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Lawrence Lessig: The Architecture of Access to Scientific Knowledge

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    Lawrence Lessig: Grazie mille. È bellissimo essere qui.
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    Bello come quella volta che ho tenuto il discorso alla Pixar.
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    Penso a questi due eventi come i momenti culminanti della mia carriera.
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    Quindi, vi ringrazio molto per avermi invitato.
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    Ho un paio di piccoli spunti che vorrei usare come introduzione ad una riflessione,
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    sulla natura dell'accesso alla conoscenza scientifica nel contesto di Internet,
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    e usare quella premessa come un punto di partenza verso una riflessione comune su cosa si dovrebbe fare.
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    Così ecco la prima idea.
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    Vorrei chiamarla l'"effetto-White"
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    Denominandolo così dal Giudice Byron White, il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti,
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    nominato da John F. Kennedy - eccolo qui nel 1962
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    - conosciuto in precedenza come "Scheggia" White della squadra di football della Yale University.
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    Quando fu nominato alla Corte Suprema, era un noto liberale,
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    un rinomato liberale, l'unico incaricato che John Kennedy aveva alla Corte Suprema.
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    Tuttavia "Scheggia" White invecchiò, ed è probabilmente più famoso per una sentenza infamante,
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    che emise a nome della Corte Suprema, la 'Bowers contro Hardwick',
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    un giudizio in cui la Corte Suprema confermò la penalizzazione delle leggi sulla sodomia,
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    con il brano: 'In questo contesto, sostenere che il diritto ad assumere
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    un comportamento del genere' - la sodomia omosessuale - 'sia "profondamente radicato nella storia e nella tradizione di questa Nazione"
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    o addirittura "implicito nel concetto di libertà regolamentata" è, nella migliore delle ipotesi, faceto.'
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    Ora, questo è quello a cui voglio pensare come "effetto-White".
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    Essere un liberale o un progressista è sempre relativo a un momento, e quel momento può cambiare,
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    e in troppi non sono più liberali o progressisti.
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    Bene, questo era l'"effetto-White". Ecco la seconda idea.
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    L'Harvard Gazette è una sorta di pubblicazione promozionale della Harvard University,
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    che parla di tutte le cose felici di Harvard.
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    Sicché, ecco un articolo che ha riportato, su di una eccezionale macro-economista,
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    Gita Gopinath, da poco venuta a Harvard, ha ricevuto la cattedra l'anno scorso
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    ed è uno dei macroeconomisti più influenti negli Stati Uniti in questo momento.
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    Questo articolo parla del suo lavoro e della sua ricerca, e proprio alla fine,
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    troviamo questo passaggio sconcertante, dove si dice:
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    'Praticamente, gli scaffali nel suo nuovo ufficio sono vuoti, poiché, ha detto Gopinath,
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    "Tutto quello che mi serve è su internet ora"'
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    Bene, questa è la seconda idea. Ecco la premessa.
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    Dunque, la legge sul copyright è una normativa da parte dello Stato intesa a modificare
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    un regolamento da parte del mercato. Si tratta di un diritto esclusivo, un diritto di monopolio,
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    un diritto di proprietà concesso dallo Stato, che è necessario
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    per ovviare a un'inevitabile fallimento del mercato.
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    Ora, dicendo che è necessario per ovviare a un'inevitabile fallire del mercato,
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    Mi sto autoetichettando come cultore pro-copyright,
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    nel senso che credo che il copyright sia necessario. Anche nell'era digitale,
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    in particolare nell'era digitale, il copyright è necessario per realizzare
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    alcuni incentivi che altrimenti andrebbero perduti.
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    Ma nell'era di Internet, quello che abbiamo visto come una lotta sul diritto d'autore,
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    circa lo scopo del diritto d'autore, condotta in modo particolarmente assiduo nell'ambito
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    della battaglia per i diritti degli artisti, in particolare, in campo musicale,
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    dove un massiccia 'condivisione' - condivisione che è tecnicamente illegale - ha portato a una lotta
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    combattuta dagli artisti e soprattutto da parte dei rappresentanti degli artisti.
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    E noi del movimento Free Culture, abbiamo sfidato le persone
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    che hanno sostenuto quella battaglia.
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    E difendono il diritto d'autore nel contesto di quella battaglia.
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    Ma se passiamo sopra al clamore di questo conflitto, la cosa importante da tenere a mente
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    è che entrambe le parti in questa lotta riconoscono l'essenzialità del copyright
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    per un determinato lavoro creativo,
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    e che occorre rispettare il diritto d'autore per quel lavoro creativo.
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    Noi, del movimento Free Culture, dobbiamo rispettare la proprietà intellettuale per quel lavoro
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    Dobbiamo riconoscere che c'è spazio per una politica ragionevole del copyright
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    al fine di tutelare e incentivare quel lavoro.
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    Ma, tuttavia - ecco la distinzione importante -
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    Non solo gli artisti fanno affidamento sul copyright, il copyright è anche invocato dagli editori,
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    e gli editori sono una razza a parte.
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    Non dobbiamo essere così negativi come John Milton quando ha scritto: gli editori sono
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    "Titolari di vecchi brevetti e monopolizzatori nel settore dei libri
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    - uomini che non si affaticano in una professione onesta, ai quali la cultura è in debito (loro sono in debito verso la cultura?) "
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    Non c'è bisogno di andare molto lontano per riconoscere perché gli editori sono diversi,
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    che il problema economico per gli editori è diverso
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    dai problemi economici presentati dall'atto creativo.
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    Allora, per chi è il copyright? Per gli editori o per gli artisti?
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    Beh, fin dalla nascita del concetto di diritto d'autore nella tradizione anglo-americana,
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    lo Statute of Anne del 1710, esiste questo dibattito sul fatto se il copyright
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    fosse da intendersi per gli editori o per gli artisti.
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    Quando lo Statute of Anne è stato originariamente introdotto, ha attribuito un termine perpetuo del diritto d'autore,
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    che gli editori hanno inteso come una tutela nei loro confronti.
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    E' stato poi corretto per dare solo un periodo limitato di copyright.
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    Gli editori rimasero perplessi su questo, perché non avrebbe avuto senso dare un periodo limitato
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    nel caso in cui fosse l'editore a dover essere tutelato.
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    Nel 1769, un caso giudiziario, nella causa Millar contro Taylor sembrò suggerire che
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    nonostante i limiti dello Statuto of Anne, il copyright avesse una durata perpetua.
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    Ma nel 1774, in un caso molto famoso su questo libro, "Le Stagioni", di James Thomson,
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    la House of Lords decretò che i diritti d'autore protetti dallo Statute of Anne erano limitati,
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    ritenendo per la prima volta che le opere dell'ingegno potessero diventare di pubblico dominio.
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    E per la prima volta nella storia inglese, delle opere, compreso Shakespeare,
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    diventarono di pubblico dominio. E in quel momento, si può dire che è nata la Free Culture.
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    Questo ha inoltre chiarito che il copyright non era destinato all'editore.
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    Pur avendone beneficiato gli editori, era un diritto creativo
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    e un diritto dell'autore. Nonostante ne traessero profitto gli editori, il copyright era per gli autori.
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    Quindi, faccio notare questi ovvi confini circa la portata del copyright
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    perché si tende a dimenticarli. Abbiamo combattuto una battaglia nel contesto del diritto d'autore
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    laddove il copyright è essenziale, e stiamo prestando troppa poca attenzione
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    a una battaglia in un contesto in cui il copyright non è essenziale.
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    Intendo nel contesto della scienza, nel contesto a cui la Gopinath alludeva
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    quando affermava la disponibilità di ogni cosa su Internet.
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    E la conseguenza del calo di attenzione a questo secondo ambito
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    entro il quale questa disputa viene contesa è che qui c'è un problema
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    di cui troppo pochi si accorgono.
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    Dunque, cerchiamo di pensare a questa affermazione che oramai c'è tutto su Internet.
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    Che cosa vuol dire?
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    Ecco un esempio particolare per valutare che cosa significa.
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    Gran parte del mio lavoro, in questi giorni, si sta concentrando sulla corruzione
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    nel contesto di questa istituzione, il Congresso.
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    Così diciamo che volevamo studiare, volevate studiare con me,
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    la corruzione in questo contesto. Andate su Google Scholar e impostate una ricerca per "campagna di finanziamento"
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    Ecco i primi risultati che sarebbero estratti da tale ricerca.
