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Il futuro dei robot volanti

  • 0:01 - 0:05
    Nel mio laboratorio costruiamo
    robot aerei autonomi
  • 0:05 - 0:07
    come quello che vedete volare qui.
  • 0:09 - 0:12
    A differenza dei droni
    attualmente in commercio
  • 0:12 - 0:15
    questo robot non ha GPS a bordo.
  • 0:16 - 0:17
    Quindi, senza GPS
  • 0:17 - 0:21
    è difficile per un robot come questo
    determinare la propria posizione.
  • 0:22 - 0:27
    Questo robot monta sensori,
    telecamere e scanner a laser
  • 0:27 - 0:29
    per analizzare l'ambiente.
  • 0:29 - 0:32
    Il robot rileva le caratteristiche
    topografiche
  • 0:32 - 0:35
    e determina di conseguenza la
    sua posizione,
  • 0:35 - 0:37
    utilizzando un metodo di triangolazione.
  • 0:37 - 0:40
    Queste caratteristiche vengono usate
    per costruire una piantina
  • 0:40 - 0:42
    come quella che vedete dietro di me.
  • 0:42 - 0:46
    La piantina consente al robot
    di individuare ostacoli
  • 0:46 - 0:49
    e navigare senza collisioni.
  • 0:49 - 0:51
    Adesso vorrei mostrarvi
  • 0:51 - 0:54
    una serie di esperimenti da noi
    condotti nel nostro laboratorio,
  • 0:55 - 0:58
    dove il robot ha potuto coprire
    distanze maggiori.
  • 0:58 - 1:03
    In alto a destra, vedete le immagini
    rilevate dalla telecamera del robot.
  • 1:03 - 1:05
    Nello schermo grande --
  • 1:05 - 1:07
    velocizzato per un fattore di 4 --
  • 1:07 - 1:10
    vedete la piantina che sta elaborando.
  • 1:10 - 1:14
    Questa è una pianta in alta risoluzione
    del corridoio che circonda il laboratorio.
  • 1:14 - 1:16
    Il robot sta per entrare
    nel nostro laboratorio
  • 1:17 - 1:19
    riconoscibile dal macello
    che vedete in giro.
  • 1:19 - 1:20
    (Risate)
  • 1:20 - 1:22
    Ma il punto più importante
  • 1:22 - 1:26
    è che questi robot possono
    elaborare piantine
  • 1:26 - 1:29
    con una risoluzione di 5 centimetri
  • 1:29 - 1:33
    consentendo a chi è fuori dal
    laboratorio o dall'edificio
  • 1:33 - 1:36
    di usare i robot,
    senza entrare di persona,
  • 1:36 - 1:40
    per cercare di capire quello che
    succede all'interno dell'edificio.
  • 1:40 - 1:43
    Ma i robot come questo
    presentano problemi.
  • 1:44 - 1:46
    Il primo è che è piuttosto grosso.
  • 1:46 - 1:48
    Il robot è grande e quindi pesante
  • 1:49 - 1:52
    e consuma circa 100 Watt per ogni
    450 grammi di peso.
  • 1:52 - 1:55
    Dunque la durata della missione
    è molto breve.
  • 1:56 - 1:57
    Il secondo problema
  • 1:57 - 2:01
    è che questi robot hanno sensori
    di bordo molto costosi --
  • 2:01 - 2:05
    uno scanner laser, una telecamera
    e i processori.
  • 2:05 - 2:08
    Questi componenti aumentano
    i costi del robot.
  • 2:09 - 2:12
    Quindi ci siamo posti una domanda:
  • 2:12 - 2:16
    quale prodotto possiamo acquistare
    in un negozio di elettronica
  • 2:16 - 2:22
    che costi poco, sia leggero e integri
    sensori e funzioni di calcolo?
  • 2:24 - 2:27
    E abbiamo inventato
    il telefono volante.
  • 2:27 - 2:29
    (Risate)
  • 2:29 - 2:35
    Questo robot utilizza uno smartphone
    Samsung Galaxy acquistabile in negozio,
  • 2:35 - 2:39
    a cui basta aggiungere un'applicazione
    scaricabile dal nostro app store.
