Return to Video

Cosa può insegnarci un vaccino per i pipistrelli vampiri sulle pandemie

  • 0:01 - 0:03
    La storia che vi racconto oggi
  • 0:03 - 0:05
    è iniziata per me nel 2006,
  • 0:06 - 0:08
    quando per la prima volta
    ho sentito parlare
  • 0:08 - 0:12
    dello scoppio di una misteriosa malattia
    nella foresta amazzonica del Perù.
  • 0:13 - 0:15
    Le persone si ammalavano
    di questa malattia,
  • 0:15 - 0:18
    avevano sintomi orribili, da incubo.
  • 0:18 - 0:20
    Avevano mal di testa fortissimi,
  • 0:20 - 0:21
    non potevano mangiare, né bere.
  • 0:21 - 0:24
    Alcuni di loro avevano perfino
    delle allucinazioni,
  • 0:24 - 0:25
    erano confusi e aggressivi.
  • 0:25 - 0:27
    La parte più tragica
  • 0:27 - 0:29
    era che molte delle vittime erano bambini.
  • 0:29 - 0:32
    E di tutti quelli che si ammalavano,
  • 0:32 - 0:33
    nessuna sopravviveva.
  • 0:35 - 0:37
    Scoprimmo che a uccidere
    le persone era un virus,
  • 0:37 - 0:40
    ma non era l'Ebola, né il virus Zika,
  • 0:40 - 0:43
    o nessun altro virus noto alla scienza.
  • 0:44 - 0:47
    Queste persone stavano morendo
    a causa di un antico killer,
  • 0:47 - 0:48
    che conosciamo da secoli.
  • 0:48 - 0:50
    Stavano morendo di rabbia.
  • 0:51 - 0:54
    E ciò che avevano in comune
    era che mentre dormivano,
  • 0:54 - 0:59
    erano stati tutti morsi da un mammifero
    che si nutre esclusivamente di sangue:
  • 0:59 - 1:00
    il pipistrello vampiro.
  • 1:01 - 1:04
    Questi tipi di epidemia che si trasmettono
    dai pipistrelli alle persone
  • 1:04 - 1:07
    sono diventati sempre più comuni
    negli ultimi due decenni.
  • 1:07 - 1:09
    Nel 2003 c'è stata la SARS.
  • 1:09 - 1:12
    Si è presentata nei mercati di bestiame
    cinesi e si è diffusa globalmente.
  • 1:12 - 1:17
    Quel virus, come quello del Perù,
    alla fine veniva dai pipistrelli,
  • 1:17 - 1:19
    che probabilmente
    l'hanno preservato per secoli.
  • 1:20 - 1:25
    Poi, 10 anni dopo, vediamo l'Ebola
    presentarsi nell'Africa occidentale,
  • 1:25 - 1:27
    e ciò ha sorpreso tutti
  • 1:27 - 1:29
    perché, secondo la scienza, all'epoca,
  • 1:29 - 1:32
    l'Ebola non si sarebbe
    dovuta presentare in Africa.
  • 1:32 - 1:35
    Ciò ha finito per causare l'epidemia
    di Ebola più grande e diffusa
  • 1:35 - 1:37
    della storia.
  • 1:38 - 1:40
    È dunque una tendenza preoccupante, no?
  • 1:40 - 1:44
    Virus mortali stanno apparendo in posti
    in cui non ce l'aspettavamo,
  • 1:44 - 1:46
    e la comunità medica globale,
  • 1:46 - 1:47
    è presa alla sprovvista.
  • 1:47 - 1:50
    Siamo costantemente a caccia
    della nuova emergenza virale
  • 1:50 - 1:52
    in questo ciclo infinito,
  • 1:52 - 1:56
    cercando sempre di estinguere
    le epidemie quando sono già iniziate.
  • 1:56 - 1:59
    Quindi con nuove malattie
    che compaiono ogni anno.
  • 1:59 - 2:01
    è arrivato il momento
  • 2:01 - 2:04
    di cominciare a pensare
    cosa possiamo fare a riguardo.
  • 2:04 - 2:06
    Se aspettiamo che arrivi di nuovo l'Ebola,
  • 2:06 - 2:09
    potremmo non essere
    così fortunati la prossima volta.