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    Quindi supponiamo che vogliate sfogliare questi articoli
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    e farvi un'idea di cos'è una campagna di finanziamento e come potrebbe essere collegata alla corruzione nel Congresso.
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    Ecco qui i primi 10 articoli. Il primo, molto famoso
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    dei miei ex colleghi Pam Karlan e Sam Issacharoff.
  • 8:34 - 8:38
    Scoprireste che, per avere accesso a questo articolo, dovreste pagare $ 29.95.
  • 8:39 - 8:43
    Per il secondo articolo, archiviato in JSTOR, dovreste passare per avere il permesso
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    dalla Columbia Law Review - non è del tutto chiaro come si dovrebbe fare.
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    Terzo articolo, di nuovo, $ 29.95. Il quarto articolo, protetto da Questia,
  • 8:52 - 8:59
    veniamo a sapere che è possibile ottenere una prova di 1 giorno gratuito per tutti questi articoli della Oxford University Press,
  • 8:59 - 9:02
    devi solo pagare, quando quel giorno è finito, 99 dollari
  • 9:02 - 9:03
    per continuare per un anno.
  • 9:03 - 9:06
    Ancora, il quarto articolo, protetto da JSTOR.
  • 9:06 - 9:10
    Il quinto articolo, è un articolo di economia, quindi il prezzo è bello in evidenza:
  • 9:10 - 9:12
    10 dollari per acquistare l'accesso a questo articolo.
  • 9:12 - 9:15
    Ecco il settimo articolo, Columbia Law Review.
  • 9:15 - 9:20
    ottavo articolo, Columbia Law Review, nono articolo, protetto ancora da JSTOR,
  • 9:20 - 9:28
    decimo articolo, $ 29.95. Quindi, in che modo è accessibile questa informazione al pubblico?
  • 9:29 - 9:33
    Ebbene, a uno solo di questi è possibile ottenere l'accesso a titolo gratuito, almeno per una volta,
  • 9:33 - 9:40
    Per un altro di loro puoi pagare $ 10. Per 3 di loro, $ 29.95, e per 5 di loro, condizioni sconosciute,
  • 9:40 - 9:41
    protetti da JSTOR.
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    Così, quando Gopinath dice: "Tutto quello che mi serve è su internet",
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    cosa vuol dire? Ciò che intende è che se - e questo è un grosso SE -
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    sei un professore di ruolo presso un'università d'elite o magari un professore,
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    o uno studente o docente in una università elitaria, o forse
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    uno studente o docente in un'università degli Stati Uniti, se sei un membro dell'elite della conoscenza,
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    allora avrai effettivamente accesso libero a tutte queste informazioni.
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    Ma se fai parte del resto del mondo? Non altrettanto.
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    Ora, la cosa da riconoscere è che abbiamo costruito questo mondo,
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    abbiamo mutuato questa architettura per l'accesso, questi flussi, dall'apparato del copyright,
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    ma in questo caso, il copyright è a beneficio degli editori. Non avvantaggia gli autori.
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    Nessuno di questi autori ottiene denaro da diritti d'autore.
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    Nessuno di loro ha interesse che la divulgazione dei propri articoli abbia una limitazione.
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    Nessuno di loro ha un modello di business basato su restrizioni di accesso al proprio lavoro.
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    Nessuno di loro dovrebbe sostenere questo sistema
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    come una politica della conoscenza per i creatori di questa conoscenza, questo è una follia.
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    E la follia non si ferma qui.
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    Bene, la terza dei miei figli, questa meraviglia di bimba, Samantha Tess,
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    alla nascita, i medici temevano che la sua situazione clinica
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    potesse essere indice di ittero neonatale. Io ho avuto l'ittero da bambino, così non pensai che fosse grave,
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    finché non mi venne detto con veemenza dal suo medico: questo è straordinariamente grave.
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    Se questa condizione si manifesta nel suo maggiore grado di gravità, si potrebbe avere un danno cerebrale,
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    forse la morte.
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    Così, naturalmente, eravamo terrorizzati. Tornai a casa e feci quello che ogni accademico avrebbe fatto e fa:
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    Ho tirato tutto quello che potevo dal web per esaminare cosa fosse l'ittero
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    e quale fosse la situazione. Ora, poiché io sono un professore di Harvard,
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    naturalmente, non ho dovuto pagare per ottenere l'accesso a queste informazioni, ma ho tenuto conto del costo corrispondente.
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    Per avere accesso ai 20 articoli a cui volevo accedere il totale sarebbe stato di $ 435,
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    per una persona qualunque, non un professore di Harvard. OK.
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    Così raccolsi questi articoli e li misi da parte, pensando che il problema
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    non si sarebbe manifestato in modo serio.
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    Ma a tre giorni di vita, la bambina cadde in stato di incoscienza, e chiamammo il medico,
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    e il dottore era nel panico e disse che dovevamo andare all'ospedale immediatamente.
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    Così, alle 3 del mattino, prendemmo la neonata in fretta e furia e ci precipitammo in ospedale.
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    Eravamo seduti nella sala d'attesa, e avevo portato gli articoli con me,
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    perché volevo qualcosa da fare, per distrarmi dal terrore
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    che mia figlia avesse questa malattia.
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    Presi il primo di questi articoli, che è veramente gratuito,
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    pubblicato sul web liberamente, presso la American Family Physician,
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    e ho iniziato a leggere di questa patologia.
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    E sono arrivato a questa tabella, una tabella che avrebbe dovuto descrivere
  • 12:37 - 12:44
    quando ci si dovrebbe preoccupare se il bambino mostra segni troppo gravi (?)
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    Ho voltato pagina, ed ecco cos'ho trovato:
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    "Il titolare dei diritti non ha concesso le autorizzazioni per riprodurre questo elemento nei media elettronici.
  • 12:51 - 12:54
    Per l'elemento mancante, vedere la versione originale cartacea di questa pubblicazione."
  • 12:56 - 13:00
    Allora ebbi un momento di liberazione dalla paura per mia figlia,
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    in quanto si mutò in paura per la nostra cultura. Ho pensato, questo è scandaloso!
  • 13:04 - 13:09
    L'idea che noi stiamo controllando l'accesso verso un grafico in un articolo
  • 13:09 - 13:13
    che era stato postato gratuitamente per aiutare, non i medici, ma i genitori
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    a capire cosa fosse questa malattia.
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    Siamo disciplinando l'accessibilità a parti di articoli.
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    Ora, qui e in tutta la nostra architettura per l'accesso,
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    stiamo costruendo una infrastruttura per questa regolamentazione.
  • 13:28 - 13:32
    Pensate al progetto Google Books, che sta perfezionando il controllo fino alla frase,
  • 13:32 - 13:35
    la capacità di regolare l'accesso fino alla singola frase.
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    A proposito, ho quasi dimenticato di dire questo: la bimba sta bene, non aveva l'ittero,
  • 13:41 - 13:44
    fu solo un falso allarme.
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    Ma il punto è, siamo architettando l'accesso qui, a che pro?
  • 13:48 - 13:54
    Per massimizzare i profitti. E perché? Le entrate per gli artisti?
  • 13:54 - 13:57
    I ricavi necessari a produrre l'incentivo a creare?
  • 13:57 - 14:01
    Si tratta di una limitazione utile a qualcuno degli obiettivi reali del diritto d'autore?
  • 14:02 - 14:03
    La risposta è no.
  • 14:04 - 14:08
    E' semplicemente la naturale conseguenza della produzione a fini di lucro
  • 14:08 - 14:12
    per ogni bene che noi, tra virgolette, dobbiamo avere.
  • 14:13 - 14:20
    Come Bergstrom e McAfee descrivono in un gran bel lavoro,
  • 14:20 - 14:24
    Se si confronta il costo per pagina di editori a scopo di lucro
  • 14:24 - 14:29
    e il costo per pagina di editori non-profit in questi diversi campi scientifici,
  • 14:29 - 14:34
    è 4 volte e mezza il fattore differenza di costo per pagina.
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    Che è una funzione di variabilità, di questi attori aventi obiettivi diversi
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    Un obiettivo è quello di diffondere la conoscenza: questi sono gli editori non-profit,
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    l'altro obiettivo, è massimizzare i profitti: questi sono gli editori a scopo di lucro.
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    Ora, questa architettura di accesso sta iniziando a sviluppare delle resistenze.
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    Quindi, pensiamo alla storia di JSTOR.