  • 2:39 - 2:43
    Come vedete questo robot legge
    delle lettere, "TED" in questo caso,
  • 2:43 - 2:46
    rilevando gli angoli
    della "T" e della "E"
  • 2:46 - 2:50
    ed effettuando la triangolazione
    per volare in modo autonomo.
  • 2:50 - 2:54
    Il joystick serve solo ad assicurare che,
    in caso il robot impazzisce,
  • 2:54 - 2:56
    che Giuseppe possa intervenire.
  • 2:56 - 2:57
    (Risate)
  • 2:59 - 3:03
    Oltre a costruire questi
    piccoli robot,
  • 3:03 - 3:08
    abbiamo sperimentato comportamenti
    più aggressivi, come vedete qui.
  • 3:08 - 3:13
    Questo robot viaggia a
    due o tre metri al secondo,
  • 3:13 - 3:17
    cambiando direzione con
    beccheggi e rollii aggressivi.
  • 3:17 - 3:21
    Il punto centrale è che possiamo
    avere robot più piccoli e più veloci
  • 3:21 - 3:24
    in grado di muoversi in
    ambienti molto intricati.
  • 3:25 - 3:30
    In questo prossimo video,
    proprio come questo uccello, un'aquila
  • 3:31 - 3:35
    che coordina con grazia le sue ali,
    i suoi occhi e le zampe
  • 3:35 - 3:37
    per afferrare la preda in acqua,
  • 3:37 - 3:39
    anche il nostro robot sa pescare.
  • 3:39 - 3:41
    (Risate)
  • 3:41 - 3:45
    In questo caso un panino al formaggio
    che afferra in volo.
  • 3:45 - 3:47
    (Risate)
  • 3:48 - 3:51
    Qui vedete il robot viaggiare
    a circa tre metri al secondo,
  • 3:51 - 3:56
    più veloce rispetto al passo d'uomo,
    coordinando bracci, pinza
  • 3:56 - 4:00
    e volo in frazioni di secondo
    per eseguire questa manovra.
  • 4:02 - 4:03
    In un altro esperimento,
  • 4:03 - 4:06
    vorrei mostrarvi in che modo
    il robot adatta il volo
  • 4:07 - 4:09
    per controllare il carico sospeso,
  • 4:09 - 4:13
    di lunghezza superiore
    all'altezza della finestra.
  • 4:14 - 4:15
    Per eseguire la manovra,
  • 4:15 - 4:19
    deve eseguire un beccheggio e
    aggiustare l'altitudine
  • 4:19 - 4:21
    per fare passare il carico.
  • 4:27 - 4:29
    Naturalmente vogliamo
    costruirne di più piccoli,
  • 4:29 - 4:32
    ispirandoci soprattutto
    alle api.
  • 4:32 - 4:36
    Osservate le api
    in queste riprese rallentate,
  • 4:36 - 4:39
    sono tanto piccole e
    l'inerzia è così bassa --
  • 4:40 - 4:41
    (Risate)
  • 4:41 - 4:45
    che non hanno problemi - per esempio
    possono rimbalzare sulla mia mano.
  • 4:45 - 4:48
    Questo piccolo robot
    simula il comportamento di un'ape.
  • 4:48 - 4:50
    E quanto più è piccolo
    meglio è
  • 4:50 - 4:53
    perché riducendo la dimensione
    si riduce l'inerzia.
  • 4:53 - 4:55
    Minore l'inerzia --
  • 4:55 - 4:58
    (Robot che ronza, risate)
  • 4:58 - 5:01
    Minore l'inerzia,
    maggiore la resistenza alle collisioni
  • 5:01 - 5:02
    e questo aumenta la robustezza.
  • 5:04 - 5:06
    Quindi, costruiamo robot piccoli
    come queste api
  • 5:06 - 5:10
    e questo, in particolare,
    pesa solo 25 grammi.
  • 5:10 - 5:12
    Consuma solo 6 Watt di potenza
  • 5:12 - 5:15
    e può viaggiare
    fino a sei metri al secondo.
  • 5:15 - 5:17
    Se normalizzo questo
    alla sua dimensione,
  • 5:17 - 5:21
    è come un Boeing 787 che viaggia
    10 volte più veloce del suono.
