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I segreti che ho trovato nel misterioso fondale marino | Laura Robinson | TEDxBrussels

  • 0:04 - 0:07
    Voglio iniziare col dirvi
  • 0:07 - 0:10
    che mio fratello minore
    è un giornalista
  • 0:10 - 0:14
    e mi ha detto che scrive un articolo
    più o meno in un'ora.
  • 0:14 - 0:15
    L'articolo
    viene pubblicato online
  • 0:15 - 0:20
    e nel giro di un giorno può essere letto
    da circa 100.000 persone.
  • 0:20 - 0:23
    Io posso impiegare forse un paio d'anni
    per pianificare una spedizione,
  • 0:23 - 0:26
    un paio d'anni in più
    per scrivere quell'articolo
  • 0:26 - 0:31
    e se il mio articolo viene accolto
    molto bene - o forse molto male
  • 0:31 - 0:34
    potrà essere citato un centinaio di volte
    nei prossimi dieci anni.
  • 0:34 - 0:38
    Quindi non potrò mai vantare
    le stesse statistiche di mio fratello.
  • 0:38 - 0:42
    Però questo pomeriggio
    mi state aiutando a fare un po' meglio,
  • 0:42 - 0:44
    quindi grazie della vostra attenzione.
  • 0:44 - 0:49
    (Applausi)
  • 0:49 - 0:52
    Spero che troverete molto interessante
    ciò che ho da dirvi.
  • 0:52 - 0:54
    Sono un chimico degli oceani.
  • 0:54 - 0:56
    Studio la chimica dell'oceano
    così com'è oggi
  • 0:56 - 0:59
    e come è stata in passato.
  • 0:59 - 1:01
    Studio il passato
  • 1:01 - 1:04
    utilizzando i resti fossili
    dei coralli che vivono in profondità.
  • 1:04 - 1:07
    Vedete l'immagine
    di uno di questi coralli dietro di me.
  • 1:07 - 1:11
    È stato campionato vicino all'Antartide,
    a migliaia di metri di profondità,
  • 1:11 - 1:13
    è quindi molto diverso
    dai tipi di coralli
  • 1:13 - 1:16
    che potreste avere avuto
    la fortuna di vedere
  • 1:16 - 1:17
    durante una vacanza ai tropici.
  • 1:17 - 1:19
    Spero quindi che il mio discorso
    vi offrirà
  • 1:19 - 1:21
    una visione quadridimensionale
    dell'oceano.
  • 1:21 - 1:26
    Due dimensioni: in questa bellissima
    immagine bidimensionale
  • 1:26 - 1:28
    della temperatura marina superficiale.
  • 1:28 - 1:31
    Questa è stata scattata da un satellite,
    ha una risoluzione spaziale incredibile.
  • 1:32 - 1:35
    Le caratteristiche generali
    sono estremamente facili da capire.
  • 1:35 - 1:39
    Le regioni equatoriali sono calde
    perché c'è più luce solare.
  • 1:39 - 1:42
    Le regioni polari sono fredde
    perché ce n'è meno.
  • 1:42 - 1:44
    Questo permette
    alle grandi calotte glaciali
  • 1:44 - 1:47
    di formarsi nell'Antartide
    e nell'emisfero settentrionale.
  • 1:47 - 1:50
    Sapete che se vi immergete nel mare
    o anche solo se vi bagnate i piedi
  • 1:50 - 1:53
    questo diventa più freddo
    man mano che scendete in profondità
  • 1:53 - 1:57
    e questo avviene soprattutto perché
    le acque profonde degli abissi oceanici
  • 1:57 - 2:00
    vengono dalle fredde regioni polari
    dove le acque sono dense.
  • 2:01 - 2:03
    Se viaggiassimo indietro nel tempo
    di 20.000 anni
  • 2:03 - 2:06
    vedremmo che la Terra aveva un aspetto
    piuttosto differente.
  • 2:06 - 2:09
    Vi ho appena mostrato
    una versione animata
  • 2:09 - 2:12
    di una delle più grandi differenze
    che potreste vedere.
  • 2:12 - 2:14
    Le calotte glaciali
    erano molto più grandi.
  • 2:14 - 2:17
    Coprivano buona parte del continente
    e si estendevano nell'oceano.
