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Come il linguaggio crea il nostro mondo.

  • 0:08 - 0:11
    Ci introduciamo nel mondo
    attraverso le parole.
  • 0:11 - 0:15
    Attraverso le parole trasformiamo,
    o non trasformiamo, noi stessi;
  • 0:15 - 0:19
    ci creiamo, o non ci creiamo,
    nuove opportunità e nuovi obiettivi.
  • 0:20 - 0:22
    TED diffonde idee
    che vale la pena condividere,
  • 0:22 - 0:26
    idee che credo valga la pena
    ricordare a noi stessi.
  • 0:26 - 0:28
    Oggi vorrei condividere con voi qualcosa
  • 0:28 - 0:30
    che credo molti di voi
    sappiano già, o sapessero,
  • 0:30 - 0:33
    ma l’hanno dimenticato
    da qualche parte lungo la strada.
  • 0:33 - 0:36
    Ed è facile dimenticarsene
  • 0:36 - 0:38
    perché a volte è così vicino
    che non lo vediamo,
  • 0:38 - 0:40
    è così ovvio che non lo notiamo.
  • 0:40 - 0:42
    Quello che mi preme fare oggi
  • 0:42 - 0:46
    è riproporvi e ricordarvi questo concetto,
  • 0:46 - 0:49
    che in realtà rappresenta
    due facce della stessa medaglia,
  • 0:49 - 0:51
    due aspetti dello stesso concetto,
  • 0:51 - 0:54
    in modo tale che potrete
    andare via da qui oggi
  • 0:54 - 0:56
    più coscienti e consapevoli
  • 0:56 - 0:59
    di come applicarlo ad arte
    nella vostra vita.
  • 1:00 - 1:02
    Chiedo a tutto il pubblico:
  • 1:02 - 1:04
    "Cos'è il linguaggio? A cosa serve?"
  • 1:04 - 1:06
    La maggior parte di voi
    cosa risponderebbe?
  • 1:07 - 1:10
    Uno strumento per comunicare,
    o qualcosa del genere.
  • 1:10 - 1:12
    Questa è un'idea così diffusa,
  • 1:12 - 1:14
    o un modo di intendere il linguaggio,
  • 1:14 - 1:17
    che la maggior parte della gente
    non la percepisce affatto come un'idea.
  • 1:17 - 1:20
    Per noi è una definizione, un fatto.
  • 1:21 - 1:23
    Ma se il linguaggio è uno strumento,
  • 1:23 - 1:25
    è uno strumento
    che non possiamo "mettere giù".
  • 1:26 - 1:28
    Se osserviamo un po' più da vicino,
  • 1:28 - 1:33
    ci accorgiamo che facciamo molto di più
    che comunicare e descrivere
  • 1:33 - 1:34
    con il linguaggio.
  • 1:34 - 1:35
    Quindi, punto numero uno:
  • 1:35 - 1:39
    il linguaggio crea e genera,
    non descrive solamente.
  • 1:40 - 1:41
    Alcuni esempi:
  • 1:41 - 1:45
    pensate a tutte le volte
    in cui avete pronunciato la parola "sì".
  • 1:45 - 1:46
    Ogni volta che l'avete fatto.
  • 1:47 - 1:49
    Ora pensate: se tutte quelle volte
    aveste detto di no,
  • 1:49 - 1:51
    la vostra vita sarebbe diversa?
  • 1:52 - 1:53
    Non sareste qui.
  • 1:53 - 1:56
    Il semplice atto di dire sì
    vi fa muovere in una certa direzione,
  • 1:56 - 1:58
    apre delle porte, altre le chiude,
  • 1:58 - 1:59
    e viceversa.
  • 1:59 - 2:01
    Non descriviamo e basta.
  • 2:01 - 2:03
    Una delle mie storie preferite
    su come il linguaggio crei
  • 2:03 - 2:05
    è un aneddoto sul baseball.
  • 2:05 - 2:07
    Due arbitri stanno parlando,
    il primo dice:
  • 2:07 - 2:08
    "Joe è un arbitro fantastico:
  • 2:08 - 2:12
    alcuni strike sono ball,
    ma lui li chiama come se fossero strike".
  • 2:12 - 2:14
    Il secondo dice:
    "No, Joe è un grande arbitro,
  • 2:14 - 2:18
    alcuni strike sono ball,
    ma lui li chiama come se vedesse strike“.
