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Cosa ho imparato da 100 giorni di rifiuto

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    Quando avevo sei anni,
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    ricevetti dei regali.
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    La mia insegnante delle elementari
    ebbe questa brillante idea.
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    Voleva che noi sperimentassimo
    l'esperienza di ricevere regali,
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    ma che imparassimo anche la virtù
    di complimentarsi reciprocamente.
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    Così ci fece andare tutti
    di fronte alla classe,
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    comperò a tutti noi dei regali
    e li impilò nell'angolo.
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    E disse,
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    "Perché non stiamo qui
    a complimentarci a vicenda?
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    Quando sentite il vostro nome
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    prendete il vostro regalo
    e sedetevi."
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    Che idea meravigliosa, vero?
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    Cosa può andare storto?
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    (Risate)
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    Beh, all'inizio, eravamo in quaranta
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    e ogni volta che sentivo
    il nome di qualcuno
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    mi lanciavo in calorose
    acclamazioni.
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    E poi rimasero 20 persone,
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    e poi 10,
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    e poi 5 ...
  • 0:50 - 0:51
    e 3.
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    E io ero uno di loro.
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    E i complimenti finirono.
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    Bene, a quel punto,
    io iniziai a piangere.
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    E l'nsegnante andò nel panico.
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    E disse: " Ehi, nessuno ha qualcosa
    di carino da dire a loro?"
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    (Risate)
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    "Nessuno? Perché non prendi
    il tuo regalo e torni a sederti.
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    Comportati bene
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    così qualcuno potrà
    parlare bene di te."
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    (Risate)
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    Bene, mentre ve lo descrivo
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    probabilmente intuite
    che me lo ricordo molto bene.
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    (Risate)
  • 1:21 - 1:23
    Ma non so
    chi è stato peggio, quel giorno.
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    Io o l'insegnante?
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    Deve aver capito di aver trasformato
    un'attività di team-building
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    nella gogna pubblica
    di tre bambini di sei anni.
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    Senza umorismo.
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    Quando vedete
    qualcuno messo alla gogna in TV,
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    sembra divertente.
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    Quel giorno non fu divertente.
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    Quella era una versione di me,
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    morirei pur di evitare di ritrovarmi
    in quella situazione,
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    di sentirmi rifiutato in pubblico.
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    Quella è una versione di me.
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    Poi, otto anni dopo.
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    Bill Gates venne nella mia città natale,
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    Pechino, Cina,
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    per un discorso,
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    e io ascoltai il suo messaggio.
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    Persi la testa per quel tipo.
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    Pensai, wow,
    ora so cosa voglio.
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    Quella sera scrissi
    alla mia famiglia
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    dicendo: "Entro i 25 anni
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    avrò realizzato
    la più grande società del mondo
  • 2:11 - 2:13
    e quella società comprerà Microsoft."
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    (Risate)
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    Abbracciai totalmente l'idea
    di conquistare il mondo --
  • 2:18 - 2:19
    il dominio, vero?
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    E non l'ho inventato,
    ho scritto veramente quella lettera.
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    Eccola qui...
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    (Risate)
  • 2:25 - 2:27
    Non dovete leggerla tutta --
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    (Risate)
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    Pessima calligrafia,
    ma ho evidenziato alcune parole chiave.
  • 2:34 - 2:35
    Potete farvi un'idea.
  • 2:35 - 2:37
    (Risate)
  • 2:37 - 2:38
    Quindi...
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    Quella era un'altra versione di me:
  • 2:41 - 2:43
    una che conquisterà il mondo.
  • 2:44 - 2:45
    Bene, allora due anni dopo,
  • 2:45 - 2:49
    mi si presentò l'opportunità
    di venire negli Stati Uniti.
  • 2:49 - 2:51
    La colsi subito,
  • 2:51 - 2:53
    perché era dove viveva Bill Gates, giusto?
  • 2:53 - 2:54
    (Risate)
  • 2:54 - 2:57
    Pensavo fosse l'inizio di
    un'avventura da imprenditore.
  • 2:58 - 3:00
    Poi passarono altri 14 anni.
  • 3:00 - 3:01
    Compii 30 anni.
