Come le catene di distribuzione possono aiutare il pianeta

Data la possibilità, solo alcuni sceglierebbero di comprare prodotti che danneggiano il pianeta, ma è ancora quasi impossibile sapere come la maggior parte dei prodotti di consumo sono fatti o da dove provengono. Le cose stanno per cambiare, afferma l'innovatore delle catene di distribuzione Markus Mutz. Egli condivide il modo in cui utilizza le tecnologie blockchain per tracciare il moro oceanico durante il suo percorso dall'oceano al piatto e dimostra che è possibile offrire ai consumatori un prodotto di cui si possono fidare.

In quasi tutti gli aspetti
delle nostre vite

abbiamo perfette informazioni
disponibili instantaneamente.

Il mio cellulare può dirmi
tutto sulle mie finanze,

dove mi trovo su una mappa

e la strada migliore
per la mia prossima meta,

tutto solo premendo un pulsante.

Tuttavia questa disponibilità
di informazione e trasparenza

sparisce quasi del tutto
quando si tratta di beni di consumo.

Se vai al banco pesce
del tuo supermercato locale,

puoi probabilmente scegliere
tra numerosi tipi di pesce.

Ma è probabile
che non sapranno dirti

chi ha pescato il pesce,
dove precisamente è stato pescato,

se è sostenibile
pescare pesci in quel luogo

e come è stato trasportato.

Questo vale
per quasi tutto quello che compriamo.

Ogni barattolo di zuppa,

ogni pezzo di carne, ogni maglietta.

Noi umani, ora,

stiamo distruggendo l'unica cosa
che ci serve per sopravvivere:

il nostro pianeta.

E gran parte degli orribili problemi
che stiamo affrontando,

come il cambiamento climatico

e la schiavitù moderna
nelle catene di distribuzione

si riducono a decisioni.

Decisioni umane per produrre qualcosa
in un modo e non in un altro.

Ed è così che noi consumatori

prendiamo decisioni
che danneggiano il pianeta

o altri esseri umani.

Scegliendo i prodotti sbagliati.

Mi rifiuto di credere
che chiunque in questa stanza,

o francamente, chiunque su questo pianeta,

voglia veramente comprare un prodotto

che danneggia il pianeta
o altri esseri umani

se potesse scegliere.

Ma vedete, scelta è una parola ampia.

Scelta significa che c'è un'altra opzione.

Scelta significa
che potete permettervi quell'opzione.

Ma scelta significa anche

che avete abbastanza informazioni
per prendere una decisione consapevole.

E, al giorno d'oggi, quell'informazione
semplicemente non esiste.

O almeno è molto,
molto difficile accedervi.

Ma credo che questo stia per cambiare.

Perché possiamo usare la tecnologia
per risolvere il problema di informazione.

E molte tecnologie specifiche
che ci servono per farlo

stanno diventando migliori ed economiche
negli ultimi anni

e sono ora pronte per essere usate
su larga scala.

Così, negli ultimi due anni,

io e il mio team abbiamo lavorato

con una delle più grandi
organizzazioni di conservazione, WWF,

e abbiamo fondato una società, la OpenSC,

dove SC sta per supply chain.

Crediamo che usando la tecnologia

possiamo aiutare a creare

trasparenza e tracciabilità
nelle catene di distribuzione

e attraverso ciò,
aiutare a rivoluzionare

il modo in cui compriamo
e produciamo prodotti come esseri umani.

Ora, parte di questo sembrerà
un po' fantascienza,

ma sta già accadendo.

Lasciatemi spiegare.

Quindi, per risolvere
il problema dell'informazione,

dobbiamo fare tre cose:

verificare, tracciare e condividere.

Verificare specifiche richieste

di produzione sostenibile ed etica

in modo automatico e informatizzato.

Quindi tracciare
prodotti fisici individuali

nella loro catena di distribuzione

e infine, condividere
quell'informazione con i consumatori

in un modo che gli dà una scelta

e gli fa prendere decisioni di consumo

che sono più in linea con i loro valori.

Userò un vero prodotto

e una catena di distribuzione in cui ciò
è già una realtà:

nototenide della Patagonia

o moro oceanico,
come viene chiamato negli USA.

Numero uno, verificare.

Verificare come qualcosa è prodotto.

Ma non solo dicendolo,
"Fidatevi, è buono,

fidatevi, abbiamo fatto
tutte le cose giuste",

ma fornendo una prova
per quel prodotto fisico

e il modo in cui è stato prodotto.