  • 2:18 - 2:19
    Joe dice: "Sbagliate entrambi".
  • 2:19 - 2:23
    "Alcuni strike sono ball,
    ma non sono niente finché non li chiamo”.
  • 2:23 - 2:24
    (Risate)
  • 2:24 - 2:28
    Quando dice "strike tre",
    diventa "strike tre".
  • 2:28 - 2:30
    Questa domanda è per tutti,
  • 2:30 - 2:31
    per chi è sposato, o lo è stato.
  • 2:32 - 2:33
    È una domanda semplice:
  • 2:33 - 2:36
    essere sposati è diverso dal non esserlo?
  • 2:37 - 2:38
    Sì.
  • 2:38 - 2:40
    È diverso legalmente, socialmente,
  • 2:40 - 2:43
    sessualmente, emotivamente,
    finanziariamente.
  • 2:43 - 2:43
    È diverso.
  • 2:43 - 2:44
    La domanda è:
  • 2:44 - 2:47
    come facciamo a passare
    dal non essere sposati all'esserlo?
  • 2:48 - 2:49
    Come succede?
  • 2:50 - 2:52
    Qualcuno dice qualcosa.
  • 2:52 - 2:54
    E in quel momento tutto cambia,
  • 2:54 - 2:57
    e non cambia di poco, ma di molto.
  • 2:57 - 2:59
    Ci introduciamo nel mondo con le parole.
  • 3:00 - 3:02
    Gli Stati Uniti d'America,
    come vennero creati?
  • 3:03 - 3:07
    Cosa c'è negli archivi
    accanto alla Costituzione
  • 3:07 - 3:08
    a Washington?
  • 3:08 - 3:09
    La Dichiarazione,
  • 3:09 - 3:11
    che dichiarò la nascita di questa nazione.
  • 3:12 - 3:14
    Certo, dopo ci fu ancora molto da fare,
  • 3:14 - 3:16
    ma senza la Dichiarazione
    niente sarebbe successo.
  • 3:17 - 3:20
    L'officina di Jim qui vicino,
    com'è stata creata?
  • 3:20 - 3:23
    E tutte le altre organizzazioni,
    d'altro canto?
  • 3:23 - 3:25
    Qualcuno ha dichiarato la loro nascita,
  • 3:25 - 3:28
    e Jim e tutti noi
    possiamo trovarne la prova negli archivi,
  • 3:28 - 3:31
    "I suddetti azionisti
    dichiarano - parte 100 a, b, c;
  • 3:31 - 3:34
    Primo di agosto - l'azienda non esiste
    Due di agosto - l'azienda è attiva".
  • 3:35 - 3:38
    I leader vengono pagati
    per comunicare efficacemente.
  • 3:39 - 3:42
    I leader creano e sostengono
    e coltivano in continuazione
  • 3:42 - 3:45
    questa entità, che non è fisica
    ma è molto reale e potente,
  • 3:45 - 3:47
    che si chiama cultura d'impresa.
  • 3:47 - 3:50
    Ovviamente non usano
    la zappa o il fertilizzante,
  • 3:50 - 3:54
    ma usano l'arte della conversazione,
    le conversazioni a loro utili,
  • 3:54 - 3:57
    mentre altre vengono proibite.
  • 3:58 - 4:02
    Questi dialoghi modellano
    e influenzano quella cultura
  • 4:02 - 4:06
    tanto quanto questa influenza
    le conversazioni che avvengono in azienda.
  • 4:07 - 4:09
    La causalità è a doppio senso.
  • 4:10 - 4:11
    Ora, andiamo un po' sul personale.
  • 4:11 - 4:14
    Pensate a qualcuno
    che fa parte della vostra vita
  • 4:14 - 4:17
    con cui avete una relazione
    profonda, ottimale e intima.
  • 4:17 - 4:20
    I dialoghi che avete con quella persona
  • 4:20 - 4:23
    creano intimità,
  • 4:23 - 4:26
    generano quello spazio
    di autenticità e vulnerabilità,
  • 4:26 - 4:28
    non lo descrivono.
  • 4:29 - 4:31
    Se le conversazioni cambiano,
  • 4:31 - 4:33
    cambia il tipo di relazione.
  • 4:34 - 4:36
    Se poniamo fine a quelle conversazioni,
  • 4:36 - 4:38
    la relazione finirà.