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    JSTOR è stata lanciata nel 1995, con una quantità incredibile di finanziamenti
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    dalla Mellon Foundation. Tale finanziamento ha prodotto un enorme archivio
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    di articoli di riviste. Cosìcché ora ci sono più di 1200 riviste, 20 collezioni,
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    53 discipline, 303.000 pubblicazioni, circa 38 milioni di pagine in archivio JSTOR.
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    Quando questo archivio è stato lanciato, tutti pensavano che fosse splendido.
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    Tutti pensavano che l'accesso qui fosse straordinario.
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    Ma oggi? Ci sono sempre più critiche là fuori
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    a proposito di come JSTOR renda le sue informazioni accessibili.
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    Si potrebbe pensare ad esso come a una sorta di "effetto-White"
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    Era liberale quando è stato lanciato, ma come è diventato con il passare del tempo?
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    Così, per esempio, ecco un articolo pubblicato nel
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    California Historical Society Quarterly. Si tratta di sei pagine.
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    Per averlo, si deve pagare $ 20 a JSTOR, questa organizzazione non-profit,
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    cosa che ha portato Carl Malamud, che naturalmente è famoso per il suo sito Public Resource
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    a scrivere su Tweeter: "JSTOR è moralmente offensivo.
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    20 dollari per un articolo di 6 pagine, a meno che non lavoriate in una scuola da fichetti. "
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    Ora, si potrebbe obiettare: "Questo è un archivio accademico molto importante" ,
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    ma la questione è se questo importante archivio accademico
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    stia per diventare una sorta di RIAA (Recording Industry Association of America, la nostra SIAE n.d.r.) per il mondo accademico.
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    Suggerendo la domanda irrisolta che l'"effetto-White" porta sempre con sè,
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    se avremmo potuto fare di meglio con presupposti diversi.
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    Ora, ovviamente il movimento Open Access è il movimento che è stato lanciato
  • 16:34 - 16:37
    per cercare di farlo meglio in diverse circostanze.
  • 16:37 - 16:42
    Ora, ha una lunga storia, ma la sua vera spinta è stata ispirata da
  • 16:42 - 16:46
    un drammatico aumento del costo delle riviste.
  • 16:47 - 16:52
    Quindi, se questo è uno studio tra il 1986 e il 2004 ad opera dell'American Research Libraries,
  • 16:52 - 16:58
    questo è l'aumento dell'inflazione, questo è l'aumento del costo dei periodici,
  • 16:58 - 17:02
    è ovvio che il potere di mercato di questi editori viene valorizzato,
  • 17:03 - 17:09
    perché gli acquirenti di questi periodici non hanno altra scelta che comprarli.
  • 17:09 - 17:15
    In parte trova motivazione da questa preoccupazione per il costo, ma anche da un senso di ingiustizia.
  • 17:16 - 17:18
    Noi facciamo tutto il lavoro, quelli prendono tutti i soldi, qui.
  • 17:19 - 17:23
    Quindi le risposte a questi due tipi di preoccupazioni sono state due:
  • 17:23 - 17:28
    # 1 un movimento open access di autoarchiviazione, dove la spinta è stata
  • 17:28 - 17:31
    "Tiriamo fuori tutto ciò che possiamo dagli archivi del web,
  • 17:31 - 17:34
    pre-prints e tutto ciò che riusciamo a ottenere, e assicuriamoci che
  • 17:34 - 17:39
    il Web possa renderli accessibili" - e un movimento per l'editoria Open Access.
  • 17:39 - 17:41
    Ora, qual è la differenza tra questi due movimenti?
  • 17:41 - 17:48
    La differenza è il tipo di licenza. Qualche "open" è "libero", nel senso che Richard Stallman
  • 17:48 - 17:53
    rese celebre con la sua definizione: "Il software libero è una questione di libertà, non di prezzo.
  • 17:53 - 17:57
    Per capire il concetto, si deve pensare a libero come in libertà di parola,
  • 17:57 - 17:59
    non come in birra gratis.",
  • 18:00 - 18:06
    Così, qualche aspetto dell'editoria Open Access è libero come in libertà di parola,
  • 18:06 - 18:11
    qualche "open" non lo è. Qualcuno è libero come in: "Puoi scaricarlo liberamente,
  • 18:11 - 18:16
    ma i diritti che si ottengono dal download sono tanto ampi
  • 18:16 - 18:19
    quanto rigidamente concessi da qualche norma implicita sul copyright.
  • 18:19 - 18:27
    Ora, "libero", come in licenza libera, è stato l'obiettivo che il progetto Science Commons,
  • 18:27 - 18:29
    che è un progetto che Creative Commons ha portato avanti,
  • 18:29 - 18:35
    premendo come parte di una strategia più ampia per la produzione
  • 18:35 - 18:38
    dell'architettura delle informazioni di cui la scienza ha bisogno, come annunciato
  • 18:38 - 18:41
    nel loro "Principles for open science". Vi sono quattro principi.
  • 18:41 - 18:46
    Il primo è: ci dovrebbe essere accesso aperto alla letteratura, col che Science Commons afferma:
  • 18:46 - 18:49
    si dovrebbe essere su internet, la letteratura "dovrebbe essere in rete
  • 18:49 - 18:53
    in forma digitale, con il permesso accordato in anticipo
  • 18:53 - 18:57
    agli utenti di leggere, scaricare, copiare, distribuire, stampare, ricercare o linkare
  • 18:57 - 19:03
    ai testi integrali degli articoli, indicizzarli, elaborarli come dati al software,
  • 19:03 - 19:05
    o utilizzarli per qualsiasi altro scopo lecito,
  • 19:05 - 19:10
    senza barriere finanziarie, giuridiche o tecniche diverse da quelle imprescindibili
  • 19:10 - 19:12
    per accedere ad Internet stessa."
  • 19:12 - 19:15
    Questo è ciò che "libero" qui, significa.
  • 19:15 - 19:18
    Seconda questione, l'accesso agli strumenti di ricerca: ci dovrebbero essere "i materiali necessari
  • 19:18 - 19:22
    per replicare la ricerca finanziata - linee di cellule, modelli animali , strumenti di analisi del DNA,
  • 19:22 - 19:26
    reagenti, eccetera - dovrebbero essere descritti in formati digitali,
  • 19:26 - 19:29
    messi a disposizione a condizioni standard di utilizzo o contratti,
  • 19:29 - 19:35
    con le infrastrutture o le risorse per soddisfare le esigenze di scienziati qualificati,
  • 19:35 - 19:38
    e con pieno credito fornito allo scienziato che ha creato gli strumenti."
  • 19:38 - 19:43
    # 3 I dati dovrebbero essere di dominio pubblico. "Dati della ricerca, insiemi di dati, database,
  • 19:43 - 19:44
    e protocolli dovrebbero essere di dominio pubblico."
  • 19:44 - 19:46
    intendendo nessuna restrizione di copyright in assoluto.
  • 19:47 - 19:49
    E 4, Open cyber-infrastruttura :
  • 19:49 - 19:53
    "I dati privi di struttura e annotazione rappresentano una occasione persa."
  • 19:53 - 19:57
    I dati della ricerca dovrebbero confluire in una infrastruttura aperta, pubblica ed estensibile
  • 19:57 - 20:02
    che supporti la loro ricombinazione e riconfigurazione in modelli per computer,
  • 20:02 - 20:04
    la loro tracciabilità da parte dei motori di ricerca,
  • 20:04 - 20:08
    e il loro impiego sia da parte degli scienziati che del cittadino-contribuente.
  • 20:08 - 20:11
    Questa infrastruttura è un pubblico bene essenziale. "
  • 20:12 - 20:16
    Ora, la mia opinione è che questo sia la maniera giusta - si potrebbe pensare che sia una maniera di sinistra -
  • 20:16 - 20:22
    ma è il modo corretto per definire questo movimento Open Access.
  • 20:22 - 20:26
    I valori e l'efficienza e la giustizia in questa architettura
  • 20:26 - 20:30
    sono i valori giusti, efficienza e giustizia per un movimento Open Access.
  • 20:30 - 20:34
    Quindi chiamiamolo, come fa Stallman, Free Access Movement.
  • 20:34 - 20:37
    E la questione cruciale del Free Access Movement
  • 20:37 - 20:41
    è la licenza che regola l'accesso alle informazioni che vengono fornite.
  • 20:41 - 20:44
    La licenza garantisce le libertà?
  • 20:44 - 20:48
    E questa, naturalmente, è stata la motivazione all'interno del Public Library of Science -
  • 20:48 - 20:51
    ognuno dei loro articoli è pubblicato sotto una licenza Creative Commons
  • 20:51 - 20:53
    Attribution, la licenza più libera che abbiamo.
