste qualche idea
    del significato.
  • 0:23 - 0:26
    Potremmo non avere da citare
    una definizione formale,
  • 0:26 - 0:30
    ma quando sentiamo la parola "rischio"
    abbiamo tutti qualcosa in mente.
  • 0:30 - 0:34
    Ecco cosa pensiamo,
    e forse anche voi pensate cose del genere.
  • 0:34 - 0:39
    Magari sentiamo come questo ragazzino,
    che affronta una prova così terribile
  • 0:39 - 0:42
    che sapete vi schiaccerà
    del tutto.
  • 0:42 - 0:44
    O vi sentite come questo ragazzo.
  • 0:44 - 0:46
    Questo è un lavoro vero in Corea del Nord,
  • 0:48 - 0:51
    quello di tenere il bersaglio
    a cui altri devono sparare
  • 0:52 - 0:54
    Talvolta i project manager
    hanno il bersaglio qui.
  • 0:54 - 0:57
    Nel lavoro pensiamo che
    tutti ci sparino contro.
  • 0:58 - 1:02
    Forse sapete che lì fuori c'è qualcosa
    di brutto, che aspetta voi.
  • 1:02 - 1:06
    ed è proprio ciò che pensate
    quando pensate alla parola "rischio".
  • 1:06 - 1:10
    Beh, in parte è vero
    ma non del tutto.
  • 1:10 - 1:14
    Il rischio non è uguale
    all'incertezza.
  • 1:14 - 1:17
    È legato all'incertezza,
    ma ci sono differenze.
  • 1:18 - 1:24
    Tutti i rischi sono incerti,
    ma non tutte le incertezze sono rischi.
  • 1:25 - 1:28
    Se avessimo un registro dei rischi
    o in elenco di rischi,
  • 1:28 - 1:31
    non ci sarebbero milioni di voci,
    non dovrebbero.
  • 1:32 - 1:35
    Non ce ne sarebbero
    neanche un migliaio,
  • 1:35 - 1:36
    ma un numero minore.
  • 1:37 - 1:40
    Anche nel mondo se ci sono
    milioni di incertezze.
  • 1:40 - 1:44
    Allora, come si decide quali incertezze
    dovremo chiamare "rischio"?
  • 1:45 - 1:47
    Scriverle, metterle
    nel registro del rischio
  • 1:48 - 1:50
    e decidere di fare qualcosa.
  • 1:50 - 1:56
    È ovvio che "rischio" è un sottogruppo
    di incertezze, ma quale?
  • 1:57 - 1:58
    Come si scopre?
  • 1:59 - 2:03
    Penso che sia molto facile separare
    rischio e incertezza.
  • 2:03 - 2:05
    Uso tre parole,
  • 2:05 - 2:10
    queste:
    "il rischio è l'incertezza che conta".
  • 2:12 - 2:15
    Perché gran parte delle incertezze
    nel mondo non contano.
  • 2:16 - 2:19
    Non importa se domani pomeriggio
    pioverà a Londra.
  • 2:19 - 2:24
    Dovrebbe, non dovrebbe,
    è irrilevante, non conta.
  • 2:24 - 2:27
    Non importa quali saranno
    i tassi di cambio
  • 2:27 - 2:31
    tra il rublo russo e
    lo yen cinese nel 2020.
  • 2:31 - 2:32
    Per noi non ha importanza.
  • 2:33 - 2:35
    Ma ci sono delle cose
    nei nostro progetti,
  • 2:35 - 2:37
    e nelle nostre famiglie,
  • 2:37 - 2:39
    e nel nostro paese,
  • 2:39 - 2:41
    cose incerte che per noi contano eccome.
  • 2:42 - 2:45
    Se è un'incertezza che conta,
    si tratta di un rischio.
  • 2:46 - 2:50
    Ecco un'altra domanda,
    come sappiamo cosa conta?
  • 2:51 - 2:53
    Nei vostri progetti,
    quali sono le cose che contano?
  • 2:54 - 2:58
    Le cose importanti nei progetti
    sono gli obiettivi.
  • 2:59 - 3:02
    Perciò bisogna sempre collegare
    l'incertezza agli obiettivi,
  • 3:03 - 3:06
    per individuare i rischi.
  • 3:06 - 3:08
    Se esaminiamo alcune definizioni
    di rischio,
  • 3:08 - 3:11
    ecco lo standard ISO di cui parlavo,
  • 3:11 - 3:14
    collega le parole con facilità;
  • 3:14 - 3:18
    Il rischio è l'effetto dell'incertezza
    sugli obiettivi.
  • 3:18 - 3:21
    Ecco un'altra definizione
    dal Regno Unito,
  • 3:21 - 3:24
    dalla nostra associazione per
    project management
  • 3:24 - 3:28
    dice la stessa cosa: il rischio
    è un evento incerto
  • 3:28 - 3:32
    o una serie incerta di circostanze,
  • 3:32 - 3:35
    ma conta perché, se accadesse,
  • 3:35 - 3:39
    avrebbe un effetto sul
    raggiungimento degli obiettivi.