  • 4:39 - 4:40
    Torniamo al matrimonio:
  • 4:40 - 4:44
    c'è un momento in cui chi lo celebra
    dice una cosa del genere:
  • 4:44 - 4:48
    "Se qualcuno pensa che queste due persone
    non debbano sposarsi,
  • 4:48 - 4:50
    parli ora o taccia per sempre".
  • 4:50 - 4:51
    Vi garantisco che,
  • 4:51 - 4:54
    se qualcuno si alzasse e gridasse: "Io!",
  • 4:54 - 4:57
    non starebbe descrivendo, ma creando.
  • 4:57 - 4:58
    (Risate)
  • 4:58 - 4:59
    Pensateci.
  • 4:59 - 5:02
    State creando del caos, una crisi,
  • 5:02 - 5:06
    state creando una relazione
    completamente nuova con lo sposo.
  • 5:07 - 5:08
    Pensateci.
  • 5:08 - 5:12
    E una nuova, formidabile
    reputazione per voi stessi.
  • 5:12 - 5:15
    (Risate)
  • 5:15 - 5:17
    Non dico che non descriviamo
    affatto con il linguaggio.
  • 5:17 - 5:20
    Quello che intendo dire
    è che non è l'unica cosa che facciamo.
  • 5:21 - 5:25
    E sono tutte quelle altre cose,
  • 5:25 - 5:26
    che vale la pena di approfondire.
  • 5:27 - 5:29
    Un altro esempio.
  • 5:29 - 5:33
    In tempi di cambiamento,
    come quello che viviamo oggi,
  • 5:34 - 5:39
    la nostra capacità
    di continuare a imparare è cruciale.
  • 5:39 - 5:44
    E un potentissimo prerequisito
    per l'apprendimento,
  • 5:44 - 5:46
    sia che stiamo imparando
    ad andare in bicicletta,
  • 5:46 - 5:49
    a ricostruire un rapporto,
    a gestire un'attività,
  • 5:49 - 5:51
    è un passo di tipo linguistico:
  • 5:51 - 5:54
    quello che si fa quando si dice
    dentro di sé, o a voce alta:
  • 5:54 - 5:56
    "Non lo so".
  • 5:58 - 6:01
    Dire "Non lo so" non descrive un fatto,
  • 6:01 - 6:02
    ma produce qualcosa.
  • 6:03 - 6:05
    Prepara il terreno per l'apprendimento,
  • 6:05 - 6:07
    non in senso fisico, ma è molto reale.
  • 6:08 - 6:11
    Diamo vita a qualcosa, dichiarandola.
  • 6:11 - 6:13
    Le diamo un nome.
  • 6:13 - 6:15
    Proprio come l'arbitro.
  • 6:16 - 6:17
    Sappiamo tutti come funziona:
  • 6:17 - 6:20
    chi di voi ha mai provato
    a insegnare qualcosa a qualcuno
  • 6:20 - 6:23
    che pensava di sapere già quella cosa?
  • 6:23 - 6:25
    Quanto davvero impariamo in questo caso?
  • 6:25 - 6:26
    Non molto.
  • 6:27 - 6:28
    Quindi, punto primo:
  • 6:28 - 6:31
    il linguaggio crea e genera,
    non descrive semplicemente.
  • 6:31 - 6:34
    Punto numero due:
    viviamo immersi nelle parole.
  • 6:36 - 6:38
    Viviamo immersi nelle parole.
  • 6:38 - 6:39
    Cosa significa?
  • 6:39 - 6:41
    Mi piace fare questo quadretto:
  • 6:41 - 6:44
    chi di voi sente una vocina dentro di sé?
  • 6:45 - 6:47
    che dice: "Di che parla questo tizio?"
  • 6:47 - 6:48
    ecco, è di cosa sto parlando.
  • 6:48 - 6:50
    Chi ha in testa un gruppo di discussione?
  • 6:50 - 6:52
    (Risate)
  • 6:52 - 6:55
    Uno dei miei autori preferiti
    è Mark Twain.
  • 6:55 - 6:58
    Disse: "Mi trovo sempre
    nel mezzo di una discussione,
  • 6:58 - 7:00
    a volte, partecipano anche altre persone".
  • 7:00 - 7:03
    (Risate)
  • 7:03 - 7:05
    Mica solo lui, anche noi.
  • 7:05 - 7:06
    Tutti noi.
  • 7:06 - 7:09
    E dato che viviamo di linguaggio,
    è ciò che normalmente facciamo.