  • 3:01 - 3:04
    Niente, non avevo fondato un'azienda.
  • 3:04 - 3:05
    Non avevo neanche iniziato.
  • 3:05 - 3:09
    Ero in effetti un marketing manager
    per una delle 500 società di Fortune.
  • 3:09 - 3:11
    E mi sentivo bloccato;
  • 3:11 - 3:12
    non facevo progressi.
  • 3:13 - 3:14
    Perché?
  • 3:14 - 3:17
    Dov'è quel 14enne
    che scrisse la lettera?
  • 3:17 - 3:19
    E non perché non ci provai.
  • 3:19 - 3:23
    Perché quando avevo una nuova idea,
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    ogni volta che volevo
    qualcosa di nuovo
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    anche al lavoro -
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    volevo fare proposte,
  • 3:28 - 3:31
    volevo parlare davanti
    a un gruppo di persone -
  • 3:31 - 3:33
    sentivo una costante battaglia
  • 3:33 - 3:36
    tra il ragazzo di 14 anni
    e il bimbo di 6 anni.
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    Uno voleva conquistare il mondo -
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    fare la differenza -
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    l'altro aveva paura del rifiuto.
  • 3:42 - 3:44
    E ogni volta vinceva
    il bambino di sei anni.
  • 3:46 - 3:50
    E questa paura persisteva
    anche quando fondai la mia società.
  • 3:50 - 3:53
    Cioè fondai la mia società a 30 anni -
  • 3:53 - 3:54
    se volete essere Bill Gates,
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    dovete iniziare prima o poi, giusto?
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    Quando ero imprenditore,
  • 4:00 - 4:03
    mi si presentò un'opportunità
    di investimento
  • 4:03 - 4:04
    e allora mi rifiutarono.
  • 4:05 - 4:07
    E quel rifiuto mi diede fastidio.
  • 4:07 - 4:10
    Mi diede così fastidio
    che volevo abbandonare tutto.
  • 4:11 - 4:12
    Ma poi pensai,
  • 4:13 - 4:16
    ehi, Bill Gates smetterebbe
    per un semplice rifiuto di finanziamento?
  • 4:17 - 4:20
    Qualsiasi imprenditore di successo
    smetterebbe così?
  • 4:20 - 4:21
    No.
  • 4:21 - 4:23
    E qui mi scattò qualcosa.
  • 4:23 - 4:25
    Ok, posso creare
    un'azienda migliore.
  • 4:25 - 4:27
    Posso costruire un team
    o un prodotto migliori,
  • 4:27 - 4:29
    ma una cosa è sicura:
  • 4:29 - 4:31
    devo essere un leader migliore.
  • 4:31 - 4:32
    Una persona migliore.
  • 4:33 - 4:36
    Non posso più lasciare che un bambino
    di sei anni comandi la mia vita.
  • 4:36 - 4:38
    Devo rimandarlo al suo posto.
  • 4:39 - 4:41
    A quel punto
    cercai aiuto online.
  • 4:41 - 4:43
    Google era mio amico.
  • 4:43 - 4:44
    (Risate)
  • 4:44 - 4:46
    Cercai "Come superare
    la paura del rifiuto?"
  • 4:47 - 4:50
    Trovai una manciata
    di articoli di psicologia
  • 4:50 - 4:53
    sull'origine della paura
    e del dolore.
  • 4:53 - 4:56
    Poi trovai una serie di articoli
    entusiastici e ispiratori
  • 4:56 - 4:58
    su "Non prenderla sul personale,
    superalo".
  • 4:59 - 5:01
    Chi non lo sa?
  • 5:01 - 5:02
    (Risate)
  • 5:02 - 5:05
    Ma perché ero ancora così spaventato?
  • 5:05 - 5:07
    Così per fortuna trovai questo sito.
  • 5:07 - 5:09
    Si chiama rejectiontherapy.com.
  • 5:09 - 5:12
    (Risate)
  • 5:12 - 5:16
    "Rejection Therapy" era un gioco
    inventato da questo imprenditore canadese.
  • 5:16 - 5:17
    Si chiama Jason Comely.
