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I nostri discorsi sull'immigrazione sono logorati -- ecco come farne di migliori

  • 0:01 - 0:05
    Oggi si sente spesso
    del sistema di immigrazione difettoso,
  • 0:05 - 0:10
    ma qui voglio provare che lo sono
    anche i nostri discorsi sull'immigrazione.
  • 0:10 - 0:14
    E voglio suggerire dei modi
    per costruirne insieme uno migliore.
  • 0:15 - 0:18
    E per farlo, proporrò delle nuove domande
  • 0:18 - 0:19
    sull'immigrazione,
  • 0:19 - 0:20
    gli Stati Uniti,
  • 0:20 - 0:22
    e il mondo,
  • 0:22 - 0:27
    domande che potrebbero spostare
    i confini del dibattito sull'immigrazione.
  • 0:27 - 0:32
    Non voglio iniziare con le discussioni
    febbrili in corso al momento
  • 0:32 - 0:36
    anche mentre le vite e il benessere
    dei migranti sono messi a rischio
  • 0:36 - 0:39
    al confine con gli USA e ben oltre.
  • 0:40 - 0:42
    Ma inizierò con me, alla scuola
    di specializzazione nel New Jersey,
  • 0:42 - 0:46
    a metà anni 90, appassionato
    studente di storia degli USA,
  • 0:46 - 0:49
    di cui ora sono Professore
    alla Vanderbilt University
  • 0:49 - 0:51
    a Nashville, Tennessee.
  • 0:52 - 0:53
    E quando non studiavo,
  • 0:53 - 0:55
    a volte per evitare
    di scrivere la mia tesi,
  • 0:55 - 0:58
    andavo in città con gli amici
  • 0:58 - 1:03
    a consegnare volantini fluorescenti,
    in protesta contro la legislazione
  • 1:03 - 1:07
    che minacciava di togliere
    i diritti agli immigrati.
  • 1:07 - 1:10
    Quei volantini erano
    sinceri, benintezionati,
  • 1:10 - 1:13
    veramente accurati...
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    Ma adesso capisco
    che erano anche un problema.
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    Ecco cosa dicevano:
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    "Non togliete agli immigrati
    i diritti all'istruzione pubblica,
  • 1:21 - 1:24
    alla sanità, alla sicurezza sociale.
  • 1:24 - 1:26
    Lavorano duro.
  • 1:26 - 1:28
    Pagano le tasse.
  • 1:28 - 1:29
    Obbediscono alla legge.
  • 1:29 - 1:32
    Usano i servizi sociali
    meno degli americani.
  • 1:33 - 1:35
    Sono desiderosi di imparare l'inglese,
  • 1:35 - 1:40
    e i loro figli servono l'esercito americano
    in tutto il mondo."
  • 1:41 - 1:44
    Queste ragioni sono ascoltate
    ogni giorno.
  • 1:44 - 1:47
    Gli immigrati e i loro difensori le usano
  • 1:47 - 1:51
    per affrontare chi vorrebbe
    negare agli immigrati i loro diritti
  • 1:51 - 1:54
    o perfino escluderli dalla società.
  • 1:54 - 1:57
    E fino a un certo punto,
    ha perfettamente senso
  • 1:57 - 2:02
    che le rivendicazioni dei difensori
    dei migranti siano queste.
  • 2:03 - 2:06
    Ma a lungo termine,
    e forse anche a breve,
  • 2:06 - 2:09
    credo che queste ragioni
    siano controproducenti.
  • 2:10 - 2:12
    Perché?
  • 2:12 - 2:14
    Perché è un'ardua battaglia
  • 2:14 - 2:17
    difendersi nel territorio avversario.
  • 2:18 - 2:22
    E senza volerlo,
    i volantini che consegnavamo
  • 2:22 - 2:25
    e le versioni delle argomentazioni
    che sentiamo oggi
  • 2:25 - 2:28
    facevano in realtà
    il gioco anti-immigrazione.
  • 2:29 - 2:31
    Facevamo il loro gioco,
    in parte raffigurando
  • 2:31 - 2:34
    gli immigrati come "esterni",
  • 2:34 - 2:37
    invece che, come vorrei
    suggerire tra poco,
  • 2:37 - 2:41
    persone che sono già
    significativamente all'interno.