  • 7:09 - 7:12
    Voi, io, noi tutti,
    ci confrontiamo con varie situazioni.
  • 7:12 - 7:15
    A casa, al lavoro, con i nostri figli,
  • 7:15 - 7:18
    a scuola, in spiaggia;
    in qualsiasi situazione.
  • 7:18 - 7:21
    E in quanto esseri umani,
    ci ricamiamo su delle storie,
  • 7:21 - 7:23
    spacciandole per vere,
  • 7:23 - 7:25
    e ci dimentichiamo di averle inventate.
  • 7:25 - 7:26
    (Risate)
  • 7:26 - 7:29
    Dicendo "storia" non intendo una bugia
    o una fabbricazione,
  • 7:29 - 7:33
    una deliberata manipolazione,
    o un auto-inganno,
  • 7:33 - 7:35
    solo una nostra interpretazione.
  • 7:35 - 7:37
    Una spiegazione.
  • 7:37 - 7:40
    È cruciale capire la differenza
  • 7:40 - 7:43
    tra evento e spiegazione.
  • 7:44 - 7:47
    'Evento' non è uguale a 'spiegazione'.
  • 7:47 - 7:48
    Ad esempio:
  • 7:48 - 7:50
    vostro figlio torna da scuola,
  • 7:50 - 7:54
    vi guarda dritto negli occhi
    e dice: "Sono stupido".
  • 7:54 - 7:55
    "Cosa dici?"
  • 7:55 - 7:56
    "Sono stupido".
  • 7:56 - 7:59
    "Di cosa stai parlando?"
  • 7:59 - 8:02
    "Ho preso insufficiente
    nel compito in classe di inglese".
  • 8:03 - 8:06
    Qual è l'evento qui?
  • 8:06 - 8:08
    Il voto 'insufficiente'
    del compito in classe.
  • 8:08 - 8:10
    E la spiegazione?
  • 8:10 - 8:11
    "Sono stupido".
  • 8:11 - 8:15
    Domanda: se il bambino
    continua a sostenere di essere stupido
  • 8:15 - 8:17
    la definireste
    una cosa descrittiva o creativa?
  • 8:17 - 8:18
    Creativa, direi.
  • 8:18 - 8:22
    Torniamo al voto del compito in classe
    e prendiamola più alla larga.
  • 8:22 - 8:26
    Sono gli eventi della vita
    o le nostre spiegazioni di un dato evento
  • 8:26 - 8:28
    ad essere più importanti
  • 8:28 - 8:31
    in termini di ciò
    che poi portiamo nel nostro mondo?
  • 8:32 - 8:33
    Sono le spiegazioni.
  • 8:33 - 8:36
    E non le effettive azioni che compiamo,
  • 8:36 - 8:39
    ma le loro conseguenze,
  • 8:39 - 8:41
    in molti ambiti, o no?
  • 8:42 - 8:43
    Sì.
  • 8:43 - 8:47
    È la spiegazione il nostro trampolino,
    non l'evento stesso.
  • 8:47 - 8:49
    Di fronte a un evento,
  • 8:49 - 8:51
    quante possibili spiegazioni esistono?
  • 8:53 - 8:54
    Infinite.
  • 8:55 - 8:57
    E se interrompessimo questa abitudine?
  • 8:57 - 9:01
    E se smantellassimo queste impalcature
  • 9:01 - 9:04
    invece di sommarle
    alla nostre e alle altrui spiegazioni?
  • 9:04 - 9:07
    "Ho ragione io, tu hai torto,
    è così, non come dici tu".
  • 9:07 - 9:09
    Se cessassimo questo meccanismo,
  • 9:09 - 9:12
    sostituendolo con il concetto
    di 'potente-debole'.
  • 9:12 - 9:13
    Sarebbe così:
  • 9:13 - 9:16
    la tua spiegazione è efficace o debole,
  • 9:16 - 9:19
    visto il risultato che vuoi ottenere?
  • 9:21 - 9:24
    La mia spiegazione mi è utile oppure no,
  • 9:24 - 9:29
    per ciò che voglio essere,
    ciò che voglio fare, od ottenere,
  • 9:29 - 9:30
    o nella mia relazione?
  • 9:30 - 9:34
    Ricordate che il motto è:
    "devo raggiungere il mio risultato".
  • 9:34 - 9:35
    Nulla arriva dal nulla.