  • 3:39 - 3:41
    L'incertezza che conta.
  • 3:41 - 3:44
    Dovremmo allora cercare due cose
    nel registro dei rischio:
  • 3:45 - 3:49
    "È incerto?" Non vogliamo problemi
    nel registro del rischio.
  • 3:49 - 3:52
    Non ci vogliamo questioni.
  • 3:52 - 3:55
    Non ci vogliamo limiti né obblighi.
  • 3:55 - 4:00
    Queste cose sono certe,
    noi vogliamo le incertezze,
  • 4:00 - 4:02
    qualcosa che potrebbe accadere
    oppure no.
  • 4:03 - 4:07
    L'altra domanda importante per il
    registro del rischio è:
  • 4:07 - 4:08
    "È importante"?
  • 4:08 - 4:12
    Se accadesse questo,
    quali obiettivi ne risentirebbero?
  • 4:13 - 4:16
    A allora, quando vediamo
    quanto il rischio è grosso,
  • 4:16 - 4:18
    possiamo farci due domande:
  • 4:18 - 4:20
    "Quanto è incerto"
  • 4:20 - 4:22
    "e quanto conta?"
  • 4:22 - 4:25
    Questo ci darà l'entità del rischio.
  • 4:25 - 4:27
    Questa idea dell'incertezza che conta
  • 4:27 - 4:31
    poi si evolve in qualcosa di utile
  • 4:31 - 4:33
    collegando l'incertezza agli obiettivi.
  • 4:35 - 4:37
    Abbiamo due dimensioni di 'rischio',
  • 4:37 - 4:40
    una dimensione dell'incertezza e
  • 4:40 - 4:42
    una dimensione che influisce
    sugli obiettivi.
  • 4:43 - 4:47
    Nei progetti, si chiamano
    probabilità e impatto,
  • 4:47 - 4:50
    potremmo chiamarli diversamente,
  • 4:50 - 4:51
    potremmo usare
  • 4:51 - 4:53
    altre parole, ma queste
  • 4:53 - 4:55
    sono le più utilizzate.
  • 4:55 - 4:58
    Vorrei chiedervi con questa
    immagine del topo.
  • 5:00 - 5:05
    Quale effetto conta per il topo?
  • 5:06 - 5:09
    Prima di tutto, è ovvio,
    si tratta di una situazione incerta.
  • 5:10 - 5:12
    E lui ha notato dei rischi.
  • 5:12 - 5:15
    Il suo obiettivo è prendere il formaggio
    e rimanere vivo.
  • 5:16 - 5:19
    Quindi, uno dei rischi identificati
    è che potrebbe succedere
  • 5:19 - 5:21
    qualcosa di brutto:
    potrebbe essere ucciso o ferito.
  • 5:22 - 5:25
    Quindi, si comporta da
    bravo project manager,
  • 5:25 - 5:27
    ha indossato l'elmetto,
    e si prepara
  • 5:27 - 5:32
    per non farlo succedere.
    Così non sarà ucciso né ferito.
  • 5:32 - 5:33
    Benissimo.
  • 5:34 - 5:37
    Ci sono cose nei progetti,
    che, se succedessero,
  • 5:37 - 5:38
    potremmo morire
    o ferirci.
  • 5:38 - 5:39
    Sprecare tempo,
  • 5:39 - 5:42
    denaro, danneggiare la reputazione,
  • 5:42 - 5:43
    distruggere il rendimento,
  • 5:43 - 5:46
    persino ferire persone vere.
  • 5:46 - 5:50
    e noi project manager dobbiamo prevedere
    tutto questo e non farle accadere.
  • 5:50 - 5:52
    Innanzitutto proteggere noi stessi.
  • 5:52 - 5:53
    Evitarli.
  • 5:54 - 5:58
    Ci sono incertezze importanti per il topo?
  • 6:00 - 6:01
    Beh, sì...
  • 6:01 - 6:02
    il formaggio.
  • 6:03 - 6:06
    Un'incertezza che conta moltissimo.
  • 6:06 - 6:08
    "Prenderò il formaggio dalla trappola"?
  • 6:09 - 6:10
    Potrebbe, oppure no.
  • 6:11 - 6:14
    Se non lo prendesse
    avrebbe fallito.
  • 6:15 - 6:17
    Deve quindi gestire due incertezze,
  • 6:17 - 6:20
    una pessima - potrebbe morire o ferirsi-
  • 6:20 - 6:23
    l'altra positiva - prendere il formaggio.
  • 6:23 - 6:25
    Ciò che deve fare,
  • 6:25 - 6:29
    è gestire entrambe
    contemporaneamente.
