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BS-Criglio

  • 0:18 - 0:22
    Partiamo da… ripartiamo da qua,
    dalla biodiversità.
  • 0:22 - 0:25
    Ci serve: ne abbiamo bisogno,
    ne abbiamo bisogno attorno a noi,
  • 0:25 - 0:27
    ne abbiamo bisogno tra di noi,
  • 0:27 - 0:30
    nella diversità di relazioni
    che ci servono;
  • 0:30 - 0:31
    e ne abbiamo bisogno dentro di noi,
  • 0:31 - 0:33
    nella nostra pancia, nel nostro intestino,
  • 0:33 - 0:38
    per il nostro sistema immunitario,
    per difenderci dall'esterno.
  • 0:39 - 0:40
    Andiamo al pratico.
  • 0:40 - 0:43
    Cosa avete mangiato
    stamattina, per colazione?
  • 0:43 - 0:45
    Seguite una dieta vegana,
    vegetariana, onnivora?
  • 0:46 - 0:47
    Vanno bene tutte, non c’è -
  • 0:48 - 0:51
    non c'è critica nella domanda, ovviamente.
  • 0:51 - 0:53
    L'unica cosa che posso stimolarvi,
  • 0:53 - 0:55
    ed è quello che farò
    attraverso delle immagini,
  • 0:55 - 0:56
    così non vi dò dati
  • 0:56 - 0:59
    perché già ne avete presi
    abbastanza stamattina:
  • 0:59 - 1:02
    interessantissimi, però -
    vado per immagini:
  • 1:03 - 1:06
    Ognuno dei tipi di dieta
    che vi ho appena citato
  • 1:06 - 1:09
    ovviamente sostiene dei modelli diversi,
  • 1:09 - 1:12
    crea un pezzo di futuro
    completamente diverso.
  • 1:12 - 1:14
    Io, per correttezza ve lo dico,
  • 1:14 - 1:17
    sono cresciuto in un posto così,
    in una fattoria.
  • 1:17 - 1:20
    Poi, come accennato prima,
    ho fatto un percorso,
  • 1:20 - 1:23
    ho seguito un'altra passione,
    la comunicazione eccetera
  • 1:23 - 1:24
    che è stata un po' un percorso lungo
  • 1:24 - 1:26
    che mi ha permesso di incontrare,
  • 1:26 - 1:28
    di confrontarmi,
    ma soprattutto di incontrare,
  • 1:28 - 1:30
    realtà e persone incredibili.
  • 1:30 - 1:32
    Il mio inizio di reazione parte da qua,
  • 1:32 - 1:35
    nel condividere con voi
    tutte quelle cose meravigliose,
  • 1:35 - 1:37
    ed entusiasmanti,
    ed estremamente provocatorie,
  • 1:37 - 1:39
    che ho incontrato.
  • 1:39 - 1:41
    In tutti questi anni,
    negli ultimi soprattutto,
  • 1:41 - 1:44
    una delle critiche e delle considerazioni,
  • 1:44 - 1:47
    delle domande che mi sono
    arrivate più spesso è stata:
  • 1:47 - 1:50
    "Senti, ma tutti questi ragionamenti,
  • 1:50 - 1:52
    la sostenibilità, le diete alimentari,
    la biodiversità -
  • 1:52 - 1:55
    tutte queste elucubrazioni -
  • 1:55 - 1:57
    ma non è più semplice che, semplicemente,
  • 1:57 - 2:00
    ci rimettiamo tutti
    a contatto con la terra,
  • 2:00 - 2:03
    rimettiamo tutti le mani nella terra,
    veniamo giù con i piedi per terra?"
  • 2:04 - 2:07
    Sì, per metà sono d'accordo.