Fornendo una prova

per una richiesta specifica
di produzione sostenibile ed etica.

Per esempio, nel caso del pesce,

se è stato pescato in una zona
dove ce ne sono abbastanza,

in modo che sia sostenibile
pescarlo lì

e non in una zona marina protetta.

Ciò che stiamo facendo qui

è prendere dati GPS quasi in tempo reale
dalla nave,

la nave che pesca

e che ci dice dove si trova

e dove sta andando e a che velocità.

Possiamo poi unirli
con altri tipi di dati,

come, per esempio,
quanto profondo è il fondale marino.

Unendo tutte queste informazioni,

i nostri algoritmi
possono verificare, automaticamente,

se la nave sta solo pescando
dove dovrebbe o no.

Poiché i sensori diventano più economici,

possiamo posizionarli in più posti.

Ciò significa
che possiamo acquisire più dati,

e combinando ciò
con i progressi in data science,

significa che possiamo ora verificare

richieste specifiche
di produzione etica e sostenibile

in modo automatico, continuativo
e in tempo reale.

Ciò pone le basi
per questa rivoluzione informatica.

Quindi, numero due, tracciabilità.

Tracciare quei prodotti fisici individuali

in modo da poter veramente dire

che la richiesta di un prodotto
che abbiamo verificato

appartiene a quel singolo prodotto

che noi consumatori
abbiamo di fronte a noi.

Perché senza quel livello di tracciabilità

tutto ciò che, in primo luogo,
abbiamo verificato

è che qualcuno, da qualche parte,
a un certo punto

ha pescato un pesce in modo sostenibile

o non ha danneggiato il dipendente
chiedendogli di produrre una maglietta

o non ha usato pesticidi
coltivando verdure che non gli servono.

Solo se dall'inizio
do un'identità a un prodotto

e poi lo traccio
attraverso la catena di distribuzione,

questa affermazione e il valore
che è stato creato

producendolo nel modo giusto

può dirsi vera.

Ho parlato di sensori più economici.

Ci sono molti altri sviluppi tecnologici

che rendono ciò possibile
oggi più che mai.

Per esempio, l'abbattimento dei costi
delle etichette.

Si dà a un prodotto un nome,

un numero di serie, un'identità

e l'etichetta è il suo passaporto.

Quel che vedete qui
è un moro oceanico che viene pescato.

Si chiama palamito,

con questo i pesci arrivano sulla barca
con ami individuali.

E quando il pesce è a bordo,

viene ucciso e poi

inseriamo una piccola etichetta
nella sua carne.

In tale etichetta c'è un chip RFID
con un numero di serie.

L'etichetta segue il pesce
in tutta la catena di distribuzione

e rende più facile
rilevare la sua presenza

in ogni porto o camion
o impianto di trasformazione.

Ma i consumatori non sanno leggere
le etichette di identificazione.

Quindi, quando si deve sfilettare
e confezionare un pesce,

noi leggiamo le etichette e le rimuoviamo.

Poi, aggiungiamo al pacchetto
un codice QR unico.

Quel codice QR richiama
le stesse informazioni

che abbiamo verificato all'inizio.

Quindi, in base al tipo di prodotto
con cui stiamo lavorando,

possiamo usare codici QR, codici a barre,
etichette di identificazione

o altre tecnologie.

Ma ci sono anche tecnologie,

che sono sull'orlo
di una svolta su larga scala,

che producono etichette obsolete.

Come, per esempio,

analizzare un prodotto per microelementi

che possono dirci accuratamente
da dove viene.

Poi c'è la blockchain.

La tecnologia decentralizzata può
fare da catalizzatore per la rivoluzione.

Può aiuatre a ridurre
alcuni dei problemi di fiducia

intrinsechi al dare informazioni
alla gente

e poi chiedergli
di cambiare il comportamento di consumo

per via di quell'informazione.

Quindi, usiamo tecnologie blockchain

per aggiungere valore a ciò che facciamo.

Ma, ancor più importante,

non lasciamo che le limitazioni
che questa tecnologia ancora ha,

come, per esempio,
l'uso sul larga scala,

ci intralcino.

Questo ci porta al terzo punto.

Condivisione.

Come condividere un'informazione
che abbiamo verificato e tracciato

sull'origine d un prodotto,
come viene prodotto

e come è arrivato dov'è?

Come condividere questa informazione

è molto diverso
da prodotto a prodotto.

È diverso in base a dove lo comprate.