  • 6:29 - 6:32
    Come project manager, dobbiamo
    fare lo stesso.
  • 6:33 - 6:36
    E dobbiamo farlo nel
    modo migliore -
  • 6:36 - 6:41
    talvolta c'è un modo migliore di prendere
    il formaggio senza morire né ferirsi.
  • 6:41 - 6:45
    Nei progetti, dobbiamo evitare che
    accadano brutte cose,
  • 6:45 - 6:48
    Ma dobbiamo anche ottenere
    il formaggio dai progetti.
  • 6:49 - 6:52
    "Allora cosa significa 'formaggio'
    nel tuo progetto"?
  • 6:52 - 6:54
    "Cos'è il 'formaggio'"?
  • 6:55 - 6:57
    Il 'formaggio' è il valore.
  • 6:57 - 6:58
    Il 'formaggio' sono i vantaggi.
  • 6:59 - 7:02
    Sono i prodotti e i servizi
    che la gente vuole e necessita.
  • 7:02 - 7:04
    Il 'formaggio' è soddisfare i clienti.
  • 7:04 - 7:07
    Il 'formaggio' è la buona merce
    che cerchiamo di
  • 7:07 - 7:08
    tirare fuori da progetti difficili.
  • 7:09 - 7:12
    Se non facciamo niente di male -
  • 7:12 - 7:16
    non sprechiamo tempo, né denaro,
    non danneggiamo la reputazione -
  • 7:16 - 7:18
    ma non creiamo valore,
  • 7:18 - 7:19
    abbiamo fallito.
  • 7:20 - 7:23
    Se il topo non muore ma non
    prende il formaggio, ha fallito.
  • 7:24 - 7:28
    Se creiamo vantaggi, ma sprechiamo tempo,
    denaro e distruggiamo la reputazione,
  • 7:28 - 7:29
    abbiamo fallito.
  • 7:30 - 7:33
    E se il topo prende il formaggio
    e muore,
  • 7:33 - 7:34
    ha fallito.
  • 7:34 - 7:36
    Quindi dobbiamo fare entrambe le cose.
  • 7:36 - 7:39
    Quando pensiamo al rischio
    e all'impatto,
  • 7:39 - 7:42
    ci sono due tipi di impatto che contano.
  • 7:43 - 7:45
    Negativi e positivi.
  • 7:45 - 7:48
    Incertezze che possono nuocere
    al progetto,
  • 7:49 - 7:52
    e incertezze che lo possono aiutare.
  • 7:52 - 7:56
    Sono entrambe importanti
    e entrambe devono essere gestite.
  • 7:57 - 7:59
    Per quelle abbiamo un'altra parola.
  • 7:59 - 8:04
    Ecco la definizione di rischio del
    Project Management Institute, il PMI,
  • 8:04 - 8:06
    dalla guida al Pmbok.
  • 8:06 - 8:08
    È simile a quelle già viste:
  • 8:08 - 8:12
    evento o condizione incerta, che,
    se verificata, ha effetto su un obiettivo.
  • 8:13 - 8:19
    Ma la PMI sa del topo. Sa del formaggio
    e della trappola,
  • 8:19 - 8:22
    e ha aggiunto tre parole alla
    definizione di rischio.
  • 8:23 - 8:26
    Non le parole 'formaggio', e 'trappole'.
  • 8:26 - 8:29
    Sono le parole 'positivo o negativo'.
  • 8:30 - 8:34
    Questo ci dice che ci sono
    rischi buoni e rischi cattivi.
  • 8:35 - 8:38
    L'abbiamo sentito in altri interventi,
    questa mattina.
  • 8:39 - 8:43
    Nella situazione incerta che questo paese
    affronta continuando
  • 8:43 - 8:46
    con i cambiamenti già iniziati,
    ci sono dei pericoli.
  • 8:46 - 8:48
    Alcune cose possono andare male.
  • 8:48 - 8:50
    E dovete conoscerle per affrontarle.
  • 8:50 - 8:53
    Ma ci sono anche delle opportunità.
  • 8:53 - 8:56
    Potrebbero esserci delle
    buone incertezze.
  • 8:57 - 8:59
    E bisogna individuare anche quelle,
  • 9:00 - 9:03
    e cercare di adoperarsi per
    farle succedere.
  • 9:03 - 9:05
    È così anche nei nostri progetti.
  • 9:05 - 9:07
    nelle vite personali,
  • 9:07 - 9:09
    e anche a livello nazionale.
  • 9:10 - 9:14
    Parlerò di alcune di questi aspetti
    nell'intervento del pomeriggio.
  • 9:15 - 9:19
    Ecco la definizione del PMI. Gli altri
    standard sono davvero molto simili.
  • 9:20 - 9:21
    Lo standard ISO, qui in basso,
  • 9:21 - 9:26
    dice: 'Il rischio è l'effetto
    di incertezza negli obiettivi'.