  • 2:17 - 2:20
    Il livello del mare
    era più basso di 120 m.
  • 2:20 - 2:24
    I livelli di CO2 erano molto inferiori
    rispetto a quelli attuali.
  • 2:24 - 2:27
    Probabilmente la temperatura terrestre
    era inferiore di 3-5 gradi
  • 2:27 - 2:30
    ed era molto più bassa
    nelle regioni polari.
  • 2:32 - 2:33
    Quel che io e altri colleghi
  • 2:33 - 2:36
    stiamo cercando di capire
  • 2:36 - 2:39
    è come siamo passati
    da quelle condizioni climatiche fredde
  • 2:39 - 2:42
    al clima caldo di cui godiamo oggi.
  • 2:42 - 2:44
    Dai carotaggi di ghiaccio sappiamo
  • 2:44 - 2:46
    - e questa è la foto di un iceberg
  • 2:46 - 2:48
    scattata da un mio collega,
    Dann Blackwood,
  • 2:48 - 2:50
    nell'Oceano Antartico -
  • 2:50 - 2:53
    che la transizione tra queste
    diverse condizioni climatiche
  • 2:53 - 2:58
    non è stata lineare come suggerisce
    il lento aumento della radiazione solare.
  • 2:58 - 3:02
    Realizzando questi carotaggi
    nel ghiaccio
  • 3:02 - 3:05
    troviamo delle bande annuali,
    potete vederle nell'iceberg.
  • 3:05 - 3:07
    Potete vedere questi strati bianchi e blu.
  • 3:07 - 3:11
    I gas sono intrappolati nei carotaggi,
    così possiamo misurare i livelli di CO2 -
  • 3:11 - 3:13
    ecco perché sappiamo
    che in passato erano più bassi -
  • 3:13 - 3:16
    e la chimica del ghiaccio
    ci dà anche informazioni
  • 3:16 - 3:18
    sulla temperatura nelle regioni polari.
  • 3:18 - 3:21
    E se ci spostiamo da 20.000 anni fa
    al periodo attuale
  • 3:21 - 3:23
    vedete che le temperature
    sono aumentate.
  • 3:23 - 3:24
    Ma non in maniera lineare.
  • 3:24 - 3:27
    In alcuni casi sono aumentate
    molto rapidamente,
  • 3:27 - 3:28
    poi c'è stato un plateau,
  • 3:28 - 3:29
    poi hanno ripreso a crescere.
  • 3:29 - 3:31
    Erano diverse nelle regioni polari,
  • 3:31 - 3:34
    e anche la CO2 è aumentata a scatti.
  • 3:35 - 3:38
    Siamo piuttosto sicuri che l'oceano
    ha parecchio a che fare con questo.
  • 3:38 - 3:41
    L'oceano immagazzina
    enormi quantità di carbonio,
  • 3:41 - 3:43
    circa 60 volte in più
    rispetto all'atmosfera.
  • 3:43 - 3:46
    Funge anche da trasportatore di calore
    lungo l'Equatore,
  • 3:46 - 3:50
    contiene un sacco di nutrienti
    e controlla la produttività primaria.
  • 3:52 - 3:56
    Quindi se vogliamo sapere cosa c'è
    laggiù nelle profondità marine
  • 3:56 - 3:57
    dobbiamo andarci,
  • 3:57 - 3:59
    vedere cosa c'è
  • 3:59 - 4:00
    e iniziare a esplorare.
  • 4:00 - 4:03
    Questo è un video spettacolare
    ripreso da una montagna sottomarina
  • 4:03 - 4:06
    a circa 1 Km di profondità
    in acque internazionali
  • 4:06 - 4:08
    nell'Atlantico equatoriale,
    lontano dalla terraferma.
  • 4:08 - 4:11
    Siete tra i primi a vedere
    questo pezzo di fondale marino,
  • 4:11 - 4:13
    insieme al mio gruppo di ricerca.
  • 4:13 - 4:16
    Probabilmente state vedendo
    delle nuove specie.
  • 4:16 - 4:17
    Non lo sappiamo.
  • 4:17 - 4:19
    Si dovrebbero raccogliere dei campioni
  • 4:19 - 4:21
    e realizzare
    un'intensa ricerca tassonomica.