  • 2:09 - 2:11
    Potremmo confrontarci con un virus diverso
  • 2:11 - 2:12
    più letale,
  • 2:12 - 2:14
    che si trasmette meglio tra le persone,
  • 2:14 - 2:17
    o magari che riesce a essere
    completamente immune ai vaccini,
  • 2:17 - 2:19
    lasciandoci indifesi.
  • 2:20 - 2:23
    Dunque, è possibile
    anticipare le pandemie?
  • 2:23 - 2:24
    Possiamo fermarle?
  • 2:24 - 2:28
    Sono domande davvero difficili
    a cui rispondere,
  • 2:28 - 2:30
    e questo perché le pandemie ,
  • 2:30 - 2:32
    quelle che si diffondono
    a livello globale,
  • 2:32 - 2:34
    quelle che vogliamo davvero prevenire,
  • 2:34 - 2:36
    sono molto rare.
  • 2:36 - 2:39
    E per la nostra specie
    è una cosa positiva,
  • 2:39 - 2:40
    ecco perché siamo tutti qui.
  • 2:41 - 2:46
    Ma da un punto di vista scientifico,
    è un po' un problema.
  • 2:47 - 2:49
    Questo perché se succede
    qualcosa solo una volta o due,
  • 2:49 - 2:51
    non basta come modello su cui basarsi.
  • 2:51 - 2:55
    Modelli che possano indicarci quando
    o come scoppierà la prossima pandemia.
  • 2:56 - 2:57
    Quindi cosa facciamo?
  • 2:58 - 3:03
    Beh, penso che una delle soluzioni
    che abbiamo è studiare alcuni virus
  • 3:03 - 3:06
    che si trasmettono regolarmente
    dagli animali selvatici alle persone,
  • 3:07 - 3:09
    o ai nostri animali domestici,
    o al nostro bestiame,
  • 3:10 - 3:12
    anche se non si tratta degli stessi virus
  • 3:12 - 3:14
    che pensiamo causeranno
    delle pandemie.
  • 3:14 - 3:17
    Se possiamo usare quei
    comuni virus letali
  • 3:17 - 3:18
    per riuscire a capire
  • 3:18 - 3:22
    cosa innesca l'iniziale salto
    cruciale da una specie all'altra,
  • 3:22 - 3:25
    e, potenzialmente,
    come potremmo fermarlo
  • 3:25 - 3:26
    allora saremo più preparati
  • 3:26 - 3:30
    per quei virus che si trasmettono
    tra specie più raramente
  • 3:30 - 3:32
    ma che rappresentano
    una minaccia più grave delle pandemie.
  • 3:32 - 3:35
    Ora, per quanto sia terribile la rabbia,
  • 3:35 - 3:39
    si rivela essere alquanto
    gradevole in questo caso.
  • 3:40 - 3:43
    Vedete, la rabbia è un virus
    letale spaventoso.
  • 3:44 - 3:46
    Ha un tasso di mortalità del 100%.
  • 3:46 - 3:49
    Ciò significa che se prendeste la rabbia
    e non vi curereste in tempo,
  • 3:49 - 3:51
    non c'è più niente da fare.
  • 3:51 - 3:52
    Non c'è cura.
  • 3:52 - 3:53
    Morireste.
  • 3:55 - 3:58
    E la rabbia non è più
    solo un problema del passato.
  • 3:59 - 4:03
    Anche oggi, la rabbia uccide
    da 50 a 60.000 persone ogni anno.
  • 4:05 - 4:07
    Mettete in prospettiva quel numero.
  • 4:07 - 4:10
    Immaginate l'epidemia di Ebola
    nell'Africa Occidentale --
  • 4:10 - 4:12
    circa due anni e mezzo;
  • 4:12 - 4:14
    concentrate tutte le persone
    morte in quell'epidemia
  • 4:14 - 4:15
    in un solo anno.
  • 4:15 - 4:17
    È grave.
  • 4:17 - 4:19
    Poi, moltiplicatelo per quattro,
  • 4:19 - 4:21
    e ottenete ciò che succede
    con la rabbia ogni anno.
