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Fare un'operazione al cervello senza bisturi - Hyunsoo Joshua No

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    Ogni anno, in tutto il mondo,
    decine di migliaia di persone
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    vengono operate al cervello
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    senza una singola incisione:
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    niente bisturi, niente tavolo operatorio
    e il paziente non perde sangue.
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    Questa procedura avviene, invece,
    in una stanza isolata
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    con un grande macchinario
    che punta fasci di luce invisibili
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    verso un bersaglio preciso nel cervello.
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    Questo trattamento si chiama
    radiochirurgia stereotassica
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    e questi fasci di luce
    sono fasci di radiazioni.
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    Il loro compito è distruggere i tumori,
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    raschiando via gradualmente
    le cellule maligne.
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    Per i pazienti, il processo
    inizia con una TAC,
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    una serie di radiografie che produce
    una mappa tridimensionale della testa.
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    Questa mostra la posizione precisa,
    la grandezza e la forma del tumore.
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    La TC aiuta anche a calcolare
    le cosiddette "Unità di Hounsfield",
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    che mostrano le densità
    dei diversi tessuti.
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    Questo per prevedere come le radiazioni
    si propagheranno nel cervello,
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    e ottimizzarne gli effetti.
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    I medici potrebbero usare anche
    la risonanza magnetica, o RM,
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    che produce immagini migliori
    del tessuto molle
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    per aiutare a delineare meglio
    la forma e la posizione del tumore.
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    Individuare la posizione precisa
    e le dimensioni è fondamentale
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    a causa delle alte dosi di radiazioni
    necessarie per il trattamento dei tumori.
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    La radiochirurgia dipende
    dall'uso di fasci multipli.
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    Ognuno di essi, individualmente,
    fornisce una bassa dose di radiazioni.
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    Ma come più luci di scena,
    che convergono su uno stesso punto
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    per creare una scena luminosa,
    che inchioda il soggetto,
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    queste basse radiazioni, se combinate,
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    sono sufficientemente potenti
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    da distruggere i tumori.
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    E oltre a consentire ai medici
    di mirare ai tumori nel cervello
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    lasciando relativamente illeso
    il tessuto sano circostante,
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    l'uso di fasci multipli offre loro
    anche una certa flessibilità.
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    Possono ottimizzare gli angoli
    e i percorsi nel tessuto cerebrale
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    per raggiungere l'obiettivo
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    e regolare, se necessario,
    l'intensità di ogni raggio.
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    Questo aiuta a non ledere
    le strutture critiche del cervello.
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    Ma cosa fa, esattamente,
    questo ingegnoso approccio ai tumori?
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    Quando si incrociano
    più fasci di radiazioni
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    per colpire una massa di cellule tumorali,
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    la loro forza combinata taglia,
    in pratica, il DNA delle cellule,
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    causando una rottura
    nella struttura delle cellule.
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    Col tempo, questo processo
    finisce col distruggere l'intero tumore.
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    Indirettamente, i raggi danneggiano anche
    l'area immediatamente circostante il DNA
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    creando particelle instabili
    chiamate radicali liberi.
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    Questo crea un microambiente pericoloso,
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    inospitale non solo per il tumore,
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    ma anche per alcune cellule sane
    nelle immediate vicinanze.
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    Il rischio di danneggiare
    il tessuto non canceroso si riduce,
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    mantenendo la copertura
    del fascio di radiazioni
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    il più vicino possibile
    alla forma esatta del tumore.
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    Quando il trattamento radiochirurgico
    ha distrutto le cellule del tumore,
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    entrano in gioco i meccanismi
    di pulizia naturale del corpo.
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    Il sistema immunitario spazza via
    rapidamente le cellule morte
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    per espellerle dal corpo,
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    mentre le altre cellule si trasformano
    in tessuto cicatriziale.
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    Seppur innovativa, la radiochirurgia
    non è sempre la scelta primaria
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    per curare i tumori al cervello.
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    Innanzitutto, è generalmente riservata
    ai tumori più piccoli.
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    Le radiazioni, inoltre,
    hanno un effetto cumulativo,
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    cioè le dosi precedenti
    possono sovrapporsi
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    a quelle somministrate in seguito.
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    Pertanto, i pazienti con tumori ricorrenti
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    potrebbero avere limitazioni
    per i futuri trattamenti radiochirurgici.
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    Nonostante questi svantaggi,
    i benefici sono di gran lunga maggiori.
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    Per diversi tipi di tumori al cervello,
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    la radiochirurgia ha lo stesso successo
    della chirurgia cerebrale tradizionale
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    nel distruggere le cellule cancerose.
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    Nei tumori chiamati meningiomi,
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    il tasso di ricaduta
    è risultato essere uguale o inferiore,
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    quando il paziente
    è sottoposto a radiochirurgia.
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    E rispetto alla chirurgia tradizionale,
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    che è spesso un'esperienza dolorosa
    con un lungo periodo di recupero,
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    la radiochirurgia è generalmente indolore
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    e richiede spesso poco
    o nessun periodo di recupero.
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    I tumori cerebrali non sono
    l'unico obiettivo di questo trattamento.
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    Viene infatti usato anche per i tumori
    ai polmoni, al fegato e al pancreas.
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    Nel frattempo, i medici lo stanno
    sperimentando per trattare condizioni
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    come la malattia di Parkinson, l'epilessia
    e il disturbo ossessivo compulsivo.
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    Il dolore di una diagnosi di cancro
    può essere devastante,
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    ma i progressi in queste
    procedure non invasive
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    stanno aprendo la strada
    a una cura meno aggressiva.
Title:
Fare un'operazione al cervello senza bisturi - Hyunsoo Joshua No
Speaker:
Hyunsoo Joshua No
Description:

Guarda la lezione completa: https://ed.ted.com/lessons/performing-brain-surgery-without-a-scalpel-hyunsoo-joshua-no

Ogni anno, decine di migliaia di persone vengono operate al cervello senza una singola incisione: niente bisturi, niente tavolo operatorio e il paziente non perde sangue. Questa procedura usa, invece, un macchinario che punta fasci di luce invisibili a un bersaglio preciso nel cervello. Ma come funziona questo trattamento? Cosa succede al tumore colpito? Hyunsoo No ci spiega la radiochirurgia.

Lezione a cura di Hyunsoo Joshua No, diretto da Hype CG.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
04:57

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