  • 2:42 - 2:46
    Sono quelli contrari agli immigrati,
    i "nativisti"
  • 2:46 - 2:49
    che sono riusciti a costruire
    il dibattito sull'immigrazione
  • 2:49 - 2:51
    su tre domande principali.
  • 2:52 - 2:57
    La prima domanda è se
    gli immigrati possono essere utili:
  • 2:57 - 3:01
    Come possiamo noi usare gli immigrati?
  • 3:01 - 3:05
    Ci renderanno più ricchi e più forti?
  • 3:06 - 3:09
    La risposta dei nativisti è no,
  • 3:09 - 3:11
    gli immigrati hanno poco
    o niente da offrire.
  • 3:13 - 3:17
    La seconda domanda è se
    gli immigrati sono "altri" da noi:
  • 3:18 - 3:22
    È possibile
    che diventino più simili a noi?
  • 3:23 - 3:25
    Sono in grado di diventare
    più simili a noi?
  • 3:25 - 3:27
    Sono in grado di integrarsi?
  • 3:27 - 3:29
    Vogliono integrarsi?
  • 3:29 - 3:32
    Anche qui, i nativisti rispondono no,
  • 3:32 - 3:36
    gli immigrati sono stabilmente
    diversi da noi, e inferiori a noi.
  • 3:37 - 3:42
    La terza domanda è se
    gli immigrati sono parassiti.
  • 3:43 - 3:46
    Sono pericolosi per noi?
    Esauriranno le nostre risorse?
  • 3:47 - 3:51
    Qui, i nativisti rispondono sì e sì,
  • 3:51 - 3:54
    gli immigrati sono una minaccia,
    e rubano le nostre ricchezze.
  • 3:56 - 4:00
    Queste tre domande
    e l'animo nativista che c'è dietro
  • 4:00 - 4:04
    hanno stabilito i limiti principali
    del dibattito sull'immigrazione.
  • 4:04 - 4:09
    L'essenza di queste domande è
    anti-immigrazione e nativista,
  • 4:09 - 4:15
    basata su una sorta di divisione
    gerarchica tra interni ed esterni,
  • 4:15 - 4:16
    noi e loro,
  • 4:16 - 4:19
    in cui contiamo solo noi,
  • 4:19 - 4:20
    e loro no.
  • 4:21 - 4:25
    E ciò che da spinta
    e potere a queste domande
  • 4:25 - 4:27
    oltre il giro dei nativisti convinti
  • 4:27 - 4:31
    è il modo di inserirsi in un senso
    ordinario e in apparenza innocuo
  • 4:32 - 4:33
    di appartenenza nazionale
  • 4:33 - 4:36
    e lo attivano, lo intensificano
  • 4:36 - 4:38
    e lo infiammano.
  • 4:39 - 4:43
    I nativisti si impegnano
    a fare una netta distinzione
  • 4:43 - 4:46
    tra "interni" ed "esterni".
  • 4:46 - 4:50
    Ma la distinzione stessa è nel cuore
    di come le nazioni si autodefiniscono.
  • 4:51 - 4:54
    Le fessure tra il dentro e il fuori,
  • 4:54 - 4:59
    che si fanno più profonde
    lungo le linee di razza e religione,
  • 4:59 - 5:02
    sono sempre lì
    ad essere acuite e sfruttate.
  • 5:02 - 5:03
    E questo
  • 5:03 - 5:07
    dà potenzialmente risonanza
    all'approccio nativista
  • 5:08 - 5:11
    ben oltre chi si considera anti-immigrati,
  • 5:11 - 5:16
    e singolarmente, anche tra coloro
    che si considerano pro-immigrati.
  • 5:16 - 5:19
    Quindi per esempio, quando
  • 5:19 - 5:21
    gli alleati dei diritti sull'immigrazione
  • 5:21 - 5:24
    rispondono a queste domande
    poste dai nativisti,
  • 5:24 - 5:25
    le prendono sul serio.
  • 5:25 - 5:27
    Legittimano quelle domande.
  • 5:27 - 5:28
    E in una certa misura,
  • 5:29 - 5:32
    anche le affermazioni
    anti-immigrazione che vi sono dietro.