  • 9:27 - 9:29
    Notate, l'effetto può essere
    positivo o negativo.
  • 9:31 - 9:35
    L'APM, Associazione Project Management
    del Regno Unito dice lo stesso.
  • 9:35 - 9:40
    Abbiamo quindi questa idea nuova,
    che il rischio è un concetto double face.
  • 9:41 - 9:44
    L'impressione è la stessa,
    il termine che si usa per rischio,
  • 9:44 - 9:48
    si pensa spesso a cose negative,
    ma può indicare anche cose buone.
  • 9:48 - 9:50
    Non è vero?
  • 9:50 - 9:52
    È un termine vago.
  • 9:52 - 9:55
    Ci sono rischi buoni
    e rischi cattivi.
  • 9:56 - 9:59
    Nel nostro progetto
    il processo di gestione del rischio,
  • 10:00 - 10:03
    dovremo cercare le trappole
    e evitarle,
  • 10:03 - 10:06
    proteggerci e impedire che accadano.
  • 10:06 - 10:09
    Ma dovremmo anche cercare
    il formaggio
  • 10:09 - 10:12
    dargli la caccia e adoperarci per
    prenderlo,
  • 10:12 - 10:15
    per ottenere il massimo
    vantaggio con il minimo costo.
  • 10:16 - 10:19
    Ecco perché la gestione del rischio
    è così importante
  • 10:20 - 10:23
    per il successo del progetto: perché
    influenza gli obiettivi.
  • 10:24 - 10:27
    Ci da le migliori opportunità
    di raggiungere gli obiettivi.
  • 10:29 - 10:30
    Come ci riusciamo?
  • 10:31 - 10:33
    Se pensiamo al processo di
    gestione del rischio,
  • 10:34 - 10:36
    esso ha a che fare con molti aspetti.
  • 10:37 - 10:40
    Se il rischio è l'incertezza che
    incide sugli obiettivi,
  • 10:40 - 10:42
    dobbiamo conoscere i nostri obiettivi.
  • 10:42 - 10:44
    Poi, dobbiamo identificare le
    incertezze.
  • 10:45 - 10:48
    Quelle che potrebbero
    influire sugli obiettivi.
  • 10:49 - 10:53
    E ricordare che potrebbero essere buone
    o cattive, minacce e opportunità.
  • 10:54 - 10:57
    Ciò procura un lungo elenco di incertezze
    che contano,
  • 10:57 - 10:58
    ma non tutte allo stesso modo.
  • 10:59 - 11:04
    Perciò il prossimo passo è dare
    delle priorità, e farsi delle domande:
  • 11:04 - 11:07
    "Quanto è incerto,
    e quanto conta"?
  • 11:07 - 11:10
    Poi fare una lista di rischi per priorità.
  • 11:10 - 11:14
    Conoscendo le peggiori minacce e
    le opportunità migliori,
  • 11:15 - 11:17
    in modo da poterle affrontare.
  • 11:18 - 11:19
    Poi si pianifica come reagire.
  • 11:19 - 11:23
    Si pensa a cosa sarebbe appropriato
    per far cessare le cose cattive
  • 11:23 - 11:25
    e per far succedere quelle buone.
  • 11:26 - 11:29
    Una volta deciso, andiamo avanti.
  • 11:30 - 11:34
    E il rischio muta costantemente
    pertanto dovremo farlo di nuovo,
  • 11:34 - 11:36
    e vedere cosa è cambiato.
  • 11:37 - 11:42
    potremmo esprimere questo processo come
    delle domande che devono essere poste,
  • 11:42 - 11:46
    e continuare a porle riguardo al progetto.
  • 11:46 - 11:50
    In effetti, sono domande per
    tutti gli usi.
  • 11:50 - 11:54
    Si possono usare per il prossimo
    avanzamento di carriera.
  • 11:55 - 11:59
    Oppure per decidere
    della pensione.
  • 11:59 - 12:04
    Domande per stabilire come
    educare i figli,
  • 12:04 - 12:09
    o per decidere come investire
    la ricchezza del paese.
  • 12:10 - 12:12
    Ecco le domande:
  • 12:12 - 12:15
    "Cosa cerchiamo di ottenere"?
    Stabilire degli obiettivi.
  • 12:16 - 12:18
    "Per ottenere questo, cosa
    potrebbe influenzarci?"
  • 12:19 - 12:21
    Identificare i rischi.
  • 12:21 - 12:24
    poi: "Avendo in mano una lista di rischi,
    quali sono i più importanti"?
  • 12:25 - 12:27
    Dare le priorità
    e stabilire i rischi.
  • 12:28 - 12:30
    "Cosa è possibile fare"?
  • 12:30 - 12:34
    Pianificare le reazioni e agire,
    mettendo in atto le reazioni.