  • 4:24 - 4:27
    Quindi ciò che distingue
    la rabbia da un virus come l'ebola
  • 4:28 - 4:30
    è che quando la gente la prende,
  • 4:30 - 4:32
    tende a non diffonderla.
  • 4:33 - 4:37
    Ciò significa che ogni volta
    che una persona prende la rabbia,
  • 4:37 - 4:39
    è perché è stata morsa
    da un animale rabbioso,
  • 4:39 - 4:41
    e di solito è o un cane o un pipistrello.
  • 4:41 - 4:44
    Ma ciò significa anche
    che quei salti tra specie,
  • 4:44 - 4:49
    così importanti da comprendere,
    ma rari per molti virus,
  • 4:49 - 4:51
    per la rabbia, stanno in realtà
    accadendo a migliaia.
  • 4:53 - 4:57
    Quindi in un certo senso, la rabbia
    è come il moscerino della frutta
  • 4:57 - 4:59
    o il topo da laboratorio dei virus letali.
  • 4:59 - 5:03
    Questo è un virus che possiamo usare
    e studiare per trovare dei modelli
  • 5:03 - 5:06
    e magari testare nuove soluzioni.
  • 5:06 - 5:09
    Quindi, quando ho sentito
    dell'epidemia di rabbia
  • 5:09 - 5:10
    nell'Amazzonia peruviana,
  • 5:10 - 5:12
    mi è sembrato qualcosa di potente
  • 5:12 - 5:16
    perché era un virus che saltava
    dai pipistrelli ad altri animali
  • 5:16 - 5:18
    abbastanza spesso da poterlo prevedere.
  • 5:19 - 5:21
    Magari anche fermarlo.
  • 5:21 - 5:24
    Quindi come specializzando del primo anno
  • 5:24 - 5:27
    con vaghi ricordi delle lezioni
    di spagnolo alle superiori,
  • 5:27 - 5:29
    sono salito su un aereo per il Perù,
  • 5:29 - 5:31
    alla ricerca di pipistrelli vampiri.
  • 5:32 - 5:35
    I primi due anni di questo progetto
    sono stati molto duri.
  • 5:36 - 5:40
    Non mi mancavano piani ambiziosi
    per liberare l'America Latina dalla rabbia
  • 5:40 - 5:42
    ma allo stesso tempo,
  • 5:42 - 5:46
    sembrava ci fosse una riserva infinita
    di colate di fango e gomme bucate,
  • 5:46 - 5:49
    blackout, virus intestinali
    che volevano fermarmi.
  • 5:50 - 5:52
    Ma questo era abbastanza normale,
  • 5:52 - 5:53
    lavorando in Sudamerica,
  • 5:53 - 5:55
    e per me, faceva parte dell'avventura.
  • 5:56 - 5:58
    Ma ciò che mi ha fatto andare avanti
  • 5:58 - 6:01
    era la consapevolezza
    che per la prima volta
  • 6:01 - 6:03
    ciò che stavo facendo
    avesse un impatto reale
  • 6:03 - 6:05
    a breve terminesulla vita della gente.
  • 6:05 - 6:07
    E ciò mi ha colpito molto
  • 6:07 - 6:09
    quando siamo andati
    proprio in Amazzonia
  • 6:09 - 6:12
    e cercavamo di catturare
    i pipistrelli vampiri.
  • 6:12 - 6:15
    Dovevamo semplicemente
    chiedere in giro nel villaggio:
  • 6:15 - 6:18
    "Chi è stato morso da
    un pipistrello ultimamente?"
  • 6:18 - 6:20
    E le persone alzavano le mani,
  • 6:20 - 6:22
    perché in queste comunità,
  • 6:22 - 6:25
    essere morsi da un pipistrello
    è all'ordine del giorno,
  • 6:25 - 6:26
    succede tutti i giorni.
  • 6:27 - 6:29
    Quindi dovevamo semplicemente
    individuare la casa giusta,
  • 6:29 - 6:31
    aprire una rete,
  • 6:31 - 6:32
    arrivare di notte,
  • 6:32 - 6:36
    e aspettare che il pipistrello volasse
    dentro per nutrirsi di sangue umano.
