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[Vance Stevens] Benvenuto a tutti.
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Sono Vance Stevens da Abu Dhabi e questa è una sessione di Learning2gether, il 23 giugno 2013.
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La storia di come è nata questa sessione è interessante.
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Immagino che dovrei invitare i partecipanti a presentarsi, ma in breve:
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parleremo di MOOC, un cMOOC che ha trovato Learning2gether,
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e possiamo parlare un momento di come è successo e come è nata questa sessione.
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Ma vogliamo dare il benvenuto ai nostri ospiti.
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Non so se sto lasciando fuori qualcuno, ma qui ci sono Fabrizio Bartoli e Luisella Mori e Gioachino
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e, immagino, tutti partecipanti al MOOC; poi c'è Lucia... vediamo, si chiama anche... Bartolotti. Lucia Bartolotti.
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E se c'è qualcun altro, si può presentare.
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Rita ci ha raggiunto dall'Argentina e Claire da Pittsburgh, in Pennsylvania.
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E quindi, lasciamo che i protagonisti di LTIS13 si presentino. Come state?
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[Fabrizio Bartoli] Salve a tutti, sono Fabrizio Bartoli e sono un insegnante.
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Insegno inglese qui ad Acireale a bambini fra gli 11 e i 13 anni, alla scuola media.
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Mi sono iscritto a questo MOOC qualche settimana fa e... ne parleremo fra qualche minuto.
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Lascio il microfono a Luisa, magari.
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Oppure Lucia: vuoi presentarti tu?
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Potrei proseguire, ma ho capito che facciamo un giro di presentazione, giusto?
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[Vance Stevens] Sì. Chiunque voglia parlare, presentatevi e dite perché siete qui.
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compresi Rita e chiunque sia appena arrivato.
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[Claude Almansi] Sono Claude e... Sono Claude e partecipo anch'io al MOOC LTIS13.
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Lascio anch'io il microfono a qualcun altro.
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[Luisella Mori] Sono Luisella dall'Italia e partecipo anch'io a questo MOOC.
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[Vance Stevens] Bene, racconterò l'interessante storia di come il MOOC LTIS13 ha scoperto Learning2gether.
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Come sapete, ho appena trasferito tutto il nostro archivio di registrazioni di Learning2gether da Posterous a Wordpress
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ed è stato... Sì Lucia, non ti abbiamo sentita. Ti faccio presentare: premi il tasto con scritto "Parla".
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Il tasto è proprio sotto il grande spazio nero. Probabilmente sopra c'è scritto "Vance Stevens" in questo momento. Dai, prova.
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Ok, ora... Oh sì, adesso mi riuscite a sentire: vedo il disegnino del microfono.
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Bene, sono Lucia da Trieste, nell'Italia settentrionale.
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Sono molto felice di essere qui. vediamo cosa possiamo fare insieme.
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Benissimo, ok. Felice di fare la vostra conoscenza.
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C'è una caratteristica di Wordpress che permette alla gente... Beh, innanzitutto dovrei dire che sto...
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Quando ho creato il blog di Wordpress... Sto ricevendo un sacco di interventi spam.
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Così sono un po' preoccupato per le cose che continuano ad arrivare alla mia email
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e una delle cose che sono cominciate è che ho scoperto che persone di questo MOOC mi stavano ribloggando
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e non ero sicuro del perché volessero fare una cosa del genere... Forse riesco a trovare il link ai commenti, fra un attimo, dove si vede cos'è successo.
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ma non capivo cosa stavano facendo, ma poi è arrivata Lucia, ha commentato il mio commento e ha spiegato che avevano appena cominciato questo MOOC.
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E sembravano persone amichevoli, proprio come sono i partecipanti ai cMOOC, così...
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e noi siamo un tipo di gruppo dello stesso genere, abbiamo una cosa che si chiama Electronic Village Online
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al quale voi dall'Italia potete sicuramente unirvi.
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Possiamo parlarne meglio dopo, ma ci sono un sacco di... Funziona dal 2001, mi pare.
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Così, ci sono sessioni annuali da 10 anni a questa parte, ma vi raccontiamo di più dopo.
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ma è un tipo di MOOC, perciò noi... la gente del nostro gruppo cercano davvero di scambiarsi informazioni da una parte all'altra del mondo.
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E così, è così che ci siamo incontrati, e Lucia e Fabrizio e Luisella e Claude e Gioachino... mi scuso se non pronuncio bene
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in ogni modo, tutti hanno partecipato al MOOC e hanno accettato di venire a raccontarci qualcosa di più su di esso.
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Penso che sia quello che Fabrizio intende cominciare a fare adesso.
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[Fabrizio] Mi è successo di ribloggare un articolo con un webinar interessante, e...
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ed è quello che faccio di norma, voglio dire, quando trovo qualcosa di interessante in rete
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potrebbe essere un webinar, o una risorsa o un video su di uno strumento digitale
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lo metto fra i preferiti in Diigo e poi lo condivido con il mio... con il gruppo, voglio dire, oppure sul blog.
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Ed ero in questo - è un gruppo - nel MOOC che è anche un gruppo in Diigo.
