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Jonathan Foley: L'altra scomoda verità

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    Questa sera voglio parlare
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    di questa incredibile questione globale
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    che è il punto di intersezione tra uso della terra, cibo e ambiente,
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    qualcosa che riguarda tutti,
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    e che ho chiamato "l'altra scomoda verità".
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    Ma prima, vorrei farvi fare un piccolo viaggio,
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    Iniziamo con una visita al nostro pianeta, ma di notte
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    e dallo spazio.
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    Ecco come appare nostro pianeta dallo spazio
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    di notte, se doveste viaggiare su un satellite
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    attorno al pianeta. E ciò che notereste, in primo luogo,
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    è, ovviamente, quanto predominante è la presenza umana
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    sul nostro pianeta.
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    Si vedono città, si vedono aree petrolifere,
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    si possono persino individuare flotte da pesca nel mare,
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    si può notare, dunque, che dominiamo su gran parte del nostro pianeta
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    e, principalmente attraverso l'uso di energia
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    come si vede qui di notte.
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    Ma facciamo un passo indietro per andare più in profondità
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    e concentrarci sul giorno.
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    Ciò che vediamo durante il giorno sono i nostri paesaggi.
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    Questo fa parte del bacino dell'Amazzonia, un luogo chiamato Rondȏnia
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    nella parte centro-meridionale dell'Amazzonia Brasiliana.
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    Se si guarda molto attentamente nell'angolo in alto a destra
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    si può notare una sottile linea bianca,
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    che rappresenta una strada costruita negli anni '70.
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    Se ritorniamo nello stesso punto nel 2001,
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    vedremo che da queste strade
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    ne sono nate altre, e altre ancora,
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    alla fine delle quali c'è una piccola radura nella foresta pluviale
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    dove ci sono alcune mucche.
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    Queste mucche sono allevate per la carne. Noi mangeremo questo manzo.
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    E questo manzo viene mangiato, in sostanza, in Sud America,
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    in Brasile e Argentina. Non viene spedito più a nord di questi paesi.
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    Ma questo modello a spina di pesce usato per la deforestazione
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    è qualcosa che si nota molto nella zona dei tropici,
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    specialmente in questa parte del mondo.
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    Se andiamo un po più a sud, nel nostro piccolo viaggio attorno al mondo,
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    si può andare nel confine boliviano dell'Amazzonia,
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    anche qui nel 1975, e se si guarda con attenzione,
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    c'è una sottile linea bianca in quella specie di cucitura,
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    e lì c'è un agricoltore solitario
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    nel mezzo della giungla primordiale.
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    Ritorniamo ancora qualche anno dopo, nel 2003,
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    e si noterà che quel paesaggio assomiglia, in realtà
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    più all'Iowa che ad una foresta pluviale.
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    Infatti, quelli che vedete qui sono campi di soia.
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    Questi semi di soia vengono spediti in Europa e in Cina
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    come mangime per animali, soprattutto dopo l'allerta per il morbo della mucca pazza
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    di dieci anni fa, perciò gli animali non sono più nutriti con
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    proteine animali, perché ciò potrebbe trasmettere la malattia.
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    Verranno invece nutriti con più proteine vegetali.
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    Le colture di soia si sono espanse molto,
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    dimostrando come commercio e globalizzazione siano
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    i veri responsabili dei collegamenti con le foreste pluviali
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    e l'Amazzonia... che mondo incredibilmente strano
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    e interconnesso abbiamo oggi.
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    Ebbene, quello che si scopre, se si guarda ancora
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    intorno al mondo, nel nostro piccolo giro del pianeta,
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    un grandissimo numero di paesaggi
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    sono stati svuotati e alterati per coltivare cibo
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    e altre colture.
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    Dunque, una delle domande che ci siamo posti è
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    quanto del territorio terrestre sia usato per coltivare cibo,
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    e quali zone esattamente, e come si può cambiare questo
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    nel futuro e cosa significa tutto ciò?
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    Il nostro team ha esaminato tutto ciò in scala globale,
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    usando dati provenienti dal satellite e dalla terra per seguire
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    le coltivazioni ad una scala globale.
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    E questo è ciò che abbiamo scoperto, ed è impressionante.
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    Questa mappa mostra la presenza dell'agricoltura
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    sul pianeta Terra.
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    Le aree verdi sono usate per le coltivazioni,
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    come grano, soia, mais o riso, eccetera.
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    Ciò corrisponde a 16 milioni di chilometri quadrati di terra.