  • 6:37 - 6:42
    Per me, vedere un bambino con un morso
    in testa o del sangue sulle lenzuola
  • 6:43 - 6:45
    era più che motivante
  • 6:45 - 6:47
    per superare qualsiasi mal di testa
    fisico o logistico
  • 6:47 - 6:50
    avessi avuto quel giorno.
  • 6:51 - 6:53
    Avendo lavorato tutta la notte, però,
  • 6:53 - 6:57
    avevo tutto il tempo per pensare
    a come risolvere il problema,
  • 6:57 - 7:00
    e ho notato subito
    che c'erano due questioni scottanti.
  • 7:00 - 7:04
    La prima era che sappiamo
    che la gente viene morsa di continuo,
  • 7:04 - 7:06
    ma le epidemie di rabbia
    non succedono sempre;
  • 7:06 - 7:09
    ogni due anni, anche ogni dieci anni,
  • 7:09 - 7:10
    c'è un'epidemia di rabbia.
  • 7:10 - 7:14
    Quindi se potevamo prevedere
    quando e dove sarebbe scoppiata,
  • 7:14 - 7:16
    sarebbe stata una vera opportunità
  • 7:16 - 7:18
    di vaccinare in anticipo la gente,
  • 7:18 - 7:19
    prima che qualcuno morisse.
  • 7:20 - 7:23
    Ma d'altra parte
  • 7:23 - 7:26
    il vaccino è solo un cerotto.
  • 7:26 - 7:29
    È una specie di strategia
    per limitare i danni.
  • 7:29 - 7:31
    Ovviamente è un importante salvavita
    e dobbiamo farlo,
  • 7:31 - 7:32
    ma a fine giornata,
  • 7:32 - 7:35
    non importa quante mucche
    e persone vacciniamo,
  • 7:35 - 7:38
    nei pipistrelli ci sarà
    la stessa quantità di rabbia.
  • 7:39 - 7:41
    Il rischio di essere morsi
    è rimasto invariato.
  • 7:41 - 7:43
    Quindi la seconda questione era:
  • 7:43 - 7:47
    Possiamo stroncare il virus sul nascere?
  • 7:47 - 7:50
    Se potessimo ridurre
    la quantità di rabbia nei pipistrelli,
  • 7:50 - 7:52
    ciò cambierebbe le carte in tavola.
  • 7:52 - 7:55
    Stavamo parlando di passare
  • 7:55 - 7:58
    da una strategia di limitazione dei danni
    a una basata sulla prevenzione.
  • 7:59 - 8:01
    Quindi, come cominciamo a farlo?
  • 8:01 - 8:03
    La prima cosa che dovevamo capire
  • 8:03 - 8:06
    era come questo virus funzionasse
    nel suo habitat naturale:
  • 8:06 - 8:07
    i pipistrelli.
  • 8:07 - 8:10
    E questo è un compito arduo
    per qualsiasi malattia infettiva,
  • 8:10 - 8:13
    particolarmente in una specie
    solitaria come i pipistrelli,
  • 8:14 - 8:16
    ma dovevamo pur cominciare
    da qualche parte.
  • 8:16 - 8:19
    Così cominciammo a guardare
    qualche dato storico.
  • 8:20 - 8:23
    Quando e dove erano scoppiate
    queste epidemie in passato?
  • 8:23 - 8:26
    E divenne chiaro
    che la rabbia era un virus
  • 8:26 - 8:27
    che doveva essere in circolazione.
  • 8:27 - 8:30
    Non poteva stare fermo.
  • 8:30 - 8:32
    Il virus poteva circolare
    in un'area per un anno, forse due,
  • 8:32 - 8:36
    ma fin quando non avesse trovato
    altri pipistrelli da infettare altrove,
  • 8:36 - 8:39
    sarebbe scomparso.
  • 8:39 - 8:43
    Con questo, risolvemmo una parte chiave
    della trasmissione della rabbia.
  • 8:44 - 8:46
    Sapevamo di avere a che fare
    con un virus in movimento,
  • 8:46 - 8:49
    ma non sapevamo ancora
    dove stesse andando.
  • 8:49 - 8:53
    In pratica, volevo più
    di una previsione stile Google Maps,
  • 8:53 - 8:56
    ovvero "Qual è la destinazione del virus?
  • 8:56 - 8:58
    Quale percorso intraprenderà?