  • 5:17 - 5:22
    E in pratica l'idea è che per 30 giorni
    si vada in cerca di rifiuti
  • 5:22 - 5:25
    e ogni giorno si venga rifiutati
    per qualcosa,
  • 5:25 - 5:28
    fino a desensibilizzarsi
    dal dolore.
  • 5:29 - 5:31
    Mi piaceva questa idea.
  • 5:31 - 5:32
    (Risate)
  • 5:32 - 5:35
    Dissi: "Sai cosa? Lo farò.
  • 5:35 - 5:38
    E mi sentirò respinto
    per 100 giorni."
  • 5:38 - 5:40
    Mi sono venute le mie idee
    su come essere rifiutato,
  • 5:40 - 5:43
    e ho creato un video blog.
  • 5:44 - 5:46
    Ecco cosa ho fatto.
  • 5:46 - 5:48
    Questo era il blog.
  • 5:48 - 5:49
    Giorno 1...
  • 5:50 - 5:51
    (Risate)
  • 5:51 - 5:55
    Farsi prestare 100 dollari
    da uno sconosciuto.
  • 5:56 - 5:58
    A questo punto andai sul luogo di lavoro.
  • 5:58 - 6:00
    Scesi le scale
  • 6:00 - 6:02
    e vidi questo ragazzone
    a una scrivania.
  • 6:02 - 6:04
    Sembrava uno della sicurezza.
  • 6:04 - 6:06
    Lo avvicinai.
  • 6:06 - 6:08
    E mentre camminavo semplicemente
  • 6:08 - 6:10
    sembrava il percorso
    più lungo della mia vita
  • 6:10 - 6:12
    i capelli dietro mi si rizzavano,
  • 6:12 - 6:15
    sudavo e il cuore esplodeva.
  • 6:15 - 6:16
    Arrivai là e dissi,
  • 6:16 - 6:18
    "Ehi, signore, mi può prestare
    100 dollari?"
  • 6:18 - 6:20
    (Risate)
  • 6:20 - 6:22
    Lui mi guardò e disse "No".
  • 6:23 - 6:24
    "Perché?"
  • 6:24 - 6:26
    E io dissi, "No? Mi dispiace."
  • 6:27 - 6:28
    Mi voltai e scappai.
  • 6:28 - 6:30
    (Risate)
  • 6:31 - 6:33
    Mi sentivo così imbarazzato.
  • 6:33 - 6:34
    Ma dato che mi stavo filmando,
  • 6:34 - 6:37
    quella sera mi guardai
    mentre venivo rifiutato
  • 6:37 - 6:39
    e vidi quanto ero spaventato.
  • 6:39 - 6:42
    Sembravo quel ragazzo
    in "Il Sesto Senso".
  • 6:42 - 6:43
    Vedevo la gente morta.
  • 6:43 - 6:45
    (Risate)
  • 6:45 - 6:47
    Ma poi vidi questo ragazzo.
  • 6:47 - 6:48
    Sapete, non era minaccioso.
  • 6:49 - 6:51
    Era pacioccone, adorabile,
  • 6:51 - 6:54
    e mi chiese anche, "Perché?"
  • 6:54 - 6:57
    Infatti, mi invitò a spiegarmi.
  • 6:57 - 6:58
    E avrei potuto dire tante cose.
  • 6:58 - 7:01
    Avrei potuto spiegare, negoziare.
  • 7:01 - 7:02
    Ma non feci nulla di ciò.
  • 7:03 - 7:04
    Ciò che feci fu scappare.
  • 7:05 - 7:08
    Mi sentivo come fosse
    un microcosmo della mia vita.
  • 7:09 - 7:11
    Ogni volta che sentivo
    il minimo rifiuto,
  • 7:11 - 7:14
    correvo più veloce possibile.
  • 7:14 - 7:15
    E sapete perché?
  • 7:15 - 7:17
    Il giorno dopo,
    qualunque cosa succeda,
  • 7:17 - 7:18
    non sarei scappato.
  • 7:18 - 7:19
    Dovrò impegnarmi.
  • 7:20 - 7:23
    Giorno 2: Chiedere di riempire
    di nuovo un hamburger.