  • 2:07 - 2:10
    La terra, la ruralità,
    il ritornare a contatto
  • 2:10 - 2:12
    con le dinamiche
  • 2:12 - 2:16
    che determinano le cose fondamentali,
    che ci servono, primarie: l’acqua, il cibo
  • 2:16 - 2:19
    che in questo momento
    sono molto lontani da noi,
  • 2:19 - 2:20
    sono separate da noi,
  • 2:20 - 2:21
    è fondamentale.
  • 2:21 - 2:22
    È uno - dico sempre:
  • 2:22 - 2:24
    la terra è uno degli strumenti
    di disalienazione
  • 2:24 - 2:26
    più potenti che abbiamo;
  • 2:26 - 2:31
    ovviamente, fatto salvo il fatto
    di essere consapevoli
  • 2:31 - 2:32
    che siamo alienati da questi modelli
  • 2:32 - 2:35
    che portano ad avere l'acqua in casa,
  • 2:35 - 2:37
    che portano ad avere
    il cibo nel frigorifero, eccetera.
  • 2:38 - 2:40
    Parlando per immagini:
  • 2:40 - 2:44
    se io vi faccio vedere questa immagine,
    cosa vi viene in mente?
  • 2:45 - 2:49
    Disastro ambientale,
    qualcuno immagina questioni globali,
  • 2:49 - 2:55
    qualcuno magari si responsabilizza
    un po’ di più - non lo so.
  • 2:55 - 2:57
    Cose più vicine:
  • 2:57 - 3:01
    i privilegi che ci portano ad avere
    il gasolio nella macchina.
  • 3:01 - 3:04
    Questo è un po’ una provocazione
    iniziale che voglio farvi
  • 3:04 - 3:08
    per arrivare al punto
    che volevo lasciarvi.
  • 3:09 - 3:13
    Un'immagine, attiva,
    stimola cose completamente diverse.
  • 3:13 - 3:14
    Questo è il titolo che ho voluto dare:
  • 3:14 - 3:18
    "Prima la terra?
    No, Prima l'immaginario". Perché?
  • 3:18 - 3:20
    Perché sì, riportiamo le mani nella terra,
  • 3:20 - 3:23
    ma l'altra metà che vi dicevo,
    sulla quale non sono d'accordo
  • 3:23 - 3:25
    è perché abbiamo messo
    l'immaginario al potere:
  • 3:25 - 3:29
    l'immaginario che riceviamo,
    da cui siamo influenzati,
  • 3:29 - 3:32
    condiziona poi anche
    le nostre scelte quotidiane,
  • 3:32 - 3:34
    e questo immaginario è quello che decide
  • 3:34 - 3:37
    e determina anche se uno vi parla,
    vi entusiasma, vi dice cose,
  • 3:37 - 3:39
    poi ognuno torna alla propria vita
  • 3:39 - 3:42
    e quello che fa capo è, ancora,
    l'immaginario nella nostra testa.
  • 3:42 - 3:45
    Vi provoco con un'immagine,
    potrei farlo anche con un'altra:
  • 3:45 - 3:49
    "Caspita parla di terra,
    finalmente un’immagine bucolica!"
  • 3:49 - 3:50
    Io ho cercato questa immagine:
  • 3:50 - 3:56
    i tag erano felicità, gioia,
    positività, giornata di sole - giusto no?
  • 3:57 - 3:58
    Ecco l'esempio ve l'ho portato
  • 3:58 - 4:00
    perché questa è una
    diapositiva meravigliosa
  • 4:00 - 4:03
    di un disastro ecologico
    che si ripete tutti gli anni
  • 4:03 - 4:04
    per produrre il grano.
  • 4:04 - 4:07
    "Perché disastro ecologico?
    Cosa sta dicendo questo qua?"
  • 4:07 - 4:10
    Disastro ecologico
    per tonnellate di diserbanti
  • 4:10 - 4:14
    che servono a non far comparire
    neanche un filo d'erba.