  • 4:21 - 4:23
    Vedete dei bellissimi esemplari
    di Paragorgia arborea
  • 4:23 - 4:25
    e degli ofiuroidei
    che vi crescono sopra.
  • 4:25 - 4:28
    Quelli sembrano tentacoli
    che fuoriescono dai coralli.
  • 4:28 - 4:31
    Ci sono coralli costituiti
    da diverse forme di carbonato di calcio
  • 4:31 - 4:35
    che crescono sul basalti
    di queste enormi montagne sottomarine
  • 4:35 - 4:39
    e la parte scura,
    quelli sono coralli fossilizzati,
  • 4:39 - 4:41
    e ne parleremo
    un po' di più
  • 4:41 - 4:43
    mentre viaggiamo indietro nel tempo.
  • 4:43 - 4:46
    Per farlo dobbiamo noleggiare
    un'imbarcazione per la ricerca.
  • 4:46 - 4:49
    Questa è la James Cook,
    una nave per la ricerca oceanica
  • 4:49 - 4:50
    ormeggiata a Tenerife.
  • 4:50 - 4:51
    È meravigliosa, vero?
  • 4:51 - 4:54
    Bellissimo, se non siete
    dei grandi marinai.
  • 4:54 - 4:56
    Altre volte la situazione
    è più simile a questa.
  • 4:56 - 4:59
    Qua ci stiamo assicurando
    di non perdere campioni preziosi.
  • 4:59 - 5:02
    Tutti corrono avanti e indietro
    e io soffro il mal di mare
  • 5:02 - 5:05
    quindi non sempre è divertente,
    ma in generale lo è.
  • 5:06 - 5:09
    Dobbiamo diventare dei mappatori
    veramente bravi per poterlo fare.
  • 5:09 - 5:13
    Vedere una tale abbondanza di coralli
    non capita tutti i giorni.
  • 5:13 - 5:16
    L'oceano è globale e profondo,
  • 5:16 - 5:18
    ma dobbiamo trovare
    i posti giusti.
  • 5:18 - 5:22
    Abbiamo preso una mappa globale
    e vi abbiamo sovrapposto la nostra rotta
  • 5:22 - 5:23
    dell'anno scorso.
  • 5:23 - 5:25
    È stata una traversata
    lunga 7 settimane
  • 5:25 - 5:28
    e questi siamo noi,
    dopo aver realizzato la nostra mappa
  • 5:28 - 5:31
    di circa 75.000 Km quadrati
    del fondale marino in 7 settimane,
  • 5:31 - 5:34
    ma si tratta solo di una piccola parte
    del fondale marino.
  • 5:34 - 5:35
    Viaggiavamo da ovest verso est,
  • 5:35 - 5:39
    su un'area che apparirebbe uniforme
    su una mappa ad ampia scala,
  • 5:39 - 5:42
    ma in realtà alcune di queste montagne
    sono grandi quanto l'Everest.
  • 5:42 - 5:44
    Con le mappe che realizziamo a bordo
  • 5:44 - 5:46
    otteniamo una risoluzione di 100 metri,
  • 5:46 - 5:50
    abbastanza per poter individuare le aree
    in cui dispiegare l'equipaggiamento,
  • 5:50 - 5:51
    ma non per poter vedere nel dettaglio.
  • 5:51 - 5:54
    Per questo utilizziamo veicoli volanti
    comandati a distanza
  • 5:54 - 5:56
    che volano a circa 5 metri
    dal fondale marino.
  • 5:56 - 6:00
    In questo modo otteniamo
    mappe con una risoluzione di un metro
  • 6:00 - 6:02
    a migliaia di metri di profondità.
  • 6:02 - 6:04
    Questo è un veicolo
    per la ricerca scientifica
  • 6:04 - 6:06
    comandato a distanza,
  • 6:06 - 6:09
    Potete vedere una serie
    di grosse luci in alto.
  • 6:09 - 6:12
    Ci sono telecamere ad alta risoluzione,
    braccia manipolatrici
  • 6:12 - 6:15
    e tante scatoline e contenitori
    per mettere i campioni.