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E così ho pensato che potessero essere interessati a venire a vedere.
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E così l'ho fatto. E' stato forse un po' ingenuo, ma l'ho solo ribloggato senza commenti.
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Dopo di che ho pensato: ok, sono stato un po' maleducato, a non dire niente, il perché e così via
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Difficile avere il tempo di farlo... Beh, sai com'è, si clicca il pulsante e si passa alla prossima cosa
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Ma è stato, è stato simpatico, è stato... insomma abbiamo avuto l'occasione di incontrarci
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e io ho avuto l'opportunità di risentire Vance, perchè ho seguito uno dei suoi webinar nella sessione EVO di quest'anno
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e ho pensato che era una grande occasione per mettere le due cose insieme, due eventi veramente importanti. E con persone di grande esperienza.
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[Vane Stevens] Beh, sono piuttosto interessato al vostro MOOC, e soprattutto a questo documento al quale tu e Lucia (e Claude, credo) avete lavorato.
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è il documento che si trova adesso sullo schermo condiviso
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e se lo si fa scorrere, si scopre che... vorrei leggere qualcosa, se riesco a trovarlo
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C'è una filosofia: "Chi dovrebbe iscriversi a questo MOOC?". Vediamo se riesco a trovarlo, andando giù.
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Ma vale la pena commentarlo se... Sto andando parecchio giù. Eccolo qua.
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"Gli abitanti potenziali del MOOC:
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Quelli che temono che si cancellerà tutto se premono il tasto sbagliato: questo villaggio è per loro.
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Quelli che pensano: "Dove cavolo sono le istruzioni?"
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Beh, se ne facciano una ragione, forse questo metodo non fa per loro.
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Esistono modi diversi per fare queste cose. Possono decidere di andare altrove,ma questo è un modo di lavorare ricco e variegato.
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Al contrario, quelli che sono stufi di istruzioni rigide
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che vogliono vedere altri punti di vista ed esercitarsi nel pensiero critico, questi apprezzeranno questo MOOC.
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Quelli che già sanno tutto non occorre che stiano qui, naturalmente."
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Mi piace il modo in cui è espresso.
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"Quelli che pensano solo che così prenderanno i crediti universitari, stanno perdendo il loro tempo".
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Insomma si vede che c'è sotto una filosofia che si accorda bene con la filosofia di George Siemens sui MOOC.
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Lui dice che gli piace questo modo di insegnare perché è convinto che il caos sia necessario nell'apprendimento
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e laddove, come avete detto voi, laddove ci sono già le istruzioni
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George Siemens dice che l'istruttore prepara il cammino allo studente, mentre lo studente impara meglio se trova il proprio cammino.
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Perciò questa è una... la sua famosa filosofia in un'intervista che ha concesso a Howard Rheingold, ha espresso l'idea in questo modo.
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Allora, raccontateci altro del vostro MOOC: come è cominciato, e... Oh, qualcuno a rimesso Learning2gether sullo schermo condiviso,
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con quello che stiamo facendo proprio in questo momento: questo evento - lo vedete - è l'evento del 23 giugno che è annunciato proprio qui.
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Allora, come è iniziato il MOOC? Come vi siete iscritti? Cosa avete imparato? E così via.
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[Lucia] Ok, comincio io. Sono iscritta ad una rete di insegnanti che si chiama "La Scuola che Funziona",
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in inglese "The school that works".
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Loro hanno mandato una newsletter a tutti i soci, informando che stava partendo questa iniziativa,
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così mi sono iscritta.
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Non mi aspettavo nulla, perché ero sicura che avrei mollato tutto dopo un paio di giorni.
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Così mi sono detta, "Beh, mi limito a osservare cosa succede." e poi sono rimasta accalappiata.
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E' questa è proprio la filosofia del nostro professore. Durante il corso ha detto una cosa del tipo...
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"Vogliamo catturare l'interesse dei nostri studenti, e trattenerli e infine lanciarli in nuovi mondi".
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Questo è l'unico modo per convincerli ad accettare la sfida di provare ad apprendere.
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E questo è verissimo per tutti gli studenti, anche i nostri, credo.
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Lascio la parola a qualcun altro.
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[Fabrizio] Forse qualcun altro vuole prendersi il microfono?
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Altrimenti continuo io.
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Ho saputo di questo MOC perché stavo facendo un altro corso universitario con l'Italian University Line, "Lingue nella rete"
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e loro hanno fatto pubblicità al MOOC. Sembrava interessante.
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In effetti era il primo che vedevo qui in Italia.
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Così mi sono detto: "Perché no?"
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E come ho cercato di spiegare nelle "Impressioni" che ho scritto prima di questo incontro
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era molto diverso da qualsiasi esperienza precedente di MOOC.
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Qui non avevi compiti fissi da fare, nessun... tempi molto flessibili e come ho detto, un sacco di chiacchiere
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belle parole, conversazioni di alta qualità su cose importanti riguardanti l'istruzione,
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la filosofia dietro ciò che facciamo quando usiamo la tecnologia e quando cerchiamo di integrare la tecnologia,
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un sacco di codice, cosa che mi era completamente nuova e... e sono pronto ad imparare.