  • 5:24 - 5:25
    E --
  • 5:25 - 5:26
    (Risate)
  • 5:26 - 5:28
    voglio mostrarvi un esempio.
  • 5:29 - 5:32
    Questa è probabilmente la prima
    collisione aerea pianificata
  • 5:32 - 5:34
    a 1/20 della velocità normale.
  • 5:34 - 5:37
    Questi robot hanno una velocità
    relativa di 2 metri al secondo
  • 5:37 - 5:39
    e questo dimostra
    il principio fondamentale.
  • 5:40 - 5:45
    La gabbia di 2 grammi in fibra di carbonio
    impedisce solo che le eliche si incastrino
  • 5:45 - 5:50
    ma di fatto la collisione viene assorbita
    e il robot risponde bene all'urto.
  • 5:50 - 5:53
    Quindi piccolo significa anche sicuro.
  • 5:53 - 5:55
    Nel mio laboratorio, lo sviluppo dei robot
  • 5:55 - 5:57
    è iniziato con modelli grandi
  • 5:57 - 6:00
    per poi passare a questi
    robot piccoli.
  • 6:00 - 6:04
    E se tracciate un istogramma con
    il numero di cerotti che abbiamo ordinato
  • 6:04 - 6:06
    in passato, sarebbe in netto calo adesso
  • 6:06 - 6:08
    perché questi robot sono davvero sicuri.
  • 6:09 - 6:11
    Le piccole dimensioni creano
    qualche svantaggio,
  • 6:11 - 6:15
    ma la natura ha trovato modi
    per compensare.
  • 6:16 - 6:20
    Sostanzialmente la soluzione è
    aggregare in grandi gruppi, o stormi.
  • 6:20 - 6:24
    Dunque, nel nostro lab, cerchiamo
    di creare stormi artificiali di robot.
  • 6:24 - 6:26
    E non è affatto semplice
  • 6:26 - 6:29
    perché dobbiamo pensare in termini di
    reti di robot.
  • 6:29 - 6:31
    E per ogni robot
  • 6:31 - 6:36
    dobbiamo risolvere l'interazione tra
    rilevazione, comunicazione, calcolo --
  • 6:36 - 6:41
    e questa rete diventa pertanto
    difficile da controllare e gestire.
  • 6:42 - 6:45
    La natura ci insegna
    3 principi organizzativi
  • 6:45 - 6:49
    che ci consentono essenzialmente di
    sviluppare i nostri algoritmi.
  • 6:50 - 6:54
    La prima idea è che i robot devono
    captare i robot circostanti.
  • 6:54 - 6:58
    Devono essere in grado di rilevare e
    comunicare con i robot vicini.
  • 6:58 - 7:01
    Questo video illustra l'idea di base.
  • 7:01 - 7:02
    Abbiamo quattro robot --
  • 7:02 - 7:06
    uno dei robot viene letteralmente
    dirottato da un operatore umano.
  • 7:07 - 7:09
    Ma siccome i robot
    interagiscono tra loro,
  • 7:09 - 7:11
    rilevano la presenza dei vicini
  • 7:11 - 7:12
    ed essenzialmente seguono.
  • 7:12 - 7:18
    E qui una sola persona è in grado
    di controllare tutto il gruppo che segue.
  • 7:20 - 7:25
    Anche qui, non è perché i robot
    sanno dove devono andare,
  • 7:25 - 7:29
    ma semplicemente perché reagiscono
    alla posizione dei robot vicini.
  • 7:32 - 7:36
    (Risate)
  • 7:36 - 7:42
    Il prossimo esperimento illustra
    il secondo principio organizzativo.
  • 7:43 - 7:47
    E questo principio riguarda
    il concetto di anonimità.
  • 7:47 - 7:52
    Qui l'idea chiave è che
  • 7:52 - 7:56
    i robot non conoscono
    l'identità dei robot vicini.
  • 7:56 - 7:59
    Gli viene chiesto di formare un cerchio,
  • 7:59 - 8:02
    e indipendentemente dal numero
    di robot introdotti nella formazione,
  • 8:02 - 8:05
    o eliminati dalla formazione,
  • 8:05 - 8:08
    ogni robot si limita a reagire rispetto
    a quello accanto.