  • 8:58 - 9:00
    Quanto velocemente si muoverà?"
  • 9:01 - 9:05
    Per farlo, sono ricorso
    ai genomi della rabbia.
  • 9:05 - 9:09
    La rabbia, come molti virus,
    ha un genoma minuscolo,
  • 9:09 - 9:12
    che però si evolve
    molto rapidamente.
  • 9:12 - 9:16
    Così rapidamente che prima che il virus
    sia passato da un punto all'altro,
  • 9:16 - 9:19
    ha subito già un paio di mutazioni.
  • 9:19 - 9:22
    E quindi dobbiamo solo unire i puntini
  • 9:22 - 9:24
    di un albero evolutivo,
  • 9:24 - 9:26
    che ci dirà dov'è stato
    il virus in passato
  • 9:26 - 9:28
    e come si è diffuso nella zona.
  • 9:29 - 9:32
    Così ho raccolto cervelli di mucca,
  • 9:32 - 9:35
    perché è da lì che si propaga
    il virus della rabbia.
  • 9:35 - 9:40
    E dalle sequenze genomiche
    dei virus nei cervelli delle mucche,
  • 9:40 - 9:41
    ho potuto constatare
  • 9:41 - 9:44
    che è un virus che si propaga
    tra i 15 e i 30 km circa ogni anno.
  • 9:45 - 9:49
    Quindi ciò significa che abbiamo
    il limite di velocità del virus,
  • 9:49 - 9:53
    ma non sappiamo ancora
    quale sia la sua direzione.
  • 9:54 - 9:59
    Per questo, dovevo pensare
    un po' più come un pipistrello,
  • 9:59 - 10:00
    perché la rabbia è un virus,
  • 10:00 - 10:01
    non si muove da solo,
  • 10:01 - 10:04
    si muove attraverso
    il pipistrello che l'accoglie,
  • 10:04 - 10:09
    quindi dovevo pensare
    a quanto lontano volare e quanto spesso.
  • 10:09 - 10:11
    La mia immaginazione
    non mi ha portato lontano
  • 10:11 - 10:14
    e neanche un localizzatore
    che avevamo messo sui pipistrelli.
  • 10:14 - 10:17
    Non riuscivamo proprio
    a trarre le informazioni necessarie.
  • 10:17 - 10:20
    Così siamo ricorsi
    ai modelli di accoppiamento.
  • 10:20 - 10:23
    Potevamo osservare alcune parti
    del genoma del pipistrello,
  • 10:23 - 10:26
    che ci mostravano che alcuni gruppi
    di pipistrelli si stavano accoppiando
  • 10:26 - 10:28
    e altri erano più isolati.
  • 10:28 - 10:32
    E il virus stava seguendo
    la traccia lasciata dal genoma.
  • 10:33 - 10:37
    Eppure una di quelle tracce
    si distinse, alquanto inaspettata,
  • 10:37 - 10:38
    difficile da credere.
  • 10:38 - 10:42
    A quanto pare era quella
    che attraversava le Ande peruviane,
  • 10:42 - 10:45
    passando dal Rio delle Amazzoni
    alla costa del Pacifico,
  • 10:45 - 10:47
    e ciò era difficile da credere,
  • 10:47 - 10:48
    come dicevo,
  • 10:48 - 10:52
    perché le Ande erano davvero elevate,
    circa 6.700 metri,
  • 10:52 - 10:55
    e un pipistrello non vola così in alto.
  • 10:56 - 10:57
    Eppure
  • 10:57 - 10:58
    (Risate)
  • 10:58 - 10:59
    guardando meglio,
  • 10:59 - 11:02
    abbiamo visto, al nord del Perù,
  • 11:02 - 11:05
    un gruppo di valli non molto alte
  • 11:05 - 11:08
    in cui i pipistrelli potevano
    accoppiarsi ai due lati.
  • 11:08 - 11:10
    E abbiamo guardato ancora meglio
  • 11:10 - 11:13
    difatti, la rabbia si stava diffondendo
    attraverso le valli,
  • 11:13 - 11:14
    a circa 16 km ogni anno.
  • 11:14 - 11:18
    In pratica, proprio come
    affermavano i modelli evolutivi.