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E' dura.
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E un sacco di gente con una grande esperienza alle spalle, e così, veramente tanto da imparare, insomma.
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[Vance] Probabilmente conoscete già i... i video di Dave Cormier.
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Lui ha pubblicato dei video su come si sviluppa un MOOC,
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per esempio si comincia dichiarando le proprie intenzioni, perché si è nel MOOC,
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e poi si sforza di orientare all'interno del MOOC
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e poi di creare una rete con altre persone, per finire collaborando con loro.
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E lui afferma che la cosa più importante che si ricava da un MOOC è la rete di persone.
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Trovo che sia così vero: quando interagisco in un MOOC, generalmente incontro persone che prima non conoscevo.
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E' successo così anche per voi? Voglio dire, la vostra rete...
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beh, una ragione che mi interessa è, cioè, perché le nostre reti si sono scontrate nel blog di Learning2gether e questo ci ha fatto incontrare.
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In questo modo, ancora una volta, la nostra rete si allarga, troviamo gente di mentalità simile alla nostra
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in altri luoghi, di modo che abbiamo altra gente da seguire e possiamo conoscere quello che fanno
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e condurli a... come funziona quando si impara insieme.
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Allora, avete conosciuto molte persone nuove nel cMOOC che avete appena concluso?
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Vi conoscevate già prima, voi che siete qui adesso, o vi siete conosciuti nel MOOC?
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[Fabrizio] Ah, no. Personalmente non conoscevo nessuno: non conoscevo Lucia, né Claude, né Luisella
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e neppure Andreas, che è l'insegnante e un fantastico insegnante.
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Proprio nessuno.
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E' stato un piacere perché, essendo un insegnante di inglese, cerco continuamente risorse in inglese,
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siti inglesi e in lingua inglese e avendo a che fare con la tecnologia... E' esattamente la stessa cosa.
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Ma ora grazie a questo MOOC sto scoprendo che ci sono un sacco di risorse, e
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E' vero Claude: abbiamo fatto una chiacchierata molto franca in Google Drive, a proposito delle risorse italiane e... Ma continueremo poi.
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Ma credo di sì, le cose stanno migliorando molto in Italia e ci sono molte persone che non conoscevo per nulla e che stanno facendo un buon lavoro.
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E' stata un'occasione importantissima per conoscere altre persone qui in Italia
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che facevano... erano interessate alla tecnologia e ai corsi online.
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[Vance] Pensi che, da insegnante di inglese in Italia, trovi difficile nel tuo contesto, diciamo, cioè dove parli in inglese
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e potete tutti rispondere a questa domanda.
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Innanzitutto, sei un insegnante di inglese. Veramente non so cosa facciano gli altri.
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La gente del MOOC era per la maggior parte insegnanti di inglese o... ?
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Per esempio, Rita insegna l'inglese, Claire insegna l'inglese, io sono un insegnante di inglese.
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Quindi abbiamo la stessa mentalità da quel punto di vista ed allarghiamo le nostre reti partecipando ai MOOC e anche a Learning2gether
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e in una comunità chiamata Webheads, e altre comunità che seguiamo
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TESOL, per esempio: [l'associazione degli] insegnanti di inglese a parlanti di altre lingue.
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E' così che ho conosciuto Claire molti molti anni fa.
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Allora, trovi che sia difficile relazionarsi ad insegnanti simili a te se non usi un MOOC
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oppure è stato il MOOC a farlo, cioè ha allargato i tuoi orizzonti fino a farti trovare altre persone che la pensavano come te?
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[Lucia] Beh, ci sono un paio di domande, qui.
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Io conoscevo già alcuni dei miei colleghi, qui nel MOOC, ma la stragrande maggioranza mi era sconosciuta.
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E la stragrande maggioranza non è fatta di insegnanti di inglese.
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Penso che si tratti per la maggior parte di insegnanti di scuola primaria
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perché gli insegnanti della scuola primaria sono molto innovativi qui in Italia,
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sono molto attivi e creativi,
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quindi fanno gruppo volentieri e sono felici di scambiarsi nuove idee, sono molto interattivi, insomma.
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Ma l'interazione nel cMOOC è cominciata proprio dall'inizio.
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Devo innanzitutto spiegare un po' come funzionava, in modo che i tuoi ospiti possano capire come funzionava davvero.
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E' cominciato tutto dal blog del professore.
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Lui aveva già il suo blog e l'ha usato per darci le prime istruzioni.
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E la cosa interessante è che al secondo articolo che ha pubblicato sono comparsi qualcosa come 260 commenti e rotti
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e la gente ha cominciato a interagire là.
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Così loro... si parlavano gli uni con gli altri attraverso i commenti
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per esempio: "Ehi Davide, commento numero tale, vorrei dirti questo e quest'altro."
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Di modo che l'interazione è cominciata da subito.
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Questo è stato molto interessante.
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[Vance] Avete trovato che i commenti erano troppo numerosi da leggere?