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    Se questi chilometri venissero messi tutti insieme,
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    corrisponderebbero all'intero territorio del Sud America.
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    La seconda area, in marrone, corrisponde ai terreni adibiti
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    a pascoli e ai pascoli stessi, dove vivono i nostri animali.
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    Quest'area è di circa 30 milioni di chilometri quadrati,
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    circa la stessa estensione dell'Africa,
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    una quantità enorme di terra, e quella che vedete è, ovviamente,
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    la terra migliore. E ciò che rimane è, per esempio,
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    il centro del deserto del Sahara, o la Siberia,
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    o il centro di una foresta pluviale.
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    Stiamo già usando quello che corrisponde a un intero pianeta.
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    Guardando attentamente, si scoprirà che circa il 40 percento
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    delle terre emerse è dedicato all'agricoltura,
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    ed è 60 volte più grande
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    di tutte le aree che reclamiamo,
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    la nostra espansione urbana e le città in cui viviamo.
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    Oggigiorno, metà della popolazione mondiale vive nelle città,
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    ma l'area usata per coltivare è 60 volte più grande.
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    Perciò, questo risultato è incredibile,
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    e ci ha sconvolti notevolmente.
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    Un'enorme quantità di terra viene usata per l'agricoltura,
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    ma viene usata anche una grande quantità d'acqua.
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    Questa fotografia è stata scattata andando in Arizona,
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    e quando la si guarda ci si chiede,
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    "Cosa coltivano lì?". La risposta è
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    che si coltiva lattuga nel bel mezzo del deserto
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    usando getti d'acqua.
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    Ora, l'ironia della cosa è che probabilmente viene
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    venduta nei supermercati nelle cosiddette "Città Gemelle" (Minneapolis/Saint-Paul).
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    Ma quello che è veramente interessante è che quest'acqua deve provenire
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    da qualche parte, e precisamente arriva da qui,
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    dal fiume Colorado in Nord America.
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    Il fiume Colorado in una tipica giornata degli anni '50,
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    priva di inondazioni o siccità,
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    una giornata come tante, appariva così.
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    Ma se ritorniamo ai giorni nostri, in una condizione normale
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    nello stesso identico posto, questo è quello che rimane.
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    Il motivo è, principalmente, l'irrigazione del deserto per coltivare cibo,
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    o anche per un campo di golf a Scottsdale, a voi la scelta.
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    Stiamo parlando di moltissima acqua che estraiamo
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    e usiamo per coltivare cibo,
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    e oggigiorno, se si viaggia più a sud lungo il fiume Colorado,
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    si noterà che è completamente prosciugato e non sfocia più nell'oceano.
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    Abbiamo letteralmente consumato un intero fiume in Nord America
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    per l'irrigazione.
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    E questo non è neanche l'esempio peggiore nel mondo.
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    Questo probabilmente lo è: il lago d'Aral.
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    Molti di voi se ne ricorderanno dalle lezioni di geografia di scuola.
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    Il fiume si trova nell'ex Unione Sovietica
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    tra il Kazakistan e l'Uzbekistan,
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    uno dei laghi salati più grandi al mondo.
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    Ma si noterà un paradosso, perché sembra
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    che sia circondato dal deserto. Cosa ci fa qui questo lago?
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    Il motivo per cui è qui è che, come si vede nella parte destra,
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    ci sono due piccoli fiumi che, scendendo
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    attraverso la sabbia, si immettono in questo bacino.
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    Questi fiumi accolgono la neve che si scioglie dalle montagne
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    dell'est, dove si scioglie la neve cheviaggia lungo il fiume
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    attraverso il deserto, e forma il grande lago d'Aral.
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    Nel 1950, i Sovietici decisero di prelevare quell'acqua
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    per irrigare il deserto e coltivare cotone, che lo crediate o no,
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    in Kazakistan, per vendere cotone ai mercati internazionali
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    in modo da portare le valute straniere nell'Unione Sovietica.
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    Avevano veramente bisogno di soldi.
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    Quindi, potete immaginare com'è andata. Si eliminano
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    le risorse d'acqua del lago d'Aral, cosa succederà?
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    Ecco com'era nel 1973,
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    nel 1986,
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    nel 1999,
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    nel 2004,
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    e circa 11 mesi fa,
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    È veramente sorprendente.
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    Molti di noi in sala vivono negli Stati Uniti medio occidentali.
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    Immaginate che quello fosse il Lago Superiore.
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    Immaginate che fosse il lago Huron.
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    È un cambiamento radicale.