  • 12:35 - 12:39
    Infine: "Ha funzionato e cosa è cambiato"?
    Verificare i rischi.
  • 12:39 - 12:44
    Se guardiamo al processo della gestione
    del rischio, possiamo legare ogni passo
  • 12:44 - 12:47
    del processo ad una di queste domande.
  • 12:47 - 12:50
    Ecco perché la gestione
    del rischio è così semplice.
  • 12:50 - 12:56
    Perché non facciamo altro che
    fare e rispondere a domande ovvie.
  • 12:56 - 13:01
    Chiunque facendo qualcosa d'importante
    farebbe queste domande:
  • 13:01 - 13:04
    "Cosa cerco di fare?"
    "Come mi condizionerà?"
  • 13:04 - 13:06
    "Quali sono le più importanti?"
    "Cosa dovrei fare io?"
  • 13:06 - 13:09
    "Ha funzionato?"
    "E adesso?"
  • 13:10 - 13:14
    Puoi farti le stesse domande
    andando al lavoro il lunedì mattina,
  • 13:14 - 13:16
    o tutti i sabato mattina.
  • 13:16 - 13:18
    Puoi chiederti, ad esempio
  • 13:18 - 13:21
    "Oggi cosa voglio ottenere?"
    "Nella settimana?"
  • 13:21 - 13:24
    "Cosa può colpirmi e
    quali sono le maggiori"?
  • 13:24 - 13:25
    "Cosa dovrei fare?"
  • 13:25 - 13:30
    Si può gestire il rischio facilmente,
    o usarlo come struttura per
  • 13:30 - 13:35
    un processo di rischio più complesso,
    che comprende molti incontri,
  • 13:35 - 13:39
    gruppi di stakeholder e
    molte analisi e statistiche.
  • 13:39 - 13:41
    Le domande sono le stesse.
  • 13:42 - 13:45
    Vorrei quindi che ricordaste
    due cose importanti.
  • 13:45 - 13:49
    Primo, il rischio è l'incertezza
    che conta.
  • 13:50 - 13:54
    Secondo, queste domande,
    queste sei domande.
  • 13:55 - 13:58
    Perché sono il nocciolo,
    le basi della gestione del rischio,
  • 13:58 - 14:01
    una cosa davvero molto, molto facile.
  • 14:01 - 14:06
    Ora, nel tempo che ci resta, voglio
    parlare di due parti del processo,
  • 14:06 - 14:11
    e dare a tutti noi
    l'opportunità di testarle.
  • 14:11 - 14:14
    Fare l'identificazione, chiaramente
    molto importante,
  • 14:14 - 14:18
    perché se non si identificano i rischi,
    non si riesce a gestirli.
  • 14:19 - 14:22
    E la pianificazione delle reazioni.
  • 14:22 - 14:26
    Capire come affrontare
    le incertezze identificate.
  • 14:27 - 14:30
    Ecco, iniziamo pensando a questo:
    identificare i rischi.
  • 14:30 - 14:32
    Come individuiamo tutti i rischi?
  • 14:33 - 14:35
    Beh, non si può.
  • 14:35 - 14:39
    Non si possono individuare tutti i rischi
    perché ce ne sono alcuni che
  • 14:39 - 14:41
    non si possono prevedere.
  • 14:41 - 14:44
    Sono i rischi emergenti,
    rischi nuovi, diversi
  • 14:45 - 14:49
    e di questi parlerò più tardi
    durante la lezione del pomeriggio.
  • 14:49 - 14:55
    Adesso vogliamo individuare i rischi
    conosciuti: quelli che si possono trovare.
  • 14:55 - 14:59
    Non vogliamo che ci qualcuno nel
    nostro team veda un rischio
  • 14:59 - 15:00
    ma non lo dica a nessuno.
  • 15:00 - 15:05
    Perciò questo processo si occupa
    delle incertezze che contano,
  • 15:05 - 15:07
    di individuarle per agire
    di conseguenza.
  • 15:07 - 15:09
    Ci sono molte tecniche,
  • 15:09 - 15:12
    brainstorming, workshop,
    check-list,
  • 15:12 - 15:15
    testare le ipotesi e così via.
  • 15:15 - 15:18
    Ma vorrei rispondere a una
    domanda importante,
  • 15:18 - 15:20
    una diversa dalle tecniche.
  • 15:21 - 15:24
    È la domanda: "Stiamo
    trovando i rischi veri"?
  • 15:25 - 15:30
    Quando vai a un workshop sul rischio
    e scrivi cose nell'elenco del rischio,
  • 15:30 - 15:34
    sono proprio le incertezze che
    contano per il tuo progetto?
  • 15:34 - 15:40
    Sono proprio le cose che possono portare
    fuori strada o aiutano davvero?
  • 15:41 - 15:43
    O solo solo cose banali?