  • 11:19 - 11:20
    Non vi ho detto però
  • 11:20 - 11:22
    che è una cosa abbastanza importante
  • 11:22 - 11:26
    perché la rabbia non era mai stata vista
    sui versanti occidentali delle Ande,
  • 11:26 - 11:29
    o sulla costa pacifica del Sudamerica,
  • 11:29 - 11:33
    quindi stavamo assistendo in tempo reale
    a una prima storica invasione
  • 11:33 - 11:35
    in una parte abbastanza estesa
    del Sudamerica,
  • 11:36 - 11:37
    il che solleva la questione:
  • 11:37 - 11:40
    "Cosa faremo a riguardo?"
  • 11:40 - 11:43
    Beh, possiamo dire subito alla gente:
  • 11:43 - 11:46
    dovete vaccinare voi stessi
    e i vostri animali,
  • 11:46 - 11:48
    la rabbia sta arrivando.
  • 11:48 - 11:49
    Ma in seguito,
  • 11:49 - 11:53
    sarebbe stato ancora meglio se avessimo
    potuto usare quella nuova informazione
  • 11:53 - 11:56
    per fermare il virus
    prima che arrivasse completamente.
  • 11:56 - 11:59
    Ovviamente non potevamo dire
    ai pipistrelli: "Non volate oggi"
  • 11:59 - 12:04
    ma forse potevamo impedire
    che il virus arrivasse con i pipistrelli.
  • 12:04 - 12:08
    E questo ci porta alla lezione
    chiave che abbiamo imparato
  • 12:08 - 12:10
    dai programmi di gestione della rabbia
    in tutto il mondo,
  • 12:10 - 12:15
    che siano cani, volpi, puzzole, procioni,
  • 12:15 - 12:18
    Nordamerica, Africa, Europa.
  • 12:18 - 12:22
    Vaccinare l'animale che diffonde la rabbia
    è l'unica soluzione per fermarla.
  • 12:22 - 12:26
    Possiamo vaccinare i pipistrelli?
  • 12:27 - 12:29
    Si sente sempre parlare
    delle vaccinazioni di cani e gatti,
  • 12:29 - 12:31
    ma non dei pipistrelli.
  • 12:32 - 12:35
    Potrebbe sembrare una domanda strana,
  • 12:35 - 12:40
    ma la buona notizia è che abbiamo
    già dei vaccini commestibili per la rabbia
  • 12:40 - 12:42
    fatti apposta per i pipistrelli.
  • 12:42 - 12:44
    E la cosa bella
  • 12:44 - 12:49
    è che questi vaccini
    si trasmettono tra pipistrelli.
  • 12:49 - 12:51
    Basta spalmarlo su un pipistrello
  • 12:51 - 12:53
    e lasciare che l'abitudine
    di strofinarsi tra loro
  • 12:53 - 12:55
    faccia il resto.
  • 12:55 - 12:58
    Ciò significa, perlomeno,
  • 12:58 - 13:00
    che non dobbiamo vaccinare
    milioni di pipistrelli uno per uno
  • 13:00 - 13:03
    con delle minuscole siringhe.
  • 13:03 - 13:04
    (Risate)
  • 13:04 - 13:07
    Ma avere questo strumento
    non significa che sappiamo usarlo.
  • 13:07 - 13:10
    Ora abbiamo un'intera lista di domande.
  • 13:10 - 13:12
    Quanti pipistrelli dobbiamo vaccinare?
  • 13:12 - 13:15
    In quale periodo dell'anno dobbiamo farlo?
  • 13:15 - 13:17
    Quante volte all'anno?
  • 13:18 - 13:20
    Tutte queste domande sono fondamentali
  • 13:20 - 13:23
    per lanciare qualsiasi
    campagna di vaccini,
  • 13:23 - 13:26
    ma sono domande a cui non possiamo
    rispondere in laboratorio.
  • 13:26 - 13:28
    Quindi, stiamo adottando
    un approccio più vivace.
  • 13:29 - 13:33
    Usiamo pipistrelli veri e vaccini falsi.
