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Immaginazione e scienza, oltre vi sono i draghi | Vincent J. Martínez | TEDxValencia

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    Com'è straordinaria la creatività umana.
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    La musica che abbiamo sentito ci dimostra
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    che la mente umana
    è carica di immaginazione.
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    E vi parlerò di questo, del ruolo
    della scienza nell'immaginazione.
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    Ken Robison, il più famoso
    degli speaker TED,
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    diceva che l'immaginazione
    è la fonte di ogni successo umano.
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    Perciò vi parlerò, guardando al passato,
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    del ruolo dei grandi innovatori,
    delle grandi menti della scienza.
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    Prima vorrei parlare della mia, di vita.
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    Io, oggi, gioco in casa.
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    Sono l'unico degli oratori che abita
    in questo quartiere, San Marcelino,
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    dove si trova questo edificio.
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    Qui sto giocando a calcio
    con mio fratello, che è qui in sala.
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    Qui, di domenica, con mio padre.
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    Qui è iniziato il mio viaggio.
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    In questo viaggio, inizialmente,
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    la creatività nasce
    da ciò che abbiamo intorno.
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    Allora questo edificio non c'era,
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    c'erano fossati, fattorie...
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    Si potevano addirittura vedere le stelle.
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    Vi immaginate vedere le stelle
    dalla città di Valencia?
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    Ai tempi era possibile.
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    Io volevo diventare astronomo.
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    E per cominciare questo viaggio,
    era necessario imparare.
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    Io ero un ragazzo di quartiere,
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    ho frequentato la scuola pubblica
    più vicina, Juan de Garay.
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    Esiste ancora.
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    E lì ho cominciato
    a interessarmi alla scienza.
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    Poi ho incontrato altre persone
    che hanno avuto un'influenza
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    determinante nella mia vita.
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    Vi faccio vedere questa foto,
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    in cui a destra ci sono io,
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    e a sinistra Benoît Mandelbrot.
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    Benoît Mandelbrot è un grande matematico
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    che è morto tre anni fa.
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    È stato uno dei primi oratori
    nelle conferenze TED.
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    Nel 1984, infatti, era in California
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    durante la prima
    conferenza TED della storia.
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    Questa foto è stata scattata
    solo quattro anni dopo
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    in un piccolo paese italiano, in Sicilia.
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    Io stavo imparando ciò che insegnava.
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    In quella conferenza TED diceva cose tipo:
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    "Le nubi non sono sfere,
    le coste non sono cerchi,
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    i coni che formano le montagne
    in realtà non sono coni,
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    sono strutture più complesse.
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    La luce non viaggia in linea retta,
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    ma fa viaggi molto più straordinari.
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    La corteccia degli alberi non è liscia."
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    Parlava della geometria frattale,
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    che era a quel tempo
    una cosa molto innovativa.
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    In quella conferenza TED
    si scoprirono tantissime cose:
  • 2:55 - 2:59
    per esempio, è stato presentato lì
    il primo computer Macintosh, della Apple
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    per darvi un'idea.
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    Chiaramente era uno scienziato
    di grande immaginazione.
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    Chris Anderson, sovrintendente
    di tutti i TED talks,
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    disse, quando morì, che era un'icona
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    che aveva cambiato
    il nostro modo di vedere il mondo.
  • 3:15 - 3:18
    Io vi parlerò dei diversi modi
    di vedere il mondo.
  • 3:18 - 3:21
    Vi parlerò dell'interesse,
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    della passione che abbiamo
    noi scienziati, astronomi
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    nel conoscere ciò che prima si ignorava.
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    E in questo siamo simili
    agli esploratori del passato,
  • 3:30 - 3:33
    che si addentravano alla ricerca
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    di mari sconosciuti e terre inospitali.
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    C'è un film che sicuramente avrete visto:
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    "La mia Africa"
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    dove Karen Blixen, brillantemente
    interpretata da Meryl Streep,
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    dice in una scena:
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    "Gli esploratori del passato,
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    quando arrivavano al limite
    del mondo conosciuto
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    avevano paura, e scrivevano:
    "Più in là ci sono i draghi."
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    Ecco, lo facciamo anche con la scienza.
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    A volte l'unica cosa che possiamo fare
    è postulare entità, o esseri
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    che in quel momento non abbiamo
    nemmeno la possibilità di individuare
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    ma che sono assolutamente fondamentali
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    per mantenere la stabilità del cosmo,
    esattamente come la intendiamo ora,
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    o per spiegare gli esperimenti
    del momento.
