Sconfiggere i conflitti con l'ascolto | Priel Korenfeld | TEDxUdine
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0:13 - 0:15Che giornata, eh?
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0:15 - 0:19Vi piacciono i TED allora? Vi piace TED?
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0:19 - 0:20Bene.
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0:20 - 0:22Anche a me piace tantissimo.
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0:22 - 0:26Per spiegarvi le emozioni
che sto vivendo in questo momento, -
0:26 - 0:31dovete capire che nel 2005,
quando ho scoperto i TED su Internet, -
0:32 - 0:34sono andato fuori di testa.
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0:34 - 0:38Sono pochi quelli che non ho
ancora visto, dal 2005 ad oggi. -
0:38 - 0:41Per cui sono tantissime ore,
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0:41 - 0:44alcune sprecate,
altre veramente guadagnate, -
0:44 - 0:45con tante storie.
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0:45 - 0:49Io quindi ho prima imparato
cosa fosse un TEDTalk, -
0:49 - 0:53poi sono arrivato in Italia, nel 2007,
e ho imparato l'italiano. -
0:53 - 0:58Quindi oggi sono quasi pronto
per fare un TEDTalk in italiano -
0:58 - 1:01per riflettere su qualcosa
di molto importante, -
1:01 - 1:03che mi sta molto a cuore,
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1:03 - 1:05insieme a voi.
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1:05 - 1:08Ed è proprio dal mio arrivo in Italia
che vorrei partire. -
1:08 - 1:11Immaginatevi questa scena:
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1:11 - 1:15io e il mio nuovo coinquilino
apriamo i nostri bagagli -
1:15 - 1:19e cominciamo a sistemarci
nella nostra nuova stanza doppia, -
1:19 - 1:20qui proprio in centro a Udine.
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1:22 - 1:24Io vengo da Israele,
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1:25 - 1:27lui viene dalla Palestina.
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1:28 - 1:31Nei prossimi tre anni,
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1:31 - 1:33abiteremo insieme ad altri ragazzi
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1:33 - 1:36provenienti da paesi
in conflitto tra di loro. -
1:36 - 1:37Vivremo in questo appartamento
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1:37 - 1:41imparando tantissime cose
gli uni degli altri. -
1:42 - 1:45E tantissime altre cose su noi stessi.
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1:46 - 1:49Lui tira fuori qualche fotografia,
che appoggia sul comodino; -
1:49 - 1:51e poi tira fuori
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1:51 - 1:54la bandiera nazionale della Palestina.
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1:54 - 1:59Si rivolge a me e mi chiede:
"Scusa, dov'è la tua bandiera?" -
2:00 - 2:01"Non la vedo sul muro,
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2:01 - 2:03e non voglio mettere la mia
se tu non metti la tua." -
2:05 - 2:08Io, imbarazzato, rispondo:
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2:08 - 2:11"Non ho portato la mia bandiera,
non mi piacciono molto queste cose." -
2:11 - 2:15In realtà però mi sembra il caso,
quindi vedo di risolvere. -
2:16 - 2:18E così ho fatto.
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2:19 - 2:23E questa è proprio la stanza
dove abbiamo vissuto assieme. -
2:23 - 2:25Pubblico: Meritate un applauso
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2:25 - 2:26PK: (Risate)
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2:26 - 2:28(Applausi)
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2:31 - 2:32Grazie.
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2:34 - 2:39E questo è solo l'inizio,
dunque non posso finirla qui, no? -
2:40 - 2:45Vedete, sembra sempre più difficile
vivere su questa Terra. -
2:45 - 2:47Questa avveniva dieci anni fa, quasi.
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2:47 - 2:49E sembra sempre più difficile.
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2:50 - 2:52Sembra essere tutto in crisi:
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2:53 - 2:59crisi politica; crisi economica;
crisi valoriali; crisi ambientale. -
2:59 - 3:02Crisi tra amanti,
la crisi degli immigranti. -
3:02 - 3:04A volte, non serve nemmeno specificare.
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3:04 - 3:10Basta dire "la crisi", come se fosse
una spiegazione a tutto. -
3:11 - 3:14Bene, in questa confusione
soltanto una cosa mi era chiara: -
3:16 - 3:17se vogliamo vivere meglio,
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3:17 - 3:21se vogliamo uscirne assieme
da questa confusione, -
3:24 - 3:27allora dobbiamo imparare la convivenza.