  • 6:15 - 6:19
    Eccoci al primo tuffo
    di questa singolare traversata,
  • 6:19 - 6:21
    mentre ci immergiamo
    nell'oceano.
  • 6:21 - 6:24
    Ci muoviamo molto velocemente
    per far sì che i veicoli
  • 6:24 - 6:27
    non siano influenzati da altre navi.
  • 6:27 - 6:30
    Potete vedere le bolle,
    questo video mi piace molto.
  • 6:30 - 6:31
    E scendiamo
  • 6:31 - 6:34
    e questo è il genere di cose
    che potete vedere.
  • 6:34 - 6:36
    Queste sono spugne che vivono
    a elevate profondità,
  • 6:36 - 6:38
    a una scala di un metro.
  • 6:38 - 6:41
    Questa è un'oloturia che nuota -
    in pratica una piccola lumaca marina.
  • 6:41 - 6:43
    Questa scena è stata rallentata.
  • 6:43 - 6:45
    Gran parte di questo video
    è stato accelerato
  • 6:46 - 6:47
    perché tutto questo
    richiede molto tempo.
  • 6:48 - 6:51
    Anche questa oloturia è bellissima.
  • 6:52 - 6:55
    Questo animale che vedrete apparire
    è stato una grande sorpresa.
  • 6:55 - 6:58
    Non ho mai visto niente del genere
    e ci ha stupiti tutti quanti.
  • 6:58 - 7:02
    Un giorno dopo 15 ore di lavoro
    eravamo tutti un po' esaltati,
  • 7:02 - 7:05
    quando improvvisamente è comparso
    questo gigantesco mostro marino.
  • 7:05 - 7:08
    Si chiama Pyrosoma
    o tunicato coloniale, se preferite.
  • 7:08 - 7:10
    Non era quello che stavamo cercando.
  • 7:10 - 7:12
    Stavamo cercando coralli
    che vivono a profondità elevate.
  • 7:13 - 7:15
    Tra un attimo una foto
    di uno di questi coralli.
  • 7:15 - 7:18
    È piccolo, alto circa 5 cm.
  • 7:18 - 7:21
    È costituito da carbonato di calcio,
    qui vedete i tentacoli
  • 7:21 - 7:23
    che si muovono nella corrente oceanica.
  • 7:24 - 7:27
    Probabilmente un organismo
    come questo vive circa 100 anni.
  • 7:27 - 7:31
    E mentre cresce assorbe
    le sostanze chimiche dall'oceano.
  • 7:31 - 7:33
    E queste sostanze,
    o la loro quantità,
  • 7:33 - 7:36
    dipendono dalla temperatura,
    dal pH,
  • 7:36 - 7:37
    dai nutrienti.
  • 7:37 - 7:40
    E se riusciamo a capire come
    queste sostanze arrivano allo scheletro
  • 7:40 - 7:43
    possiamo tornare indietro,
    raccogliere dei campioni fossili
  • 7:43 - 7:46
    e ricostruire l'aspetto dell'oceano
    in passato.
  • 7:46 - 7:50
    Qui ci vedete mentre raccogliamo
    un corallo con un sistema di aspirazione,
  • 7:50 - 7:51
    lo asportiamo
  • 7:51 - 7:54
    e lo mettiamo
    in un contenitore per campioni.
  • 7:54 - 7:56
    Devo dire che è un compito
    molto delicato.
  • 7:58 - 8:01
    Alcuni di questi organismi
    vivono ancora più a lungo.
  • 8:01 - 8:03
    Questo è un corallo nero
    chiamato Leiopathes,
  • 8:03 - 8:05
    è una foto scattata da un mio collega,
  • 8:05 - 8:07
    Brandan Roark, a circa
    500 metri sotto le Hawaii.
  • 8:08 - 8:10
    4.000 anni sono tanti.
  • 8:11 - 8:14
    Se prendete un ramo
    di uno di questi coralli e lo ripulite
  • 8:14 - 8:16
    - questa è una sezione
    di circa 100 micron.