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    In fondo, questo succedeva
    già con gli egizi.
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    Gli egizi avevano una cosmologia.
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    E in quella cosmologia,
    in quel modo di spiegare il mondo
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    facevano uso delle loro divinità.
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    Per esempio, la dea Nut e il dio Geb.
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    La dea Nut è il firmamento,
    le stelle, il cielo.
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    E il dio Geb è la Terra.
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    Sono fratelli.
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    In mezzo c'è il padre Shu,
    l'aria, che li separa.
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    E mentre li separa, fa sì
    che la vita abbia luogo sulla Terra.
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    E poi evita l'incesto;
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    che era una delle altre cose
    che interessava all'uomo.
  • 4:56 - 4:58
    (Risate)
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    In ogni caso, era molto comune
    in tutte le mitologie.
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    In quella babilonese, ad esempio,
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    il dio Pangu separò la terra
    dal cielo di 43.000 km.
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    Nella Genesi il creatore mise ogni cosa
    al suo posto al primo tentativo.
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    Questo sì, sempre nello stesso modo.
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    Guardate, possiamo leggerlo nella Genesi:
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    "E separò il cielo dalla terra,
    i continenti dalle acque,
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    la luce dall'oscurità."
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    Nella mitologia greca, Zeus,
    che era un dio,
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    condannò Atlante a reggere
    i pilastri del firmamento.
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    E sta ancora lì!
  • 5:35 - 5:36
    (Risate)
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    I greci, in ogni caso,
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    cominciavano già ad avanzare
    interpretazioni più razionali
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    su cosa sia l'universo.
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    Si erano resi conto
    che le stelle nascevano ad est
  • 5:46 - 5:49
    e sparivano ad ovest tutti i giorni.
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    Lo stesso faceva il Sole
    e gli astri che conosciamo.
  • 5:52 - 5:54
    E si resero conto
  • 5:54 - 5:58
    che le stelle erano, in un certo senso,
    incollate a una sfera,
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    che chiamarono sfera celeste.
  • 6:00 - 6:04
    E pensavano che questa sfera
    girasse ogni giorno.
  • 6:04 - 6:05
    Che lavoro, no?
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    In realtà noi sappiamo che è la Terra,
    che si trova all'interno,
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    che gira sul suo asse,
    facendo un giro in 24 ore
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    e perciò abbiamo l'impressione
    che siano le stelle a girare.
  • 6:16 - 6:21
    Inoltre si accorsero
    che, oltre alle stelle,
  • 6:21 - 6:24
    c'erano altre entità
    che chiamarono pianeti;
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    in greco pianeta significa "vagabondo".
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    C'erano sette astri che vagabondavano
    sulla sfera delle stelle.
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    E quegli astri...
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    erano i cinque pianeti conosciuti
    a occhio nudo, ossia:
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    Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno.
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    E gli altri due erano la Luna e il Sole.
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    Noi oggi non li chiamiamo pianeti,
    ma loro sì, ed erano sette.
  • 6:51 - 6:54
    E questa è la ragione per cui
    il sette è un numero speciale.
  • 6:54 - 6:55
    Ve lo siete mai domandati?
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    Ci sono sette giorni della settimana,
    che infatti hanno il nome dei pianeti:
  • 6:59 - 7:02
    lunedì per la Luna,
    martedì per Marte, etc.
  • 7:02 - 7:04
    Sette note musicali.
  • 7:04 - 7:06
    Sette colori nell'arcobaleno,
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    una mania di Newton
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    di far passare la luce per un
    prisma e dividerla in sette colori.
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    Ma avete visto l'indaco?
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    (Risate)
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    Sette peccati capitali.
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    Biancaneve aveva sette nani
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    e i gatti hanno sette vite.
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    Il sette c'è sempre:
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    ed è per questo,
    per i sette pianeti dei greci.
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    Ci fu un filosofo greco
    di nome Aristotele;
  • 7:31 - 7:32
    abbastanza famoso.
  • 7:32 - 7:34
    E scrisse alcuni
    dei best seller dell'epoca.
  • 7:34 - 7:36
    (Risate)
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    Il suo lavoro era insegnare a un signore
    di nome Alessandro Magno.
  • 7:41 - 7:42
    E anche questo lavoro pagava bene,
  • 7:42 - 7:44
    e gli permise di vivere
    relativamente bene.
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    Aristotele pensò che ognuna
    di quelle sfere, che vedete lì,
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    sosteneva uno di quei pianeti o vagabondi.