  • 8:08 - 8:13
    Sa che deve formare un cerchio,
  • 8:13 - 8:15
    ma collaborando con i vicini
  • 8:15 - 8:19
    forma il cerchio
    senza un coordinamento centrale.
  • 8:20 - 8:22
    Ora, se mettiamo insieme queste idee,
  • 8:22 - 8:26
    la terza idea consiste essenzialmente
    nel dare a questi robot
  • 8:26 - 8:30
    descrizioni matematiche
    della forma da eseguire.
  • 8:30 - 8:34
    E queste forme possono variare
    come funzione temporale
  • 8:34 - 8:38
    e vedete che questi robot
    iniziano a formare un cerchio
  • 8:38 - 8:41
    poi cambiano formando un rettangolo,
    si mettono in fila
  • 8:42 - 8:43
    e riformano un'ellisse.
  • 8:43 - 8:47
    E lo fanno con la stessa coordinazione
    basata su frazioni di secondo
  • 8:47 - 8:50
    che osserviamo in natura negli stormi.
  • 8:51 - 8:53
    Ma perché lavoriamo con gli stormi?
  • 8:53 - 8:57
    Consentitemi di parlarvi di due
    applicazioni che ci interessano molto.
  • 8:58 - 9:01
    La prima riguarda l'agricoltura,
  • 9:01 - 9:04
    probabilmente il problema più
    pressante a livello mondiale.
  • 9:05 - 9:06
    Come ben sapete,
  • 9:06 - 9:10
    una persona su sette su questo
    pianeta soffre di malnutrizione.
  • 9:10 - 9:13
    La maggior parte della terra che
    possiamo coltivare è già coltivata.
  • 9:14 - 9:17
    L'efficienza di moltissimi
    sistemi mondiali va migliorando,
  • 9:17 - 9:21
    ma quella del nostro sistema
    produttivo va peggiorando
  • 9:21 - 9:25
    soprattutto per carenza d'acqua, malattie
    delle colture, cambiamenti climatici
  • 9:25 - 9:27
    e qualche altro fattore.
  • 9:27 - 9:29
    Cosa possono fare i robot?
  • 9:29 - 9:34
    Beh, adottiamo un approccio detto
    'agricoltura di precisione' nella comunità
  • 9:34 - 9:39
    e l'idea di base è far volare
    i robot sui frutteti
  • 9:39 - 9:42
    ed elaborare modelli di precisione
    di ogni pianta.
  • 9:43 - 9:44
    Come la medicina personalizzata,
  • 9:45 - 9:49
    che intende trattare ogni paziente
    su base individuale,
  • 9:49 - 9:53
    vogliamo costruire modelli
    per ciascuna pianta
  • 9:53 - 9:57
    e dire all'agricoltore di cosa
    ha bisogno ciascuna --
  • 9:57 - 10:02
    in termini di acqua, fertilizzante
    e pesticidi.
  • 10:03 - 10:06
    Qui vedete un robot che
    sorvola un meleto
  • 10:06 - 10:09
    e tra un attimo ne vedrete
    altri due
  • 10:09 - 10:10
    che lo affiancano sulla sinistra.
  • 10:11 - 10:14
    Praticamente stanno elaborando
    una piantina del meleto.
  • 10:14 - 10:17
    La piantina contiene un'immagine
    precisa di ciascun albero.
  • 10:17 - 10:19
    (Ronzio del robot in volo)
  • 10:19 - 10:21
    Ma vediamo come sono queste piantine.
  • 10:21 - 10:25
    Nel video successivo vedrete
    le telecamere usate su questo robot.
  • 10:25 - 10:28
    In alto a sinistra c'è una
    normale telecamera a colori.
  • 10:30 - 10:33
    Al centro una telecamera a infrarossi
  • 10:33 - 10:37
    In basso a sinistra una termocamera.
  • 10:37 - 10:40
    Nel riquadro principale vedete
    una ricostruzione tridimensionale
  • 10:40 - 10:46
    di ogni albero del meleto
    creata dai sensori che li sorvolano.
  • 10:48 - 10:52
    Queste informazioni ci consentono
    di fare varie cose.