  • 7:23 - 7:24
    (Risate)
  • 7:24 - 7:26
    Fu quando andai in una paninoteca,
  • 7:26 - 7:29
    finii il pasto, andai in cassa e dissi
  • 7:29 - 7:31
    "Posso far riempire di nuovo
    l'hamburger?"
  • 7:31 - 7:33
    (Risate)
  • 7:33 - 7:35
    Lui era confuso: "Un hamburger
    riempito di nuovo?"
  • 7:35 - 7:37
    (Risate)
  • 7:37 - 7:40
    Dissi, "Insomma, come riempire
    di nuovo una bevanda."
  • 7:40 - 7:43
    E lui, "Mi dispiace,
    non ne facciamo."
  • 7:43 - 7:44
    (Risate)
  • 7:44 - 7:48
    Qui è dove venni rifiutato
    ma non scappai, rimasi.
  • 7:48 - 7:50
    Dissi, "Beh, amo i vostri
    hamburger,"
  • 7:50 - 7:52
    amo il vostro locale
  • 7:52 - 7:54
    e se riempite di nuovo l'hamburger,
  • 7:54 - 7:55
    vi amerò di più."
  • 7:55 - 7:57
    (Risate)
  • 7:57 - 7:59
    E disse "Beh, ok, lo dirò al manager
  • 7:59 - 8:02
    e forse lo faremo, ma non oggi."
  • 8:02 - 8:04
    Allora me ne andai.
  • 8:04 - 8:05
    E comunque,
  • 8:06 - 8:08
    non credo l'abbiano fatto.
  • 8:08 - 8:09
    (Risate)
  • 8:09 - 8:11
    Credo che ci siano ancora.
  • 8:11 - 8:14
    Ma i sentimenti di vita
    e morte della prima volta
  • 8:14 - 8:16
    non c'erano più,
  • 8:16 - 8:18
    solo perché mi impegnai --
  • 8:18 - 8:19
    perché non scappai.
  • 8:19 - 8:22
    Dissi "Wow, imparo delle cose.
  • 8:23 - 8:24
    Fantastico."
  • 8:24 - 8:26
    E poi il Giorno 3: la Ciambella Olimpica.
  • 8:27 - 8:29
    Qui è dove la mia vita si capovolse.
  • 8:30 - 8:32
    Andai ad un Krispy Kreme.
  • 8:32 - 8:33
    È un negozio di ciambelle
  • 8:33 - 8:36
    che si trova
    nel Sud Est degli Stati Uniti.
  • 8:36 - 8:37
    Credo ve ne siano anche qui.
  • 8:38 - 8:39
    Entrai,
  • 8:39 - 8:42
    dissi, "Potete farmi delle ciambelle
    a forma di simbolo olimpico?
  • 8:42 - 8:45
    Praticamente, unite cinque ciambelle..."
  • 8:45 - 8:47
    Non c'era verso che dicessero sì, giusto?
  • 8:48 - 8:50
    La pasticciera mi prese sul serio.
  • 8:50 - 8:51
    (Risate)
  • 8:51 - 8:52
    Prese un foglio,
  • 8:53 - 8:55
    abbozzò i colori e gli anelli,
  • 8:55 - 8:57
    e disse, "Come posso fare?"
  • 8:57 - 8:59
    E 15 minuti dopo,
  • 8:59 - 9:02
    se ne uscì con una scatola
    piena di ciambelle olimpiche.
  • 9:02 - 9:04
    E ne fui colpito.
  • 9:04 - 9:06
    Non potevo crederci.
  • 9:06 - 9:10
    E quel video fu visto più
    di cinque milioni di volte.
  • 9:10 - 9:13
    Nemmeno il mondo ci credeva.
  • 9:13 - 9:14
    (Risate)
  • 9:15 - 9:19
    Sapete, per quello finii sui giornali,
  • 9:19 - 9:20
    nei talk show, ovunque.
  • 9:20 - 9:22
    E divenni famoso.
  • 9:22 - 9:24
    Tanta gente iniziò a scrivermi email
  • 9:24 - 9:26
    dicendomi "Quello che fai è fantastico."
  • 9:26 - 9:30
    Ma la fama e la notorietà
    non mi fecero nulla.
  • 9:30 - 9:32
    Io volevo imparare,
  • 9:32 - 9:33
    e cambiare me stesso.