  • 7:54 - 7:57
    Quindi immaginò,
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    per potere sostenere
    tutto il mondo che pensavano,
  • 7:59 - 8:04
    che ci fossero nel firmamento
    sfere concentriche, cristalline,
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    che trascinavano i pianeti con sé,
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    che avevano entità,
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    ed erano fatte di un materiale,
    che egli chiamò quintessenza.
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    Quinta, per differenziarlo
    dai quattro elementi terrestri:
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    terra, acqua, fuoco e aria.
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    Il cielo era eterno,
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    armonioso, perfetto,
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    i movimenti erano circolari.
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    E questo durò per secoli.
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    Infatti, anche nel XVI secolo,
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    quando qualcuno, sempre
    con grande immaginazione,
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    pensò che la Terra non potesse
    stare al centro,
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    ma che al centro dovesse starci il Sole,
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    non rinunciò alle sfere cristalline;
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    quelle sfere
    dovevano continuare a esserci.
  • 8:47 - 8:48
    Passò il tempo
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    e nel 1577
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    apparve una grande cometa
    su tutta l'Europa.
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    La si vide per due mesi.
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    Era maestosa.
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    Si chiama così: la Grande Cometa.
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    Da Praga, hanno questa immagine
    in una registrazione dell'epoca,
  • 9:04 - 9:07
    e si vedeva di questa dimensione,
    come si vede lì.
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    Un astronomo, forse
    il più importante dell'epoca,
  • 9:10 - 9:13
    che viveva in Danimarca
    e si chiamava Tycho Brahe,
  • 9:13 - 9:16
    aveva fra la altre cose
    un grande centro di ricerca,
  • 9:16 - 9:18
    finanziato dal regno di Danimarca,
  • 9:18 - 9:23
    con studenti, tecnici e ricercatori.
  • 9:23 - 9:28
    Forse rappresentò il momento migliore
    per la scienza in quel paese.
  • 9:28 - 9:32
    Ad ogni modo, Tycho
    studiò dettagliatamente questa cometa
  • 9:32 - 9:34
    e si rese conto che la sua orbita
  • 9:34 - 9:38
    doveva attraversare
    le sfere di Aristotele,
  • 9:38 - 9:40
    quindi queste semplicemente
    non potevano esistere.
  • 9:40 - 9:43
    Qui avete un'immagine
    di un libro che scrisse Tycho,
  • 9:43 - 9:44
    dove si vede il suo disegno
  • 9:44 - 9:47
    con un altro sistema
    del mondo che visionò.
  • 9:47 - 9:49
    Ma la cosa importante qui
  • 9:49 - 9:52
    è che la cometa attraversa,
    rompe le sfere cristalline:
  • 9:52 - 9:53
    semplicemente non esistono.
  • 9:54 - 9:58
    Così si dimostra che molte delle cose
    sostenute per tanto tempo
  • 9:58 - 10:00
    alla fine spariscono, si lasciano sfumare
  • 10:00 - 10:04
    o vengono rimpiazzate da altre idee
    più nuove e immaginative.
  • 10:04 - 10:06
    Ciò non è successo
    solo in astronomia, tuttavia,
  • 10:06 - 10:08
    ma in tantissimi campi.
  • 10:08 - 10:10
    Vi racconto una storia curiosa
  • 10:10 - 10:13
    che accadde quando i primi microscopi
  • 10:13 - 10:15
    cominciarono a circolare in Europa.
  • 10:15 - 10:20
    Rapidamente nacque l' interesse
    a osservare, ad esempio, le cellule umane.
  • 10:20 - 10:23
    E le cellule umane più facili da osservare
  • 10:23 - 10:25
    sono gli spermatozoi.
  • 10:25 - 10:28
    Sono più a portata di mano, letteralmente.
  • 10:28 - 10:29
    (Risate)
  • 10:30 - 10:35
    Quando i filosofi della natura
    ossrvarono gli spermatozoi,
  • 10:35 - 10:39
    trovarono qualcosa
    che sicuramente stavano aspettando.
  • 10:39 - 10:44
    Trovarono un piccolo essere umano
    completamente formato al suo interno,
  • 10:44 - 10:47
    un manichino umano lì dentro.
  • 10:47 - 10:49
    Lo chiamarono omuncolo,
  • 10:49 - 10:53
    perché, sapete, il latino "homunculus"
    lo rende più scientifico, più serio.