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Osservo - sto solo guardando le cifre - che c'erano quasi 500 persone, migliaia di commenti.
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Come si fa a seguire il filo di così tanti commenti?
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Oppure non si riesce a star dietro a tutti quei commenti?
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Una delle cose... Una delle fasi dei MOOC indicate da Cormier, è che si formano delle aggregazioni.
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Vale a dire, trovi mezza dozzina o una dozzina di persone con cui cominci ad interagire nel MOOC, e ti dimentichi delle altre 450.
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Avete trovato che funzionava in questo modo?
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[Fabrizio] Mi sono perso fin dall'inizio.
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E mi ci è voluto un po' per capire come funzionava il tutto: la mail, la chat, il gruppo Diigo e...
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E' piuttosto complicato in un certo verso, molto difficile contattare tutti i partecipanti.
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Abbiamo un enorme numero di articoli e se non c'è abbastanza tempo,
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è piuttosto difficile star dietro a tutto.
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[Lucia] Beh... [rumore metallico in sottofondo]
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Scusate, è passata un'ambulanza.
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Ah, sì. Beh, siamo adulti, quindi abbiamo tutti una famiglia e un lavoro
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ed eravamo alla fine dell'anno scolastico.
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Quindi è davvero notevole che abbiamo passato così tante ore facendo il MOOC.
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Il professor Formiconi ci ha davvero catturati.
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[Vance] Pare che sia un grande insegnante.
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Sto leggendo di nuovo, in fondo al vostro elenco
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a proposito del MOOC, "Alcune cifre"... e ho notato che
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alcune persone l'hanno fatto per i crediti universitari.
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Questo è uno dei... E' un punto problematico dei MOOC: si suppone che sia un Corso di massa, aperto e online,
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ma va benissimo se si vuole gestire un corso che accrediterà le persone.
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Questo è proprio uno dei problemi: che i MOOC non forniscono crediti
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perciò si sta esplorando l'idea di sistemi di badge e
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naturalmente, se si può (incomprensibile) mediante un'università
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e prendere dei crediti universitari, va benissimo.
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Ma il punto è: i materiali sono accessibili, cioè
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chiunque può... Immagino di sì, voi avevate 430 persone
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che potevano andare liberamente in Internet e trovare i materiali.
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Dunque i materiali sono ancora là?
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Nel qual caso saranno pubblici e chiunque può andare a dare un'occhiata
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e imparare da essi? E' così che funziona il corso?
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[Lucia] Beh, non c'erano materiali distinti.
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C'erano gli articoli pubblicati dal professor Formiconi
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e lui ci dava là le sue istruzioni e commentava quello che facevamo e come lo facevamo.
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Lavoravamo attraverso i commenti, forse, come si vede lì dalle cifre
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e i materiali erano costruiti da noi.
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Intendo dire, ci venivano date le istruzioni per creare...
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Lui ha usato questa metafora del villaggio.
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Ci ha detto: Bene, noi ora costruiremo un villaggio tutti insieme.
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Nel villaggio costruiremo delle case, e le case saranno dei blog che noi creeremo.
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Poi faremo le strade, e questo succederà grazie a un aggregatore di feed.
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E così abbiamo imparato ad importare un file OPML e ad aggregare le novità dai blog,
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a collegare i blog tutti insieme e così abbiamo costruito una rete
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e non avevamo bisogno di altri materiali, perché ognuno ha cominciato a scrivere sul suo blog
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e si girava e si visitava questo e quello, leggendo e commentando
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e poi il professor Formiconi ci ha presentato il passo successivo, o il compito successivo che consisteva nell'usare i tag
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e ci ha introdotto all'idea di classificare le informazioni
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e ha scritto un lungo lavoro filosofico sulla classificazione e come si fa
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cos'è la folksonomia e così via, perciò abbiamo cominciato a classificare in modo piuttosto libero.
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Poi qualcosa continuava ad emergere... continuava ad emergere.
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Insomma è stato creativo. Da un lato era caotico, ma dall'altro era contemporaneamente strutturato in maniera molto chiara.
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Insomma, spero di essere stata chiara su come funzionavano le cose.
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[Fabrizio] Sono d'accordo con Lucia e volevo solo ringraziare ancora
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All'inizio è stata un po' scioccante, la differenza fra questo MOOC e gli altri.
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Non osavo neppure chiedere dove fossero i compiti da fare e dove il programma del corso
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perché non c'era un blog o una sezione Moodle dove ci sono tutte le cose da fare suddivise per settimana e così via,
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la solita modalità che si trova nei corsi online o nei MOOC.
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Pareva, sembrava molto improvvisato. Sono sicuro che non lo era, ma questa è stata la modalità che hanno scelto.
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Far sì che le cose... come dire... che crescessero man mano.
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Ci siamo dovuti orientare all'interno del corso, abbiamo dovuto coglierne il ritmo con le giuste cose da fare
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e cercare di fare da soli.
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Non c'era neppure... per quanto ne so, un giudizio, una valutazione vera e propria,
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nessuna scadenza fissa,
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del tipo: la prima settimana si fa questo, la seconda settimana quest'altro, e poi si è valutati.