  • 9:33 - 9:36
    Quindi il resto dei 100 giorni di rifiuto
  • 9:36 - 9:38
    lo trasformai in terreno di gioco --
  • 9:38 - 9:40
    in questo progetto di ricerca.
  • 9:40 - 9:42
    Volevo vedere cosa avrei imparato.
  • 9:42 - 9:44
    E imparai tante cose.
  • 9:44 - 9:46
    Ho scoperto così tanti segreti.
  • 9:46 - 9:49
    Ho scoperto che se non scappo,
  • 9:49 - 9:50
    se mi rifiutano,
  • 9:50 - 9:52
    posso trasformare un "no" in "sì",
  • 9:52 - 9:54
    e la parola magica è "perché".
  • 9:54 - 9:58
    Un giorno andai da uno sconosciuto,
    con un fiore in mano,
  • 9:58 - 9:59
    bussai alla porta e dissi,
  • 9:59 - 10:01
    "Posso piantare questo fiore
    nel tuo cortile?"
  • 10:01 - 10:03
    (Risate)
  • 10:03 - 10:05
    E lui disse, "No."
  • 10:06 - 10:07
    Ma prima di andarmene dissi
  • 10:07 - 10:09
    "Ehi, posso sapere perché?"
  • 10:09 - 10:12
    E lui disse, "Beh, ho questo cane
  • 10:12 - 10:15
    che rovina tutto quello
    che metto in cortile.
  • 10:15 - 10:16
    Non voglio rovinare il tuo fiore.
  • 10:16 - 10:19
    Se vuoi farlo, va' qui di fronte
    da Connie.
  • 10:19 - 10:21
    Lei adora i fiori."
  • 10:21 - 10:22
    Ed è ciò che feci.
  • 10:22 - 10:24
    Attraversai e bussai alla porta di Connie.
  • 10:24 - 10:26
    E lei fu così felice di vedermi.
  • 10:26 - 10:28
    (Risate)
  • 10:28 - 10:29
    E poi, mezz'ora dopo,
  • 10:29 - 10:31
    c'era un fiore nel cortile di Connie.
  • 10:31 - 10:33
    Sono certo ora sia più bello.
  • 10:33 - 10:34
    (Risate)
  • 10:34 - 10:37
    Ma se avessi andato via
    dopo il rifiuto iniziale,
  • 10:37 - 10:38
    avrei pensato,
  • 10:38 - 10:40
    beh, è perché il tipo
    non si è fidato di me,
  • 10:40 - 10:42
    è perché ero pazzo,
  • 10:42 - 10:44
    perché non mi presentavo bene.
  • 10:44 - 10:45
    Niente di tutto ciò.
  • 10:45 - 10:48
    Fu perché ciò che offrii
    non incontrava i suoi gusti.
  • 10:48 - 10:50
    E si fidò di me tanto
    da darmi un referenza,
  • 10:50 - 10:52
    usando un termine commerciale.
  • 10:52 - 10:53
    Convertii una referenza.
  • 10:55 - 10:56
    Poi un giorno --
  • 10:56 - 10:59
    e ho anche imparato
    che posso davvero dire certe cose
  • 10:59 - 11:01
    e massimizzare
    la possibilità di un sì.
  • 11:01 - 11:03
    Ad esempio,
    un giorno andai da Starbucks,
  • 11:03 - 11:06
    e chiesi al manager, "Posso essere colui
    che da il benvenuto?"
  • 11:07 - 11:09
    E lui "Cos'è colui
    che da il benvenuto?"
  • 11:09 - 11:11
    E io "Sai quelli che salutano
    al Walmart?
  • 11:11 - 11:14
    Quelli che ti dicono "ciao"
    all'ingresso del negozio,
  • 11:14 - 11:17
    e si accertano che tu non rubi,
    in pratica?
  • 11:17 - 11:20
    Voglio dare un'esperienza Walmart
    ai clienti di Starbucks."
  • 11:20 - 11:21
    (Risate)
  • 11:21 - 11:24
    Beh, non sono certo sia
    una buona cosa, in realtà --
  • 11:26 - 11:28
    in realtà, so che è una brutta cosa.