  • 10:53 - 10:56
    Chiamarlo ometto o piccolo
    uomo suonava male.
  • 10:56 - 10:59
    Ma lo facciamo ancora, in fisica parliamo
    di particelle, non di particine.
  • 10:59 - 11:00
    (Risate)
  • 11:00 - 11:03
    È uguale, è un diminutivo.
  • 11:03 - 11:05
    E pensate che in un'epoca
  • 11:05 - 11:10
    dove il ruolo della donna
    non aveva grande importanza,
  • 11:10 - 11:13
    nemmeno nell'aspetto riproduttivo,
  • 11:13 - 11:16
    e l'idea che il peccato originale
  • 11:16 - 11:18
    si trasmettesse
    da generazione a generazione,
  • 11:18 - 11:20
    che fosse preformato,
  • 11:20 - 11:23
    era un'idea radicata nella società,
  • 11:23 - 11:27
    era facile pensare che l'omuncolo
    fosse nello spermatozoo.
  • 11:29 - 11:30
    Evidentemente, nuove tecnologie,
  • 11:30 - 11:34
    nuovi investimenti e menti più aperte
  • 11:34 - 11:36
    hanno sradicato questa idea,
  • 11:36 - 11:39
    quando si poté osservare
    con microscopi migliori,
  • 11:39 - 11:42
    che ovviamente all'inizio non esistevano.
  • 11:42 - 11:44
    È così che progredisce la scienza.
  • 11:44 - 11:47
    Lo diceva un filosofo austriaco
    del XX secolo, Karl Popper.
  • 11:47 - 11:51
    Diceva: "Si può avanzare una teoria
    a partire da un'idea,
  • 11:51 - 11:53
    da un'esperienza, un'osservazione;
  • 11:54 - 11:56
    ma saranno necessariamente
    gli esperimenti,
  • 11:56 - 11:59
    o le osservazioni scientifiche
    ben formulate,
  • 11:59 - 12:03
    che la renderanno valida
    o la confuteranno."
  • 12:03 - 12:05
    È così che progredisce la scienza.
  • 12:06 - 12:13
    Naturalmente, prevedere e confermare
    è sempre meglio di postulare e negare.
  • 12:13 - 12:15
    Ora vi faccio altri esempi
  • 12:15 - 12:18
    in cui le previsioni
    sono state confermate.
  • 12:18 - 12:21
    E si è trattato di momenti stellari
    per la scienza.
  • 12:21 - 12:24
    A chiunque, non solo
    noi scienziati spocchiosi,
  • 12:24 - 12:28
    piace dire: "Te l'avevo detto."
  • 12:28 - 12:29
    Questo è successo,
  • 12:29 - 12:32
    ed è piacevole, diciamocelo.
  • 12:33 - 12:36
    È successo con la scoperta di Nettuno.
  • 12:37 - 12:39
    Io vi ho detto che c'erano cinque pianeti,
  • 12:39 - 12:41
    visibili a occhio nudo,
  • 12:41 - 12:42
    più la Terra sei
  • 12:43 - 12:44
    ed erano quelli conosciuti.
  • 12:46 - 12:47
    E improvvisamente accadde
  • 12:47 - 12:52
    che nel XVII secolo iniziarono
    a circolare i telescopi.
  • 12:53 - 12:57
    Ci fu un astronomo di origine tedesca
    che si trovava in Inghilterra
  • 12:57 - 12:58
    di nome William Herschel,
  • 12:58 - 13:00
    che costruì il suo telescopio -
  • 13:00 - 13:04
    costruiva anche strumenti musicali,
    soprattutto organi per le chiese -
  • 13:05 - 13:09
    e un po' per caso trovò
    il settimo pianeta, Urano.
  • 13:10 - 13:12
    E tutti gli astronomi
    iniziarono a studiarlo
  • 13:12 - 13:18
    e videro che le orbite mostravano
    variazioni, anomalie e cose strane.
  • 13:19 - 13:22
    Due astronomi - un francese,
    come nelle barzellette, Le Verrier,
  • 13:22 - 13:24
    e un inglese, Couch Adams -
  • 13:24 - 13:27
    lo studiarono usando
    la matematica del tempo,
  • 13:27 - 13:28
    le leggi di Newton,
  • 13:28 - 13:31
    e capirono che le anomalie
    erano spiegabili
  • 13:31 - 13:36
    postulando l'esistenza, oltre Urano,
    di un ottavo pianeta.
  • 13:36 - 13:39
    Fecero i calcoli, soprattutto Le Verrier,
  • 13:39 - 13:42
    e dissero anche dove bisognava osservarlo.