  • 8:16 - 8:19
    Brendon ha fatto delle analisi
    su questa sezione
  • 8:19 - 8:21
    - potete vedere i segni -
  • 8:21 - 8:24
    ed è stato in grado di dimostrare
    che queste sono vere bande annuali,
  • 8:24 - 8:26
    quindi persino a 500 metri di profondità
  • 8:26 - 8:29
    i coralli possono registrare
    i cambiamenti stagionali,
  • 8:29 - 8:30
    il che è decisamente spettacolare.
  • 8:30 - 8:34
    Ma 4.000 anni non sono abbastanza
    per arrivare all'ultimo massimo glaciale.
  • 8:34 - 8:35
    Che facciamo quindi?
  • 8:35 - 8:37
    Andiamo a prendere
    questi campioni fossili.
  • 8:38 - 8:41
    Questo è ciò che mi rende impopolare
    nel mio gruppo di ricerca.
  • 8:41 - 8:42
    Immergendoci
  • 8:42 - 8:44
    vediamo squali giganti ovunque,
  • 8:44 - 8:46
    esemplari di Pyrosoma,
    oloturie che nuotano,
  • 8:46 - 8:47
    spugne giganti,
  • 8:47 - 8:50
    ma io faccio scendere tutti
    fino a queste aree morte fossili
  • 8:50 - 8:54
    e passo un sacco di tempo a spalare
    il fondale marino.
  • 8:54 - 8:57
    Portiamo in superficie questi coralli
    e li selezioniamo.
  • 8:57 - 8:59
    Ma ciascuno di essi ha un'età diversa
  • 8:59 - 9:01
    e se riusciamo a capire
    quanti anni hanno
  • 9:01 - 9:04
    e poi a misurare
    quei segnali chimici,
  • 9:04 - 9:05
    questo ci aiuta a capire
  • 9:05 - 9:08
    cos'è successo in passato
    nell'oceano.
  • 9:08 - 9:10
    Nell'immagine sulla sinistra
  • 9:10 - 9:13
    ho preso una sezione di un corallo,
    l'ho pulita attentamentamente
  • 9:13 - 9:15
    e ho preso un'immagine ottica.
  • 9:15 - 9:16
    Sulla destra
  • 9:16 - 9:19
    abbiamo preso lo stessa sezione,
    l'abbiamo messa in un reattore nucleare,
  • 9:19 - 9:20
    indotto la fusione
  • 9:21 - 9:23
    e ogni volta che si verifica
    un decadimento
  • 9:23 - 9:24
    potete vederlo marcato nel corallo,
  • 9:24 - 9:26
    così vediamo
    la distribuzione dell'uranio.
  • 9:26 - 9:27
    Perché lo facciamo?
  • 9:27 - 9:30
    L'uranio è un elemento
    poco considerato,
  • 9:30 - 9:31
    ma io lo adoro.
  • 9:31 - 9:33
    Il decadimento ci aiuta a capire
    l'età e la velocità
  • 9:33 - 9:36
    degli avvenimenti
    che stanno accadendo nell'oceano.
  • 9:36 - 9:38
    Se ricordate
    ciò che ho detto all'inizio,
  • 9:38 - 9:40
    è quello a cui vogliamo arrivare
    quando pensiamo al clima.
  • 9:41 - 9:43
    Utilizziamo un laser
    per analizzare l'uranio
  • 9:43 - 9:45
    e uno dei suoi prodotti,
    il torio, in questi coralli
  • 9:45 - 9:48
    e questo ci dice esattamente
    qual è l'età questi fossili.
  • 9:49 - 9:52
    Vedrete una meravigliosa animazione
    dell'Oceano Antartico.
  • 9:52 - 9:55
    Voglio illustrarvi
    come stiamo utilizzando questi coralli
  • 9:55 - 9:59
    per ottenere delle informazioni
    sull'oceano nell'antichità.
  • 9:59 - 10:01
    Potete vedere la densità
    della superficie dell'acqua
  • 10:01 - 10:04
    in quest'animazione
    di Ryan Abernathey.
  • 10:05 - 10:07
    Si tratta solamente
    di un anno di dati,
  • 10:07 - 10:09
    ma potete vedere quanto
    l'Oceano Antartico sia dinamico.
  • 10:10 - 10:14
    L'intenso rimescolamento,
    soprattutto nel Grande Passaggio,
  • 10:14 - 10:17
    mostrato nel riquadro
  • 10:17 - 10:20
    - è davvero una delle correnti
    più forti del mondo
  • 10:20 - 10:22
    che scorre da ovest verso est.