  • 11:28 - 11:30
    E lui, "Oh"--
  • 11:30 - 11:32
    sì, fece così, si chiama Eric --
  • 11:32 - 11:34
    e disse "Non ne sono sicuro."
  • 11:34 - 11:36
    Lui mi sentiva così, "Non sono sicuro."
  • 11:36 - 11:38
    Allora gli chiesi, "È strano?"
  • 11:38 - 11:40
    E lui, "Sì, è molto strano, amico."
  • 11:41 - 11:44
    Ma nel momento in cui lo disse,
    il suo atteggiamento cambiò.
  • 11:44 - 11:47
    Come se avesse messo
    tutti i suoi dubbi da parte.
  • 11:47 - 11:48
    E disse, "Sì, lo puoi fare,
  • 11:48 - 11:50
    solo non troppo strano."
  • 11:50 - 11:51
    (Risate)
  • 11:51 - 11:53
    Quindi per l'ora dopo
    fui l'omino di Starbucks.
  • 11:54 - 11:56
    Dicevo "salve" a ogni cliente
    che entrava,
  • 11:56 - 11:58
    e gli facevo gli auguri delle vacanze.
  • 11:58 - 12:01
    Comunque, non so quale sia
    la vostra carriera,
  • 12:01 - 12:02
    ma non fate gli omini del "ciao".
  • 12:02 - 12:03
    (Risate)
  • 12:03 - 12:04
    È stato davvero noioso.
  • 12:05 - 12:10
    Ma scoprii che potevo farlo
    perché dissi, "È strano?"
  • 12:10 - 12:12
    dissi a voce alta il suo dubbio.
  • 12:12 - 12:16
    E proprio perché lo dissi,
    significa che non era strano.
  • 12:16 - 12:18
    Vuol dire che stavo proprio pensando
    come lui,
  • 12:18 - 12:21
    e lo vedevo come
    una cosa strana.
  • 12:21 - 12:22
    E ancora, e ancora,
  • 12:22 - 12:25
    imparai che dicendo a voce alta
    il dubbio che qualcuno può avere
  • 12:25 - 12:27
    prima della domanda,
  • 12:27 - 12:29
    avrei avuto la loro fiducia.
  • 12:29 - 12:31
    Le persone erano più propense
    a dirmi di sì.
  • 12:31 - 12:34
    E allora imparai che potevo realizzare
    il sogno della mia vita...
  • 12:34 - 12:36
    chiedendo.
  • 12:36 - 12:39
    Provengo da quattro generazioni
    di insegnanti,
  • 12:39 - 12:42
    e mia nonna mi ha sempre detto
  • 12:42 - 12:44
    "Ehi Jia, puoi fare tutto ciò che vuoi,
  • 12:44 - 12:46
    sarebbe fantastico
    se tu diventassi un insegnante."
  • 12:46 - 12:47
    (Risate)
  • 12:47 - 12:50
    Ma volevo fare l'imprenditore,
    quindi no.
  • 12:50 - 12:53
    Ma è sempre stato un mio sogno
    quello di insegnare qualcosa.
  • 12:53 - 12:55
    Quindi dissi, "E se chiedessi
  • 12:55 - 12:58
    di insegnare all'università?"
  • 12:58 - 12:59
    Vivevo ad Austin al tempo,
  • 12:59 - 13:01
    andai all'università
    del Texas ad Austin
  • 13:01 - 13:05
    e bussai alla porta dei docenti dicendo,
    "Posso insegnare al vostro corso?"
  • 13:05 - 13:07
    Non ottenni nulla le prime volte.
  • 13:07 - 13:09
    Ma proprio perché non scappai --
    continuai a farlo --
  • 13:09 - 13:13
    e al terzo tentativo il docente
    fu molto colpito.
  • 13:13 - 13:15
    Disse, "Nessuno ha mai fatto
    una cosa così."
  • 13:15 - 13:19
    E gli portai i miei powerpoint
    e la mia lezione.
  • 13:19 - 13:21
    Disse, "Wow, posso usarla.
  • 13:21 - 13:24
    Perché non torni tra due mesi?
    Ti inserisco nel mio programma."