  • 4:14 - 4:15
    Disastro ecologico
  • 4:15 - 4:17
    per il tipo di grano selezionato,
  • 4:17 - 4:18
    che è nanizzato
  • 4:18 - 4:21
    e crea dei disastri incredibili
    nei nostri stomaci.
  • 4:21 - 4:23
    Un disastro ecologico
    perché non c'è una pianta
  • 4:23 - 4:26
    neanche a pagarla
    a peso d'oro in chilometri,
  • 4:26 - 4:27
    se non là in fondo proprio.
  • 4:28 - 4:29
    Ecco, confessatelo,
  • 4:29 - 4:33
    probabilmente non erano esattamente
    proprio i primi pensieri che avete fatto
  • 4:33 - 4:36
    nonostante vi abbia fatto
    vedere questa immagine.
  • 4:39 - 4:40
    Ora sarò sibillino:
  • 4:40 - 4:44
    se io vi faccio il contrario
    di questo esempio,
  • 4:45 - 4:50
    vi dico "Riempite il frigorifero.
    C’è il bisogno di riempire la dispensa":
  • 4:51 - 4:54
    Che immagini vi si creano nella testa?
    Anche sfocate? Pronti, via!
  • 4:54 - 4:57
    Qualcuno avrà immaginato questa, giusto?
  • 4:57 - 4:59
    Oppure un'immagine tipo questa?
  • 5:01 - 5:03
    Oppure un'altra, tipo questa.
  • 5:03 - 5:05
    Come dicevo prima per la colazione,
  • 5:05 - 5:10
    tre immagini simili sostengono,
    creano, implementano,
  • 5:10 - 5:13
    modelli e futuro completamente
    diversi una dall'altra.
  • 5:14 - 5:16
    Chi ha visto il film Inception?
  • 5:17 - 5:19
    Così mi è un po’,
    un pochettino più semplice.
  • 5:19 - 5:23
    Volendo insistere, e volendo lasciarvi
    questa cosa dell'immaginario,
  • 5:25 - 5:27
    l’innesto è quella parte -
  • 5:27 - 5:29
    è il modo più semplice per spiegare
  • 5:29 - 5:33
    quanto questi schemi mentali
    possano essere influenzati:
  • 5:33 - 5:35
    non sono a compartimenti stagni,
    questa è la cattiva notizia.
  • 5:35 - 5:38
    E ci sono molte persone
    che hanno interesse -
  • 5:38 - 5:40
    non è dietrologia, non è complottismo -
  • 5:40 - 5:41
    con interessi economici,
  • 5:41 - 5:42
    ormai è abbastanza oggettivo,
  • 5:42 - 5:45
    a far sì che noi manteniamo
    certi schemi mentali,
  • 5:45 - 5:48
    che le nostre vite siano
    all'interno di certi schemi mentali
  • 5:48 - 5:51
    E che sostengano
    e mantengano certi modelli,
  • 5:51 - 5:53
    perché funzionano e servono a qualcuno.
  • 5:53 - 5:55
    Quindi la provocazione
    più grande, probabilmente,
  • 5:55 - 5:57
    è legata a rompere questi modelli
  • 5:57 - 6:00
    che possono esser influenzati,
    l’abbiamo sentito anche prima,
  • 6:00 - 6:02
    con il cinema in tanti modi,
    con la televisione,
  • 6:02 - 6:03
    col giornalismo, giustamente.
  • 6:04 - 6:07
    Questo è un esempio
    di quello che succede tutti i giorni,
  • 6:07 - 6:11
    anche a seguito, in conseguenza,
    di queste influenze.
  • 6:11 - 6:13
    La certificazione biologica,
    lo sappiamo tutti,
  • 6:13 - 6:16
    è uno dei grandi temi:
  • 6:16 - 6:18
    ci sono - c’è di tutto.