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3:28 - 3:32Dobbiamo imparare a vivere assieme.
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3:36 - 3:38Sembra tutto rotto, no?
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3:38 - 3:41Ecco, stasera invece voglio parlarvi
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3:41 - 3:45della lezione che io
ho imparato sulla convivenza. -
3:46 - 3:48Vi va di sentire un po'?
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3:49 - 3:53Perché cosa [potrebbe succedere]
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3:53 - 3:56se invece di avere paura,
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3:58 - 4:02se invece di rompere tutto,
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4:03 - 4:07se invece di vivere
questi cambiamenti epocali -
4:07 - 4:08con preoccupazione,
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4:08 - 4:12capissimo che la preoccupazione
è la stessa da ambo le parti? -
4:12 - 4:15Colui che arriva da lontano,
e viene in Italia, -
4:15 - 4:17ha paura di essere escluso.
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4:17 - 4:21E colui che vive in Italia,
e vede gli arrivi, -
4:21 - 4:23ha paura di essere escluso.
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4:24 - 4:25Questa è la tragedia.
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4:25 - 4:30Ed il nostro futuro e società
saranno sempre più multiculturali, -
4:30 - 4:35sempre più multireligiose,
sempre più multietniche. -
4:35 - 4:40Se noi non ci prepariamo a questa realtà,
le conseguenze saranno disastrose. -
4:40 - 4:43Si romperà veramente tutto.
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4:43 - 4:48Però, cosa succederà se invece
saremo abbastanza intelligenti -
4:48 - 4:53da preparare noi stessi in primis,
poi i nostri figli, la nostra società -
4:53 - 4:55a questo nuovo futuro,
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4:55 - 4:59in cui l'umanità continua a dialogare,
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4:59 - 5:03continua a creare nuove identità?
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5:03 - 5:07Ad evolvere, a sognare assieme
come abbiamo sentito anche prima? -
5:08 - 5:10Che futuro possiamo immaginarci?
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5:10 - 5:12Perché il progresso non torna indietro.
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5:12 - 5:16Allora ci adeguiamo a lui.
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5:18 - 5:20Per farvi capire cosa significa,
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5:22 - 5:23vivevamo in sette in quell'appartamento;
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5:23 - 5:25però abbiamo sempre raccontato
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5:25 - 5:30che con noi abitava un altro,
una specie di piccolo mostro. -
5:30 - 5:33Un mostriciattolo che noi
abbiamo chiamato, affettuosamente, -
5:33 - 5:35"Fraintendimento".
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5:36 - 5:40Perché i fraintendimenti, tra noi,
erano pane quotidiano. -
5:41 - 5:43Potevano essere fraintendimenti piccoli,
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5:43 - 5:46come tutte quelle tazze di tè
che ho preparato di troppo -
5:46 - 5:49perché non ho capito che, per i turchi,
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5:49 - 5:51questo movimento della testa
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5:51 - 5:52significa "No".
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5:52 - 5:53(Risate)
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5:55 - 5:58Ci sono voluti, direi,
due litri e mezzo di tè -
5:58 - 6:00per capire che c'era
qualcosa che non andava, -
6:00 - 6:01per cui chiedevo:
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6:01 - 6:04"Scusa, Non volevi il tè?
No, ho fatto così." -
6:04 - 6:06"Appunto, hai fatto segno di sì, o no?"
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6:06 - 6:09Potevano essere questo tipo
di fraintendimenti; -
6:09 - 6:12però, potevano anche essere
fraintendimenti più profondi. -
6:13 - 6:15Come una volta, di cui
mi ricordo chiaramente. -
6:15 - 6:18Dopo un incontro che avevamo
tenuto in una scuola, -
6:18 - 6:21e che a mio avviso era andato
particolarmente bene, -
6:21 - 6:24Il mio amico palestinese
sembrava pensieroso. -
6:24 - 6:25Un po' cupo.
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6:26 - 6:27E gli chiedevo il motivo,
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6:27 - 6:29cercavo di indagare
su cosa fosse successo. -
6:29 - 6:32Solo per scoprire che non era pensieroso.