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    Non si tratta solo di un cambiamento nel livello dell'acqua
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    o della posizione della linea della costa, ma ha a che fare con i fondamenti
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    dell'ambiente di questa regione.
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    Cominciamo da questo.
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    L'Unione Sovietica non aveva un'organizzazione ambientale come "Sierra Club".
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    Mettiamola in questo modo.
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    Dunque, quello che si trova sul fondo del lago d'Aral non è per niente bello.
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    Ci sono molti rifiuti tossici, molte cose
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    che furono buttate lì stanno entrando nell'aria.
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    Una di quelle isole lontane
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    e impossibili da raggiungere era luogo
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    di esperimenti di armamenti chimico-batteriologici dell'Unione Sovietica.
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    Oggi ci si può arrivare a piedi.
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    L'andamento meteorologico è cambiato.
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    19 delle 20 specie di pesci che si trovavano solo
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    nel lago d'Aral sono state spazzate via dalla faccia della terra.
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    Questo è un gigantesco disastro naturale.
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    Ma vediamo adesso a casa nostra.
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    Questa è una fotografia che Al Gore mi ha dato qualche anno fa
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    che ha scattato quando si trovava in Unione Sovietica
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    molto, molto tempo fa,
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    e che mostra le flotte da pesca nel lago d'Aral.
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    Vedete il canale che hanno scavato?
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    Erano così smaniosi nel cercare di far galleggiare le barche
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    nella poca acqua che rimaneva, ma alla fine hanno dovuto rinunciare
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    perché le banchine e gli ormeggi non riuscivano
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    a tenere il passo con la linea della costa che si stava ritirando.
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    Non so voi, ma io sono terrorizzato che in futuro
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    degli archeologi scavino e scrivano delle storie sul
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    questo nostro periodo della storia, chiedendosi "Che cosa avevate in mente?".
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    Beh, questo è il futuro che abbiamo davanti.
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    Usiamo già circa il 50% dell'acqua dolce del pianeta
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    in maniera sostenibile, e la sola agricoltura
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    ne rappresenta il 70%.
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    Quindi, usiamo molta acqua, molta terra per l'agricoltura.
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    Usiamo anche gran parte dell'atmosfera per l'agricoltura.
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    Di solito, quando si pensa all'atmosfera,
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    si pensa al cambiamento climatico e i gas serra,
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    e soprattutto all'energia,
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    ma in realtà anche l'agricoltura è una dei più grandi
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    emettitori di gas serra.
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    Se si osserva la quantità di anidride carbonica
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    provocata dalle foreste pluviali bruciate,
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    o al metano proveniente dai bovini e dal riso,
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    o protossido di azoto proveniente dai troppi fertilizzanti,
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    risulterà che l'agricoltura corrisponde al 30% dei gas
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    serra causati dall'attività umana che penetrano nell'atmosfera.
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    Percentuale più alta di quella dei nostri mezzi di trasporto.
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    E più alta di tutta l'elettricità che usiamo.
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    In effetti, è più alta di qualsiasi altro tipo di produzione.
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    È l'emettitore singolo di gas serra più grande
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    di ogni altra attività umana nel mondo.
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    Ciò nonostante, non se ne parla molto.
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    Oggigiorno abbiamo questa grande presenza dell'agricoltura
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    che domina il pianeta,
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    che sia il 40% della nostra superficie terrestre,
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    il 70% dell'acqua che usiamo,
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    il 30% delle emissioni dei gas serra.
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    I flussi di azoto e fosforo sono stati raddoppiati
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    in tutto il mondo semplicemente usando fertilizzanti,
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    causando gravi problemi alla qualità dell'acqua dei fiumi,
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    dei laghi, e persino degli oceani, ed è anche il maggior
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    fattore di perdita della biodiversità.
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    Perciò, senza dubbio l'agricoltura è
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    la forza singola più potente liberata sul nostro pianeta
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    dalla fine dell'era glaciale. Senza alcun dubbio.
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    Al punto che compete con il cambiamento climatico.
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    Ed entrambi stanno avvenendo nello stesso momento.
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    Ma ciò che è importante ricordare è che
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    non tutto ciò è negativo. L'agricoltura non è qualcosa di negativo.
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    Infatti, noi dipendiamo completamente da essa.
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    Non è un optional. Non è un lusso. È un'assoluta necessità.
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    Dobbiamo fornire cibo e foraggio e
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    fibre e persino biocarburante a circa sette miliardi di persone
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    presenti oggi nel mondo, e anzi,
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    la domanda per l'agricoltura aumenterà
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    nel futuro. Non sparirà.