  • 15:43 - 15:46
    Quando tutti i progetti hanno problemi
    con le condizioni,
  • 15:47 - 15:50
    le risorse, le verifiche.
    Sono cose che
  • 15:50 - 15:53
    vengono sempre fuori, ed esistono
    progetti per risolverli.
  • 15:54 - 15:56
    Ma sono questi i rischi reali?
  • 15:56 - 15:59
    Vorrei suggerirvi che spesso
    nei registri del rischio
  • 16:00 - 16:02
    confondiamo i rischi reali con altro.
  • 16:03 - 16:08
    Spesso li confondiamo con le cause,
    da dove proviene il rischio?
  • 16:09 - 16:13
    Oppure con gli effetti che producono,
    cosa fanno se accadono?
  • 16:14 - 16:17
    Ma i rischi sono incertezze che contano.
  • 16:18 - 16:20
    Non sono né cause, né effetti.
  • 16:20 - 16:25
    Allora le cause sono cose reali.
  • 16:25 - 16:26
    È vero che il progetto è difficile,
  • 16:27 - 16:29
    è vero che sono in pochi
    a occuparsi del progetto.
  • 16:30 - 16:33
    è vero che il cliente non ha
    ancora firmato il contratto.
  • 16:34 - 16:37
    Questi non sono rischi, sono fatti.
  • 16:37 - 16:38
    Potrebbero essere aspetti.
  • 16:38 - 16:42
    Potrebbero essere problemi, ma non
    rischi perché non sono incerti.
  • 16:43 - 16:46
    Molti scrivono queste cose nel
    registro del rischio.
  • 16:46 - 16:48
    "Non abbiamo tempo
    per il progetto"
  • 16:48 - 16:49
    "È un rischio!"
  • 16:49 - 16:51
    No, è un problema.
  • 16:52 - 16:55
    A volte confondiamo i rischi
    con i loro effetti.
  • 16:55 - 16:59
    Potrebbe esserci un imprevisto,
    o un ritardo.
  • 16:59 - 17:02
    Quelli non sono rischi,
    sono gli effetti dei rischi,
  • 17:02 - 17:07
    come lo gestiamo, il ritardo?
    Se sei in ritardo, sei in ritardo.
  • 17:07 - 17:11
    Noi vogliamo sapere
    perché potresti tardare?
  • 17:11 - 17:15
    Quale evento non pianificato può
    provocare il ritardo?
  • 17:16 - 17:19
    Ecco che i rischi si trovano
    tra le cause e gli effetti.
  • 17:20 - 17:24
    Non possiamo gestire le cause, perché
    sono dei fatti, succedono.
  • 17:24 - 17:27
    Non vogliamo gestire gli effetti
    perché possono non esserci.
  • 17:28 - 17:31
    Ma possiamo gestire i rischi
    che si stanno nel mezzo
  • 17:31 - 17:33
    perché non si sono ancora verificati.
  • 17:34 - 17:38
    La gestione del rischio deve
    separare i rischi dalle
  • 17:38 - 17:41
    loro cause e dai
    loro effetti.
  • 17:42 - 17:46
    Io esamino centinaia di registri
    del rischio in giro per il mondo.
  • 17:47 - 17:52
    Ho lavorato in 48 paesi, in ogni
    continente e cultura.
  • 17:52 - 17:56
    Beh, non in Antartide, troppo freddo.
    Ma in quasi ogni continente.
  • 17:57 - 18:02
    E oltre la metà delle voci nei
    registri del rischio sono cause o effetti.
  • 18:03 - 18:04
    Oltre la metà.
  • 18:04 - 18:07
    Perciò ciò che tentiamo di gestire
    nel registro del rischio
  • 18:07 - 18:10
    non sono rischi e la gente
    si sorprende che non funzioni.
  • 18:12 - 18:16
    Allora come separiamo causa, rischio
    e effetto. Ecco un test.
  • 18:17 - 18:20
    Queste affermazioni sono
    scritte come note.
  • 18:20 - 18:22
    O potete pensarci facendolo
  • 18:22 - 18:26
    Ogni affermazione è semplice
    è una di queste cose.
  • 18:26 - 18:28
    Una causa è una cosa reale oggi.
  • 18:29 - 18:32
    Un rischio è un'incertezza che potrebbe
    verificarsi o no.
  • 18:32 - 18:35
    L'effetto è il perché conta
    per l'obiettivo.
  • 18:36 - 18:39
    D'accordo? Dovete pensare
    a cosa sono.
  • 18:39 - 18:42
    Il progetto si svolgerà
    in un paese del terzo mondo.
  • 18:42 - 18:44
    Causa? Rischio? O effetto?
    Cose ne pensate?
  • 18:45 - 18:46
    Causa! Ottimo.
  • 18:46 - 18:50
    È un fatto, da cui potrebbero
    derivare incertezze.