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6:32 - 6:34Era arrabbiatissimo,
ed era arrabbiato con me. -
6:35 - 6:40"Cosa ho fatto?" gli chiedevo;
e lui: "Ma non ti rendi conto?" -
6:40 - 6:43Con un altro accento,
ma questo è un altro discorso. -
6:43 - 6:46"Non ti rendi conto?"
Manco fosse stata la mia ragazza. -
6:47 - 6:49"E dunque?"
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6:50 - 6:54È caduto l'orologio,
per segnare il problema del tempo. -
6:55 - 6:56E lui --
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6:57 - 6:59Io continuo a chiedere
cos'è successo in quell'incontro, -
6:59 - 7:01visto che è andato così bene.
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7:01 - 7:04Invece, così non era per lui.
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7:04 - 7:07Scopro che ad un certo punto dell'incontro
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7:07 - 7:12io ho incrociato le gambe,
volgendo a lui la mia scarpa. -
7:13 - 7:19Quel giorno scoprivo che nel mondo arabo
questo è considerato un insulto diretto. -
7:21 - 7:23E che ai politici più disprezzati
-
7:23 - 7:26non si lanciano le uova,
né i pomodori, ma le scarpe. -
7:27 - 7:31Per cui quel giorno ho pensato
che ho ancora tanta strada da fare. -
7:33 - 7:37Però col tempo --
e di tempo parliamo oggi -- -
7:37 - 7:41col tempo abbiamo parlato --
abbiamo imparato, scusate -- a conoscerci. -
7:41 - 7:45Abbiamo imparato molto
sulle nostre identità. -
7:47 - 7:48E le identità sono cose importanti.
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7:48 - 7:53Tante volte, quando parliamo d'identità,
ci sembra di parlare di una cosa chiara. -
7:53 - 7:55Una cosa unica, una cosa rigida.
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7:55 - 7:57Un po' come la carta d'identità, no?
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7:59 - 8:00Ma non è così.
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8:00 - 8:02Le identità aiutano a definire le persone.
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8:02 - 8:05Per cui: questo è un italiano;
questo è un extracommunitario; -
8:05 - 8:08questo è un musulmano;
quell'altro un ebreo, e via dicendo. -
8:09 - 8:10Di conseguenza,
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8:10 - 8:13poi appiccichiamo a questa persona
anche altre etichette. -
8:13 - 8:14Per cui:
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8:15 - 8:18gli italiani? Mafiosi!
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8:18 - 8:21Gli ebrei? Tutti ricchi!
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8:23 - 8:25(Dialetto ) i friuliani?
Sempre a lavorare! -
8:26 - 8:30Non voi che siete qua,
però: gli altri fuori! -
8:32 - 8:33Bene.
-
8:33 - 8:35Questo è pericoloso,
-
8:35 - 8:39perché se considero di te
soltanto una dimensione, -
8:40 - 8:41è facile che abbiamo un conflitto.
-
8:42 - 8:46Se io credo in Dio e tu no,
non andremo mai d'accordo su nulla. -
8:46 - 8:47Vero?
-
8:48 - 8:50No, che non è vero.
-
8:50 - 8:55Sappiamo che non è così, perché --
Lei è più padre o più figlio? -
8:57 - 9:01Lei è più religioso o più italiano?
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9:02 - 9:05Più donna o più credente?
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9:05 - 9:08Non sono cose che si escludono!
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9:08 - 9:14Le nostre identità non sono mai piatte,
sono pluridimensionali. -
9:16 - 9:20A volte sono conflittuali
dentro noi stessi. -
9:20 - 9:24Ma sono sempre, sempre coloratissime.
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9:24 - 9:25E quindi, così --
-
9:25 - 9:27Se imparo a conoscere,
-
9:27 - 9:30se dedico del tempo a conoscere
il mio amico palestinese, -
9:30 - 9:35scopro di lui che è credente, musulmano,
ma un po' a modo suo. -
9:35 - 9:37Scopro che è patriottico,
-
9:37 - 9:39ma estremamente critico
sul proprio Governo. -
9:41 - 9:43Scopro che vive di zuccheri,
-
9:43 - 9:46ne mangia una quantità
veramente imbarazzante. -
9:46 - 9:49Ma che il piccante lo tollero meglio io.