  • 13:34 - 13:36
    Usiamo gel commestibili
    che ne fanno brillare il pelo
  • 13:36 - 13:40
    e polveri UV che si diffondono
    tra i pipistrelli quando si scontrano,
  • 13:40 - 13:43
    e ciò ci aiuta a studiare l'efficacia
    di diffusione di un vero vaccino
  • 13:43 - 13:45
    in queste colonie di pipistrelli.
  • 13:46 - 13:48
    Siamo ancora nella fase iniziale
    di questo lavoro,
  • 13:48 - 13:51
    ma i risultati finora
    sono molto incoraggianti.
  • 13:51 - 13:54
    Ci suggeriscono che usando
    i vaccini che abbiamo già,
  • 13:54 - 13:58
    potremmo ridurre drasticamente
    l'entità delle epidemie di rabbia.
  • 13:59 - 14:01
    E ciò conta, perché, come ricorderete,
  • 14:01 - 14:04
    la rabbia è un virus
    che deve stare sempre in movimento,
  • 14:04 - 14:08
    e quindi ogni volta che riduciamo
    l'entità di un'epidemia,
  • 14:08 - 14:09
    riduciamo anche la possibilità
  • 14:09 - 14:11
    che il virus arrivi alla prossima colonia.
  • 14:11 - 14:14
    Spezziamo un anello
    nella catena di trasmissione.
  • 14:15 - 14:16
    E quindi ogni volta che lo facciamo,
  • 14:16 - 14:19
    facciamo un passo verso
    l'estinzione del virus.
  • 14:19 - 14:24
    E quindi per me, il pensiero di un mondo
    in un futuro non troppo lontano
  • 14:24 - 14:27
    in cui parliamo davvero
    di sbarazzarci della rabbia,
  • 14:27 - 14:29
    è estremamente incoraggiante, emozionante.
  • 14:30 - 14:32
    Allora torniamo alla domanda iniziale.
  • 14:32 - 14:34
    Possiamo prevenire le pandemie?
  • 14:34 - 14:37
    Non c'è nessuna soluzione
    miracolosa al problema,
  • 14:38 - 14:42
    ma le mie esperienze con la rabbia
    mi hanno reso molto ottimista a riguardo.
  • 14:42 - 14:45
    Penso che non siamo
    molto lontani da un futuro
  • 14:45 - 14:48
    in cui avremo la genomica
    per prevedere le epidemie
  • 14:48 - 14:50
    e avremo nuove tecnologie
    più intelligenti,
  • 14:50 - 14:53
    come i vaccini commestibili
    ad autodiffusione,
  • 14:53 - 14:56
    che possono distruggere
    quei virus alla radice
  • 14:56 - 14:57
    prima che arrivino alle persone.
  • 14:59 - 15:01
    Quindi quando si tratta
    di combattere le pandemie
  • 15:01 - 15:03
    la regola d'oro è fare un passo avanti.
  • 15:04 - 15:05
    E se me lo chiedete,
  • 15:05 - 15:07
    penso che uno dei modi
    in cui possiamo farlo
  • 15:07 - 15:09
    è usando alcuni dei problemi
    che abbiamo già,
  • 15:09 - 15:11
    come la rabbia.
  • 15:11 - 15:14
    Come un astronauta userebbe
    un simulatore di volo,
  • 15:14 - 15:16
    per capire cosa funziona e cosa no,
  • 15:16 - 15:18
    e costruire i nostri strumenti
  • 15:18 - 15:20
    così che quando la posta in gioco è alta,
  • 15:20 - 15:21
    non andiamo alla cieca.
  • 15:21 - 15:22
    Grazie.
  • 15:22 - 15:25
    (Applausi)
Title:
Cosa può insegnarci un vaccino per i pipistrelli vampiri sulle pandemie
Speaker:
Daniel Streicker
Description:

Possiamo prevedere la prossima grande epidemia e fermare un virus come l'Ebola ancor prima che colpisca? In questo discorso sulla ricerca scientifica in prima linea, l'ecologista Daniel Streicker ci porta nell'Amazzonia peruviana, dove segue i movimenti dei pipistrelli vampiri al fine di prevedere e prevenire epidemie di rabbia. Studiando questi modelli, Streicker mostra come potremmo imparare a stroncare sul nascere la prossima pandemia.

more » « less
Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
15:39

Italian subtitles

Revisions