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e le cose stanno andando avanti, ora. Continuiamo ad andare avanti; è una gran cosa, non si ferma mai.
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[Vance] Sì, per quanto riguarda la domanda di Lucia, se era chiaro: sì,
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e per quanto capisco il corso è finito. Stiamo entrando nell'estate, perciò...
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ma voi continuate a frequentarvi nella vostra comunità, la vostra comunità va avanti, questo è molto interessante.
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Ho una domanda sull'aggregazione mediante OPML:
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come accedete ai blog degli altri? C'è forse un link da dove si arrivava all'aggregazione
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in modo da poter andare in un unico luogo e vedere i post?
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Come si riusciva a vedere l'aggregazione di tutti i blog? Come lo vedevate?
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[Claude] Posso provare io? Il file OPML mette insieme tutti i feed RSS dei nostri blog
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perciò quando si aggiunge quel file OPML ad un aggregatore, per esempio Bloglines o RSSowl
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allora si riesce a vedere tutto ciò che succede nei blog
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perché c'è un feed per i post e un feed per i commenti che appaiono in ogni blog.
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Quindi è un file molto lungo, ma funziona. E' chiaro?
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[Vance] Sì. è chiaro.
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Beh, mi mancherà molto Google Reader. Minacciano di cancellarlo, ma è proprio quello che io, emm...
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perché con Google Reader si può... Immagino che si possa usare un file OPML, dentro Bloglines, sì. Ok.
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Quindi... Sì, capisco come si possa usare un lettore di RSS per leggere un file OPML nel.. in un lettore.
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Quindi, è molto buono, è... è l'ABC.
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E poi... sì, ok, qualsiasi cosa aggreghi dei contenuti, qualsiasi cosa che accetti un feed RSS, immagino che si possa metterlo lì.
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Perciò è una gran cosa, che abbiate ricevuto i mattoncini, e poi avete imparato a costruire da lì.
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E poi mi è anche piaciuta, come avete detto, mi piace l'analogia di costruire le città e poi le strade che le collegano
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Penso che è... che è veramente interessante.
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Assomiglia molto a quello che organizzava George Siemens
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e una cosa che mi affascina dei MOOC è...
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naturalmente il problema grosso è: dov'è il centro? Dove si va, è ciò che esprimeva Fabrizio,
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confusione, all'inizio. Come ci si orienta in un MOOC?
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Si devono trovare le strade, le direzioni... le autostrade che usa la gente
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e naturalmente non si riesce a trovare tutto, che poi, è così che va il mondo, non si impara mai tutto.
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Quindi, comunque, se potete parlare delle tecniche che vi hanno aiutato a trovare le cose che gli altri stavano facendo,
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il file OPML è una, eravate in grado di leggere gli articoli dei loro blog.
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Osservo che avete sicuramente condiviso i segnalibri.
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Avete detto di aver prodotto 990 tag: potete raccontarmi di questo?
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Che cosa stavate... ovviamente mettevate tag dappertutto,
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ma quando dite "tag prodotti", come avete trovato i 990 tag, per dire?
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[Fabrizio] Come cercavo di spiegare nella chat, ho cercato anche - cerco da un po' - da quando sono cominciate le cose
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di mettere insieme le cose, di riunire i blog, per esempio.
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Tutti i blog erano troppi, in effetti. Attualmente uno dei problemi è che ci sono più di 200 blog.
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Quindi con tutti gli strumenti soliti [controllare]
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mettevamo i segnalibri, e... avere segnalibri visivi delle risorse.
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Così c'è una bacheca padlet che è disponibile all'interno del [documento di] Google Drive e nel wiki
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e ho cercato di fare qualcosa anche su Pinterest.
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E poi abbiamo un gruppo Diigo per il MOOC che sta lavorando benissimo.
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E sto anche cercando di fare una mappa con il nuovo "Google Map Engine"
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usando il foglio di calcolo che l'insegnante gentilmente ha condiviso in Google Drive
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ed è interessante, si possono avere tutti i blog su di una mappa
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ed essendo basato su di un foglio di calcolo, ci si può lavorare sopra, metterli su livelli sovrapposti a seconda dei tag,
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cioè dei tag principali, quelli secondari e in seguito... penso che possiamo metterli su livelli distinti
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a seconda del tipo di scuola, scuola primaria, scuola secondaria, o la lingua
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una cosa interessante su cui lavorare in futuro. Per me, almeno. Sto studiando la questione.
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[Lucia] E' molto interessante vedere cosa il prof. Formiconi ha fatto per promuovere l'interazione fra noi.
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Talvolta ci incoraggiava ad incontrarci per fare cose molto pratiche.
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Per esempio c'è stato un momento in cui ci ha presentato delle nozioni molto elementari di codice XML
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e così ha aperto uno spazio su piratepad.net e ci ha detto di andare là a leggere e a fare esperimenti
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su quello spazio condiviso: quindi un esperimento sulla scrittura collaborativa.