  • 18:50 - 18:55
    Potremmo non avere le risorse necessarie,
    o avere problemi di sicurezza.
  • 18:55 - 19:00
    Forse non ci pagheranno. Sono
    incertezze derivanti dal fatto.
  • 19:01 - 19:04
    I tassi d'interesse potrebbero scendere.
  • 19:04 - 19:05
    È un rischio.
  • 19:05 - 19:07
    O rimanere stabili,
    oppure salire
  • 19:07 - 19:10
    Potremmo sforare il budget.
  • 19:10 - 19:11
    È un effetto.
  • 19:11 - 19:14
    Miliardi di cose potrebbero
    sforare il budget,
  • 19:14 - 19:15
    una sono i tassi d'interesse.
  • 19:15 - 19:17
    D'accordo? Erano facili.
    E questo?
  • 19:17 - 19:20
    Il clima potrebbe essere migliore.
  • 19:20 - 19:22
    Il rischio lo stesso o peggiore.
  • 19:23 - 19:26
    Pessima cosa se vendeste ombrelli.
  • 19:27 - 19:30
    Sarebbe un vantaggio
    se vendeste gelato.
  • 19:31 - 19:33
    Dipende dal progetto.
  • 19:34 - 19:36
    Mm, sono allergico ai gamberi.
  • 19:38 - 19:40
    È una causa, un fatto.
  • 19:40 - 19:44
    Quale rischio deriva da
    questo fatto, questa causa?
  • 19:48 - 19:50
    Potrei forse ammalarmi?
  • 19:50 - 19:53
    Avere una reazione.
    Stare molto male. Morire.
  • 19:55 - 19:58
    Tutti questi sono effetti.
    Giusto?
  • 19:59 - 20:01
    Ma se capita qualcosa
    di non pianificato,
  • 20:01 - 20:04
    poiché sono allergico,
    potrei ammalarmi.
  • 20:05 - 20:07
    Cos'è il cosa?
  • 20:07 - 20:09
    Forse mangio gamberi senza saperlo.
  • 20:10 - 20:14
    Allora controllo, qui ci sono gamberi?
    Sapete, evito cibi con i gamberi.
  • 20:15 - 20:18
    Gestisco il rischio, non l'effetto.
    Non la causa.
  • 20:18 - 20:22
    D'accordo, usiamo un'altra tecnica,
    una nuova.
  • 20:23 - 20:26
    È un fatto, è un requisito,
    bisogna farlo.
  • 20:26 - 20:30
    Dobbiamo introdurre errori di scrittura
    ma è solo un fatto.
  • 20:30 - 20:31
    Un obbligo per il progetto.
  • 20:31 - 20:33
    Il fornitore che non consegna
    in tempo è un rischio.
  • 20:34 - 20:36
    Mm, va troppo veloce.
  • 20:36 - 20:39
    Potrebbe non funzionare per alcuni motivi.
  • 20:39 - 20:41
    Vedete il colore, è un effetto.
  • 20:41 - 20:45
    Bene, andrò più lento. Oh,
    non siamo abbastanza.
  • 20:47 - 20:51
    Sì, è una causa. E, infine,
    rischiamo di essere in ritardo.
  • 20:54 - 20:57
    Mm... È un effetto, giusto?
  • 20:58 - 21:01
    Perché volete sapere qual è il rischio
    se siete in ritardo.
  • 21:02 - 21:03
    Essere in ritardo è un effetto.
  • 21:03 - 21:09
    A parte i gamberi, tutte le cose blu
    e verdi presenti nei registri del rischio.
  • Not Synced
    L'ambiente del progetto, nuove tecnologie
    mancanza di risorse, o sforare il budget.
  • Not Synced
    mancato rendimento, consegna ritardata.
    Questi non sono rischi.
  • Not Synced
    Sono cause o effetti.
  • Not Synced
    Se guardiamo un vero registro del rischio
    lo avete nel materiale,
  • Not Synced
    se volete farlo dopo,
    possiamo fare un altro esercizio.
  • Not Synced
    La pagina seguente,
    se girate pagina
  • Not Synced
    sono scritte più in grande,
  • Not Synced
    solo in Inglese, però.
  • Not Synced
    Dovremo provvedere.
  • Not Synced
    Mm. provate questo esercizio
    su un vero registro del rischio.
  • Not Synced
    I chiesto a un mio cliente,
    i 10 rischi top.
  • Not Synced
    Ecco cosa mi hanno dato.
  • Not Synced
    Non sono rischi. Sono un
    misto di tutto.
  • Not Synced
    Dovreste farlo sul serio sul
    vostro registro del rischio.
  • Not Synced
    Vi mostro cosa successe quando
    lo feci sul loro.
  • Not Synced
    Trovai questo miscuglio di cose.
  • Not Synced
    La macchina odierna non è abbastanza
    veloce per le verifiche. È un fatto.