  • 5:32 - 5:36
    Quando prendiamo sul serio
    queste domande senza nemmeno saperlo
  • 5:36 - 5:40
    rinforziamo quei confini,
    chiusi e discriminatori,
  • 5:40 - 5:42
    dei discorsi sull'immigrazione.
  • 5:43 - 5:45
    Ma come ci siamo arrivati?
  • 5:45 - 5:49
    Come sono diventati questi
    i perni del dialogo sull'immigrazione?
  • 5:50 - 5:51
    Eccone i retroscena,
  • 5:51 - 5:53
    dove rientra la mia
    preparazione in storia.
  • 5:53 - 6:00
    Nel primo secolo degli USA
    come nazione indipendente,
  • 6:00 - 6:03
    non si fece molto per controllare
    l'immigrazione a livello nazionale
  • 6:03 - 6:06
    Infatti, politici e datori
    di lavoro si impegnarono
  • 6:06 - 6:08
    a reclutare immigrati
  • 6:08 - 6:10
    per costruire imprese
  • 6:10 - 6:14
    e fungere da pedine
    per conquistare il continente.
  • 6:15 - 6:18
    Ma dopo la guerra civile,
  • 6:18 - 6:23
    la voce dei nativisti
    crebbe in volume e forza.
  • 6:23 - 6:28
    Chi era immigrato da Asia,
    America Latina, Caraibi ed Europa
  • 6:28 - 6:31
    e aveva scavato
    i canali degli Americani,
  • 6:31 - 6:33
    cucinato le loro cene,
  • 6:33 - 6:35
    combattuto le loro guerre,
  • 6:35 - 6:37
    e messo i loro bambini a dormire,
  • 6:37 - 6:40
    andava incontro
    ad una nuova e forte xenofobia,
  • 6:40 - 6:44
    che classificava gli immigrati
    come definitivamente "esterni"
  • 6:44 - 6:47
    a cui non permettere
    di diventare "interni".
  • 6:48 - 6:51
    A metà anni '20,
    i nativisti avevano vinto,
  • 6:51 - 6:53
    emanando leggi razziste
  • 6:53 - 6:58
    che escludevano innumerevoli
    immigrati e rifugiati vulnerabili.
  • 6:59 - 7:02
    Gli immigrati e i loro alleati
    fecero di tutto per reagire,
  • 7:02 - 7:05
    ma si trovarono
    a doversi difendere,
  • 7:05 - 7:08
    in qualche modo intrappolati
    nello schema nativista.
  • 7:09 - 7:14
    Quando i nativisti dissero:
    gli immigrati non sono utili,
  • 7:14 - 7:16
    i loro alleati risposero: sì, lo sono.
  • 7:17 - 7:22
    Quando i nativisti accusarono
    gli immigrati di essere "altri",
  • 7:22 - 7:24
    gli alleati promisero
    che si sarebbero integrati.
  • 7:26 - 7:32
    Quando i nativisti accusarono
    gli immigrati di essere parassiti,
  • 7:32 - 7:35
    gli alleati ribadirono
    la loro lealtà, obbedienza,
  • 7:35 - 7:37
    il duro lavoro e la parsimonia.
  • 7:38 - 7:42
    E anche mentre i sostenitori
    accoglievano gli immigrati,
  • 7:42 - 7:48
    per molti erano ancora degli
    "esterni" da compatire, salvare,
  • 7:48 - 7:50
    da aiutare,
  • 7:50 - 7:52
    e da tollerare,
  • 7:52 - 7:58
    ma mai completamente includendoli
    come uguali in diritti e rispetto.
  • 7:59 - 8:06
    Dopo la 2° Guerra Mondiale,
    e da metà anni '60 fino a tempi recenti,
  • 8:06 - 8:08
    gli immigrati e i loro alleati
    invertirono la rotta,
  • 8:08 - 8:12
    abbattendo le restrizioni di metà anni '20
  • 8:12 - 8:16
    e ottenendo un nuovo sistema
    con priorità le riunificazioni familiari,
  • 8:16 - 8:18
    l'accoglienza degli immigrati,
  • 8:18 - 8:21
    e l'accoglienza di quelli
    con abilità speciali.