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A tratti, in altri momenti semplicemente si fermava, faceva un passo indietro e rimaneva lì ad osservare ed aspettava
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e usava il silenzio in modo molto attivo. So che sembra strano
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ma usava il silenzio e l'attesa come strumenti attivi per darci il tempo di conoscerci fra noi.
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E così... E' stato molto divertente! La sera ero molto stanca
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lavavo i piatti e poi mi sedevo davanti al computer e mi tuffavo in Bloglines
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mi tuffavo letteralmente fra i blog, leggevo qui e là, contattavo gente e leggevo commenti qui e là
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e molto presto ho scoperto la gente che era più simile a me in certo qual modo o che aveva interessi simili
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ed era chiaro che interagivamo fra noi più spesso che con altre persone.
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Sono piuttosto consapevole che non conosco la maggior parte delle persone che erano lì
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e intendo continuare ad esplorare, perché penso che ci siano tesori, lì nel corso.
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Il corso continuerà a vivere a lungo per me, credo.
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[Vance] Ma guarda, è molto interessante.
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Steven Downes, sono sicuro che lo conoscete,
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dice che il ruolo dell'insegnante è quello di modellare e dimostrare, e quello dello studente è di mettere in pratica e riflettere.
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E Dave Warlick dice che gli insegnanti sono in realtà dei super studenti, e secondo me questo significa
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che gli insegnanti sono allo stesso tempo insegnanti e studenti,
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e cioè modellano, dimostrano, mettono in pratica e riflettono continuamente.
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Così funziona come quando si fa il caffè: filtrano queste quattro cose, e lo fanno tutto il tempo.
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Quindi questo è ovviamente un insegnante che modella e dimostra, poi voi mettete in pratica e riflettete
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e con i vostri studenti tocca a voi modellare e dimostrare.
-
E mi domando: avete applicato queste tecniche ai corsi che avete creato voi? Avete...
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Come avete applicato nel vostro lavoro le tecniche che avete imparato dal vostro professore
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e... Non ancora, dice Lucia. Ok. O magari, come anticipate di farlo,
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come organizzereste i corsi, in modo da usare alcune di queste cose che sono state modellate per voi
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e come dici, ora state riflettendo e state pensando: come posso...
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Sto imparando così tanto da questo corso, come posso farlo, come... Perciò, non entro nella mia prima classe
-
e dico agli studenti: "Aprite il libro di testo", no?
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Come trasmettete questo nel vostro lavoro, nei corsi dove insegnate?
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[Lucia] Beh, è una domanda molto difficile, Vance, perché...
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Per esempio, io insegno alla scuola superiore, e in questa scuola superiore abbiamo un sacco di limiti, direi.
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Non mi sento libera di creare ed esplorare. Come dire... si devono fare delle cose, in certo qual modo.
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Perciò la lezione più importante che mi porto via da questo MOOC è che bisogna proprio catturare gli studenti,
-
bisogna creare qualcosa che li catturi, in modo che siano disponibili ad esplorare.
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In effetti con ciò che... con quello che faccio quotidianamente, cerco di essere creativa, ma in realtà non ho molto successo,
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e così i miei studenti, che si suppone siano dei nativi digitali e non lo sono...
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fanno resistenza, si tirano indietro. Perciò sarà una grande sfida.
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[Vance] Forse Rita... E' ancora qui, sta commentando nella chat,
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forse tu puoi parlare un pochino di come motivi i tuoi studenti
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perché fai parte da molto tempo di una comunità di pratica chiamata Webheads
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e alcune delle cose che facciamo per aiutarci l'un l'altro ad imparare, poi le applichiamo ai nostri studenti.
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Sto pensando a [?], sto improvvisando, ma sono sicuro che ci sono anche altre cose.
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Magari Rita ti va di spiegare come usi nei tuoi corsi le cose che hai imparato
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interagendo con altri insegnanti.
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[Rita] Sì Vance, grazie molte per l'opportunità di parlare.
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Sì, come sai abbiamo cominciato a lavorare sull'integrazione della tecnologia moltissimi anni fa
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e di fatto quando ho cominciato, intorno al 2003 0 2003, nessuno qui conosceva veramente la tecnologia,
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così la gente deve aver pensato che ero un po' strana.
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Comunque ho cercato di capire che, beh, anche per i miei studenti era una cosa nuova
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e la cosa essenziale era motivarli, far loro vedere [?] questa cosa, voglio dire
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il fatto che imparavano l'inglese da così tanti anni e lo usavano in un contesto molto limitato
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intendo dire che l'ambiente in cui insegniamo ai nostri studenti ha molti limiti
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facciamo tutto entro i limiti delle quattro pareti dell'aula
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e in Argentina, proprio come in Italia, entrambe... forse in Italia è un po' diverso
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ma noi non abbiamo molte persone disponibili nelle strade a parlare spontaneamente in inglese con gli studenti
-
quindi gli studenti non sono abituati a praticare l'inglese in un contesto quotidiano.