  • 13:42 - 13:44
    Lo dissero a un astronomo di Berlino -
  • 13:44 - 13:46
    sono sempre i tedeschi a salvarci, eh?
  • 13:46 - 13:47
    (Risate)
  • 13:47 - 13:51
    L'astronomo di Berlino aveva
    un telescopio adeguato,
  • 13:51 - 13:56
    e indicò dove diceva Le Verrier
    e dove si trovava Nettuno
  • 13:56 - 13:57
    e lo trovò accanto.
  • 13:57 - 13:59
    È stata una grande scoperta.
  • 13:59 - 14:02
    Ecco Nettuno in questa
    immagine del Voyager,
  • 14:02 - 14:05
    una sonda della Nasa
    che lo visitò nel 1989,
  • 14:05 - 14:08
    143 anni dopo la scoperta.
  • 14:08 - 14:10
    Fu un grande successo.
  • 14:10 - 14:12
    Lo abbiamo vissuto recentemente.
  • 14:12 - 14:16
    Meno di un anno fa, l'avrete
    certamente letto sulla stampa,
  • 14:16 - 14:18
    è stato scoperto il bosone di Higgs.
  • 14:18 - 14:21
    Non faremo un esame
    su cos'è il bosone di Higgs,
  • 14:21 - 14:24
    ma è fondamentale
    per la fisica delle particelle,
  • 14:24 - 14:27
    la fisica delle cose più piccole.
  • 14:27 - 14:30
    Pensate, postulato circa 50 anni fa,
  • 14:30 - 14:32
    da un signore ovviamente
    di nome Peter Higgs,
  • 14:32 - 14:33
    ma anche da altri fisici,
  • 14:33 - 14:34
    ed è stato trovato ora.
  • 14:34 - 14:36
    Perciò ci sono volute:
  • 14:36 - 14:40
    grandi ricerche e devozione
  • 14:40 - 14:45
    nell'acceleratore di particelle
    del CERN a Ginevra,
  • 14:45 - 14:48
    e la collaborazionie di migliaia di fisici
    che hanno avuto questo successo,
  • 14:48 - 14:50
    trovando qualcosa di fondamentale:
  • 14:50 - 14:53
    il bosone di Higgs
    dà massa alle particelle.
  • 14:53 - 14:55
    Senza, non ci sarebbero atomi o molecole,
  • 14:55 - 14:59
    pianeti, stelle,
    esseri viventi e conferenze TED.
  • 14:59 - 15:00
    Che noia.
  • 15:00 - 15:01
    (Risate)
  • 15:01 - 15:05
    Il bosone di Higgs è importante,
    e tante altre scoperte così lo sono.
  • 15:05 - 15:08
    Ora vi dico di cosa mi occupo:
  • 15:08 - 15:10
    mi occupo di cosmologia,
    di studiare l'universo,
  • 15:10 - 15:12
    un po' come facevano gli egizi.
  • 15:12 - 15:15
    Sfortunatamente, però,
    non troviamo Nut in cielo,
  • 15:15 - 15:17
    ma cose più oscure.
  • 15:17 - 15:22
    Infatti, i cosmologi dicono che l'universo
    è pieno di materia oscura.
  • 15:22 - 15:23
    Perchè?
  • 15:23 - 15:26
    Semplicemente perché circa 80 anni fa
  • 15:26 - 15:29
    l'astronomo svizzero Fritz Zwicky,
    che lavorava in California,
  • 15:29 - 15:33
    studiava gli ammassi di galassie.
  • 15:33 - 15:37
    Una galassia come la Via Lattea
    è formata da milioni e milioni di stelle,
  • 15:38 - 15:40
    e alle galassie non piace vivere sole.
  • 15:40 - 15:43
    Sono socievoli, vivono raggruppate.
  • 15:43 - 15:45
    È la gravità che le rende socievoli.
  • 15:45 - 15:47
    E formano gruppi, accumuli.
  • 15:47 - 15:50
    E Zwicky capì, studiando
    gli accumuli di galassie,
  • 15:50 - 15:53
    che le velocità delle galassie
    erano talmente grandi
  • 15:53 - 15:54
    che nella storia dell'universo,
  • 15:54 - 15:56
    si sarebbero dovute separare.
  • 15:56 - 15:58
    Non ci sarebbero i gruppi già formati
  • 15:58 - 16:02
    senza l'esistenza di una gran quantità
    di questa materia oscura
  • 16:04 - 16:07
    a trattenerle con la gravità
    e mantenerle attaccate insieme.