  • 20:54 - 21:00
    E che è sempre più la pratica, sorprendentemente, dei maggiori editori,
  • 21:00 - 21:03
    come descritto da questo meraviglioso progetto ospitato qui al CERN,
  • 21:03 - 21:06
    che sta studiando l'editoria Open Access.
  • 21:07 - 21:12
    Questa è la prima delle tre fasi di questo progetto. Nell'analizzare i grandi editori,
  • 21:12 - 21:16
    questo studio conclude che "La metà dei grandi editori utilizza qualche versione
  • 21:16 - 21:21
    di una licenza Creative Commons. Questi sette pubblicano il 72% dei titoli
  • 21:21 - 21:24
    e il 71% degli articoli esaminati.
  • 21:24 - 21:31
    E di questi, l'82% utilizza la più libera licenza CC-BY, e il 18% fa uso del cc-by-nc", non commerciale.
  • 21:32 - 21:39
    E questo, naturalmente, è un ottimo indice sui progressi fatti da questo movimento per il libero accesso
  • 21:39 - 21:40
    nel contesto dei più grandi editori.
  • 21:40 - 21:46
    Ma ciò che non è eccellente in questa storia sono gli altri editori qui.
  • 21:46 - 21:52
    Per questi altri editori, solo per il 73% è possibile determinare lo stato del copyright
  • 21:52 - 21:58
    Il 69% trasferisce il copyright all'editore. Solo il 21% degli articoli
  • 21:58 - 22:01
    è dotato di una qualche licenza Creative Commons.
  • 22:02 - 22:08
    Ora, questo è perché questi altri editori utilizzano il copyright come un mezzo,
  • 22:09 - 22:15
    mezzo per un fine di non-conoscenza, un fine di non-copyright.
  • 22:15 - 22:18
    Così, per esempio, lo stanno utilizzando per sostenere quelle società
  • 22:18 - 22:21
    che eventualmente siano associate con la pubblicazione
  • 22:21 - 22:24
    di quel giornale particolare, quella società che potrebbe studiare
  • 22:24 - 22:25
    un particolare campo della scienza.
  • 22:25 - 22:28
    Quella società, naturalmente, ha un valore, ma quello che fanno
  • 22:28 - 22:31
    è servirsi del copyright per sostenere quella società.
  • 22:31 - 22:37
    E la conseguenza di questa strategia è quello di bloccare l'accesso a tutti, tranne a pochi.
  • 22:37 - 22:40
    Noi non raggiungiamo gli obiettivi dell'Illuminismo,
  • 22:40 - 22:44
    noi otteniamo la realtà di un élit-ismo, l'élit-ismo
  • 22:44 - 22:48
    che descrive il modo in cui diffondiamo la conoscenza
  • 22:48 - 22:51
    nonostante gli ideali dell'Illuminismo.
  • 22:51 - 22:56
    E il punto che sottolineo qui è che non è per una buona ragione di copyright.
  • 22:57 - 23:02
    Ora, la lentezza all'interno della scienza ad abbracciare questo principio più in generale,
  • 23:02 - 23:05
    in particolare tra gli editori più piccoli, può sorprendere alcuni,
  • 23:05 - 23:09
    o forse non sorprende. L'intero progetto della scienza
  • 23:09 - 23:13
    è di essere moda-resistente, l'idea è di avere una infrastruttura
  • 23:14 - 23:17
    che evita le mode, e la tradizione diventa allora la metrica di ciò che è giusto
  • 23:18 - 23:19
    o di ciò che è buono nel campo della scienza.
  • 23:19 - 23:25
    Ma penso che sia tempo di riconoscere che il Free Access, libero come in libertà di parola
  • 23:25 - 23:27
    non è affatto una moda.
  • 23:27 - 23:33
    Ed è il momento di inculcare questa non-moda più in generale nel contesto della scienza.
  • 23:34 - 23:39
    Ora, solo perché sto parlando di quanto vadano male le cose in alcune aree della scienza,
  • 23:39 - 23:43
    Non intendo suggerire che l'arte è messa meglio, giusto?
  • 23:43 - 23:46
    Abbiamo pratiche nel contesto delle arti che sono altrettanto infelici, qui.
  • 23:46 - 23:51
    Ad esempio, pensate ad un recente episodio in giro per YouTube.
  • 23:52 - 23:55
    Vedete, non dovremmo minimizzare l'importanza di YouTube
  • 23:55 - 23:57
    nell' infrastruttura della cultura in questo momento.
  • 23:57 - 24:00
    YouTube ha ora 43 lingue diverse.
  • 24:00 - 24:03
    C'è più materiale caricato in un mese su Youtube
  • 24:04 - 24:08
    di quanto è stato trasmesso dalle reti principali negli Stati Uniti
  • 24:08 - 24:11
    nel corso degli ultimi 60 anni.
  • 24:11 - 24:16
    Ogni singolo giorno, 6 anni di nuovi video vengono caricati su YouTube.
  • 24:16 - 24:19
    Ci sono 2 miliardi di visualizzazioni su YouTube all' anno
  • 24:19 - 24:24
    anzi, ogni singolo giorno, scusate. Il 40% di aumento solo l'anno scorso.
  • 24:24 - 24:28
    E io sono notoriamente un fan di questo straordinario sito
  • 24:28 - 24:32
    perché celebra il genere di creatività di lettura-scrittura
  • 24:32 - 24:34
    che ritengo YouTube abbia incoraggiato.
  • 24:34 - 24:39
    E ho avuto questo senso di ciò a cui dovremmo pensare in termini di creatività di lettura-scrittura
  • 24:39 - 24:41
    quando stavo leggendo una testimonianza in questo posto
  • 24:41 - 24:44
    di questo uomo, John Philip Souza, nel 1906.
  • 24:44 - 24:49
    quando è stato - io non l'ho letto nel 1906 ma la testimonianza è stata resa nel 1906 -
  • 24:49 - 24:52
    quando Souza stava testimoniando su questa tecnologia,
  • 24:52 - 24:56
    che lui chiamava "macchine parlanti".
  • 24:57 - 25:00
    Ora, Souza non era certo un fan delle macchine parlanti.
  • 25:01 - 25:02
    Questo è quello che aveva da dire su di loro:
  • 25:03 - 25:06
    "Queste macchine parlanti stanno mandando in rovina lo sviluppo artistico
  • 25:07 - 25:08
    della musica in questo paese.
  • 25:08 - 25:11
    Quando ero ragazzo, davanti a ogni casa nelle sere d'estate
  • 25:11 - 25:14
    si potevano trovare dei giovani che cantavano insieme gli ultimi successi
  • 25:14 - 25:16
    del giorno o le vecchie canzoni.
  • 25:16 - 25:21
    Oggi si sente queste macchine infernali andare notte e giorno.
  • 25:22 - 25:25
    Non ci resterà nemmeno una corda vocale!", ha detto Souza,
  • 25:25 - 25:28
    "Le corde vocali saranno eliminate da un processo di evoluzione,
  • 25:28 - 25:32
    come la coda dell'uomo quando è disceso dalla scimmia".
  • 25:35 - 25:36
    Ora, questo è il quadro che voglio mettiate a fuoco.
  • 25:37 - 25:40
    Questa immagine di "giovani tutti insieme, cantando le canzoni del giorno
  • 25:40 - 25:41
    o le vecchie canzoni".
  • 25:41 - 25:47
    Questa è l'immagine di una cultura. Potremmo chiamarla, utilizzando la moderna terminologia del computer
  • 25:47 - 25:49
    una sorta di cultura di lettura-scrittura.
  • 25:49 - 25:53
    E' una cultura in cui le persone partecipano alla creazione e la ri-creazione
  • 25:53 - 25:55
    della loro cultura: in tal senso, è in lettura-scrittura, RW.
  • 25:56 - 25:59
    E il contrario di creatività di lettura-scrittura RW, allora, dovremmo chiamarla
  • 25:59 - 26:04
    cultura "in sola lettura", RO. Una cultura dove si consuma la creatività
  • 26:04 - 26:10
    ma il consumatore non è un creatore. Una cultura, in questo senso, che è top-down,
  • 26:10 - 26:13
    dove le corde vocali di milioni di normali potenziali creatori
  • 26:13 - 26:17
    sono state perse, e perse a causa, come ha detto Souza,
  • 26:17 - 26:23
    a causa di queste macchine infernali: la tecnologia, la tecnologia di questo tipo,
  • 26:23 - 26:26
    o una tecnologia come questa, per produrre una cultura come questa,
  • 26:27 - 26:31
    una cultura che ha abilitato il consumo efficiente, che noi chiamiamo "lettura",
  • 26:32 - 26:37
    ma una inefficiente produzione amatoriale, ciò che dovremmo chiamare "scrittura".