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Così ho cercato di far capire loro l'importanza di studiare l'inglese per così tanti anni
-
e ho anche cercato di vedere cos'era che li motivava ad usare l'inglese in contesti naturali,
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come, per esempio, la possibilità di unirsi ad altri studenti di altre nazioni
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con cui riuscire ad interagire, a scambiarsi informazioni, condividere esperienze
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anche vedere, nella realtà, com'è la vita in altri luoghi, in altri paesi, e condividere i loro interessi
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così ho cercato di capire cos'era che avrebbe motivato ogni gruppo
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e dicendo... dicendo questo, voglio in realtà suggerire che la cosa più importante, quando si insegna con la tecnologia
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consiste nel motivare i nostri studenti,
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perché possiamo vedere che su di un computer imparano a lavorare bene con un programma, con uno strumento nuovo,
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ma la sfida più grande per noi insegnanti è la motivazione,
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come scoprire cos'è che potrebbe interessare agli studenti,
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che potrebbe sembrargli attraente, tirar fuori uno strumento e un nuovo compito sul quale lavoreranno volentieri.
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In effetti si tratta di questo.
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[Vance] E credo che sia importantissimo, come hanno sottolineato i nostri colleghi italiani,
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far sì che gli studenti costruiscano le proprie autostrade, insomma, le riempiano [?] dei loro contenuti.
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Mi piace proprio questo tipo di concetto, dove l'insegnante non costruisce il corso,
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l'insegnante fa una specie di capsula di Petri, e poi gli studenti la popolano, no?
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E così si scoprono i loro interessi. In questo modo ovviamente sono stati motivati. E' molto interessante.
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Ok, abbiamo ancora 10 minuti, o persino 13 o 20,
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dipende da voi, non abbiamo alcun... nessuno ci butta fuori da qui.
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[Riferendosi allo schermo condiviso] Allora, bene, ho messo una pagina web in condivisione
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Penso che in una delle mie versioni c'è... quella dall'inglese,
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ma non so, magari potete raccontarci un po' di questa pagina,
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questa dev'essere la pagina che... organizzava il MOOC, lanciava il MOOC
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perciò potete commentarla per quelli di noi che non conoscono bene l'italiano.
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Allora, ... oh, scusate, ho problemi a rilasciare il microfono, aspetta che provo così.
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[Vance] Non capisco bene cosa stia succedendo, permettetemi solo di ... [rumori]
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Hem, mi spiace proprio di non riuscire a mollare il microfono.
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[incomprensibile] Oh, oh, c'è anche un messaggio d'errore sul mio computer.
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Può darsi che debba uscire e rientrare come moderatore della sessione,
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forse dovrò cliccare "chiudi programma", non sono sicuro di cosa succederà, ma comunque, lo faccio.
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Sì, penso di aver risolto il problema.
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Allora, la pagina che ho appena messo sullo schermo: questo è un annuncio del MOOC. Nel caso ci sia qualcosa da commentare,
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potete farlo, altrimenti passiamo ad altre cose che possiamo mostrarvi.
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Siete pronti a rispondere alle domande che chiunque voglia fare?
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Volete farvi domande fra di voi?
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[Lucia, riferendosi allo schermo condiviso] Quello che si vede qui è il blog del professore.
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Qui è dove lui scriveva le cose da fare, i commenti, la filosofia e tutto il resto.
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Avevamo anche dei video tutorial, ne ha pubblicati 23 in questo blog.
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[Vance] Ah, ok, sì, stavo confondendo Lucia con Rita, non ero sicuro chi stesse parlando.
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D'accordo: ora vi mostro qualcosa che una delle nostre insegnanti sta facendo.
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Abbiamo un'insegnante nell'Amazzonia che sta usando queste tecniche con i suoi studenti.
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E recentemente in Brasile ci sono state delle proteste, e così ha organizzato i suoi studenti in modo che...
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Lei è già collegata a Webheads per alcuni progetti dei suoi studenti,
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Webheads aveva postato dei commenti sui blog dei suoi studenti,
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ma quello che hanno fatto recentemente, ha detto che è la cosa migliore che abbia mai fatto nella sua carriera
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e consisteva nel far mettere online agli studenti...
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Perché hanno trovato un pubblico, capite, cosicché sono motivati a collegarsi al pubblico.
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Il pubblico di Webhead risponde loro, commentando sui loro blog,
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con l'incoraggiamento di Cynthia.
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Ho trovato l'URL, lo metto qui e vi mostro alcune cose fatte da qualcuno della nostra comunità
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che sta motivando i suoi studenti a usare queste tecniche, datemi solo un momento.
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Prego, continuate. [pausa]
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Oh, tenete presente che siamo registrando, speriamo che la conversazione continui.
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Oh, tra parentesi dovrei dire che questo è un evento di...
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Ah, ecco qui, ok, questo va bene. Permettetemi... Vi faccio vedere questo.
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Non è quello che stavo cercando, ma questo è in effetti un MOOC cui partecipiamo,
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"Goodbye Gutenberg" ["Arrivederci Gutenberg"], questa è una cosa che è iniziata... un MOOC sulla scrittura
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e, ah, sto cercando di trascrivere qui l'URL.
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Ok; questo è... l'abbiamo trasformato in un concetto MOOC. Era... Qui si tratta di...