  • 9:36 - 9:37
    Mai.
  • 9:38 - 9:41
    Anche se poi è un automatismo.
  • 9:41 - 9:42
    Senza dubbio.
  • 9:42 - 9:44
    Siamo tutti dei Mark Twain.
  • 9:45 - 9:48
    Avete mai conosciuto qualcuno
    che non attua questo meccanismo?
  • 9:48 - 9:50
    La verità è che si tratta
    di consapevolezza.
  • 9:51 - 9:53
    Il mero fatto non è un problema.
  • 9:53 - 9:55
    L'unico problema
    è che neanche ce ne rendiamo conto!
  • 9:55 - 9:59
    Ecco, come apparirebbe qualcuno
    che non ne è consapevole.
  • 9:59 - 10:02
    È meraviglioso essere qui oggi,
    e mi sembra ovvio che ognuno di voi
  • 10:02 - 10:06
    sia per forza influenzato
    dalla propria età, razza, sesso,
  • 10:06 - 10:08
    da quanto avete o meno viaggiato
    nella vostra infanzia,
  • 10:08 - 10:11
    la vostra cultura, istruzione,
    le esperienze di lavoro,
  • 10:11 - 10:14
    e tutti i filtri attraverso i quali
    percepite la realtà.
  • 10:14 - 10:17
    Io, invece, vivo di cosmica oggettività,
  • 10:17 - 10:19
    in qualche modo
    sono nato libero da questi schemi,
  • 10:19 - 10:21
    svincolato da ogni filtro cognitivo,
  • 10:21 - 10:23
    emotivo e culturale che vi ostruisce.
  • 10:23 - 10:26
    I miei occhi sembrano
    trasparenti lastre di vetro,
  • 10:26 - 10:28
    che mi permettono di accedere
    alla realtà originale
  • 10:28 - 10:32
    in modo da lasciare la parola
    alla visuale cosmica dell'oggettività.
  • 10:32 - 10:33
    È un'ottima cosa per me
  • 10:33 - 10:34
    essere nato con questo dono?
  • 10:34 - 10:35
    (Risate)
  • 10:35 - 10:36
    (Applausi)
  • 10:41 - 10:43
    Arrivato a questo punto in un workshop,
  • 10:43 - 10:45
    un tale si alzò e disse:
  • 10:45 - 10:47
    "Fratello, fratello, finalmente!
    Qualcuno che mi capisce!"
  • 10:47 - 10:48
    (Risate)
  • 10:48 - 10:52
    "Pensavo di essere l'unico!
    Che peso questo dono!
  • 10:52 - 10:54
    L'unico dotato di oggettività!"
  • 10:56 - 10:59
    Ognuno interpreta a modo suo,
    a prescindere,
  • 10:59 - 11:00
    non esistono eccezioni, mai.
  • 11:00 - 11:02
    Un mio insegnate disse:
  • 11:02 - 11:05
    "Qualsiasi cosa detta,
    viene detta da qualcuno".
  • 11:06 - 11:08
    (Risate)
  • 11:08 - 11:09
    Pensateci.
  • 11:09 - 11:11
    Qualcuno nato
    da qualche parte del mondo
  • 11:11 - 11:14
    in una certa cultura,
    in un determinato periodo storico,
  • 11:14 - 11:16
    cresciuto da singoli esseri umani
  • 11:16 - 11:19
    ciascuno con regole,
    caratteristiche, valori, abitudini,
  • 11:19 - 11:22
    esperienze, stati d'animo, come tutti noi.
  • 11:22 - 11:24
    Ma, gente, la conseguenza è
  • 11:24 - 11:28
    che se non riusciamo
    a vedere tutto questo,
  • 11:28 - 11:30
    cioè ci inventiamo delle storie,
  • 11:30 - 11:31
    e in più non stiamo arrivando
  • 11:31 - 11:35
    a nessuno dei risultati
    che ci eravamo prefissati,
  • 11:35 - 11:38
    allora non avremo accesso
    a un'interpretazione più efficace,
  • 11:38 - 11:39
    non avverrà mai.
  • 11:40 - 11:42
    Sarà sempre fuori dalla vostra visuale
  • 11:42 - 11:44
    se non sapete cosa state facendo;
  • 11:44 - 11:46
    non ci sarà nessun miglioramento.
  • 11:48 - 11:53
    Ciò che in realtà avete fatto è escludere
    un magnifico punto di forza.