  • 16:07 - 16:09
    Bene, questa materia oscura
  • 16:09 - 16:13
    è ciò che vediamo nello scontro
    di due galassie, in azzurro.
  • 16:13 - 16:16
    Ovviamente, si vede solo
    il flusso gravitazionale.
  • 16:16 - 16:18
    In realtà, infatti, non sappiamo cosa c'è;
  • 16:18 - 16:21
    ma secondo la teoria è lì.
  • 16:21 - 16:23
    Quello in rosso, invece,
    lo vediamo ai raggi x,
  • 16:23 - 16:27
    è la radiazione di un gas molto caldo.
  • 16:27 - 16:30
    Anche i cosmologi ora parlano
    di un componente più esotico:
  • 16:30 - 16:31
    l'energia oscura.
  • 16:31 - 16:34
    Studiando le esplosioni delle stelle
  • 16:34 - 16:36
    come le supernove più remote,
  • 16:36 - 16:38
    a migliaia di milioni di anni luce,
  • 16:38 - 16:43
    pare che l'universo si stia espandendo
    a velocità sempre maggiore.
  • 16:43 - 16:46
    E ciò sarebbe dovuto
    a questa energia oscura,
  • 16:46 - 16:50
    anche detta, riprendendo
    le parole di Aristotele,
  • 16:50 - 16:51
    quintessenza.
  • 16:51 - 16:53
    Non sappiamo se esista davvero o no;
  • 16:53 - 16:56
    ma ci serve, la postuliamo.
  • 16:56 - 16:58
    Io sinceramente, credo che la troveremo.
  • 16:58 - 17:00
    È il mio lavoro!
  • 17:00 - 17:03
    Ma non cambierebbe nulla
  • 17:03 - 17:06
    se si trasformasse in un'idea
    come le sfere cristalline di Aristotele,
  • 17:06 - 17:10
    e dovesse poi scomparire
    per via di nuove idee,
  • 17:10 - 17:11
    nuovi fisici,
  • 17:11 - 17:13
    che ora sicuramente sono alle superiori,
  • 17:13 - 17:17
    nuovi astronomi con nuove idee.
  • 17:17 - 17:18
    E forse dovremmo abbandonarla;
  • 17:18 - 17:21
    ma non importa.
  • 17:21 - 17:24
    Alexander Pope lo diceva bene,
  • 17:24 - 17:25
    è un consiglio da seguire:
  • 17:25 - 17:28
    "Non essere il primo a buttarsi nel nuovo
  • 17:28 - 17:30
    né l'ultimo a lasciare il vecchio".
  • 17:32 - 17:35
    L'immaginazione
    è fondamentale nella scienza.
  • 17:36 - 17:38
    Lo diceva Albert Einstein:
  • 17:38 - 17:41
    "L'immaginazione è quasi
    più importante della conoscenza".
  • 17:41 - 17:45
    Serve immaginazione, e anche risorse,
  • 17:45 - 17:50
    per continuare a pensare e scoprire.
  • 17:50 - 17:52
    Con pazienza, ma con passione;
  • 17:53 - 17:56
    con ambizione ma lasciandoci aiutare.
  • 17:57 - 17:58
    È così che progrediamo.
  • 17:59 - 18:00
    Sappiamo che il futuro,
  • 18:00 - 18:03
    nella scienza come nelle altre cose,
  • 18:03 - 18:05
    è scritto nell'ignoto.
  • 18:05 - 18:06
    Grazie mille.
  • 18:06 - 18:07
    (Applausi)
Title:
Immaginazione e scienza, oltre vi sono i draghi | Vincent J. Martínez | TEDxValencia
Description:

Vincent J. Martínez è professore di astronomia e astrofisica presso l'Universitat de Valencia, ed è stato per oltre 11 anni direttore del suo Osservatore Astronomico. La sua attività di ricerca è dedicata essenzialmente alle galassie, la struttura a grande scala dell'universo e la cosmologia. Ha ricevuto il Premio all'Insegnamento e Divulgazione della Fisica 2011 che conferisce la Real Sociedad Española de Física y la Fundación BBVA e il Premio di Divulgazione Scientifica "Estudi General" 2005 per il suo libro "Marineros que surcan los cielos". Vincent Martínez ha creato, coordina e dirige il portale di divulgazione scientifica Conec.es.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
Spanish
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
18:28

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