  • 8:22 - 8:23
    Ma anche in quel caso,
  • 8:23 - 8:27
    non riuscirono a cambiare
    i termini del dibattito alla base,
  • 8:27 - 8:30
    così quello schema resisteva,
  • 8:30 - 8:35
    pronto ad essere ripreso
    in questo nostro frenetico momento.
  • 8:36 - 8:38
    Quei discorsi sono logorati.
  • 8:39 - 8:43
    Le vecchie domande
    sono nocive e creano divisione.
  • 8:43 - 8:46
    Quindi, come si arriva da quei discorsi
  • 8:46 - 8:51
    ad altri che ci avvicinino
    ad un mondo più giusto,
  • 8:51 - 8:52
    più equo,
  • 8:52 - 8:54
    più sicuro?
  • 8:55 - 8:57
    Ciò che propongo di fare
  • 8:57 - 9:01
    è una delle cose più difficili
    che ogni società possa fare:
  • 9:01 - 9:05
    ridefinire il concetto di chi conta,
  • 9:05 - 9:08
    di quali vite, quali diritti
  • 9:08 - 9:11
    e quali prosperità contano.
  • 9:11 - 9:14
    Dobbiamo ridisegnare confini,
  • 9:14 - 9:18
    ridisegnare il concetto di "noi".
  • 9:19 - 9:25
    Per farlo, va prima sfatata
    un'idea del modo molto diffusa
  • 9:25 - 9:27
    ma anche piuttosto fallace.
  • 9:27 - 9:29
    Secondo quella visione del mondo,
  • 9:29 - 9:33
    c'è il "dentro" i confini nazionali,
    "dentro" la nazione,
  • 9:33 - 9:37
    che è dove viviamo, lavoriamo
    e pensiamo ai fatti nostri.
  • 9:38 - 9:41
    E poi c'è il "fuori",
    tutto il resto.
  • 9:42 - 9:45
    Secondo questa visione,
    quando gli immigrati entrano nella nazione
  • 9:45 - 9:48
    si spostano dal fuori al dentro,
  • 9:48 - 9:51
    ma rimangono "esterni".
  • 9:51 - 9:55
    Qualsiasi potere o risorsa essi ricevano
  • 9:55 - 9:59
    sono regali da parte nostra
    piuttosto che diritti.
  • 9:59 - 10:04
    È semplice capire perché
    sia una visione così condivisa.
  • 10:04 - 10:08
    È rinforzata dai modi quotidiani
    in cui parliamo, agiamo e ci comportiamo,
  • 10:08 - 10:11
    fino alle carte politiche
    che appendiamo nelle aule scolastiche.
  • 10:12 - 10:15
    Il problema di questa visione del mondo
    è solo che non corrisponde
  • 10:15 - 10:18
    a come funziona il mondo,
  • 10:18 - 10:20
    e a come ha funzionato in passato.
  • 10:21 - 10:26
    Certo, i lavoratori americani
    hanno costruito il benessere nella società.
  • 10:26 - 10:28
    Ma anche gli immigrati,
  • 10:28 - 10:31
    soprattutto in aree dell'economia americana
    che sono indispensabili
  • 10:31 - 10:34
    e in cui pochi americani lavorano,
    come l'agricoltura.
  • 10:35 - 10:36
    Da quando fu fondata la Nazione,
  • 10:36 - 10:41
    gli americani sono stati
    dentro la forza lavoro americana.
  • 10:42 - 10:47
    Certo, gli americani hanno costruito
    le istituzioni che nella società
  • 10:47 - 10:49
    garantisono i diritti.
  • 10:49 - 10:51
    Ma anche gli immigrati.
  • 10:51 - 10:54
    Erano presenti durante tutti
    i principali movimenti sociali,
  • 10:54 - 10:57
    come i diritti civili
    e il lavoro organizzato,
  • 10:57 - 11:00
    che hanno lottato per ampliare
    i diritti di tutti nella società.
  • 11:00 - 11:04
    Quindi gli immigrati sono già
    all'interno della lotta
  • 11:04 - 11:07
    per diritti, democrazia e libertà.
  • 11:08 - 11:12
    E poi, gli Americani
    e altri cittadini del Nord mondiale
  • 11:12 - 11:15
    non si sono fatti gli affari propri
  • 11:15 - 11:17
    e non sono rimasti nei loro confini.