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    Aumenterà, principalmente per via
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    dell'aumento della popolazione. Attualmente siamo 7 miliardi di persone
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    e arriveremo almeno a 9,
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    forse 9 e mezzo prima della fine della nostra esistenza.
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    Ancora più importante è il cambiamento dell'alimentazione.
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    Mentre il mondo diventa più ricco e più popoloso,
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    notiamo l'aumento del consumo giornaliero di carne,
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    che richiede molte più risorse rispetto ad una dieta vegetariana.
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    Dunque più persone che mangiano di più, e mangiano cibi più ricchi,
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    ovviamente comportando, allo stesso tempo, una crisi energetica,
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    per cui bisogna sostituire il petrolio con altre fonti di energia
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    che dovranno includere, in definitiva, certi tipi di biocarburante
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    e di risorse bioenergetiche.
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    Se si considera tutto ciò, è molto difficile prevedere
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    come riusciremo ad arrivare alla fine del secolo
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    senza perlomeno raddoppiare la produzione agricola globale.
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    Come possiamo farlo? Come possiamo
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    raddoppiare la produzione agricola globale nel mondo?
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    Beh, potremmo provare a coltivare più terra.
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    Questa è un'analisi che abbiamo fatto, dove a sinistra si può vedere
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    dove sono le colture oggi, e a destra dove potrebbero essere
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    basandosi su terreni e clima, supponendo che il cambiamento climatico
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    non faccia troppi danni nel frattempo,
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    il che non è una buon presupposto.
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    Potremmo coltivare più terra, ma il problema è
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    che le terre rimanenti si trovano in zone sensibili.
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    Sono caratterizzate da molta biodiversità, molto carbonio,
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    elementi che vogliamo proteggere.
  • 11:19 - 11:21
    Quindi potremmo coltivare più cibo espandendo i terreni coltivati,
  • 11:21 - 11:23
    ma sarebbe meglio evitarlo,
  • 11:23 - 11:26
    perché è molto pericoloso dal punto di vista ecologico.
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    Potremmo, invece, bloccare le aree già occupate
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    dall'agricoltura e coltivare meglio i terreni che abbiamo.
  • 11:33 - 11:35
    Stiamo facendo questo lavoro per evidenziare i luoghi
  • 11:35 - 11:38
    nel mondo in cui potremmo migliorare la resa dei raccolti
  • 11:38 - 11:40
    senza danneggiare l'ambiente.
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    Queste aree verdi mostrano dove è prodotto il grano,
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    prendendo il grano come esempio,
  • 11:44 - 11:47
    e sono già molto elevate, probabilmente il massimo che si potrebbe
  • 11:47 - 11:50
    avere sulla Terra attualmente, dato il tipo di clima e di terreno,
  • 11:50 - 11:52
    ma le aree marroni e gialle sono luoghi in cui
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    ricaviamo solo forse il 20 o il 30% del raccolto
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    che si potrebbe avere.
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    Lo si può notare molto in Africa, persino in Sud America,
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    ma è interessante notare che, in Europa dell'Est, dove c'erano
  • 12:01 - 12:03
    l'Unione Sovietica e i paesi del blocco orientale,
  • 12:03 - 12:06
    c'è ancora un caos dal punto di vista agricolo.
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    Risolvere questa situazione richiederebbe nutrienti e acqua.
  • 12:08 - 12:10
    E ci vorrebbero colture organiche o convenzionali
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    o una combinazione di entrambe per riuscirci.
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    Le piante hanno bisogno di acqua e nutrienti.
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    Ma possiamo farcela, abbiamo le possibilità di far funzionare questo progetto.
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    Purché lo si faccia in un modo atto a
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    soddisfare il bisogno di sicurezza alimentare del futuro
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    e le esigenze di sicurezza ambientale del futuro.
  • 12:26 - 12:29
    Dobbiamo capire come poter avere allo stesso tempo
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    delle maggiori colture e un ambiente sano.
  • 12:33 - 12:35
    Al momento, questa proposta si basa su una posizione estremista.
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    Si può coltivare cibo, come si può vedere sullo sfondo,
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    questo è un campo di soia,
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    e il diagramma a fiore mostra che coltiviamo molto cibo,
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    ma non abbiamo molta acqua pulita, non mettiamo da parte
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    molto carbonio, non abbiamo molta biodiversità.