  • 6:18 - 6:20
    Guerra di religione quasi:
    c’è tutto contro tutto,
  • 6:20 - 6:22
    "Sì, il biologico
    è una cosa meravigliosa",
  • 6:22 - 6:24
    "Salvare il mondo!",
  • 6:24 - 6:26
    "No è una farsa, tutto finto"
    eccetera eccetera.
  • 6:26 - 6:29
    Ce n'è un altro di tema,
    così proprio per citarne un paio:
  • 6:29 - 6:30
    quello degli OGM:
  • 6:30 - 6:32
    anche qui ci si tira
    da una parte dall'altra -
  • 6:32 - 6:35
    magari, effettivamente,
    l'oggetto di queste discussioni,
  • 6:35 - 6:37
    di questa bagarre che succede
    online, offline eccetera,
  • 6:37 - 6:39
    magari, se ci pensiamo bene,
  • 6:39 - 6:41
    a volte siamo quasi pronti
    a scannarci contro l'altro,
  • 6:41 - 6:43
    in qualche modo a difenderci,
  • 6:43 - 6:46
    come se la nostra fosse una verità
    conquistata in anni di vita,
  • 6:46 - 6:49
    e quando magari, se ci pensiamo davvero,
    è quasi lontana da noi
  • 6:49 - 6:52
    l’essenza di certi concetti
  • 6:52 - 6:56
    che cerchiamo di difendere
    con le unghie e con i denti a volte.
  • 6:58 - 7:00
    Forse, la cosa migliore che possiamo fare
  • 7:00 - 7:05
    è fermarci e osservare
    un'attività rivoluzionaria.
  • 7:05 - 7:08
    Perché vi faccio vedere -
    vi voglio provocare con questa immagine?
  • 7:08 - 7:10
    Questa probabilmente, potrebbe essere,
  • 7:10 - 7:15
    dovrebbe essere - esagero -
    stampata e affissa in ogni casa;
  • 7:15 - 7:18
    dovrebbe essere il nostro
    immaginario di riferimento.
  • 7:18 - 7:20
    "Cosa? Una zolla di terra?
    Immaginario di riferimento?
  • 7:20 - 7:22
    Ma che stai a dì?"
  • 7:22 - 7:24
    Questo è il primo strato
    che c'è sotto i nostri piedi,
  • 7:24 - 7:26
    è il cosiddetto "humus",
    sostanza organica.
  • 7:26 - 7:30
    Dentro ci sono miliardi di microrganismi.
    senza fare discorsi scientifici,
  • 7:30 - 7:32
    è una cosa molto semplice.
  • 7:32 - 7:34
    Perché dovrebbe essere di riferimento?
  • 7:34 - 7:36
    Perché questi potrebbero
    essere i nostri eroi,
  • 7:36 - 7:38
    nel senso che un microrganismo,
    buttato nella mischia,
  • 7:38 - 7:39
    o crepa
  • 7:39 - 7:44
    oppure immediatamente si mette
    in relazione con tutti gli altri organismi
  • 7:44 - 7:50
    e stimola, attiva dei processi di sinergia
    che sono efficaci e proficui per entrambi;
  • 7:50 - 7:52
    come direbbero gli anglofoni, "win win".
  • 7:52 - 7:55
    Cosa che dal mio punto di vista,
    rispetto a tutto quello che ho visto,
  • 7:55 - 7:58
    a tutto quello che ho incontrato,
    è una delle cose più difficili.
  • 7:58 - 8:01
    O lo abbiamo dimenticato
    o dobbiamo imparare a farlo.
  • 8:01 - 8:02
    Uno dei due: scegliamo.
  • 8:03 - 8:05
    Ovviamente, i sistemi sono complessi:
  • 8:05 - 8:08
    non ci sono solo i microrganismi,
    ci sono anche le piante:
  • 8:08 - 8:10
    ognuna delle quali
    svolge la sua funzione.
  • 8:10 - 8:13
    Comunque l'importante secondo me
    è l'azione, l'osservare.