  • Not Synced
    E una causa.
  • Not Synced
    Significa che forse non possiamo
    verificare il rendimento
  • Not Synced
    finché si usa l'hardware di produzione.
  • Not Synced
    Quello è il rischio.
  • Not Synced
    Perciò nella dichiarazione
    ci sono due cose.
  • Not Synced
    Quella sotto è un fatto.
  • Not Synced
    Il fornitore ha identificato un tot
    di aspetti di fruibilità.
  • Not Synced
    Bene, e allora?
  • Not Synced
    Che differenza fa?
  • Not Synced
    Lo codifico con un colore,
    per venirvi incontro.
  • Not Synced
    Mm.
  • Not Synced
    Dovrete farlo da soli, se
    volete fare tutto l'esercizio.
  • Not Synced
    Mmm. Ci sono molte cose nel cosiddetto
    registro del rischio.
  • Not Synced
    E Mi aspetto che i vostri siano simili.
  • Not Synced
    Che abbiate nel registro del rischio
    solo semplici fati.
  • Not Synced
    O miscugli di rischi
    e altre cose.
  • Not Synced
    Ora, in questa lista ce ne
    sono due molto interessanti.
  • Not Synced
    Questo e questo.
    Hanno entrambi tre colori.
  • Not Synced
    Perché hanno una causa, un
    rischio e un effetto.
  • Not Synced
    Prendiamo questo. Il team non
    ha un progetto documentato.
  • Not Synced
    Per la funzione. È un fatto.
  • Not Synced
    E allora?
  • Not Synced
    Beh, c'è il rischio
    che la struttura
  • Not Synced
    non supporti
    la funzionalità richiesta.
  • Not Synced
    Potrebbe succedere perché non
    avete un progetto documentato.
  • Not Synced
    Perché ci preoccupiamo?
  • Not Synced
    Se capita, i requisiti non
    vengono rispettati.
  • Not Synced
    o ci sarà un alto numero di difetti.
  • Not Synced
    Ciò si ripercuote sugli obiettivi
    di rendimento e qualità.
  • Not Synced
    Ora abbiamo tre cose,
    sappiamo cos'è il rischio.
  • Not Synced
    Il rischio è che la struttura
    non supporti la funzionalità.
  • Not Synced
    Sappiamo perché succede,
    perché non c'è un progetto documentato.
  • Not Synced
    Non raggiungere i requisiti, può avere
    un impatto sul progetto,
  • Not Synced
    come fornire dei difetti.
  • Not Synced
    Sono cose utili da sapere.
  • Not Synced
    E se ogni descrizione del rischio
    avrà queste cose, vi sarà d'aiuto.
  • Not Synced
    Quindi raccomandiamo
    di fare una descrizione del rischio
  • Not Synced
    che comprende tre parti.
  • Not Synced
    Che dica: "a seguito di" un fatto.
    una causa. Poi capitano le incertezze.
  • Not Synced
    Potrebbero o anche no.
  • Not Synced
    Se capitassero, sarebbe un rischio.
  • Not Synced
    E in caso potrebbe
  • Not Synced
    incidere sugli obiettivi.
  • Not Synced
    Lo raccomandiamo noi, il PMI, e lo
    standard ISO.
  • Not Synced
    E le linee guida per le buone prassi.
  • Not Synced
    Descrivete il rischio in
    queste tre tappe.
  • Not Synced
    Cosa sappiamo, che incertezze nascono,
    e perché è importante?
  • Not Synced
    Così possiamo usarli per aiutarci
    a gestire il rischio.
  • Not Synced
    Ci sono parole precise
    per descrivere i fatti.
  • Not Synced
    È vero. È successo.
    Capita.
  • Not Synced
    E parole incerte per descrivere il
    rischio. Potrebbe, oppure no.
  • Not Synced
    È possibile.
  • Not Synced
    E parole al condizionale
    che dicono cosa succederà
  • Not Synced
    se si incorre nel rischio.
  • Not Synced
    Forse ogni lingua è diversa.
  • Not Synced
    Ma forse possiamo usare
    il linguaggio per aiutarci.
  • Not Synced
    Vorrei provare, con voi
  • Not Synced
    l'esercizio che faremo tra
    un attimo,
  • Not Synced
    descrivere il rischi
    in quelle tre parti.
  • Not Synced
    Cosa sappiamo?
  • Not Synced
    Che incertezze provoca?
  • Not Synced
    Perché conta per i
    nostri obiettivi?
  • Not Synced
    Raccomando di provare da soli
  • Not Synced
    un registro del rischio del progetto,
    e vedete la differenza.
Title:
"Managing risk in practice" workshop
Description:

more » « less
Video Language:
English
Team:
Captions Requested
Duration:
35:49

Italian subtitles

Incomplete

Revisions Compare revisions