  • 11:17 - 11:19
    Non hanno rispettato
    confini di altre nazioni.
  • 11:19 - 11:21
    Sono andati per il mondo
    con i propri eserciti,
  • 11:21 - 11:24
    si sono impossessati
    di territori e risorse
  • 11:24 - 11:28
    traendo enorme profitto
    da molti dei paesi
  • 11:28 - 11:29
    da cui vengono gli immigrati.
  • 11:30 - 11:36
    In questo senso, molti immigrati
    sono già all'interno del potere americano.
  • 11:37 - 11:42
    Con questo nuovo schema
    di "dentro" e "fuori" in mente
  • 11:42 - 11:45
    la domanda non è
    se i Paesi ospitanti
  • 11:45 - 11:47
    lasceranno entrare gli immigrati.
  • 11:48 - 11:50
    Loro sono già dentro.
  • 11:50 - 11:53
    La domanda è se
    gli USA e altri Paesi
  • 11:53 - 11:57
    daranno agli immigrati
    accesso a diritti e a risorse
  • 11:57 - 12:01
    che il loro lavoro, l'attivismo
    e i loro paesi d'origine
  • 12:01 - 12:05
    hanno già primariamente
    contribuito a creare.
  • 12:06 - 12:09
    Con questo nuovo schema in mente
  • 12:09 - 12:13
    si può passare ad una nuova serie
    di pensieri e domande urgenti
  • 12:13 - 12:17
    totalmente diverse da quelle
    che ci siamo fatti prima--
  • 12:17 - 12:21
    che potrebbero cambiare i limiti
    del dibattito sull'immigrazione.
  • 12:23 - 12:27
    Le nostre tre domande riguardano
    i diritti dei lavoratori,
  • 12:27 - 12:28
    la responsabilità,
  • 12:28 - 12:30
    e la parità.
  • 12:33 - 12:36
    Prima, parliamo
    dei diritti dei lavoratori.
  • 12:36 - 12:39
    Com'è più difficile oggi
  • 12:39 - 12:41
    per gli immigrati difendersi
  • 12:41 - 12:43
    e più facile essere sfruttati,
  • 12:43 - 12:46
    riducendone paga, diritti,
    e protezione per tutti?
  • 12:47 - 12:50
    Quando questi rischiano
    rastrellamenti, arresti e deportazioni
  • 12:50 - 12:53
    i capi sanno che rischiano abusi,
  • 12:53 - 12:55
    e minacce di non ribellarsi
  • 12:55 - 12:57
    o li consegneranno alle autorità.
  • 12:57 - 13:00
    Quando i capi sanno
  • 13:00 - 13:03
    che possono intimorire un immigrato
    perché privo di documenti,
  • 13:04 - 13:06
    lo rendono super-sfruttabile,
  • 13:06 - 13:09
    e ciò incide non solo
    sui lavoratori immigrati
  • 13:09 - 13:11
    ma su tutti i lavoratori.
  • 13:12 - 13:15
    Secondo, dobbiamo farci
    domande sulla responsabilità.
  • 13:16 - 13:20
    Che ruolo hanno avuto Paesi
    ricchi e potenti come gli USA
  • 13:20 - 13:22
    nel rendere difficile o impossibile
  • 13:22 - 13:26
    per gli immigrati restare
    nei loro Paesi d'origine?
  • 13:26 - 13:30
    Prendere e lasciare il proprio
    Paese è difficile e pericoloso,
  • 13:30 - 13:33
    ma in molti non hanno
    nemmeno opzione di restare
  • 13:33 - 13:36
    se vogliono sopravvivere.
  • 13:36 - 13:37
    Guerre, accordi
  • 13:37 - 13:40
    e abitudini di consumo
    radicate nel Nord del mondo
  • 13:40 - 13:45
    hanno un ruolo
    fondamentale e devastante.
  • 13:45 - 13:49
    Quali responsabilità hanno gli USA
  • 13:49 - 13:51
    l'Unione Europea e la Cina--
  • 13:51 - 13:53
    primi in emissioni di CO2 --
  • 13:53 - 13:58
    verso quei milioni di persone già
    sfollate dal riscaldamento globale?