  • 10:52 - 10:56
    La prima, e forse la più importante,
    è molto semplice:
  • 10:56 - 10:59
    contare il numero di frutti
    per ciascun albero.
  • 11:00 - 11:04
    In questo modo l'agricoltore
    sa quanti frutti ha per ciascun albero
  • 11:04 - 11:08
    e può stimare la raccolta
    nel suo meleto,
  • 11:08 - 11:11
    ottimizzando le fasi successive
    della catena di produzione.
  • 11:12 - 11:13
    La seconda cosa che possiamo fare
  • 11:13 - 11:18
    è usare questi modelli
    per elaborare ricostruzioni 3D
  • 11:18 - 11:20
    e stimare la superficie
    della copertura arborea
  • 11:20 - 11:24
    e correlarla alla quantità
    di fogliame per ciascun albero.
  • 11:24 - 11:26
    Questo valore si chiama
    indice dell'area fogliare.
  • 11:26 - 11:28
    Ricavando l'indice dell'area fogliare
  • 11:28 - 11:34
    possiamo misurare il livello di
    fotosintesi possibile in ciascuna pianta
  • 11:34 - 11:37
    e quindi desumerne lo stato di salute.
  • 11:38 - 11:42
    Combinando le informazioni
    ottiche e quelle a infrarossi
  • 11:42 - 11:45
    possiamo calcolare altri indici,
    come l'NDVI.
  • 11:45 - 11:48
    Nel caso specifico,
    potete vedere
  • 11:48 - 11:51
    che alcune colture
    vanno peggio di altre.
  • 11:51 - 11:55
    Lo si vede bene dalle immagini,
  • 11:55 - 11:57
    non dalle sole immagini ottiche,
    ma combinando
  • 11:57 - 12:00
    immagini ottiche e a infrarossi.
  • 12:00 - 12:01
    Infine,
  • 12:01 - 12:05
    quello che ci interessa fare è
    rilevare i primi segnali di clorosi --
  • 12:05 - 12:07
    questo è un arancio --
  • 12:07 - 12:10
    e qui si nota l'ingiallimento
    delle foglie.
  • 12:10 - 12:14
    I robot che sorvolano il frutteto
    notano questi segnali autonomamente
  • 12:14 - 12:17
    e informano l'agricoltore della
    presenza di un problema
  • 12:17 - 12:18
    in questa sezione del frutteto.
  • 12:19 - 12:21
    Dunque questi sistemi sono molto utili,
  • 12:22 - 12:27
    stiamo calcolando rese
    incrementabili del dieci percento circa
  • 12:27 - 12:31
    e, soprattutto, stiamo riducendo
    i consumi idrici
  • 12:31 - 12:34
    del 25 percento usando
    stormi di robot aerei.
  • 12:35 - 12:41
    Vorrei concludere con un applauso
    alle persone che stanno creando il futuro:
  • 12:41 - 12:46
    Yash Mulgaonkar, Sikang Liu
    e Giuseppe Loianno,
  • 12:46 - 12:49
    responsabili delle tre dimostrazioni
    che avete visto.
  • 12:49 - 12:51
    Grazie.
  • 12:51 - 12:57
    (Applauso)
Title:
Il futuro dei robot volanti
Speaker:
Vijay Kumar
Description:

Nel suo laboratorio all'Università della Pennsylvania, Vijay Kumar e la sua squadra hanno creato dei robot aerei autonomi, ispirandosi alle api. La loro ultima scoperta: l'agricoltura di precisione, nella quale sciami di robot mappano, ricostruiscono e analizzano ogni pianta e ogni frutto presenti nei frutteti, fornendo informazioni essenziali agli agricoltori, in modo da aiutarli a migliorare i raccolti e a gestire in modo più intelligente la politica dell'acqua.

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English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
13:09
Retired user edited Italian subtitles for Vijay Kumar
TED Translators admin approved Italian subtitles for Vijay Kumar
Davide Giordani accepted Italian subtitles for Vijay Kumar
Davide Giordani edited Italian subtitles for Vijay Kumar
Davide Giordani edited Italian subtitles for Vijay Kumar
Pasquale Loffreda edited Italian subtitles for Vijay Kumar
Pasquale Loffreda edited Italian subtitles for Vijay Kumar
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