  • 8:14 - 8:17
    Ci sono centinaia di esempi,
  • 8:17 - 8:21
    ovviamente con tanti dati,
    tanti esperimenti, tante analisi eccetera,
  • 8:21 - 8:25
    dove parlando di scenari,
    entrando nello specifico -
  • 8:25 - 8:28
    adesso questo, evidentemente,
    non è un incontro per addetti ai lavori,
  • 8:28 - 8:31
    però ci sono gli scenari
    che sono anche facilmente comprensibili
  • 8:31 - 8:34
    quando ci stiamo a cercare
    soluzioni incredibili,
  • 8:34 - 8:38
    quando a volte basta capire
    in maniera anche diretta: si vede.
  • 8:38 - 8:41
    È molto comprensibile,
    è molto visibile quanto basta -
  • 8:42 - 8:44
    su un tema come quello
    della sottrazione di CO2 -
  • 8:44 - 8:49
    intervenire semplicemente
    con le coltivazioni, con l'agricoltura.
  • 8:50 - 8:54
    Scenari come questi,
    anche qui parlando di immagini,
  • 8:54 - 8:56
    sono più o meno la norma;
  • 8:56 - 9:00
    uomini che coltivano delle orticole,
    in fila, sono tante, va bene -
  • 9:00 - 9:04
    ecco questo è un altro esempio di disastro
    per questioni di esposizione del terreno,
  • 9:04 - 9:05
    eccetera eccetera.
  • 9:05 - 9:07
    Si può anche coltivare così:
  • 9:07 - 9:09
    Matteo Mazzola,
    che doveva essere qui con me,
  • 9:09 - 9:12
    sta facendo questa operazione qua
    a Iside, a Sulzano -
  • 9:12 - 9:15
    è qui vicino, non vi parlo di cose
    d'altra parte dell'universo -
  • 9:15 - 9:17
    e vi potrebbe spiegare
  • 9:17 - 9:21
    perché non c'è un centimetro
    di terra libero, scoperto.
  • 9:22 - 9:25
    Scenari diversi, che sono
    nella testa delle persone:
  • 9:25 - 9:29
    qui sì, magari con degli addetti ai lavori
    si potrebbe entrare nel merito
  • 9:29 - 9:30
    e spiegare e cominciare a ragionare.
  • 9:30 - 9:32
    Ma il punto è l'osservazione.
  • 9:32 - 9:34
    Veramente.
  • 9:34 - 9:39
    Toglierci dalle cose omologate,
    dall'omologazione nell'immaginario.
  • 9:40 - 9:42
    Ovviamente i sistemi sono complessi:
  • 9:42 - 9:46
    non bastano le piante,
    ci devono essere anche gli animali.
  • 9:46 - 9:50
    I sistemi sono complessità di complessità,
    a proposito di diversità.
  • 9:50 - 9:52
    Se fosse stato qua con me,
  • 9:52 - 9:55
    vi avrebbe spiegato molto bene,
    sarebbe entrato nel dettaglio,
  • 9:55 - 9:58
    di come non si dovrebbe parlare
    né di agricoltura né di certificazioni
  • 9:58 - 10:00
    ma di sistemi, sistemi integranti.
  • 10:01 - 10:06
    Come piace chiamarli a Matteo: sistemi
    agro-silvo-pastorali-rigenerativi.
  • 10:06 - 10:07
    Perché?
  • 10:07 - 10:09
    Perché è una rigenerazione.
  • 10:09 - 10:11
    La reazione, in questo caso,
    è una rigenerazione.
  • 10:13 - 10:15
    Esempi di vario tipo,
  • 10:15 - 10:17
    dove forse la cosa
    interessante da osservare
  • 10:17 - 10:20
    è che una semplice passeggiata
  • 10:20 - 10:22
    "Ah, che belle mucchine
    che ci sono in un campo",
  • 10:22 - 10:26
    in realtà è un complessissimo sistema
    che è venuto meno,
  • 10:26 - 10:30
    in cui una cosa quasi "bucolica",
    come si può dire,
  • 10:30 - 10:33
    in realtà è un sistema da riadattare,
  • 10:33 - 10:36
    da riprendere in considerazione
    con tutte le sue complessità.