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    In primo piano, si può vedere questa prateria
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    meravigliosa dal punto di vista ambientale,
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    ma inutile da quello agricolo. Non c'è nulla che si possa mangiare.
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    Dobbiamo capire come mettere insieme le due cose
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    per avere una nuova forma di agricoltura che le unisca.
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    Quando parlo di questo, alcune persone mi chiedono spesso,
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    "La risposta non è scontata?", cibo organico,
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    cibo locale, OGM, nuove sussidi per il commercio, nuove proposte di legge sulla coltivazione,
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    e sì, sono tutte buone idee,
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    ma nessuna di queste è una soluzione ottimale.
  • 13:17 - 13:20
    Infatti, penso che siano più delle soluzioni "di gruppo".
  • 13:20 - 13:22
    E questo mi piace. Mettendole assieme
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    si può ottenere qualcosa di veramente potente,
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    ma dobbiamo farlo.
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    Perciò, io credo che ciò che dobbiamo fare sia inventare un nuovo tipo
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    di agricoltura che unisca le idee migliori
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    dell'agricoltura di mercato e della "rivoluzione verde",
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    con le idee migliori sull'agricoltura biologica e i prodotti locali,
  • 13:39 - 13:42
    e anche le idee migliori sulla conservazione ambientale,
  • 13:42 - 13:44
    e fare in modo che non si scontrino, ma che
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    collaborino per formare un nuovo tipo di agricoltura,
  • 13:48 - 13:52
    qualcosa che io chiamo "terracoltura", o coltivare per tutto il pianeta.
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    Ora, essendo questo discorso molto complicato,
  • 13:55 - 13:57
    abbiamo cercato di mettere in luce questi punti chiave
  • 13:57 - 14:00
    in modo da ridurre le polemiche,
  • 14:00 - 14:01
    per aumentare la collaborazione.
  • 14:01 - 14:04
    Voglio mostrarvi un filmato che dimostra
  • 14:04 - 14:06
    i nostri sforzi attuali per mettere insieme i diversi punti
  • 14:06 - 14:10
    in un unico discorso. Ora ve lo mostro.
  • 14:10 - 14:13
    (Musica)
  • 14:13 - 14:17
    ("Organizzazione sull'ambiente, Università del Minnesota: spinti dalla scoperta")
  • 14:17 - 14:19
    (Musica)
  • 14:19 - 14:20
    ("La popolazione mondiale aumenta ogni anno
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    di 75 milioni di persone .
  • 14:23 - 14:26
    Ovvero quasi la grandezza della Germania.
  • 14:26 - 14:29
    Oggi, stiamo raggiungendo i 7 miliardi di persone.
  • 14:29 - 14:31
    Di questo passo, raggiungeremo i 9 miliardi di persone nel 2040.
  • 14:31 - 14:33
    Tutti abbiamo bisogno di cibo.
  • 14:33 - 14:34
    Ma in che modo?
  • 14:34 - 14:37
    Come possiamo sfamare un mondo in crescita senza distruggere il pianeta?
  • 14:37 - 14:41
    Sappiamo già che il cambiamento climatico è un problema serio.
  • 14:41 - 14:42
    Ma non è l'unico problema.
  • 14:42 - 14:45
    Dobbiamo affrontare "l'altra scomoda verità".
  • 14:45 - 14:47
    Una crisi globale dell'agricoltura.
  • 14:47 - 14:54
    Crescita della popolazione+consumo di carne+consumo di latticini+costi energetici+produzione bioenergetica= pressione sulle risorse naturali.
  • 14:54 - 14:57
    Più del 40% della Terra è stata ripulita per fare spazio all'agricoltura.
  • 14:57 - 14:59
    I terreni coltivabili globali coprono 16 milioni di chilometri quadrati.
  • 14:59 - 15:02
    Quasi le dimensioni del Sud America.
  • 15:02 - 15:04
    I pascoli globali coprono 30 milioni di chilometri quadrati.
  • 15:04 - 15:06
    Corrispondenti alla dimensione dell'Africa.
  • 15:06 - 15:11
    L'agricoltura usa una quantità di terra 60 volte maggiore alle aree urbane e periferiche messe insieme.
  • 15:11 - 15:14
    L'irrigazione rappresenta il consumo maggiore di acqua del pianeta.
  • 15:14 - 15:19
    2800 chilometri cubi d'acqua sono usati ogni anno per le coltivazioni.
  • 15:19 - 15:23
    Abbastanza per riempire ogni giorno 7305 Empire State Building.