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Vediamo... Rimetto questo dietro per... Sì, ok,
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Ok, vediamo se riesco ad afferrare questo.
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Ci sono altre difficoltà tecniche. Sei uno dei moderatori...
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ci hai rimessi al... al programma condiviso sullo schermo.
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Quindi adesso sto cercando di rimetterci l'URL. Ecco, questo è il blog di Goodbye Gutenberg.
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Ok, beh, c'era un modo di metterlo nella chat, una volta.
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Oh, ce l'hai già messo.
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Così, quello che cerca di fare è di motivare i partecipanti a fare... a tenere degli ePortfolio.
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Si tratta forse di un concetto che aveva anche il vostro insegnante, secondo voi?
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Beh, potrebbe esserlo, può darsi che ciò che fate sia costruire dei Portfolio digitali, cioè che scrivete commenti dul vostro stesso apprendimento
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ovvero, in un certo senso, un ePortfolio.
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Un ePortfolio può essere su qualsiasi cosa, a seconda di come volete interpretarlo.
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Ma in questa specifica pagina web trovate i link ai video di Dave Cormier.
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Forse riesco a trovarveli.
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c'è un... c'è anche un riferimento all'intervista di George Siemens con Howard Rheingold.
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Penso che sia qui, su questa pagina.
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Ho appena cliccato su "Getting started" ["Come iniziare"].
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E lì trovate un link per andare alla conversazione di Siemens con Howard Rheingold
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e anche ai video di Dave Cormier.
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Quindi ci sono dei link che potete esplorare.
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Ok, ora torno indietro a cercare la pagina che volevo prima.
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Ok: l'ho trovata. Ci sarà un breve spazio morto nella registrazione, qui, ma pazienza.
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Allora, questo è uno degli insegnanti che interagiscono con noi.
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...Oh, pare sia in portoghese, ma naturalmente si riesce a tradurre.
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Ma in qualsiasi caso, i suoi studenti hanno caricato dei video.
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Credo "Our generation does care" ["Alla nostra generazione importa"], ecco quello che ha fatto fare agli studenti.
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E' quello, sì, quindi il link apparirà - dovrebbe apparire fra un minuto.
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Non sono sicuro se... pare che il link ipertestuale non funzioni, ma comunque
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magari potere cercare "Our generation does care" in YouTube.
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Ok, allora, qualche altro commento, prima della conclusione?
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Claire sta dicendo che se si clicca sul testo (sulla stringa?) di YouTube, allora funziona.
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Oh, sì, vedo che è vero. Ok, capito.
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Sì, questo è solo un esempio: questa è un'insegnante che ha interagito con noi e... beh, [check] con i suoi studenti.
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Oh, è partito l'audio, lo sento adesso.
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Adesso dovrò spegnerlo in qualche maniera.
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Sentite anche voi l'audio?
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Sono sommerso dall'audio, che non... riesco a spegnere, non so come sia successo.
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Oh, eccolo qui.
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Ah, l'ho trovato.
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[audio in sottofondo]
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[Vance] Hem [ride]. Oh, bene. Sì, l'ho trovato, ok, ecco fatto.
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Ok, si è aperto in una finestra e mi risuonava nell'orecchio,
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e non riuscivo a trovare la finestra in modo da spegnerlo.
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Ok. Allora, quello che faremo quando il microfono... quando le persone avranno finito di interagire... Prego!
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Vedo che qualcuno sta dicendo grazie. Per favore, potete dire grazie o arrivederci
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dite le ultime cose in registrazione, così resta nella registrazione con [check]
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e va a finire tutto su Learning2gether.net
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che è dove archiviamo tutto,
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e faremo una registrazione Elluminate, che potete avere quasi subito
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non appena tutti lasciano lo spazio e viene fatta la registrazione Elluminate.
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Posterò il link su Twitter, lo metterò nell'hashtag #ltis13, in modo che lo troviate là
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quindi per favore, se volete salutare potete farlo ora, e grazie molte per essere venuti.
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E' stata proprio una sessione carina, mi è proprio piaciuta.
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[Lucia] Ok, grazie, Vance, è stato bello essere qui
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ed è stato utilissimo dover preparare tutto per questo evento,
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perché mi ha aiutato a chiarirmi le idee e ha aggiunto valore a quello che stavo facendo, a quello che ho fatto.
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Così... sarà un piacere poter andare al vostro blog
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e poter risentire e ripensare alle cose che sono state dette.
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Quindi grazie molte.
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[Vance] Ok, bene, ciao a tutti i nostri amici in Italia,
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e grazie per essere venuti, abbiamo appena creato il sito Learning2gether, dove...
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potrete andare e vedere l'articolo su questo evento,
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che avrà il link alla registrazione Elluminate e avrà anche un file MP che potrete scaricare.
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Allora, non appena si fa il silenzio, fermerò la registrazione
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e quando tutti saranno usciti dallo spazio, allora la registrazione andrà online
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e comincerò ad elaborarla da là.
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Grazie di nuovo, apprezzo veramente il vostro... felice di aver fatto la vostra conoscenza, e ciao.