  • 10:36 - 10:41
    Questo è un altro scenario di riferimento:
    penso che tutti vogliamo mangiare il pane.
  • 10:41 - 10:44
    Perfetto, dobbiamo coltivare il grano
    e i grani si coltivano così.
  • 10:44 - 10:45
    Non è detto!
  • 10:45 - 10:47
    Si potrebbero coltivare anche così,
  • 10:47 - 10:49
    e vi garantisco che l'impatto
    sarebbe tutt'altro.
  • 10:49 - 10:52
    La costruzione di un futuro
    con meno problemi sarebbe tutt'altro.
  • 10:54 - 10:57
    È importante che teniamo sempre presente,
    l’ho rimessa anche in coda,
  • 10:57 - 11:01
    perché l'importante è che ragioniamo
    e osserviamo con la nostra testa
  • 11:01 - 11:03
    e ci mettiamo ad osservare.
  • 11:04 - 11:06
    Eh, fermi tutti.
  • 11:06 - 11:10
    Questa è un'immagine che ha,
    secondo me, due significati:
  • 11:10 - 11:11
    uno, innanzitutto,
  • 11:11 - 11:13
    è quello di doversi fermare
    a ragionare un attimo;
  • 11:13 - 11:17
    e l'altra è quella che non
    si può, non si può fare;
  • 11:17 - 11:18
    non si può fare l'operazione
  • 11:18 - 11:21
    di pulire l’immaginario,
    di metterci in sinergia,
  • 11:21 - 11:23
    di attivare dei processi di sinergia
  • 11:23 - 11:26
    finché non smontiamo
    uno dei limiti, secondo me,
  • 11:26 - 11:30
    uno dei gradini più alti
    che abbiamo tra di noi:
  • 11:30 - 11:31
    la "diffidenza congenita".
  • 11:31 - 11:33
    Io la chiamo così,
    non ho un altro modo per definirla.
  • 11:33 - 11:38
    Cioè magari ci fidiamo, ci piacciono,
    siamo stati ammaliati da grandi gruppi
  • 11:38 - 11:41
    che con il marketing -
    a proposito di marketing-
  • 11:41 - 11:43
    è riuscito a entrare nel nostro cuore.
  • 11:43 - 11:46
    Amiamo e desideriamo
    degli strumenti, magari,
  • 11:46 - 11:48
    che sono dei pezzi di controllo
    delle nostre vite;
  • 11:48 - 11:51
    e poi siamo diffidenti
    con il nostro vicino,
  • 11:51 - 11:54
    cosa che i microrganismi ci guarderebbero,
    direbbero: "Ma questi qui?!"
  • 11:54 - 11:56
    C'è bisogno di una sinergia tra di noi.
  • 11:58 - 11:59
    E per fare questa cosa qua,
  • 11:59 - 12:04
    c'è bisogno di fare un'operazione
    di "discesa dal gradino":
  • 12:04 - 12:08
    anche qui un altro termine
    che ritorna dal capitalismo egoico,
  • 12:08 - 12:10
    cioè del guardare
    ognuno dentro noi stessi.
  • 12:10 - 12:13
    Non voglio fare retorica,
    però è un passaggio fondamentale
  • 12:13 - 12:16
    perché sennò tutte le altre operazioni,
    il fatto di essere provocati
  • 12:16 - 12:18
    dal punto di vista
    delle dinamiche naturali
  • 12:18 - 12:20
    è un lavoro che non si può fare,
  • 12:20 - 12:21
    perché deve partire da ognuno,
  • 12:21 - 12:24
    deve partire dal microrganismo,
    dall’organismo uno,
  • 12:24 - 12:29
    per poi interagire, proliferare
    sugli altri, con gli altri.