  • 26:37 - 26:41
    Una cultura buona per ascoltare, ma non per parlare,
  • 26:41 - 26:45
    una cultura buona per stare a guardare, ma non per fare.
  • 26:46 - 26:49
    Ora, la prima esemplificazione popolare di Internet,
  • 26:49 - 26:51
    molto tempo dopo che voi ragazzi ci avevate dato il World Wide Web,
  • 26:51 - 26:54
    ma la prima a cui la gente ha veramente prestato attenzione,
  • 26:55 - 27:00
    intorno al 1997-98, era una internet di sola lettura.
  • 27:00 - 27:05
    Così, Napster, che com'è noto, mise insieme il più grande archivio musicale,
  • 27:05 - 27:09
    è ancora un archivio musicale di musica creata da altri
  • 27:09 - 27:13
    e la sua versione legale, iTunes Music Store, è stato un archivio della musica
  • 27:13 - 27:17
    creata da altri, che si poteva acquistare per 99 centesimi.
  • 27:17 - 27:19
    Queste sono state le tecnologie per consentire l'accesso,
  • 27:19 - 27:21
    ma un accesso a una cultura creata altrove.
  • 27:22 - 27:26
    Ma poi, a breve - dopo il giro di boa del secolo, credo,
  • 27:26 - 27:28
    Internet è diventato fondamentalmente di lettura-scrittura.
  • 27:29 - 27:32
    La gente ha cominciato a prendere, remixare e condividere
  • 27:32 - 27:36
    la propria creatività su internet, e YouTube è stato la piattaforma adatta.
  • 27:36 - 27:41
    Quindi, il mio esempio preferito, che ho visto la prima volta su YouTube, è questo:
  • 27:41 - 27:46
    [Read my lips di: Atmo - http://www.youtube.com/watch?v=rhlHUTBgAMw]
  • 27:51 - 27:59
    "Bush: My love, there's only you in my life,
  • 28:00 - 28:04
    the only thing that's right.
  • 28:07 - 28:15
    Blair: My first love: you're every breath that I take,
  • 28:15 - 28:20
    you're every step I make.
  • 28:21 - 28:29
    Bush: And I, I want to share
  • 28:29 - 28:35
    Bush and Blair: all my love with you
  • 28:35 - 28:39
    Bush: No one else will do.
  • 28:42 - 28:44
    Blair: And your eyes
  • 28:44 - 28:46
    Bush: Your eyes, your eyes
  • 28:46 - 28:53
    Bush and Blair: they tell me how much you care for...
  • 28:53 - 28:56
    annunciatore: ricordarsi di prendere appunti (?)"
  • 28:56 - 29:00
    Lessig: OK. E poi, più di recente, non so se (?) Molti di voi
  • 29:00 - 29:02
    hanno visto questo straordinario sito ThruYou.
  • 29:02 - 29:05
    E' un sito che prende i contenuti solo da YouTube
  • 29:05 - 29:10
    e li remixa per produrre album e video. E questo è l' ultimo, sapete.
  • 29:10 - 29:12
    Voce: Questa è mia madre:
  • 29:12 - 29:16
    Madre: Salve, Salve. OK.
  • 29:16 - 29:20
    [Suona un continuo alla tastiera]
  • 29:20 - 29:22
    Tenesan1 [vedi http://www.youtube.com/watch?v=-J8sSXO9VWk]
  • 29:22 - 29:25
    Tenesan1: La canzone che sto per cantare, ho scritto, si chiama "Green"
  • 29:25 - 29:29
    perché ... (?)
  • 29:30 - 29:36
    I'm seeing beauty created on the land
  • 29:38 - 29:45
    On Earth the third day, producing all the plants
  • 29:45 - 29:53
    Mother Nature created by the most high God
  • 29:53 - 29:58
    I'm seeing beauty and it's green to me
  • 29:58 - 30:04
    [Altri strumenti entrano]
  • 30:04 - 30:09
    Spotting tranquillity, peace and restoration
  • 30:11 - 30:19
    Check all the water travelling from roots
  • 30:19 - 30:26
    Then you will see roots digging deep, building a strong foundation
  • 30:26 - 30:33
    Then finally a stem shoots through
  • 30:33 - 30:38
    I'm seeing beauty, it's green..
  • 30:38 - 30:42
    Lessig: Quindi ecco cosa ho in mente come piattaforma di creatività di lettura-scrittura RW
  • 30:42 - 30:45
    In seguito la seconda fase di questo, penso che sia in ultima analisi
  • 30:45 - 30:47
    ancora più interessante. E' il modo in cui questa piattaforma
  • 30:47 - 30:49
    è diventata una piattaforma per comunità RW
  • 30:49 - 30:54
    il che significa creatività che viene poi elaborata da altri
  • 30:54 - 30:57
    in risposta alla prima creatività RW
  • 30:57 - 30:58
    Eccone un esempio. Questo video:
  • 30:58 - 31:03
    ["Crank That" di Soulja Boy - http://www.youtube.com/watch?v=sLGLum5SyKQ + Superman:] È Soulja Boy ...
  • 31:03 - 31:07
    Ho un nuovo ballo per tutti voi chiamato Soulja Boy...
  • 31:07 - 31:10
    ...
  • 31:10 - 31:16
    ...
  • 31:16 - 31:18
    Lessig: e questo video ha ispirato questo video:
  • 31:18 - 31:33
    [Video 2] È Soulja Boy ...
  • 31:33 - 31:36
    Lessig: che a sua volta ha ispirato questo video
  • 31:36 - 31:52
    [Video 3] Soulja Boy ...
  • 31:52 - 31:55
    Lessig: Bene, qui c'è un altro esempio. Sono sicuro che molti di voi ricorderanno
  • 31:55 - 31:56
    quei bei film commedia di John Hughes,
  • 31:56 - 31:59
    quello che eravamo abituati a pensare come il Brat Pack, fino a quando abbiamo saputo
  • 31:59 - 32:01
    che c'è stato un Rat Pack prima di questi ragazzi.
  • 32:01 - 32:04
    Quindi questo è il primo pezzo di cultura
  • 32:04 - 32:06
    e penso che quest'altro sia il secondo.
  • 32:06 - 32:10
    Ecco un video musicale dei Phoenix, con la loro canzone Lisztomania:
  • 32:11 - 32:17
    [Lisztomania: clip Phoenix ]
  • 32:17 - 32:19
    Lessig (sopra la clip): Allora, classico stile di video musicale
  • 32:19 - 32:23
    [Clip continua]
  • 32:23 - 32:25
    So sentimental...
  • 32:25 - 32:29
    Lessig: Qualcuno ha avuto l'idea di prendere il contenuto di John Hughes
  • 32:29 - 32:33
    e remixarlo con la musica dei Phoenix. Il risultato è questo:
  • 32:34 - 32:51
    [Remix]
  • 32:51 - 32:52
    Così sentimentale...
  • 32:53 - 32:55
    ...
  • 32:55 - 32:57
    ...
  • 32:57 - 33:02
    ...
  • 33:04 - 33:05
    ...
  • 33:05 - 33:09
    ...
  • 33:09 - 33:12
    ...
  • 33:12 - 33:19
    ...
  • 33:19 - 33:23
    Lessig: Poi a qualcuno è venuto in mente di farne una versione locale
  • 33:23 - 33:26
    di questo video remix. Quindi questa è la versione Brooklyn:
  • 33:26 - 33:58
    [Brooklyn remix:]
  • 33:58 - 34:01
    Lessig: E poi San Francisco ha deciso di replicare:
  • 34:01 - 34:29
    [San Francisco remix:]
  • 34:29 - 34:32
    Lessig: E poi l'Università di Boston ha deciso di farne una copia:
  • 34:32 - 34:59
    [Boston U remix:]
  • 34:59 - 35:01
    Lessig: Ce ne sono altri, letteralmente decine di questi su internet,
  • 35:01 - 35:03
    da ogni luogo del mondo.
  • 35:03 - 35:05
    (1 frase ???)
  • 35:05 - 35:10
    ogni altro luogo ... persone che fanno lo stesso tipo di remix.