Vi comportate diversamente
in quelle situazioni.

Al supermercato
siete stressati e non avete tempo.

O a cena non prestate attenzione

perché il vostro appuntamento
è carina.

O siete critici e curiosi

quando fate ricerche
per un grande acquisto online.

Quindi per il nostro pesce,

abbiamo sviluppato un'esperienza digitale

che funziona quando si compra il pesce
in un negozio specializzato

e dà tutte le informazioni
sul pesce e il suo percorso.

Abbiamo anche lavorato con un ristorante

sviluppando una diversa
esperienza digitale

che riassume solo i fatti essenziali
sul pesce e il suo percorso

e funziona meglio durante la cena

e, si spera, non infastidisca
la vostra accompagnatrice.

Ci dà un quadro completo.

Abbiamo verificato
che il pesce sia pescato

in un'area
dove è sostenibile farlo.

L'abbiamo tracciato
per la catena di distribuzione

per mantenere la sua identità
e tutte le informazioni collegate ad essa.

Dopo, abbiamo condiviso
le informazioni con i clienti

in un modo che dia loro la scelta

e faccia prendere decisioni di consumo

che sono più in linea con i loro valori.

L'esempio del pesce,
è già implementato su larga scala.

Questa stagione,

l'intera flotta della società di pesca
del moro oceanico più ampia al mondo

Austral Fisheries,

sta etichettando ogni pesce che pesca

e che finisce nel loro prodotto
dal marchio premium "Glacier 51".

Questo pesce può già essere comprato.

Con esso, avrete tutte le informazioni
di cui ho parlato oggi,

e molte di più,

collegate a ogni singolo pesce o
porzione del pesce che potreste comprare.

Ma questa non è una cosa che riguarda
solo pesce o frutti di mare.

Stiamo lavorando
su molti prodotti e merci diverse

e sulle catene di distribuzione
di tutto il mondo.

Da latticini a frutta e verdura

a prodotti non alimentari fatti di legno.

In quanto consumatori tutto ciò
potrebbe sembrare un grande fardello,

perché non avete il tempo
di guardare tutte le informazioni

ogni volta che comprate qualcosa.

E non mi aspetto che lo facciate,

perché sarete aiutati.

Nel futuro, lasceremo la decisione
su che prodotto comprare

sempre più alle macchine.

Un algoritmo conoscerà abbastanza di voi

da poter prendere decisioni per voi,
così voi non dovrete farlo.

E forse farà anche un lavoro migliore.

In uno studio recente, l'85% di coloro

che comprano un prodotto
con un'assistenza virtuale

hanno detto che, a volte,

comprano il prodotto raccomandato

dall'assistente virtuale

invece che il prodotto o brand specifico

che volevano comprare all'inizio.

Mettete che serva la carta igienica,

un algoritmo deciderà
che marca, fascia di prezzo

o se riciclata o meno.

Oggigiorno si basa
su cosa avete comprato in passato

o su chi paga di più alla società
dietro l'assistente virtuale.

Ma perché non si dovrebbe basare
anche sui vostri valori?

Sapendo che volete
comprare ecologicamente

e sapendo quanto siete disposti a pagare.

Così sembrerebbe facile e perfetto,

ma la scelta del giusto prodotto

si baserebbe ancora su dati specifici.

Non dovreste necessariamente farlo da soli

ma si chiederebbe a un algoritmo

che conosce quanto ci tenete
a questo pianeta.

Non dovreste farlo da soli,

ma si chiederebbe a un algoritmo

che ha sempre tempo
e non è mai distratto

o che non presta attenzione
a causa della bella accompagnatrice

e che sa quanto ci tenete
a questo pianeta

e alle persone che lo abitano,

si chiederebbe all'algoritmo di guardare
tutte queste informazioni per voi

e di decidere al vostro posto.

Se abbiamo informazioni
affidabili e sicure

e il giusto sistema che ne fa uso,

i consumatori sosterrebbero
coloro che fanno la cosa giusta

producendo prodotti
in modo sostenibile ed etico.

Li sosterrebbero ogni volta

scegliendo i loro prodotti
piuttosto che altri.

Ciò significa che prodotti,
produttori, trasformatori e rivenditori

sarebbero ricompensati.

I malintenzionati sarebbero costretti
ad adattare i loro metodi

o ad abbandonare il mercato.

E a noi serve questo.

Se vogliamo continuare a vivere insieme
su questo bel pianeta,

ci serve veramente questo.

Grazie.

(Applausi)