  • 14:00 - 14:03
    Terzo, dobbiamo
    interrogarci sulla parità.
  • 14:04 - 14:08
    La disparità mondiale è
    un problema crescente e straziante.
  • 14:08 - 14:11
    Differenze di reddito e ricchezza
    stanno aumentando in tutto il mondo.
  • 14:12 - 14:15
    Sempre più, a determinare
    se sei ricco o povero,
  • 14:15 - 14:16
    più di ogni altra cosa,
  • 14:16 - 14:18
    è il Paese in cui sei nato.
  • 14:18 - 14:21
    Che può sembrare ottimo
    se vieni da un paese florido.
  • 14:21 - 14:26
    Ma in realtà implica una
    distribuzione molto iniqua
  • 14:26 - 14:31
    delle possibilità di una
    vita lunga, sana e appagante.
  • 14:31 - 14:34
    Inviare beni o soldi
    alle proprie famiglie
  • 14:34 - 14:37
    è significativo
    nel ridurre i divari,
  • 14:37 - 14:39
    sebbene solo in parte.
  • 14:40 - 14:43
    Fanno più di tutto le campagne di aiuto
  • 14:43 - 14:45
    di tutto il mondo messe insieme.
  • 14:47 - 14:49
    Eravamo partiti
    dalle domande nativiste
  • 14:49 - 14:52
    sugli immigrati come utili,
  • 14:52 - 14:54
    come altri,
  • 14:54 - 14:55
    e come parassiti.
  • 14:56 - 14:59
    Ma le nuove domande
    sui diritti dei lavoratori,
  • 14:59 - 15:01
    le responsabilità
  • 15:01 - 15:02
    e la parità
  • 15:02 - 15:04
    dove ci porterebbero?
  • 15:04 - 15:09
    Queste domande rifiutano la
    pietà, e accolgono la giustizia.
  • 15:10 - 15:14
    Queste rifiutano divisioni
    nazionaliste e nativiste
  • 15:14 - 15:15
    di "noi" rispetto a "loro".
  • 15:15 - 15:18
    Aiuteranno a prepararci
    a problemi in arrivo
  • 15:18 - 15:23
    e a quelli già in atto, come
    il riscaldamento globale.
  • 15:23 - 15:27
    Non sarà facile evitare
    le domande poste finora
  • 15:27 - 15:30
    per rispondere
    a questa nuova serie di domande.
  • 15:30 - 15:32
    Non è semplice
  • 15:32 - 15:36
    sfidare e ampliare
    il concetto di "noi".
  • 15:37 - 15:41
    Ci vorranno senno,
    inventiva e coraggio.
  • 15:41 - 15:44
    Le vecchie domande,
    ci sono state a lungo,
  • 15:44 - 15:47
    e non cederanno da sole,
  • 15:47 - 15:49
    e non lo faranno in una notte.
  • 15:50 - 15:52
    E anche cambiando le domande,
  • 15:52 - 15:54
    le risposte saranno complicate,
  • 15:54 - 15:57
    richiedendo sacrifici e compromessi.
  • 15:58 - 16:02
    In un mondo iniquo,
    dovremo fare attenzione
  • 16:02 - 16:05
    a chi ha il potere
    di partecipare al discorso
  • 16:05 - 16:06
    e chi non lo ha.
  • 16:07 - 16:09
    Ma i limiti del dibattito
    sull'immigrazione
  • 16:09 - 16:11
    possono spostarsi.
  • 16:11 - 16:14
    Sta a noi spostarli.
  • 16:15 - 16:16
    Grazie.
  • 16:16 - 16:19
    (Applausi)
Title:
I nostri discorsi sull'immigrazione sono logorati -- ecco come farne di migliori
Speaker:
Paul A. Kramer
Description:

Come è possibile che il dibattito USA sull'immigrazione sia diventato così disgregante? In questo intervento informativo, lo storico e scrittore Paul A. Kramer mostra come uno schema di tipo "interni vs esterni" sia arrivato a dominare il modo in cui le persone parlano dell'immigrazione negli Stati Uniti, e suggerisce inoltre una serie di nuove domande che potrebbero dare nuova forma ai discorsi su quali vite, diritti e benessere siano importanti.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:31

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