  • 15:23 - 15:26
    Oggi, molti grandi fiumi hanno ridotto il loro flusso.
  • 15:26 - 15:28
    Alcuni si sono prosciugati del tutto.
  • 15:28 - 15:32
    Guardate il lago d'Aral, ora divenuto deserto.
  • 15:32 - 15:35
    O il fiume Colorado, che non riesce più a sfociare nell'oceano.
  • 15:35 - 15:39
    I fertilizzanti hanno più che raddoppiato il fosforo e l'azoto nell'ambiente.
  • 15:39 - 15:40
    La conseguenza?
  • 15:40 - 15:42
    Inquinamento esteso dell'acqua
  • 15:42 - 15:45
    e imponente degradazione di laghi e fiumi.
  • 15:45 - 15:49
    Sorprendentemente, l'agricoltura è il più grande contributore al cambiamento climatico.
  • 15:49 - 15:51
    Genera il 30% delle emissioni dei gas serra.
  • 15:51 - 15:54
    Ovvero, più delle emissioni dell'elettricità e dell'industria,
  • 15:54 - 15:57
    o di tutti gli aerei, treni e automobili del mondo.
  • 15:57 - 15:59
    La gran parte delle emissioni agricole derivano dalla deforestazione tropicale,
  • 15:59 - 16:01
    dal metano proveniente da animali e dai campi di riso,
  • 16:01 - 16:03
    e dal protossido di azoto della fertilizzazione eccessiva.
  • 16:03 - 16:06
    Nulla di quello che facciamo opera più trasformazioni dell'agricoltura.
  • 16:06 - 16:09
    E nulla di quello che facciamo è più importante per la nostra sopravvivenza.
  • 16:09 - 16:11
    Questo è il dilemma...
  • 16:11 - 16:15
    Dal momento che il mondo cresce di diversi miliardi di persone,
  • 16:15 - 16:20
    dovremo raddoppiare, o forse persino triplicare, la produzione globale di cibo .
  • 16:20 - 16:21
    Quindi che cosa succederà?
  • 16:21 - 16:24
    Bisogna parlarne di più, creare un dialogo internazionale.
  • 16:24 - 16:26
    Dobbiamo investire in soluzioni reali:
  • 16:26 - 16:30
    incentivi per gli agricoltori, agricoltura di precisione, nuovi tipi di coltivazione, irrigazione a goccia,
  • 16:30 - 16:34
    riutilizzo delle acque grigie, migliori tecniche di aratura, diete più intelligenti.
  • 16:34 - 16:36
    Tutti devono sedersi alla tavolo del dialogo.
  • 16:36 - 16:38
    Sostenitori dell'agricoltura commerciale,
  • 16:38 - 16:39
    conservazione ambientale,
  • 16:39 - 16:41
    e agricoltura biologica...
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    tutti devono lavorare insieme.
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    Non c'è una soluzione unica.
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    Ci deve essere collaborazione,
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    immaginazione,
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    determinazione,
  • 16:48 - 16:52
    perché il fallimento non è un'opzione.
  • 16:52 - 16:55
    Come si può sfamare il mondo senza distruggerlo?
  • 16:55 - 16:58
    Così, oggi affrontiamo una delle sfide più grandi
  • 16:58 - 17:00
    di tutta la storia umana:
  • 17:00 - 17:03
    il bisogno di sfamare 9 miliardi di persone
  • 17:03 - 17:07
    e di farlo in modo sostenibile, equo e giusto,
  • 17:07 - 17:08
    allo stesso tempo, proteggendo il nostro pianeta
  • 17:08 - 17:11
    per la nostra generazione e quelle future.
  • 17:11 - 17:13
    Questa sarà una delle cose più difficili
  • 17:13 - 17:15
    che si siano mai fatte nella storia umana,
  • 17:15 - 17:18
    e dobbiamo assolutamente riuscirci,
  • 17:18 - 17:22
    e dobbiamo riuscirci al primo e unico tentativo.
  • 17:22 - 17:26
    Grazie mille. (Applauso)
Title:
Jonathan Foley: L'altra scomoda verità
Speaker:
Jonathan Foley
Description:

Una richiesta esorbitante di cibo significa che l'agricoltura è diventata la chiave del cambiamento climatico, della perdita della biodiversità e della distruzione ambientale. A TEDxTC Jonathan Foley mostra il motivo per cui abbiamo disperatamente bisogno di cominciare una "terracoltura", cioè coltivare per l'intero pianeta. (Registrato presso TEDxTC).

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English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
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17:46
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