  • 35:10 - 35:15
    Il punto è riconoscere che questo è poi ciò cui Souza alludeva romanticamente
  • 35:15 - 35:19
    quando parlava dei giovani che si riunivano
  • 35:19 - 35:20
    cantando i successi del giorno o le vecchie canzoni.
  • 35:21 - 35:23
    Solo che non stanno cantando successi o vecchie canzoni
  • 35:23 - 35:27
    nel loro cortile o all'angolo, ora le stanno cantando
  • 35:27 - 35:30
    su questa piattaforma digitale gratuita che permette alle persone di cantare e di rispondere,
  • 35:30 - 35:33
    e rispondere ancora una volta in tutto il mondo,
  • 35:33 - 35:37
    a mio avviso, importante e di grande valore, nella comprensione
  • 35:37 - 35:40
    di come questo tipo di cultura si sviluppa e si diffonde.
  • 35:40 - 35:41
    Ora, è legale?
  • 35:43 - 35:47
    Bene, YouTube ha appena fatto un passo in questa battaglia, se sia legale o meno.
  • 35:47 - 35:50
    Hanno lanciato questa scuola di Copyright
  • 35:50 - 35:52
    Vi faccio vedere un po' della loro scuola copyright.
  • 35:52 - 36:11
    [Video da http://www.youtube.com/copyright_school - originale sottotitolato in circa 40 lingue]
  • 36:11 - 36:14
    Non vediamo l'ora che esca il nuovo video
  • 36:14 - 36:15
    da Lumpy e the Lumpettes.
  • 36:16 - 36:18
    Anche Lumpy.
  • 36:23 - 36:28
    Russell è un grande fan. Non vede l'ora di raccontarlo tutti i suoi amici.
  • 36:29 - 36:33
    Ehi, Russell, tu non hai creato quel video!
  • 36:33 - 36:36
    Hai solo copiato il contenuto di qualcun altro.
  • 36:36 - 36:39
    Lessig: OK, questa prima parte è abbastanza standard,
  • 36:39 - 36:41
    parlando di copiare il contenuto della gente, caricarlo,
  • 36:41 - 36:43
    e anche registrare una performance live e caricarla.
  • 36:43 - 36:46
    E questo è corretto, vero, e preciso nella sua dichiarazione
  • 36:46 - 36:50
    di ciò che è legge sul copyright, e di cosa penso dovrebbe essere legge sul copyright.
  • 36:50 - 36:52
    Ma voglio concentrarmi sul loro discorso sul remix,
  • 36:52 - 36:55
    che potrebbe essere fonte di confusione per voi, e se è così, dovreste comprare
  • 36:55 - 36:57
    più copie del mio libro, "Remix" per capire di cosa si tratta.
  • 36:57 - 37:00
    Ma ecco la versione di YouTube della faccenda del remix
  • 37:00 - 37:05
    [Continua video di YouTube.] Oh, Russell! Il tuo riutilizzo dei contenuti di Lumpy è intelligente,
  • 37:05 - 37:07
    ma hai avuto il permesso per questo?
  • 37:07 - 37:10
    Anche i mashup o remix di contenuti possono aver bisogno di autorizzazione
  • 37:10 - 37:12
    da parte del detentore originale dei diritti d'autore, a seconda
  • 37:12 - 37:14
    che l'uso sia un uso corretto o meno.
  • 37:14 - 37:34
    Negli Stati Uniti [il testo sullo schermo è letto molto velocemente] ...
  • 37:35 - 37:36
    ... Si dovrebbe consultare un legale esperto di copyright.
  • 37:38 - 37:41
    Lessig: OK. "Consultare un legale esperto di copyright"?
  • 37:41 - 37:46
    Questi sono ragazzi di 15 anni. Stai cercando di insegnare a dei 15enni,
  • 37:46 - 37:48
    come obbedire alla legge, e ciò che fai è dare loro
  • 37:48 - 37:50
    questa cosa chiamata uso corretto, e me lo leggi così in fretta
  • 37:50 - 37:52
    che nessuno può capirlo.
  • 37:52 - 37:54
    Tu credi che hai davvero spiegato qualcosa di sensato?
  • 37:54 - 37:55
    E' una bestialità!
  • 37:55 - 37:59
    Naturalmente alleniamo avvocati per comprenderli, e non pensare che siano bestialità
  • 37:59 - 38:02
    Ma i non avvocati dovrebbero riconoscere che sono assurdità.
  • 38:02 - 38:04
    E' un sistema assurdo qui.
  • 38:04 - 38:07
    E, naturalmente, un sistema sensato direbbe:
  • 38:07 - 38:12
    "Allora dovrebbe essere chiaramente legale per Russell fare un remix,
  • 38:12 - 38:15
    fare un remix ad uso personale, non commerciale dei contenuti
  • 38:15 - 38:19
    che vede là fuori, anche se non è legale per YouTube
  • 38:19 - 38:23
    distribuirlo senza pagare una qualche royalty
  • 38:23 - 38:26
    ai proprietari di diritti d'autore il cui lavoro è stato remixato.
  • 38:26 - 38:30
    Ora il punto è che il significato di questo tipo di cultura,
  • 38:30 - 38:32
    questa specie di cultura del remix, e l'opportunità
  • 38:32 - 38:35
    per questa cultura del remix di prosperare è riconosciuto a sinistra
  • 38:35 - 38:39
    e a destra. Ecco il mio pezzo preferito:
  • 38:39 - 38:42
    E' un video non perfetto tecnicamente, ma è fatto da uno dei miei preferiti
  • 38:42 - 38:45
    libertari del Cato Institute, che è uno dei
  • 38:45 - 38:47
    più importanti think tank libertari negli Stati Uniti,
  • 38:47 - 38:49
    e parla di questo:
  • 38:49 - 38:52
    Libertario: Le politiche di copyright non trattano solo di come incentivare
  • 38:52 - 38:54
    la produzione di un certo tipo di prodotto artistico.
  • 38:54 - 38:57
    Trattano del livello di controllo che che vogliamo permettere sia
  • 38:57 - 39:02
    esercitato sulla nostra realtà sociale, realtà sociali che sono ora
  • 39:02 - 39:05
    inevitabilmente permeate dalla cultura pop.
  • 39:05 - 39:08
    Penso che sia importante che teniamo a mente questi due generi diversi
  • 39:08 - 39:12
    di uso pubblico in mente. Se ci focalizziamo soltanto su come
  • 39:12 - 39:15
    massimizzare l'offerta di uno,
  • 39:15 - 39:19
    Penso che si rischi di sopprimerne un altro diverso e più ricco
  • 39:19 - 39:22
    e, per certi versi, forse ancora più importante.
  • 39:22 - 39:25
    Lessig: Bingo. Questo è il punto.
  • 39:25 - 39:28
    Ci sono due tipi di culture qui, due tipi di cultura:
  • 39:28 - 39:31
    la cultura commerciale e la cultura amatoriale.
  • 39:31 - 39:35
    E dobbiamo avere un sistema che cerchi di riconoscere e incoraggiare entrambe.
  • 39:35 - 39:39
    E anche YouTube, ora, l'azienda più responsabile
  • 39:39 - 39:42
    per questo revival di questa cultura del remix,
  • 39:42 - 39:46
    anche YouTube, ora, sta criminalizzando i remixer.
  • 39:46 - 39:47
    OK, ora ecco la mia tesi.
  • 39:47 - 39:48
    Ecco che cosa penso che dobbiamo fare qui.
  • 39:48 - 39:52
    In entrambi questi contesti, sia la scienza e la cultura,
  • 39:52 - 39:53
    abbiamo bisogno di riforme.
  • 39:53 - 39:56
    Il che non equivale a dire che abbiamo bisogno dell'abolizione del diritto d'autore.
  • 39:56 - 39:59
    Ci sono abolizionisti del copyright là fuori, e io non sono uno di loro.
  • 39:59 - 40:03
    Ciò di cui abbiamo bisogno sono riforme, sia del diritto che di noi stessi.
  • 40:03 - 40:08
    Così, per quanto riguarda il diritto: io, l'anno scorso, ha avuto l'opportunità -
  • 40:08 - 40:11
    cosa sorprendente, dal punto di vista di 10 anni fa -
  • 40:11 - 40:14
    ma sono stato invitato da WIPO (World Intellectual Property Organization, Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale o OMPI) per parlare con l'OMPI,
  • 40:14 - 40:17
    e sia la mia presentazione che l'attuale direttore generale
  • 40:17 - 40:20
    hanno una concezione di ciò che l'OMPI dovrebbe fare qui
  • 40:20 - 40:23
    ed è molto simile. Essi dovrebbero lanciare quello che si potrebbe considerare
  • 40:23 - 40:26
    come una Commissione Blue Skies , una commissione per pensare
  • 40:26 - 40:29
    al significato dell'architettura per il copyright nell'era digitale.