-
9:51 - 9:55Per cui, più dimensioni di lui
imparo a conoscere, -
9:56 - 9:58più cose trovo che abbiamo in comune,
-
9:58 - 10:02queste dimensioni che abbiamo
in comune s'intrecciano. -
10:02 - 10:04E tessono assieme
-
10:04 - 10:08una specie di rete di sicurezza
per il nostro rapporto. -
10:08 - 10:10Vi spiego perché.
-
10:10 - 10:14Se litighiamo la prossima volta
su uno degli aspetti -- -
10:14 - 10:16sulla fede, piuttosto che della politica,
-
10:16 - 10:20piuttosto che del piccante
o dello zucchero -- -
10:20 - 10:22litighiamo su quella dimensione lì.
-
10:22 - 10:27Ma io e lui conosciamo
talmente tante altre cose l'uno dell'altro -
10:27 - 10:32che anche se spezziamo
uno di questi fili della rete -
10:33 - 10:38il tessuto resta intero,
e noi riusciamo a stare assieme lo stesso. -
10:38 - 10:41Questa è la stessa cosa
che capita nelle famiglie e tra gli amici. -
10:41 - 10:46Non è che non si litighi: si litiga,
ma ci sono tante altre cose che ci legano. -
10:47 - 10:50Bisogna avere del tempo
per conoscersi, per questo. -
10:52 - 10:55Adesso mi direte, però,
come per l'applauso di prima. -
10:55 - 10:59"Ah, ma quello vostro
era un progetto particolare. -
10:59 - 11:02Eravate predisposti, scelti magari,
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11:02 - 11:04tra tante persone in Palestina e Israele,
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11:04 - 11:06quelli bravi, vero? I brâv.
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11:08 - 11:12Per cui siete persone speciali, voi.
Un po' come Gandhi." -
11:12 - 11:16Persone non-violente,
come se fosse un gene. -
11:16 - 11:21Bene, allora vi chiedo stasera:
"Che cos'è la non-violenza?" -
11:21 - 11:25Ovvero: "Come si fa la non-violenza?"
-
11:25 - 11:28Non è una domanda filosofica, attenzione:
-
11:28 - 11:31se voglio essere una persona pacifica,
una persona non-violenta, -
11:31 - 11:34devo capire come comportarmi.
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11:34 - 11:38Ma le parole non mi aiutano,
mi dicono soltanto cosa non fare: -
11:39 - 11:40non-violenza.
-
11:40 - 11:44Non mi propongono un impegno positivo.
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11:45 - 11:48Per cui, per tanti anni
mi sono interrogato sulla violenza stessa. -
11:48 - 11:52Ho cercato una definizione
chiara e tonda per la violenza. -
11:52 - 11:55Perché se riesco a definire la violenza,
-
11:55 - 12:00magari trovo una buona definizione
del suo opposto, il suo contrario. -
12:00 - 12:04Per cui riesco ad impegnarmi
in quella direzione. -
12:06 - 12:08Non era facile,
ci sono voluti un po' di anni, -
12:08 - 12:10ma oggi --
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12:11 - 12:16Vi dimostro la mia definizione,
che traggo dall'ebraico. -
12:16 - 12:17Chiaro, no?
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12:19 - 12:25Sopra c'è la parola "violenza"
in ebraico: "alimut". -
12:26 - 12:30Sotto c'è un'altra parola ebraica,
che contiene la stessa radice etimologica. -
12:32 - 12:37E la seconda parola è "ilem":
"muto", colui che non può parlare. -
12:38 - 12:40Che legame ci sarebbe?
-
12:42 - 12:49Io ne deduco che la violenza
è l'atto di rendere muto qualcuno. -
12:52 - 12:54Attenzione:
-
12:54 - 12:57questo è vero a livello verbale,
a livello fisico, a livello ideologico, -
12:57 - 12:59tutto quello che volete.
-
12:59 - 13:01E non solo: significa, anche,
-
13:01 - 13:05che non serve usare la forza
per essere violento. -
13:05 - 13:10Basta non dare ascolto alla persona.
Basta ignorare quello che dice. -
13:12 - 13:13Del resto, quanto ci infastidisce
-
13:13 - 13:16quando una persona
fa finta di parlare con noi, -
13:16 - 13:18mentre guarda il proprio cellulare.
-
13:20 - 13:23Non è che gli urlo subito:
"Oh, mi ascolti?" -
13:24 - 13:26Ecco.