  • 10:22 - 10:23
    Il rimescolamento
    è turbolento
  • 10:23 - 10:26
    perché si trova al di sopra
    di quelle grandi montagne sottomarine,
  • 10:26 - 10:31
    e questo permette lo scambio di CO2
    e di calore con l'atmosfera.
  • 10:31 - 10:34
    Essenzialmente, gli oceani respirano
    attraverso l'Oceano Antartico.
  • 10:35 - 10:40
    Abbiamo raccolto coralli ovunque
    lungo questo passaggio antartico
  • 10:40 - 10:44
    e grazie alla datazione dell'uranio
    abbiamo fatto una scoperta sorprendente:
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    i coralli hanno migrato da sud verso nord
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    durante la transizione tra la fase
    glaciale e quella interglaciale.
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    Non sappiamo esattamente perché,
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    ma pensiamo che sia legato
    alle fonti di cibo
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    e forse all'ossigeno nell'acqua.
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    Così eccoci qui.
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    Vi spiegherò
    quel che abbiamo scoperto sul clima
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    grazie a questi coralli
    dell'Oceano Antartico.
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    Abbiamo raccolto piccoli coralli fossili
    sulle montagne sottomarine.
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    Ecco la mia illustrazione.
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    Basandoci sui risultati delle analisi,
    pensiamo che durante l'era glaciale
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    la parte profonda dell'Oceano Antartico
    fosse molto ricca di carbonio
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    e che al di sopra
    ci fosse uno strato a bassa densità.
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    Questo avrebbe impedito alla CO2
    di fuoriuscire dall'oceano.
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    Poi abbiamo trovato dei coralli
    di un'età intermedia,
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    che ci hanno mostrato
    che durante quella transizione climatica
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    l'oceano si è parzialmente rimescolato.
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    Questo ha permesso al carbonio
    di fuoriuscire dall'oceano.
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    E se consideriamo
    i coralli più recenti
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    o quelli attuali
  • 11:37 - 11:40
    e analizziamo la loro chimica
    vediamo
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    che ci troviamo in una situazione
    di interscambio di carbonio.
  • 11:44 - 11:46
    Questo è il modo
    in cui possiamo usare i coralli fossili
  • 11:46 - 11:48
    per ottenere informazioni
    sull'ambiente.
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    Voglio lasciarvi con quest'ultima slide.
  • 11:52 - 11:56
    È solo un fermo immagine
    del primo video che vi ho mostrato.
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    Questo è un giardino di coralli
    spettacolare.
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    Non ci aspettavamo proprio
    di trovare delle cose così belle.
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    Si trova a migliaia di metri
    di profondità.
  • 12:03 - 12:04
    Ci sono delle specie nuove.
  • 12:04 - 12:06
    È un luogo
    veramente splendido.
  • 12:06 - 12:08
    Vi sono anche dei fossili
  • 12:08 - 12:10
    e oggi vi ho insegnato
    ad apprezzare i coralli fossili
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    che si trovano laggiù.
  • 12:11 - 12:15
    La prossima volta che avrete la fortuna
    di sorvolare l'oceano
  • 12:15 - 12:16
    o di attraversarlo in barca
  • 12:16 - 12:19
    pensateci - laggiù ci sono
    enormi montagne sottomarine
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    che nessuno ha mai visto
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    e dei coralli stupendi.
  • 12:22 - 12:23
    Grazie.
  • 12:23 - 12:28
    (Applausi)
Title:
I segreti che ho trovato nel misterioso fondale marino | Laura Robinson | TEDxBrussels
Description:

Questo intervento è stato realizzato ad un evento TEDx locale, prodotto in maniera indipendente dalle Conferenze TED.

A centinaia di metri al di sotto della superficie oceanica, Laura Robinson esplora i pendii scoscesi di montagne sottomarine maestose, alla ricerca di coralli di mille anni di età che può testare in un reattore nucleare per scoprire come l'oceano cambi nel tempo. Studiando la storia della Terra, Robinson spera di trovare indizi su ciò che potrebbe accadere in futuro.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
12:31

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