  • 12:29 - 12:32
    Io vi ho portato, anche,
    un'immagine come questa
  • 12:32 - 12:35
    perché adesso stiamo facendo, anche,
    un progetto territoriale appunto.
  • 12:35 - 12:38
    Però la prima cosa
    da cui mi voglio smarcare
  • 12:38 - 12:41
    è che non è un'immagine per dire
    "Ah beh, Christian dirlo subito!
  • 12:41 - 12:43
    Se per cambiare e creare
    un futuro migliore,
  • 12:43 - 12:46
    mi vado a fare una passeggiata
    il sabato pomeriggio,
  • 12:46 - 12:49
    parcheggio la mia auto fuori
    e ci sediamo su delle balle di paglia!".
  • 12:49 - 12:52
    No, non è esattamente il messaggio
    che vi volevo portare.
  • 12:52 - 12:56
    C'è bisogno, sicuramente,
    di riprogettare i territori,
  • 12:56 - 12:59
    di riprogettare le relazioni
    che ci sono sui territori;
  • 13:00 - 13:01
    ma c'è bisogno, anche,
  • 13:01 - 13:05
    di tornare a comprendere,
    ad ascoltare, ad approfondire
  • 13:05 - 13:09
    quelli che sono i temi che determinano
    quello di cui abbiamo bisogno.
  • 13:09 - 13:11
    Abbiamo un pochino sbolognato,
    scusate il termine,
  • 13:11 - 13:14
    tutte le cose che sono fondamentali
    per la nostra sopravvivenza;
  • 13:14 - 13:16
    un pochino bisogna riprenderle in mano.
  • 13:16 - 13:17
    Se uno vuole!
  • 13:17 - 13:21
    Magari per qualcuno non è il momento,
    e ci arriverà in un tempo successivo,
  • 13:21 - 13:24
    però è una cosa fondamentale,
    e qui a Brescia lo stiamo provando a fare:
  • 13:24 - 13:27
    come in tante altre parti
    d'Italia e del mondo.
  • 13:27 - 13:29
    Io negli anni ho incontrato
    diversi modelli.
  • 13:29 - 13:33
    Uno di quelli che mi ha convinto di più
    ve lo cito, si chiama CSA,
  • 13:33 - 13:35
    è un acronimo sta per
    "Comunità che Supporta l'Agricoltura"
  • 13:35 - 13:38
    e non è altro che un tentativo
    di mettere a modello,
  • 13:38 - 13:41
    di mettere a sistema
    per la riprogettazione del territorio
  • 13:41 - 13:43
    quello che vi ho detto fino adesso,
  • 13:43 - 13:45
    cioè il riprogettare
    le relazioni tra di noi.
  • 13:45 - 13:48
    Ci sono tanti modi per farlo:
    appunto andare in campo, fuori -
  • 13:48 - 13:50
    ma abbiamo fatto tanti tipi,
  • 13:50 - 13:55
    abbiamo messo in campo diversi modi
    per poter affrontare questo argomento.
  • 13:55 - 13:57
    Esiste già, lo stiamo già facendo da mesi:
  • 13:57 - 14:00
    il progetto si chiama "Ruraropoli",
    qui a Brescia in questo caso,
  • 14:00 - 14:02
    giusto per parlare di qualcosa di pratico;
  • 14:02 - 14:05
    e abbiamo pubblicato tutto.
  • 14:05 - 14:08
    Abbiamo dichiarato cosa vogliamo fare,
    e in che direzione andare;
  • 14:08 - 14:09
    i modelli a cui ho accennato prima,
  • 14:09 - 14:13
    perché in pochi minuti non posso far altro
    che accennarvi di queste complessità,
  • 14:14 - 14:18
    che poi magari si possono concretizzare
  • 14:18 - 14:21
    in una cassetta che deve
    riempire le dispense.