  • 11:53 - 11:54
    A questo livello,
  • 11:54 - 11:56
    tu puoi fare la differenza.
  • 11:56 - 11:59
    Viviamo nel linguaggio
    come un pesce vive nell'acqua.
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    Nato in acqua, vive in acqua.
  • 12:00 - 12:01
    acqua, acqua, acqua.
  • 12:01 - 12:03
    Domanda: in che momento un pesce
  • 12:03 - 12:06
    si rende conto di essere nato
    nell'acqua e di viverci?
  • 12:06 - 12:07
    Quando?
  • 12:08 - 12:10
    Nel momento in cui lo tiri fuori.
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    Siamo nati nel linguaggio, ci viviamo,
    ci circonda, è ovunque.
  • 12:13 - 12:16
    Una delle cose che voglio fare oggi
    è creare uno spazio
  • 12:16 - 12:18
    dove poter iniziare
    a osservare il linguaggio
  • 12:18 - 12:20
    invece di viverci in mezzo,
  • 12:20 - 12:25
    così da poter essere più consapevoli
    dell'uso che ne facciamo,
  • 12:25 - 12:26
    e più accorti e attenti
  • 12:26 - 12:31
    nell’usare questa energia generativa
    e creativa, che chiamiamo linguaggio.
  • 12:32 - 12:36
    Nuotiamo in un mare di storie,
  • 12:36 - 12:39
    interpretazioni, spiegazioni e credenze,
  • 12:39 - 12:41
    che vivono tutte nel linguaggio,
  • 12:41 - 12:45
    e in gran parte abbiamo dimenticato
    di esserne gli autori.
  • 12:46 - 12:50
    Molte delle storie, spiegazioni, credenze
  • 12:50 - 12:54
    non ci portano e non ci porteranno
  • 12:54 - 12:56
    dove vogliamo andare.
  • 12:57 - 12:59
    Ma poiché abbiamo dimenticato
  • 12:59 - 13:01
    di esserne noi gli artefici,
  • 13:01 - 13:05
    abbiamo anche dimenticato
    di avere il potere e la capacità
  • 13:05 - 13:08
    di cambiarle, aggiornarle,
    superarle o lasciarle andare.
  • 13:10 - 13:12
    Quindi, uno: il linguaggio crea e genera.
  • 13:12 - 13:14
    Due: vivere nel linguaggio
  • 13:14 - 13:18
    equivale a dire che siamo sempre
    nel processo di creare o generare,
  • 13:19 - 13:22
    volenti o nolenti.
  • 13:24 - 13:29
    Cosa è più importante nella vita,
    essere, fare, avere?
  • 13:31 - 13:35
    Qualsiasi sia la risposta
    a queste domande,
  • 13:35 - 13:39
    vi ricordo che ci introduciamo
    nel mondo attraverso le parole.
  • 13:41 - 13:43
    Non siamo esseri umani,
    ma umani in divenire.
  • 13:45 - 13:46
    Lo siamo.
  • 13:46 - 13:50
    E in questa infinita danza
    di apprendimento, crescita,
  • 13:50 - 13:51
    evoluzione e divenire,
  • 13:51 - 13:55
    questo modo di concepire il linguaggio,
  • 13:55 - 13:57
    di comprendere noi stessi,
  • 13:57 - 13:58
    è la chiave.
  • 14:00 - 14:04
    Vi invito, e vi sfido,
    quando oggi ve ne andrete da qui,
  • 14:05 - 14:07
    a diventare migliori osservatori
    di voi stessi,
  • 14:07 - 14:10
    e di come usate le parole,
  • 14:10 - 14:12
    a esserne sempre più consapevoli
  • 14:12 - 14:16
    e ad accettare il vostro ruolo nel mondo
    in quanto autori della vostra vita.
  • 14:17 - 14:19
    Grazie.
  • 14:19 - 14:22
    (Applausi)
Title:
Come il linguaggio crea il nostro mondo.
Description:

Ci introduciamo nel mondo attraverso le parole, che ce ne rendiamo conto o meno, e che riusciamo o meno a generare i risultati che vogliamo. Con questo intervento interessante e spiritoso, Chalmers Brothers, esperto executive coach, condivide un nuovo ed efficace modo di comprendere il linguaggio, le conversazioni, le relazioni, le leadership.... e noi stessi.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito https://www.ted.com/tedx

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
14:31

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