  • 40:29 - 40:32
    Il presupposto è, il copyright è necessario,
  • 40:32 - 40:35
    ma il presupposto è anche che l'architettura del 20° secolo
  • 40:35 - 40:38
    non ha alcun senso in un contesto digitale.
  • 40:38 - 40:41
    I soli elementi di questa architettura, a mio avviso,
  • 40:41 - 40:43
    che avrebbero senso, sono 5.
  • 40:43 - 40:47
    # 1 Il diritto d'autore deve essere semplice. Se si propone di dare delle regole a dei
  • 40:47 - 40:50
    ragazzi di 15 anni, i 15 anni devono essere in grado di capirlo.
  • 40:50 - 40:52
    Loro non le capiscono adesso.
  • 40:52 - 40:54
    Nessuno lo capisce adesso.
  • 40:54 - 40:56
    E abbiamo bisogno di rifarlo daccapo, per renderlo semplice,
  • 40:56 - 41:00
    se tende a regolamentare in modo allargato quanto regola.
  • 41:00 - 41:02
    # 2 Deve essere efficiente.
  • 41:02 - 41:05
    Il copyright è un sistema di proprietà. Si dà il caso che sia anche
  • 41:05 - 41:08
    il sistema di proprietà più inefficiente che esista.
  • 41:09 - 41:13
    Non è possibile sapere chi possiede cosa con questo sistema,
  • 41:13 - 41:16
    perché non abbiamo alcun sistema di registrazione delle proprietà
  • 41:16 - 41:18
    e che ci permetta di assegnare la proprietà come vogliamo.
  • 41:18 - 41:23
    E l'unico rimedio a quello di ripristinare una sorta di formalità,
  • 41:23 - 41:26
    almeno una formalità necessaria per mantenere un diritto d'autore.
  • 41:26 - 41:30
    E questa è una posizione che è anche supportata dalla RIAA
  • 41:30 - 41:32
    come una delle riforme essenziali al diritto d'autore.
  • 41:32 - 41:37
    # 3 Il copyright deve essere più mirato. Deve regolamentare in modo selettivo.
  • 41:37 - 41:40
    Quindi, se si pensa alla distinzione tra copie e remix,
  • 41:40 - 41:43
    e la distinzione tra il professionista e il dilettante,
  • 41:43 - 41:46
    Naturalmente, otteniamo questa matrice - gli avvocati se ne occupano in due dimensioni,
  • 41:46 - 41:49
    voi ragazzi in centinaia di dimensioni, ma ecco le mie due dimensioni -
  • 41:49 - 41:52
    Ciò che la legislazione attuale dei diritti d'autore comporta
  • 41:52 - 41:55
    è la supposizione che il diritto d'autore si regoli allo stesso modo
  • 41:55 - 41:57
    tra queste quattro possibilità.
  • 41:57 - 42:00
    Ma questo è un errore. Ovviamente il copyright ha necessità di regolamentare
  • 42:00 - 42:04
    in modo efficiente, le copie di opere professionali,
  • 42:04 - 42:08
    così 10.000 copie dell'ultimo CD di Madonna costituiscono un problema
  • 42:08 - 42:10
    di cui la legislazione sul copyright deve preoccuparsi,
  • 42:10 - 42:14
    Ma questa zona della cultura remix amatoriale deve essere libera
  • 42:14 - 42:17
    dalla regolamentazione del diritto d'autore. Non uso corretto ma uso libero.
  • 42:17 - 42:20
    Nemmeno causando la minima preoccupazione di copyright.
  • 42:20 - 42:22
    E poi questi due casi di mezzo sono più complicati
  • 42:22 - 42:25
    Hanno bisogno di un po' più di libertà, ma devono assicurare
  • 42:25 - 42:28
    qualche tipo di controllo. Quindi, se condividi l'ultimo CD di Madonna
  • 42:28 - 42:31
    con i tuoi 10.000 migliori amici, è un problema.
  • 42:31 - 42:33
    Ci dev'essere qualche risposta a questo problema.
  • 42:33 - 42:37
    Se si prende un libro e lo si trasforma in un film,
  • 42:37 - 42:39
    Penso che sia ancora opportuno che si ottenga il permesso per farlo,
  • 42:39 - 42:41
    anche se, ovviamente, è necessario essere capaci di remixare
  • 42:41 - 42:44
    nel modo in cui abbiamo visto che Soderberg ha remixato quel video
  • 42:44 - 42:47
    di Bush e Endless love.
  • 42:47 - 42:49
    Il punto qui è che, se ci pensiamo bene, sto parlando di
  • 42:49 - 42:52
    deregolamentazione di uno spazio significativo della cultura,
  • 42:52 - 42:55
    e messa a fuoco della normativa del funzionamento del copyright e di fare qualcosa di buono.
  • 42:55 - 42:58
    # 4 Deve essere efficace. Per efficacia si intende
  • 42:58 - 43:01
    che deve davvero far sì che gli artisti percepiscano i compensi.
  • 43:01 - 43:05
    Il sistema attuale non garantisce la remunerazione degli artisti.
  • 43:05 - 43:07
    E # 5 deve essere realistico
  • 43:07 - 43:12
    Pensiamo al problema del peer-to-peer, la cosiddetta "pirateria", a livello internazionale,
  • 43:13 - 43:16
    Per l'ultimo decennio, abbiamo ingaggiato quella che viene definita
  • 43:16 - 43:20
    come una guerra. Il mio amico, il compianto Jack Valenti, ex capo della
  • 43:20 - 43:23
    Motion Picture Association of America era solito riferirsi ad essa come
  • 43:23 - 43:28
    la suo, cito, "guerra terroristica", dove a quanto pare i terroristi in questa guerra
  • 43:28 - 43:30
    sono i nostri figli.
  • 43:30 - 43:34
    Ora, questa guerra è stata un fallimento totale.
  • 43:34 - 43:39
    Non ha raggiunto il suo obiettivo di ridurre la condivisione di materiale protetto
  • 43:39 - 43:41
    o il peer-to-peer illegale.
  • 43:41 - 43:45
    Io so che il risultato di alcune guerre totalmente fallite
  • 43:45 - 43:48
    è di continuare a condurre quella guerra ad oltranza, e sempre più ferocemente,
  • 43:48 - 43:51
    ma io suggerisco di adottare l'opzione opposta.
  • 43:51 - 43:55
    Noi chiediamo la pace. Chiediamo la pace in questa guerra,
  • 43:55 - 43:57
    e prendere in considerazione proposte che ci diano l'opportunità
  • 43:57 - 44:00
    per raggiungere gli obiettivi del diritto d'autore,
  • 44:00 - 44:01
    senza portare avanti questo conflitto.
  • 44:01 - 44:05
    Così, le licenze obbligatorie, le licenze volontarie collettive
  • 44:05 - 44:08
    o il suggerimento dei Verdi tedeschi di una tariffa flat culturale
  • 44:08 - 44:10
    che sarebbe raccolta e destinata agli artisti
  • 44:10 - 44:14
    sulla base del danno subito a causa del P2P file-sharing,
  • 44:14 - 44:16
    Tutte queste sono alternative al condurre una guerra
  • 44:16 - 44:20
    per interrompere la condivisione, quando la condivisione è ovviamente al centro
  • 44:20 - 44:21
    del modello architettonico della Rete,
  • 44:21 - 44:25
    e tutti riconoscono che se otteniamo
  • 44:25 - 44:30
    tali alternative, non abbiamo bisogno di bloccare questo sistema di condivisione.
  • 44:30 - 44:34
    Ora, la cosa da pensare è, se avessimo avuto una di queste alternative
  • 44:34 - 44:38
    10 anni fa, che cosa sarebbe il mondo al giorno d'oggi,
  • 44:38 - 44:39
    Come sarebbe diverso?
  • 44:39 - 44:41
    Ora, una differenza è, gli artisti avrebbero ottenuto più soldi,
  • 44:41 - 44:43
    avrebbero avuto più soldi, perché
  • 44:43 - 44:45
    mentre noi siamo stati in guerra contro i pirati
  • 44:45 - 44:48
    gli artisti non hanno avuto niente, solo gli avvocati.