  • 14:22 - 14:25
    E in una cassetta che è fatta
    e composta da prodotti
  • 14:25 - 14:27
    che vengono da produttori
    che applicano quei modelli:
  • 14:27 - 14:29
    vi posso garantire
    che in pochissimo tempo,
  • 14:29 - 14:33
    se dovesse essere scelta da tante persone,
    cambierebbe molto velocemente.
  • 14:33 - 14:36
    Quanto meno iniziamo dall'ambiente
    che abbiamo circostante a noi,
  • 14:36 - 14:38
    sostanzialmente.
  • 14:38 - 14:41
    Anche perché non potrei portarvi
    qui stamattina due pomodori
  • 14:41 - 14:44
    e farvi vedere:"Ah, hai visto che questo
    viene da modelli, e questo no?"
  • 14:44 - 14:46
    perché molto spesso si assomigliano.
  • 14:46 - 14:48
    Quello che è profondamente diverso
  • 14:48 - 14:50
    è quello che c'è dentro,
    e quello che c'è dietro,
  • 14:50 - 14:52
    per arrivare ad averli.
  • 14:53 - 14:58
    So che nella pausa pranzo
    vi aspetta un pane
  • 14:58 - 15:01
    che ha un valore simbolico
    molto molto forte.
  • 15:01 - 15:06
    Nei giri che ho fatto
    ho incontrato, tra i tanti, un progetto
  • 15:06 - 15:11
    che arriva da quasi 20 anni
    di questo scambio di sinergie
  • 15:11 - 15:15
    tra ricercatori, scienziati,
    genetisti, associazioni,
  • 15:15 - 15:16
    produttori, agricoltori,
  • 15:16 - 15:19
    consumatori - che poi, io preferisco
    chiamarli co-produttori.
  • 15:20 - 15:23
    Qual è la cosa meravigliosa
    di tutto questo?
  • 15:23 - 15:27
    È che non hanno scelto
    una strada bella, bucolica
  • 15:27 - 15:29
    perché qualcuno li ha influenzati
    e gli ha proposto:
  • 15:29 - 15:32
    "Ma sì dai, perché
    non proviamo a fare così?":
  • 15:32 - 15:33
    Hanno dovuto fare delle cose
  • 15:33 - 15:35
    che erano completamente
    fuori dagli schemi.
  • 15:35 - 15:37
    Nelle loro vite personali:
  • 15:37 - 15:41
    dover fare degli spostamenti,
    essere guardati storti così dall'amico.
  • 15:41 - 15:44
    Sentirsi dire: "Ma sì figurati,
    tanto non sta in piedi!".
  • 15:44 - 15:45
    La "concretezza", qua a Brescia poi!
  • 15:45 - 15:47
    Quante volte che l’ho
    sentita nelle orecchie!
  • 15:47 - 15:50
    "Sì ma devi tirare la linea:
    se non c'è il soldo a fine mese..."
  • 15:50 - 15:52
    Sì, tutto vero.
  • 15:52 - 15:54
    Però ci hanno creduto,
  • 15:54 - 15:57
    anche di fronte a colossi
    dal punto di vista economico.
  • 15:57 - 16:00
    Ci hanno creduto, hanno rotto gli schemi,
    hanno provato, si sono messi in gioco.
  • 16:02 - 16:04
    E non hanno scelto una strada:
    l’hanno costruita.
  • 16:04 - 16:06
    Perché a volte non ci sono,
    bisogna costruirle.
  • 16:07 - 16:08
    Grazie. Buon appetito!
  • 16:08 - 16:10
    (Applausi)
Title:
BS-Criglio
Video Language:
Italian
Duration:
16:16
Michele Gianella edited Italian subtitles for BS-Criglio
Michele Gianella edited Italian subtitles for BS-Criglio

Italian subtitles

Incomplete

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