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13:26 - 13:30Se la violenza è l'atto
di rendere muto qualcuno, -
13:30 - 13:32il suo opposto è l'ascolto.
-
13:34 - 13:37E non soltanto l'ascolto
-
13:37 - 13:40in cui preparo la mia risposta
mentre ti ascolto, -
13:40 - 13:44perché so già cosa vuoi dirmi,
e so già quale sarà la mia risposta. -
13:44 - 13:46Questo non è ascolto.
-
13:46 - 13:49Ho sentito una definizione
che diceva che è un "bilologo": -
13:49 - 13:55così sono due monologhi assieme,
ma non stiamo parlando veramente. -
13:55 - 13:57L'ascolto è questo.
-
13:59 - 14:03L'ascolto è presumere
che io non abbia capito. -
14:03 - 14:06Non ho capito perché ho fatto
delle tazze di tè di troppo, -
14:07 - 14:08e ho dovuto impararlo.
-
14:08 - 14:11Non ho capito perche ho offeso --
-
14:11 - 14:13Non ho capito di aver offeso,
e come l'ho offeso, -
14:13 - 14:15il mio amico palestinese
durante l'incontro. -
14:15 - 14:20E così non capiamo un sacco di cose
di chi è diverso da noi. -
14:22 - 14:26E quindi è soltanto
quando dedichiamo del tempo, -
14:26 - 14:27consapevolmente,
-
14:27 - 14:31ad ascoltare le persone,
specie se sono diverse da noi, -
14:31 - 14:36soltanto quando ci rendiamo conto
che non abbiamo capito ancora, -
14:36 - 14:40che riusciamo a capire meglio,
che riusciamo a conoscerci. -
14:40 - 14:44E questa è la mia definizione
di nonviolenza. -
14:45 - 14:47Per cui:
-
14:52 - 14:55in questi tempi --
e di tempi parliamo stasera -- -
14:55 - 14:59in questi tempi così tumultuosi,
e così difficili, -
15:01 - 15:06vengono fuori tutte le nostre fragilità,
e noi cerchiamo la stabilità. -
15:07 - 15:12Vengono fuori tutte queste crisi,
e noi cerchiamo le opportunità. -
15:12 - 15:15Ci sono delle persone,
delle forze, anche forze politiche, -
15:15 - 15:17che cercano di dividerci;
-
15:17 - 15:23e noi cerchiamo nuove reti,
nuove unioni, nuove fratellanze. -
15:25 - 15:27È bene se ci ricordiamo in questi tempi
-
15:27 - 15:33che questa terra è la casa
di tutti quanti noi. -
15:35 - 15:39E dobbiamo imparare a conviverci.
-
15:39 - 15:42Dobbiamo imparare la convivenza.
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15:43 - 15:47Se stasera mi chiedete
se questa convivenza sia possibile, -
15:49 - 15:51allora posso raccontarvi
la mia esperienza, -
15:51 - 15:56e dire che possiamo, assolutamente,
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15:56 - 16:02rendere questa terra una casa accogliente
per tutti quanti noi, -
16:04 - 16:07se dedichiamo del tempo
-
16:07 - 16:10ad ascoltare una persona alla volta.
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16:12 - 16:14Grazie del vostro ascolto.
-
16:14 - 16:17(Applausi)
- Title:
- Sconfiggere i conflitti con l'ascolto | Priel Korenfeld | TEDxUdine
- Description:
-
La sfida globale dell'inclusione dell'Altro è sempre più attuale per le nostre società. Evidentemente non basta vivere in un mondo iperconesso, con la libertà di spostamento e l'accesso continuo alle informazioni per garantire una coesione sociale. Le nuove crisi esigono risposte coordinate da parte di tutti i paesi e tutte le culture. Il nostro futuro dipenderà direttamente dalla nostra capacità di considerarci pari, di andare oltre gli stereotipi e i pregiudizi, di vedere che siamo nella stessa barca. Ascoltiamo Priel Korenfeld, perché quello è il messaggio che ci vuole dare: l’ascolto.
Questo talk si è tenuto nel corso di un evento TEDx, che utilizza il formato delle conferenze TED ma è stato organizzato indipendentemente da una comunità locale.Per ulteriori informazioni, visitare http://ted.com/tedx
- Video Language:
- Italian
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 16:23
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