  • 44:48 - 44:49
    Le imprese avrebbero avuto più concorrenza,
  • 44:49 - 44:52
    le regole sarebbe stato chiare, avremmo avuto più imprese
  • 44:52 - 44:54
    rispetto alle sole Apple e Microsoft pensando a
  • 44:54 - 44:57
    come avrebbero potuto sfruttare la nuove tecnologie digitali.
  • 44:57 - 44:59
    Ma la cosa più importante per me, è, non avremmo una generazione
  • 44:59 - 45:02
    di criminali che sono cresciuti con l'essere chiamati criminali
  • 45:02 - 45:04
    perché sono tecnicamente pirati, secondo
  • 45:04 - 45:06
    questa legge sul copyright obsoleta.
  • 45:07 - 45:09
    Così questi 5 obiettivi andrebbero nella concezione di ciò che
  • 45:09 - 45:11
    questa commissione Blue Skies dovrebbe pensare
  • 45:11 - 45:14
    e credo che dovrebbe pensarci in un processo di 5 anni
  • 45:14 - 45:17
    parlando di qualcosa che non entrerà in vigore per i prossimi 10 anni.
  • 45:17 - 45:22
    Pensate ad esso come una sorta di Mappa per Berna II, ma Berna II come
  • 45:22 - 45:25
    un sistema che potrebbe funzionare per conseguire gli obiettivi del diritto d'autore
  • 45:25 - 45:28
    in un'era digitale. Questo è ciò che la legge deve fare.
  • 45:28 - 45:30
    Ma la cosa più importante è che cosa dobbiamo fare al presente.
  • 45:30 - 45:35
    Noi, sia nel contesto di business - e dunque in un contesto di business,
  • 45:35 - 45:38
    abbiamo bisogno di riflettere su come consentire un migliore riutilizzo legale
  • 45:38 - 45:39
    di materiale protetto da copyright.
  • 45:39 - 45:43
    E le aziende come Google e Bing di Microsoft
  • 45:43 - 45:44
    devono fare di più qui.
  • 45:44 - 45:47
    Siamo nell'era del remix, in cui la scrittura è remix,
  • 45:47 - 45:50
    dove gli insegnanti dicono agli studenti di andare in giro per il web
  • 45:50 - 45:52
    e raccogliere quanto più contenuto possibile, al fine di
  • 45:52 - 45:55
    scrivere un rapporto su qualsiasi argomento abbiano loro assegnato
  • 45:55 - 45:56
    di scrivere i rapporti.
  • 45:56 - 46:00
    Ciò significa che Google e Bing devono aiutare i nostri figli
  • 46:00 - 46:03
    a farlo legalmente, cosa che in questo momento non possono fare.
  • 46:03 - 46:05
    Per esempio, questo straordinario servizio, che Google
  • 46:05 - 46:07
    ti dà quando si vuole fare una ricerca di immagini:
  • 46:07 - 46:10
    diciamo che stai cercando un'immagine, una ricerca di immagini sui fiori,
  • 46:10 - 46:14
    Questo menu qui - non so se ci giocate mai -
  • 46:14 - 46:16
    è davvero straordinario: puoi anche restringere la ricerca
  • 46:16 - 46:18
    sulla base di molte di queste categorie,
  • 46:18 - 46:20
    compreso il colore delle fotografie.
  • 46:20 - 46:23
    Così vuoi dei fiori rosa, puoi vedere tutti i fiori rosa,
  • 46:23 - 46:24
    semplicemente cliccando sul link.
  • 46:24 - 46:28
    Ma perché, in questa estrazione, non abbiamo anche una opzione
  • 46:28 - 46:31
    del genere: show riutilizzabile?
  • 46:31 - 46:35
    Mostra il contenuto che è esplicitamente autorizzato per essere riutilizzabile,
  • 46:35 - 46:37
    perché Google indicizza le licenze Creative Commons
  • 46:37 - 46:39
    associate a queste immagini.
  • 46:39 - 46:43
    Perché non rendere a tutti gli effetti facile cominciare a filtrare
  • 46:43 - 46:45
    quelli che è possibile utilizzare con il permesso dell'autore
  • 46:45 - 46:47
    da quelli che richiedono presumibilmente un avvocato?
  • 46:47 - 46:50
    Stessa cosa nel contesto di un sito come YouTube.
  • 46:50 - 46:53
    Perché non consentire più facilmente la segnalazione da parte di un creatore
  • 46:53 - 46:56
    che gli altri possano essere in grado di scaricare e riutilizzare i contenuti,
  • 46:56 - 47:00
    non tanto per ridefinire ciò che è Uso Corretto -
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    Credo ancora che ci sia una pretesa d'uso corretto, anche se non c'è
  • 47:02 - 47:06
    un permesso espresso di re-impiego - ma almeno per incoraggiare la gente
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    per cominciare a segnalare che la loro libertà di condividere
  • 47:08 - 47:10
    è stata autorizzata dall'autore.
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    E poi nel mondo accademico, del quale credo stiamo parlando
  • 47:15 - 47:17
    a proposito adesso.
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    Dobbiamo riconoscere nel mondo accademico, penso,
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    un obbligo etico molto più forte di quello a cui Stallman si riferisce
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    nel contesto del software. Un obbligo etico
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    che è al fulcro della nostra missione.
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    La nostra missione è l'accesso universale alla conoscenza.
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    Accesso universale alla conoscenza:
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    Non accesso alla conoscenza da parte dell'Università Americana,
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    ma l'accesso universale alla conoscenza, in ogni parte del globo.
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    E tale obbligo comporta alcune conseguenze.
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    Conseguenza # 1 è che abbiamo bisogno di mantenere questo lavoro libero,
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    dove per libero si intende licenza libera.
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    Ora, questo deve essere parte di una questione etica su cosa facciamo.
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    E' osteggiato da chi sostiene che l'archiviazione sia sufficiente.
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    Ma questo è sbagliato, credo.
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    Archiviare non è sufficiente, perché quello che fa è
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    lasciare i diritti fuori là. E trascurando questi diritti
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    incoraggia questa architettura di accesso chiuso.
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    A sua volta incoraggia i modelli di accesso che bloccano l'accesso
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    alla non-elite in tutto il mondo.
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    E inibisce la non pianificata, imprevista e "non-cool" innovazione.
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    Questa è la cosa che gli editori avrebbero detto
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    di Google Books, quando Google Books ha avuto l'idea
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    di prendere tutti i libri pubblicati e di metterli sul web.
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    Certo, gli editori pensavano che fosse una pessima idea,
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    ma è esattamente il tipo di innovazione che dobbiamo incentivare,
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    e sappiamo che non saranno gli editori
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    a promuovere questo tipo di rinnovamento.
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    Non abbiamo bisogno per il nostro lavoro, di esclusività.
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    E non dovrebbero praticare, con il nostro lavoro, l'esclusività.
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    E dovremmo definire quelli che lo fanno, ingiusti.
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    Quelli che lo fanno sono in contrasto con l'etica del nostro lavoro.
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    Ora, come possiamo farlo? Penso tramite l'esercizio della leadership,
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    leadership da parte di coloro che possono permettersi di prendere la guida
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    gli studiosi senior, quelli di ruolo, coloro che possono affermare,
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    nei comitati concessione di permanenza in carica, che non importa
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    che non si sia pubblicato sulle riviste più prestigiose
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    se poi quella rivista non è Open Access.
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    Persone che possono cominciare a contribuire a una ridefinizione di cosa sia l'accesso alla conoscenza,
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    sostenendo Open Access e rispettare Open Access
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    e incoraggiando Open Access.
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    Ora, io sono davvero onorato e felice di poter parlare di questo
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    proprio qui, dove ovviamente ci avete dato il Web,
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    e il CERN ha assunto un ruolo guida nel sostenere l'Open Access
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    in uno spazio fondamentale della fisica.
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    Il lavoro che state facendo adesso avrà un effetto cruciale
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    sulla modifica il dibattito scientifico in tutto il mondo.
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    Ma quello che dobbiamo fare è pensare
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    a come sfruttare questa leadership nella leadership per il mondo,
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    a beneficio di questo settore del mondo tanto quanto quella zona del globo.
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    Grazie molte.
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    (Applausi)
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    [Credits per le foto di Flickr]
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    [Questo lavoro ha una licenza: CC-BY]
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    Sottotitoli: universalsubtitles.org/videos/jD5TB2eebD5d /
Title:
Lawrence Lessig: The Architecture of Access to Scientific Knowledge
Description:

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Video Language:
English
Team:
Captions Requested
Duration:
50:19

Italian subtitles

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