  • 13:24 - 13:26
    E due mesi dopo insegnavo ad un corso.
  • 13:26 - 13:30
    Questo sono io -- forse non vedete,
    è una brutta foto.
  • 13:30 - 13:32
    Sapete, a volte anche la luce
    vi rifiuta, vero?
  • 13:33 - 13:34
    (Risate)
  • 13:35 - 13:36
    Ma wow --
  • 13:36 - 13:39
    quando finii quel corso, uscii piangendo,
  • 13:39 - 13:40
    perché pensavo
  • 13:40 - 13:44
    che potevo realizzare
    il mio sogno solo chiedendo.
  • 13:44 - 13:46
    Prima pensavo dovessi raggiungere
    tutte quelle cose --
  • 13:46 - 13:50
    essere un grande imprenditore,
    o avere un dottorato per insegnare --
  • 13:50 - 13:52
    ma no, chiesi soltanto,
  • 13:52 - 13:53
    e potei insegnare.
  • 13:53 - 13:56
    E in questa foto,
    che non potete vedere,
  • 13:56 - 13:59
    ho citato Martin Luther King, Jr.
  • 13:59 - 14:04
    Perché? Perché nella mia ricerca
    scoprii che le persone che cambiano
  • 14:04 - 14:07
    il mondo, il nostro modo di vivere
    e di pensare,
  • 14:07 - 14:11
    sono le persone che all'inizio
    ebbero anche violenti rifiuti.
  • 14:11 - 14:13
    Persone come Martin Luther King, Jr.,
  • 14:13 - 14:15
    come Mahatma Gandhi,
    Nelson Mandela,
  • 14:15 - 14:16
    o persino Gesù Cristo.
  • 14:16 - 14:20
    Queste persone non si fecero definire
    dal rifiuto.
  • 14:20 - 14:24
    Lo lasciarono fare alla loro
    reazione dopo il rifiuto.
  • 14:25 - 14:26
    E sfruttarono il rifiuto.
  • 14:27 - 14:31
    E non dobbiamo essere
    quelle persone per imparare dal rifiuto
  • 14:31 - 14:32
    e nel mio caso,
  • 14:32 - 14:34
    il rifiuto fu la mia maledizione,
  • 14:34 - 14:35
    il mio "uomo nero".
  • 14:35 - 14:39
    Mi ha tormentato per tutta la vita
    perché ne stavo scappando.
  • 14:39 - 14:41
    Poi iniziai ad accoglierlo.
  • 14:42 - 14:45
    Lo resi il più grande dono
    della mia vita.
  • 14:45 - 14:50
    Iniziai a insegnare come trasformare
    i rifiuti in opportunità.
  • 14:50 - 14:52
    Uso il mio blog, le conferenze,
  • 14:52 - 14:54
    il libro che ho appena pubblicato,
  • 14:54 - 14:58
    sto anche producendo prodotti tecnologici
    per superare il rifiuto.
  • 15:00 - 15:02
    Quando venite rifiutati,
  • 15:02 - 15:04
    quando siete di fronte
    al prossimo ostacolo
  • 15:04 - 15:06
    o al prossimo fallimento,
  • 15:06 - 15:08
    considerate le possibilità.
  • 15:08 - 15:09
    Non scappate.
  • 15:09 - 15:11
    Se le sfruttate,
  • 15:11 - 15:13
    potrebbero diventare
    anche i vostri doni.
  • 15:13 - 15:14
    Grazie.
  • 15:14 - 15:16
    (Applausi)
Title:
Cosa ho imparato da 100 giorni di rifiuto
Speaker:
Jia Jiang
Description:

Jia Jiang si avventura coraggiosamente in un territorio che molti di noi temono: il rifiuto. Cercando occasioni di rifiuto per 100 giorni - dal domandare a uno sconosciuto di prestargli 100 dollari, a chiedere in un ristorante di riempire di nuovo un hamburger - Jiang si è desensibilizzato al dolore e alla vergogna, che accompagnano spesso il rifiuto. Facendo questo, ha scoperto che chiedendo semplicemente ciò che si vuole, si possono aprire possibilità dove ci si aspetterebbe un vicolo cieco.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
15:31

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